Visualizzazione post con etichetta ***1300-1399.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ***1300-1399.. Mostra tutti i post

martedì 5 maggio 2020

1300-1399.

1311. Clemente V ordina al vescovo di Tropea che emette sentenza se il monastero della Trinità di Mileto abbia nel castello di Monte Leone a giurisdizione spirituale che il vescovo ed il capitolo di Mileto ostacolano. [ved. anche 1797] 

1311. Guglielmo di Balaeto, canonico di Asterio della diocesi Petragoricensis incaricato ai censi della chiesa romana nel regno di Sicilia, espone come Matteo e Francesco monaci di Mileto con delega per riscossione di censo annuo di un'oncia d'oro da versarsi alla camera apostolica e non versato a lunghissimo tempo, giustificano che il monastero non poté cogliere alcun frutto a causa delle incursioni belliche nei tempi passati. Presone atto se ne condona per il pregresso; sene ricevono nove once e mezza; si dilazione per restante altra oncia e mezza. 

1311, settembre 16. Napoli Roberto re. Premesso che Pietro di Macola chierico canonico di Taverna e il procuratore del monastero della Trinità di Mileto rappresentano che molti della terra di Vibo e di S. Gregorio e di altri casali dell'abbazia, i quali al tempo dell'imperatore Federico erano stati costretti con la forza ad abitare Monte Leone fondato ex novo, ma già erano tornati al luogo d'origine, erano inclusi insieme agli altri abitanti di quel luogo nelle raccolte e nelle imposte gli agenti delle tasse e dai collectores di Monte Leone, sebbene lì non possedessero più nulla assolutamente; ordina perciò ai giustiziari di Calabria che, appurata la verità, non permettano in nessun modo che in futuro quegli uomini vengano molestati. 
1311, dicembre, 06. Vienne. Clemente V su richiesta dell'abate di Mileto ordina al vescovo di Nicastro che, qualora si renda necessario, per mezzo della censura ecclesiastica costringa a venire allo scoperto coloro che con inganno occultavano le decime del monastero di Mileto, i redditi, i censi, i legati, i doni, i documenti pubblici. 
1311, dicembre 16. - Napoli. Roberto re. Su richiesta dell'abate di Mileto ordina al giustiziario e ai giudici di Calabria che indaghino la causa del porto, o della spiaggia, e della tonnara della terra di Vibo, ingiustamente occupata da Raimondo Paoletti secretus di Calabria. [ved. anche 1797]
1312, gennaio 16. - Napoli. Roberto re. Prolunga di un altro trimestre il termine che aveva stabilito per la risoluzione della causa di cui sopra, dal momento che l'assenza del giudice ammalato aveva sino ad allora impedito l'esecuzione degli ordini. 
1312, gennaio 22. - Altra consimile. 
1312, febbraio 16. - Napoli. Roberto re. Premesso che a lui ricorse l'abate ed il monastero della Trinità di Mileto a rappresentare che pacificamente, sin dalla fondazione del monastero, del quale <comunque> non c'é ricordo, possedette i casali di S. Gregorio, Vena, Longobardi, Carcarellonum, e Triparni con le loro pertinenze, e la spiaggia di Vibo , ma la città di Monte Leone non cessava di molestarli fidando soprattutto nelle lettere di Roberto stesso ottenute con cattive arti e col tacere la verità. Perciò ordina al giustiziario di Calabria che, convocati il castellano mastro iurato e Giovanni Prasino, faccia in modo di informarsi e confermi e mantenga nel possesso coloro dei quali avrà scoperto che quelle cose competono, così che nessun altra lamentela gli giunga ancora. 
1312, settembre 16. - Presso la terra di Stilo. Bernardo di Campenduto giustiziarlo di Calabria su richiesta di fr. Francesco procuratore della Trinità di Mileto in nome dell'abate Nicola e del monastero, in presenza del giudice e di Ponzio di Cabarallo e del notaio Deumiludede di Castro Abbatis, dichiara di aver ricevuto lettere del re con le quali gli veniva ordinato di appurare se la terra di Vibo con i suoi casali sia censita insieme a Monte Leone nelle subventiones e collectae generali che sono imposte dalla curia, e se a questa (=M. Leone) sia sottoposta, così che da parte della città si debba fare una ripartizione (di entrate) come viene richiesto, o se da sola fosse abituata. In effetti, fatto l'esame, sentenzia che la terra di Vibo et i suoi casali ovvero il casale di Campulum, Vena Superiore, Vena Inferiore, Triparonum, Sissinonum, Caracarellonum, Castellarium, il casale di Villitum, Taraclatum e Longobardum non sono sottoposti alla città di Monte Leone e che separatamente era solita riceve l'imposizione delle tasse. 
1312, ottobre 7. - Sentenza in favore dell'abbazia contro Monte Leone. 

1312, ottobre . - Giovanni Carsi giudice di Mileto e Gregorio di Acquario notaio dichiarano che fu fatta loro pervenire una lettera da Bernardo di Campenduto giustiziario di Calabria, con la sentenza emessa in favore della abbazia contro la città di Monte Leone e cioè che la terra di Vibo con i suoi casali non sia sottoposta alla città stessa nelle collectae e subventiones e allo stesso tempo fu ordinato dal detto giustiziario che applicassero, secondo legge, la suddetta sentenza alla detta città. Certo confermano di aver eseguito ciò con questo pubblico documento. 
1312, ottobre 14. Peregrino di Raone giudice di Tropea e Andrea di Ruggero notaio riferiscono il contenuto di una lettera di re Roberto al giustiziario di Calabria Roberto di Campenduto data il 16 febbraio 1312, in seguito alla quale il giustiziario emette sentenza contro Monte Leone in favore dell'abate Nicola e del monastero della Trinità, assegnando allo stesso i casali di S. Gregorio, Vena, Longobardum, Carcarellonum e Triparonum con le loro pertinenze, e la spiaggia di Vibo. Inoltre i suddetti giudice e notaio con questo pubblico documento confermano la serie di questi. 
1312, ottobre 14. Duplicato del documento immediatamente antecedente. 
1313, gennaio 22. Peregrino di Raone giudice di Tropea e Andrea di Ruggero notaio, su richiesta del monastero di Mileto e per ordine del giustiziario di Calabria di nuovo preparano un documento della sentenza emessa dal detto giustiziario, correggendo gli errori commessi per colpa dello scrittore, il quale riferendo e riportando sul documento la lettera regia aveva erratamente apposto le note cronologiche. 
1313, luglio 23. Giovanni Carsi giudice di Mileto e Gregorio di Aquario notaio dicono che fu loro mostrata da Iacopo Fazario una lettera a quegli inviata da Bernardo di Campenduto giustiziario di Calabria, il quale, in seguito alla lettera regia sopra riportata, ordina che secondo legge sia imposto alla città di Monte Leone che coloro i quali erano richiamati nelle imposizioni delle tasse e nelle collectae non vengano censiti insieme agli abitanti di Monte Leone, perché non vengano gravati di un duplice onere, ma che con Vibo stessa anche . . . gli stessi vassalli mostrino ogni reverenza e sottomissione al loro abate. Con questo pubblico documento confermano che queste cose furono assicurate e dimostrate dallo stesso Iacopo Fazario. 
1313, novembre 17. Amadoro Chelentario giudice di Caste1vecchio/Castelvetere e Gualtiero Aretario notaio su richiesta di Nicola abate di Mileto fanno un transunto di un documento fatto dal giudice Giovanni Carsi e dal notaio Giorgio di Aquario, sopra riportato. 
1313, dicembre 1. Amadoro Chelentario giudice di Castelvecchio e Gualtiero Aretario notaio su richiesta di Nicola abate di Mileto fanno un transunto di un documento stilato dal giudice Giovanni Carsi e dal notaio Giorgio di Aquario, sopra riportato. 
072. D. XV. 
1314, aprile 21. Amadoro Chelentario giudice di Castelvecchio e Gualtiero Aretario notaio su richiesta di Nicola Abate della Trinità di Mileto fanno un transunto della donazione fatta nel a. 1092, indizione I da Roberto Borello, antecedentemente riportata. 
1314 luglio 1. Amadoro Chelentario giudice di Castelvecchio e Gualtiero Aretario notaio fanno un transunto della sentenza di Bernardo di Campenduto giustiziario di Calabria, emessa i favore del monastero, sopra riportata. 
1315, dicembre 5. Giovanni di Bernardo giudice di Gerace e Tommaso di Silvestro notaio su richiesta di Nicola abate di Mileto che, entrando nel palazzo episcopale di Gerace insieme a Tommaso arcivescovo di Reggio facciano un documento pubblico della sentenza emessa dal detto arcivescovo in favore del monastero della Trinità di Mileto contro Ioannitius vescovo di Gerace ed il capitolo a proposito del possesso della chiesa di S. Croce con la sua tenuta e l'esenzione concessa dal privilegio apostolico, e la libertà delle altre chiese e dei beni che sono situati o nella città stessa di Gerace e nella sua tenuta, o nelle terre Agroctera di Castelvecchio e altrove nella diocesi di Gerace. 
1316, gennaio 3. Giovanni Carsi giudice dì Mileto e Roberto di Aquario notaio, su richiesta di Nicola abate di Mileto, fanno un transunto della sentenza emessa da Bernardo di Campenduto sull'indipendenza della terra di Vibo e dei suoi casali dalla città di Monte Leone nelle tasse e subventiones generali, sopra riportata. 
1316, dicembre 23. Giovanni Carsi giudice di Mileto e Gregorio di Acquario notaio, su richiesta di Nicola abate di Mileto, fanno un transunto della sentenza emessa da Bernardo di Campenduto e resa pubblica presso la terra di Stilo dal giudice Ponzio di Cabarallo e dal notaio Deucludete il giorno 7 di ottobre, a. l3l2, Indizione XI, IV di Roberto re, il quale riferito (il contenuto della ) della lettera regia recante data il 16 di febbraio 1312, e, fatto un accurato esame, aggiudica e conferma sfavorevolmente alla città di Monte Leone il possesso dei casali di S. Gregorio, Venna, Longobardum, Carcarellonum e Triparonum con la spiaggia di Vibo e gli uomini richiamati. 
1318, marzo 15. Avignone. Giovanni XXII conferma tutti i privilegi, le libertà e le esenzioni concesse dai predecessori al monastero di Mileto. 
1318, aprile 2. Napoli. Roberto re. Premessa la richiesta dell'abate e del monastero di Mileto che sia data esecuzione alla sentenza di Bernardo di Campenduto giustiziarlo di Calabria, ordina che il monastero sia mantenuto e difeso nel possesso dei casali di S. Gregorio, Vena, Longobardum, Carcarellonum, e Triparonum con le loro pertinenze e la spiaggia di Vibo. 
1318, aprile 15. Napoli. Roberto re. Premessa la richiesta dell'abate di Mileto, conferma la sentenza emessa da Bernardo di Campenduto giustiziarlo di Calabria contro Monte Leone in favore dell'abbazia di Mileto

1319, luglio 5. Avignone. Giovanni XXII ordina al vescovo di Tropea la definizione della causa tra il monastero della Trinità ed il vescovo di Mileto a proposito delle terre, dei possessi e di altre contrasti. 
1323, dicembre 26. Andrea di Manfredo giudice di Aiello e Matteo Meccafellono notaio, su richiesta di Nicola abate della Trinità di Mileto, con pubblico documento firmano e sanciscono la rinuncia di alcune terre che erano situate presso il casale di S. Filippo di Agello; (rinuncia) fatta al detto abate da Giovanni. 

1327, febbraio 4. - Indizione X. 
Sotto il regno di Roberto a. XVIII. Goffredo di Pandolfo e Nicola di Manfredo giudici della terra di Agello e Matteo di Meccafellono notaio, con documento pubblico sanciscono la spontanea cessione di alcuni beni nelle pertinenze di Agello, fatta da Andrea di Massa detto di Pulicaria a Nicola abate di Mileto, i quali beni ex medietate ingiustamente (egli) aveva trattenuto a causa della scadenza (?) già seguita in favore del monastero di Mileto. 
 
1327, febbraio 6. - Indizione X. Sotto il regno di Roberto, a. XVIII. 
Goffredo di Pandolfo e Nicola di Manfredo giudici della terra di Agello e Matteo di Meccafellono notaio, su richiesta di Nicola abate di Mileto, con documento pubblico rendono noto che nel giorno 17 di gennaio prossimamente passato , su richiesta dell'abate stesso, fu richiamato (revocato?) secondo legge un bannimentum fatto dallo stesso nell'a. XIV dell'indizione prossimamente passata, con il quale si permetteva a ciascuno di coltivare le terre nei casali di S. Filippo di Agello in cambio di certe corresponsioni a titolo di terragium, ma diverse per le terre situate presso le località che sono dette Scala, S. Nicola, Tabernisi e Geminali. 
 
1328, novembre 23. - Indizione XII. Dato a Napoli da Giovanni Grillo di Salerno. 
Roberto re, a. XX, ordina al giustiziarlo di Calabria che si informi della causa sul diritto e la consuetudine di attingere (portare) acqua dal fiume Sentopliti per (al) il mulino del monastero della Trinità di Mileto attraverso le terre spettanti alla chiesa episcopale, poiché l'abate si lamentava che gli venisse impedito dal vescovo di Mileto. 
 
1332, agosto 25. - Indizione XV. Sotto il regno di Roberto, a. XIII, presso Mileto. 
Ruggero di S. Severino conte di Mileto e capitano generale di Calabria, fatto chiamare il giudice Pietro di S. Pietro di Bandano e il notaio Tommaso di Cava dichiara in contumacia, in favore del monastero, che è nulla e di nessun valore la sentenza emessa da Giovanni di Paretium giustiziarlo del re con la quale aveva dichiarato (correggi indeclaraverat) Giovanni Zarto e Francesco e Pietro fratelli e Iacopo Zarto, abitanti di Monte Leone e del casale di Triparonum, liberi da ogni vassallaggio e villaneggio, per il quale il monastero sosteneva che gli erano nocivi (?). 
 
1332, dicembre 23. - Indizione I. Sotto il regno, (a. ) XXIV. 
Guglielmo di Saprano giustiziario di Calabria emette sentenza in favore dell'abbazia contro il vescovo di Mileto nella causa che abbiamo riportato al numero XII, apposito del diritto di portare acqua al mulino del monastero attraverso le terre della chiesa episcopale, e la sancisce con documento pubblico. 
1333, gennaio 10. - Indizione I. Dato a Napoli da Giovanni Grillo di Salerno. 
Roberto re, a. XXIV, ordina ai giustiziari di Calabria che mantengano e difendano il monastero della Trinità di Mileto nei beni e nei diritti contro tutti quelli che lo molestavano. 
 
1333, maggio 24. - Indizione I. 
Sotto il regno di Roberto, a. XXV, Trancriedus Tyfanus giudice di Mileto e Ruggero di S. Calogero Notaio su richiesta di Nicola abate di Mileto fanno un transunto pubblico di un documento pubblico, che abbiamo riportato a E. XIV. , nel quale è contenuta la sentenza emessa in favore del monastero contro il vescovo di Mileto. 
 
1335, agosto 22. - Indizione III. 
Sotto il regno di Roberto, a. XXVII. 
Bencivenga Curcicosa giudice di Mileto e Trangueto Tyfonus Sanciscono con pubblico documento il mutuo gratuito (?) di sei once di oro fatto da Bartolomeo di Arenae all'abate dalla Trinità di Mileto Andrea di Martino a Monte Leone, da restituirsi entro un certo tempo. 
 
1339, febbraio 15. - Indizione VIII. Sotto il regno di Roberto, a. XXXI. 
Nicola di Monte Leone giudice di Gerace e Thommasius di Silino Silverio notaio sanciscono la vendita della quarta parte di una tenuta fatta a Folco Malerbi da (?) Ginevra, un tempo di Pietro Comano. 
 
1339, maggio 24. - Indizione VII. 
Bartolomeo abate della Trinità di Mileto con documento pubblico fatto dal giudice di Mileto Bendivenga Curcicosa e da Giovanni Vallilonga concede in ....... Iacopo Giovanni Asquaici del casale di . S. Gregorio e ai suoi eredi in perpetuo alcune terre....... . nel luogo detto Aporia Cantulari con l'obbligo di coltivarle e di pagare al monastero la terza parte di mosto e la metà degli altri frutti ogni anno. 
 
1340, luglio 4. - Indizione VIII, a. VI di pontificato di Benedetto XII. 
Pietro di Logotheta canonico e il vicario generale di Pietro arcivescovo di Reggio ordina a fr. Antonio abate del monastero di Domenica Argallica di intimare l'appellatio a Bartolomeo abate di Mileto ed al vescovo di Mileto Goffredo in nome di Guglielmo Ruffo di Calabria conte di Sinopoli. Infatti, essendosi lamentato il detto vescovo presso il pontefice di aver subito gravissime ingiurie dal suddetto conte, il pontefice aveva affidato all'abate Bartolomeo la conoscenza della causa ed aveva ordinato che, provata la verità, scomunicasse lo stesso; il conte a causa del giudizio dell'abate si appella al metropolitano di Calabria (sostenendo) che è stato accusato con calunnia dal vescovo simoniaco a reo notoriamente di molti misfatti ed ancora...... a lui, e che soprattutto la causa sia stata affidata a Bartolomeo assai amico del vescovo e compagno di misfatti. 
 
1340, settembre 5. - Indizione IX. Sotto il regno di Roberto a. XXXII. 
Anso: io di Mileto giudice di Mileto e Bartuccius Tyfonus notaio firmano (il contratto di) affitto di una terra posta nelle pertinenze di Casale Calabro nelle tenute di Mileto nel luogo, detto Cavallini, (affitto) fatto/concesso dall'abate Bartolomeo, che affida a Nicola Ricci e al fratello Roberto e ai loro eredi in emphiteusis in perpetuo in cambio della metà dell'olio, e della terza parte del mosto e degli altri frutti che si raccoglieranno nella terra medesima. 
 
1341, settembre 3. - Indizione X, sotto il regno di Roberto a. XXX...presso Castelvecchio. Guglielmo Cosuttus Baiulus di Castelvecchio, Paolo Troiano giudice, Guglielmo di Franco notaio, con pubblico documento dichiarano la sentenza emessa in favore del monastero di Mileto e del suo abate Bartolomeo a proposito di un luogo situato proprio in Castelvecchio nella parrocchia di S. Silvestro presso l'edificio del detto monastero. 
 
1341, dicembre 2. - Indizione X, presso Gerace, sotto il regno di Roberto a. XXXIII. 
Amico Panareto giudice e Thommasius di Silino notaio dichiarano che Bartolomeo abate della Trinità di Mileto, avendogli il castellano di Gerace chiesto di riedificare un certo edificio, alla cui riedificazione credeva che il detto monastero di Mileto fosse tenuto poiché quella casa spettava al monastero di S. Nicomedio di Agruteria, (Bartolomeo) negò di essere tenuto alla riedificazione di quella casa, ma promette che. lo farà per fare cosa gradita alla regia maestà ed al castellano stesso. In verità lo dichiara con questo pubblico documento da lui fatto spontaneamente e liberamente. 
 
1343, dicembre 11. - Indizione XII. 
Dato a Napoli da Adinalco Curimario di Napoli. 
Giovanna regina, a. di regno I; su consiglio di Sancia regina sua madre e degli altri amministratori e governatori suoi, ordina, su richiesta dell'abate di Mileto Bartolomeo, che, in seguito alla sentenza un tempo emessa da Bartolomeo di Campenduto al tempo di re Roberto e dallo stesso confermata, i casali di Campulum, Vena Superiore e Inferiore, Triparonum, Vivillitum, Carcarello, Longobardum e S. Gregorio concorrono con la terra di Vibo nelle tassazioni generali, sebbene quella terra già sia distrutta ed abbandonata dai contadini. 

1343, dicembre 11. - Indizione XII. 
Dato a Napoli da Adinalco Curimario di Napoli. 
Giovanna regina, a. di regno I; su consiglio di Sancia regina sua madre e degli altri amministratori e governatori suoi, ordina, su richiesta dell'abate di Mileto Bartolomeo, che, in seguito alla sentenza un tempo emessa da Bartolomeo di Campenduto al tempo di re Roberto e dallo stesso confermata, i casali di Campulum, Vena Superiore e Inferiore, Triparonum, Vivillitum, Carcarello, Longobardum e S. Gregorio concorrono con la terra di Vibo nelle tassazioni generali, sebbene quella terra già sia distrutta ed abbandonata dai contadini. 

097. F. X. 
1344, gennaio 21. - Indizione XII. 
Sotto il regno di Giovanna a. I. Nicola di Arenae e Nicola di Gymnium giudice di Monte leone e Giovanni Lucifero notaio con pubblico documento confermano il bannimentum da loro fatto in Monte Leone e nei luoghi vicini con la forza delle lettere (?) del magnifico Lu... Marocelli capitano della porta generale e del giustiziarlo di Calabria, date in Neocastrum il 2- 7 dicembre della detta XII Indizione, il quale ordina che sia eseguita la lettera della regina Giovanna data in Napoli da Adenolfo Gurimario a. 1343, 12 ottobre, con la quale ordina che sia eseguito ciò che il suo avo re Roberto aveva ordinato ai giustiziari di Calabria con la lettera data in Napoli da Giovanni Grillo di Salerno, a. 1336, 12 aprile, Indizione IV, (a. ) XXXVII del re: primo evidentemente a proposito dei beni spettanti al dominio regale nelle pertinenze di Monte Leone occupato in diversi tempi da diverse (persone); secondo sulle nuove imposte le nuove tasse per il passaggio imposte da taluni uomini potenti usurpando i diritti regali nei beni propri ed anche in quelli ecclesiastici che possedevano solo a titolo d'affitto; terzo sulla promozione ad ordine clericale di Angarii e Parangarii in fraudem servitutis (?), ordinando nel primo e secondo la confisca dei beni, nel terzo ugualmente la confisca dei beni e (l'ingiunzione) che non fruiscano della libertà della chiesa. Inoltre Thommasius Battulla vicario di Mileto si oppose pubblic. Mil. Fac. , che di conseguenza i commissari fecero al di fuori della città antica di Mileto presso il monastero della S. Trinità. 

1344, alle idi di febbraio, dato in Avignone a. II di pontificato di Clemente VI ordina all'abate di Mileto che esamini se veramente Goffredo vescovo di Mileto ed i suoi predecessori con grave pregiudizio per la mensa episcopale alienarono molti beni e redditi sia in perpetuo sia temporaneamente; se troverà che ciò è vero, recinda tutti i contratti sebbene per questi fosse stata ottenuta la conferma con lettere apostoliche. 

1344, marzo 5. - Indizione XII presso Mons Sanetus, sotto il regno di Giovanna a. II. Raho Ferragutus giudice di Mileto e Nicola di Portho Papa di Valle Longa notaio dichiarano che furono mostrate loro lettere di Goffredo vescovo di Mileto nelle quali erano contenute lettere di Goffredo stesso e di fr. Nicola abate del monastero di S. Maria di Iosaphat giudici subdelegati (inviate) a fr. Neofito archimandrita del monastero di S. Elia di Cupassino e a Colino di Milazzo canonico di Mileto, contenenti le lettere del pontefice Giovanni XXII date in Avignone il XV delle calende di settembre a. III di pontificato (1318), nelle quali il pontefice ordinava all'arcivescovo di Reggio vescovo di Pisignanum e all'abate di S. Maria di Iosaphat di Messina che ( manca il verbo!) il monastero della Trinità di Mileto sui beni, i diritti, qualunque censura fatta, qualunque altro provvedimento contro le comunità ed altri privati occupanti e qualunque loro favoreggiatore. In virtù delle quali lettere saputa la causa, vengono aggiudicati al monastero di Mileto i casali di S. Gregorio, di S. Nicola di Campulum, di Vena Inferiore, Vena Superiore, Triparonum, S. Pietro, Longobardum, Taracladum, Carcarello, Vivillitum. Ed inoltre in contumacia viene condannato il monastero di S. Nicodemo di Cellarano nella tenuta di Agruttaria della diocesi Tyracen. . l'esecuzione di tutte queste cose viene affidata a Colino di Milazzo, il quale mette in reale possesso del detto monastero di S. Nicodemo l'economo del monastero di Mileto. 

1344, aprile 8. - Indizione XII. 
Sotto il regno di Giovanna a. II. Raho Ferragutus di Mileto giudice e Gregorio di Bartolomeo notaio, con pubblico documento rendono noto che Guglielmo e .... . Rizzoghidi del casale di S. Gregorio hanno confessato a Bartolomeo abate di Mileto di dover al monastero servizi di villaneggio ed ugualmente ligii asciptitii, e così i loro antenati i quali dovettero le stesse cose (al monastero). 

1344, settembre 14. - Indizione XIII a. III di pontificato di Clemente VI. 
Goffredo vescovo di Mileto, giudice subdelegato per le cause del monastero di Mileto, e Nicola di S. Maria di valle Iosaphat delegato apostolico, con atto di Gregorio di Bartolomeo notaio stabiliscono, essendo assente la comunità di Monte Leone che il casale di S. Gregorio, la spiaggia di Vibo, ed i suoi casali di S. Nicola, di Campulum, di Vena Inferiore, Vena Superiore, Triparonum, S. Pietro, di Longobardum, di Taracladum, di Carcarellum, spettano al suddetto monastero di Mileto , che di conseguenza ordinano che non deve essere in alcun modo molestato dalla detta comunità. 

1345, marzo 6. - Indizione XIII. 
Sotto il regno di Giovanna a. III. Corrado di Fugardo giudice di Mileto e Gregorio di Bartolomeo notaio con pubblico documento sanciscono la permuta fatta da Bartolomeo, abate della Trinità di Mileto, dell'alveo ovvero dell'acquedotto del mulino con Goffredo vescovo di Mileto in (cambio di) un altro acquedotto di pertinenza della chiesa episcopale. 

1345, ottobre 7. - Indizione XIV. 
Sotto il regno di Giovanna a. III. Paolino Troiano giudice di Castelvecchio e Giovanni Troiano notaio confermano la donazione fatta all'abate Bartolomeo e al Monastero della Trinità da Matteo Talari , del monastero Villano, dei suoi beni che erano posti nelle pertinenze del casale di S. Gregorio e del casale di Episcopio, ed inoltre di tutte le altre cose che allo stesso per diritto ereditario potevano essere devolute. 

1346, luglio 26. - Indizione XIV. 
Sotto il regno di Giovanna a. IV. Fantino Siculari giudice di Burellum, ed Enrico di Bono Infante notaio sanciscono la divisione ovvero la posizione dei confini fatta nelle terre che da paludi erano state restituite all'aratura nelle pertinenze di Burellum, (donazione) amichevolmente fatta tra Bartolomeo abate della Trinità e Ruggero di S: Severino conte di Mileto. 

1349, febbraio 1. - Indizione II. 
Sotto il regno di Ludovico a. I e di Giovanna a. VII. Gregorio di Bartolomeo giudice di Mileto e Bartucius Tyronius notaio sanciscono l'affitto della spiaggia Vibo e dei casali suoi cioè di Castellaro, S. Nicola, di Campulum, di Vena Inferiore, Vena Superiore, Triparonum, , di Longobardum, di Carcarellum, e Vivillitum per cinque anni al censo annuo di quindici once d'oro, (affitto) concesso dall'abate Bartolomeo a Ruggero di S. Severino, conte di Mileto, Marescalco del regno di Sicilia. 


1354 - 1700. MAST. VICARIATO. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. BILANCI MENSILI DI ENTRATA - USCITA. PATRIMONIO. BENI FONDIARI. GRANGE . BENI SOGGETTI IN SEMINARA . 

1357, settembre 4. - Indizione XI. 
Dato in Reggio (?) per mano di Sergio signore Ursonis di Napoli. Ludovico re, a. IX, e Giovanna, a. XV, ordinano ai giustiziari di Calabria ed a qualunque ufficiale che nelle tassazioni e nelle raccolte in alcun modo molestino gli uomini di Vibo e dei suoi casali. 

1357, maggio 27. - Indizione XI. 
Dato in Napoli per mano di Sergio signore Ursonis di Napoli. Ludovico re, a. X, e Giovanna, a. XVI. 
Secondo la richiesta di Ruggiero di S. Severino conte di Mileto, e del suo primogenito Enrico, concedono che nella terra di Mileto ogni anno si faccia il mercato nei cinque giorni precedenti la festa della S. Trinità e nei tre seguenti. 

1359, dicembre 15. - Indizione XIII. 
Sotto il regno di Ludovico, a. XII, e di Giovanna, a. XVII. Nicola Poterto di Arenae giudice ad contractus di Calabria e Gregorio Bartolomeo notaio, su richiesta di Bartolomeo abate di Mileto, fanno un transunto di infrascriptae apodixae dei pagamenti (?) fatti dal monastero. E' cioè primo di Goffredo vescovo di Mileto subcollector di due decime concesse al re secondo la concessione apostolica. Paga Bartolomeo abate, dato il 6 dicembre, induzione X secondo di Angelo di Montella e di Giovanni di Giordano commissario ricevente dall'abate Bartolomeo due decime triennali imposte dal pontefice Clemente VI, l'una per la guerra contro i Turchi, l'altra per sostenere gli onori del regno. Dato nel 1347, 22 maggio, indizione XV, a. VI di pontificato terzo di Pietro Albiricius priore di Citrarium e di Falla subcollector pontificio da parte dello stesso abate, e ricevente allo stesso titolo mezza decima di un anno. Dato il 28 del mese di gennaio, indizione XV, a. V di pontificato di Clemente VI. Quarto di Cristoforo Boygas ricevente dallo stesso due decime allo stesso titolo. Dato nel 1346, 8 agosto, indizione XIV a. V di Clemente VI; ed ugualmente un'altra fetta dallo stesso Regolo Celli ad estinzione (del pagamento). 

1360, giugno 25. - Indizione XIII. 
Dato in Napoli da Sergio signor Ursonis di Napoli. Ludovico re, a. XIII, e Giovanna a. XVIII, ordinano ai regi ufficiali di Calabria che non molestino Vibo, la spiaggia, e i suoi casali, che sono sottoposti alla chiesa e all' abbazia della Trinità, e gli altri vassalli ovunque siano, secondo i capitoli sanciti dal suo proavo re Roberto nella piana di S. Martino e confermati a Napoli. 

1360, agosto 14. - Indizione XIII. 
Sotto il regno di Ludovico, a. XII, e di Giovanna , a. XVIII. Nicola Poterto di Arenae giudice e Luca di .... . con pubblico documento dichiarano che Bartolomeo di Caposilice abate della Trinità di Mileto nominò procuratori per le liti del monastero nella curia di Monte Leone, Guglielmo Poter canonico di Mileto e l'abate Nicola Poter abitante di Burellum. 

1362, aprile 22. - Indizione XV. 
Dato in Napoli da Sergio signore Ursonis di Napoli. Ludovico re, a. XIV, e Giovanna, a. XX, ordinano ai giustiziari di Calabria che l'abate ed il monastero della Trinità di Mileto siano reintegrati nel diritto e nel possesso della terra di Vibo, della tonnara e dei casali che, donati al monastero dal conte Uggero con privilegi bollati e confermati dalla chiesa romana, anzi pure con proprie lettere la curia regia meno giustamente aveva occupato durante i tumulti delle guerre. 

1362, maggio 12. - Indizione XV. 
Dato in Napoli da Napoleone dei figli di Orso. 
Ludovico re, a. XIV, Giovanna, a. XX, dichiarano, su richiesta di Bartolomeo abate di Mileto, poiché evidentemente con altre lettere date in Messina al tempo in cui tra il monastero e Ruggero di S. Severino conte di Tricarium veniva conteso sul pieno diritto dei casali di S. Nicola, S. Pietro, Vena, Longobardum, Carcarello, Triparonum e della spiaggia di Vibo, poiché ciascuno sosteneva che gli spettava, fu decretato che, sebbene l'abate avesse il dominio la proprietà, il diritto e il possesso di quegli uomini e luoghi...(Sino a Montis Leonis non si riesce a sistemare il periodo)..., (dichiarano) che tuttavia fu stabilito ciò in favore della curia, non certo della suddetta comunità, e che di conseguenza le stesse non dovessero concorrere nella soppressione (?) di fortezze, mura e simili che furono imposte alla detta comunità. Inoltre ordinano che quella comunità eserciti alcuna giurisdizione su quegli uomini, ma che l'indagine, gli esami etc. (?) delle cause degli stessi spettino agli ufficiali ed ai Praesides di tutta la provincia di Calabria. 

1365, il penultimo giorno di luglio. - Indizione III. 
Dato in Napoli sotto l'anello segreto (?). Giovanna regina, essendo state riferite le lettere date il giorno 20 aprile 1362, che abbiamo sopra riportato al numero XIII, dichiara che quelle, per la morte di re Ludovico e dell'abate della Trinità, non poterono essere eseguite, ordina perciò che ora abbaino effetto nonostante il fatto che queste lettere non siano contrassegnate dal grande sigillo

1365, ottobre 23. - Indizzione IV. 
Dato in Averse da Tommaso di Buffalis. 
Giovanna regina a. XXIII ordina, su richiesta di Giovanni abate di Mileto, al capitano di Monte lEone che al detto abate al suo monastero siano restituite la tonnara di Vibo ed i suoi diritti propri del monastero secondo la donazione del conte Ruggero, la conferma apostolica e la propria. 

1372, marzo 13. - Indizione X. 
Sotto il regno della regina Giovanna a. XXX. Guglielmo di Franchia giudice e Gregorio di Bartolomeo notaio spiegano che, poiché Giovanni abate della Trinità di Milto era trattenuto dalla cattiva salute dall'andare personalmente a Napoli , cove era chiamato da Bernardo arcivescovo Napoletano, nunzio apostolico nel regno di Sicilia oltre il faro, per il giorno 14 dopo la festa della resurrezione, nominò suo procuratore fr. Roberto del monastero procuratore ed economo con tutte le necessarie ed opportune facoltà. 

1381, gennaio 14. - Indizione IV. 
Sotto il regno della regina Giovanna, a. XXXVIII. Gregorio Tromachello di Mileto e giudice e Gregorio di Bartolomeo notaio sanciscono con pubblico documento la permuta fatta tra Giovanni abate della Trinità di Mileto ed Antonio Fazzaro di Burellum, con la quale certamente l'abate trasferisce al Fazzaro diverse terre poste nella tenuta di Stilo, le quali nomina singolarmente; il Fazzaro in verità trasferisce all'abate diverse terre poste nella tenute di Mileto; ugualmente altre nelle pertinenze di Francicca, una nella tenuta di Burellum, una nelle pertinenze di Vibo e nel casale di Vena ed in Monte Leone. Infine uno e due magazzini. 

1381, dicembre 2. - Indizione V. 
Carlo III, a. di regno I, ordina ai giustiziari di Calabria che immediatamente sia restituito a Pietro Morbilli, abate della Trinità di Mileto, il porto ovvero la spiaggia di Vibo spettante al monastero, così come i casali di Campulum, Vena Superiore ed Inferiore, Triparona, Sisignona, Carcarello, Castellarium, Vivillae, Fragaratum, Longobardum. 

1381, dicembre 11. - Indizione V, sotto il regno di Carlo III, a. I, presso Castrum Novum di Napoli. 
Alessandro Danzalis giudice Cristoforo Gallarica notaio con pubblico documento dichiarano che di fronte a loro fr. Pietro abate della Trinità di Mileto presentò a Giordano di Arenae giustiziarlo di Calabria due lettere di Carlo III, delle quali la prima + quella che abbiamo riportato qui al numero precedente cioè IV, l'altra quella con cui Carlo il giorno 8 ottobre 1381, Indizione V, a. di regno I, ordina a Giordano di Arenae giustiziario di Calabria, su richiesta di Pietro abate, che porti aiuti a fr. Romano monaco della SS. Trinità di Mileto per eseguire gli ordine di G. Cardinale Diac. di S. Adriano e legato apostolico per incarcerare con la concubina fr. Giovanni un tempo abate della Trinità, detrattore di Urbano VI e calunniatore, e seguace con ostinazione di Roberto di Ghebennia antipapa e per mandarlo allo stesso legato apostolico; il detto giustiziarlo promette di fare tutte queste cose. 

1382, alle idi di gennaio Urbano VI, a. IV di pontificato, ordina al vescovo di Mileto che qualunque bene o diritti l'abate e il monastero illecitamente alienarono sia con vendita sia con affitto, sia perpetua sia per lungo tempo, (egli) si curi che vengano restituiti dopo aver rotto i contratti di qualunque genere anche (quelli) confermati con lettre apostoliche. 

Sotto il regno di Carlo III a. III. Guglielmo di franco giudice di Castelvecchio e Giovanni Tropiano notaio con pubblico documento sanciscono la donazione fatta da Guglielmo di Francesco di vigne, alberi d'ogni genere di culture, che a proprie spese aveva fatto nelle terre che con diversi affitti e concessioni aveva ottenuto nel territorio di Castelvecchio dagli abati della Trinità Bartolomeo e Giovanni. 

1384, giugno 17. - Indizione VII. 
Sotto il regno di Carlo III a. IV. Alessandro Ganzalis giudice e Giuliano Tallarica notaio in Napoli, su richiesta di Pietro abate di Mileto, fanno un transunto di due lettre aventi il luogo del gran Camerarius del regno di Sicilia, date in Napoli il penultimo giorno di febbraio, Indizione VII con le quali ordina ai regi ufficiali di Calabria che il detto abate sia conservato e mantenuto nel possesso dei diritti di Dahana e di altri diritti della spiaggia, del mare, della terra di Vibo e dei suoi casali, come il monastero li possedeva dal tempo di Carlo I; ed inoltre che sia reintegrato nei danni provenienti dalla suddetta spoliazione, una volta restituiti ai frutti percepiti medio tempore dalla curia Gabellottis. 

1384, dicembre 12. - Indizione VIII. 
Dato in Napoli da Gentile di Merolinis di Sulmona, a. IV di Carlo III. Margherita regina, moglie di Carlo III e vicaria ordina al regio vicegovernatore (?) in Calabria, su richiesta dell'abate di Mileto Pietro Morimilis, che mantenga (?) lo stesso e lo difenda contro il capitano e la comunità di Monte Leone nel possesso della spiaggia di Vibo con i casali di S. Nicola, Vena Superiore, Vena Inferiore e Triparonum e del porto della terra di Vibo e della spiaggia dello stesso con i vassalli, diritti e pertinenze sue la cui pertinenze al monastero e' affermata dalle concessioni dei re di Sicilia e dalle dichiarazioni di re Ludovico e della regina Giovanna e dal mandato (?) di Carlo III. 

1389 circa - - . 
Le comunità (leggo , universitates, anziché , - is, )di Mileto, Brancica, Terranova, Burellum, Botta, Nichiforum, Monte Leone , Tropea, Mesiano e Briatico a Bonifacio IX rivolgono la supplica che favorisca Roberto abate della Trinità di Mileto, nominato dal predecessore Urbano VI con l'aiuto dello stesso Bonifacio allora cardinale Insieme con il cardinale Monopolitano. (Roberto) cattolico e ottimamente meritevole del monastero della Trinità, e che lo difenda contro fratel Diurtus, il quale fatto abate da Roberto antipapa un tempo cardinale della basilica dei XII apostoli , del quale ancor oggi è seguace, occupava i beni del monastero siti in Calabria e Sicilia e si preparava ad andare dallo stesso Bonifacio per ottenere con la frode l'atto (fatto) in Mileto da Raynaldus Nomicisius giudice e Antonio di Cerasia1. Firmano gli uomini di tutte le dette comunità. 

1391, gennaio 16. - Indizione XIV. 
Sotto il regno Ladislao a. IV. Roberto di S. Severino conte di Terranova... e regio vicegovernatore(?) in Calabria, su richiesta di Roberto abate della Trinità di Mileto reasumit (riassume?) la causa già indagata dal conte Alberto di Calabria vicegovernatore(?) ed in virtù di una bolla di Alessandro III e dei privilegi di re Ludovico e di sua moglie la regina Giovanna, condanna in contumacia la comunità di Monte Leone ed ordina che siano restituiti al monastero alcuni casali fundacum di Vibo, i diritti e le pertinenze da possedersi liberamente. Fatto presso il castello di Terranova da Federico Zunzari notaio. 

1398, nell'ultimo giorno di maggio. 
Dato in Roma presso S. Pietro. Bonifacio IX, a. IX di pontificato, ordina all'arcivescovo di Reggio, su richiesta dell'abate del monastero della Trinità fuori le mura di Mileto, che indaghi di nuovo la causa ed emetta sentenza su un casale. 
Bonifacio IX, a. IX di pontificato, ordina al vescovo Neocastrensis che rompa tutti i contratti con i quali gli abati ed il convento del monastero della Trinità fuori le mura di Mileto aveva affittato o in perpetuo o a lungo termine, o in qualunque altro modo alienato i beni situati. (?)

1398, Alle idi di Maggio. 
Dato in Roma presso S. Pietro. Bonifacio IX, a. IX di pontificato, ordina all'arcivescovo di Reggio, su richiesta dell'abate del monastero della Trinità fuori le mura di Mileto, che di nuovo indaghi la causa ed emetta sentenza su un casale per il quale vi era una lite tra il predetto abate da una parte e l'abate di S. Placido della diocesi di Messina e Bernardo rettore dell'ospedale dei poveri di S. Leonardo di Messina dall'altra, confermando la sentenza emessa da Nicario generale (?) arcivescovadi Messina contro l'abate di Mileto, in base alla quale lo stesso si era appellato alla sede apostolica. 

1399, agosto 27. - Indizione VII, dato in Roma presso S. Pietro, a. X di pontificato di Bonifacio IX. Corrado arcivescovo di Nicosia camerarius del papa su mandato del pontefice riceve in sua mano la professione di fede di fr. D...Morimilis monaco di SW. Renato di Sorrento il quale prima aveva aderito a Pietro di Luna Antipapa già profidentis (?) che Bonifacio IX il vero e legittimo pontefice della chiesa cattolica e che vero e legittimo pontefice fu Urbano VI suo predecessore. 
Le presenti note sono dell'ASN

Pignatelli Aragona Cortès, duchi di Monteleone, duchi di Terranova, principi del Sacro Romano Impero (secc. XVII-); 

Napoli, Palermo

collocazione locale 

160 locale

161 locale 

162 locale 

163 locale 

165 locale 

168 locale 

232 locale 

233 ambiti e contenuto

Nell'ambito della "querelle" sugli archivi privati che si svolse in Europa e in Italia, tra la fine dell' '800 e gli inizi del '900, rientra l'iniziativa intrapresa dalla Direzione dell'Archivio di Stato di Napoli nel 1926, che provocò l'emanazione di un decreto dell'Alto Commissario della provincia di Napoli, con il quale l'archivio Pignatelli Aragona Cortes, uno dei più importanti dell'Italia Meridionale, fu dichiarato indivisibile e inalienabile.

Per evitare la dispersione e la divisione del patrimonio documentario che questo archivio conserva, fu necessario l'intervento sistematico da parte di organi dello Stato Italiano, della Magistratura e delle autorità amministrative e archivistiche.

L'archivio Pignatelli Aragona Cortes era in origine conservato a Palermo, nel maggiore palazzo della famiglia. All'atto dello sgombero del palazzo avvenuto nel 1922, l'archivio fu trasportato a Napoli dove un altro membro della famiglia lo prese in consegna. Ma proprio il trasporto aveva arrecato i primi danni all'archivio, essendoci stata una dispersione di materiale documentario. In seguito, le liti sorte poi tra i diversi membri della famiglia e la mescolanza delle scritture con l'archivio personale del nuovo detentore, misero in allarme le autorità locali. La Direzione dell'Archivio di Stato di Napoli infatti convinse l'Alto Commissariato della Provincia di Napoli, come già anticipato, ad applicare l'articolo 5 e l'articolo 8 della legge del 20 giugno 1909 sulle Antichità e Belle Arti anche all'archivio Pignatelli Aragona Cortes. Infatti fu notificato alla famiglia il citato decreto del 1926 con il quale le si vietava "di vendere, alienare, dividere l'archivio senza il preventivo parere del Ministero dell'Interno".

In seguito ad una seconda lite scoppiata tra i componenti della famiglia nel 1929 per la proprietà dell'archivio e di quelle carte, come i titoli di proprietà, che certificavano le diverse quote ereditarie, fu intentata una causa presso il Tribunale di Napoli. Per dirimere la questione, il Tribunale decise di avvalersi del parere dei funzionari archivistici in qualità di periti. Nella sentenza pubblicata il 13 maggio 1929 si dichiarava nella premessa che la documentazione di un archivio di accertato valore storico, interessando non soltanto il soggetto che lo ha prodotto, ma anche la comunità nazionale, deve pertanto essere considerato "patrimonio ideale comune della Nazione". La sentenza così recitava: "Per quanto grandi possano essere il valore morale o l'affezione per l'archivio privato da parte dei componenti la famiglia più nobile, è interesse pubblico che archivi del genere, come fonti di preziose notizie storiche e raccolte di importante interesse...non siano smembrati a ogni apertura di successione". L'archivio Pignatelli Aragona Cortes fu pertanto dichiarato indivisibile e inalienabile e gli fu riconosciuto lo status di "universitas rerum". Si stabilì inoltre che il detentore dell'archivio, nominato di comune accordo dai coeredi o dall'autorità giudiziaria in mancanza di accordo, non avesse alcun diritto esclusivo di proprietà, ma semplicemente il compito di custodire il complesso documentario e di permetterne la consultazione agli aventi diritto. A questo punto si stilò un inventario di consistenza che vide la stretta collaborazione tra i funzionari archivistici e i membri della famiglia Pigantelli Aragona Cortès. Dall'inventario di consistenza emersero i primi dati relativi all'archivio formato da circa 10.000 unità cartacee e 1954 pergamene. Tale documentazione, di eccezionale valore storico, supera i confini territoriali dell'Italia Meridionale per estendersi al resto della penisola, ma anche alla Spagna e, fuori dall'Europa, al Messico, terra nella quale giunse il conquistatore spagnolo Hernan Cortès.

Consegnatario e custode dell'archivio fu fino al 1930 Diego Aragona Pignatelli Cortès. Dopo la sua morte, Egildo Gentile, archivista di casa Pignatelli dal 1925, fu nominato dalla principessa Rosina, consegnatario del complesso documentario cui aveva dedicato circa trent'anni di cure.

Nel 1956 questo importante complesso archivistico fu trasferito dalla dimora di famiglia sita alla riviera di Chiaia, la Villa Pignatelli, oggi Museo "Diego Aragona Pignatelli Cortès", in deposito presso l'Archivio di Stato di Napoli. Il deposito avvenne per volontà testamentaria della principessa Rosa Fici dei Duchi di Amafi, moglie di Diego Pignatelli, che aveva anche donato allo Stato la villa alla Riviera di Chiaia perché vi fosse istituito il museo. L'incarico di curare il trasferimento dell'archivio, avvenuto in 4 mesi, da gennaio ad aprile del 1956, fu affidato dal Conte Riccardo Filangieri di Candida a Jolanda Donsì Gentile, che aveva affiancato già il padre Egildo nella sua opera di ricostruzione delle serie documentarie. Al deposito del 1956, seguirono le integrazioni del 1958, in seguito al versamento di circa 180 tra volumi e buste, effettuato dal Ministero degli esteri contenenti documentazione relativa all'amministrazione dell'Ospedale di Gesù Nazareno di Città del Messico, all'azienda di Atlacomulco e ai beni dell'Italia Meridionale per i secc. XVIII-XX.

L'archivio è costituito da diversi nuclei documentari, a loro volta composti da serie e sottoserie, formatisi in epoche diverse e che si riferiscono soprattutto ai beni e ai feudi che i vari rami della famiglia possedettero nelle province napoletane, in Sicilia, in Spagna e in Messico. Si evidenziano due grossi nuclei documentari principali, uno formatosi a Napoli e uno in Sicilia con sede nel palazzo Monteleone a Palermo, dimora dei Pignatelli duchi di Monteleone, archivi che, prima di essere riuniti, ebbero storie separate.

Un primo riordinamento del complesso documentario esistente in Napoli fu affidato da Maria Carmela Caracciolo di Brienza, moglie di Diego Pigantelli Aragona Cortes seniore, duca di Monteleone, all'archivario Michelangelo Pacifici. Questi, completando il lavoro entro il 1802, divise i documenti per materia fino a costituire CXLII Scansie dove il materiale venne conservato. Il Pacifici redasse un inventario analitico e predispose due enormi pandette alfabetiche, note appunto come "pandette Pacifici" e consultabili presso l'Archivio di Stato di Napoli.

La documentazione che costituisce l'Archivio di Napoli, così riordinato e relativo ai feudi e ai beni che la famiglia possedeva in Italia Meridionale, fu trasferita a Palermo, verso la metà dell'800, nel Palazzo Monteleone e riunita all'Archivio di Sicilia. Quest'ultimo, fu riordinato da Fedele Pollaci-Nuccio per incarico ricevuto da Diego Pignatelli Aragona Cortès, duca di Monteleone e da sua moglie Rosa Fici dei Duchi di Amafi. Nel 1921, al momento dello sgombero del palazzo Monteleone a seguito di espropriazione, si decise di trasferire i due Archivi in Napoli, costituendo nella Villa alla Riviera di Chiaia un "Archivio generale della famiglia". Nel 1925 finalmente l'archivio fu trasferito. La stessa principessa Rosina interpellò il conte Riccardo Filangieri per incaricare persona esperta del suo riordino. Questo incarico fu affidato ad Egildo Gentile. Il materiale documentario fu custodito in scaffali e stipi di legno al II piano delle "dipendenze" di Villa Pignatelli su S. Maria in Portico.

Il lavoro di ricostituzione delle serie dei due archivi, integrate da quelle di recente acquisizione, terminò nel 1930.

Successivamente si provvide allo stralcio di tutte le pergamene che si trovavano ripiegate e inserite nelle diverse serie, al fine di costituire un fondo unico, mantenendo, con delle annotazioni, i riferimenti alle serie di provenienza. Furono estrapolate 1954 pergamene, ordinate secondo un criterio diplomatico e cronologico che, conservate in appositi armadi a cassettiera, andarono a costituire il cosiddetto "Tabulario" e delle quali se ne redasse un inventario.

L' archivio Pignatelli Aragona Cortes, il più cospicuo e certamente uno tra i più completi tra quelli conservati presso l'Archivio di Stato di Napoli, risulta oggi articolato nelle seguenti serie:

1) "Pergamene" o "Diplomatico", contenente tutte le pergamene (1212-1926, con documenti in copia dal 1101);

2) "Museo" contenente documentazione di natura patrimoniale e corrispondenza, oltre alle carte relative al Teatro Carolino (1516-1893);

3) "Pretorato", contenente la documentazione relativa all'ufficio di pretore della città di Palermo, esercitato da uno dei membri della famiglia tra il 1838 e il 1856 (1791; 1812-1856);

4) "Grande Almirante", contenente la documentazione relativa a questa carica che fu concessa da Carlo V a Giovanni Aragona il 25 novembre 1536 (1338-1797);

5) "Feudi" o "Scaffi", ovvero l' "Archivio portato da Palermo a Napoli", con la documentazione relativa all'amministrazione di tutti gli stati feudali e beni posseduti dalla famiglia in Sicilia (1205- sec. XIX);

6) "Messico", contenente la documentazione relativa agli stati feudali e ai beni posseduti dalla famiglia in Messico (1525-1926);

7) "Napoli", ovvero l'archivio ordinato da Michelangelo Pacifici, trasportato a Palermo e poi da Palermo a Napoli, contenete la documentazione relativa ai beni feudali sparsi nelle province dell'Italia Meridionale appartenuti o pervenuti alla famiglia in seguito a vincoli di parentela con altre famiglie (secc. XIII-XVIII);

8) "Alberi genealogici e piante topografiche" (secc. XVII-XX);

9) "Pignatelli-Messico": si tratta delle carte depositate dal Ministero degli Esteri e già appartenenti alla famiglia, relative all'amministrazione dei beni in Messico dal XVIII al XIX secolo;

10) "Archivio Moderno" (1858- sec. XX), in corso di ordinamento.

Si sottolinea che nell'Archivio Pignatelli Cortès è conservato lo stemma che ripercorre la storia genealogica della famiglia, derivata dall'unione delle tre famiglie principali: gli Aragona di Sicilia, i Pignatelli di Monteleone e i Cortès del Vaglio, oltre alle parentele con numerose famiglie del Regno. Meritano di essere segnalati alcuni documenti originali che riguardano, in particolare, il conquistatore spagnolo Herñan Cortès, la sua conquista del Messico e i titoli conferitigli dai sovrani spagnoli, riconfermati alla sua discendenza e pervenuti in eredità ai Pignatelli di Monteleone. 

Si tratta del diploma datato 1522 con il quale Carlo V nominò Herñan Cortès Capitano generale e Governatore della Nuova Spagna; il diploma datato 1522 con il quale si intimò a Velasquez, luogotenente del governatore di "Ilamada Cuba", di non armare spedizioni contro Cortès; il diploma datato 1529, con il quale Carlo V conferì ad Herñan Cortès il titolo di Marchese della Valle di Oaxaca; il privilegio di Filippo II con cui il titolo di Marchese venne confermato a Martino Cortès; il testamento di Herñan Cortès, nonché alcune piante relative alla Valle di Oaxaca e all'Ospedale Gesù Nazareno di Città del Messico.

All'archivio Pignatelli Aragona Cortès, giunto con le scaffalature e la mobilia originale, è annessa anche una biblioteca.

Di alcune serie dell'Archivio è in corso la revisione.strumenti di ricerca presenti in Sala di Studio inv. 608-647.  Inventari coevi, elenchi parziali e inventari recenti

STRUTTURA GERARCHICA

04449 -  Pignatelli Aragona Cortes secc. XII - XX 

serie

Pignatelli Aragona Cortes - Diplomatico

livello di descrizione

liv.2

titolo e estremi cronologici

Diplomatico , 1212 - 1928  con documenti in copia dal 1101

descrizione fisica pergamene  1954

soggetto produttore

Pignatelli Aragona Cortès, duchi di Monteleone, duchi di Terranova, principi del Sacro Romano Impero (secc. XVII-); Napoli, Palermo

storia archivistica

Nel 1925 la principessa Rosina Fici, dei duchi di Amafi, vedova del duca di Monteleone, don Diego Pignatelli, avendo preso a cuore le sorti delle carte di famiglia, incaricò il dott. Egildo Gentile della sistemazione delle scritture che costituivano il grande "Archivio della famiglia Pignatelli Aragona Cortes".

Alla fine degli anni '30 il lavoro di sistemazione delle scritture poteva dirsi ultimato: i due nuclei, di Napoli e Palermo erano stati unificati nell'unico grande archivio " Pignatelli Aragona Cortes".

Fu allora che il Gentile prospettò alla principessa Rosina l'opportunità di stralciare dalle diverse serie tutti i documenti in pergamena, per costituire un Tabulario o Diplomatico. Molti documenti in pergamena si trovano ancora rilegati in volume nella serie Museo dello stesso fondo.

Furono reperite ben 1954 pergamene che vennero raggruppate in quattro nuclei:

Atti Giudiziari  nn. 1 -  38  ( aa. 1411 - 1748), Decisioni emesse da autorità giudiziarie;

Bolle         nn. 1 - 141 (aa.1256 - 1926), Atti prodotti da autorità ecclesiastiche d'ogni ordine e grado;

Diplomi       nn. 1 - 694 (aa.1212 - 1928),Atti emanati da autorità sovrane non solo della Corte di Sicilia e Napoli, ma anche da altre Corti di Europa; ricordiamo, ad esempio, quelli concessi dall'imperatore Carlo V al conquistatore del Messico, Fernando Cortes

Istrumenti     nn. 1 - 1081 ( aa. 1276 - 1706), Atti privati stipulati per la maggior parte a Napoli e in Sicilia e in parte in Italia ed altri paesi europei nei quali si svolgeva l'attività dei personaggi dell' illustre Casa.

Terminata questa prima fase di lavoro si sarebbe dovuto procedere alla stesura dei regesti dei singoli atti. Il lavoro, però, a causa del trasferimento di Gentile da Napoli a Palermo si interruppe e sembrava destinato a non essere più ripreso.

Fu solo negli anni '90 che Iolanda Gentile riprese tra le mani i vecchi appunti dell'archivista Egildo Gentile, suo padre, e insieme all'archivista Laura Mazzarotta, si procedette alla collazione dei regesti delle serie diplomi e bolle.

Il presente lavoro è stato completato rispecchiando la quadruplice classificazione delle pergamene; ciascun regesto è preceduto dalla data cronologica e topica, ed è corredato da opportune relative alla pergamena ed ai sigilli.

Il diplomatico presente nel nucleo siciliano fu studiato nel 1858 da Isidoro La Lumia, il quale, come afferma Pipitone, sarebbe stato l'autore dell'Indice topografico di pergamene e diplomi …edito a Palermo nel 1858 e ne avrebbe fatto tesoro per gli "Estratti di un processo per lite feudale" e per gli " Estratti di un processo per lite feudale" che costituiscono la fonte principale per la sua opera "I quattro Vicari".

Nel 1906 Federico Pipitone pubblicò a Palermo il "Regesto dei diplomi dell'Archivio Pignatelli di Palermo", nel quale sono comprese solo una piccola parte delle pergamene e che non risponde esattamente al titolo poiché molti dei diplomi esistenti nel Tabulario ne sono esclusi ed invece molti dei documenti compresi nel testo non sono diplomi né hanno alcun legame con la diplomatica.ambiti e contenuto.

Questa serie comprende tutte le pergamene che, originariamente erano inserite nelle diverse serie dell'Archivio Pignatelli Aragona Cortès. Esse nel numero di 1954 furono stralciate al fine di costituire un fondo unico, il "Diplomatico", mantenendo, con delle annotazioni, i riferimenti alle serie di provenienza. Le pergamene, conservate oggi in 20 cartelle, sono sistemate in ordine diplomatico, ossia per tipologia e per solennità del documento, e nell'ambito di tale suddivisione, in ordine cronologico e ricollocate nel loro armadio originario.

La serie comprende:

a) "Diplomi", numerati da 1 a 694, 1101(1212-1928), ai quali sono state aggiunte sei lettere autografe su carta dell'imperatore Carlo V dirette a Fernando Cortès o ad altri funzionari dell'imperatore;

b)"Bolle", numerati da 1 a 141, (1256-1926);

c)"Atti giudiziari", da 1 a 38, (1411-1748);

d) "Istrumenti", atti notarili da 1 a 1081, (1276-1706).

Delle singole pergamene fu redatto anche il regesto nel corso di molti anni di lavoro.

Alcuni regesti si trovano nelle "pandette Pacifici" attualmente consultabile in Sala pandette.strumento di ricerca 0608 

Pignatelli Aragona Cortes - Diplomatico

informazioni redazionali

L'inserimento dati degli schedoni cartacei del Diplomatico è stato coordinato dall'archivista Francesca Chiara Calcagno.

La digitazione dati è stata realizzata dalle assistenti Vincenza Natoli e Lucia d'Angelo.

Responsabile della pubblicazione l'archivista Ferdinando Salemme.

STRUTTURA GERARCHICA

04449 -  Pignatelli Aragona Cortes secc. XII - XX 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 

serie Pignatelli Aragona Cortes - Diplomatico livello di descrizione unità archivistica livello di descrizione liv.3 titolo e estremi cronologici Diplomi , 1101 - 1928descrizione fisicapergamene  694


STRUTTURA GERARCHICA

04449 -  Pignatelli Aragona Cortes secc. XII - XX 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 

seriePignatelli Aragona Cortes - Diplomaticolivello di descrizioneunità archivisticalivello di descrizioneliv.3titolo e estremi cronologiciAtti giudiziari , 1411 - 1748descrizione fisicapergamene  38


STRUTTURA GERARCHICA

04449 -  Pignatelli Aragona Cortes secc. XII - XX 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 

seriePignatelli Aragona Cortes - Diplomaticolivello di descrizioneunità archivisticalivello di descrizioneliv.3titolo e estremi cronologiciBolle , 1256 - 1926descrizione fisicapergamene  141

soggetto produttorePignatelli Aragona Cortès, duchi di Monteleone, duchi di Terranova, principi del Sacro Romano Impero (secc. XVII-); Napoli, Palermo


STRUTTURA GERARCHICA

04449 -  Pignatelli Aragona Cortes secc. XII - XX 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 

seriePignatelli Aragona Cortes - Diplomaticolivello di descrizioneunità archivisticalivello di descrizioneliv.3titolo e estremi cronologiciIstrumenti , 1276 - 1706descrizione fisicapergamene  1081


Archivi privati
Pignatelli Aragona Cortes - Diplomatico 20 documenti

Bivona

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 

001 - Ruggiero, conte di Calabria e Sicilia dona al monastero della Santissima Trinità di Mileto, da lui fondato, la terra ed il porto di Bivona, con la tonnara e sue pertinenze.1101  

Archivi privatiPignatelli Aragona Cortes - Diplomatico1968 documenti
cerca nell'archivio
 libera raffina la ricerca Ordina risultati per 
Vedi solo
Unità documentaria Unità archivistica« PRECEDENTE1234567891011SUCCESSIVA »
04449 - Pignatelli Aragona Cortessecc. XII - XX 
04449.00001 - Diplomatico1212 - 1928 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 
04449.00001.00001 - Diplomi1101 - 1928 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 
04449.00001.00002 - Atti giudiziari1411 - 1748 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 
04449.00001.00003 - Bolle1256 - 1926 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928 
04449.00001.00004 - Istrumenti1276 - 1706 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
001 - Ruggiero, conte di Calabria e Sicilia dona al monastero della Santissima Trinità di Mileto, da lui fondato, la terra ed il porto di Bivona, con la tonnara e sue pertinenze.1101 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
002 - Enrico VI dona alla chiesa di Messina il casale di Feroleto, dichiarando che debbano goderne Bernardo, arcivescovo di detta chiesa ed i suoi successori.1197 set. 25 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
003 - Enrico VI dona alla chiesa di Messina il casale di Feroleto, dichiarando che debbano goderne Bernardo, arcivescovo di detta chiesa ed i suoi successori.1197 set. 25 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
004 - L'imperatore Federico, re di Sicilia, in considerazione dei servigi resi da Matteo di Monteregale, regio valletto, gli dona in perpetuo il feudo di Gazzella, sito nel tenimento di Cosenza.1212 mag. 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
005 - Malgerio d'Altavilla, maestro capitano e maestro giustiziere di tutta la Calabria e Valle di Crati, considerando l'ossequio dovuto alla Vergine e la benevolenza che nutriva verso l'arcivescovo Berardo della chiesa di Messina, dona e conferma alla detta chiesa, al suo arcivescovo e ai suoi successori tutti i diritti sul casale di Feroleto.1220 gen. 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
006 - Roberto conte di Artois, insieme col cardinale Berardo, vescovo di Sabina, legato della Santa Sede, concede in perpetuo a Gerace di Nicotera la metà della terra di Borrello, sita nel giustizierato di Calabria e tutti i diritti e pertinenze relative, con la riserva che rimanessero in demanio le saline e gli altri diritti che "ex antiquo" appartenevano al demanio, a condizione che nel territorio concesso potessero pascolare liberamente gli animali della regia razza.1285 giu. 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
007 - Federico III re di Sicilia, ad istanza di Bartolomeo Tagliavia, milite e familiare regio, confermando un privilegio già concesso dall'imperatore Federico suo proavo, a favore di Matteo di Monteregale, avo materno del detto Bartolomeo, gli conferma la concessione del feudo di Gazzella, sito nel territorio di Cosenza, in considerazione dei servigi già resi al fratello, re Giacomo e poi a lui.1226 ago. 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
008 - Federico d'Antiochia rilascia lettera contenente l'ordine di Federico re di Sicilia,dato dall'accampamento di Rossano il 18 agosto 1296, col quale gli aveva comandato di immettere nel possesso del feudo di Gazzella Bartolomeo Tagliavia, in considerazione dell'ordine regio del 21 agosto.1296 ago. 21 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
009 - Blasco de Aragona, al quale era stata concessa la terra di Salem, possedendo, fra l'altro, un territorio confinante col tenimento di Rahalkibin, del quale territorio Nicola de Palmerio chiedeva la restituzione, come facente parte delle terre di Rahalkibin che da tempo possedeva, considerata l'istanza e dopo opportuna inchiesta, restituisce al detto Nicola tale territorio.1298 ago. 04 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
010 - Federico III, re di Sicilia, concede a Bartolomeo Tagliavia, secondo il rito franco, col peso del militare servizio, in cambio del casale di Santa Maria di Ravanusa e con le solite riserve e condizioni, il casale di Sommatino, nella valle di Girgenti, che già posseduto da Costantino di Naro, era stato, per suo tradimento, devoluto alla regia corte.1299 apr. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
011 - Federico III, re di Sicilia, ordina a Fulcone de Novello di immettere Bartolomeo Tagliavia o il procuratore di lui nel possesso della terra di Castelvetrano, con le solite condizioni e formule.1299 dic. 01 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
012 - Federico III, re di Sicilia, considerando i meriti di Bartolomeo Tagliavia, milite e familiare regio, gli dona la terra di Castelvetrano, che, già concessa a Tommaso de Lentino, era stata poi devoluta, per tradimento, alla regia corte.1300 gen. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
013 - Federico III, re di Sicilia, conferma il privilegio del 18 gennaio 1300,(1299 stile della incarnazione usato nel documento), relativo alla concessione di Castelvetrano a favore di Bartolomeo Tagliavia, e dichiara che non revocherà mai tale concessione né contro il concessionario, né contro gli eredi di lui.1303 giu. 02 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 

014 - Federico III, re di Sicilia, conferma il privilegio del 18 gennaio 1300,(1299 stile della incarnazione usato nel documento), relativo alla concessione di Castelvetrano a favore di Bartolomeo Tagliavia, e dichiara che non revocherà mai tale concessione né contro il concessionario, né contro gli eredi di lui.1303 giu. 02 

015 - Federico III, re di Sicilia, considerando la devozione di Bartolomeo Tagliavia, maggiordomo della regina, gli concede, in perpetuo, la terra di "Sicla", in Messina, nel quartiere "Parapertus" e presso la porta delle mura, che si chiamava "Sicla", giusta la descrizione e confinazione contenuta nel diploma.1307 lug. 03 

016 - Federico III, re di Sicilia, ad istanza di Bartolomeo Tagliavia, milite e maggiordomo della regina, il quale aveva casualmente perduto il diploma di concessione della terra di Castelvetrano, fa trascrivere e riprodurre il privilegio del 2 giugno 1303, che, a sua volta, conteneva il privilegio del 18 gennaio 12991307 lug. 17 

017 - Pietro II d'Aragona, re di Sicilia, luogotenente generale di re Federico, suo padre, ad istanza di Leonardo de Incisa di Sciacca, istituito erede testamentario dal fratello Federico, tanto nei beni feudali che in quelli burgensatici, in porzione eguale con Avinante, figlia del testatore, e moglie di Manfredo di Chiaromonte, concede al detto Leonardo il casale di Misilindini nel giustizierato della Valle di Girgenti che gli era toccato nella divisione ereditaria e che già era stato concesso al fratello Federico.1326 ott. 22 

018 - Pietro II, re di Sicilia, luogotenente del padre Federico nella amministarzione del Regno, ordina ai secreti e procuratori della città di Palermo che, a cominciare dalla morte di Accardo Tagliavia, giusta lettera patente del dicembre 1335, paghino, con i proventi fiscali, 20 once alla regia Corte, per il servizio di un solo milite, dovuto da Giacoma, vedova del detto Accardo e suoi eredi.1337 mar. 18 

019 - Federico, re di Sicilia, ad istanza di Giacoma, vedova di Riccardo Tagliavia, avendo già concesso in perpetuo a lei e suoi eredi, l'elargizione di 20 once per il servizio di un solo cavallo armato, ed avendo già emanata lettera permissiva e ordine ai secreti, rilascia solenne privilegio a favore della postulante1337 mag. 20 

020 - Luigi re di Sicilia, ad istanza di Matteo Tagliavia, conferma al detto Matteo la concessione del feudo di Castelvetrano e Pietra Belice, siti in Valle di Mazzara, già concesse a Bartolomeo Tagliavia, coi privilegi del 2 giugno 1303 contenente privilegio del 18 gennaio 1300 e del 12 settembre 1306; con testamento per notaio Federico di Mastrangelo di Palermo del 4 maggio 1346.1346 set. 19 

021 - Luigi e Giovanna d'Angiò, re e regina di Gerusalemme e Sicilia, ad istanza dell'arcivescovo di Messina ed in considerazione anche delle premure del re di Trinacria, ordina che il giustiziere di Calabria, o il luogotenenete del vicario regio nella stessa provincia, faccia restituire al detto vescovo il casale di Feroleto, del possesso del quale, a causa delle guerre, era stato fino ad allora privato.1352 giu. 15 

022 - Luigi e Giovanna d'Angiò, re e regina di Gerusalemme e Sicilia, ad istanza dell'arcivescovo di Messina ed in considerazione anche delle premure del re di Trinacria, ordina che il giustiziere di Calabria, o il luogotenenete del vicario regio nella stessa provincia, facciano restituire al detto vescovo il casale di Feroleto, del possesso del quale, a causa delle guerre, era stato fino ad allora privato.1352 giu. 15 

023 - Filippo, figlio del principe di Taranto, signore della contea di Acerra, concede a Marino Caracciolo i corpi feudali e le rendite che in Ottaiano possedeva Letizia de Abenabulo, figlia del quondam Andrea, con decorrenza però dalla morte di detta Letizia nel caso di morte senza eredi e successori.1353 giu. 01 

024 - Luigi e Giovanna d'Angiò, considerando i servigi resi da Marino Caracciolo, donano a lui e ai suoi eredi, il feudo che Letizia de Abenabulo, nuora di lui e figlia del quondam Andrea, possedeva nelle vicinanze del castello di Ottaiano, nel luogo detto "lo Casale" a condizione che la detta Letizia muoia senza eredi.1353 ago. 15 

025 - Pietro IV re d'Aragona, re di Sicilia, Valenza etc. in remunerazione dei servigi resi, particolarmente nell'isola di Sardegna, da Francesco de Perillionibus, suo diletto consigliere e maggiordomo, concede a lui e ai suoi eredi ogni diritto sui castelli e luoghi di San Marziale e Muntner, siti nel contado di Rossiglione, eccettuato il diritto di proprietà1356 gen. 20 

026 - Ruggiero Sanseverino, conte di Tricarico, in remunerazione dei servigi resi dal nobile Andrea de Castelluccia, gli dona in perpetuo una difesa sul fiume Calore, nel territorio della terra di Castelluccia, per l'uso di pesca1357 mag. 01 

027 - Federico re di Sicilia, ad istanza del nobile Orlando di Federico di Aragona, suo zio paterno, consigliere e familiare, il quale ogni anno in soddisfazione di 1000 once di soldi suoi ,aveva riscosso i proventi della città di Siracusa, poiché questa era stata donata, con altre terre, alla regina per matrimonio, concede, in perpetuo, al detto Orlando e ai suoi eredi, 500 once annue, sotto il peso del militar servizio di 25cavalli armati, cioè di uno per ogni 20 once di rendita.1361 giu. 27 

028 - Federico re di Sicilia, ad istanza di Orlando e in considerazione dei servigi resi dal supplicante, poiché la città di Siracusa, sui proventi della quale il detto Orlando avrebbe dovuto riscuotere annualmente 1000 once, era stata donata alla regina Costanza, non volendo privarlo del reddito di 500 once d'oro, per le quali il concessionario era tenuto a prestare il servigio di 25 cavalli armati, in ragione di un cavallo per ogni 20 once, ed avendo disposto che frattanto gli venissero pagati 283 once d'oro e 10 tarì sui proventi sia della secrezia che delle nuove gabelle ed assise della terra di Randaccio, ordina che dal 1° settembre della prossima futura indizione, venisse corrisposta al detto Orlando, e successivamente ai suoi eredi e successori1361 giu. 27 

029 - Federico re di Sicilia e duca d'Atene e Neopatria, considerando la sua parentela con lo zio Orlando e i servigi da questo resi nella difesa del regno e volendo rinnovarne il nome nei figli di lui, ordina a Riccardo de Sanguigno, di assegnare ad Alfonso e Federico d'Aragona, figli legittimati di detto Orlando, la terra di Avola ed il feudo di Cassibile.1361 nov. 26 

030 - Federico re di Sicilia, conferma l'istituzione di erede fatta da Virdina de Arenosa, figlia del quondam Gonsalvo e di Serena, a favore del cugino di lei, il nobile Giorgio de Graffeo, maestro razionale della Gran Corte Regia, a condizione però che non sia recato pregiudizio al nobile Perrone de Iuvenio de Thermis, protonotario, consigliere e familiare regio, al quale già con reali privilegi aveva donato i feudi di Belice, Calasio e la foresta di Birribaida1363 gen. 06 

031 - Federico re di Sicilia, in considerazione dei servigi resi dal q. Orlando d'Aragona, suo zio, e dai figli di lui, Alfonso e Giovanni, dona all'uno e all'altro una provvisione annua di 200 once d'oro sulle entrate delle gabelle e dei diritti regi della città di Siracusa, dal 1° di settembre 1363, col peso del militar servizio e ordina ai secreti ed altri regi ufficiali di eseguirne il pagamento.1363 ago. 12 

032 - Roberto, principe di Taranto, concede il reddito di 40 once d'oro sulla bagliva di Agiro dell'isola di Corfù a Marino Caracciolo in cambio della castellania, delle foreste, dei territori e del castello di Belvedere, sito presso Napoli, già donato dalla regina Giovanna al detto Marino e da questi poi ceduto per le regie delizie.1364 feb. 06 

033 - Pietro d'Aragona, a causa delle spese sostenute durante la guerra combattuta col re di Castiglia, vende a Raimondo Perillos, "dilecto armorum uxerio, in libero e franco allodio", il mero e misto impero e ogni altra giurisdizione sul castello di Joc situato nel contado di Rossiglione.1365 gen. 08 

034 - Federico re di Sicilia, concede a Nino Tagliavia, barone della terra di Castelvetrano, l'ufficio di capitano della detta terra con la cognizione delle cause criminali, sotto obbligo di prestare il relativo giuramento.1370 mag. 06 


035 - Federico re di Sicilia, dona a Nino Tagliavia, barone della terra di Castelvetrano ed ai suoi eredi il denaro della sovvenzione della detta terra spettante alla regia Corte, "sub debito et consueto servitio militari", ed ordina ai collettori della detta moneta di permettere che Nino e i suoi eredi l'esigano e applichino a loro utilità.1370 mag. 07 

036 - Federico re di Sicilia, dona a Nino Tagliavia, barone della terra di Castelvetrano ed ai suoi eredi il denaro della sovvenzione della detta terra spettante alla regia Corte, "sub debito et consueto servitio militari", ed ordina ai collettori della detta moneta di permettere che Nino e i suoi eredi l'esigano e applichino a loro utilità.1370 mag. 07 

037 - Giovanna, dopo aver dichiarato che in considerazione dei meriti di Giacomo Arcucia di Capri, suo consigliere e familiare, gli aveva concesso e donato, sotto il peso del feudale servizio, la città di Minervino e la terra di Altamura, site nella provincia di terra di Bari e la terra di Cerignola, in Capitanata, giusto privilegio del 20 settembre 1374, dichiara di confermare la concessione di dette terre ed annulla il real privilegio concesso a favore di Carlo Artus da re Roberto, del 20 giugno 1341, riprodotto alla fine del documento.1375 gen. 01 

038 - Federico dona i feudi di Longarino e Burgellusa, siti in valle di Noto e devoluti al regio fisco per morte del precedente feudatario, a favore di Filippo de Marino di Messina, suo familiare, ed agli eredi di lui, con la condizione della successione secondo il diritto franco e col peso del feudal servizio1375 mag. 

039 - Giovanna regina di Gerusalemme, avendo donato la terra di Minervino e le terre di Altamura e Cerignola a favore di Giacomo Arcuccia ed avendogli concesso anche il titolo di conte sulla terra di Minervino, per eliminare ogni dubbio, conferma nuovamente a favore del detto Giacomo e dei suoi eredi, la precedente donazione e quanto contenuto nei precedenti privilegi.1376 gen. 02 

040 - Ladislao re di Ungheria,Gerusalemme e Sicilia, avendo concesso al magnifico Pietro conte di celano l'annua provvisione di once 366 di carlini di argento da esigersi.1387 ott. 19 

041 - Diploma1389 giu. 17 

042 - Diploma1389 giu. 17 

043 - Diploma1389 giu. 17 

044 - Diploma1389 giu. 17 

045 - Diploma1389 giu. 17 

046 - Diploma1390 set. 15 

047 - Diploma1391 feb. 15 

048 - Martino e Maria, re e regina di Sicilia, e Martino, padre di re Martino, in considerazione dei servigi prestati durante la conquista del regno, cedono e donano al regio consigliere Gilberto de Rivosicco o de Centelles, tutti i diritti loro spettanti sulla casa, sita nella città di Siracusa, e sulla grande vigna sita in quel tenimento, appartenuti prima a Giacomo de Alagonia e poi devoluti, per delitto di lesa maestà, alla regia corte.1392 ott. 05 

049 - Martino re d'Aragona e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, ad istanza di Nino Tagliavia, figlio del quondam Matteo, in considerazione dei servigi da lui resi, confermano e ratificano il privilegio di re Luigi del 19 settembre 1346 relativo alla concessione e conferma delle terre di Castelvetrano e Pietra Belice, già concessi al quondam Nino e col detto privilegio del 1346 confermati a suo figlio Matteo, eccettuata la foresta di Birribaida e il fiume di Modione.1397 mar. 31 

050 - Martino re d'Aragona e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, assolvendo Nino Tagliavia del reato di fellonia, commesso nelle turbolenze suscitate dai baroni del Regno, lo reintegrano coi figli e con la famiglia, nel possesso di tutti i beni, sia feudali che burgensatici e nel godimento di tutti i diritti.1397 apr. 09 

051 - Ladislao re di Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., su istanza del magnifico Ruggiero di Celano, il quale aveva esposto che il magnifico Benedetto Acciaroli, vicereggente in Puglia, teneva occupato il castello e la terra di Cerignola, dopo averla tolta ai ribelli, ordina al conte di Sant' Angelo, di procedere alla restituzione e manutenzione del possesso a favore del supplicante, giusta le norme del capitolo del Regno "super violentis destitutionibus editi"1398 feb. 01 

052 - Martino re d'Aragona e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, donano in perpetuo, col peso del servizio militare, a Filippo de Marino e suoi eredi, in considerazione dei servigi da lui resi alla regia Corte, il castello di Gibillino, in valle di Mazzara, presso Girgenti, posseduto dal quondam Guglielmo di Raimondo di Montecatino e dal figlio di lui Giovanni e poi, per loro ribellione, confiscato.1398 mar. 14 

053 - Martino, re d'Aragona e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, avendo già confiscato tutti i beni ad Antonio di Ventimiglia, conte di Golisano e barone di Caltavututo, per ribellione e delitto di lesa maestà, donano in perpetuo al nobile Luigi de Rajadellis, camerlengo e consigliere regio ed ai suoi eredi e successori la terra di Caltavuturo, sita in val di Mazzara, col peso del militar servizio, giusta l'uso del Regno.1398 giu. 20 

054 - Martino, re d'Aragona, e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, poiché tra le altre cose trattate nel generale parlamento tenuto in Siracusa si era discusso, se alcune città, terre e luoghi dovessero considerarsi di regio demanio o baronie e si era deciso, fra l'altro, che la terra di Avola dovesse considerarsi baronia da tempo immemorabile poiché prima era stata posseduta dal fu Giacomo de Abello e dal figlio di lui Lorenzo, poi da essi era stata venduta alla regina Elisabetta e indi questa l'aveva concessa al nobile Ruggiero de Scandi, Scandorum, e dopo la morte di Ruggiero al nobile Orlando de Aragona ed ai suoi eredi e successori in perpetuo, col peso del militar servizio,confermando la concessione della detta terra a favore del loro nobile e diletto consanguineo,consigliere e maggiordomo Giovanni d'Aragona, milite, nipote del detto Orlando, sotto il peso del militar servizio ed escluse le miniere saline difese antiche ecc,1398 ott. 28 

055 - Martino re d'Aragona e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, concedono e rilasciano a favore di Nino Tagliavia, barone di Castelvetrano, il possesso o il godimento delle gabelle di vino, carne e salumi, imposte dalla Regia Corte alla terra di Castelvetrano, in conto della regia sovvenzione o colletta e di altri beni da lui occupati, e lo esonera dal pagamento del diritto di relevio dovuto al Regio Fisco.1399 ago. 22 

056 - Martino re d'Aragona e Martino e Maria, re e regina di Sicilia, ad istanza di Nino Tagliavia, che presenta la copia, redatta in data del 24 gennaio 1396, del privilegio del 7 maggio 1370 relativo alla concessione della sovvenzione dovuta alla regia Corte sulla terra di Castelvetrano, considerando che in cambio della sovvenzione erano state imposte sulla stessa terra le gabelle del vino, delle carni e dei salumi, gli concedono e donano tali gabelle, nonostante appartenessero ai diritti del demanio e della secrezia del Regno1399 ago. 22 

057 - Martino, re di Sicilia, anche a nome di Martino re d'Aragona, considerando che, giusta ordine del re d'Aragona era stata donata la terra di Caltavuturo al consigliere e camerlengo regio Raimondo de Bages, togliendola a Luigi "de Raiadello" donano in cambio al detto Luigi, alla moglie Eufemia e ai suoi figli, i diritti e proventi del castello e della terra di Terranova, nonché i diritti della gabella del Pantano di Lentini,gabella stimata annue once 50, e i diritti della gabella di Betzini, stimata annue once 30 e quelli della gabella della balanza di Messina, stimata annue once 40; fa la concessione col peso del militare servizio e nonostante che già con real privilegio abbiano dichiarato di demanio regio la detta terra e che abbiano già concesso la gabella della balanza, al barone di Montfort; escludono come di rito dalla concessione i diritti di legnare, se ve ne fossero stati, a favore della regia Corte e le miniere,saline ecc.1402 feb. 01 

058 - Martino re d'Aragona e Martino re di Sicilia, tenendo presente il privilegio del 5 novembre 1392, ind. I, dato da Catania dal re e dalla regina di Sicilia, Martino e Maria, privilegio che a sua volta confermava l'altro del 26 giugno 1375, ind. XIII, dato da Avola, dal re Federico, relativo alla nomina di viceportolani e supportolani della terra di Noto in persona di Rinaldo de Landolina e Nicola de Marino, confermano, a vita, tale nomina a favore dello stesso Rinaldo de Landolina e di Rinaldo de Marino, figlio del detto Nicola1402 set. 12 

059 - Ladislao re d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia ecc. promette di mantenere nel regio demanio la terra e gli uomini di Cuccolo della provincia di Principato Citra, concede che la bagliva si debba affittare ad incanto a favore della regia corte , e dichiara che i casali di Montano, Laurito, Abatemarco, Massicella, San Nazzaro, Filittano e Castagnitello debbano considerarsi del distretto del casale di Cuccolo e contribuire con esso in tutte le contribuzioni ecc.1404 ago. 27 

060 - Martino, re di Sicilia, anche in nome di Martino re d'Aragona, concede a favore di Gabriele de Faulo, milite, camerlengo e consigliere della regina di Sicilia, la provvisione di 200 once annue "pro sustentatione sue militie", vita sua durante, sui redditi del porto e della spiaggia della terra di Licata, col peso del militar servizio, giusta la consuetudine del Regno1404 set. 01 

061 - Martino re d'Aragona e Martino re di Sicilia, avendo già concesso a Luigi de Raiadellis, milite, camerlengo e consigliere regio, 90 once d'oro sopra le tratte del carricatoio della terra di Eraclea (Terranova) per complemento di once 200, giusta privilegio dato in Augusta il 17 ottobre 1404, e volendo remunerarlo per altri servigi, gli concedono di potere estrarre, dal porto di Eraclea, 500 salme di frumento, franche e libere da ogni pagamento di diritto d'uscita e con facoltà di portarle fuori dal regno per ogni anno fino a che non gli sia dato su altra terra o castello il reddito equivalente delle once 200 donategli in compenso della terra di Caltavuturo1407 ago. 03 

062 - Martino re di Sicilia, anche in nome di Martino re d'Aragona, avendo già concesso al suo diletto consanguineo, consigliere e maggiordomo Giovanni de Aragona ed ai discendenti e successori di lui, in perpetuo, la terra di Avola, considerando i vincoli di sangue coi quali era a lui congiunto e il fatto che quegli non aveva avuto figli dal legittimo matrimonio con la nobile Giovanna, legittima e considera come nati da legittimo matrimonio, Pietro, Federico, Francesco, Giovanni, Guglielmo, Beatrice, Chiara e Aldonsa, procreati dal detto nobile Giovanni; fa tale concessione col peso del militar servizio1408 ago. 25 

063 - Martino re di Sicilia, anche in nome di Martino re d'Aragona, avendo già concesso al suo diletto consanguineo, consigliere e maggiordomo Giovanni de Aragona ed ai discendenti e successori di lui, in perpetuo, la terra di Avola, considerando i vincoli di sangue coi quali era a lui congiunto e il fatto che quegli non aveva avuto figli dal legittimo matrimonio con la nobile Giovanna, legittima e considera come nati da legittimo matrimonio, Pietro, Federico, Francesco, Giovanni, Guglielmo, Beatrice, Chiara e Aldonsa, procreati dal detto nobile Giovanni; fa tale concessione col peso del militar servizio1408 ago. 25 

064 - Martino re di Sicilia, anche in nome di Martino re d'Aragona, avendo già concesso al suo diletto consanguineo, consigliere e maggiordomo Giovanni de Aragona ed ai discendenti e successori di lui, in perpetuo, la terra di Avola, considerando i vincoli di sangue coi quali era a lui congiunto e il fatto che quegli non aveva avuto figli dal legittimo matrimonio con la nobile Giovanna, legittima e considera come nati da legittimo matrimonio, Pietro, Federico, Francesco, Giovanni, Guglielmo, Beatrice, Chiara e Aldonsa, procreati dal detto nobile Giovanni; fa tale concessione col peso del militar servizio1408 ago. 25 

065 - Martino re di Sicilia, anche in nome di Martino re d'Aragona, avendo già concesso al suo diletto consanguineo, consigliere e maggiordomo Giovanni de Aragona ed ai discendenti e successori di lui, in perpetuo, la terra di Avola, considerando i vincoli di sangue coi quali era a lui congiunto e il fatto che quegli non aveva avuto figli dal legittimo matrimonio con la nobile Giovanna, legittima e considera come nati da legittimo matrimonio, Pietro, Federico, Francesco, Giovanni, Guglielmo, Beatrice, Chiara e Aldonsa, procreati dal detto nobile Giovanni; fa tale concessione col peso del militar servizio1408 ago. 25 

066 - La regina Bianca, vicaria nel Regno di Sicilia, in nome di re Martino e in considerazione dei servigi resi dal quondam nobile Giovanni de Aragona, barone di Avola, concede al figlio di lui, di nome Giovanni, la cittadinanza di Siracusa, e ordina al senatore (o sindaco), ai giudici ed ai giurati della detta città di considerarlo e trattarlo, negli onori, nelle grazie immunità ecc., come gli altri cittadini, originari, e comanda pure agli ufficiali fiscali, secreti, vicesecreti, maestri procuratori ecc., di osservare e fare osservare tale privilegio1409 set. 07 

067 - Il patrizio, o sindaco, e i giudici e giurati della città di Catania, a richiesta di Costanza d'Aragona, balia e tutrice dei figli del q. Giovanni d'Aragona, signore di Avola, dichiarano che il notaio Lorenzo di Noto, di Catania, aveva rilasciato apoca di quietanza di once 30, pagate dal detto Giovanni a notar Pietro Raimondo de Gurpi per atti rogati nell'interesse dello stesso Giovanni1409 set. 09 

068 - Ladislao re di Ungheria, Gerusalemme, Sicilia ecc. ordina al giudice Giovanni de Fractis d'immettere il nobile Saladino di Santangelo nel possesso della terra di Borrello della provincia di Calabria Ultra, già vendutagli dalla Regia Corte e di fargli prestare dai vassalli il giuramento di fedeltà e assicurazione1409 dic. 09 

069 - Ladislao re di Ungheria, Gerusalemme, Sicilia ecc. ordina al giustiziere di Calabria Ultra ed al giudice Giovanni de Fractis di procedere ad opportuna inchiesta perché siano reintegrati al demanio della terra di Borrello i beni ed i diritti che se ne trovino staccati, così come egli aveva promesso nella vendita fattane a favore del nobile Saladino di Santangelo, regio ciambellano1409 dic. 09 

070 - Ladislao re di Ungheria, Gerusalemme, Sicilia ecc. omologa, ratifica e approva l'istrumento stipulato il 2 dicembre 1409 in Salerno per notaio Paolo de Gregaudio di Napoli, col quale istrumento egli aveva venduto al nobile ed egregio uomo Saladino di Tommaso di Santangelo pel prezzo di ducati di oro 5.600, la terra di Borrello, di cui vengono descritti i confini, sita nella provincia di Calabria Ultra, con tutti i casali, le pertinenze ecc., e col peso del servizio militare, giusta l'uso del Regno e l'editto relativo alla successione dei feudi, pubblicato da Carlo II nel parlamento tenuto a Napoli1410 gen. 20 

071 - Ladislao re di Ungheria, Gerusalemme, Sicilia ecc., sullo esposto di Carluccio Geronda, il quale asseriva di aver comprato per mezzo del padre, Rinaldo, col regio consenso, dal nobile uomo Antonio di Salvo di Lipari, la metà della terra di Roccamainalda della provincia di Calabria, che lo stesso Antonio teneva in capite dalla regia Corte, col peso del militar servizio, ordina al dottore in legge Giovanni di Morano di Catanzaro, d'immetterlo nel possesso, dopo la prestazione del debito giuramento1411 apr. 26 

072 - Re Ladislao, considerando i meriti della magnifica Margherita de Marzano e della casa di lei, concede, in burgensatico, a lei ed agli eredi e successori, in perpetuo, una starza demaniale della terra di Novi, in provincia di Principato Citra, presso il casale si Spio, e ordina di darne il possesso all'abate Nicola Ferraro e a Roberto de Urso per parte di detta Margherita1412 nov. 01 

073 - Ferdinando re d' Aragona, Sicilia, Valenza ecc. conferma a favore di Gabriele de Faulo il privilegio del 1° settembre 1404 di re Martino d'Aragona e re Martino di Sicilia, relativo alla concessione di 200 once annue per sostegno della sua milizia, da riscuotersi sui proventi del porto e della marina di Licata1413 gen. 04 

074 - Ferdinando re d' Aragona, Sicilia, Valenza ecc., sul istanza di Gabriele de Faulo, conferma la lettera patente del 2 settembre 1404 per l'esecuzione del privilegio del 1° dello stesso mese e anno relativo alla concessione di 200 once annue nei proventi del porto e della marina di Licata1413 gen. 04 

075 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia,Valenza ecc., a richiesta di Luigi de Raiadello conferma il privilegio già rilasciato a favore di lui da Martino, re d'Aragona e da Martino re di Sicilia, in data del 1° febbraio 1401, relativo ai diritti concessigli in cambio della terra di Calatabuturo1413 apr. 14 

076 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia,Valenza ecc., a richiesta di Luigi de Raiadello conferma il privilegio già rilasciato a favore di lui da Martino, re d'Aragona e da Martino re di Sicilia, in data del 1° febbraio 1401, relativo ai diritti concessigli in cambio della terra di Calatabuturo1413 apr. 14 

077 - Ferdinando re d' Aragona, Sicilia, Valenza ecc. assegna sulle esportazione "super tractis seu exituris" del porto o caricatoio della terra di Eraclea a favore di Luigi de Raiadello e dei suoi eredi e successori, 90 once annue d'oro, le quali già Martino re di Sicilia gli aveva concesse in data del 17 ottobre 1404 a complemento delle 200 once d'oro che gli aveva dato col peso del militar servizio in compenso della terra di Caltavuturo che gli era stata tolta, e fino alla concessione di altro castello, terra o baronia1413 apr. 18 

078 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc. concede assenso all'atto col quale Ciarletto Caracciolo, detto Viola, in nome proprio e del fratello Gualtiero, aveva venduto a Becolo Gattola di Gaeta il casale di Stefanacolo, sito nelle vicinanze della terra di Monteleone1414 ott. 23 

079 - L'infante Giovanni, secondogenito del re d'Aragona, quale vicerè di Sicilia, concede, a durata del beneplacito regio, a favore di Gabriele de Faulo, l'ufficio di provvisore dei castelli del demanio del Regno di Sicilia, vacante per morte di Francesco Castella1415 mag. 02 

080 - Giacomo e Giovanna II, re e regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., considerando i meriti di Giovanni Antonio de Marzano, duca di Sessa e conte di Squillace, concedono, in perpetuo, a lui ed ai suoi eredi e successori, la città di Sessa, le terre di Marzano, Roccamonfina, Caianiello e Marzanello della provincia di Terra di Lavoro, la baronia di Novi, Gioj, Rocca d'Aspide e Torre Magna della provincia di Principato Citra, la città di Squillace, e la terra di Satriano della provincia di Calabria, che erano già appartenute al quondam Giacomo de Marzano, conte d' Alife, zio paterno dello stesso Giov. Antonio, le quali terre re Ladislao, dopo la morte di Giacomo de Marzano e vivendo ancora il conte d'Alife, Goffredo, ed essendo Giovanni Antonio ancora in tenera età, aveva ridotte in suo potere1416 mag. 15 

081 - Giovanna II, regina di Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, dopo aver dato in pegno le città di Melfi, Rapolla e Torre della Cisterna della provincia di Basilicata, pel mutuo di ducati 4.000, che Sergianni Caracciolo, conte di Avellino e gran siniscalco del Regno, le aveva consegnato in camera segreta e nelle sue proprie mani, lo nomina castellano della città di Melfi con venticinque compagni e della Torre della Cisterna con altri dieci compagni e concede a lui 12 ducati al mese per ciascun castello, ed ai servienti 2 ducati per ognuno1418 lug. 02 

082 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., avendo inteso che il castello di Melfi aveva bisogno di riparazioni e fortificazione delle mura, ordina a Sergianni Caracciolo, capitano di Melfi e Rapolla, al quale lo aveva concesso in castellania, di procedere ai lavori necessari, e gli promette di rimborsarlo delle spese sostenute1418 lug. 14 

083 - I vicerè di Sicilia, ad istanza del nobile Petruccio, figlio di Giovanni d'Aragona , considerando che il detto Petruccio era stato istituito erede universale del padre specialmente nella terra di Avola e nei diritti di essa, confermano a lui ed ai suoi eredi, in perpetuo, il possesso della terra e del castello di Avola, sotto il peso del militar servizio1419 lug. 08 

084 - I vicerè di Sicilia, ad istanza del nobile Petruccio, figlio di Giovanni d'Aragona , considerando che il detto Petruccio era stato istituito erede universale del padre specialmente nella terra di Avola e nei diritti di essa, confermano a lui ed ai suoi eredi, in perpetuo, il possesso della terra e del castello di Avola, sotto il peso del militar servizio.1419 lug. 08 

085 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., ad istanza del magnifico Marino Caracciolo, accetta e conferma a beneficio del detto Marino, la vendita della terra di Casalnuovo della provincia di Capitanata, confinante col tenimento di Lucera e con quello di S. Severo, che aveva comprato, da Sergianni Caracciolo, conte di Avellino e gran siniscalco del Regno, pel prezzo di 1200 ducati d'oro.1420 giu. 02 

086 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc., ad istanza di Luigi de Raiadellis, riproduce un privilegio, dato da Barcellona il 14 aprile 1413, col quale re Ferdinando aveva concesso allo stesso Luigi ed agli eredi e successori di lui annualmente tanti fiorini di oro di Aragona, quanti ne corrispondessero al valore dell'estrazione delle 500 salme menzionate nel privilegio di re Martino del 3 agosto 14071420 lug. 10 

087 - Alfonso re d'Aragona dona e concede in feudo nobile al diletto regio consigliere Raimondo de Perillionibus ed ai suoi eredi, legittimi discendenti, la città di Lettere, le terre di Gragnano e Pimonte e il casale delle Fianche, "Franchorum", della provincia di Principato Citra, col peso del feudal servizio, secondo la consuetudine del Regno1422 nov. 25 

088 - Alfonso re d'Aragona ecc., in considerazione dei meriti del magnifico Raimondo de Perillionibus concede e dona a lui ed ai suoi eredi, in perpetuo, in feudo e col peso del feudal servizio, tutte le singole collette, ordinarie e straordinarie, le funzioni e imposte fiscali, sotto qualsiasi denominazione dovute alla Corte dalle università e dagli uomini di Castellammare di Stabia, Lettere, Gragnano e Pimonte, dalle Fianche, Vico e suoi casali in provincia di Principato Citra, e da tutte le altre città, terre e luoghi dei quali dalla regia Corte gli erano state fatte ampie concessioni1423 ott. 14 

089 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc. considerando i meriti di Leonetto Caracciolo e i servigi da lui resi, gli conferma il possesso delle terre di Novi e Pisciotta e delle altre terre che egli già possedeva nel Regno, con i castelli, le torri, i vassalli ecc.1424 set. 22 

090 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., ad istanza di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote del quondam Luigi de Raiadellis, morto ab intestato e senza eredi, conferma a detta Giovanna il castello e la terra di Terranova, già concessa da re Martino al detto Luigi in compenso della terra di Calatabuturo, con privilegio del 1° febbraio 1401, e revoca tutte le donazioni e concessioni di detta terra, a favore di altri e specialmente di Esimino di Pietro di Torella, Corella o Corcella1425 mar. 01 

091 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., ad istanza di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote del quondam Luigi de Raiadellis, morto ab intestato e senza eredi, conferma a detta Giovanna il castello e la terra di Terranova, già concessa da re Martino al detto Luigi in compenso della terra di Calatabuturo, con privilegio del 1° febbraio 1401, e revoca tutte le donazioni e concessioni di detta terra, a favore di altri e specialmente di Esimino di Pietro di Torella, Corella o Corcella1425 mar. 01 

092 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., ad istanza di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote del quondam Luigi de Raiadellis, morto ab intestato e senza eredi, conferma a detta Giovanna il castello e la terra di Terranova, già concessa da re Martino al detto Luigi in compenso della terra di Calatabuturo, con privilegio del 1° febbraio 1401, e revoca tutte le donazioni e concessioni di detta terra, a favore di altri e specialmente di Esimino di Pietro di Torella, Corella o Corcella1425 mar. 01 

093 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., ad istanza di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote del quondam Luigi de Raiadellis, morto ab intestato e senza eredi, conferma a detta Giovanna il castello e la terra di Terranova, già concessa da re Martino al detto Luigi in compenso della terra di Calatabuturo, con privilegio del 1° febbraio 1401, e revoca tutte le donazioni e concessioni di detta terra, a favore di altri e specialmente di Esimino di Pietro di Torella, Corella o Corcella1425 mar. 01 

094 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., ad istanza di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote del quondam Luigi de Raiadellis, morto ab intestato e senza eredi, conferma a detta Giovanna il castello e la terra di Terranova, già concessa da re Martino al detto Luigi in compenso della terra di Calatabuturo, con privilegio del 1° febbraio 1401, e revoca tutte le donazioni e concessioni di detta terra, a favore di altri e specialmente di Esimino di Pietro di Torella, Corella o Corcella1425 mar. 01 



095 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., ad istanza di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote del quondam Luigi de Raiadellis, morto ab intestato e senza eredi, conferma a detta Giovanna il castello e la terra di Terranova, già concessa da re Martino al detto Luigi in compenso della terra di Calatabuturo, con privilegio del 1° febbraio 1401, e revoca tutte le donazioni e concessioni di detta terra, a favore di altri e specialmente di Esimino di Pietro di Torella, Corella o Corcella1425 mar. 01 

096 - Alfonso re d'Aragona conferma a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis il privilegio col quale re Martino, da Catania, in data del 3 agosto 1407, aveva donate 500 tratte di frumento sul caricatoio di Terranova a favore del detto Luigi de Raiadellis in compenso della terra di Caltavuturo1425 mar. 01 

097 - Alfonso re d'Aragona conferma a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis il privilegio col quale re Martino, da Catania, in data del 3 agosto 1407, aveva donate 500 tratte di frumento sul caricatoio di Terranova a favore del detto Luigi de Raiadellis in compenso della terra di Caltavuturo1425 mar. 01 

098 - Alfonso re d'Aragona conferma a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis il privilegio col quale re Martino, da Catania, in data del 3 agosto 1407, aveva donate 500 tratte di frumento sul caricatoio di Terranova a favore del detto Luigi de Raiadellis in compenso della terra di Caltavuturo1425 mar. 01 

099 - Alfonso, re d'Aragona, conferma a favore di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis, la concessione contenuta nel privilegio di re Martino del 17 ottobre 1404 delle 90 once d'oro donate al detto Luigi sulle tratte del caricatoio di Terranova, in compenso della terra di Caltavuturo1425 mar. 01 

100 - Alfonso, re d'Aragona, conferma a favore di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis, la concessione contenuta nel privilegio di re Martino del 17 ottobre 1404 delle 90 once d'oro donate al detto Luigi sulle tratte del caricatoio di Terranova, in compenso della terra di Caltavuturo1425 mar. 01 

101 - Alfonso, re d'Aragona, conferma a favore di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis, la concessione contenuta nel privilegio di re Martino del 17 ottobre 1404 delle 90 once d'oro donate al detto Luigi sulle tratte del caricatoio di Terranova, in compenso della terra di Caltavuturo1425 mar. 01 

102 - Alfonso, re d'Aragona, conferma a favore di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis, la concessione contenuta nel privilegio di re Martino del 17 ottobre 1404 delle 90 once d'oro donate al detto Luigi sulle tratte del caricatoio di Terranova, in compenso della terra di CaltavuturoContiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo alla conferma dell'altro del 17 ottobre 14041425 mar. 01 

103 - Alfonso, re d'Aragona, conferma a favore di Giovanna, moglie di Arnaldo de Villademani e nipote di Luigi de Raiadellis, la concessione contenuta nel privilegio di re Martino del 17 ottobre 1404 delle 90 once d'oro donate al detto Luigi sulle tratte del caricatoio di Terranova, in compenso della terra di CaltavuturoContiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo alla conferma dell'altro del 17 ottobre 14041425 mar. 01 

104 - Alfonso re d'Aragona, avendo confermato a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani la concessione del castello e della terra di Terranova, come innanzi, revocando tutte le donazioni e concessioni rilasciate a favore di altri e specialmente del regio coppiere Esimino di Pietro di Corella, ordina al fratello Pietro, suo luogotenente in Sicilia, di immetterla e mantenerla nel possesso del castello e della terra innanzi nominati1425 mar. 01 

105 - Alfonso re d'Aragona, avendo confermato a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani la concessione del castello e della terra di Terranova, come innanzi, revocando tutte le donazioni e concessioni rilasciate a favore di altri e specialmente del regio coppiere Esimino di Pietro di Corella, ordina al fratello Pietro, suo luogotenente in Sicilia, di immetterla e mantenerla nel possesso del castello e della terra innanzi nominati1425 mar. 01 

106 - Alfonso re d'Aragona, avendo confermato a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani la concessione del castello e della terra di Terranova, come innanzi, revocando tutte le donazioni e concessioni rilasciate a favore di altri e specialmente del regio coppiere Esimino di Pietro di Corella, ordina al fratello Pietro, suo luogotenente in Sicilia, di immetterla e mantenerla nel possesso del castello e della terra innanzi nominati1425 mar. 01 

107 - Alfonso re d'Aragona, avendo confermato a favore di Giovanna moglie di Arnaldo de Villademani la concessione del castello e della terra di Terranova, come innanzi, revocando tutte le donazioni e concessioni rilasciate a favore di altri e specialmente del regio coppiere Esimino di Pietro di Corella, ordina al fratello Pietro, suo luogotenente in Sicilia, di immetterla e mantenerla nel possesso del castello e della terra innanzi nominati1425 mar. 01 

108 - Luigi III, duca di Calabria e d'Angiò, figlio adottivo di Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., conferma come nuovo duca e signore del ducato di Calabria e quale futuro re, in favore di Covella Ruffo di Calabria, duchessa di Sessa e contessa di Montalto e Squillace e in favore degli eredi e successori di lei d'ambo i sessi, la terra di Montalto col titolo di conte, le terre di Briatico, Missiano, Motta di Filocastro ed altre terre che già possedeva nel ducato di Calabria, con tutti i diritti, le ragioni, ecc. salvo il servizio feudale1425 mag. 18 

109 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., ordina a Salvatore Zurlo, conte di Sant'Angelo, consiliario et fideli nostro, di recarsi alla presenza di lei nel castello di Aversa, fra otto giorni da quello della presentazione della lettera e sotto pena della accusa di disprezzo degli ordini regali, di ribellione, di delitto di lesa maestà e della confisca dei beni, ecc., per rispondere delle depredazioni, degli omicidi, delle violenze ecc. che aveva compiute, coi suoi seguaci, contro i sudditi fedeli e gli ufficiali regi1426 mag. 26 

110 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc., come nella precedente lettera, ordina nella stessa forma e negli stessi termini e per le stesse ragioni a Giacomo Zurlo, fideli nostro dilecto, quanto aveva già ordinato al conte di Sant'Angelo, Salvatore Zurlo1426 mag. 26 

111 - Giovanna II, avendo commesso al nobile uomo Francesco Russo de Miro di Pisa, familiare regio, l'incarico di notificare a Giacomo Zurlo l'ordine di recarsi alla presenza sua, poiché il detto Francesco aveva riferito che Giacomo Zurlo, al quale aveva notificato nel dì penultimo di maggio l'ordine della regina in Oppido di Basilicata, aveva ricusato obbedire, lo dichiara vero contumace e lo condanna alle pene minacciategli, alla pubblicazione e confisca di tutti i suoi beni1426 giu. 05 

112 - Giovanna II dona, col peso del servizio militare, a Sergianni Caracciolo di Napoli, duca di Venosa, conte di Avellino e gran siniscalco del Regno, ed agli eredi e successori d'ambo i sessi, la terra di Morra della provincia di Principato Ultra, che già era appartenuta al conte di Sant'Angelo, Salvatore Zurlo, e poi era stata confiscata e devoluta alla regia Corte con tutti i diritti, ragioni ecc.1426 dic. 07 

113 - Alfonso re d'Aragona, ampliando e confermando le donazioni contenute nei privilegi dati a Messina il 21 giugno 1421, e dalla piana di Sorrento il 23 giugno 1422 (inseriti) e da Castelvolturno di Napoli il 28 febbraio 1423, coi quali aveva concesso al nobile e diletto consigliere Raimondo de Perillionibus, governatore delle contee di Rossiglione e Ceritania, tutto ciò che teneva il viceconte "Insule et Caneti" che da ultimo era stato il nobile Pietro de Fonolleto e tenendo presente che il detto Raimondo aveva acquistato dalla regina Margherita, zia del re ed allora abbadessa del monastero di Valledonzella altri luoghi e terre ecc. giusta istrumento stipulato in Barcellona il 7 settembre 1427, ad istanza dello stesso Raimondo concede e conferma, a lui ed ai suoi, i luoghi di Clairano, San Lorenzo, la baronia di Castelnuovo e Belpoggio, i luoghi di Ens e Soler, il loro pieno dominio, confini e territori, con tutta la giurisdizione civile criminale, col mero e misto impero e con tutti i diritti ecc. che erano appartenuti al nobile Pietro de Fonolleto una volta viceconte1428 lug. 20 

114 - Alfonso re d'Aragona, avendo già concesso con carta del 20 luglio 1428 a favore del capitan generale Raimondo de Perillionibus e dei suoi discendenti i luoghi di cui è parola nel precedente privilegio, gli concede pure ogni diritto delle regalie e l'esercizio che di esse aveva e doveva il re avere in detti luoghi1428 ago. 16 


115 - Giovanna II, regina d'Ungheria, Gerusalemme, Sicilia, ecc. concede al nobile uomo Cristoforo Caetani, conte di Fondi, l'ufficio di capitano nei casali di Trentola e Marzano, nelle vicinanze di Aversa, col mero e misto impero ecc. e con la facoltà di trasmettere l'ufficio con tutti i diritti ai figli maschi, serbata la prerogativa dell'età1431 set. 01 

116 - Alfonso, re d'Aragona ecc. considerando: a) che già aveva concesso al nobile e diletto regio consigliere Raimondo de Perillionibus, governatore delle contee di Rossiglione e Ceritania e capitano generale del mare, tutto il diritto di svincolo e riscatto, che la regia Corte aveva, nella contea Agerense(Ageris, Agerensis) del principato di Catalogna, giusta privilegio dato a Palermo il 6 aprile 1421; b) che per avere detto Raimondo rinunciato alla concessione del luogo o villa di Toiro, avevagli promesso di svincolare e riscattare fra un certo tempo la enunciata villa Ageris da ogni pignoramento col quale l'arcivescovo di Terracona la possedeva, e di consegnarla e darne il possesso allo stesso Raimondo, e c) che per le urgenti necessità della guerra sorta tra lui e il re di Castiglia non aveva potuto svincolarla, dona, in perpetuo, al detto Raimondo, in compenso di ciò che questi aveva rinunciato o non aveva ricevuto "castra et valles et alcarcas de Seta et de Tranadell", siti nel regno di Valenza, in libero, puro e franco allodio1431 set. 15 

117 - Alfonso re d'Aragona ecc. concede e dona al nobile Raimondo de Perillionibus i frutti, censi, proventi ecc. che solevano raccogliersi dalla regia Corte "in villa et locis del Volo de Cortani de Montbaulo" situati nelle contee di Rossiglione e Ceritania. Ordina quindi ai vicegovernatori ed agli altri regi ufficiali delle dette contee di darne il possesso al detto Raimondo o al procuratore di lui1431 set. 30 

118 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., a richiesta di Arnaldo de Villademani, procuratore di sua moglie Giovanna, nipote ed erede di Luigi de Raiadellis, la quale in virtù del privilegio di re Martino, dato a Catania il 1° febbraio 1401, teneva e possedeva i diritti, i proventi ecc. del castello e della terra di Eraclea, ossia Terranova, concede che egli possa, nella detta qualità di procuratore, vendere e concedere a Beatrice de Faulo ed ai suoi eredi, secondo il diritto franco e col peso del militar servizio dovuto alla regia Corte, tali diritti e proventi e anche la torre di Castelluzzo, e possa comprarne o svincolarne, per una equivalente somma, censi o beni nelle parti di Catalogna nell'interesse e per l'utilità dei suoi eredi e della moglie stessa1432 ott. 30 

119 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., a richiesta di Arnaldo de Villademani, procuratore di sua moglie Giovanna, nipote ed erede di Luigi de Raiadellis, la quale in virtù del privilegio di re Martino, dato a Catania il 1° febbraio 1401, teneva e possedeva i diritti, i proventi ecc. del castello e della terra di Eraclea, ossia Terranova, concede che egli possa, nella detta qualità di procuratore, vendere e concedere a Beatrice de Faulo ed ai suoi eredi, secondo il diritto franco e col peso del militar servizio dovuto alla regia Corte, tali diritti e proventi e anche la torre di Castelluzzo, e possa comprarne o svincolarne, per una equivalente somma, censi o beni nelle parti di Catalogna nell'interesse e per l'utilità dei suoi eredi e della moglie stesso1432 ott. 30 

120 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia, Valenza ecc., a richiesta di Arnaldo de Villademani, procuratore di sua moglie Giovanna, nipote ed erede di Luigi de Raiadellis, la quale in virtù del privilegio di re Martino, dato a Catania il 1° febbraio 1401, teneva e possedeva i diritti, i proventi ecc. del castello e della terra di Eraclea, ossia Terranova, concede che egli possa, nella detta qualità di procuratore, vendere e concedere a Beatrice de Faulo ed ai suoi eredi, secondo il diritto franco e col peso del militar servizio dovuto alla regia Corte, tali diritti e proventi e anche la torre di Castelluzzo, e possa comprarne o svincolarne, per una equivalente somma, censi o beni nelle parti di Catalogna nell'interesse e per l'utilità dei suoi eredi e della moglie stessa1432 ott. 30 

121 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc., anche in nome di Giovanna II, di cui si dichiara, fra l'altro, vicario generale, conferma, a favore del magnifico uomo Giov. Antonio de Marzano, duca di Sessa e conte di Squillace, Alife e Montalto, tutti i capitoli e privilegi già concessigli1433 gen. 21 

122 - Alfonso re d'Aragona, di Sicilia citra et ultra Farum, di Valenza ecc. concede a Pietro de Cardona l'ufficio di maestro giustiziere di Sicilia oltre al Faro, per dopo la morte del padre, Antonio de Cardora, che ne era allora investito1437 giu. 30 

123 - Isabella regina di Gerusalemme e Sicilia ecc., moglie di Renato d'Angiò, di cui era vicaria generale nel Regno, ad istanza di Francesco Caracciolo, figlio ed erede di Leonetto, conferma, a favore di lui e degli eredi, in perpetuo, le terre avute in successione dal padre e cioè "terras seu castra Pissocte, Molope ei Castellucii...(prov. Principato) ac villas seu feuda Cardeti et Sancte Nastasie...(prov. Terra di Lavoro) nec non et territorium sive feudam Laureosi...(Basilicata)" da tenere e possedere per lo stesso Francesco e suoi eredi, in feudo immediato ed in capite della Regia Corte e col peso del feudale servizio e così pure la terra e valle di Novi, che da Giov. Antonio de Marzano era stata regolarmente venduta al padre, Leonetto, e poi era stata tolta1437 ago. 26 

124 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc., considerando che era tra le consuetudini sancite dai suoi predecessori nella Sicilia oltre il Faro l'esenzione da ogni onere di servizio o gabella, a favore dei padri di dodici figli legittimamente procreati, dichiara esente, franco e libero da tutte e singole convenzioni, collette ecc. il nobile Pietro d'Aragona, barone di Avola e consigliere regio1439 ago. 12 

125 - Re Alfonso, considerando la fedeltà di Covella Ruffo, duchessa di Sessa e contessa di Montalto, Squillace ed Alife, conferma a favore di lei e dei suoi eredi d'ambo i sessi, le precedenti concessioni, riconoscendole e di nuovo donandole tutte le città e terre e ciò la terra di Montalto con la dignità e il titolo di contea, la baronia di Paola e Fuscaldo, la terra di Briatico, quella di Mesiano, Mottafilocastro, Motta di Calimera, Motta di Ioppolo con tutti i loro casali e distretti, la terra di Seminara, il feudo di Palma, la città di Nicotera, la terra di Francica egualmente con tutti i loro casali e distretti, il feudo chiamato Montalto, posto nel tenimento di Tropea, un altro feudo pure chiamato Montalto sito nei tenimenti di Nicotera e Borrello, le terre di Simeri, Casabona, Roccadineto, la città di Cerenzia con la salina di Meliato, la terra di Caccuri con il diritto di piazza e con le saline di San Giorgio, la terra di Verzino, la città di Umbriatico pure col diritto di piazza, la terra di Crucoli, la terra di Scala, Cariati con fondaco, Campana con la mena del ferro, Pietrapaola, Crosia, Caloveto, Cropalati, Bocchigliero, il feudo detto di Piacenza e San Giovanni, sito nel tenimento di Rossano, la città di Policastro, Roccagloriosa, Montella, site nella provincia di Principato, la città di Acerenza, la terra di Genzano e Casalaspia, site nella provincia di Basilicata, il feudo detto di Montalto e il feudo di Parafisci, siti nel tenimento di Sessa, il casale di Crispano, nel distretto della città di Aversa, e tutte le altre terre e gli altri beni, così burgensatici che feudali, pervenutile per concessione, successione o altra causa, e specialmente la donazione fattale dalla magnifica donna Covella Ruffo contessa di Altomonte, sua ava, della metà dell'eredità del Conte di Mileto, e conferma pure alla detta duchessa tutte le grazie, i privilegi e altro, concessi a favore di lei o delle sue città e terre, o dei suoi vassalli1440 gen. 05 

126 - Alfonso, re d'Aragona, Sicilia ecc. concede al nobile Baldassarre de Tagliavia, barone di Castelvetrano, vita durante, ogni giurisdizione civile e criminale nella detta terra di Castelvetrano e il mero e misto impero, oltre quelle facoltà che quegli già possedeva, concedendo e togliendo tali giurisdizioni dal patrimonio, dominio, diritto e dalle regalie della Corona1440 dic. 10 

127 - I giurati della nobile città di Messina, considerando il loro dovere di rendere migliore di giorno in giorno la città col farla abbondare di virtuosi e illustri cittadini, e considerando pure la fama e le virtù del magnifico uomo Pietro d'Aragona, signore della terra di Avola, gli conferiscono la cittadinanza1446 apr. 06 

128 - Alfonso, re d'Aragona, Sicilia ecc., ad istanza di Marino Caracciolo, conte di Sant'Angelo, avendo Nicol'Antonio Zurlo, utile signore del castello di Andretta, contratto matrimonio con Caterina Caracciolo, figlia del detto Marino, e avendo obbligato per le doti e l'antefato il detto castello, presta il regio assenso al relativo istrumento di obbligo, stipulato per notar Pietro di Montefusco1448 feb. 12 

129 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc., il quale aveva già concesso al conte di Sant'Angelo, Marino Caracciolo, strenuo capitano d'armi, annui ducati 200 di camera, da conseguire sopra le collette e funzioni fiscali dovute alla regia Corte, ed aveva esteso tale concessione per tutta la vita di lui, giusta privilegio dato da Pontecorvo il 9 ottobre 1441, avendo dipoi, nel parlamento generale tenuto a Napoli, tolte le collette e commutate l'esazione dei 200 ducati sul diritto dei fuochi, dovuto alla regia Corte, giusta lettera patente data dal castello di Sant'Erasmo della città di Napoli il 9 aprile 1443, a da ultimo avendo, nel parlamento generale, tenuto da poco in Napoli, stabilito che le tasse generali si pagassero annualmente in luogo dei fuochi, ne commuta nuovamente l'esazione, così che il detto conte possa esigere i 200 ducati dalle tasse generali imposte e imponende sulle sue terre, nel modo che fino allora li aveva esatti dalle tasse dei fuochi1449 set. 25 

129 bis - Re Alfonso conferma al magnifico Artale de Cardona, primogenito di don Pietro, la contea di Golisano e le terre di Golisano, Caronia e Petralia Superiore ed Inferiore e il feudo di Belice1451 ago. 25 

130 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc. concede al conte di Sant'Angelo, Marino Caracciolo, in burgensatico, uno spazio del terreno demaniale o via pubblica, di 44 metri di lunghezza e 14 di larghezza, posto innanzi alla bottega e alle case che il detto conte possedeva al largo di Porto1451 nov. 08 

131 - Alfonso re d'Aragona concede al nobile Carlo Pignatelli di Napoli ed ai suoi successori, in perpetuo, una via pubblica sitanella città di Napoli, tra la via Armatoria e la via Tabernaria confinante verso San Pietro ad Aram, con la facoltà di poterla chiudere ed edificarvi case.1452 ott. 09 

132 - Il vicerè di Sicilia, in nome di re Alfonso, a richiesta di Giovanni d'Aragona, figlio del quondam Petruccio, presentata a mezzo di Antonio fratello di lui, riconoscendo che il detto Giovanni era figlio del q. Petruccio e il maggiore d'età e perciò legittimo successore, gli conferma, col peso del militar servizio, giusta privilegio dell'8 luglio 1419, che è inserito nell'atto, il possesso della terra di Avola1453 lug. 17 

133 - Il vicerè di Sicilia, in nome di re Alfonso, a richiesta di Giovanni d'Aragona, figlio del quondam Petruccio, presentata a mezzo di Antonio fratello di lui, riconoscendo che il detto Giovanni era figlio del q. Petruccio e il maggiore d'età e perciò legittimo successore, gli conferma, col peso del militar servizio, giusta privilegio dell'8 luglio 1419, che è inserito nell'atto, il possesso della terra di Avola1453 lug. 17 

134 - Il vicerè di Sicilia, a richiesta di Giovanni de Aragona, figlio ed erede del quondam Pietruccio, gli conferma i seguenti feudi: li Lanfi, Rachelmedica, li Buchini e Burgillusa, sotto il peso del militar servizio, dovuto alla regia Corte, giusta il diritto dei Franchi e con le solite esclusioni del diritto di legnare, delle difese ecc. riservate al demanio regio1453 lug. 17 

135 - Il vicerè del Regno di Sicilia, in nome di re Alfonso d'Aragona, a richiesta di Giosuè de Marino, figlio del q. Ruggiero, figlio del q. Filippo de Marino, gli conferma il possesso della terra di Gibellino, giusta il privilegio del 14 marzo 1398 (1397 stile dell'incarnazione) che è inserito nell'atto1453 ago. 14 

136 - Il vicerè del Regno di Sicilia, in nome di re Alfonso d'Aragona, a richiesta di Giosuè de Marino, figlio del q. Ruggiero, figlio del q. Filippo de Marino, gli conferma il possesso della terra di Gibellino, giusta il privilegio del 14 marzo 1398 (1397 stile dell'incarnazione) che è inserito nell'atto1453 ago. 14 

137 - L'arcivescovo di Palermo, presidente del governo del Regno di Sicilia, in nome del Re, ad istanza di Giovanni Tagliavia, figlio del q. Baldassarre, il quale era figlio del q. Nino, conferma a favore del richiedente il privilegio di re Martino, del 31 marzo 1397, relativo alla terra di Castelvetrano e alla terra e al castello di Pietra Belice1453 set. 12 

138 - Margherita di Sanseverino, contessa di Capaccio, madre, tutrice e balia di Gaspare Sanseverino, in nome anche del figlio, a richiesta di Francesco de Alitto di Castelluccia, suo familiare, il quale aveva esposto che Andrea de Alitto, possedendo in feudo nobile dalla casa Sanseverino una terra detta "la Isca dello Lazaretto" presso il fiume Calore ed altri confini, sotto il peso feudale di un tarì gliel'aveva venduta sotto lo stesso peso feudale, giusta istrumento rogato per mano di notar Oliviero de Forzato di Castelluccia, con la riserva del relativo assenso, concede il chiesto assenso confermando tale vendita1454 mar. 15 

139 - Marino Gio. Francesco de Marzano Ruffo, milite, principe di Rossano, duca di Sessa, conte di Squillace, Montalto, Alife, e ammiraglio del Regno di Sicilia, per l'amore che nutriva verso la moglie Alinora d'Aragona (de Ragonia) le dona in perpetuo tutti i diritti, redditi, proventi spettantigli sulla città di Policastro e sulle terre di Gioia Nova e Roccalaspide del distretto di Principato (Iove nove, Roccalaspri et civitatis Policastri)1454 mag. 14 

140 - Alfonso re d'Aragona, di Sicilia citra et ultra ecc., essendo vacante l'ufficio di governatore e capitano della terra di Monteleone per la morte del magnifico Pietro de Mila, ne investe il magnifico Mariano de Alagno, di Napoli, sua vita durante, con facoltà di sostituirne altri in sua vece1455 mar. 18 

141 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc. concede e dona al magnifico Mariano de Alagno, governatore e castellano del castello e della terra di Monteleone, il diritto del sale, ossia i carlini 5 e grana 2 da pagarsi, per ogni tomolo di sale, in due rate, dalla università e dagli uomini della terra di Monteleone e del suo distretto, per ogni focolare, e gli dona pure, vita durante, altri diritti1455 mar. 18 

142 - Alfonso re d'Aragona ecc. nomina il magnifico Mariano de Alagno di Napoli all'ufficio di castellano della terra di Monteleone, vacato per la morte del magnifico Pietro de Mila, e gli dà facoltà di nominare un sostituto per la custodia del castello della detta terra1455 mar. 18 

143 - Alfonso re d'Aragona ecc., avendo nominato Mariano de Alagno castellano e governatore di Monteleone in luogo del quondam Pietro de Mila, al quale aveva concesso il diritto dei focolari o della tassa generale della terra di Monteleone, per non usare al detto Mariano un trattamento meno favorevole e volendo che la tassa generale sia integralmente destinata alla Camera regia, gli dona, in cambio di essa, vita durante, la provvisione annua di 546 ducati e tarì 3, corrispondente all'introito della tassa generale della stessa terra di Monteleone, e da pagarglisi in due rate, cioè a settembre e febbraio, dal tesoriere regio di Calabria, dalla moneta del diritto del sale dovuto per i focolari1455 mar. 18 

144 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc., considerando che, per i servigi resigli dal quondam Raimondo de Perellos, aveva donato a lui ed ai suoi successori le valli de Secta de Travadell e la villa de Gorga, site nel regno di Valenza, con i loro castelli, vassalli, giurisdizione ecc. col patto che, qualora fosse stato dato a lui o ai suoi eredi in cambio il viscontato di Ager, sarebbe rimasta estinta la precedente concessione, assegnata a Luigi de Perellos figlio e successore del quondam Raimondo, in sostituzione del comitato di Ager, la terra ed il castello di Gagliano sito nel regno di Sicilia oltre il faro e ceduto alla regia Corte del magnifico Santo Royz de Lyori visconte di Galeano, al quale erano in cambio passate le valli de Secta de Travadell e la villa de Gorga1455 set. 01 

145 - Alfonso re d'Aragona ecc. concede al magnifico Giovanni d'Aragona il mero e misto impero e la potestà della spada "et potestatem gladii" e la giurisdizione criminale delle terre di Avola e Terranova, site nella valle di Noto, le quali il detto Giovanni possedeva, cioè Avola per successione paterna, e Terranova per le doti della nobile Beatrice d'Aragona sua moglie, figlia del nobile quondam magnifico Berengario de Cruilles1455 set. 01 

146 - Alfonso re d'Aragona ecc. concede al magnifico Giovanni d'Aragona il mero e misto impero e la potestà della spada "et potestatem gladii" e la giurisdizione criminale delle terre di Avola e Terranova, site nella valle di Noto, le quali il detto Giovanni possedeva, cioè Avola per successione paterna, e Terranova per le doti della nobile Beatrice d'Aragona sua moglie, figlia del nobile quondam magnifico Berengario de Cruilles1455 nov. 01 

147 - Re Alfonso fa noto al nobile uomo Giovanni Ferraro, razionale della regia Camera della Sommaria e commissario delegato alla raccolta del diritto del quinto imposto su tutte le annue provvisioni e grazie regie,di aver rimesso e condonato tale diritto del quinto al conte di Sant'Angelo, Marino caracciolo e quindi ordina che nulla esiga o faccia esigere da lui1456 mag. 23 

148 - Alfonso re d'Aragona e Sicilia di qua e di là dal Faro, dopo il parlamento generale tenuto nella chiesa di Santa Chiara in Napoli il 10 settembre 1456 e in più volte e giorni successivi, approva, dopo matura deliberazione del Sacro Consiglio, le grazie e i capitoli che i baroni avevano in quel parlamento concordate e indi sottoposte alla regia sanzione, e, da ultimo, approva pure una cedola che il 15 ottobre di quell'anno presso le Paludi, fuori la città di Napoli, i magnati e baroni, dopo lunghe dissertazioni, svolte in quel parlamento per il bene del Regno, gli avevano presentata, relativa al modo di pagamento del supplemento dei 20 carlini per focolare1456 ott. 15 

149 - Re Alfonso considerando i meriti di Carlo Pignatelli gli concede, vita durante, in ricompensa dei servigi resigli e di quelli che potrà rendergli, un'annua provvisione di 20 once di carlini d'argento (da calcolarsi 60 carlini per ogni oncia) su tutte le secrezie del ducato di Calabria e particolarmente di Cosenza, ordina perciò che il pagamento si compia a mezzo del tesoriere del detto ducato, Renzo de Afflitto, o dei suoi sostituti1456 nov. 08 

150 - Alfonso re d'Aragona, Sicilia ecc. per la demenza del magnifico Bernardo Zurlo, conte di Nocera e Montesoro, nomina la consorte di lui, Margherita Caracciolo, sua curatrice e balia1457 ago. 09 

151 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme e Ungheria, in considerazione degli utili servigi resigli da Carlo Pignatelli di Napoli, che nel giorno della sua incoronazione aveva decorato delle insegne militari, conferma in perpetuo a lui ed ai suoi successori e sotto il peso dell'adoa, la concessione delle 20 once, donategli già, con privilegio del dì 8 novembre 1457, da re Alfonso sulle secrezie di Calabria1459 feb. 15 

152 - Michele Hospital, cavaliere della Camera Regia e governatore generale conferma l'istrumento rogato in Siracusa per mano di notaio Giuliano di Paternò, in data 14 ottobre 1456, indizione V, col quale Antonio Palassino, quale procuratore di Blasio d'Alagona, di Giovanni, in conformità di mandato conferitogli con atto di notaio Guglielmo de Griguzio, di Catania, del 29 settembre dello stesso anno, aveva venduto a Giovanni de Bonaiuto, di Siracusa, un feudo chiamato Scarpello, sito nel tenimento di Lentini col patto di poterlo riscattare nel biennio, per il prezzo di 50 once d'oro, che vengono pagate metà per il banco di Blasio Scot e metà per il banco di Giovanni Gullico, e con la fideussione di Ortale d'Alagona, fratello di Blasio e Giovanni Ferrandes1459 lug. 31 

153 - Giovanni re d'Aragona, Sicilia, Navarra, Valenza ecc. per la conservazione, difesa e utilità di Terranova o Eraclea concede a tutti quelli che da qualunque luogo siano venuti ad abitarla una moratoria di otto anni per il pagamento dei debiti1459, dicembre 16 

154 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria dona a Guglielmo Raimondo de Corella ed agli eredi e successori di lui un'abitazione sita in Napoli, nel sedile di Capuana, detta de li Barrili, e la metà di una casa sita nel sedile di Portanova, ed una starza sita nelle vicinanze di Somma, un feudo sito nei territori di Aversa e Capua, detto l'Isola di Santa Maria della fossa e la gabella del terzo che si soleva raccogliere nelle piazze di Napoli e che era stata dei coniugi Gio.Antonio Caldola e Lucrezia Barrile di Napoli, un mulino sito nelle vicinanze di Aversa, e propriamente vicino al ponte di Sant'Antonio d'Aversa, il quale mulino era stato pure di Antonio Caldola, che si soleva chiamare conte di Trivento, e di Rostaino Caldola, suo figlio, i quali beni tutti erano stati confiscati e devoluti alla regia Corte per la notoria ribellione Antonio, Rostaino, Giovanni Antonio e Lucrezia, che avevano parteggiato per Giovanni duca del Regno (duci Reni)1459 dic. 31 

155 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria concede al magnifico uomo Carlo Pignatelli di Napoli ed ai suoi eredi e successori d'ambo i sessi, in perpetuo, la metà della gabella dei pesci della città di Napoli, e degli introiti frutti e redditi di essa, in feudo e sotto il peso del feudal servizio adoa, in modo che in caso di locazione debba pagarsi a lui la metà del prezzo degli arrendatori e, in caso che sia tenuta in credenza, possa il detto Carlo intervenire, o personalmente o per mezzo di suoi delegati, alla confezione del registro degli introiti in compagnia del credenziero o con altri ufficiali destinati dalla regia Corte1460 gen. 17 

156 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria concede al magnifico uomo Carlo Pignatelli di Napoli ed ai suoi eredi e successori d'ambo i sessi, in perpetuo, la metà della gabella dei pesci della città di Napoli, e degli introiti frutti e redditi di essa, in feudo e sotto il peso del feudal servizio adoa, in modo che in caso di locazione debba pagarsi a lui la metà del prezzo degli arrendatori e, in caso che sia tenuta in credenza, possa il detto Carlo intervenire, o personalmente o per mezzo di suoi delegati, alla confezione del registro degli introiti in compagnia del credenziero o con altri ufficiali destinati dalla regia Corte1460 gen. 17 

157 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria concede al magnifico uomo Carlo Pignatelli di Napoli ed ai suoi eredi e successori d'ambo i sessi, in perpetuo, la metà della gabella dei pesci della città di Napoli, e degli introiti frutti e redditi di essa, in feudo e sotto il peso del feudal servizio adoa, in modo che in caso di locazione debba pagarsi a lui la metà del prezzo degli arrendatori e, in caso che sia tenuta in credenza, possa il detto Carlo intervenire, o personalmente o per mezzo di suoi delegati, alla confezione del registro degli introiti in compagnia del credenziero o con altri ufficiali destinati dalla regia Corte1460 gen. 17 

158 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, ordina al governatore, al capitano ecc. di Aversa di non intromettersi nelle cose toccanti la giurisdizione degli uomini della villa di Giuglianano appartenente ad Onorato Caetani, conte di Fondi e Trivento, al quale invece tale giurisdizione vuole del tutto riservata1461 gen. 29 

159 - Il vicerè di Sicilia, Giovanni de Moncajo, concede al nobile Nino de Tagliavia, barone di Castelvetrano e regio consigliere, il mero e misto impero sulla detta terra di Castelvetrano1461 mar. 31 

160 - Il vicerè di Sicilia, a richiesta del nobile Giovanni de Aragona, che presenta un privilegio dato da re Giovanni, da Barcellona, il 31 gennaio 1460, relarivo al mero e misto impero concesso ai feudatari che vengono elencati nel privilegio citato, inserito nel presente atto, ordina al maestro giustiziere, al luogotenente, ai giudici della regia gran Corte e a tutti gli altri regi ministri e ufficiali di osservare e fare osservare tale privilegio a favore del nobile Giovanni de Aragona, barone di Avola e Terranova, uno dei baroni a favore dei quali quello era stato spedito1461 mar. 31 

161 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, avendo già concesso, in data 17 gennaio 1460, a Carlo Pignatelli la metà della gabella del pesce della città di Napoli, gli dona parimenti, in feudo, anche l'altra metà e cocede che egli possa venderla o tenerla in credenza1461, maggio 23 

162 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, avendo già concesso, in data 17 gennaio 1460, a Carlo Pignatelli la metà della gabella del pesce della città di Napoli, gli dona parimenti, in feudo, anche l'altra metà e cocede che egli possa venderla o tenerla in credenzaContiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo a Carlo Pignatelli1461, maggio 23 

163 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, avendogli Carlo Pignatelli presentato un albarano col quale Roberto di Sanseverino, ammiraglio del Regno quale vicerè delle province di Basilicata e Principato, da Tarsia, in data 14 febbraio 1461, aveva confermato al detto Carlo tutti i privilegi e provvisioni e particolarmente la provvisione di 20 once annue sopra la secrezia di Calabria e quella della gabella del pesce della città di Napoli, conferma, ratifica, accetta ed approva l'albarano e quanto in esso si contiene1462, gennaio 3 

164 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, promette al magnifico Carlo Pignatelli di non revocare mai, in alcun tempo, la concessione della gabella del pesce della città di Napoli e gli promette ancora, sotto la parola di Re, che, nel caso che per urgenti necessità debba altrimenti disporre, gli darà tanti beni burgensatici in provincia di Terra di Lavoro, quanti corrispondano, in valore, al reddito di detta gabella1462 gen. 14 

165 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, promette al magnifico Carlo Pignatelli di non revocare mai, in alcun tempo, la concessione della gabella del pesce della città di Napoli e gli promette ancora, sotto la parola di Re, che, nel caso che per urgenti necessità debba altrimenti disporre, gli darà tanti beni burgensatici in provincia di Terra di Lavoro, quanti corrispondano, in valore, al reddito di detta gabella.1462 gen. 14 

166 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria concede l'assenso alla vendita o alle donazioni che il magnifico uomo Guglielmo Raimondo Corella, milite, consigliere e regio cavallerizzo maggiore, voglia compiere, in tutto o in parte ed a favore di qualsivoglia persona, dei feudi e beni concessigli col privilegio del 31 dicembre 1460 (1459 dello stile della natività)1462, gennaio 29 

167 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, nomina governatori per la giustizia e la guerra, ad iustitiam et guerram, della terra di Monteleone il magnifico Mariano de Alagno conte di Bucchianico e la moglie Catarinella de Ursinis1462 giu. 24 

168 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, poiché Marino Caracciolo, conte di Sant'Angelo, aveva esposto d'essere stato spogliato del possesso di alcune case di cui aveva preso possesso in Trani per esproprio eseguito contro Giovanni de Maroldo, fideiussore di Michele Conza di Ragusa, che era debitore di 120 ducati per frumento vendutogli dal detto conte, ordina al capitano della città di Trani, al luogotenente di lui e al procuratore fiscale di prenderne sommaria informazione e, trovando esatto l'esposto, di rimettere il supplicante nel possesso delle case di cui era stato spogliato1464, maggio 10 

169 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, avendo già stabilito che i capitani di Aversa avessero ad esercitare il mero e misto impero e la potestà della spada e la giurisdizione criminale su tutto il distretto, i casali e le vicinanze di Aversa, revocate tutte le concessioni di mero e misto impero date a qualsivoglia barone, dichiara esplicitamente che sia intanto conservata la concessione del mero e misto impero a favore del conte di Fondi, Onorato Caetani, per i casali che possedeva in quel distretto1464, luglio 12 

170 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, ad istanza del venerabile Giovanni di Paolo di Novi, il quale, su presentazione per diritto di patronato dell'olim Principessa di Rossano, utile signora di Novi, era stato nominato abate del monastero di Santa Maria di Pattano della diocesi di Capaccio e ne aveva ottenuto il possesso, essendo stata poi la terra di Novi aggregata al regio demanio, conferma l'esponenente nel possesso di detta Badia1464 ago. 08 

171 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, poiché Iosio di Cassano e i figli avevano esposto che il magnifico Giancola de Ianvilla aveva tolto loro alcuni porci e li aveva consegnati al vicerè di Principato Ultra e Terra Beneventana, il quale aveva poi loro negata udienza e chiuse le porte, quando erano ricorsi a lui per chiederne la restituzione, ordina allo stesso vicerè di restituirli facendo prestare idonea cauzione e fideiussione di stare al giudicato del regio Consiglio, al quale deferisce la cognizione della causa1464 ago. 29 

172 - Re Ferdinando ecc. dopo avere considerato le informazioni assunte, dalle quali era risultato: 1) che, per la morte di Nilo abate del monastero di Santa Maria del Pattano, era stato nominato abate il monaco Elia "de terra Joye" con la bolla di Papa Eugenio, del 1431; 2) che poi con la bolla di Papa Callisto del 1457 era stato deposto per la sua vita disonesta e il malgoverno della badia; 3) che, con istrumento del 6 giugno 1458, dalla Principessa di Rossano, la quale ne aveva il diritto di patronato, era stato presentato quale abate Giovanni di Paolo; 4) che questi dal Vicario di Capaccio, commissario apostolico ne aveva ricevuta l'investitura, giusta istrumento del 26 giugno 1458, e ne era stato immesso nel possesso, giusta istrumento del 28 dello stesso mese ed anno, ed era stato anche benedetto dal Vescovo di Capaccio, dichiara il detto Giovanni di Paolo vero e legittimo abate della Badia di Santa Maria del Pattano e ordina che ne sia mantenuto il pacifico possesso1464 set. 20 

173 - Re Ferdinando ecc. ordina al vicario generale, Alfonso, suo figlio primogenito, al tesoriero, al secreto ed agli altri ufficiali costituiti e costituendi nella provincia di Calabria, e particolarmente a Pietro de la Candida, castellano di Monteleone, che osservino e facciano osservare il privilegio, dato a 24 giugno 1462, col quale aveva donato a Mariano d' Alagno (de Alajno), conte di Bucchianico, e alla moglie di lui, Caterinella de Ursinis, tutti i diritti, le collette e le funzioni fiscali, le gabelle, le dogane, censi, servizi feudi, erbaggi ecc. nella terra e nei casali del distretto di Monteleone1465, aprile 24 

174 - Re Ferdinando ecc., considerando che Mariano de Alagno gli aveva mutuato mille ducati, che erano stati consegnati a Pasquasio Diaç Garlon castellano di Castelnuovo e generale percettore, non potendo restituirli in quel momento, promette, sotto la parola e fede regia e con giuramento, che fino alla restituzione di tale somma, non lo rimuoverà dagli uffici di castellano e capitano della terra di Monteleone, né gli revocherà la riscossione degli stipendi dovuti per quegli uffici, cioè nulla revocherà di quanto re Alfonso gli aveva concesso con privilegi del 18 e 20 marzo 1455; ordina quindi al vicario generale Alfonso d'Aragona, suo figlio primogenito, al maestro giustiziere e agli altri ministri e ufficiali di osservare e far osservare quanto ha dichiarato, a favore del detto Mariano e degli eredi di lui1467, luglio 6 

175 - Il vicerè del Regno di Sicilia, Lupo Ximenes Durrea, in nome di Giovanni re d'Aragona, avendo il nobile Nino Tagliavia, barone di Castelvetrano, donato alla regia Corte once 100, amplia la concessione del mero e misto impero e la giurisdizione che quegli esercitava nella baronia di Castelvetrano, estendendola agli eredi di lui, così che egli, e dopo la sua morte, gli eredi possano godere di tutti i diritti annessi a tale concessione1467 dic. 02 

176 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., poiché Nicolangelo de Pascale di Policastro, creditore, per ducati 100, di Antonio di Pando di Napoli, aveva preso possesso, per una rimanente somma di ducati 40, delle case site nella piazza di Nido presso i beni di maestro Martuccio di Cava e di D. Placido di Sangro ed obbligati dal detto Antonio insieme con altri beni, ordina che il detto Nicol'Angelo ne sia mantenuto nel pacifico possesso1468 mag. 01 

177 - Ferdinando re di Sicilia ecc. nomina il magnifico uomo Carlo Pignatelli di Napoli governatore delle terre di Rossano, Borrello, Brancaleone, site nella provincia di Calabria con la piena potestà del mero e misto impero e della spada (cum plena meri mixtique imperii et gladii potestate) e gli concede tutti i proventi del detto ufficio1469, giugno 9 

178 - Guglielmo di Sanseverino, conte di Capaccio, in considerazione dei servigi resi ai suoi predecessori, magnifici ed eccellenti signori quondam Tommaso ed Americo e a lui dal quondam Giovanni Valicurto e dai figli e nipoti, conferma a favore di Marco e Francesco Valicurto, figli, e a Giovanni e Antonio Valicurto, nipoti, per parte del padre quondam Nicola, del detto quondam Giovanni, tutti i beni feudali che, siti in Castelluccia, come è specificato nel presente privilegio, erano stati concessi sotto il peso del feudale di un paio di chiroteche o guanti di camoscio, con privilegio del 20 aprile 1444 al quondam Giovanni, che fino alla morte l'aveva posseduto in feudo nobile e "immediate et in capite" dalla Corte comitale1469 ago. 11 

179 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. dopo aver esaminato la relazione del magnifico milite Antonello de Caivano, destinato qual commissario nell'esame della questione dei mulini edificati sul fiume Lagno, dalle vicinanze di Nola al luogo detto Patria, per la quale relazione, seguita da convenzioni, di sette mulini erano stati conservati tre e i padroni erano stati indennizzati della demolizione degli altri, riconoscendo poi dall'esperienza che ancora danni derivavano dall'esistenza di uno dei tre mulini cioè dal mulino del Ponte di Sant'Antonio, ordina che si conservino solamente due mulini e cioè il mulino di Ponte Silice e il mulino di Turricella1469, ottobre 15 

180 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. dopo aver esaminato la relazione del magnifico milite Antonello de Caivano, destinato qual commissario nell'esame della questione dei mulini edificati sul fiume Lagno, dalle vicinanze di Nola al luogo detto Patria, per la quale relazione, seguita da convenzioni, di sette mulini erano stati conservati tre e i padroni erano stati indennizzati della demolizione degli altri, riconoscendo poi dall'esperienza che ancora danni derivavano dall'esistenza di uno dei tre mulini cioè dal mulino del Ponte di Sant'Antonio, ordina che si conservino solamente due mulini e cioè il mulino di Ponte Silice e il mulino di Turricella1469 ott. 15 

181 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria concede ad Antonio Tricia, consigliere suo e del Duca di Milano, le terre di Castelmonardo, Montesoro, Polia, Monterosso, Tiriolo, Gimigliano e Rocca Fallucca della provincia di Calabria col mero e misto impero, con la potestà della spada e con la giurisdizione alta e bassa, durante la sua vita1469, dicembre 11 

182 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria, considerando i meriti del magnifico Carlo Pignatelli e specialmente l'esperienza mostrata nella revisione dei conti della regia razza lo nomina a vita uno dei presidenti della regia Camera della Sommaria, con gli stipendi , salari, lucri ecc. relativi a tale ufficio, e lo nomina ancora principale e speciale revisore di tutti e singoli conti presentati e da presentarsi, con facoltà di assumere uno o più razionali1470 feb. 13 

183 - Antonio Sin, quale procuratore, in nome del magnifico don Gaspare de Aragona, il quale, come figlio primogenito del q. Giovanni e di Beatrice de Aragona, sua tutrice e balia, possedeva la terra e la baronia di Avola, presta, per la detta baronia e terra, nelle mani del vicerè, il giuramento e l'omaggio nella consueta forma e giusta le costituzioni e prammatiche del Regno1471 nov. 15 

184 - Il Vicerè di Sicilia, aderendo alle suppliche della magnifica Beatrice d'Aragona, la quale aveva esposto che il suo defunto marito, Giovanni de Aragona, finchè era vissuto, aveva posseduto, come bene dotale di lei, la terra e baronia di Terranova e vi aveva esercitato il mero e misto impero, conferma e concede che ella possa egualmente esercitarvi il mero e misto impero e la potestà della spada così come l'aveva ereditato il quondam Giovanni, suo marito1471 nov. 21 

185 - Giovanni re d'Aragona, per premiare Artaldo, conte di Golisano, dei servigi resigli nella repressione dei ribelli in Catalogna, gli dona, vita durante, il diritto spettante alla regia Corte sui formaggi e cuoiami (ex omnibus caseis et coreis) che si portavano al caricatoio della terra di Caronia per l'esportazione1471, dicembre 3 

186 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria dona al magnifico Carlo Pignatelli di Napoli, durante il beneplacito regio, la provvisione annua di ducati 150 da pagarsi col denaro ricavato dal sale, delle saline di Barletta e Manfredonia, che si vendeva fuori Regno1472, maggio 1° 

187 - Giovanni re d'Aragona promette a D. Antonia de Luna, vedova di don Pietro de Cardona, conte di Golisano, e a don Artale, figlio dei detti coniugi, che non riscatterà mai né ripiglierà, loro vita durante, la secrezia di Patti, da essi tenuta in pegno per concessione del vicerè di Sicilia, per il prezzo di 4.500 fiorini, anche in caso di restituzione della somma anzidetta1473 lug. 10 

188 - Giovanni re d'Aragona, avendo concesso al magnifico e nobile uomo don Artale de Cardona la facoltà di aprire un caricatoio sulla spiaggia di Caronia e riconoscendo poi, per mezzo di relazioni di regi ufficiali, che ne sarebbe derivato danno al movimento dei caricatoi già stabiliti nel Regno di Sicilia, gli revoca la precedente grazia e gli concede solamente che, vita durante, ogni anno applichi a suo beneficio 40 once di moneta del Regno di Sicilia, dai diritti ed introiti delle immissioni ed estrazioni che personalmente o per mezzo di altri in suo nome si eseguano1474 mag. 12 

189 - Giovanni re d'Aragona, Sicilia, Navarra ecc. concede l'ufficio di maestro-portulano del Regno di Sicilia e delle isole adiacenti e di tutti i porti, caricatoi o marittime, vita durante, al consigliere e camerlengo regio Sigismondo de Luna con l'integrità dei diritti, delle preminenze ecc., come meglio e più favorevolmente l'avevano esercitato gli altri fino ad allora e con tutte le giurisdizioni e col mero e misto impero e la potestà della spada, coll'esercizio di tali diritti e con facoltà di nominarvi un luogotenente1475 mag. 24 

190 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ed Ungheria ordina al magnifico Simonello de Rocco di Napoli, presidente della Camera della Sommaria, d'immettere il camerlengo e consigliere regio Giacometto Caracciolo o il suo procuratore nel possesso reale della terra di Corato della provincia di Bari, concessagli in feudo e sotto il peso dell'adoa, e di riceverne il dovuto giuramento di fedeltà e fargli quindi prestare dai vassalli il giuramento di assicurazione1477 dic. 09 

191 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende e concede a titolo di vendita ad Antonio d'Aragona de Piccolomini, per il prezzo di 7.000 ducati, le terre di Casteldelmonte, Ofena e Forca di Penne della contea di San Valentino della provincia di Abruzzo, con tutti i casali, le fortezze, i vassalli, i redditi, il mero e misto impero ecc. e col banco della giustizia e con la cognizione delle cause civili, criminali, miste ecc.1478, settembre 1° 

192 - Ferdinando re di Sicilia ecc., ad istanza di Onorato Caetani d'Aragona, conte di Fondi, che gli presenta il testamento rogato, a 9 dicembre 1478, per mano di notaio Ciro Santoro di Napoli e col quale aveva nominato erede il suo unico figlio Pietro Berardino, conte di Morcone, e aveva, fra l'altro, istituito il legato della concessione della terra di Maranola a favore di Caterina Pignatelli, sua moglie, concede il regio assenso al detto legato1479, gennaio 13 

193 - Ferdinando re di Sicilia ecc., ad istanza del magnifico Camillo Caracciolo, figlio del quondam magnifico Giacomo, lo ammette alla successione del padre e, fra l'altro, gli concede l'investitura della terra di Corato con tutti i diritti, le ragioni ecc., così come già l'aveva posseduta il padre di lui1479, agosto 27 


194 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., ad istanza della magnifica Caterina Pignatelli, moglie del conte di Fondi, Onorato Caetani, la quale aveva presentato un istrumento rogato, in data del 25 giugno 1479, per notaio Giacom'Antonio di Bucchio di Gaeta, nel quale il conte di Morcone Pietro Berardino si era obbligato, quale erede universale del padre Onorato ad adempiere i legati stabiliti a favore della matrigna Caterina Pignatelli, concede l'assenso a quanto nel detto istrumento si contiene1479, novembre 25 

195 - Don Gaspare d'Aragona presta giuramento di fedeltà e vassallaggio nelle mani del Vicerè per la terra e baronia di Avola in occasione della morte di Giovanni, re d'Aragona, e della successione del figlio Ferdinando al trono di Castiglia, Aragona, Sicilia ecc. (in cuius rey testimonium presens nota facta est loco investiture)1479 dic. 20 

196 - Don Gaspare d'Aragona, figlio primogenito di Beatrice de Aragona, presta, a mezzo del suo procuratore Giovanni de Laczaris, nelle mani del Vicerè, il giuramento di fedeltà e vassallaggio per la terra di Eraclea o Terranova1480 mar. 08 

197 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., con lettera esecutoria, ordina al nobile Giovanni de Alessio di Napoli, portiere del Sacro Regio Consiglio, di dare esecuzione alla sentenza del 22 giugno 1480, con la quale, in grado di appello, il Consiglio aveva confermata la sentenza emessa, in data del 19 febbraio 1479, dal magnifico dottor in legge Cubello Barnaba di Aversa, commissario subdelegato per la formazione dell'inventario e reintegrazione dei beni e dei diritti del feudo o baronia di Trentola delle vicinanze di Aversa, a favore dell'utile signore di essa, il conte di Fondi Onorato Caetani de Aragona, contro Martone de Renzia, cittadino aversano, condannato alla restituzione delle terre che indebitamente teneva e possedeva di quella baronia1480, agosto 10 

198 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., per provvedere alle urgenze della sua corte, imposte dalla guerra che doveva sostenere per mare e per terra contro i Turchi, i quali da pochi giorni avevano assediato e occupato la città di Otranto, vende a favore di Leonardo di Tocco, per il prezzo di ducati 20.000, la terra di Sinopoli con la baronia di Briatico, cioè Briatico, Mesiano, Filocastro, Calimera, San Calogero, Ioppolo e Cuccorino1480, ottobre 15 

199 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., per provvedere alle urgenze della sua corte, imposte dalla guerra che doveva sostenere per mare e per terra contro i Turchi, i quali da pochi giorni avevano assediato e occupato la città di Otranto, vende a favore di Leonardo di Tocco, per il prezzo di ducati 20.000, la terra di Sinopoli con la baronia di Briatico, cioè Briatico, Mesiano, Filocastro, Calimera, San Calogero, Ioppolo e Cuccorino1480, ottobre 15 

200 - Ferdinando re di Sicilia, avendo donato a suo figlio Federico, secondogenito, alcune terre, cioè la città di Squillace col titolo di principe, le terre di Soverato, Satriano, Girifalco, Chiaravalle, Montepavone e Petrizzi, la contea di Nicastro, cioè Nicastro, Maida, Feroleto e Laconia, e la contea di Belcastro con le terre di Belcastro, Zagarise, Barbaro e Cropatri, nonché la terra di Ipsigro della provincia di Calabria, ordina a Vincilao de Campitello, regio tesoriere in Calabria, di darne a Berlingario Carafa e Andrea Bellante, procuratori del detto suo figlio, il possesso1483, gennaio 17 

201 - Federico d'Aragona, principe di Squillace, concede a Berlingiero Carafa di Napoli, suo maggiordomo, la carica di suo luogotenente generale nel principato di Squillace, nelle contee di Nicastro e Belcastro e nella terra "de lo Ciro"1483, gennaio 30 

202 - Bartolomeo Snacufia, procuratore di Chiara d'Aragona, vedova del quondam Gaspare d'Aragona e madre e tutrice di Carlo d'Aragona, presta nelle mani del vicerè, il giuramento e l'omaggio per la terra e la baronia di Avola e per i redditi ecc. della terra di Eraclea o Terranova, dopo la constatazione fatta dal dottor Nicola Sabia del diritto di primogenitura del detto Carlo e dell'investitura del quondam Gaspare1483 set. 27 

203 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. ordina a Giovannello Pisanello di Napoli di dare e mantenere il possesso di una metà della terra di Andretta a favore di Leonardo Caracciolo, conte di Sant'Angelo, al quale era contesa da Berardo Piscicello1484, maggio 27 

204 - Federico principe di Taranto e Squillace ecc. concede al magnifico Berlingiero Carafa, suo maggiordomo, ed ai figli e discendenti di lui, d'ambo i sessi, la motta di Chiaravalle, sita nel distretto del principato di Squillace, con tutti i diritti, giurisdizione ecc., niente riservandone a sé se non i primi appelli e il pagamento dell'adoa ogni qualvolta sia imposta dal Re ai magnati e baroni del Regno1486, marzo 15 

205 - Federico d'Aragona, principe di Taranto e Squillace, concede a Berlingiero Carafa, suo maggiordomo, la carica di vice-principe nella provincia di Terra d'Otranto, con tutte le facoltà, onori ecc.1486, marzo 19 

206 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berlingiero Carafa il castello inabitato chiamato Chiaravalle, già concessogli da Federico, principe di Taranto e Squillace ecc.1486, maggio 24 

207 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a Marino Curiale, conte di Terranova, per il prezzo di ducati 3.000, un edificio sito in Napoli nelle vicinanze del sedile di Nido e che era stato confiscato a Nicola da Procida per la sua ribellione1486, novembre 8 

207 bis - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a Marino Curiale, conte di Terranova, per il prezzo di ducati 3.000, un edificio sito in Napoli nelle vicinanze del sedile di Nido e che era stato confiscato a Nicola da Procida per la sua ribellione1486, novembre 8 

208 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., considerando i meriti della casa Visconti concede a Ludovico Maria Sforza d'Aragona Visconti, duca di Bari, la città di Rossano e la contea di Borrello e Rosarno nonché la terra di Longobucco della provincia di Calabria, in feudo nobile e col peso del feudal servizio1487, marzo 11 

209 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende al magnifico Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 4.000, un casamento sito in Napoli nel luogo detto Rua Francesca che già era stato di Antonello Petrucci e di Elisabetta Vassallo, sua moglie, ed era stato loro confiscato per la ribellione di detto Antonello1487, agosto 15 

210 - Antonio Tagliavia, figlio legittimo e naturale, primogenito ed erede del quondam Nino Tagliavia, presta, per la terra col castello e la baronia di Castelvetrano, a mezzo di procuratore, nelle mani del presidente del Regno di Sicilia, d. Giuliano Centelles, che lo riceve per parte di Ferdinando re di Castiglia, Aragona, Sicilia ecc., il giuramento di fedeltà e vassallaggio nella consueta e debita forma1488 apr. 11 

211 - Caterina Pignatelli di Napoli, contessa di Fondi, concede a Pietro e Santillo Favozzo, germani, ed ai loro eredi e successori, in feudo e natura di feudo, una casa e accessori e quarte dodici di territorio, siti nel tenimento di Trentola, col peso di un annuo censo di grana 14 e mezzo1489 mag. 11 

212 - Ferdinando re di Castiglia, Aragona, Sicilia ecc. concede a Gaspare de Marino, barone di Muxiaro, la facoltà di scavare il sale nella sua baronia e valersene a suo piacimento, durante il regio beneplacito1489 ott. 26 

213 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., a richiesta del magnifico Luigi de Gesualdo, conte di Conza, di Ettore Pignatelli e della sorella Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, concede il regio assenso ai capitoli stipulati per il matrimonio da contrarsi per tutto il 10 dicembre 1489 tra il detto Ettore e Ippolita Gesualdo, sorella di Luigi, nei quali capitoli è stato tra l'altro, promesso da Caterina Pignatelli di donare al fratello Ettore la baronia di Trentola e il feudo di Giugliano a contemplazione del detto matrimonio1489, novembre 17 

214 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., a richiesta del magnifico Luigi de Gesualdo, conte di Conza, di Ettore Pignatelli e della sorella Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, concede il regio assenso ai capitoli stipulati per il matrimonio da contrarsi per tutto il 10 dicembre 1489 tra il detto Ettore e Ippolita Gesualdo, sorella di Luigi, nei quali capitoli è stato tra l'altro, promesso da Caterina Pignatelli di donare al fratello Ettore la baronia di Trentola e il feudo di Giugliano a contemplazione del detto matrimonio1489, novembre 17 

215 - Ferdinando re di Castiglia, Aragona, Sicilia ecc. concede al nobile Gaspare de Marino la facoltà di costruire, nel feudo de lo Muxiaro o nella parte più adatta di esso, case ed altri edifici e farli abitare da uomini e donne, che, stabilita ivi la dimora, debbano considerarsi vassalli di lui1489 dic. 15 

216 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede l'assenso all'istrumento del 15 gennaio 1490, stipulato in Fondi per mano di notaio Ciro Santoro di Napoli, col quale istrumento il conte di Fondi, Onorato Caetani, aveva rilasciato alla contessa sua moglie, Caterina Pignatelli, quietanza finale e perpetua su tutti gli affari, beni e cose di lui, amministrate da detta sua moglie, e le aveva donato tutte le sue cose che le fossero pervenute o potessero in futuro a lei pervenire nelle mani, eccetto una certa quantità di denari, oro, argento lavorato e anche gingilli e margherite, annotati in particolari inventari, come risulta dal citato istrumento che nel diploma viene inserito1490, aprile 1° 

217 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede il regio assenso al testamento del conte di Fondi Onorato Caetani, rogato in Fondi il 15 gennaio 1490, per mano di notaio Ciro Santoro di Napoli, nel quale testamento, inserito nel diploma, il detto conte di Fondi istituisce eredi universali e legittimi i suoi nipoti Onorato Caetani d'Aragona, conte di Traetto, e Giacomo Maria Caetani d'Aragona, e fra gli altri legati dona alla moglie Caterina Pignatelli il castello di Maranola con tutti i diritti, le ragioni, pertinenze ecc.1490, aprile 1° 

218 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede il regio assenso alla vendita facienda da parte di Luigi de Gesualdo, conte di Conza, a favore di Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 2.000, delle terre di Taurasi e Castelvetere, site nella provincia di Principato, con tutte le ragioni, pertinenze ecc. e specialmente col mero e misto impero e con la potestà della spada1491, gennaio 17 

219 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. avendo già affidato a Caterina Pignatelli, per la morte del marito, conte di Fondi, Onorato Caetani, la tutela e la cura dei due nipoti di lui, cioè del conte di Fondi e Traetto e del fratello, conte di Morcone, e avendo già spedite, in data del 1° luglio, le relative istruzioni, ordina che, in conformità di quelle, tenga la cura e l'amministrazione di quella tutela1491, luglio 4 

220 - Il nobile Silvestro Profiti, nella qualità di procuratore del magnifico Giosuè de Marinis, figlio primogenito del quondam Gaspare, presta il giuramento di fedeltà e vassallaggio, nelle mani del Vicerè, per i feudi di "lu Muxaru, li Gibillini et Gustanello"1493 apr. 01 

221 - Ferdinando re di Sicilia, Gerusalemme ecc. considerando che Onorato Caetani, conte di Fondi e Traetto, pur avendo già compiuto i quattordici anni ed essendo uscito di tutela, ha bisogno di contrarre obbligazioni non solo personali, ma anche reali, e che quindi è necessario che quelle siano legittimate, convalidate e autorizzate, concede all'arcivescovo di Capua il baliato di lui, non potendo egli, re Ferdinando, esercitarlo, perché da altre cure distratto1493, luglio 1° 

222 - Alfonso II re di Sicilia ordina al presidente della regia Camera della Sommaria e ad un razionale di essa che, insieme con l'arcivescovo di Capua, esaminino i conti dell'amministrazione della tutela del conte di Fondi e duca di Traetto, Onorato Caetani, suo cognato, e del fratello di lui conte di Morcone, Giacomo Maria Caetani, tenuta da Caterina Pignatelli, loro tutrice, la quale ha domandato di essere esonerata da tale ufficio per le sue condizioni di salute1494, febbraio 26 

223 - Alfonso II re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a favore di Caterina ed Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 7.000 le terre di Montecalvo e Corsano, devolute alla regia Corte per la notoria ribellione del quondam don Pietro de Guevara, gran siniscalco del Regno, e con tutti i castelli, casali ecc., col mero e misto impero, con la cognizione delle prime cause civili, criminali e miste, e con esenzione di pesi, eccetto il servizio feudale1494, marzo 24 

224 - Alfonso II re di Sicilia, Gerusalemme ecc., ordina al nobile ed egregio uomo Valentino Scala, commissario particolarmente delegato, di far prestare a Caterina ed Ettore Pignatelli dai vassalli delle terre di Montecalvo e Corsano, come innanzi ad essi vendute, il giuramento di fedeltà1494, aprile 4 

225 - Alfonso II concede all'istrumento rogato in Napoli, per notaio Marc'Antonio de Carpinis, addì 6 maggio 1494, col quale il duca di Traetto, Onorato Caetani, in considerazione dei benefici ricevuti, ha donato ad Ettore Pignatelli la terra di Maranola, già posseduta dall'avo e poi lasciata in legato a Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, vita di lei durante, alla morte del quale egli, duca di Traetto, ne avrebbe raccolta la successione in quella terra1494, maggio 15 

226 - Federico d'Aragona, principe d'Altamura, duca d'Andria, conte di Montescaglioso, Copertino e Acerra ecc. nomina Berlingiero Carafa di Napoli suo viceprincipe in tutto il suo stato con la piena potestà del mero e misto impero e della spada e con la cognizione e giurisdizione plenaria, così civile che militare1494, giugno 22 

227 - Carlo re di Francia, Gerusalemme e Sicilia di qua del Faro, nel muovere alla conquista del regno di Sicilia, affida al nobile Palamede Forbino milite, signore di Soler, ciambellano e consigliere regio collaterale, l'ufficio di suo commissario, procuratore e vicegerente generale e speciale con ampia e lata giurisdizione, potestà e facoltà di accettare ed accogliere principi, duchi, marchesi, conti, baroni ecc., città, terre, comunità, di confermarli nelle esenzioni, immunità, di fare remissione, perdonare, stabilire stipendi, portar guerra e conchiudere tregua ecc.1494, novembre 26 

228 - Alfonso II, re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede al magnifico Quintiliano de Bonis, il quale possedeva i casali di San Mauro e di Rodio nella provincia di Principato, col peso dell'annuo censo di ducati 15 a favore del priorato di Sant'Eufemia, il mero e misto impero su quei casali e su quegli uomini e vassalli e abitanti di essi e la potestà della spada e la giurisdizione criminale, ordinando che non più si intromettano nella giurisdizione di quei casali gli altri capitani e particolarmente i capitani di Policastro, Gioia e Novi1495, gennaio 18 

229 - Federico d'Aragona, principe d'Altamura ecc., concede al suo maggiordomo Berengario Carafa il feudo di Savignano, sito nella provincia di Bari, in perpetuo e in feudo nobile e sotto il peso del feudale servizio e dell'adoa1495, febbraio 9 

230 - Palamede Forbino, vicegerente del re di Francia nelle province del Regno di Sicilia al di qua del Faro, concede in perpetuo a Pellegrino de Filippo di Mantova, regio contestabile "la casa della regia Corte chiamata la cavalleritia sita et posta al castello della Cerignola di Puglia, fuora la porta, iuxta li fossi della terra, la strada pubblica et altri veriori confini", con facoltà di usarla per osteria e di prendere, dove gli piaccia, vino, biade ecc. senza impedimento alcuno, per uso di detta osteria1495, febbraio 24 

231 - Carlo re di Francia ecc. conferma a Camillo Caracciolo, nobile napoletano, la terra di Quarato della provincia di Terra di Bari, che gli spettava per successione paterna e di cui era stato privato da re Ferdinando1495, marzo 4 


232 - Carlo re di Francia ecc. conferma a favore di Leonardo Caracciolo, conte di Sant'Angelo, la città di Sant'Angelo col titolo di conte, le terre di Leonino, Casale di San Bartolomeo, Monticchio e Oppido, inabitate, e le terre di Cerignola, Andretta e Motta, abitate, che teneva immediatamente dalla regia Corte e col peso del feudal servizio ossia adoa1495, marzo 13 


04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
233 - Carlo re di Francia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berengario Carafa il feudo disabitato denominato Savignano, sito nel tenimento di Castel del Monte, nelle vicinanze della città di Andria, giusta il tenimento della terra di Corato e della città di Minervino in Terra di Bari, e alcune massarie che lo stesso Berengario aveva avuto in cambio del castello di Chiaravalle della provincia di Calabria, site in Napoli, a Poggio Reale, ed un'altra massaria di moggia 27 e mezzo sita egualmente in Napoli, nel luogo detto a Santa Maria Cozzuottolo1495, marzo 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
234 - Carlo re di Francia e Sicilia, ad istanza della nobile donna Caterina Pignatelli e di Ettore Pignatelli, suo fratello, cittadini napoletani, utili signori delle terre e dei feudi di Maranola e Montecalvo, Corsano...Castelvetere, Trentola, Giugliano e del mulino di Sant'Antonio della provincia di Terra di Lavoro e Principato, essendo essi stati spogliati del possesso della terra di Maranola, ordina che siano restituiti nel possesso di essa e mantenuti nel possesso di tutte le altre terre1495, marzo 19 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
235 - Carlo VIII re di Francia, Sicilia ecc. ordina l'esecuzione della sentenza della Regia Camera della Sommaria, del 21 maggio 1495, con la quale Prospero Colonna era stato condannato a restituire il possesso della terra di Maranola a Caterina Pignatelli e al fratello di lei, Ettore1495, maggio 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
236 - Ferdinando II re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede il regio assenso alla vendita del castello di Cossano, sito nella Valle Beneventana compiuta con istrumento del 28 giugno 1495 per notaio Malfitano dal Conte di Consa, per il prezzo di 2.000 ducati, a favore di Ettore Pignatelli, suo cognato, creditore di lui per ducati 800 per residuo della dote di sua moglie, sorella di detto Conte1495 nov. 25 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
237 - Ferdinando II re di Sicilia, Gerusalemme ecc., stretto dalle necessità e specialmente dal pagamento delle genti armate e della flotta, che combattevano, per la difesa del Regno, contro il Re di Francia, vende a favore di Gio.Tommaso Calatayu, per il prezzo di ducati 3.000, i castelli di Mottafilocastro, Ioppolo e Cuccorino, con i casali, gli uomini, i vassalli, il mero e misto impero, la cognizione delle prime cause civili e criminali ecc., in feudo e col peso del feudal servizio o adoa1495, dicembre 1° 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
238 - Ferdinando II re di Sicilia, Gerusalemme ecc., stretto dalle necessità e specialmente dal pagamento delle genti armate e della flotta, che combattevano, per la difesa del Regno, contro il Re di Francia, vende a favore di Gio.Tommaso Calatayu, per il prezzo di ducati 3.000, i castelli di Mottafilocastro, Ioppolo e Cuccorino, con i casali, gli uomini, i vassalli, il mero e misto impero, la cognizione delle prime cause civili e criminali ecc., in feudo e col peso del feudal servizio o adoa1495, dicembre 1° 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
239 - Ferdinando II ecc. nomina Berengario Carafa suo viceprincipe nelle province di Bari e Basilicata1495, dicembre 9 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
240 - Ferdinando II d'Aragona, re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede in piena proprietà a Nicola Calò e Giovanni Cortese della nobile e fedelissima città di Tropea un territorio sito nella terra di Mesiano, della provincia di Calabria, che dava di reddito otto tomoli di grano l'anno1495, dicembre 24 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
241 - Ferdinando II ecc. ordina l'esecuzione della sentenza del Sacro Real Consiglio, con la quale, in data del 10 dicembre 1495, Carrafello Carafa fu condannato a rendere ad Ettore Pignatelli ducati 1.500, ricevuti in conto della dote di 2.500 ducati della quondam Lucrezia Pignatelli, sorella del detto Ettore e moglie del detto Carrafello, detratti però ducati 250, lasciati per testamento dalla detta Lucrezia al marito1496, gennaio 8 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
242 - Federico d'Aragona re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berengario Carafa le terre di Gioia e Novi della provincia di Principato Ultra, che già erano appartenute ad Antonello Petrucci e poi, per ribellione, erano passate alla regia Corte ed erano state vendute da Ferdinando II al detto Berengario per il prezzo di ducati 3.0001496, ottobre 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
243 - Federico d'Aragona, re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Quintiliano de Bonis, utile signore di San Mauro e Rodio, il privilegio del 18 gennaio 1495 di re Ferdinando II, che gli aveva concesso in quei casali la giurisdizione criminale e il mero e misto impero1496, ottobre 15 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
244 - Federico d'Aragona re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede a Berengario Carafa, cavaliere napoletano e regio maggiordomo e consigliere, ed agli eredi e successori di lui in perpetuo, serbata la prerogativa del sesso e dell'età, la terra di Tolve della provincia di Basilicata, con tutti i diritti ecc., in feudo e col peso dell'adoa1496, novembre 3 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
245 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. dona al magnanimo uomo Consalvo Ferrandis de Cordoba in feudo, per i servigi resi nella sconfitta dei nemici e ribelli del Regno, ed agli eredi e successori di lui d'ambo i sessi, da lui legittimamente discendenti, la città di Sant'Angelo presso Monte Gargano, la terra di San Giovanni Rotondo, la città di Campo Marano, le terre di Roccavalle, Morrone, Montenegro, Pinella, Torremaggiore, devolute alla regia Corte per la ribellione di Carlo di Sangro1497, marzo 10 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
246 - Ferdinando re di Castiglia concede a Pietro de Cardona, conte di Golisano, vita durante, l'ufficio di contestabile, vacato per la morte del conte di Caltabellotta, nel regno di Sicilia1497, maggio 5 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
247 - Federico d'Aragona re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede il regio assenso alla facoltà data con istrumento da Ettore Pignatelli alla sorella Caterina, contessa di Fondi, di disporre di ducati 2.500 sui feudi di Trentola e Giugliano, che la stessa Caterina, riservandosene l'utile domino, aveva donati al detto Ettore1497, maggio 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
248 - Isabella d'Aragona del Balzo, regina di Sicilia, Gerusalemme ecc., conferma a favore del magnifico uomo Berlingiero Carafa la concessione del castello di Tolve, già donatogli da re Federico1497, novembre 2 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
249 - Isabella d'Aragona del Balzo, regina di Sicilia, Gerusalemme ecc., conferma a favore del magnifico uomo Berlingiero Carafa la concessione del castello di Tolve, già donatogli da re Federico1497, novembre 2 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
250 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., vende, per il prezzo di ducati 1.500, a favore di Berardino, Giacomello e Bartolomeo Barone ed ai figli ed eredi del fratello di essi, quondam Geronimo Barone, tutti e singoli diritti, introiti e pertinenze della terra di Mesiano1498, giugno 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
251 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., ad istanza del Conte di Sant'Angelo, Leonardo Caracciolo, dopo la morte della figlia di Rinaldo Caracciolo, Isabella, che era andata sposa a Marino Caracciolo, ed aveva lasciato tre figli, Tiberio, Laura e Caterina, poiché il detto conte non poteva avere nelle sue mani l'assenso concesso ai capitoli matrimoniali della detta Isabella, concede il regio assenso particolarmente ad uno dei detti capitoli1498, settembre 1° 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
252 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede il castello di Monteforte, devoluto alla regia Corte per la ribellione di Antonio de Vicariis, a favore di Giacomo Pignatelli1498, settembre 15 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
253 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., avendo già concesso alla contessa di Fondi Caterina Pignatelli, durante la vita, e, dopo la morte di lei, al fratello Ettore il castello di Caposele, sito nella provincia di Principato Citra, ordina al commissario deputato di darne ai concessionari il possesso reale, ad ogni loro richiesta, e di far loro prestare il debito giuramento di assicurazione dai vassalli1498, novembre 7 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
254 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede a Berengario Carafa, cavaliere napoletano e maggiordomo e consigliere regio, le terre di Cuccaro e Magliano e loro casali e la giurisdizione criminale e il mero e misto impero dei casali di Laurito, Montano e Massicella e la giurisdizione criminale del Casale del Monte della terra di Cilento; terre, casali e diritti devoluti alla regia Corte per la notoria ribellione di Guglielmo di Sanseverino, conte di Capaccio, e di Antonello di Sanseverino, principe di Salerno1498, novembre 7 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
255 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., possedendo la terra di Caposele, sito nella provincia di Principato Citra e devoluto alla regia Corte per la ribellione di Luigi de Gesualdo, conte di Consa, lo dona con tutti i diritti ecc., eccetto due feudi, cioè il feudo di "Petra Boare" e "Bonum in ventre" e col mero e misto impero ecc. in feudo e col peso del feudal servizio a Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, e ad Ettore Pignatelli, suo fratello ed ai successori, in compenso della terra di Maranola, concessa a Prospero Colonna, e in soddisfazione anche di ducati 2.400, dovuti per frutti della detta terra alla stessa Caterina1498, novembre 7 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
256 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., possedendo la terra di Caposele, sito nella provincia di Principato Citra e devoluto alla regia Corte per la ribellione di Luigi de Gesualdo, conte di Consa, lo dona con tutti i diritti ecc., eccetto due feudi, cioè il feudo di "Petra Boare" e "Bonum in ventre" e col mero e misto impero ecc. in feudo e col peso del feudal servizio a Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, e ad Ettore Pignatelli, suo fratello ed ai successori, in compenso della terra di Maranola, concessa a Prospero Colonna, e in soddisfazione anche di ducati 2.400, dovuti per frutti della detta terra alla stessa Caterina1498, novembre 7 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
257 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede l'assenso alla vendita delle terre di Tauraso e Castelvetere della provincia di Principato Ultra, che Ettore Pignatelli aveva acquistato per ducati 2.000 dal conte di Consa, Luigi de Gesualdo, e alla vendita della terra di Cosano nella stessa provincia, che parimente quegli aveva acquistato per ducati 2.000 dallo stesso conte di Consa, nonostante che già sia stato rispettivamente dato il regio assenso alla prima vendita da re Ferdinando I, e alla seconda da re Ferdinando II durante l'occupazione del Regno compiuta da Carlo re di Francia1498, novembre 25 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
258 - Re Federico ordina al dottor Paolo de Galiotta, commissario specialmente delegato, che faccia prestare il ligio omaggio e il giuramento di fedeltà a Berlingiero Carafa dagli uomini delle terre e casali già donatigli giusta privilegio di concessione e cioè delle terre di Cuccaro, Magliano e dei casali di Laurino, Montano e Massicella, e del Casale del Monte della terra di Cilento1499, gennaio 16 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
259 - Caterina Pignatelli, contessa di Fondi e utile signora dei feudi di Trentola e Giugliano, siti nelle vicinanze di Aversa, concede a Minichello Cacciapoto, vassallo del detto feudo di Giugliano, ed ai di lui figli ed eredi legittimi in feudo due moggia di terra, site nel luogo detto "ad Campum" col peso di tarì 3 annui, da pagarsi nella festa di Santa Maria di agosto, e con la condizione di non poterlo vendere o in qualsivoglia modo obbligare1499 mar. 12 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
260 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Caterina Pignatelli, di Ettore Pignatelli, fratello di lei, e degli eredi e successori di lui, in perpetuo, la baronia di Trentola e il feudo di Giugliano con tutti i diritii, col mero e misto impero, e con la giurisdizione criminale, civile e mista nelle prime cause, e per maggior grazia concede l'uso e l'esercizio delle quattro lettere arbitrarie sulla baronia e sul feudo innanzi detti1500, settembre 26 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
261 - Luigi re di Francia, Napoli, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berengario Carafa il possesso delle terre e dei feudi che possedeva nel Regno di Napoli1501, marzo 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
262 - Luigi re di Francia, Napoli e Gerusalemme ecc. (Francorum, Neapolis et Ierusalem rex, dux Mediolani), a richiesta di Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, di Ettore Pignatelli e di Fabrizio Pignatelli, priore di Barletta dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme, fratelli, concede loro l'indulto per il delitto di ribellione commesso contro il defunto re Carlo VIII e contro lui1501, marzo 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
263 - Luigi re di Francia, Napoli e Gerusalemme ecc. conferma a favore di Caterina e Ettore Pignatelli la terra di Maranola, che era stata lasciata in testamento da Onorato Caetani alla detta Caterina e, dopo la morte di lei, al nipote Onorato Caetani, duca di Traetto, che ne aveva poi donato ogni diritto al detto Ettore1501, marzo 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
264 - Luigi re di Francia ecc. ordina ai consiglieri del Regio Consiglio che, ove loro risulti il diritto spettante a Caterina e Ettore Pignatelli sulla terra di Maranola, provvedano perché Onorato Caetani, duca di Traetto, ne restituisca il possesso e i frutti indebitamente da lui riscossi1501, marzo 23 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
265 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede il regio assenso all'istrumento col quale Onorato Caetani, duca di Traetto, accetta e ratifica la concessione e la donazione che negli anni precedenti aveva compiuta a favore di Ettore Pignatelli, circa i diritti che aveva sulla terra di Maranola, sita in provincia di Terra di Lavoro1501, giugno 2 

266 - Federico re di Sicilia ecc. vende a favore di Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 15.000 le terre di Borrello, Rosarno e Mesiano, Monteleone con gli uffici della bagliva e mastrodattia, la torre di Bivona, la terra di Cinquefrondi con il feudo di Morbogallico1501, giugno 8  

267 - Federico re di Sicilia ecc. vende a favore di Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 15.000 le terre di Borrello, Rosarno e Mesiano, Monteleone con gli uffici della bagliva e mastrodattia, la torre di Bivona, la terra di Cinquefrondi con il feudo di Morbogallico1501, giugno 8 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
268 - Federico re di Sicilia ecc., dopo avere a chiarimento del precedente privilegio dichiarato che l'espressione "sub titulo gubernationis" nella vendita di Monteleone era stata apposta per una temporanea necessità, cioè per il dubbio che gli uomini di quella terra opponessero riluttanza o contraddizione, aggiunge che doveva intendersi venduta libera, in proprietà e utile dominio, e ordina che per mezzo del tesoriere o del regio uditore di quella provincia gli si faccia prestare il giuramento e il ligio omaggio, secondo il costume dei baroni1502, giugno 8 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
269 - Federico re di Sicilia ecc., dopo avere a chiarimento del precedente privilegio dichiarato che l'espressione "sub titulo gubernationis" nella vendita di Monteleone era stata apposta per una temporanea necessità, cioè per il dubbio che gli uomini di quella terra opponessero riluttanza o contraddizione, aggiunge che doveva intendersi venduta libera, in proprietà e utile dominio, e ordina che per mezzo del tesoriere o del regio uditore di quella provincia gli si faccia prestare il giuramento e il ligio omaggio, secondo il costume dei baroni1501, giugno 8 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
270 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a favore di Leonardo Caracciolo conte di Sant'Angelo, per il prezzo di ducati 22.000 la città di Lavello, della provincia di Basilicata, e la città di Minervino della provincia di Bari con tutti i diritti, il mero e misto impero, la cognizione delle prime e seconde cause, le quattro lettere arbitrarie ecc., in perpetuo, solo riservandosi i diritti del supremo dominio e il servizio militare1501, giugno 8 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
271 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a favore di Leonardo Caracciolo conte di Sant'Angelo, per il prezzo di ducati 22.000 la città di Lavello, della provincia di Basilicata, e la città di Minervino della provincia di Bari con tutti i diritti, il mero e misto impero, la cognizione delle prime e seconde cause, le quattro lettere arbitrarie ecc., in perpetuo, solo riservandosi i diritti del supremo dominio e il servizio militare1501, giugno 8 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
272 - Federico e di Sicilia, Gerusalemme ecc. ordina al magnfico Gio. Antonio Candida, speciale commissario delegato, di recarsi personalmente nelle città di Lavello e Minervino e far prestare a Leonardo Caracciolo dai vassalli il giuramento di assicurazione, giusta la consuetudine del Regno1501, giugno 9 



04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
273 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., per i servigi resi in pace e in guerra a Ferdinando I, Alfonso II e Ferdinando II da Ettore Pignatelli, lo crea conte di Borrello1501, giugno 11
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
274 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. ordina al tesoriere di Calabria Ulteriore che subito, recatosi nelle terre di Borrello, Rosarno e Misiano, faccia prestare ad Ettore Pignatelli il giuramento di assicurazione dai vassalli, e poi dallo stesso Ettore il ligio omaggio1501, giugno 13
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
275 - Luigi re di Francia, Napoli ecc. conferma a favore di Ettore Pignatelli le terre di Taurasi, Locosano e Castelvetere, site nella provincia di Principato Ultra, vendutegli da Luise de Gesualdo, conte di Conza1502, marzo
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
276 - Luigi re di Francia, Napoli ecc. nomina il conte di Borrello Ettore Pignatelli suo consigliere e ciambellano ordinario con tutti gli onori, prerogative, franchige, stipendi ecc.1502, aprile 16
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
277 - Ferdinando d'Aragona, duca di Calabria, figlio di re Federico, conferma a favore di Berlingiero Carafa la terra di Tolve, sita in Basilicata, e rinuncia ad ogni azione, ragione ecc. che sulla detta terra possa spettargli per diritto paterno o materno1502, aprile 22

278 - Luigi re di Francia, Napoli ecc. conferma a favore di Ettore Pignatelli l'acquisto della terra di Borrello col titolo di contea, la terra di Monteleone con la torre, il porto e la dogana di Bivona, le terre di Rosarno, Mesiano e Cinquefrondi col feudo detto Morbogallico1502, ottobre 

279 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo alle terre di Borrello, Monteleone, Bivona, Rosarno, Mesiano, Cinquefrondi e Morbogallico1502, ottobre 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
280 - Ferdinando re di Castiglia, Aragona ecc., a richiesta di Giovanni Vincenzo Tagliavia, conferma il privilegio già concesso, a favore dell'avo di lui Nino Tagliavia, il 2 dicembre 1467, dal vicerè del Regno di Sicilia, circa l'ampliazione del mero e misto impero e della giurisdizione della baronia di Castelvetrano1502 ott. 26 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
281 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo alla baronia di Castelvetrano1502 ott. 26 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
282 - Giovanni Ruffo conte di Sinopoli e Borrello, volendo far costruire nella chiesa di Santa Maria dell'ordine dei Minori di Borrello un altare con l'immagine di Santa Maria de lo Pilero e farvi celebrare due messe la settimana, cioè il mercoledì e il sabato, dona al detto al detto altare alcune terre site nel tenimento di Borrello1504 mar. 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
283 - Il vicerè Consalvo Ferrandes de Cordova, ad istanza di Francesco de Castro-episcopale, comunemente detto Bisbal, gli conferma la concessione delle terre di Briatico, San Calogero e Calimera, e il diritto di scannaggio nella città di Lecce, giusta i privilegi rilasciatigli dai re di casa d'Aragona, e presta l'assenso all'obbligazione dei feudali per la dote della di lui moglie Caterina Saracena1504, giugno 14 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
284 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia al di qua e al di là del Faro, Gerusalemme ecc. dichiara e comanda che sia conservato e mantenuto nel possesso di terre e altri beni legittimamente posseduti per compravendita o altri titoli nel Regno di Sicilia al di qua del Faro, Berlingiero Carafa, che, già occupato nei servigi di re Federico di felice memoria, dimorava allora nella Gallia, presso la serenissima Isabella, vedova del detto re Federico.1505, febbraio 12 


04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
233 - Carlo re di Francia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berengario Carafa il feudo disabitato denominato Savignano, sito nel tenimento di Castel del Monte, nelle vicinanze della città di Andria, giusta il tenimento della terra di Corato e della città di Minervino in Terra di Bari, e alcune massarie che lo stesso Berengario aveva avuto in cambio del castello di Chiaravalle della provincia di Calabria, site in Napoli, a Poggio Reale, ed un'altra massaria di moggia 27 e mezzo sita egualmente in Napoli, nel luogo detto a Santa Maria Cozzuottolo1495, marzo 17
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
234 - Carlo re di Francia e Sicilia, ad istanza della nobile donna Caterina Pignatelli e di Ettore Pignatelli, suo fratello, cittadini napoletani, utili signori delle terre e dei feudi di Maranola e Montecalvo, Corsano...Castelvetere, Trentola, Giugliano e del mulino di Sant'Antonio della provincia di Terra di Lavoro e Principato, essendo essi stati spogliati del possesso della terra di Maranola, ordina che siano restituiti nel possesso di essa e mantenuti nel possesso di tutte le altre terre1495, marzo 19
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
235 - Carlo VIII re di Francia, Sicilia ecc. ordina l'esecuzione della sentenza della Regia Camera della Sommaria, del 21 maggio 1495, con la quale Prospero Colonna era stato condannato a restituire il possesso della terra di Maranola a Caterina Pignatelli e al fratello di lei, Ettore1495, maggio 22
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
236 - Ferdinando II re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede il regio assenso alla vendita del castello di Cossano, sito nella Valle Beneventana compiuta con istrumento del 28 giugno 1495 per notaio Malfitano dal Conte di Consa, per il prezzo di 2.000 ducati, a favore di Ettore Pignatelli, suo cognato, creditore di lui per ducati 800 per residuo della dote di sua moglie, sorella di detto Conte1495 nov. 25
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
237 - Ferdinando II re di Sicilia, Gerusalemme ecc., stretto dalle necessità e specialmente dal pagamento delle genti armate e della flotta, che combattevano, per la difesa del Regno, contro il Re di Francia, vende a favore di Gio.Tommaso Calatayu, per il prezzo di ducati 3.000, i castelli di Mottafilocastro, Ioppolo e Cuccorino, con i casali, gli uomini, i vassalli, il mero e misto impero, la cognizione delle prime cause civili e criminali ecc., in feudo e col peso del feudal servizio o adoa1495, dicembre 1°
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
238 - Ferdinando II re di Sicilia, Gerusalemme ecc., stretto dalle necessità e specialmente dal pagamento delle genti armate e della flotta, che combattevano, per la difesa del Regno, contro il Re di Francia, vende a favore di Gio.Tommaso Calatayu, per il prezzo di ducati 3.000, i castelli di Mottafilocastro, Ioppolo e Cuccorino, con i casali, gli uomini, i vassalli, il mero e misto impero, la cognizione delle prime cause civili e criminali ecc., in feudo e col peso del feudal servizio o adoa1495, dicembre 1°
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
239 - Ferdinando II ecc. nomina Berengario Carafa suo viceprincipe nelle province di Bari e Basilicata1495, dicembre 9
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
240 - Ferdinando II d'Aragona, re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede in piena proprietà a Nicola Calò e Giovanni Cortese della nobile e fedelissima città di Tropea un territorio sito nella terra di Mesiano, della provincia di Calabria, che dava di reddito otto tomoli di grano l'anno1495, dicembre 24
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
241 - Ferdinando II ecc. ordina l'esecuzione della sentenza del Sacro Real Consiglio, con la quale, in data del 10 dicembre 1495, Carrafello Carafa fu condannato a rendere ad Ettore Pignatelli ducati 1.500, ricevuti in conto della dote di 2.500 ducati della quondam Lucrezia Pignatelli, sorella del detto Ettore e moglie del detto Carrafello, detratti però ducati 250, lasciati per testamento dalla detta Lucrezia al marito1496, gennaio 8
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
242 - Federico d'Aragona re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berengario Carafa le terre di Gioia e Novi della provincia di Principato Ultra, che già erano appartenute ad Antonello Petrucci e poi, per ribellione, erano passate alla regia Corte ed erano state vendute da Ferdinando II al detto Berengario per il prezzo di ducati 3.0001496, ottobre 11
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
243 - Federico d'Aragona, re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Quintiliano de Bonis, utile signore di San Mauro e Rodio, il privilegio del 18 gennaio 1495 di re Ferdinando II, che gli aveva concesso in quei casali la giurisdizione criminale e il mero e misto impero1496, ottobre 15
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
244 - Federico d'Aragona re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede a Berengario Carafa, cavaliere napoletano e regio maggiordomo e consigliere, ed agli eredi e successori di lui in perpetuo, serbata la prerogativa del sesso e dell'età, la terra di Tolve della provincia di Basilicata, con tutti i diritti ecc., in feudo e col peso dell'adoa1496, novembre 3
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
245 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. dona al magnanimo uomo Consalvo Ferrandis de Cordoba in feudo, per i servigi resi nella sconfitta dei nemici e ribelli del Regno, ed agli eredi e successori di lui d'ambo i sessi, da lui legittimamente discendenti, la città di Sant'Angelo presso Monte Gargano, la terra di San Giovanni Rotondo, la città di Campo Marano, le terre di Roccavalle, Morrone, Montenegro, Pinella, Torremaggiore, devolute alla regia Corte per la ribellione di Carlo di Sangro1497, marzo 10
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
246 - Ferdinando re di Castiglia concede a Pietro de Cardona, conte di Golisano, vita durante, l'ufficio di contestabile, vacato per la morte del conte di Caltabellotta, nel regno di Sicilia1497, maggio 5
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
247 - Federico d'Aragona re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede il regio assenso alla facoltà data con istrumento da Ettore Pignatelli alla sorella Caterina, contessa di Fondi, di disporre di ducati 2.500 sui feudi di Trentola e Giugliano, che la stessa Caterina, riservandosene l'utile domino, aveva donati al detto Ettore1497, maggio 17
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
248 - Isabella d'Aragona del Balzo, regina di Sicilia, Gerusalemme ecc., conferma a favore del magnifico uomo Berlingiero Carafa la concessione del castello di Tolve, già donatogli da re Federico1497, novembre 2
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
249 - Isabella d'Aragona del Balzo, regina di Sicilia, Gerusalemme ecc., conferma a favore del magnifico uomo Berlingiero Carafa la concessione del castello di Tolve, già donatogli da re Federico1497, novembre 2
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
250 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., vende, per il prezzo di ducati 1.500, a favore di Berardino, Giacomello e Bartolomeo Barone ed ai figli ed eredi del fratello di essi, quondam Geronimo Barone, tutti e singoli diritti, introiti e pertinenze della terra di Mesiano1498, giugno 28
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
251 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., ad istanza del Conte di Sant'Angelo, Leonardo Caracciolo, dopo la morte della figlia di Rinaldo Caracciolo, Isabella, che era andata sposa a Marino Caracciolo, ed aveva lasciato tre figli, Tiberio, Laura e Caterina, poiché il detto conte non poteva avere nelle sue mani l'assenso concesso ai capitoli matrimoniali della detta Isabella, concede il regio assenso particolarmente ad uno dei detti capitoli1498, settembre 1°
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
252 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede il castello di Monteforte, devoluto alla regia Corte per la ribellione di Antonio de Vicariis, a favore di Giacomo Pignatelli1498, settembre 15

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
253 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., avendo già concesso alla contessa di Fondi Caterina Pignatelli, durante la vita, e, dopo la morte di lei, al fratello Ettore il castello di Caposele, sito nella provincia di Principato Citra, ordina al commissario deputato di darne ai concessionari il possesso reale, ad ogni loro richiesta, e di far loro prestare il debito giuramento di assicurazione dai vassalli1498, novembre 7
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
254 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., concede a Berengario Carafa, cavaliere napoletano e maggiordomo e consigliere regio, le terre di Cuccaro e Magliano e loro casali e la giurisdizione criminale e il mero e misto impero dei casali di Laurito, Montano e Massicella e la giurisdizione criminale del Casale del Monte della terra di Cilento; terre, casali e diritti devoluti alla regia Corte per la notoria ribellione di Guglielmo di Sanseverino, conte di Capaccio, e di Antonello di Sanseverino, principe di Salerno1498, novembre 7
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
255 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., possedendo la terra di Caposele, sito nella provincia di Principato Citra e devoluto alla regia Corte per la ribellione di Luigi de Gesualdo, conte di Consa, lo dona con tutti i diritti ecc., eccetto due feudi, cioè il feudo di "Petra Boare" e "Bonum in ventre" e col mero e misto impero ecc. in feudo e col peso del feudal servizio a Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, e ad Ettore Pignatelli, suo fratello ed ai successori, in compenso della terra di Maranola, concessa a Prospero Colonna, e in soddisfazione anche di ducati 2.400, dovuti per frutti della detta terra alla stessa Caterina1498, novembre 7
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
256 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., possedendo la terra di Caposele, sito nella provincia di Principato Citra e devoluto alla regia Corte per la ribellione di Luigi de Gesualdo, conte di Consa, lo dona con tutti i diritti ecc., eccetto due feudi, cioè il feudo di "Petra Boare" e "Bonum in ventre" e col mero e misto impero ecc. in feudo e col peso del feudal servizio a Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, e ad Ettore Pignatelli, suo fratello ed ai successori, in compenso della terra di Maranola, concessa a Prospero Colonna, e in soddisfazione anche di ducati 2.400, dovuti per frutti della detta terra alla stessa Caterina1498, novembre 7
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
257 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede l'assenso alla vendita delle terre di Tauraso e Castelvetere della provincia di Principato Ultra, che Ettore Pignatelli aveva acquistato per ducati 2.000 dal conte di Consa, Luigi de Gesualdo, e alla vendita della terra di Cosano nella stessa provincia, che parimente quegli aveva acquistato per ducati 2.000 dallo stesso conte di Consa, nonostante che già sia stato rispettivamente dato il regio assenso alla prima vendita da re Ferdinando I, e alla seconda da re Ferdinando II durante l'occupazione del Regno compiuta da Carlo re di Francia1498, novembre 25
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
258 - Re Federico ordina al dottor Paolo de Galiotta, commissario specialmente delegato, che faccia prestare il ligio omaggio e il giuramento di fedeltà a Berlingiero Carafa dagli uomini delle terre e casali già donatigli giusta privilegio di concessione e cioè delle terre di Cuccaro, Magliano e dei casali di Laurino, Montano e Massicella, e del Casale del Monte della terra di Cilento1499, gennaio 16
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
259 - Caterina Pignatelli, contessa di Fondi e utile signora dei feudi di Trentola e Giugliano, siti nelle vicinanze di Aversa, concede a Minichello Cacciapoto, vassallo del detto feudo di Giugliano, ed ai di lui figli ed eredi legittimi in feudo due moggia di terra, site nel luogo detto "ad Campum" col peso di tarì 3 annui, da pagarsi nella festa di Santa Maria di agosto, e con la condizione di non poterlo vendere o in qualsivoglia modo obbligare1499 mar. 12
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
260 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Caterina Pignatelli, di Ettore Pignatelli, fratello di lei, e degli eredi e successori di lui, in perpetuo, la baronia di Trentola e il feudo di Giugliano con tutti i diritii, col mero e misto impero, e con la giurisdizione criminale, civile e mista nelle prime cause, e per maggior grazia concede l'uso e l'esercizio delle quattro lettere arbitrarie sulla baronia e sul feudo innanzi detti1500, settembre 26
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
261 - Luigi re di Francia, Napoli, Gerusalemme ecc. conferma a favore di Berengario Carafa il possesso delle terre e dei feudi che possedeva nel Regno di Napoli1501, marzo
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
262 - Luigi re di Francia, Napoli e Gerusalemme ecc. (Francorum, Neapolis et Ierusalem rex, dux Mediolani), a richiesta di Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, di Ettore Pignatelli e di Fabrizio Pignatelli, priore di Barletta dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme, fratelli, concede loro l'indulto per il delitto di ribellione commesso contro il defunto re Carlo VIII e contro lui1501, marzo
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
263 - Luigi re di Francia, Napoli e Gerusalemme ecc. conferma a favore di Caterina e Ettore Pignatelli la terra di Maranola, che era stata lasciata in testamento da Onorato Caetani alla detta Caterina e, dopo la morte di lei, al nipote Onorato Caetani, duca di Traetto, che ne aveva poi donato ogni diritto al detto Ettore1501, marzo
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
264 - Luigi re di Francia ecc. ordina ai consiglieri del Regio Consiglio che, ove loro risulti il diritto spettante a Caterina e Ettore Pignatelli sulla terra di Maranola, provvedano perché Onorato Caetani, duca di Traetto, ne restituisca il possesso e i frutti indebitamente da lui riscossi1501, marzo 23
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
265 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. concede il regio assenso all'istrumento col quale Onorato Caetani, duca di Traetto, accetta e ratifica la concessione e la donazione che negli anni precedenti aveva compiuta a favore di Ettore Pignatelli, circa i diritti che aveva sulla terra di Maranola, sita in provincia di Terra di Lavoro1501, giugno 2


04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
266 - Federico re di Sicilia ecc. vende a favore di Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 15.000 le terre di Borrello, Rosarno e Mesiano, Monteleone con gli uffici della bagliva e mastrodattia, la torre di Bivona, la terra di Cinquefrondi con il feudo di Morbogallico1501, giugno 8


04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
267 - Federico re di Sicilia ecc. vende a favore di Ettore Pignatelli, per il prezzo di ducati 15.000 le terre di Borrello, Rosarno e Mesiano, Monteleone con gli uffici della bagliva e mastrodattia, la torre di Bivona, la terra di Cinquefrondi con il feudo di Morbogallico1501, giugno 8
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
268 - Federico re di Sicilia ecc., dopo avere a chiarimento del precedente privilegio dichiarato che l'espressione "sub titulo gubernationis" nella vendita di Monteleone era stata apposta per una temporanea necessità, cioè per il dubbio che gli uomini di quella terra opponessero riluttanza o contraddizione, aggiunge che doveva intendersi venduta libera, in proprietà e utile dominio, e ordina che per mezzo del tesoriere o del regio uditore di quella provincia gli si faccia prestare il giuramento e il ligio omaggio, secondo il costume dei baroni1502, giugno 8
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
269 - Federico re di Sicilia ecc., dopo avere a chiarimento del precedente privilegio dichiarato che l'espressione "sub titulo gubernationis" nella vendita di Monteleone era stata apposta per una temporanea necessità, cioè per il dubbio che gli uomini di quella terra opponessero riluttanza o contraddizione, aggiunge che doveva intendersi venduta libera, in proprietà e utile dominio, e ordina che per mezzo del tesoriere o del regio uditore di quella provincia gli si faccia prestare il giuramento e il ligio omaggio, secondo il costume dei baroni1501, giugno 8
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
270 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a favore di Leonardo Caracciolo conte di Sant'Angelo, per il prezzo di ducati 22.000 la città di Lavello, della provincia di Basilicata, e la città di Minervino della provincia di Bari con tutti i diritti, il mero e misto impero, la cognizione delle prime e seconde cause, le quattro lettere arbitrarie ecc., in perpetuo, solo riservandosi i diritti del supremo dominio e il servizio militare1501, giugno 8
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
271 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. vende a favore di Leonardo Caracciolo conte di Sant'Angelo, per il prezzo di ducati 22.000 la città di Lavello, della provincia di Basilicata, e la città di Minervino della provincia di Bari con tutti i diritti, il mero e misto impero, la cognizione delle prime e seconde cause, le quattro lettere arbitrarie ecc., in perpetuo, solo riservandosi i diritti del supremo dominio e il servizio militare1501, giugno 8
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
272 - Federico e di Sicilia, Gerusalemme ecc. ordina al magnfico Gio. Antonio Candida, speciale commissario delegato, di recarsi personalmente nelle città di Lavello e Minervino e far prestare a Leonardo Caracciolo dai vassalli il giuramento di assicurazione, giusta la consuetudine del Regno1501, giugno 9

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
273 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc., per i servigi resi in pace e in guerra a Ferdinando I, Alfonso II e Ferdinando II da Ettore Pignatelli, lo crea conte di Borrello1501, giugno 11
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
274 - Federico re di Sicilia, Gerusalemme ecc. ordina al tesoriere di Calabria Ulteriore che subito, recatosi nelle terre di Borrello, Rosarno e Misiano, faccia prestare ad Ettore Pignatelli il giuramento di assicurazione dai vassalli, e poi dallo stesso Ettore il ligio omaggio1501, giugno 13
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
275 - Luigi re di Francia, Napoli ecc. conferma a favore di Ettore Pignatelli le terre di Taurasi, Locosano e Castelvetere, site nella provincia di Principato Ultra, vendutegli da Luise de Gesualdo, conte di Conza1502, marzo
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
276 - Luigi re di Francia, Napoli ecc. nomina il conte di Borrello Ettore Pignatelli suo consigliere e ciambellano ordinario con tutti gli onori, prerogative, franchige, stipendi ecc.1502, aprile 16
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
277 - Ferdinando d'Aragona, duca di Calabria, figlio di re Federico, conferma a favore di Berlingiero Carafa la terra di Tolve, sita in Basilicata, e rinuncia ad ogni azione, ragione ecc. che sulla detta terra possa spettargli per diritto paterno o materno1502, aprile 22

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
280 - Ferdinando re di Castiglia, Aragona ecc., a richiesta di Giovanni Vincenzo Tagliavia, conferma il privilegio già concesso, a favore dell'avo di lui Nino Tagliavia, il 2 dicembre 1467, dal vicerè del Regno di Sicilia, circa l'ampliazione del mero e misto impero e della giurisdizione della baronia di Castelvetrano1502 ott. 26
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
281 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo alla baronia di Castelvetrano1502 ott. 26
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
282 - Giovanni Ruffo conte di Sinopoli e Borrello, volendo far costruire nella chiesa di Santa Maria dell'ordine dei Minori di Borrello un altare con l'immagine di Santa Maria de lo Pilero e farvi celebrare due messe la settimana, cioè il mercoledì e il sabato, dona al detto al detto altare alcune terre site nel tenimento di Borrello1504 mar. 11
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
283 - Il vicerè Consalvo Ferrandes de Cordova, ad istanza di Francesco de Castro-episcopale, comunemente detto Bisbal, gli conferma la concessione delle terre di Briatico, San Calogero e Calimera, e il diritto di scannaggio nella città di Lecce, giusta i privilegi rilasciatigli dai re di casa d'Aragona, e presta l'assenso all'obbligazione dei feudali per la dote della di lui moglie Caterina Saracena1504, giugno 14
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
284 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia al di qua e al di là del Faro, Gerusalemme ecc. dichiara e comanda che sia conservato e mantenuto nel possesso di terre e altri beni legittimamente posseduti per compravendita o altri titoli nel Regno di Sicilia al di qua del Faro, Berlingiero Carafa, che, già occupato nei servigi di re Federico di felice memoria, dimorava allora nella Gallia, presso la serenissima Isabella, vedova del detto re Federico.1505, febbraio 12








04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
285 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia, Gerusalemme ecc. conferma a Berengario Carafa le concessioni delle terre di Novi, Ioio, Cuccaro, Magliano (Principato Citra), Tolve (Basilicata) e del mero e misto impero dei casali di San Mauro e Monte Cicerano (Principato Citra), del mulino di Formello e di un territorio sito alla grotta di Poggioreale, in Napoli1505, giugno 22
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
286 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo alla conferma delle concessioni a Berengario Carafa1505, giugno 22
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
287 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia, Gerusalemme ecc., ad istanza di Caterina Pignatelli, contessa di Fondi, la quale, dopo aver donato al fratello Ettore una parte del feudo del casale di Giugliano e di Trentola, aveva poi revocata la donazione, essendo il donatario venuto meno ai patti, ed aveva istituito suo erede universale Camillo Pignatelli, suo nipote, conferma l'istituzione di erede e la relativa donazione1505, settembre 5
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
288 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia, Gerusalemme ecc. concede ad Alessandro de Costanzo il castello di Belvedere in Terra di Lavoro, col mero e misto impero, la potestà della spada e con tutti gli altri diritti, in feudo e col peso dell'adoa.1505, settembre 22
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
289 - Isabella d'Aragona Sforza Visconti, duchessa di Milano ecc. e signora di Borrello dispone che a Nicola Antonio Protospataro siano restituiti tutti i beni che dal conte di Sinopoli Giovanni Ruffo, con processo formato per delitto di ribellione alla Maestà Cattolica, gli erano stati confiscati, poi erano passati al detto conte, in compenso di alcuni "danni" subiti, e da ultimo, in parte, allo spagnolo Giovanni Cabrero1506, aprile 27
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
290 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia, Gerusalemme ecc., in base ad un articolo del trattato conchiuso col Re di Francia, concernente la restituzione dei beni ai principi, baroni e signori che avevano preso le parti di questo re, ordina che il duca di Traetto Onorato Caetani sia reintegrato in tutto il suo stato, eccetto che nella terra di Maranola, che apparteneva a Caterina Pignatelli e, dopo la morte di lei, doveva passare al fratello Ettore Pignatelli1506 apr. 27
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
291 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma il possesso di Maranola a favore di Caterina Pignatelli, e dopo la morte di lei, a favore del fratello Ettore1506, maggio 7
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
292 - Re Ferdinando detto il Cattolico, in correlazione col privilegio del 27 aprile conferma al duca di Traetto il suo stato, cioè la terra di Traetto col titolo di ducato, la città di Fondi col titolo di contea, le terre di Castelforte, Fratte, Spigno, Castellonorato, Castelnuovo, Suio, Itri, Sperlonga, Monticello, Lenola, Pastina, Campodimele, Piedimonte e i feudi di Sant'Ambrise e Acquaviva.1506, maggio 7


TORNA INDIETROArchivi privatiPignatelli Aragona Cortes - Diplomatico1968 documenti
cerca nell'archivio
 libera raffina la ricerca Ordina risultati per
Vedi solo
Unità documentaria Unità archivistica« PRECEDENTE1112131415161718192021SUCCESSIVA »
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
293 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma al cardinale Giorgio de Ambasia la contea di Sarno e dichiara di averla concessa con tutte le pertinenze e specialmente col casale di Striano e il territorio della Longola, con quello del Gaudo, col castello diruto di Belvedere e con la masseria di Quarto.1506, maggio 14
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
294 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma ad Ettore Pignatelli, conte di Borrello, la concessione, contenuta nei privilegi di re Federico d'Aragona, delle terre di Monteleone, Borrello, Rosarno e altre, gli concede il titolo di conte sulla terra di Monteleone e revoca ogni altra concessione avvenuta in favore di altri1506, maggio 16
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
295 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma ad Ettore Pignatelli, conte di Monteleone il possesso delle terre di Taurasi, Castelvetere e Locosano in Principato Ultra1506, maggio 16
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
296 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma ad Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, gli uffici, già concessigli da re Ferdinando II e re Federico d'Aragona, della mastrodattia e della giudicatura di Barletta, della mastrodattia di Trani e delle misure del sale della dogana di Napoli1506 mag. 16
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
297 - Re Ferdinando detto il Cattolico dona ad Onorato Caetani, duca di Traetto e conte di Fondi, ed ai suoi eredi e successori la città di Altamura col titolo di principe e le terre di Montepeloso, Minervino e Grottola, con tutte le pertinenze, il mero e misto impero ecc1506, dicembre 21,
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
298 - Re Ferdinando detto il Cattolico, confermando il privilegio del 16 maggio, ordina al regio consigliere Ugone de Moncada, governatore generale, e al dottor Bernardino Galiota, uditore, nelle province di Calabria, di dare ad Ettore Pignatelli od al suo procuratore il possesso delle terre di Monteleone, Borrello, Rosarno e Mesiano, coi beni reintegrati e specialmente con quelli che erano appartenuti a Giacomello e Bernardino Barone1506, dicembre 23, ind. X
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
299 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso all'atto col quale Onorato Caetani, duca di Traetto e conte di Fondi, aveva donato a Caterina Pignatelli la città di Mottola in Terra d'Otranto, col vincolo di successione a favore di Ettore Pignatelli dopo la morte di lei e in adempimento del legato col quale Onorato Caetani duca di Fondi aveva disposto che, nel caso che le rendite della terra di Maranola non raggiungessero i ducati 600 annui, dovesse il detto duca supplire con altri redditi fino alla concorrenza della detta somma1507, gennaio 14
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
300 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso a tutte le cessioni, rinunce ecc. che possano stipularsi a favore di Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, sulle terre di Monteleone, Borrello, Rosarno, Mesiano e Cinquefrondi1507, febbraio 20
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
301 - Il vicerè Giovanni d'Aragona presta il regio assenso all'obbligazione di beni feudali di Giacomo Maria Caetani d'Aragona, conte di Morcone per la dote di ducati 6.000, costituita da Ettore Pignatelli per la figlia Costanza, sposa del detto Giacomo Maria1507, febbraio 24
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
302 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma a Francesco de Castro Bisbal le terre di Briatico, San Calogero e Calimera, che già possedeva per privilegi concessigli da re Ferdinando II d'Aragona e da altri re, nonché il diritto di scannaggio della città di Lecce, con l'obbligazione dei beni feudali per la dote di Caterina Saracena, giusta il privilegio del vicerè Consalvo Ferrandes de Cordova, del 14 giugno 15041507, febbraio 26
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
303 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso alla vendita da farsi da Bernardino Sanseverino, principe di Bisignano, a favore di Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, del feudo di Sancta Venera, sito nel territorio di Monteleone, con la tonnara e tutti i diritti, redditi, ragioni ed azioni1507, marzo 6
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
304 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso in primo luogo alla cessione da farsi da Bernardino e Giacomello Barone di Mesiano e loro nipoti a favore del conte di Monteleone Ettore Pignatelli sui diritti spettanti al barone della terra di Mesiano1507, marzo 27
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
305 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso all'atto col quale Bernardo Caracciolo aveva venduto per ducati 2.500 a Bernardino Sanseverino, principe di Bisignano, il feudo e la tonnara di Sancta Venera, che già aveva acquistati da Girolamo Sanseverino, padre di Bernardino1507, marzo 27
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
306 - Re Ferdinando detto il Cattolico ordina al dottor Cristoforo Lupo, commissario specialmente delegato, di far prestare alla contessa di Fondi Caterina Pignatelli ed al fratello di lei, Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, il giuramento di assicurazione dagli uomini e vassalli della città di Mottola, in Terra d'Otranto1507, aprile 10
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
307 - Re Ferdinando detto il Cattolico vende per ducati 6.000 d'oro a Carlo d'Aragona ed agli eredi e successori di lui tutta la giurisdizione criminale e il mero e misto impero e il relativo esercizio, col patto del riscatto, nella baronia di Avola e Terranova1507, maggio 11
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
308 - Re Ferdinando detto il Cattolico, avendo il duca di Traetto donato la terra di Mottola a Caterina ed Ettore Pignatelli con la riserva del dippiù che la detta terra potesse rendere annualmente oltre i 350 ducati, presta l'assenso alla vendita anche del dippiù a favore dei donatori1507, maggio 27
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
309 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso all'obbligazione dei beni feudali di Ettore Pignatelli per la dote di ducati 4.000 e l'antefatto di ducati 1.500, pattuiti per il matrimonio di lui con Ippolita di Gesualdo, sorella del conte di Consa1507, maggio 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
310 - Re Ferdinando detto il Cattolico conferma a Caterina Pignatelli, vita di lei durante, e, dopo la sua morte, al fratello Ettore la baronia di Trentola e il feudo di Giugliano con tutti i diritti, le ragioni ecc.1507, maggio 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
311 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso alla concordia e transazione da stipularsi tra Ferrante Consalvo Curiale del fu Raimondo e il conte Ettore Pignatelli, per la quale la terra di Cinquefrondi e il feudo di Morbogallico, sarebbero rimasti in dominio del detto Ferrante, riservandosi al conte Ettore la cognizione delle seconde cause e la facoltà di commutare le pene da corporali in pecuniarie, e il riconoscimento di diretto dominio feudale e un'annua prestazione.1507, maggio 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
312 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso all'istrumento, da stipularsi, col quale Caterina ed Ettore Pignatelli avrebbero ceduto la città di Mottola della provincia di Terra d'Otranto a Giovanni Tommaso Calatayu, e questi avrebbe dato in cambio ad Ettore la terra di Mottafilocastro, Ioppolo e il casale di Cuccorino, in provincia di Calabria, e reciprocamente con tutti i rispettivi diritti, il mero e misto impero ecc.1507, maggio 31

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
313 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso all'istrumento, da stipularsi, col quale Caterina ed Ettore Pignatelli avrebbero ceduto la città di Mottola della provincia di Terra d'Otranto a Giovanni Tommaso Calatayu, e questi avrebbe dato in cambio ad Ettore la terra di Mottafilocastro, Ioppolo e il casale di Cuccorino, in provincia di Calabria, e reciprocamente con tutti i rispettivi diritti, il mero e misto impero ecc.1507, maggio 31
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
314 - Re Ferdinando detto il Cattolico ordina al commissario particolarmente delegato di far prestare ad Ettore Pignatelli il giuramento di assicurazione dagli uomini e vassalli delle terre di Mottafilocastro, Ioppolo e del casale di Cuccorino1507, giugno 2
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
315 - Re Ferdinando detto il Cattolico nomina Ettore Pignatelli scrivano di razione della Real Casa nel Regno di Sicilia al di qua del Faro e revisore della Camera della Sommaria con la provvisione annua di ducati 600 e con tutte le preminenze, autorità, privilegi ecc.1507, giugno 7
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
316 - Il vicerè Giovanni d'Aragona, conte di Ripacorsa, presta il regio assenso a che Antonia Strignaria, di Napoli, figlia del fu Massimo, venda ad Antonio Lippo, di Catanzaro, il feudo di Pizinga, sito nella baronia di Castelmenardo presso Rocca d'Angitola, in Calabria Ulteriore1507, giugno 10
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
317 - Il vicerè Conte di Ripacorsa presta il regio assenso alla donazione di ducati 500 annui, che Ettore Pignatelli intende compiere a favore della sorella Caterina, vita di lei durante, sugli introiti del suo stato, dei beni burgensatici e feudali1507, giugno 23
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
318 - Re Ferdinando detto il Cattolico dona al regio consigliere Giovanni Cabrero ed agli eredi e successori di lui in perpetuo ducati 500 d'oro annui, sui diritti delle salme, delle dogane e dei fondaci del sale di tutto il Regno di Sicilia di qua del Faro.1507, ottobre 1°
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
319 - Il vicerè Conte di Ripacorsa presta il regio assenso alla transazione da stipularsi dal conte di Monteleone Ettore Pignatelli con taluni i quali pretendevano aver diritto sulla città di Mottola, in Terra d'Otranto, e sulle terre di Filocastro e sul casale di Cuccorino, in Calabria Ulteriore1508, gennaio 3
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
320 - Il vicerè di Sicilia rilascia lettera esecutoriale relativa alla seguente regia provvisione. Re Ferdinando, va a Napoli, in data del 29 aprile 1507, ordina al vicerè Raimondo de Cardona di revocare, senza forma di giudizio, il privilegio col quale Antonio Ponte con inganno aveva ottenuto di erigere in feudo un territorio detto "li Bigini", sito nella baronia e giurisdizione di Castelvetrano1508, febbraio 27
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
321 - Il Pretore e i Giudici concedono a Carlo d'Aragona il privilegio della cittadinanza di Palermo, avendovi egli dimorato per oltre cinque anni ed avendo condotto in moglie una cittadina originaria di detta città1508, aprile 4
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
322 - Il Principe di Bisignano Berardino Sanseverino conferma il privilegio del 12 dicembre 1499, col quale aveva concesso al dottor Galieno de Canusio, di Senise, in perpetuo ed in burgensatico, un territorio sito nelle pertinenze di Senise, nella contrada chiamata Piano di San Vito e Pantaro, riservandosi solo l'annuo censo di una libbra di cera.1508, aprile 25
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
323 - Il vicerè Giovanni d'Aragona, conte di Ripacorsa, concede il regio assenso all'obbligazione dei beni feudali di Alfonso Sanseverino per ducati 2.000, che questi aveva ricevuti come prima paga della dote della sposa Maria Diaz Garlon, figlia del Conte di Alife.1508, luglio 5
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
324 - Francesco de Castro Bisbal, signore della baronia di Briatico, Calimera ecc., considerando le sue obbligazioni verso la moglie Caterina Saracena, le dona il feudo di Cessaniti, sito nelle pertinenze della Terra di Briatico, in perpetuo e sotto il peso del servizio feudale.1508, luglio 24
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
325 - Re Ferdinando detto il Cattolico avendo confermato la concessione delle terre di Monteleone, Borrello, Rosarno, Mesiano, Filocastro e Ioppolo e del casale di Cuccorino della provincia di Calabria Ultra a favore del conte di Monteleone Ettore Pignatelli, dichiara e comanda che anche i possessori di feudi e beni feudali separati debbano pagare l'adoa ed il relevio e chiedere l'investitura al detto conte ed agli eredi e successori di lui in perpetuo.1508 nov. 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
326 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo ai possessori di feudi e beni feudali separati, siti nei distretti di Monteleone ecc.1508, novembre 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
327 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo ai possessori di feudi e beni feudali separati, siti nei distretti di Monteleone ecc.1508, novembre 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
328 - Re Ferdinando detto il Cattolico, avendo già concesso ad Ettore Pignatelli la terra di Monteleone, col titolo di contea, e la contea di Borrello ed altre terre e luoghi e specialmente la terra di Mesiano coi beni che erano appartenuti a Bernardino e Giacomello Barone, con le clausole inserite nel privilegio del 16 maggio 1506, conferma ed approva la rinuncia di ogni diritto e cessione che, per maggior cautela, il detto conte aveva ottenuto dai nominati Bernardino e Giacomello1508, novembre 30
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
329 - Il vicerè Giovanni d'Aragona presta il regio assenso alla rinuncia e donazione che intendeva compiere Covella del Balzo, figlia primogenita di Isotta del Balzo e moglie di Giov.Vincenzo Carafa, marchese di Montesarchio, sui diritti che in qualsiasi modo le competevano sulla terra di Tolve, a favore di Berengario Carafa e dei suoi eredi e successori in perpetuo.1509, maggio 19
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
330 - Il vicerè Giovanni d'Aragona presta il regio assenso ai capitoli stipulati per il matrimonio da contrarre tra Camillo Pignatelli, figlio del Conte di Monteleone, e Giulia Carafa, figlia di Berengario, che nei capitoli, inseriti nel diploma, aveva promesso la dote di ducati 10.000, e cioè per ducati 6.000 le terre di Ioio e Novi con tutti i diritti, e le terre di Cuccaro e Magliano, in Principato Citra, e la giurisdizione criminale del casale di San Mauro e i diritti criminali di Monte Cicerale, e per i restanti ducati 4.000 la terra di Tolve.1509 mag. 26

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
331 - Il vicerè Giovanni d'Aragona presta il regio assenso ai capitoli stipulati per il matrimonio da contrarre tra Camillo Pignatelli, figlio del Conte di Monteleone, e Giulia Carafa, figlia di Berengario, che nei capitoli, inseriti nel diploma, aveva promesso la dote di ducati 10.000, e cioè per ducati 6.000 le terre di Ioio e Novi con tutti i diritti, e le terre di Cuccaro e Magliano, in Principato Citra, e la giurisdizione criminale del casale di San Mauro e i diritti criminali di Monte Cicerale, e per i restanti ducati 4.000 la terra di Tolve.1509 mag. 26

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
332 - Il vicerè Giovanni d'Aragona presta il regio assenso ai capitoli stipulati per il matrimonio da contrarre tra Camillo Pignatelli, figlio del Conte di Monteleone, e Giulia Carafa, figlia di Berengario, che nei capitoli, inseriti nel diploma, aveva promesso la dote di ducati 10.000, e cioè per ducati 6.000 le terre di Ioio e Novi con tutti i diritti, e le terre di Cuccaro e Magliano, in Principato Citra, e la giurisdizione criminale del casale di San Mauro e i diritti criminali di Monte Cicerale, e per i restanti ducati 4.000 la terra di Tolve.1506 mag. 26

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
333 - Il vicerè Conte di Ripacorsa, a richiesta di Ettore Pignatelli, che col figlio Camillo possedeva le terre di Ioio, Novi, Cuccaro, Magliano, San Mauro, Massicella e la giurisdizione criminale di Monte Cicerale, presta il regio assenso alle rinuncie che i pretendenti alcun diritto su di esse vogliano farne a favore dei nominati Ettore e Camillo.1509 lug. 20

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928
334 - Re Ferdinando detto il Cattolico, vacando l'ufficio di Maestro Portolano del Regno della Sicilia Ulteriore per la morte di Francesco Patella, elegge a tale ufficio il conte di Camarata don Federico Patella con la provvisione di 300 once annue e col diritto di riscossione di 4 grana per l'estrazione di ogni salma di vettovaglie1509 set. 15

335 - Il Vicerè ordina al governatore di Calabria che, nonostante la proibizione generale, permetta al Conte di Monteleone di far fabbricare e fortificare le sue castella e particolarmente quelle di Monteleone e Bivona1509 set. 25 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
336 - Re Ferdinando detto il Cattolico presta l'assenso alla transazione con la quale Ettore Pignatelli rinuncia, a favore di Ferdinando Consalvo Curiale, ad ogni diritto sulla terra di Cinquefrondi e sul feudo di Morbogallico, e il detto Ferdinando gli promette di dare annualmente, in riconoscimento del diritto di superiorità, un paio di sonagli e di pagare l'adoa quando sia generalmente indetta nel Regno, ed il relevio in caso di morte1510 ago. 31 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
337 - Il vicerè Raimondo de Cardona, ad istanza dei coniugi Camillo Pignatelli e Giulia Carafa, figlia di Berengario, presta l'assenso regio alla rinuncia che Isotta del Balzo, marchesa del Vasto, intende compiere a favore dei detti coniugi e loro eredi, sui diritti che possano competerle sulla terra di Tolve, in Basilicata1510, ottobre 5 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
338 - Ferdinando re d'Aragona, Sicilia citra et ultra ecc., avendo già confermato ad Ettore Pignatelli la concessione delle terre di Monteleone, Borrello, Rosarno e Mesiano con privilegio del 16 maggio 1506, dichiara e ordina, ad istanza dello stesso Ettore, che tutti i feudatari e suffeudatari che tengano feudi o beni feudali in dette contee, baronie ecc. direttamente (in capite) dalla regia Corte, anche se siano annotati nei quinternioni e comunque segregati e separati dalle contee e baronie innanzi dette, debbano riconoscere Ettore Pignatelli e suoi eredi e successori come loro immediati signori e pagarne loro l'adoa, e chiederne, ove occorra, le lettere d'investitura1510, ottobre 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
339 - Contiene lo stesso privilegio del documento precedente, relativo ai feudi e suffeudi compresi nelle contee e baronie di Monteleone, Borrello, Rosarno e Mesiano.1510, ottobre 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
340 - Duplicato del documento precedente, relativo ai feudi e suffeudi compresi nelle contee e baronie di Monteleone, Borrello, Rosarno e Mesiano1510, ottobre 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
341 - Il vicerè Raimondo de Cardona ordina al regio commissario Ettore Bruno di fare prestare il giuramento di assicurazione dagli uomini e vassalli del casale di Stio, delle pertinenze di Magliano, in provincia di Principato Citeriore, ad Angelo de Laudisiis, di Monte Corvino, al quale il casale era stato concesso da Berengario Carafa1510 nov. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
342 - Pietro di Siracusa, nella qualità di balio e tutore di Antonia Concessa d'Aragona, figlia unigenita del fu Carlo d'Aragona, barone di Avola e Terranova o Eraclea, presta, per le dette terre, il debito giuramento di fedeltà e vassallaggio nelle mani del vicerè, che lo riceve in nome e parte di re Ferdinando ecc1513, giugno 15 

343 - Re Ferdinando, il Cattolico, considerando i meriti del conte di Monteleone Ettore Pignatelli, il quale, fra l'altro, aveva partecipato alla spedizione portata contro i Francesi, che invadevano lo Stato Romano, e valorosamente aveva combattuto nella battaglia di Ravenna, concede a lui ed ai suoi eredi e successori, in feudo immediate et in capite e col peso dell'adoa, ducati annui 200, sugli introiti del fondaco della gabella nuova e terziaria del ferro e degli altri diritti che si riscuotevano nel caricatoio di Bivona1513 lug. 01 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
344 - Re Ferdinando, il Cattolico, considerando che il conte di Monteleone Ettore Pignatelli, al quale già aveva conferito l'ufficio di scrivano di razione nel Regno di Sicilia al di qua del Faro, era occupato in altri affari, addetto da un anno presso il Real Trono, lo conferisce pure al fratello di lui Fabrizio, dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme, priore di Barletta, con gli stessi onori, privilegi, stipendio ecc., così che l'uno e l'altro lo esercitino solidalmente e, dopo la morte di uno, rimanga integralmente all'altro.1514, maggio 7 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
345 - Re Ferdinando, il Cattolico, avendo il conte di Monteleone Ettore Pignatelli esposto che molte persone, secolari ed ecclesiastiche, avevano illecitamente occupato più e diversi beni e diritti feudali della terra di Monteleone e del feudo di Santa Venera e delle terre di Borrello, Rosarno, Mesiano, Filocastro, Ioppolo, site in Calabria, ordina ai dottori in legge e uditori delle province di Calabria di procedere alla reintegrazione dei beni indebitamente occupati1514 mag. 07 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
346 - Duplicato del documento precedente, relativo a Monteleone, Santa Venera, Borrello, Rosarno, Mesiano, Filocastro e Ioppolo1514, maggio 7 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
347 - Il vicerè Bernardo de Villamari, conte di Capaccio, ammiraglio e capitano generale dell'esercito marittimo, presta il regio assenso all'obbligazione alla quale il conte di Palena Gio. Francesco de Capua aveva sottoposti i suoi beni feudali per la dote di ducati 6.000 e per la terziaria di ducati 2.000, costituiti a favore della moglie Isabella Pignatelli, figlia di Ettore conte di Monteleone1515 gen. 04 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
348 - Il vicerè Bernardo de Villamari presta il regio assenso all'obbligazione alla quale Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, aveva sottoposti i suoi beni feudali per il mutuo di ducati 3.000 contratto col genero Giovanni Francesco de Capua, conte di Palena1515 gen. 04 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
349 - Il vicerè Bernardo de Villamari presta il regio assenso tanto alla cessione, da stipularsi, del castello di Belvedere, sito in provincia di Terra di Lavoro, da parte di Alessandro de Costanzo, nobile napoletano, il quale lo possedeva in feudo, quanto alla cessione, pure da stipularsi, di diritti e ragioni spettanti ai coniugi Troilo de Spes e Troiana de Costanzo, genero e figlia di Alessandro, a favore del conte di Monteleone, Ettore Pignatelli.1515 gen. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
350 - Re Ferdinando il Cattolico concede a vita a Gabriele Barone, decretorum doctori, l'ufficio di commissario generale ed esattore dei diritti fiscali nella provincia di Terra di Lavoro e Contado di Molise, vacato per la morte di Giacomo Torrelles1515 nov. 04 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
351 - Il vicerè Raimondo de Cardona presta il regio assenso alla cessione e donazione che Giovan Battista de Piccolomini, marchese d'Iliceto, quale cessionario di Francesca de Marzano, e la stessa Francesca intendevano compiere di ogni diritto e ragione sulle terre di Mesiano, Motta Filocasrto e Ioppolo, in Calabria, e sulle terre di Ioio e Novi e sulla giurisdizione criminale di San Mauro, in Principato Citeriore, a favore di Ettore Pignatelli e del suo primogenito Camillo.1515 dic. 20 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 

352 - Giovanna regina di Castiglia, Aragona, dell'una e dell'altra Sicilia, anche in nome del figlio Carlo, conferma ad Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, ed al fratello Fabrizio il privilegio Reale del 7 maggio 1514, relativo all'ufficio di scrivano di razione.1516 lug. 29 


04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
353 - Giovanni de Fazio, quale procuratore di Giovanni Vincenzo Tagliavia, possessore delle terre di Castelvetrano e Pietra Belice e nonché di Borgo Mellusio, presta, nelle mani del Presidente del Regno di Sicilia, Giovanni de Luna conte di Caltabellotta, per l'investitura delle baronie e delle terre possedute dal suo principale, il giuramento e l'omaggio che, dopo la morte di re Ferdinando, il Cattolico, era da prestarsi ai nuovi sovrani Giovanna e Carlo, suo figlio.1517 gen. 19 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
354 - Giovanni de Fazio, quale procuratore di Giovanni Vincenzo Tagliavia, possessore delle terre di Castelvetrano e Pietra Belice e nonché di Borgo Mellusio, presta, nelle mani del Presidente del Regno di Sicilia, Giovanni de Luna conte di Caltabellotta, per l'investitura delle baronie e delle terre possedute dal suo principale, il giuramento e l'omaggio che, dopo la morte di re Ferdinando, il Cattolico, era da prestarsi ai nuovi sovrani Giovanna e Carlo, suo figlio.1517 gen. 19 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 

355 - Re Carlo, associato alla regina madre Giovanna, nomina il conte di Monteleone Ettore Pignatelli capitano e luogotenente generale del Regno della Sicilia Ulteriore.1517, febbraio 22 

356 - Giovanna regina e il figlio Carlo, re di Castiglia, Aragona ecc. confermano al conte di Monteleone Ettore Pignatelli tutti i privilegi dei loro predecessori, concernenti particolarmente le concessioni urgenti: la terra di Monteleone col titolo di contea, con il castello, il porto e la dogana di Bivona, la riscossione di annui ducati 200 sui diritti della gabella nuova e della terziaria del ferro, che si esigono nel caricatoio di Bivona, la terra di Borrello col titolo di contea, le terre di Rosarno, Mesiano, Mottafilocastro, Ioppolo, il casale di Cuccorino, il feudo di Santa Venera, la terra di Cinquefrondi col feudo di Morbogallico e, nella provincia di Terra di Lavoro, la baronia di Trentola, il feudo di Giugliano e il castello di Belvedere, abitato.1517, giugno 20 

357 - Giovanna regina e il figlio Carlo, re di Castiglia, Aragona ecc. confermano al conte di Monteleone Ettore Pignatelli tutti i privilegi dei loro predecessori, concernenti particolarmente le concessioni urgenti: la terra di Monteleone col titolo di contea, con il castello, il porto e la dogana di Bivona, la riscossione di annui ducati 200 sui diritti della gabella nuova e della terziaria del ferro, che si esigono nel caricatoio di Bivona, la terra di Borrello col titolo di contea, le terre di Rosarno, Mesiano, Mottafilocastro, Ioppolo, il casale di Cuccorino, il feudo di Santa Venera, la terra di Cinquefrondi col feudo di Morbogallico e, nella provincia di Terra di Lavoro, la baronia di Trentola, il feudo di Giugliano e il castello di Belvedere, abitato.1517, giugno 20 

358 - Giovanna regina e il figlio Carlo, re di Castiglia, Aragona ecc. confermano al conte di Monteleone Ettore Pignatelli tutti i privilegi dei loro predecessori, concernenti particolarmente le concessioni urgenti: la terra di Monteleone col titolo di contea, con il castello, il porto e la dogana di Bivona, la riscossione di annui ducati 200 sui diritti della gabella nuova e della terziaria del ferro, che si esigono nel caricatoio di Bivona, la terra di Borrello col titolo di contea, le terre di Rosarno, Mesiano, Mottafilocastro, Ioppolo, il casale di Cuccorino, il feudo di Santa Venera, la terra di Cinquefrondi col feudo di Morbogallico e, nella provincia di Terra di Lavoro, la baronia di Trentola, il feudo di Giugliano e il castello di Belvedere, abitato.1517, giugno 20 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
359 - Congregati in general parlamento i tre bracci, l'ecclesiastico, il militare e il demaniale, avendo riconosciuto le preclarissime virtù dell'illustre e potente signore Ettore Pignatelli, vicerè di Sicilia, lo abilitano a tutti gli uffici e benefici, come cittadino originario e regnicolo del Regno di Sicilia1518 nov. 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
360 - Il vicerè Raimondo de Cardona, ad istanza del conte di Monteleone Ettore Pignatelli, vicerè e luogotenente generale nella Sicilia Ulteriore, presta il regio assenso alla proroga di tre anni, che la contessa di Palena, allo scadere del primo quadriennio, aveva concessa al detto conte, per riscattare annui ducati 150, a lei venduti per il capitale prezzo di ducati 1.500, sugli introiti della terra di Rosarno.1519 lug. 01 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
361 - Il vicerè Raimondo de Cardona presta il regio assenso alla vendita di ducati annui 150, per il capitale di ducati 1.500, che con il patto del riscatto Fabrizio Pignatelli, quale procuratore del Conte di Monteleone, aveva promesso ai figli di Alessandro Pignatelli sugli introiti della terra di Mesiano.1520 ago. 08 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
362 - Carlo imperatore dei Romani concede a Vincenzo Tagliavia il titolo di conte di Castelvetrano.1522 apr. 05 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
363 - Il re di Spagna Carlo V, con lettera diretta agli ufficiali e ministri della Nuova Spagna, comunica di aver nominato Ferdinando Cortes governatore e capitano generale di quella terra.1522, ottobre 15 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
364 - L'imperatore Carlo V, notificando a Diego Velasquez, capitano e luogotenente del governatore dell'isola di Fernandina, di avere rimessa la soluzione delle vertenze esistenti fra lui e Ferdinando Cortes al Consiglio delle Indie, gli ordina di non inviare gente armata contro il detto Ferdinando.1522 ott. 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
365 - Il vicerè Carlo de Lanoy presta il regio assenso a che l'arcivescovo di Messina dia in enfiteusi a Camillo Pignatelli, conte di Borrello, il casale di Foreleto, sito presso le terre di Borrello e Rosarno, mediante l'annua prestazione di ducati 110 e con facoltà di affrancazione mediante un pari reddito nella Sicilia Ulteriore, aggiunge la clausola "ita quod teneat dictum casale in pheudum et in capite a Regia Curia et notetur in quinterionibus Regie Camere".1523 feb. 19 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
366 - L'imperatore Carlo V comanda a Francesco de Garay, governatore dell'isola di Giamaica, di non intromettersi nelle cose del governo della Nuova Spagna, affidato a Fernando Cortes.1523 apr. 24 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
367 - Carlo, eletto imperatore dei Romani, in nome anche della madre, regina Giovanna, presta l'assenso a che l'arcivescovo di Messina, Antonio de Lignamine, dia in enfiteusi il casale di Foreleto.1523 mag. 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
368 - Il vicerè Carlo de la Noy ordina l'esecuzione del real privilegio del 22 maggio 1523, relativo alla concessione in enfiteusi del casale di Foreleto.1523 ago. 24 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
369 - Il vicerè Carlo de la Noy ordina che sia dato a Camillo Pignatelli il possesso del casale di Foreleto e gli sia prestato dai vassalli il giuramento di assicurazione.1523 set. 05 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
370 - Il Consiglio Collaterale presta il regio assenso all'atto col quale il Conte di Borrello, figlio e procuratore del Conte di Monteleone, vende, per il capitale di ducati 500, annui ducati 50 degli introiti della mastrodattia della terra di Mesiano, a Bartolomeo de Oferio, col patto del riscatto.1524 apr. 01 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
371 - Il Consiglio Collaterale, avendo già Ettore Pignatelli venduto, per il capitale di ducati 2.000, a Giovanni de Guevara, annui ducati 200, sul feudo di Santa Venera, ne autorizza il riscatto.1524 ago. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 

372 - L'imperatore Carlo V ordina a Fernando Cortes, regio governatore e capitano generale della Nuova Spagna, d'inviare nell'isola spagnola di Santo Domingo tutto l'oro e le perle appartenenti alla Maestà sua, le quali, per timore dei corsari di Francia aveva sino allora trattenute.1524 ago. 29 


04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
373 - L'imperatore Carlo V, essendo stato devoluto alla regia Corte l'ufficio di maestro portolano della Sicilia Ulteriore per la ribellione di Federico de Abbatellis, conte di Camerata, lo concede ad Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, per se e per un erede, figlio, o nipote, o marito di nipote, da nominarsi da lui per scrittura pubblica o privata e con facoltà di sostituirlo e col solito stipendio e con l'emolumento delle 4 grana sull'estrazione di ciascuna salma dal Regno e con tutti gli altri diritti e prerogative.1524 set. 29 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
374 - L'imperatore Carlo V, essendo stato devoluto alla regia Corte l'ufficio di maestro portolano della Sicilia Ulteriore per la ribellione di Federico de Abbatellis, conte di Camerata, lo concede ad Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, per se e per un erede, figlio, o nipote, o marito di nipote, da nominarsi da lui per scrittura pubblica o privata e con facoltà di sostituirlo e col solito stipendio e con l'emolumento delle 4 grana sull'estrazione di ciascuna salma dal Regno e con tutti gli altri diritti e prerogative.1524 set. 29 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
375 - Carlo V conferma ad Ettore Pignatelli la concessione della terra di Borrello, della quale il figlio di lui Camillo aveva il titolo di conte, e della terra di Rosarno coi castelli, vassalli, redditi e con tutte le ragioni che in qualsiasi modo possano spettare sulle dette terre a Scipione della Tolfa, come figlio di Vincenza Arcamone, figlia di Aniello Arcamone, già conte di Borrello, essendo stati confiscati i beni al detto Scipione.1524 ott. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
376 - Carlo V conferma ad Ettore Pignatelli la concessione della terra di Borrello, della quale il figlio di lui Camillo aveva il titolo di conte, e della terra di Rosarno coi castelli, vassalli, redditi e con tutte le ragioni che in qualsiasi modo possano spettare sulle dette terre a Scipione della Tolfa, come figlio di Vincenza Arcamone, figlia di Aniello Arcamone, già conte di Borrello, essendo stati confiscati i beni al detto Scipione.1524 ott. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
377 - Carlo V, per la morte di fra Fabrizio Pignatelli, che già nell'ufficio di scrivano di razione era stato associato al fratello Ettore, associa a questo in detto ufficio il figlio Camillo.1525 apr. 03 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
378 - Carlo V, dopo la concessione dell'ufficio di Maestro Portolano compiuta a favore di Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, con privilegio del 29 settembre 1524, ne separa il diritto delle 4 grana a salma, aggregandolo al Real Patrimonio e lo riconcede tuttavia al detto Conte ed al figlio Camillo, dichiarando che dopo la morte di lui o del figlio, debba tale diritto intendersi aggregato al Real Patrimonio.1525 mag. 30 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
379 - Carlo V, avendo già concesso ad Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, con privilegio del 29 settembre 1524, dato dal monastero d'Aniago nel suburbio di Valladolid, l'ufficio di Maestro Portolano della Sicilia .Ulteriore, con ampliazione a favore di un di lui erede o nipote, e volendo il detto conte trasferirlo a Cipriano Spinola, amplia la concessione a favore anche di un semplice concessionario.1525 ott. 13 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
380 - L'imperatore Carlo V informa Fernando Cortes di avere inviato, secondo le leggi e il costume del Regno, il licenziato Luigi Ponce di Leon ad assumere informazioni circa le cose di quelle parti.1525, novembre 4 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
381 - Il luogotenente generale Andrea Carafa presta il regio assenso alla vendita che Camillo Pignatelli, figlio e procuratore di Ettore, conte di Monteleone, intende compiere, di annui ducati 200, per il capitale di ducati 2.000, sui primi frutti e proventi della terra di Giugliano, a favore del Duca di Martina.1526 ago. 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
382 - Carlo V, revocando la provvisione con la quale aveva separato il diritto di esazione di grana 4 per l'estrazione di ogni salma dal Regno, dagli altri diritti competenti all'ufficio di Maestro Portolano della Sicilia Ulteriore e l'aveva aggregato al Real Patrimonio, lo concede di nuovo, in burgensatico e in perpetuo al conte di Monteleone Ettore Pignatelli.1526 dic. 09 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
383 - Carlo V, revocando la provvisione con la quale aveva separato il diritto di esazione di grana 4 per l'estrazione di ogni salma dal Regno, dagli altri diritti competenti all'ufficio di Maestro Portolano della Sicilia Ulteriore e l'aveva aggregato al Real Patrimonio, lo concede di nuovo, in burgensatico e in perpetuo al conte di Monteleone Ettore Pignatelli.1526 dic. 09 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
384 - Carlo V, riconoscendo i meriti di Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, gli conferisce, di moto proprio e spontanea volontà, il titolo di duca della terra di Monteleone.1527 mar. 29 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
385 - Carlo V, riconoscendo i meriti di Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, gli conferisce, di moto proprio e spontanea volontà, il titolo di duca della terra di Monteleone.1527 mar. 29 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
386 - Carlo V conferisce a Fernando Cortes il titolo di Marchese della Valle di Oaxaca.1529 lug. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
387 - Carlo V, poiché, contro la presentazione di Fabrizio Pignatelli, figlio del conte di Borrello, al baliaggio di Sant'Eufemia dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme, era stato invece nominato dal Gran Maestro e dal suo Consiglio fra Perrino di Ponte per ragione di anzianità e, poiché per dirimere le possibili controversie, si era addivenuti tra Ettore Pignatelli, duca di Monteleone, avo e amministratore di Fabrizio, e il detto Perrino, in data del 26 giugno 1529, ad una convenzione con la quale si stabiliva il diritto di Fabrizio a succedere nel baliaggio immediatamente dopo la morte del nominato Perrino, approva tale convenzione.1529 ago. 30 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
388 - Bernardo Requeseny, signore e barone di Pantelleria, consigliere e cancelliere del Regno, insinua e conferma l'atto col quale Vincenzo Tagliavia, conte di Castelvetrano, rinuncia e dona la contea di Castelvetrano, la baronia di Borgo Mellusio e il feudo nominato la Pietra al figlio secondogenito Giovanni, barone di Avola e Terranova, essendo intervenuto il consenso del figlio primogenito Pietro.1529 set. 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
389 - Carlo V, considerando che la Regia Corte aveva venduto al fu Pietro de Busco, per ducati 3.060 e tarì 2 e col patto del riscatto, il feudo detto della Massa, sito nell'isola di Malta (Melibeti), e che poi col consenso della stessa Corte e serbata la condizione del riscatto, era stato venduto ad Alvaro de Nava, attuale possessore, possessore, concede al duca di Monteleone Ettore Pignatelli il diritto di riscattarlo e tenerlo per sé e suoi successori in perpetuo.1530 feb. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
390 - Carlo V, considerando che la Regia Corte aveva venduto al fu Pietro de Busco, per ducati 3.060 e tarì 2 e col patto del riscatto, il feudo detto della Massa, sito nell'isola di Malta (Melibeti), e che poi col consenso della stessa Corte e serbata la condizione del riscatto, era stato venduto ad Alvaro de Nava, attuale possessore, possessore, concede al duca di Monteleone Ettore Pignatelli il diritto di riscattarlo e tenerlo per sé e suoi successori in perpetuo.1530 gen. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
391 - Il vicerè cardinal Pompeo Colonna presta il regio assenso all'istrumento col quale Ettore Pignatelli, primogenito ed erede universale del q. Camillo, conte di Borrello, cede, sui frutti della contea di Caiazzo e delle baronie di Serre e Corneto ad Ettore Pignatelli, suo avo, annui ducati 663, tarì 3 e grana 13, in conto del debito di ducati 6.634, tarì 3 e grana 16, che il detto suo avo aveva restituiti ai mercanti i quali glieli avevano mutuati per l'acquisto delle dette contea e baronie.1530 feb. 12 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
392 - Il vicerè cardinal Colonna presta il regio assenso all'istrumento col quale Ettore Pignatelli, figlio ed erede del quodam Camillo, conte di Borrello, obbliga i feudali della contea di Caiazzo e delle baronie di Serre e Corneto a favore di sua madre Giulia Carafa per una somma pari a quella per la quale erano stati venduti gli introiti dello stato di Ioio, Novi e Tolve.1530 feb. 12 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
393 - Il vicerè cardinal Colonna presta il regio assenso perché Bianca de Serna e Sancio Roiz, rispettivamente vedova e primogenito del q. Simeone Roiz, obbligando i loro beni feudali, retrovendano ad Ettore Pignatelli, duca di Monteleone, i ducati 100 annui, che questi aveva loro venduti, per ducati 1.000 sui frutti dei feudi di Giugliano e Trentola a detto Simeone.1530 apr. 06 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
394 - Carlo V conferma a Giovanni di Tagliavia e d'Aragona, figlio di Giovanni Vincenzo di Tagliavia, conte di Castelvetrano, e genero e successore di Carlo d'Aragona, il privilegio di re Ferdinando il Cattolico, spedito addì 11 maggio 1507, col quale erano già stati confermati a Carlo d'Aragona, barone di Avola e Terranova, e gli concede il titolo di Mrchese di Avola e Terranova per i meriti personali e di parentela, dichiarandolo discendente della regia casa d'Aragona.1530 apr. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
395 - Carlo V conferma a Giovanni di Tagliavia e d'Aragona, figlio di Giovanni Vincenzo di Tagliavia, conte di Castelvetrano, e genero e successore di Carlo d'Aragona, il privilegio di re Ferdinando il Cattolico, spedito addì 11 maggio 1507, col quale erano già stati confermati a Carlo d'Aragona, barone di Avola e Terranova, e gli concede il titolo di Mrchese di Avola e Terranova per i meriti personali e di parentela, dichiarandolo discendente della regia casa d'Aragona.1530 apr. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
396 - Carlo V, considerando che già aveva aggregato al duca di Monteleone Ettore Pignatelli, nell'ufficio di scrivano di conti (scribae rationum), il figlio di lui Camillo, conte di Borrello, e che questi era morto combattendo sotto le insegne imperiali, mentre cacciava i Francesi dalla Calabria, nomina in quell'ufficio Girolamo Pignatelli, figlio del detto Camillo.1530 giu. 05 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
397 - Il vicerè Ettore Pignatelli, duca di Monteleone, rilascia lettera esecutoriale del privilegio del 18 aprile 1530, relativo al titolo di Marchese di Avola e Terranova, confermato a Giovanni di Tagliavia e d'Aragona.1530 set. 09 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
398 - Il vicerè cardinal Colonna, ad istanza del Duca di Monteleone, scrivano di conti, vicerè della Sicilia Ulteriore, autorizza che annualmente, in Monteleone, sia celebrato il mercato per tredici giorni a decorrere dal di 8 luglio.1530 ott. 31 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
399 - Ettore Pignatelli, duca di Monteleone, considerando i servigi resi da Vincenzo d'Aquino di Rosarno, gli concede in perpetuo una coltura di tomoli 13 e mezzo, nel luogo detto Cippone col peso di un annuo censo di ducati 4, pagabili in agosto alla Corte ducale.1531 mag. 02 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
400 - Ettore Pignatelli, duca di Monteleone, concede, come innanzi, a Vincenzo d'Aquino di Rosarno, due colture, una di tomoli 14, nel luogo detto Falde, e l'altra di tomoli 18, nel luogo detto Cippone, col peso dell'annuo censo di un ducato, pagabile in agosto alla Corte ducale.1531 mag. 02 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
401 - Il vicerè cardinal Colonna presta il regio assenso a che Sergio Frezza, in nome proprio e quale amministratore del figlio Giovanni Girolamo, venda a Ferdinando de Castro Bisbal un feudo, detto Sersale o Altavilla, in territorio di Briatico, e obblighi i beni feudali, in solido, per il caso di evizione del detto feudo.1531 nov. 07 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
402 - Il vicerè cardinal Pompeo Colonna vende, per ducati 9.000, a Giacomo Pignatelli la terra di Cerchiara col casale di Platici, sita in Calabria Citra, la quale, già devoluta alla Regia Corte per ribellione di Giovanni Vincenzo Carafa, marchese di Montesarchio, era stata poi venduta, col patto del riscatto, per ducati 9.000, a Martino Basul regio tesoriero della provincia di Calabria Ultra1532 feb. 21 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
403 - L'imperatore Carlo V, considerando i meriti di Francesco de Rupt, signore di Vaury e consigliere e camerario regio, che aveva partecipato alla difesa dello Stato di Milano e ad altre opere ed era stato anche fatto prigioniero mentre per mare combatteva contro i Francesi per respingerli dal Regno, gli concede la terra di Corato (Quarato), in terra di Bari, col titolo di Marchese, e le terre di Melito, Rocchetta, Grottaminarda, in Principato Ultra, e il feudo detto "de lo lago", in Montefusco, devoluti alla Regia Corte per la fellonia di Lançalao d'Aquino, con tutti i diritti e sotto il peso del servizio feudale, valutato il reddito per ducati annui 3.000.1532, giugno 21 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
404 - Il vicerè don Pietro di Toledo presta il regio assenso alla obbligazione della terra di Cerignola per ducati 400 annui che il Conte di Sant'Angelo e il figlio Leonardo Caracciolo avevano venduto, col patto del riscatto fra sei anni, a Pietro de Stefano di Napoli, per provvedere ad alcuni obblighi e particolarmente al pagamento della dote della rispettiva figlia e sorella Porzia Caracciolo1532 nov. 15 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
405 - L'imperatore Carlo V presta l'assenso all'istrumento stipulato per notaio Giovanni de Marchesio il 20 ottobre 1531, col quale Artale de Cardona, marchese di Padula e conte di Golisano, in età di anni quindici, nominava suoi successori nella contea di Golisano la sorella Diana e i figli e discendenti di lei nel caso che egli non lasciasse figli o discendenti.1533 ago. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 

406 - Carlo V, imperatore, presta l'assenso ai capitoli concordati il 1° ottobre 1531, per mano di notaio Giovanni de Marchesio, di Palermo, per il matrimonio fra il conte di Borrello Ettore Pignatelli, primogenito del q. Camillo e di Giulia Carafa, e nipote, ex patre, del duca di Monteleone Ettore, vicerè di Sicilia, da una parte, e Diana de Cardona, figlia del q. Pietro, conte di Golisano, e di Susanna Gonzaga e sorella germana di Artale de Cardona, attuale marchese di Padula e conte di Golisano.1533 ago. 17 

407 - L'imperatore Carlo V presta l'assenso all'istrumento rogato in Palermo per notaio Giovanni de Marchesio il 19 ottobre 1531, col quale Ettore Pignatelli, vicerè in Sicilia, istituisce il fidecommesso sullo stato di Monteleone, incorporandovi altri feudi e palazzi, giusta la facoltà concessagli con privilegio del 7 dicembre 1526, e cioè sottoponendo al fidecommesso la terra di Monteleone con i casali, la torre, la dogana, il porto e il caricatoio di Bivona, il reddito di annui ducati 200 sulla secrezia di detto porto, il feudo di Santa Venera, la terra di Borrello, la baronia di Mesiano, le terre di Filocastro, Rosarno, Ioppolo, i diritti che possiede sulla terra di Cinquefrondi e sul feudo di Morbogallico, e tutti i beni burgensatici ed allodiali dei detti feudi, il castello di Belvedere, presso Napoli, nelle vicinanze di sedile di Nido ed altre case, pure in Napoli e inoltre il diritto delle 4 grana da riscuotersi sulle estrazioni della Sicilia oltre il faro, secondo il privilegio del 9 dicembre 1526, stabilendo che tutti i beni, così uniti, costituiscano il fidecommesso.1533 ago. 30 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
408 - Carlo V, allo scopo di poter soddisfare i pagamenti dovuti per gli stipendi, le munizioni, la riparazione di castelli ed altre spese necessarie alla tutela ed al presidio del Regno di Sicilia, mentre si annunciava che il Turco preparava una spedizione in quell'isola, rilascia al vicerè Ettore Pignatelli mandato e facoltà di vendere, sino alla concorrenza della somma di 50.000 ducati, i redditi e diritti della Regia Corte, riservati e non riservati, col patto di poterli riscattare in ogni tempo1534 mag. 02 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
409 - Il vicerè don Pietro di Toledo, a richiesta del duca di Monteleone Ettore Pignatelli, permette che sia coltivato ed abitato il territorio volgarmente detto lo Chiuppo o Citatella de Mesiano del ducato di Monteleone, e concede agli abitanti di esso l'esenzione dal pagamento di tutte le funzioni fiscali e dei diritti dei fuochi e del sale, ordinari e straordinari.1534 nov. 30 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
410 - Carlo V concede in feudo al duca di Monteleone Ettore Pignatelli ed agli eredi e successori di lui la baronia di Castelmenardo consistenti nelle terre di Castelmenardo e Monterosso e nei due casali di Pollia e Monterosso, devoluta alla Real Corona per fellonia di Antonio delle Trezze, condiderando la fedeltà serbata dal detto Duca mentre le Potenze coalizzate tentavano di occupare il Regno di Napoli e molti baroni si ribellavano alla Maestà Sua, e considerando i grandi meriti, civili e militari, i sacrifici di denaro e di sangue da lui sostenuti e l'eroismo dell'unico figliuolo, Camillo, conte di Borrello, che aveva sconfitto i francesi in Calabria e recuperata quella provincia, li aveva inseguiti sino in Puglia, togliendo loro le città , e da ultimo aveva immolata la vita.1534 gen. 16 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
411 - L'imperatore Carlo V ratifica l'istrumento stipulato per notaio Giovanni de Marchesio di Palermo il 2 dicembre 1527, col quale Errico di Cortona, arcivescovo di Palermo come sostituto procuratore di Ettore Pignatelli già nominato procuratore dall' imperatore, aveva venduto a Giovanni di Notarbartolo le gabelle della carne e dello scannaggio della terra di Polizzi, per once 925 col patto del riscatto.1534 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
412 - L'imperatore Carlo V ratifica l'istrumento stipulato, per notaio Giacomo de Scavuccio, il 16 giugno 1533, col quale il sostituto procuratore del vicerè Ettore Pignatelli, procuratore dell'imperatore aveva venduto per once 2.055 e col patto del riscatto ... a Girolamo di Mastri Antonio once 120 annue e a Leonardo Sabia di Palermo annue once 34 pari 3 e grana 15 sui redditi dei beni mobili, stabili, censi, diritti della Regia Corte e particolarmente della ... di Palermo1513 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
413 - Carlo V, ad istanza di Gio. Luigi Leontino di Borrello, al quale erano morti il padre ed il fratello primogenito Giovanni Battista, presta l'assenso all'istrumento in cui il dottor Giovanni Francesco Leontino suo padre avevo ceduto la bagliva dei casali di Labriana e ... delle pertinenze di Borrello, con tutti i relativi diritti, al Duca di Monteleone e in cambio aveva ricevuto trenta salmate di terra nella palude detta lo Cazziuso, due salmate e mezza nel luogo detto Cerilapruma, una salmata e mezza nel luogo detto Scifornero, tomoli sette nel luogo chiamato la Costa de lo Carra e tomoli quattro nel Vallone della Rana.1536 gen. 05 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
414 - Carlo V, avendo già la contessa di Borrello Giulia Carafa venduto annui ducati 100 sui primi introiti della terra di Novi e del casale di Ceraso, per ducati 1.000 a Giacomo Antonio Filingieri, barone di Pia, ed essendone trascorsi sei anni pattuiti per il riscatto, ratifica la nuova promessa di detto Giacomo Antonio di retrovendere quandocomunque nel termine di altri sei anni, i detti 100 ducati a favore della contessa e degli eredi e successori.1536 gen. 24 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
415 - Carlo V presta l'assenso all'istanza con la quale Gio. Giacomo Caracciolo, conte di Sant'Angelo col consenso del primogenito Leonardo chiede di poter vendere a Pietro de Stefano annui ducati 400 sui primi introiti dei forni, boschi, erbaggi e d'altro della terra di Lioni, in Principato Ulteriore per ducati 4.000 e col patto del riscatto fra dieci anni.1536 feb. 05 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
416 - Carlo V, considerando i meriti di Ferdinando d'Aragona e Tagliavia, uno della corte di nobili addetti alla guardia della sua persona, gli concede 150 ducati annui, da pagarsi col denaro dei diritti delle tratte o estrazioni non riservate, di frumento e vettovaglie dal Regno delle Sicilia Ulteriore.1536 mar. 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
417 - Carlo V, considerato che Vincenzo Tagliavia possiede nella Sicilia Ulteriore il feudo de lo ... con la facoltà di edificarvi un casale, concede per facilitare il popolamento, la moratoria al pagamento dei debiti per otto anni a tutti quelli che votano ad abitarvi ed estende il privilegio ai fideiussori con opportune condizioni e clausole1536 apr. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
418 - Il vicerè don Pietro di Toledo presenta l'assenso perché Gio.Giacomo Caracciolo, conte di Sant'Angelo, col consenso del primogenito Leonardo, ... annui ducati 80 sui primi introiti della bagliva di Carbonara, a Pietro de Stefano col patto del riscatto in un termine da convenirsi e per il prezzo di ducati 800, che debbono servirgli per ricomprare la difesa di Pietra Palomba.1536 mag. 02 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
419 - Carlo V presenta l'assenso all'istrumento col quale, in data del 12 maggio 1529, Gio.Vincenzo Tagliavia conte di Castelvetrano, prima d'intraprendere il viaggio per recarsi presso l'Imperatore, dona col consenso del suo primogenito reverendo Pierto d'Aragona e Tagliavia i suoi stati, le contee, le baronie ecc. al suo secondogenito Giovanni.1536 nov. 13 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
420 - Carlo V, anche in nome della madre Giovanna, considerando i servigi resi dal diritto dei consiglieri Giovanni d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova, così nel Regno di Sicilia come fuori nella questione portata contro il pirata Barbarossa, capo della flotta turca e in altre imprese militari, gli concede, vita durante, l'ufficio di Almirante del Regno della Sicilia Ulteriore, reso vacante per la morte di Artale de Cardona, marchese di Padula.1536 nov. 25 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
421 - Ettore Pignatelli secondo duca di Monteleone conferma a Raimondo Pignatelli di Tropea il privilegio del 22 ottobre 1532 col quale Ettore Pignatelli primo duca gli aveva concesso alcune terre, site nel territorio di Mesiano.1537 mar. 08 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
422 - Il vicerè del Regno di Sicilia ordina l'esecuzione del privilegio col quale, in data del 12 novembre 1536, aveva nominato il marchese di Terranova Giovanni D'Aragona consigliere regio e collaterale.1537 mag. 26 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
423 - Pietro de Agnello, quale procuratore di Giovanni D'Aragona e Tagliavia, marchese d'Avola e Terranova, il quale, vita durante, godeva l'usufrutto e il governo del marchesato in virtù di testamento della moglie G. Antonina Concessa D'Aragona, marchesa d'Avola e Terranova rogato per notaio Giacomo Scavucio il 23 settembre 1537 e anche quale procuratore di Carlo, primogenito del detto Giovanni e figlio ed erede della detta Antonietta, presta nelle mani del vicerè il giuramento di fedeltà e vassallaggio in conformità delle costituzioni del Regno.1538 feb. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
424 - Carlo V, anche in nome della madre Giovanna, per le medesime considerazioni che promossero la concessione del privilegio del 25 novembre 1536, innanzi riportato, e nella stessa forma concede a Giovanni d'Aragona eTagliavia, vita durante, l'ufficio di Gran Contestabile del Regno della Sicilia Ulteriore, reso vacante per la morte di Artale de Cardona, marchese di Padula.1538 apr. 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
425 - Il vicerè don Pietro di Toledo, ad istanza di Clemenza de Effrem e di Cesare Pignatelli, primogenito del q. Giovanni Battista e della detta Clemenza i quali tenevano comprati, la detta Clemenza annui ducati 400 sugli introiti della terra di Tolve del duca di Monteleone Ettore Pignatelli, e ducati annui 200 sugli introiti della terra di Rosarno dello stesso duca, e il detto Cesare ducati annui 100 sui frutti pure della terra di Tolve, presta il regio assenso alla proroga del termine già stabilito per il riscatto e prossimo a scadere, proroga da determinarsi con pubblico istrumento.1539 ago. 09 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
426 - Il vicerè don Pietro di Toledo, per il matrimonio contratto tra Gio. Battista di Capua, primogenito di Giulio e di Berardina Minutolo, di Napoli, e Vittoria Caracciolo, figlia di Gio. Giacomo Caracciolo, conte di Sant'Angelo, presta il regio assenso: a) alla costituzione di procuratore del detto conte; b) alla obbligazione dei beni feudali, anche titolati per cautelare la dote di ducati 10.000 e ... , costituiti secondo il costume dei magnati del Regno e il nuovo uso dei sedili di Capuana e di Nido, e c) alla rinuncia della sposa a favore del padre su tutti i beni, paterni, materni, ecc.1540 feb. 23 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
427 - Il vicerè don Pietro di Toledo, ad istanza di Giovanni Giacomo Caracciolo, conte di Sant' Angelo, debitore di Pietro de Stefano, di Napoli, per ducati 1.896, tari 1 e grano 7 e mezzo, presta il regio assenso a che quegli, col consenso del primogenito Leonardo, in compenso della somma innanzi indicata e di altri ducati 103, tari 3 e grana 12 e mezzo, che avrebbe ricevuto, ceda, per il capitale di ducati 2.000, in solutum et soluti nomine, al detto Pietro ducati 200 annui in perpetuo, da pagarsi in tre rate, sui primi introiti della terra di Cerignola, che teneva in feudo la Regia Corte.1540 ott. 19 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
428 - Ettore Pignatelli, duca di Monteleone, concede a Valentino Pepe ed agli eredi e successori di lui, in perpetuo, un mulino nel casale di Pellere, in provincia di Principato Citra, franco e libero, col peso del feudale servizio...di un paio di guanti.1541 feb. 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
429 - Il vicerè don Pietro di Toledo presta il preventivo assenso: a) alla convenzione e transazione con la quale Francesco, Marino, Cesare, Alfonso e Carlo Caracciolo intendono cedere ogni loro diritto sulla dote materna e rilasciare quietanza a Leonardo Caracciolo, conte di Sant' Angelo, loro germano, e questi intende obbligarsi a pagare a ciascuno di loro, vita loro durante, ducati 352 annui per la vita milizia e ad assumere altri obblighi, nell'assenso esplicitamente dichiarati, e fra l'altro a soddisfare la dota della comune sorella Vittoria; b) all'obbligazione dei beni feudali per l'adempimento dei patti.1541 mag. 21 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
430 - Il vicerè don Pietro di Toledo presta l'assenso regio: a) alla retrovendita compiuta da Pietro de Stefano a favore del conte di Sant'Angelo Leonardo Caracciolo, di annui ducati 130, tarì 3 e grana 6, sui 200 ducati annui, già vendutigli sugli introitii della terra di Tolve; b) alla convenzione da stipularsi, con la quale il detto Pietro avrebbbe ratificata la promessa di retrovendere le altre entrate che in tempi diversi dal q. Giovanni Giacomo Caracciolo e dal figlio di lui Leonardo gli era state vendute e c) all'obbligazione dei beni feudali.1542 mar. 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
431 - I Giurati della città di Messina Nicola de Calcis, Antonio de Ansalono, Cristofaro La Rocca, Pantaleone Cinigo, Bernardo Faraone e Filippo Mollica concedono la cittadinanza al duca di Monteleone Ettore Pignatelli.1542 giu. 16 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
432 - L'imperatore Carlo V, considerando i meriti di Carlo D'Aragona e Tagliavia, suo camerlengo, il quale aveva servito nella spedizione condotta dal padre di lui in Africa, e poi in Fiandra, in Germania e nella flotta che era stata spedita contro Algeri, gli concede il titolo di marchese sulla terra di Avola.1542 ago. 08 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
433 - L'imperatore Carlo V, ad istanza di Giovanni d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova grande almirante e contestabile del Regno della Sicilia Ulteriore, il quale possedeva una casa sita in Palermo, nel quartiere di ... , nella contrada di Santa Caterina de Olivello, venduta per pubbliche aste a Gaspare di Monteaperto, creditore del Conte di Camerata, poi pagata al detto Gaspare e passata in proprietà al supplicante, giusta contratto del 15 settembre 1526 stipulato in Palermo, ratifica e conferma il contratto e tutti gli altri atti all'uopo stipulati.1543 apr. 30 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
434 - L'imperatore Carlo V, ad istanza di Giovanni d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova grande almirante e contestabile del Regno della Sicilia Ulteriore, il quale possedeva una casa sita in Palermo, nel quartiere di ... , nella contrada di Santa Caterina de Olivello, venduta per pubbliche aste a Gaspare di Monteaperto, creditore del Conte di Camerata, poi pagata al detto Gaspare e passata in proprietà al supplicante, giusta contratto del 15 settembre 1526 stipulato in Palermo, ratifica e conferma il contratto e tutti gli altri atti all'uopo stipulati.1543 apr. 30 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
435 - Il Vicerè, ad istanza di Francesco Banera e Antonio Culmuni, di Marsala, ordina l'osservanza di un decreto vicereale concernente il riconoscimento del privilegio, spettante ai cittadini di Marsala, di esenzione di dogana e gabelle sulle robe che compravano e vendevano nel Regno, come si praticava sui cittadini di Messina.1543 giu. 13 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
436 - Il vicerè don Pietro di Toledo, in seguito a sentenza definitiva del Sacro Regio Consiglio, annessa in grado di appello da sentenza della Gran Corte della Vicaria in data del 14 luglio 1542, ordina ai regi portieri che serbata la procedura di diritto si proceda ad esecuzione contro l'Università di Barletta pel pagamento di once 12 per l'arretrato di tre annate, ciascuna di once 4 dovute per diritto di penna ad ... al duca di Monteleone.1543 ott. 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
437 - Il vicerè don Pietro di Toledo, ad istanza e cautela del duca di Monteleone Ettore Pignatelli rilascia, sotto forma di privilegio, copia della sentenza del Consiglio Collaterale del 4 maggio 1543, con la quale si respingono le rinnovate pretese di Laurella de ... , che chiedeva di essere investita del possesso della baronia di Castelmenario e di altre terre di Calabria, che già erano appartenute al q. Antonio de ... , suo padre e poi erano state confiscate per la sua ribellione e concesse al detto duca.1544 gen. 31 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
438 - L'Imperatore Carlo V , in considerazione della minaccia dei Turchi, di cui la flotta, per consiglio del Re di Francia ,s'era sostata nel Mediterraneo e si era presentata nei porti di Provenza per atterrire i sudditi e confederati imperiali, e si sporgeva verso la Spagna, la Corsica e la Sardegna, nomina suo procuratore don Alfonso de Cordona, marchese di Giuliana e presidente della Sicilia Ulteriore, con la facoltà di vendere e pegnorare ecc..,mediante il voto del Sacro Consiglio di quel Regno e col patto del riscatto, città, castelli, feudi e tutti i diritti di regio patronato sino alla concorrenza della somma di 50.000 ducati d'oro, necessaria a provvedere per la resistenza contro la flotta turca e per la difesa dei reali domini.1544 feb. 27 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
439 - Il vicerè don Pietro di Toledo affidava a donna Porzia Colonna, marchesa di Corato, il ... e la tutela delle figliuole, che dopo la morte del Marchese di Corato, loro genitore, non avevano chi altro curasse l'amministrazione dei loro beni.1544 mar. 04 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
440 - L'imperatore Carlo V conferma le operazioni compiute in conseguenza della procura 27 febbraio rilasciata a don Alfonso de Cortona ed, allo scopo di accelerare la raccolta della somma necessaria alle esigenze del Regno, rilascia analoga procura a don Giovanni de Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova e presidente e capitano generale del Regno.1544 mag. 14 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
441 - L'imperatore Carlo V, in considerazione dei servigi resi al Trono dal duca di Monteleone Ettore Pignatelli, dal padre di lui, conte di Borrello, dal nonno Ettore Pignatelli, dal padre di lui, conte di Borrello, dal nonno Ettore, primo duca di Monteleone, e dal fratello del nonno Fabrizio, priore di Barletta, concede al detto duca, vita sua durante, l'ufficio di regio scrivano di conti, o di ragione che era rimasto vacante per la libera rinuncia del fratello Geronimo.1544 lug. 05 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
442 - Il vicerè don Pietro di Toledo rilascia lettera esecutoriale del privilegio 5 luglio 1544, relativo all'ufficio di scrivano di ragione.1545 ott. 10 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
443 - Don Federico Urrias, ... di Sant'Eufemia dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, ratifica l'istrumento stipulato per notaio Francesco de Sodaro di Nocera il 19 marzo 1544, col quale Antonio del Negro, governatore del baliato, aveva dato a censo a Francesco e Ferrante de Fiore, fratelli, due territori siti in Sant'Eufemia cioè una gabella o appezzamento di terra, posto nel luogo detto Piano delle rose, mediante la prestazione annua di 13 tomoli di grano bianco e un tomolo d'orzo, un'altra nel luogo detto Lauritello mediante la prestazione di 8 tomoli di grano bianco.1547 lug. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
444 - Il vicerè don Pietro di Toledo , ad istanza di Fabrizio e Girolamo Pignatelli, ordina l'esecuzione del decreto 3 dicembre 1547 del Collaterale Consiglio, il quale aveva concesso l'autorizzazionea dare in enfiteusi col patto di poterlo affrancare il giardino sito fuori Porta Reale, in Napoli che già era appartenuto al "Priore de Barlecta" e che era gravato dal censo di 40 ducati annui a favore dei monasteri di Monteoliveto e di Santa Chiara, giardino che rendeva poco più di 30 ducati annui è che "per le mura nove facte de la città....era rimasto per la maggior parte dentro dicta città" ed avrebbe quindi potuto rendere, come suolo edificatorio, da 300 a 400 ducati l'anno e poichè dal Duca di Monteleone, avo dei supplicanti nel suo testamento era stato apposto il divieto di alienarlo, aveva imposto l'obbligo di vincolare l'introito.1548 lug. 08 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
445 - L'imperatore Carlo V considerando i meriti di Carlo d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova e d'Avola, figlio di Giovanni, per i servigi che da quattordici anni, senza badare a spese e pericoli di vita, aveva resi in varie spedizioni, in Francia, Gallia, Cisalpina, Algeri, Gueldria, Germania e Sassonia la nomina di consigliere regio e collaterale così di Stato che di Guerra e Finanze nel Regno della Sicilia Ulteriore.1549 lug. 01 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
446 - Pietro Agnello, quale procuratore di don Carlo d'Aragona e Tagliavia, che, dopo la morte di Giovanni suo padre possedeva, secondo il diritto dei Franchi, Castelvetrano con Pietra Bellice a la baronia di Borgo Mellusio, presta innanzi al vicerè don Giovanni de Vega, per dette terre il giuramento e l'omaggio di fedeltà e vassallaggio, secondo la costituzione del Regno.1549 set. 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
447 - Ettore Pignatelli duca di Monteleone, rende noto ai suoi ministri ed ufficiali di aver concesso a Lavinia Cita, vita di lei durante, la riscossione dei diritti ed emolumenti solidi ad esigersi nelle fiere delle terre del suo stato, eccetto i diritti che si pagavano in denaro agli erari baronali e ne ordina l'esecuzione.1549 ott. 15 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
448 - Esecutoria data da don Pietro di Toledo al privilegio imperiale di Carlo V dato da Bruxelles il 12 marzo 1550, col quale Ettore Pignatelli veniva nominato consigliere regio collaterale del Regno della Sicilia Ulteriore in considerazione dei meriti personali e di quelli degli antenati e particolarmente del padre Camillo, conte di Borrello.1550 apr. 21 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
449 - L'imperatore Carlo V, concede, vita duante, a don Carlo d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova, suo camerlengo e grande ammiraglio e consigliere, l'ufficio del Gran Costabile del Regno della Sicilia Ulteriore, vacante per la morte del padre, Giovanni, in considerazione dei suoi meriti e dei servigi resi nelle diverse spedizioni militari e nella vigilanza e tutela del Regno, esercitata contro i Turchi, e in considerazione anche dei meriti del padre, Giovanni, che, fra l'altro, nella spedizione di Tunisi aveva allestito a sue spese due triremi ed una nave con grande copia di viveri e gran numero di uomini nobili, a cavallo, ed a piedi.1550 mag. 31 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
450 - Il vicerè Don Pietro di Toledo presta il regio assenso alla convenzione con la quale Alfonso Capano promette di retrovendere, in qualunque tempo, al duca di Monteleone i ducati 100 che aveva comprati sugli introiti della bagliva della terra di Novi e dei suoi casali di qq. Conte e Contessa di Borrello di lui genitori, per il capitale di ducati 1.000 e dell'annualità sui 100 ducati ne rilascia 10, contentendosi di esigere 90 ducati annui i suoi beni feudali.1551 ago. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
451 - Il vicerè don Pietro di Toledo presta l'assenso regio alla nuova proroga di anni cinque, che Ottaviano Pignatelli, di Napoli, concede a Geronimo Pignatelli per la ricompra di annui ducati 100, che per il capitale di ducati 1.000, gli erano stati ceduti, sulle entrate della baronia di Trentola e del feudo di Giugliano dal q. primo Duca di Monteleone.1551 ago. 18 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
452 - Il vicerè don Pietro di Toledo ordina che sia eseguito il privilegio col quale, in data del 3 agosto 1551, Carlo V, avendo il Duca di Monteleone rinunziato all'ufficio di scrivano dei conti, scribe portionis, del Regno della Sicilia Ulteriore, l'aveva concesso al fratello di lui Geronimo, in considerazione, oltre che dei meriti dei suoi antenati, anche di quelli che personalmente gli appartengono e specialmente riconosciuti nella spedizione portata in Germania contro i nemici della religione e dell'Impero.1551 ott. 21 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
453 - Il vicerè don Pietro di Toledo, ad istanza del Duca di Monteleone, concede la facoltà di celebrare in quella terra il mercato ogni sabato con le immunità solite e consuete.1552 feb. 28 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
454 - Il vicerè don Pietro di Toledo presta il regio assenso alla convenzione con la quale Vittoria Caracciolo, figlia ed erede universale del q. Francesco, aveva prorogato di otto anni al Duca di Monteleone la facoltà del riscatto e il termine dell'affitto dei casali Angellaro, lo Spio, la Massa e Massascura, nelle vicinanze della terra di Novi, i quali il detto q. Francesco aveva comprati con altri diritti per ducati 2.100 e aveva di poi affittati, per annui ducati 190, allo stesso duca.1552 apr. 06 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
455 - Il vicerè cardinale don Pietro Pacecco presta l'assenso regio alla convenzione con la quale Laura Monforte, vedova del q. Loise Sanlorenzo alias Siciliano, vende mediante il consenso dei figli Luzio, Costanza e Claudia Sanlorenzo e dei generi Camillo Pannone e Muzio D'Avalos, rispettivamente mariti di Costanza e Claudia, la metà del casale di Laurito, in Principato Citra, per il prezzo da fissarsi dalla Camera della Sommaria sulle entrate ordinarie in ragione del 5 per cento, e inoltre il diritto di ricomprare annui ducati 180 che sull'entrate della detta metà aveva venduti per ducati 2.000 a Giovanni Vincenzo de Loffredo.1554 mar. 13 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
456 - Il vicerè cardinale don Pietro Paceceo presta il regio assenso a) alla convenzione con la quale Ferrante de Sangro, per mezzo di Giovanni Luigi de Sangro, suo primigenito e procuratore, aveva venduto a Laura Monforte ducati 200 sopra le entrate della Terra di Peschi, in Capitanata e, in mancanza di quelle, sui frutti della Terra d'Ischitella e del Pantano Salso o Varano, pel prezzo di ducati 2000,che erano pervenuti alla detta Laura dal capitale dei 180 ducati annui da lei venduti a Giovanni Vincenzo de Loffredo sulle rendite della metà del casale di Laurito; b) ai patti per i quali la detta Laura obbligava a favore del Duca di Monteleone le entrate da lei acquistate e prometteva di retrovenderle a Ferrante de Sangro, e d'altra parte Giovanni Antonio Carafa del quodam Geronimo e Ferrante de Ghevara obbligavano se stessi e i loro beni ad ogni evizione e difesa di dette entrate, e Giovanni Luigi de Sangro rinunziava ad ogni suo diritto su di esse, e d'altra parte, gli stessi Ferrante de Sangro rinunziavano ad ogni suo diritto si diesse, e, d'altra parte, gli stessi Ferrante e Giovanni Luigi e Francesco de Sangro, marchese di Torremaggiore, prometevano la difesa ed evizione del censo di ducati 140 costituito nei precedenti anni a favore della detta Laura, sulle case site nella piazza del seggio di Nido, col patto dell'affracazione.1554 mar. 13 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
457 - Il vicerè cardinal Pacecco presta il regio assenso: a) alla donazione con la quale il duca di Monteleone cede a Giovanni Antonio Spasiano il diritto di ricomprare il casale di Magliano Vecchio da Giovanni Filippo di ... per ducati 400; b) al patto con il quale lo stesso Gio. Filippo promette di retrocederlo per la detta somma al detto duca; c) all'obbligazione dei beni feudali dei nominati Giovanni Antonio e Giovanni Filippo e dello stesso Duca l'osservanza dei patti.1554 giu. 21 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
458 - Il vicerè cardinal Pacecco presta il regio assenso all'obbligazione dei beni feudali del duca di Monteleone Ettore Pignatelli a favore di Fabrizio Cito: a) per l' ... di annui ducati 157 già donati alla detta Lavinia e di altri annui ducati 103 donati allo stesso Fabrizio sui frutti di alcuni giardini siti in Rosarno e Borrello; b) per il pagamento di ducati 300, capitale di annui ducati 30, che la detta Lavinia aveva ... vendere sulla gabella del buon denaro per pagare la dote della nipote Giulia Cito a Giovanni Antonio Spasiano, capitale che il duca Ettore si era obbligato a pagare, corrispondendone frattanto l'annualità.1554 set. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
459 - Il vicerè cardinale Pacecco presta il regio assenso: a) alla proroga, che Antonio d'Aquino, marito di Barbara delle Treze, concede al Duca di Monteleone per la ricompensa di annui ducati 400, pari 3 e grana 4, che il detto Duca aveva dato alla detta Barbara in pagamento di debito giudizionale sulle prime entrate delle terre di Castelmenario, Montesoro, Pallia e Monterosso; b) alla ratifica da prestarsi dalla stessa Barbara alla detta proroga; e c) all'obbligazione dei beni feudali per l'osservanza dei patti1554 ott. 29 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
460 - Il vicerè cardinale Pacecco presta il regio assenso alla vendita, da stipularsi da parte del Duca di Monteleone a favore del conte di Caserta Baldassarre Acquaviva d'Aragona, dal feudo di Giugliano, presso Aversa, detto volgarmente "lo feo de la Regina" con una starza di moggio 47, parte feudale e parte , e con altro territorio di circa moggio 6, per ducati 16.000 e con obbligazione dei beni feudali per ogni.1555, marzo 11 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
461 - Re Filippo concede a Carlo d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova, vita durante, il diritto di entrare ogni anno dal Regno di Sicilia 100 salme di frumento dei suoi possedimenti, franchi del nuovo diritto imposto o da imporsi, ma a condizione che non servano per commercio e che siano eccettuati gli anni di carestia, tanto concede in considerazione dei meriti che il detto marchese aveva acquistati verso la Real Corona.1556 giu. 27 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
462 - Il vicerè don Ferdinando Alvares de Toledo ordina che sia eseguita la sentenza del 14 luglio 1556 del Sacro Regio Consiglio, il quale aveva dichiarato che Porzia Colonna, marchesa di Corato, per annui ducati 320 delle funzioni fiscali della terra di Corato dovesse essere preferita a Francesco Moles, il quale pertanto doveva rilasciare il possesso e che Beatrice De , figlia ed erede con il beneficio dell'inventario del q.Francesco De , marchese di Corato, dovesse essere obbligata a pagare a Francesco Moles la stessa quantità, oltre i danni e interessi, e che la terra di Rocchetta, in possesso di Francina De Villant, dovesse essere apprezzata e il dippiù del valore delle sommme dedotte nei processi dovesse assegnarsi al detto Francesco sino alla concorrenza della somma per la quale aveva patito l'evizione.1556 lug. 31 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
463 - Filippo Re di Spagna concede a Fabrizio Pignatelli il titolo di Marchese sulla terra di Cerchiara che già possedeva nella Sicilia al di quà del Faro.1556 nov. 07 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
464 - Il vicerè Ferdinando Alvares, duca d'Alba, concede l'esecutoria al privilegio relativo alla concessione del titolo di Marchese di Cerchiaria.1557 feb. 08 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
465 - Il Dottore in legge Giovannib Filippo Ferrara, procuratore di Carlo d'Aragona e Tagliavia, che possedeva il marchesato e le terre di Avola ed Eraclea o Terranova, la contea di Castelvetrano e Pietrabelice e il castello e la baronia di Borgo Mellusio, presta nelle mani del Vicerè il giuramento e l'omaggio di fedeltà e vassallaggio per i feudi sopra nominati in riconoscimento del nuovo Re.1557 dic. 22 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
466 - Giovanni Giacomo Caracciolo, conte di Sant'Angelo dei Lombardi, concede a Cipriano Saggese di Sant'Angelo e ad un suo erede, per canone annuo di tomoli 8 di grano alcuni territori, che già erano stati concessi al padre di lui, Leonardo.1558 mag. 17 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
467 - Re Filippo concede l'assenso all'atto con il quale Camillo Pignatelli, conte di Borrello aveva donato al padre, Ettore, duca di Monteleone, le terre di Rivello, in Basilicata, e di Castelluccia, in Principato Citra.1558 giu. 01 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
468 - Filippo Re di Spagna concede al Duca di Monteleone la cognizione delle seconde cause, nelle terre di Tolve e Rivello, in Basilicata, nelle terre di Castelluccia, Cuccaro e Magliano, in Principato Citra, e in quelle di Motta, Feroleto, Castelmenardo, Montesoro e casali, in Calabria Ultra, nonché i diritti di portolania e pesi e misure, oltre che nelle terre già nominate, in quelle di Monteleone, Borrello, Mesiano, Filocastro, Ioppolo e Rosarno, in considerazione particolarmente dei servigi resi dal detto Duca così all'Imperatore Carlo V che a lui, accanto ai Vicerè nella prima defezione di Siena dalla fede imperiale, nella difesa del Regno dalla flotta turca e da ultimo nell'invasione dei Francesi, condotta dal Guisa.1558 giu. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
469 - Il Vicerè rilascia l'esecutoria del privilegio del 1°giugno concernente la donazione del Conte di Borrello.1558 ott. 26 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
470 - Il vicerè cardinal De La Cueva dispone l'esecuzione del privilegio reale del 20 giugno relatvo alla concessione della cognizione delle seconde cause ed altro a favore del Duca di Monteleone.1558 dic. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
471 - La Regia Camera della Sommaria concede al conte di Borrello la patente di franchigia dal pagamento dei diritto di passo, dazi ecc.per i commestibili che possa estarre dalle sue terre del Principato Citra.1560 mag. 24 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
472 - Il vicerè Parafan de Ribera presta il regio assenso all'atto con il quale: a) Giovanni Ferrante de Laudisio, figlio di Angelo, dona al Duca di Monteleone il casale di Stio e l'ufficio di mastromercato di Santa Maria della Croce nelle pertinenze di Magliano, che il quodam Berlingiero Carafa, padre della quodam Giulia, madre del detto Duca, aveva donati al padre Angelo e poi confermati a lui, senza però ottenerne l'assenso regio, e poi cede altri stabili, cioè case, orti, vigne, per il prezzo di ducati 1.450; e b) la moglie Faustina Candida, il fratello Aurelio e i figliuoli Irazio, Decio, Francesco e Metello acconsentono alle dette donazioni e cessione; e c) tutti obbligano i loro beni feudali per l'osservanza dei patti.1560 ott. 29 

04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
473 - Re Filippo conferma a don Martino Cortes, marchese del Vaglio quanto già l'Imperatore Carlo V aveva concesso al padre di lui, Fernando Cortes, cioè le terre in numero di ventidue nella Nuova Spagna, senza restrizioni del numero dei vassalli, che dallo stesso Imperatore erano stati determinati in numero di 23.000 e riserva alla Real Corona la città e il porto di Teguantepeque.1560 dic. 16 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
474 - Re Filippo concede a Carlo d'Aragona e Tagliavia, marchese di Terranova, il titolo di marchese di Terranova, in considerazione dei servigi resi alla Real Corona così nelle spedizioni militari di Algeri, Provenza, Gallia Cisalpina, Belgio, Svezia e Sassonia per quattordici anni circa, che nell'amministrazione degli uffici di Gran Contestabile e Grande Almirante.1561 lug. 20 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
475 - Re Filippo, in considerazione dei meriti del marchese della Favara, Ferdinando de Silva gli concede il diritto di estrarre, vita durante 1.000 salme di frumento ogni anno dal Regno di Sicilia, nella forma già annunciata nel privilegio del 27 giugno 1557 per il Marchese di Terranova.1561 set. 01 
04449.00001 -  Diplomatico 1212 - 1928  / 04449.00001.00001 -  Diplomi 1101 - 1928 
476 - Il Vicerè rilascia l'esecutoria del privilegio del 20 luglio e della lettera regia del 17 agosto 1561concernenti la concessione del titolo di Duca di Terranova a favore di Carlo D'Aragona Tagliavia.1561 ott. 23 

477 - ll vicerè Afan de Ribera, duca d'Alcala presta il regio assenso all'atto da stipularsi tra Ciarletta Caracciolo e il Duca di Monteleone, i quali dopo una lite, svoltasi nel Sacro Regio Consiglio e dopo l'apprezzo compiuto dall'Arcivescovo di Sorrento e da Dionisio Caracciolo, quali arbitri, addivengono ad accordo, per il quale il detto Ciarletta promette di vendere per ducati 1.800 al detto Duca i diritti pretesi sulla tonnara di Bivona, i quali teneva in suffeudo dal detto Duca con il peso dell'adoa di una di ferro, di poi ridotto a ducati 39 per ciascuna adoa.1562 ott. 27 

  









0042 - Giovanni, figlio di Ferdinando Re d'Aragona, vicerè di Sicilia, sull'istanza presentata dal procuratore del Fisco, attore, contro Ruggiero de Marino, convenuto, affinchè questi come spurio, fosse dichiarato inabile ed incapace a succedere nella terra di Muxiario e in quelle di Gibellini e Guastanello, spettanti al regio Fisco, in considerazione dei documenti e delle difese, pronuncia la sentenza, con la quale, ritenendo non sufficientemente provata l'istanza, assolve il convenuto1416 apr. 10   

0313 - Ettore Pignatelli dichiara di aver comprato dalla regia corte le terre di Borrello, Rosarno e Mesiano e, sotto titolo di governo e amministrazione, la terra di Monteleone con la torre ed il porto di Bivona e nomina suo procuratore Giacomo Pignatelli, non potendo prenderne personalmente possesso.1501 giu. 03   

0319 - Il sindaco e gli eletti dell'Università di Monteleone, in adempimento di lettera, del 15 agosto 1501, di Consalvo de Cordova, luogotenente del Re e della regina di Spagna, con la quale Ettore Pignatelli, già spogliato del possesso delle terre di Monteleone, Mesiano e Rosarno e del castello di Bivona, ne era stato poi reintegrato, all'arrivo del detto luogotenente, immettono nel reale possesso della loro terra il procuratore di Ettore Pignatelli, il quale si obbliga ad osservare e far osservare i capitoli e le grazie che Ettore aveva concesso.1501 ago. 19   

0322 - Ettore Pignatelli, utile signore delle terre di Borrello, Rosarno, Mesiano e Monteleone, con la torre ed il porto di Bivona, nomina suo procuratore il fratello fra Fabrizio per recuperare dalle mani di Consalvo de Cordova le dette terre e per ricevere il giuramento di assicurazione dai vassalli.1501 ago. 26  

0343 - Fabrizio Pignatelli, quale procuratore del fratello Ettore, prende possesso della terra di Bivona.1507 feb. 01   

0401 - Ettore Pignatelli, conte di Monteleone, Diana Pignatelli, vedova di Giovanni Francesco Brancaccio e tutrice dei figli, Giacomo Antonio Brancaccio, di lei figlio, e Coluccio Coppola, procuratore dell'Università di Monteleone, dichiarano che re Ferdinando II aveva donato e dato in governo la terra di Monteleone con il castello, il porto e la dogana di Bivona a Gio. Battista Brancaccio ed agli eredi, in perpetuo; che, dopo la morte di Giovan Battista, l'Università di Monteleone, rifiutando di stare sotto il governo dei figli di lui, si era obbligata a pagare ducati 2000 per passare in demanio, e re Federico aveva convenuto con la detta Diana che ella rinunziasse, mediante il compenso di ducati 3000, ad ogni diritto sulla stessa terra. Diana quindi e suo figlio Giacomo Antonio dichiarano di aver ricevuto da re Federico ducati 1000, dall'Università di Monteleone ducati 700 e da Ettore Pignatelli gli altri 1300, e ne fanno ampia e finale quietanza.1509 giu. 04 

0741 - Nicola Brigliano vende al duca Ettore Pignatelli, per ducati 350, due magazzini siti nel luogo detto Bivona, redditizi ogn'anno, l'uno per un rotolo, e l'altro per un rotolo e 6 once di cera, a favore della badia della Santissima Trinità di Mileto.1543 ago. 25 

0742 - Nicola Brigliano vende al duca Ettore Pignatelli, per ducati 350, due magazzini siti nel luogo detto Bivona, redditizi ogn'anno, l'uno per un rotolo, e l'altro per un rotolo e 6 once di cera, a favore della badia della Santissima Trinità di Mileto.(Duplicato)1543 ago. 25