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domenica 20 febbraio 2011

Magritte.


Magritte_01



Non avevo equivocato, in quei tempi lontani, ora ricordo, il magrittiano tuo Les Amants. Nel suo ma tuo voluto messaggio di totale incomunicabilità. Nell'ermeneutica sua obbligata, di amori che non coincidano con l'Essere. E sull'Essere. L'avevo volutamente ignorato. E' stato l'inizio. Il resto fu conseguente.













Magritte, Les Amants, 1928.





Ora... ora che dirti? Sì, Magritte insinuazione... Ma anche...provocazione...? E...fascinazione...dell'In-comunicabile? Forse. Come un silenzioso killer non sovverte il concetto di Mimesis; lo annulla. Neanche Bacon, o l'infinita serie dei Volti Infranti, Volti Esplosi, Volti Anullati, Volti infine Torturati. Magritte non ci esplode come i marosi del mare: si in-sinu-a nelle vaste distese con la possanza di una lenta marea. E l'Orizzonte di una Ricezione muta. Annulla in noi il noto già noto. No, non ci esplode, - dentro. Ci implode, - dentro. E del tutto ne sentiamo; sì, quando di già ne siamo. Rapiti, ne siamo.























































































































































































































































































































































































Magritte_02