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domenica 16 gennaio 2011

Paolo Maurensing, Variante Lüneburg. Amore, odio, passione, vendetta in un rituale di sacrificio giocato agli scacchi.

Viaggiare.
Fuori. Dentro.




Paolo MAURENSING |
La variante di Lüneburg |

2003,
Milano,
Adelphi
 ISBN 8845909840

In copertina: Victor Hugo, Les Orientales. Dessin de Victor Hugo pour son poème Les Orientales (1829). [Bibliothèque Nationale de France, Paris].

"Fu proprio in quel primo periodo, durante una delle mie esibizioni, che lo incontrai per la prima volta. Credo che ciascuno di noi abbia, in qualche parte del mondo. il proprio antagonista, l'alter ego negativo, come ciò che si oppone ai Santi Nomi dell'Albero della Vita: la Qlippah, di cui i saggi sconsigliano perfino di pronunciare il nome, il serpente sempre pronto a sollevare la testa, l'avversario che non ci si augurerebbe mai di incontrare e nel quale, tuttavia, si finisce per imbattersi, essendo egli parte del nostro stesso essere. Nel mio caso, sembrò che tutti gli sforzi fatti, compresi quelli della generazioni passate, non mirassero, e da secoli non avessero mirato, che a combinare questo scontro mortale".
(Dal risvolto di copertina)



"Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L’esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un’altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto, e animati da un odio inesauribile, che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia ebreo e l’altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema. Un grande maestro del gioco, Kasparov, disse una volta: «Gli scacchi sono lo sport più violento che esista». Asciutto, lucido, teso, questo romanzo lo conferma con una storia che procede essa stessa come una efferata partita di scacchi – e insieme ci rivela uno scrittore."
(Dal risvolto di copertina)

***

Il filo rosso della narrazione è costituito dal tema degli scacchi, la cui leggendaria storia fa anche da prologo al romanzo.
Dieter Frisch, un ricco uomo d'affari sui sessanta anni, grande appassionato di scacchi, si è suicidato. Un lunghissimo flash-back spiega le cause e le modalità di questo decesso.
Su un treno, dove il signor Frisch sta viaggiando, la sera del venerdì precedente la sua morte, egli sta giocando, come al solito, una partita a scacchi con un suo collaboratore, quando nel loro scompartimento un giovane entra ed inizia a seguire la loro partita. Più tardi Frisch rivolgerà la parola a questo ragazzo, Hans Mayer, scoprendo che anche questi è un campione di scacchi.
Inizia qui la storia di Hans, che racconta come si è avvicinato al mondo degli scacchi, e come un certo Tabori («un uomo che ha giocato all’inferno») gli abbia fatto da maestro, portandolo ai massimi livelli di gioco, per poi sparire nel nulla. Hans, dopo due anni di totale dedizione agli scacchi, orfano del suo "tutore", non riesce più a giocare, ha addirittura una crisi di nervi ogni volta che si confronta con la scacchiera.
Tabori finalmente, dopo un anno, si fa vivo. È stato male e probabilmente non ha più molto da vivere; vorrebbe adottare Hans, e svelargli il suo misterioso passato. Ascoltato il racconto di Tabori, Hans deciderá di vendicare il suo padre adottivo: deve trovare un uomo e raccontargli una storia.
La storia di Tabori: nato in una famiglia ebrea dove il gioco degli scacchi era una tradizione che si tramandava di padre in figlio, fin dalla più tenera età si dimostrò versatissimo al gioco. Una volta entrato nel circuito dei tornei, ebbe un grosso successo, ma i tempi stavano cambiando e l’ascesa del nazismo portò ben presto l’antisemitismo anche nell’ambiente degli scacchi. Il primo con cui Tabori ebbe a scontrarsi fu un ragazzo che lo disprezzava perché egli era ebreo. Questo fu solo il primo episodio di tanti, fino a che il precipitare degli eventi, lo condusse in un campo di concentramento.
Qui, nell’abbrutimento più totale, Tabori non trovò altro modo di rimanere lucido se non quello di concentrare la sua mente sugli scacchi, iniziando a giocare un’interminabile partita contro un immaginario essere supremo.
Un giorno venne convocato da un alto ufficiale del campo, che si sarebbe rivelato essere quello stesso ragazzo che era il suo peggior nemico al tempo dei tornei di scacchi. L’ufficiale non aveva nessuno al proprio livello con cui confrontarsi, e ordinò quindi al prigioniero di diventare il suo avversario. Tabori però temeva la vittoria, non potendo immaginare la reazione di quest’uomo che aveva potere di vita e di morte su di lui. Tre volte Tabori non ebbe il coraggio di vincere, e per tre volte di notte fu costretto ad assistere ad orrende esecuzioni di altri internati. Quando, finalmente, ottenne spiegazioni, divenne chiaro che l’ufficiale nazista usava, come posta in gioco, la vita di altri prigionieri.
Da quel momento ebbe inizio, tra i due antagonisti, una gara senza respiro che durò fino alla liberazione del campo da parte degli Alleati. Tabori riuscì a vincere il match, ma perse due partite, che costarono la vita a ben 24 persone.

Il romanzo deve certamente molto della sua ispirazione alla Novella degli scacchi di Stefan Zweig, di cui per certi versi ricalca esattamente molti elementi; del resto l'autore della Variante di Luneburg ha ammesso di avere letto e studiato Zweig.
Il ritmo da thriller del romanzo di Maurensig trova il suo culmine nella parte ambientata nel campo di concentramento di Bergen Belsen: all’improvviso siamo immersi in un luogo dove «la vita vale meno di una fava» e la violenza è all’ordine del giorno.
Alcuni elementi del genere fantastico danno inoltre al racconto il tono di una leggenda (cosí come la narrazione si apre con una leggenda). Ad esempio quella sorta di facoltà di chiaroveggenza di Tabori, che dice: Quand’ero bambino avevo la facoltà di scoprire il grado d'influenza che il gioco esercitava sull’individuo che mi stava dinanzi, solo fissandolo qui, in mezzo alla fronte.

Edizioni
Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg, dodicesima ed., Adelphi, 1995, pp. 164. ISBN 88-459-0984-0

(Da: http://it.wikipedia.org/wiki/La_variante_di_Luneburg)
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"Da quell'altezza tutto sembrava fluido e impersonale come un ammasso di detriti trasportati dall'acqua. Per decidere dei destini delle persone bastava dunque sollevarsi a una certa altezza, ecco allora che la visione cambiava, e si faceva divina. La compassione, la pietà, l'amore erano dunque condizioni relative, contingenti, e mai assolute. Quale amore o compassione si può provare per un pezzo di scacchi sacrificato al gioco?" (Paolo Maurensing, La variante di Lüneburg, 2003, Milano, Adelphi, p. 21).







Bibliografia
 Paolo Maurensig, Canone inverso, I Miti, Arnoldo Mondadori Editore, 1997. ISBN 88-04-43219-5
 Paolo Maurensig, L'ombra e la meridiana, Oscar Mondadori, 1998. ISBN 8804442166
 Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg, Adelphi, 1993. ISBN 8845909840
 Paolo Maurensig, Venere Lesa, Mondadori, 1999. ISBN 880447081X
 Paolo Maurensig, Venere Lesa, Mondadori, 1998. ISBN 880445065-7



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Progetto Parzifal

Dolci Presenze del Viandante seguono l'Ombra in questo Silenzio popolato di Assenza.
Occhi. Lago di Nuvole.

Genova. Palazzo dei Principi Doria-Pamphilj. Giardino. Pavoni. 08.