ARCHIVIO STORICO DELLA CALABRIA
Nuova serie
Numero 2
ARCHIVIO STORICO DELLA CALABRIA - Nuova serie - Numero 2
Rivista in formato EPub / E-book
Rif.: 978-88-8101974-8
ISBN 978888101974-ISSN 2281-1109
ARCHIVIO STORICO DELLA CALABRIA
NUOVA SERIE
A CURA DI GIOVANNI PITITTO
Direttori
Giovanni Pititto
Saverio Di Bella
Walter Pellegrini
Continuazione dell’Archivio Storico della Calabria,
fondato e diretto da Francesco Pititto e da Hettore Capialbi;
già edito in Mileto (1912 - 1918)
Numero 2
Proprietà letteraria riservata © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Pubblicato in forma di Epub in Italia nel mese di gennaio 2012 per conto di Pellegrini Editore
Via De Rada, 67/c - 87100 Cosenza - Tel. 0984 795065 - Fax 0984 792672
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E-mail : info@pellegrinieditore.it
Progetto E-book a cura di Giovanni Pititto.
Realizzazione E-book / E-pub a cura di Marta Pellegrini.
Registrazione C.N.R. – ISSN: EPub/PDF - Rif.: 978-88-8101974-8 - ISBN 978888101974- ISSN 2281-1109
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi.
Copertina: Ideazione, progetto grafico e realizzazione di Giovanni Pititto con la collaborazione di Stefania Chiaselotti web designer.
Dall'alto verso il basso in senso orario:
Arciduchessa Maria Carolina d'Asburgo-Lorena
B. F. Moll, Sarcofago di Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel. Particolare d’angolo, con divinità tutelare dolente, Wien - Kaisergrüfte.
Brigadiere Vito marchese Nunziante. Stampa.
Antonio Canova, Ferdinando IV
Maria Carolina, regina
Antonio Canova, Napoleone
Al centro: G. A. Cacciatore, Orazione Funerale in onore dei Caduti a Mileto nella Battaglia del 1807 (p. 1).
Sommario
SEZIONE I – NAPOLEONICA
I. ZANCA. Massimo Zanca, La battaglia di Mileto nel quadro della conquista napoleonica del Regno di Napoli.
- Motivi di attrito fra Francia e Regno di Napoli.
- L’invasione del Regno di Napoli.
- Prima spedizione in Calabria: battaglia di Campotenese.
- L’invasione anglo-napoletana della Calabria.
- La battaglia di Maida (4 luglio 1806).
- Dopo Maida.
- Massena riconquista la Calabria, ma non Reggio.
- La campagna del 1807. Preludio alla battaglia di Mileto.
- Offensiva borbonica in Calabria: genesi della battaglia di Mileto.
- I primi scontri (25-27 maggio).
- La battaglia di Mileto (28 maggio 1807).
- Inseguimento e fine della campagna.
- La battaglia di Mileto: una questione aperta.
Ringraziamenti.
II. ZANCA. (a cura di Massimo Zanca), La battaglia di Mileto nel quadro della conquista napoleonica del Regno di Napoli.
APPARATI
- Postfazione
- Introduzione
- Le Masse. Testo della intimazione della corte borbonica ai comandanti francesi circa le masse e risposta del generale Duhesme.
- Reponse de monsieur le général Duhesme à la lettre du général napoletane.
- I principali capi della insurrezione calabrese e dati sulla organizzazione delle masse.
- Proclama di Ferdinando IV di Borbone (12 agosto 1806).
- Dispaccio reale di Ferdinando IV di Borbone (15 ottobre 1806).
- Campagna di Calabria. Regie patenti del d’Hassia.
- Notizie circa l’organizzazione delle truppe per la spedizione del principe d’Hassia.
- Una scheda sulla battaglia di Mileto del col. Costanzo.
- Una scheda sulla Battaglia di Mileto del col. P. Luccio.
- Note sullo studio della Battaglia di Mileto di P. Luccio.
- Crotone 1807. L’ultimo baluardo, l’ultima difesa del d’Hassia.
III. NAPOLEONE. Campagna d’Italia. Epistolario. Lettere da I a X (1796, aprile - maggio).
Lettere da I a X
1796, aprile 12. Parigi. Direttorio esecutivo invia a Bonaparte il progetto di sorprendere con una marcia ardita la Santa Casa di Loreto, e impadronirsi dei di lei tesori.
1796, aprile 24. Parigi. Direttorio approva l’arresto del negoziatore Moulin, e invita Bonaparte a rispettarne la qualità. Si parla della famosa giornata di Montenotte.
1796, aprile 25. Parigi. Direttorio loda la condotta dell'esercito d'Italia vittorioso a Montenotte, ed a Millesimo, e fa conoscere a Bonaparte il modo da tenersi colla Corte di Torino.
1796, aprile 29. Cherasco. BONAPARTE. accenna i suoi successi contro l'esercito Piemontese, e comunica al Direttorio ciò che pensa doversi fare in avvenire
1796, aprile 29. Cherasco. BONAPARTE. Bonaparte a Carnot. Parla delle occupazioni di Cuneo, Ceva, e Tortona, e delle circostanze che debbono favorire le altre sue operazioni militari.
1796, aprile 6. Albenga. BONAPARTE. Bonaparte informa il Direttorio delle mosse del nemico, di aver migliorata la condizione dell'esercito, e di averlo disposto a dar battaglia.
1796, aprile 8. Albenga. BONAPARTE. Bonaparte al Direttorio. Si descrive la penuria dell'esercito, lo spirito di sedizione che vi si è manifestato, la posizion presa per dar battaglia.
1796, aprile 9. Venezia. LALLEMENT, fa conoscere a Bonaparte le mosse dei nemici, le disposizioni degli animi per i Francesi, e la condotta da tenersi.
1796, maggio 1. Acqui. BONAPARTE. Bonaparte avvisa a Faipoult la tregua conchiusa col Re di Sardegna, e parla delle mosse del General Beaulieu.
1796, marzo 28. Nizza. BONAPARTE. Bonaparte dà conto al Direttorio della situazione dell'esercito, e della condizione politica rispetto a Genova.
IV. MANFREDI. Luigi gen. Manfredi. Napoleone – Etica.
SEZIONE II – IL REGNO
I. 1862. DUMAS. Alexandre Dumas, Origine e progresso della popolazione di S. Leucio, 1862.
II. 1971-1973. AA. VV., San Leucio, Vitalità di una tradizione - Traditions in transition. A cura di Eugenio Battisti (Storia dell'Architettura 1), Antonio Piva (Restauro dei Monumenti b) della Facoltà' di Architettura del Politecnico di Milano - Istituto di Materie Umanistiche e Richard Plunz del Department of Architecture the Pennsylvania State University.
III. 1983. BATTAGLINI M., La fabbrica del re. L’esperimento di San Leucio tra paternalismo e illuminismo, Roma, Edizioni Lavoro, 1983. (stralcio)
IV. 1985. SCHIAVO A., Riflessi degli Statuti leuciani nell’urbanistica di Ferdinandopoli, Caserta, Russo, 1985. (stralcio)
V. 1990. KRUFT H.W., Le città utopiche. La città ideale dal XV al XVIII tra utopia e realtà, Bari, Caserta, 1990. (stralcio)
VI. 1991. CAVASO P., La real colonia di San Leucio: esempio di Illuminismo borbonico, in AA.VV., I Borboni di Napoli e la Rivoluzione francese, a cura di Marina Campanile, Atti del Convegno 5-6/10/89, Caserta Litostampa Russo, 1991. (stralcio)
VII. 2004. BOLOGNA L., L’architetto, il consigliere, la regina santa, Caserta, Saccone, 2004. (stralcio)
VIII. 2008. VERDILE. Nadia Verdile, De Utopia. Da Carolinopoli a New Lanark.
-Presentazione.
-Dall’utopia sociale a quella economica. Da Carolinopoli a New Lanark.
-Bibliografia
-La colonia di San Leucio.
-La comunità di New Lanark.
SEZIONE III - MILETO
I. 1588. DEL TUFO. Marc’Antonio Del Tufo. SINODO / DIOCESANA / CELEBRATA DAL / REVERENDIS. MONS. / M. ANTONIO DEL TUFO / VESCOVO DI MILETO NELLA SUA / Cathedrale à gli otto e nove d'Aprile 1587. / IN MESSINA, Appresso Fausto Bufalino, 1588. //
(Continua al Numero successivo)
II. 1699. CALCAGNI. Diego Calcagni, S. J, Storia cronologica breve dell’Abbazia di Mileto, 1699, Messina, tipografia Domenico Costa. APPENDIX AD HISTORIAM: Appendice alla Breve Storia Cronologica dell'Abbazia della Santissima Trinità di Mileto. (Prima parte)
In questo Numero:
- Historia…
- Appendice alla Historia…
(Continua al Numero successivo)
III. 1762. CIMAGLIA. Natale Maria Cimaglia, Della natura e sorte della badia della SS. Trinità e S. Angelo di Mileto, Napoli, 1762.(continuazione dal Numero precedente)
PARTE PRIMA: In cui si tratta della falsità delle scritture ed altri argomenti a prò del fisco prodotti, per dimostrare la fondazione e dotazione della badia esser intervenuta per opera del conte Ruggieri Bosso.
§ I Normanni falsamente creduti principi pietosi.
§ Perché i monaci, ed i pontefici magnificassero la pietà de’ normanni.
§ I monaci sciocchi falsatori di antiche carte.
§ Perché i monaci a falsare privilegij, ed istromenti si applicassero.
§Il sig. cavaliere Vargas Macciucca ha scoperte le frodi più fine de’ monaci.
§ Qualità de’ diplomi che per la badia di Mileto si producono.
§ Mancando il titolo cade ogni altra azione.
(Continua al Numero successivo)
IV. 1763. FRANCOLINI. Baldassarre Francolini (S.I.), Pontificio Collegio Greco di Sant’Atanasio, Roma, Archivio, Sezione Mileto, ms. 046 (1763). Pars I. Index diplomatum seu monumentorum quae asservantur in tabulario Collegii Graecorum de Urbe. (Prima parte)
In questo Numero: (ved. 2001. Regesti a cura di Giovanni Pititto)
V. 1769. CARAFA. Giuseppe Maria Carafa (vescovo di Mileto), Difesa del vescovo di Mileto e del Collegio de’ Greci contro un’Istanza Fiscale, ed una Scrittura stampata col titolo di Dimostrazione del Padronato della Real Corona sulla Chiesa e Badia della Trinità di Mileto. [1769]
(continuazione dal Numero precedente)
In questo Numero:
CAPO II
In cui si tratta della nullità dell’Atti formati / dall’Udienza Provinciale, e dell’occultazione / d’alcune scritture contrarie / a’ Denuncianti.
-§I. Poiché dal difensore de’ denuncianti nell’introduzione alla sua “Dimostrazione”…
-§II. Non si vuol qui parlare del falso diploma del 1091 e della falsa bolla d’Alessandro III…
-§III. Nè è vero ciocchè si afferma dal difensore dè denuncianti…
-§IV. Nel n. XXXIII e XXIV della contraria scrittura si dice esservi in detta chiesa badiale il sepolcro del conte…
-§V. Di più si vuole, che in detta chiesa vi sij dipinta in tavola l’effigie del conte…
-§VI. Pur si riflette, che in tutti questi atti formati sin’ora per questo giudicio, non è dato nè punto, nè poco inteso…
-§VII. Giudichi poi ogn’uno se con tali atti, in una controversia di cosa sette secoli fa accaduta…
-§VIII. Le cause fiscali sono alla stessa legge soggette…
-§IX. Ma perché l’atti trasmessi dall’Udienza Provinciale…
-§X. Rimessa poi la causa alla Curia del Cappellan Maggiore
(Continua al Numero successivo)
VI. 1914. ALECONIENSIS. Eduardus Aleconiensis, Tribulationes Ordinis fratrum Minorum Cappuccinorum primis annis pontificatus PAULI III (1534 – 1541) – APPENDIX - Litterae p. Ludovici rhegini ad p. Bernardinum Astensem (1536).
VII. 1921. ORSI. Paolo Orsi, Reliquie classiche a Mileto vecchio.
VIII. 1931. ISNARDI – PONTIERI. Giuseppe Isnardi – Ernesto Pontieri. Una scheda su Mileto.
IX. 1965. ROMANO. Antonio Romano, Una zona archeologica di inestimabile valore. Incuria di enti statali e comunali per valorizzare il patrimonio di Mileto. Occorre un piano organico di ricerche per mettere in luce quanto ancora nasconde il sottosuolo. L'opera vandalica degli scavatori clandestini. Responsabilità….
X. 1994. AA. VV., Progetto di recupero dell'area archeologica di Mileto Vecchia.
I. Il sito della Mileto vecchia e sua importanza.
II. Obiettivi dell’indagine archeologica.
III. Comitato direttivo e comitato scientifico.
IV. Metodologie. A cura di Riccardo Francovich.
V. Piano finanziario triennio 1994-1997.
XI. 1998. RAMONDINO. (a cura di) Filippo Ramondino, Antonio Maria De Lorenzo: Escursione ai ruderi di Mileto Vecchia.
XII. 2001. FRANCOLINI - PITITTO - GIAMPAGLIA. Abbazia di San Michele Arcangelo e della SS.ma Trinità di Mileto. Fonti. Diplomatico. Regesti. Baldassarre Francolini (S.I.), Pontificio Collegio Greco di Sant’Atanasio, Roma, Archivio, Sezione Mileto, ms. 046 (1763). Schede trascrittive ed elaborazioni dati a cura di Giovanni Pititto. Traduzione e revisione dei testi latini a cura di Amedeo Giampaglia. 2001. (Prima parte: regesti 1-10).
Elenco prima serie regesti:
- 001. 6503/995. NICODEMO, Cond., donazione.
- 002. 6548/1040. Testamento PRIMICHIRIS.
- 003. 6587/1079. MALACENUS e la di lui moglie MARIA, figlia del conte SERGIO, donazione al monastero di S. Leone, vescovo di Catania…
- 004. (s.d.) NICOLA, categumeno del S. Angelo Michele, di Mileto, concede in affitto a GIOVANNI di Tebitlis un podere presso S. Giorgio.
- 005. 6588/1080. ROBERTO Guiscardo, duca, dichiara in ordine alla chiesa di S. Filippo di Terrati, nelle pertinenze di Aiello.
- 006. 1081. Privilegio di RUGGERO, conte di Calabria, a favore del monastero della SS. Trinità di Mileto.
- 007. 1081. Privilegio del conte RUGGERO, conte di Calabria, unitamente a moglie ADELASIA, figli GOFFREDO, GIORDANO, RUGGERO e SIMONE, a favore del monastero della SS. Trinità di Mileto.
- 008. 1081. Ulteriore privilegio del conte RUGGERO. Come 007.
- 009. 1081. Ulteriore privilegio del conte RUGGERO. Idem.
- 010. 1087, maggio. RUGGERO, duca, figlio del duca ROBERTO, donazione a favore del monastero di S. Angelo in Mileto.
XIII. 2007. BARTULI. Filippo Bartuli, Le Scritture del Monte di Pietà di S. Michele Arcangelo di Mileto presso l’Archivio dell’Abbazia di S. Michele Arcangelo e della SS.ma Trinità di Mileto, 2007.
SEZIONE IV – BIVONA - VIBONA
I. 1999. MONTESANTI. Antonio Montesanti, Tra Mare e Terra, Roma, Edizioni Fegica, 1999.
(II parte)
Il porto greco-romano e l’area archeologica di Bivona
Referenze Bibliografiche
(Continua al Numero successivo)
SEZIONE V – CALABRIA – ARCHEOLOGIA FRA CRONACA E STORIA
I. 1968. DE SANTIS. Tanino de Santis, Nubia sì – Sibari no? De profundis per Sibari.
II. 1968. COZZA. Michele Cozza, Presidente del CRPE della Calabria. Michele Cozza, Lettera al Direttore (in: Magna Græcia).
III. 1968. Che diamine, prof. Pescatore! (Redazionale in: Magna Græcia).
IV. 1968. GRECO-NACCARATO. Gaetano Greco-Naccarato, meridionalista. Gaetano Greco-Naccarato, (Lettera al Direttore, in: Magna Græcia).
V. 1968. Tavola rotonda di "Magna Graecia" (Redazionale, in: Magna Græcia).
VI. 1968. ROSSI DORIA. Bernardo Rossi Doria. Segretario Gen. di Italia Nostra.
VII. 1968. BERTO. Giuseppe Berto. Giuseppe Berto, Lettera al Direttore (in: Magna Græcia, su: "De profundis per Sibari"
VIII. 1968. MUSEI DI CALABRIA. Redazionale con pseudonimo “Epeo” (in: Magna Græcia).
- S. Lorenzo e non Torre Mordillo.
- La guerra continua per gl'incùsi dei Cosentini.
SEZIONE VI - LE ARTI
I. 1995. THEA. Paolo Thea, Tracce di verità, (in: P. Thea, Interiormente Figure. Tra le immagini e le visioni. Idee, luoghi, personaggi. Discorso sull’acutezza, sulla manìa e sul vandalismo nell’arte, diviso in quattro libri. Con prologo musicale. 1995, Torino, Toso Editore, Libro I: Numeri, forme, simboli, Cap. I, pp. 17-32).
§ Al Lettore
§ Tracce di verità.
§ Le forme degli dei
§ La terra sacra
§ Il colore delle cose dipinte
(Continua al Numero successivo)
II. 1999. FARAVELLI. Danilo Faravelli, recensione a: Rosy Candiani, Pietro Metastasio. Da poeta di teatro a "Virtuoso di Poesia”, Roma: Aracne Editrice, 1998, 461 pp. (in: Rivista di Studi Italiani, anno XVII, n.1, giugno 1999, Perugia, pp. 434-437).
III. LABORATORIO
2012. PITITTO. Giovanni Pititto, Κατάβασις: Orfeo ed Euridice.
- Il Mito.
- Musicologia.
(Da LOSFELD: Arte. Letteratura. Musica. Storia. A cura di Giovanni Pititto. - 14 Aprile 2012).
2012. E. a. L. (a cura di), Κατάβασις: Orfeo ed Euridice. Euridice nella Contemporaneità. Sguardi Incrociati. Molecole del Sentire. Il Mito di Euridice nella Contemporaneità. Frammenti postumi di una Naumachìa dell'Anima
- A Orfeo, Eurydike: Io ti ascoltavo, sai? Ma…
IV. APPARATI FILOLOGICI
2012.PITITTO. Giovanni Pititto (a cura di), Christhoph Willibald Gluck, «Orfeo ed Euridice»,
- Bibliografia e discografia su Orfeo e Euridice.
V. NARRATIVA
1968. MURATORE. Domenico Muratore, San Giannazzo. (Racconto)
2011. VENTURINI. Francesco Venturini, Il dio della miniera (Racconto).
SEZIONE VII - FONTI E BIBLIOGRAFIA
APPENDICE BIBLIOGRAFICA E DOCUMENTARIA - Schede a cura di Giovanni Pititto.
A.FONTI
B. BIBLIOGRAFIA
(Si ringrazia la Casa Editrice Pellegrini per la cortese autorizzazione:
Fra i contenuti:
SEZIONE MILETO. DOCUMENTI.
(Stralcio)
RASSEGNA PROGETTI DI SCAVO ARCHEOLOGICO E RECUPERO AMBIENTALE DEL SITO DI MILETO ANTICA.
1994. AA. VV. PROGETTO DI RECUPERO
DELL’AREA ARCHEOLOGICA DI MILETO VECCHIA.
INDICE
I. Il sito della Mileto vecchia e sua importanza.
II. Obiettivi dell’indagine archeologica.
III. Comitato direttivo e comitato scientifico. IV. Metodologie. A cura di Riccardo Francovich.
V. Piano finanziario triennio 1994-1997.
I. Il sito della Mileto vecchia e sua importanza.
La città normanna di Mileto, fondata da Ruggero I il gran conte (1060 – 1101), si sviluppava su due aree collinari contigua, non lontane dalla Mileto odierna, in direzione sud – est. Su una collina sorgeva l’abbaziale benedettina della Trinità con annesso monastero, mentre sull’altra collina e sul crinale intermedio si snodava molto probabilmente il nucleo urbano con la cattedrale e il castello. Si ignorano a tutt’oggi preesistenza in loco di una Mileto prenormanna.
A seguito dei numerosi terremoti da cui è stata più volte colpita già in età medievale, la città fu abbandonata definitivamente nel XVIII secolo, dopo il violento terremoto del 1783 che la rase al suolo. Da allora il centro è scomparso gradatamente fino a lasciare ai nostri giorni pochissime tracce del suo glorioso passato.
Alcune incisioni del Settecento (cfr. in particolare G.B. Pacichelli, Il regno di Napoli in prospettiva, Napoli 1701; l’Atlante della Historia de’ fenomeni del tremoto avvenuto nelle Calabrie e nel Valdemone nell’anno 1783, Napoli, 1784; F.Pititto, Per la consacrazione della città di Mileto, Vibo Valentia 1930) offrono una significativa idea della città e del suo sviluppo urbanistico.
Nonostante la scomparsa pressoché totale delle testimonianze architettoniche sia stata accentuata dalle spoliazioni del materiale di superficie necessario alla costruzione della Mileto moderna, la zona da recuperare sembra configurarsi dal punto di vista archeologico di estremo interesse per essersi conservata pressoché inesplorata nel corso dei secoli successivi.
Quindi in virtù delle vicende storiche e della particolare configurazione odierna del sito l’indagine potrebbe pervenire a risultati concreti e fruttuosi, quali sono prospettati peraltro non solo dalla documentazione iconografica relativa ma anche dalla vasta letteratura sulla città sia della fase ruggeriana che di quella successiva.
II. Obiettivi dell’indagine archeologica
Gli obiettivi principali, sia primari che secondari, che il progetto di recupero tende a realizzare si prefigurano fra loro intimamente connessi e riguardano non solo le grandi emergenze monumentali di interesse storico – artistico ma anche il tessuto insediativo pluristratificato che va dal medioevo all’età moderna.
Si prevedono pertanto la verifica archeologica di alcune istanze scientifiche prioritarie e parallelamente l’indagine comparata di ogni elemento utile alladefinizione del quadro d’insieme, nonché una serie di operazioni convergenti a medio e lungo termine che vanno fra l’altro dalla creazione del parco archeologico al potenziamento del museo cittadino.
L’esplorazione, tesa comunque a privilegiare gli aspetti scientifici, può assumere caratteri di esemplarità sia nell’adozione dei più moderni criteri sul piano organizzativo e su quello operativo, sia nel coinvolgimento sinergico di istituzioni e studiosi qualificati che ne garantirebbero il più ampio successo.
Obiettivi dell’indagine archeologica
II. 1. La verifica scientifica
Il progetto vuole portare alla luce attraverso il recupero, la salvaguardia e la visualizzazione di ogni stratificazione temporale sia l’area della chiesa abbaziale della Trinità con annesso monastero sia il tessuto della Mileto normanna dislocato nella zona cosiddetta delle Lamie, dove sorgevano probabilmente il castello e la cattedrale.
L’indagine archeologico – stratigrafica su questi importanti monumenti tende a rappresentare peraltro un’occasione unica di confronto tra studiosi italiani e stranieri (archeologi, storici, storici dell’arte medievali, storici dell’urbanistica, storici del territorio, ecc.) raramente abituati ad operare insieme.
Interdisciplinarietà dunque come prospettiva di studio a tutto campo.
Per ciò che concerne l’abbaziale si vuole appurare in particolare se la tipologia benedettino – cluniacense di cui si ha testimonianza in qualche planimetria tarda (cfr. gli studi sull’argomento di G. Occhiato) era già adottata all’epoca dell’abate – costruttore di origine normanna, Robert de Grandmesnil, determinandosi così il primo esempio di tal genere di tutto il Mezzogiorno d’Italia a cui si
adeguerebbero poi le altre chiese del ramo calabro (S. Giovanni Vecchio di Stilo, la Roccelletta, duomo di Gerace) e del ramo siciliano (cattedrali di Messina, Cefalù e Monreale).
Un discorso a parte vale anche per la stessa cattedrale miletina.
L’indagine pertanto dovrebbe suggerire la ricostruzione delle diverse fasi edilizie sia mettendo in relazione strati orizzontali e strutture murarie verticali sia individuando le differenze tecniche costruttive.
Strategia di indagine differenziate potranno essere previste da un lato per l’abbaziale, dall’altro per la cattedrale.
Nel caso del primo monumento si tratterà di riscavare lo scavo eseguito da Paolo Orsi agli inizi del secolo, individuando zone in cui la stratificazione è ancora integra e leggendo le strutture rimaste in elevato.
Lo studio accurato della fabbrica e il suo rilievo completo dovranno inoltre essere guida fondamentale per gli opportuni interventi di restauro o di recupero della costruzione medesima.
La cattedrale, non essendo mai stata scavata, potrebbe invece conservare depositi di crollo ancora in situ, che adeguatamente smontati potrebbero fornire elementi preziosi sulle caratteristiche morfologiche dell’edificio, delle sue coperture, della sua decorazione eccetera.
Le restanti operazioni saranno del tutto analoghe a quelle precedentemente suggerite.
Quanto all’antico abitato, nonostante alcune riserve che sollecitano comunque la necessaria verifica, se ne prevede l’esistenza intorno alla cattedrale ed al castello nella zona cosidetta delle Lamie con sviluppo fino all’area occupata dall’abbazia della Trinità.
A sua volta è da acclarare la precisa collocazione del castello e del castrum fondati da Ruggiero il gran conte che un’ipotesi piuttosto accreditata vuole poco distanti dalla cattedrale.
Quindi oltre al nucleo racchiuso entro un circuito di mura qual è suggerito dalle antiche testimonianze iconografiche della città si evidenzia un borgo extra – urbano sviluppatosi in direzione della abbazia. Lo scavo del castello permetterebbe di appurarne la struttura in relazione non solo ai caratteristici donjons della Normandia ma anche all’edilizia fortificata del Mezzogiorno normanno peraltro bisognosa di punti fermi di riferimento.
Circa l’estensione della città ruggeriana nata probabilmente da una progettazione specifica al pari delle pochissime città dell’epoca di nuova fondazione quali Aversa, Melfi e forse anche Ariano Irpino si dovrebbe tentare di definirne le diverse aree funzionali, dalla zona più propriamente abitativa a quella produttiva, non dimenticando che Mileto nel periodo normanno fu anche sede di una zecca.
Per quanto riguarda altri aspetti della vita materiale, quali la morfologia delle case, i consumi privati, le suppellettili ed ogni altro manufatto bisognerà tenere conto della pluristratificazione del sito, con la necessità pertanto di compiere scelte oculate delle aree da indagare intensivamente con lo scavo archeologico, privilegiando ad esempio le zone dove più sicuramente potrà esserci conservata la stratificazione più antica.
II. 2. La creazione del Parco Archeologico
Nel caso in cui verranno riportate alla luce le prime strutture dell’antica città normanna e ogni altra testimonianza di interesse archeologico e storico – artistico, può subentrare una seconda fase del progetto con finalità di studio per la costituzione, attraverso il sostegno della Comunità Europea, di un parco archeologico adeguato che consenta di valorizzare e salvaguardare in maniera definitiva le eventuali scoperte effettuate, di poterle fruire secondo percorsi articolati e attrezzati e di potenziare nuove indagini archeologiche a più ampio raggio.
Ciò nell’esigenza scientifica e politica di una programmazione a lungo termine del progetto in oggetto che consenta non solo di raggiungere risultati soddisfacente nelle varie discipline coinvolte, ma anche di favorire induttivamente lo sviluppo della Mileto odierna quanto mai bisognosa di recuperare un passato che le appartiene e di valorizzare quindi la sua immagine in una forma collegata ad aspetti di preminente rilievo socio – culturale superando improprie generalizzazioni che oggi penalizzano la regione Calabria.
In questa prospettiva si possono anche determinare le premesse per la creazione di una meta turistica alternativa nell’ambito dei percorsi regionali e dell’intero Mezzogiorno.
II. 3. Campus studentesco. Convegno internazionale. Museo cittadino. Mostra itinerante.
In stretta relazione con le finalità sopra esposte si pone la necessità di considerare una serie di obiettivi paralleli atti a suscitare il più ampio coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati disposti a sostenere finanziariamente il progetto e a conferirgli quindi ulteriore concretezza e spessore.
Ad esempio, all’attività di scavo possono partecipare studenti di archeologia o studenti con esperienza in materia prescelti nell’ambito delle università e degli istituti italiani e stranieri coinvolti nel progetto.
Si verrebbe così a creare in Mileto nel periodo dello scavo un campus studentesco internazionale a cui può essere associata ogni altra iniziativa che si inserisca nel quadro della legge sulla occupazione giovanile.
A supporto dell’indagine archeologica si può anche prevedere di organizzare un primo convegno internazionale con la partecipazione di studiosi di varie discipline che diano il loro contributo ai fini della conoscenza di Mileto vecchia e facciano il punto tanto sulle fonti storiche quanto sulla letteratura critica relative all’argomento.
Quindi si possono avviare studi e ricerche storiche e storico – artistiche su tematiche generali o specifiche orientate anche sul territorio calabro visto nella sua più ampia estensione onde disporre di più elementi utili sul piano della comparazione e della messa a fuoco degli obiettivi di fondo.
Quanto a tutti quei reparti mobili che eventualmente verranno riportati alla luce nell’area archeologica a seguito delle singole operazioni di scavo, è naturale che essi debbano incrementare il museo cittadino di Mileto integrando così il materiale esposto a tutt’oggi collezionato, proveniente anch’esso per maggior parte dalla città scomparsa.
Un settore del museo stesso potrà essere costituito dalla documentazione grafica, iconografica e visiva in genere realizzata appositamente durante le campagne di scavo.
Preliminarmente tutto il materiale riguardante l’area archeologica potrà essere utilizzato per una mostra itinerante da tenersi a Mileto ed eventualmente anche in altre città d’Italia.
L’ipotesi di far conoscere un domani la Mileto medievale prefigurandola come una sorta di Pompei normanna potrebbe contribuire al processo di rinnovamento della città odierna a totale beneficio della sua comunità.
III. Comitato direttivo e Comitato scientifico.
Il progetto viene promosso e gestito dall’amministrazione comunale di Mileto che nella persona di sindaco pro tempore dottor Rocco Condoleo ha già manifestato serietà d’intenti avviando una serie di proficue consultazioni preliminari (tra gli altri sono stati contattati l’architetto inglese Jamie Buchanan di Cambridge, il prof. Giuseppe Occhiato di Firenze, la dott.ssa Francesca Aloise, l’Avio Travel di Napoli, Telespazio) e acquisendo l’area di proprietà privata su cui sorgono i ruderi dell’abbazia della Trinità. A seguito degli accordi intercorsi con gli organi tecnici preposti alla tutela del territorio (Soprintendenza archeologica di Reggio Calabria e Soprintendenza ai Monumenti di Cosenza) il sindaco intende proporre la costituzione di un comitato direttivo e di un comitato scientifico che garantiscano il giusto funzionamento dell’intero progetto.
III. 1. Comitato Direttivo
Il comitato direttivo opera funzioni di raccordi fra le istituzioni pubbliche e i soggetti privati e provvede alla gestione delle risorse finanziarie necessarie al funzionamento del progetto nella sua globalità. In particolare formalizza i rapporti con le Soprintendenza archeologica di Reggio Calabria e con la Soprintendenza ai Monumenti di Cosenza. Opera in sintonia col comitato scientifico e si premura di concordare con esso ogni questione che investa sia l’indagine archeologica sia ogni altra operazione ad essa connessa, compresi i tempi di intervento, nonché gli indotti suggeriti dalle risultanze che verranno progressivamente acquisite.
Delega a tal fine un coordinatore generale eletto al suo interno.
Compongono il comitato direttivo:
il sindaco della città di Mileto
il segretario del comune di Mileto
il presidente del Consiglio Regionale della Calabria
il presidente della Giunta Regionale della Calabria
il presidente dell’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia
Sua eccellenza il vescovo di Mileto
la prof.ssa Elena Lattanzi, sovrintendente ai Beni archeologici della Calabria, Reggio Calabria
l’arch. Maurizio Galletti, sovrintendente ai Monumenti della Calabria, Cosenza
la prof.ssa Emilia Zinzi, Università degli Studi di Reggio Calabria
il prof. Giuseppe Occhiato, Firenze
la dott.ssa Francesca Aloise, Roma
il prof. Mario D’Onofrio
III. 2. Comitato Scientifico
Il comitato scientifico dovrebbe avere un ruolo principalmente consultivo, ma non dovrebbe essergli estranea una capacità progettuale rispetto all’indagine da svolgersi sul sito della vecchia Mileto.
Spetta dunque al comitato scientifico, d’intesa con il Comitato direttivo e con il coordinatore che lo rappresenta, programmare il lavoro di scavo nelle singole aree prescelte, procedere autonomamente secondo la metodologia operativa stabilita, avvalersi ove necessario della collaborazione di personale qualificato e della consulenza necessaria, assistere e guidare il gruppo degli studenti del campus.
Per non intralciare le attività di ricerca oltre ad essere un organismo il più possibile agile è opportuno che esso presenti una certa omogeneità interna in funzione non solo del rispetto delle metodologie impiegate nell’indagine ma anche delle finalità storico – archeologiche individuate.
Il confronto tra scuole molto diverse sarà possibile in altre sedi quali convegni, seminari eccetera.
Comunque, in considerazione della complessità del progetto si auspica la presenza all’interno del comitato di figure professionali diversificate: archeologi, storici, storici dell’arte, architetti, storici dell’urbanistica, geologi, restauratori.
Si propongono pertanto i seguenti nominativi:
E. ARSLAN (Opificio delle Pietre Dure, Firenze)
Giovanni COPPOLA (Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”, Napoli)
Errico CUOZZO (Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”, Napoli)
Joseph DECAENS (CRAM, Caen)
Paolo DELOGU (Università degli Studi “La Sapienza”, Roma)
Mario D’ONOFRIO (Università degli Studi “La Sapienza”, Roma)
Riccardo FRANCOVICH (Università degli Studi, Siena)
Richard HODGES (Accademia Britannica, Roma)
Silvana JANNELLI (Soprintendenza archeologica, Reggio Calabria)
V.F. LUZZI (Archivio Storico Diocesano, Mileto)
Jean-Yves MARIN (musèe de Normandie, Caen)
Ghislaine NOYÈ (Ecole Française, Roma)
Giuseppe OCCHIATO (Firenze)
Paolo PEDUTO (Università degli Studi, Salerno)
Christian PILET (CRAM, Caen)
Guido VANNINI (Università degli Studi della Calabria, Cosenza)
Salvatore TRAMONTANA (Università degli Studi, Messina)
Prof.ssa Emilia ZINZI..
Le attività di scavo dovrebbero essere gestite da equipes guidate da Riccardo FRANCOVICH, Paolo PEDUTO, Ghislaine NOYÈ, Guido VANNINI, mentre le Soprintendenze dovrebbero svolgere un ruolo di coordinamento di scavo e restauro.
IV. Metodologie. A cura di Riccardo Francovich
La complessità della stratificazione archeologica di Mileto vecchia, nonché l’estensione del sito suggeriscono, in linea con le più moderne procedure d’indagine, un accurato lavoro diagnostico che permetta di compiere scelte oculate sul dove, come e quanto scavare.
Inoltre il lavoro diagnostico permette di razionalizzare al massimo le risorse disponibili in termini di tempo, denaro e soprattutto di rispondenza agli obiettivi scientifici.
IV. 1. Le indagini diagnostiche e la valutazione preventiva delle risorse archeologiche.
IV. 1. A. Rilievo Aerofotogrammetrico.
Primo fondamentale passo sarà quello di disporre di un accurato rilievo dell’intero sito (scala 1:500, 1:1000), derivante da restituzione aerofotogrammetrica completata da controlli a terra.
La redazione della cartografia di base dovrebbe inoltre essere accompagnata dalla messa in opera di capisaldi georeferenziati, tali da poter permettere l’aggancio di reti secondarie di cui valersi per la corretta posizionatura dei diversi rilievi particolari delle aree di scavo.
La cartografia sarà concepita sin dall’inizio come cartografia numerica, tale da potersi gestire con programmi informatici per la gestione territoriale (si consiglia l’uso del programma Map Graphics).
Tali programmi permettono continui aggiornamenti delle mappe di base ed il collegamento con archivi di qualsiasi natura.
La rielaborazione informatica delle foto aeree permette inoltre un’ottima lettura preventiva del sepolto.
IV. 1. B. Analisi geomorfologica del sito e ricognizione di superficie.
L’analisi della morfologia del suolo, per la quale si consiglia l’intervento di studiosi anglosassoni (prof. Gilberson dell’Università di Sheffield), permette di individuare zone di particolare accumulo o dilavamento dei depositi antropici o naturali. Diviene quindi una guida fondamentale per programmare gli interventi.
La ricognizione sistematica del sito permette di valutare meglio le eventuali anomalie riscontrate dalla foto aerea, di raccogliere materiale archeologico che può fornire preziosi indizi sulla cronologia o l’utilizzo di particolari zone della città eccetera.
Contestualmente alla ricognizione si può anche programmare una schedatura delle murature ancora leggibili in elevato costruendo una embrionale tipologia.
IV. 1. C. Archivio informatizzato di tutta la documentazione storica ed iconografica del sito.
Tale archivio potrà naturalmente avere svariate finalità, prima fra tutte ovviamente quella di orientare nella definizione degli obbiettivi storici della ricerca.
Per quanto riguarda gli aspetti più propriamente diagnostici dell’indagine archeologica le fonti scritte di tutti i periodi permettono ad esempio di valutare il possibile grado di conservazione dei resti che più possono interessare l’indagine in corso (nel caso di esame dei resti medievali) oppure di stabilire la cronologia o la funzione di determinate aree della città eccetera.
IV. 1. D. Progettazione del cantiere archeologico e allestimento “museografico” dell'area dell'Abbazia.
Un architetto del territorio (landscape architect) dovrebbe progettare la sistemazione complessiva del cantiere di scavo prevedendo in primo luogo la rimozione della discarica attualmente presente nella zona; quindi progettando vie d’accesso anche per i mezzi pesanti (per le operazioni di scarico della terra); baracche per il ricovero dei reperti di scavo, degli attrezzi e della documentazione e per il laboratorio di primo intervento di restauro; in sintesi disegnando un cantiere il più possibile razionale e accessibile anche ad eventuali visitatori.
Il lavoro principale da affidare al landscape architect rimane in ogni caso la sistemazione, prima e contestualmente allo scavo archeologico, dell’area dell’abbazia della Trinità, progettando un’adeguata cartellonistica esplicativa, la pulizia e la sistemazione dell’area eccetera.
IV. 2. Lo scavo archeologico.
Il lavoro diagnostico permetterà pertanto di valutare con accuratezza le risorse archeologiche e di stabilire su quali aree intervenire e con quali forse.
Se naturalmente saranno oggetto di indagine l’abbazia e la cattedrale, esse richiederanno interventi diversificati. Risulta inoltre assolutamente prematuro stabilire già da ora dove si interverrà per indagare castello e abitato.
Lo scavo stratigrafico richiederà in ogni caso la presenza di un numero adeguato di archeologi professionisti, in numero proporzionale agli studenti del campus e alle aree che si sceglierà di indagare; di uno o più architetti per eseguire i rilievi dei principali monumenti, nonché per riproporne ricostruzioni grafiche e per valutare le condizioni statiche delle diverse emergenze sotto indagine; di fotografo specializzato in riprese archeologiche; di un informatico.
Nella fase preliminare delle indagini ed anche durante il loro svolgimento sarà probabilmente indispensabile la presenza di un numero di almeno dieci/quindici operai per le operazioni di pulizia del sito, per il trasporto della terra rimossa, per tutte quelle aree con presenza preponderante di crolli di strutture recenti.
V. Piano finanziario triennio 1994 - 1997.
1.Scavo archeologico (direzione, tecnici, personale etc.) 270.000.000.
2. Strumentazione e materiali 60.000.000.
3. Consolidamento, restauri 100.000.000.
4. Rilevamento e documentazione 50.000.000.
5. Consulenze, coordinamento e segreteria 76.000.000.
6. Campus studentesco (10 unità x 6 mesi) 110.000.000.
7. Convegno 52.000.000.
8. Borse di studio (3 x 12 mesi cad.) 47.000.000.
9. Pubblicazione Atti del Convegno 32.000.000.
10. Mostra itinerante 60.000.000.
11. Potenziamento Museo Statale di Mileto 20.000.000.
12. Varie 10.000.000.
13. Spese viaggi e trasporti aerei ( 3 x 23.000.000 ) 69.000.000.
Totale 956.000.000." (1)
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