
Sospeso è il destino della Tonnara di Bivona;
Sospeso l'iter per la messa in sicurezza del Torrente S. Anna;
Sospeso quello per la messa in sicurezza del Porto;
Sospeso quello per il Piano Strutturale;
Sospeso quello per l'ASPO;
Sospeso quello per il Piano Spiaggia;
Sospeso quello per il Piano Portuale;
Sospeso quello per la nostra prosposta di Legge;
Sospesi i Partiti
Sospese le Primarie;
Sospese le Candidature; gli Scrutatori; le Previsioni, le Informazioni, le Promesse, le Speranze, i Doveri, i Diritti, l'Etica, le Garanzie, la Legalità, la Partecipazione ... e chi più ne ha più ne metta.
A Vibo tutto è sospeso ... ed in attesa che la sorte compia le sue scelte, si scrivono missive come quella che pubblichiamo, che, ricordando le suppliche settecentesche che l'Università di Monteleone inviava ai Sovrani del Regno, si auspicavano l'intervento risolutore del distante Stato:

A ciò si aggiunga la vicinanza del nostro territorio alla Piana di Gioa Tauro, regno incontrastato dei clan più sanguinari e potenti d’Europa, che finisce inevitabilmente per esprimere una contiguità criminale con le ‘ndrine della provincia vibonese.
Un pericoloso sodalizio che si consolida intorno ad enormi interessi economici, che spaziano dal traffico internazionale di stupefacenti al racket, dal riciclo del denaro sporco in grandi attività imprenditoriali allo smaltimento abusivo dei rifiuti. Eppure, nonostante un contesto così compromesso dalla violenza e dall’arroganza della criminalità organizzata, si assiste da alcuni anni ad una forte presa di coscienza da parte della società civile e della politica sana, grazie anche agli enormi sforzi fatti da magistratura e forze dell’ordine, che con mezzi insufficienti sono comunque riusciti a segnare importanti vittorie. Cresce, insomma, la consapevolezza che la mafia si può sconfiggere, ma soltanto se si riesce a opporre a essa un fronte compatto che non le consenta di fare breccia. Per ottenere questo risultato epocale, però, non bastano la volontà e il coraggio di pochi, occorre soprattutto che lo Stato centrale si faccia garante di questo ambizioso e irrinunciabile obiettivo, mettendo a disposizione i mezzi e le risorse per combattere e vincere questa battaglia di libertà.
Premessa imprescindibile, dunque, è il potenziamento delle forze dell’ordine e degli uffici giudiziari che operano sul territorio, la creazione di presidi di polizia nelle zone attualmente scoperte e l’avvio di una massiccia campagna a favore della legalità che punti soprattutto alla formazione dei più giovani. La reazione decisa e ferma dello Stato ai recenti fatti di Reggio Calabria, con la mobilitazione diretta dei ministri dell’Interno e della Giustizia, che hanno deciso un immediato rafforzamento degli apparati giudiziari e di pubblica sicurezza, ci conforta sulla volontà del Governo di agire in maniera efficace per contrastare la criminalità organizzata.
Alla stregua di quanto fatto per Reggio, dunque, chiediamo che anche la situazione nella provincia vibonese sia percepita da Palazzo Chigi come una priorità e come tale sia affrontata, senza attendere l’ennesimo attentato o intimidazione prima di intervenire.
Sicuri della sua attenzione e in attesa di un riscontro ufficiale alle nostre istanze, porgiamo cordiali saluti»
Missiva estratta dal Blog dell'Ufficio Stampa Provincia di Vibo Valentia
In questa "sospensione" però c'è chi si dà dafare, organizzandosi in branchi silenziosi: quelli che nel buio offrono candidature ... e quelli che nel buio elargiscono scazzottature!
Dire che siamo indignati per quanto accade è poco. Anche offrire la nostra solidarietà alle vittime della nostra piazza "senza nome e senza luce" è poco ...