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sabato 9 giugno 2012

CHIUDE L'ITALCEMENTI, MA SOLO PER PROFITTO: ORA DECENNI DI PROFITTI VANNO RESTITUITI ALLA CITTA' !

Le pagine de "Il Quotiano della Calabria" di oggi.
La grave crisi dell'edilizia ha prodotto i suoi effetti in tutti i settori dei materiali da costruzione, in particolare su quello del cemento. Tale situazione, che si protrae ormai da più di 4 anni, non è più sufficiente fronteggiarla con misure temporanee e parziali. Il costante e progressivo peggioramento dei volumi venduti ha assunto carattere di strutturalità ed una entità tale da richiedere un adeguamento della capacità produttiva installata già pesantemente ridotta in questi anni nella sua utilizzazione effettiva. L'intervento di razionalizzazione interessa prioritariamente gli impianti caratterizzati da andamento dei costi per materie prime o energetiche che non li rendono competitivi rispetto ad altri e che li collocano fra quelli che generano passività non ulteriormente sopportabili.
Tra questi impianti rientra la cementeria Vibo Marina, per la quale l'azienda è costretta ad attivare la procedura per il licenziamento per riduzione di personale e collocazione in mobilità per un numero complessivo di 82 lavoratori in forza presso la suddetta unità lavorativa. Al momento non sono previste attribuzioni patrimoniali eccedenti quelle di spettanza, nè è stato possibile reperire soluzioni alternative ai licenziamenti trattandosi di cessazione d attività.
Il difficile contesto in cui si è trovata ad operare la cementeria ha precluso soluzioni logistiche e normative che avrebbero consentito di mantenere un adeguato livello di competitività industriale. In conseguenza del quadro appena esposto l'impianto sarà chiuso entro il terzo trimestre dell’anno, e sarà attivata la  procedura di mobilità per tutto il personale.

Queste sono le parole dell'Italcementi. In soldoni, così come funziona oggi, lo stabilimento di Vibo Marina non è competitivo e lo chiudiamo. Si comincia col farlo nelle comunità più esposte al ricatto, prive di convenzioni ed obblighi che ne sanciscano la mission sociale con gli enti locali e regionali, nelle quali gli anni hanno dimostrato che è possibile far di tutto al minimo costo aziendale. In verità chiudono i due stabilimenti con le comunità più deboli, asservite ed al Sud, dove è diventata prassi non rispettarle!
Con questa strategia, ringraziando per la recente riforma sul lavoro che la consente efficacemente, si lancia un segnale al Governo, ricordando le soluzioni normative proposte ...e precluse.
L'assoluta doccia fredda subita localmente alla notizia della improvvisa decisione dimostra che il contesto ambientale conta ben poco, che nessuno localmente poteva in qualche modo influire sulle scelte da prendere, percui nessuno è stato consultato o informato in anticipo.
Siamo solidali, come sempre del resto, con gli operai (di ieri, di oggi e di domani) invitandoli a riflettere sulla marginalità nella quale la multinazionale del cemento ha relegato e costretto da sempre tutti noi ... grazie ai nostri soloni politici!
(Febbraio 2008. L'abbattimento delle torri degli anni '40)

C'è tempo fino a settembre per trovare una soluzione ... e senza genuflessioni, se la scelta non sarà rivista, diventerà ben più utile guardare in avanti e considerando che lo stabilimento è inserito nel centro del contesto urbano,  non potrà mai essere consentito si trasformi in un'area industriale dismessa al pari della Basalti Bitumi o tante altre! SE CHIUDE L'ITALCEMENTI E' SOLO PER NON PERDERE I SUOI PROFITTI.
Se la scelta aziendale è fatta, e non nasconde altre finalità legate a nuovi profitti ... è inutile perdere ulteriormente tempo.
Va rivendicato da subito un Piano di Risanamento e Recupero Ambientale - A TOTALE CARICO DELL'AZIENDA - delle decine e decine di ettari occupati dall'impianto, dai depositi e dalle cave, con l'impegno di occupare i dipendenti in tutte le attività da implementare a tale scopo!
Ma ovviamente ... succederà altro! Perchè è proprio per questo è stata scelta la fabbrica vibonese!

giovedì 22 marzo 2012

TRAGICO PENNELLO.

Come non riflettere sul fatto che ... mentre ieri mattina a Serra S. Bruno con la manifestazione di Libera si celebravano le vittime di 'ndrangheta, la sera a Vibo Marina, nel quartiere Pennello, la 'ndrangheta celebrava il suo dominio sui vivi, con dei kalashnikov!




"Uno scontro tra clan per il controllo del territorio e delle attività illecite. È l'ipotesi più accreditata tra gli inquirenti che stanno indagando sull'agguato in cui ieri sera ha perso la vita il 42enne pregiudicato Francesco Scrugli e sono rimasti feriti Rosario Battaglia, di 27 anni e Raffaele Moscato di 26, anche loro con precedenti penali. Secondo la Dda di Catanzaro che sta portando avanti le indagini – prima avviate dal sostituto procuratore di Vibo, Maria Gabriella Di Lauro – sarebbe in atto una vera e propria guerra di 'ndrangheta tra clan rivali confermate da una serie di delitti avvenuti nell'ultimo periodo nella provincia di Vibo. L'ultimo episodio sarebbe quello accaduto ieri sera. Una prima ricostruzione di quanto accaduto è stata fatta dai carabinieri della compagnia Vibonese che per tutta la notte hanno interrogato conoscenti e familiari delle persone coinvolte nell'agguato. Da quanto è emerso Scrugli intorno alle 19,30 mentre entrava, in compagnia dei suoi due amici, in un'abitazione di via Arenile, nella frazione della marina di Vibo – di proprietà di uno dei due –  è stato raggiunto dai sicari – sembra due – che hanno fatto subito fuoco all'indirizzo dei tre. Dalle analisi sarebbero stati esposi una trentina di colpi sparati da un kalashinikov e, non da due pistole, come precedentemente si era pensato. Scrugli, che è stato raggiunto in diverse parti del corpo, è morto all'istante. I due feriti sono stati soccorsi e accompagnati nell'ospedale “Jazzolino” dove sono stati medicati. Battaglia è rimasto ferito, non gravemente, a una spalla e a una gamba. Mentre l'altro uomo ha riportato ferite ad braccio. 
Francesco Scrugli, considerato affiliato alla 'ndrina Lo Bianco di Vibo, era già sfuggito ad un agguato lo scorso 11 febbraio. In quell'occasione l'uomo, rimasto coinvolto nel processo “Nuova Alba” e nell'operazione “Nasti Embassy” contro il clan vibonese, si era salvato per un pelo: il colpo di pistola che lo aveva ferito al collo non era risultato fatale. 
Vertice in Prefettura per la sicurezza
Intanto questa mattina si è svolto un incontro di coordinamento delle forze di polizia convocato d'urgenza dal prefetto, Michele Di Bari, per esaminare i gravi fatti di sangue avvenuti ieri nel Vibonese. Un vertice che si è concluso con la decisione di intensificare le misure di vigilanza dei territori interessati dagli eventi delittuosi, «attraverso – si legge in una nota della Prefettura – mirati e straordinari controlli da parte delle Forze dell'ordine territoriali, con l'ausilio dei reparti anticrimine della polizia di stato e del gruppo operativo dei carabinieri»".
Tratto da: 22/03/2012 16:50/Corriere della Calabria.

mercoledì 7 marzo 2012

E' TEMPO DI CAMBIARE? QUI NON SI ASPETTA ALTRO!

Già, qui non si aspetta altro ... e il problema è proprio questo: si aspetta! Si sta fermi in attesa che altri facciano, mentre l'indignazione non si trasforma in condivisione e proposte! Proviamo a lasciare nella memoria collettiva quanto è stato fatto domenica, proprio riportando le foto della manifestazione ed il video proiettato , che in qualche modo siamo riusciti a recuperare sul web. Vederle tutte insieme ha un altro effetto: non è una cattiva idea considerare questa "galleria" di fotografica come un invito costante, rivolto ai nostri amministratori (al pari dei nostri cittadini), a dargli un'occhiata, ogni tanto ... magari li aiuterà a smettere di considerare questa città ... un deserto.































martedì 14 febbraio 2012

IL CENTRODESTRA CONFERMA: NOTI ESPONENTI DEL CENTROSINISTRA ... IN MOSTRA ALLA TONNARA DI BIVONA!!!

Una Vibo Marina in lacrime fa da sfondo al radiocommento sulla ennesima inaugurazione dell'auditorium della Tonnara. Confermato così l'orizzonte culturale della scelta ... è facile prevedere che alla stessa logica partitocratica non verrà sottratto il destino del Castello di Bivona.
Terminati i lavori di restauro e collaudato da poco (la Tonnara di Bivona non ancora!), anch'esso chiuso da tempo immemorabile, a breve vedrete, gli capiterà la stessa sorte: verrà stipulata convenzione temporanea con un'altra associazione - nella quale non mancheranno d'essere iscritti anche noti esponenti dello schieramento di centrodestra.
Ovviamente anche per il Castello sarà possibile che l'associazione "ristrutturi" qualcosa a piacimento, al pari della Tonnara! In fondo son solo i soli Beni Monumentali di Bivona: uno alla sinistra e l'altro alla destra ... di chi non merita altro!

venerdì 10 febbraio 2012

UN FRAMMENTO PORTUALE




Riportiamo un breve reportage realizzato nel 2002 da Rosario Chimirri [link]. Il porto visto 10 anni fa, dagli altri offre spunti interessanti alle riflessioni sull'oggi e sul domani di un porto nazionale ... nella frazione comunale.

martedì 25 ottobre 2011

TESTIMONIANZE: LA LEGALITA' SENZA PAROLE VUOTE O SILENZI PIENI!





ULTIME NOTIZIE: Per la serie l'avevamo previsto "QUI LA CULTURA NON ENTRA", è online la delibera di giunta del comune di Vibo che proroga l'uso illegittimo della tonnara di Bivona (http://www.comuneweb.it/cws/alboPretorio/ViboValentia/pubblicazione/2011/3069/2011-10-25.html). Questo nonostante l'associazione beneficiata l'avesse ottenuta solo temporaneamente ad agosto e settembre. Seppur non abbia realizzato alcuna iniziativa culturale nel periodo temporanemaente concesso, il 10/10/2011 presenta richiesta di proroga ed il 13/10/2011 le viene concessa per ULTERIORI 6 MESI. Ci riserviamo a breve un prossimo post a commento!


sabato 29 novembre 2008

GENTE DI MARE... CHE HA IL DIRITTO DI ESSERLO!

Siamo "gente di mare" ... ed il nostro percorso identitario non può prescindere dalla valorizzazione di quanto la relazione tra noi ed il mare ha prodotto, nei secoli, nella nostra comunità.
Era il 2005 ed una troupe del canale satellitare Mediolanum Channel, per il programma "Gente di Mare" venne a scoprire la nostra costa e le nostre tonnare. "Non immaginavamo che in Calabria ci fossero storie di pescatori e tonnaroti", fu il loro esordio, ma ne venne fuori un belllissimo servizio dedicato alle "Storie di Tonnara" sulla nostra costa, con una interessantissima intervista al Rais Nunzio Canduci.
Quel servizio oggi lo vogliamo regalare a quanti vorranno unirsi a noi in questo percorso identitario, mentre come forte monito e sdegno, lo vogliamo far "vedere" a quanti ciecamente ostacolano da sempre l'istituzione del Museo della Civiltà del Mare presso l'ormai troppo silente Tonnara di Bivona. Che la Gente di Mare... ritorni in Calabria!