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venerdì 17 aprile 2020

1600-1699.

ELEMENTI DI CRONOLOGIA ABBAZIALE





1616 
1616-1637. Grancia di Seminara. 
1660
1660-1696. Grancia di Seminara. -Abbadia di S. Giovanni in Lauro. 
 1732
1732. Squarcio, completo riguardante le rendite della badia di Mileto in Seminara. 



















Sec. XVII. Atti compilati coi diversi reddenti e debitori delle badie di Seminara e di S. Giovanni Lauro, con vari documenti legali anche di epoche precedenti. 



Sec. XVII. Chiese e cappelle di Piscopio. 

Sec. XVII. Manuscripta legalia, e corrispondenze annesse. 

Sec. XVII. Scritture riguardanti chiese, cappelle e benefici di S. Gregorio Superiore: parrocchiale, cappelle del SS. Sacramento, del Gesu', di S. Maria del Carmine, beneficio di S. Francesco di Paola della famiglia di Francica, della Concezione della famiglia di Natale, di S. Filippo e Stefano ; chiese: di S. Caterina alias S. Cono, di S. Fantino. 

Sec. XVII. Atti compilati coi diversi reddenti e debitori delle badie di Seminara e di S. Giovanni Lauro, con varii documenti legali anche di epoche precedenti. 

1600. Territorio di Mileto ed altri luoghi. Censi enfiteutici, ecc

1600. Chiesa di Mileto e benefici diversi. 

1600. Istrumenti, vari atti notarili e concessioni ecclesiastiche. 

1600-1700. Platea del Sacro Monte delle 50 messe eretto nella chiesa di S. Michele Arcangelo della città di Mileto. Notamento di istrumenti e scritture in favore del Monte. 

1600-1700. Introito ed esito della Madonna della Sanità e Santa Rubba. 

1600-1700. Chiese di Triparni e Santa Maria di Portosalvo di Bivona. 

1601-1698. Esenzioni dalle gabelle. 

1602-1694. Benefici di Mileto. -Benefici dei Santi. 

1610-1700. Chiese e cappelle delle Vene. 

1610-1679. Squarci, di messe celebrate nelle chiese della badia. 

1613-1614. Introito ed esito. 

1614-1688. Spogli Abaziali e Camerali, . -Decime. 

1616-1617. Introito ed esito. Grancia di Seminara. 

1616-1699. Atti di giurisdizione delli Vicarii Abaziali, . 

1616, giugno 23. Mileto. Abbazia. VICARIO Luca FELICELLI. ATTUARIO. NOTAIO. Paolo RENZIO. Processo informativo su giurisdizione urbana Borgo abbaziale. 

1616. ABBAZIA S. MICHELE ARCANGELO E SS. MA TRINITA' MILETO. CHIESA ANTE 1659. SACRESTIA. ANTICHE RELIQUIE . 

1616-1715. Liti coi Vescovi di Mileto. 

s. d. (ante 1622 ?) Anonimo, gesuita, designato ad assumere funzione di vicario generale abbazia SS. Trinità di Mileto, rinuncia, esponendone motivazioni. 

1619-1648. Obbligazioni. 

1616-1637. Grancia di Seminara. 

1660-1696. Grancia di Seminara. -Abbadia di S. Giovanni in Lauro. 



1619. Nota delli robbi del palazzo dell'abb(azi)a di Mileto fatto à 3 aprile 1619.

s. d. (post 1620) Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Copia di 1620, novembre 10. Roma. SAULI, cardinale. Lettera della S. Congregazione al vescovo di Mileto, d'interesse MAST. 

s. d. (post 1620) Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Scritture appartenenti alli sinodi.

1621, marzo 29. G. SANSO, già commissario apostolico agli spogli. Frammento di lettera (inserta in Visita STRATI- 1608 - 1609 - ma spuria). Con notizie di: Ansalone, vicario defunto il 23 ottobre 1620: ragguagli su suppellettile di; Marasco, abate,menzione. 

1622-1625. Introito ed esito. 

1622-1682. Scritture riguardanti giurisdizioni della badia. 

1623, giugno 12. Andrea PINEGLIA vicario MAST. Visita. 

1623, giugno 17. In Visita Andrea PINEGLIA vicario MAST, la stessa viene continuata dai delegati Nicola DE BURGOS, Leonardo SICOLI, Donato FIASCHE'. Visita chiesa MAST. 

1624. Piscopio. Agostino CANNATA. Riassunzione di capitoli matrimoniali. Pergamena. 

1626, gennaio 1 - febbraio 16. Processo informativo con esame di testi su estensione territoriale giurisdizione abbaziale. 

1626, ottobre 5. Nicotera. Esame di testi su estensione territoriale casali siti in giurisdizione abbaziale. 

1629-1686. Scritture riguardanti i chierici coniugati. 

1630-1632. Stato di introito ed esito della badia. 

1630-1640. Introito ed esito. 

1630-1695. Grancia di Gerace. 

1630-1664. Introito ed esito. 

1632, marzo 03. Monteleone Francesco CANTERA, vicario MAST, a non indicato rettore CG. Trasmette scritture inerenti possesso terre in Bivona, a favore abbazia, utili al contenzioso in atto per recupero somma 672 ducati in debito non riconosciuto del duca Pignatelli, di Monteleone, per l'affitto delle medesime terre di Bivona. 

1636-1640. Introito ed esito. 

1638. Li ecclesiastici non possono tenere robe d'altri occultate....

1638. Dicaconi selvaggi minacciati dalla corte di Misiano...

1639-1650. Dare ed avere. 

1641, novembre 07. Roma, Collegio Greco. Rettorato. Tarquinio GALLUZZI, rettore, a non indicato destinatario ma dal contesto evincesi trattarsi dell'avvocato del collegio stesso. D'ordine su grave contenzioso abbazia di Mileto avverso indebite usurpazioni di beni e ragioni proprietarie in possedimenti siti in marina di Bivona, come anche su questioni generali d'interesse per il plateatico, anche d'interesse per ulteriore contenzioso con reverenda Fabbrica di S. Pietro, ne trasmette epistole vicariali ed atti allegativi. 

1642, gennaio 12. Mileto. Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Copia di particola da platea originale della mensa episcopale miletese, con indicazione soggetti a comparire. 

DELL'AUTORE DIPLOMATICO DIEGO CALCAGNI, S.J.

Abbiamo la presunzione di conoscere come egli avrebbe di certo amato essere, del caso, presentato. Nello stesso modo in cui visse, operò, scrisse: con e tramite e solamente di documenti. Sinanche nel necrologi chiaramente ciò vi si trova: era un suo motto, una sua profonda convinzione: l'oggettivazione tramite un documentale espositivo. Ovvio, con tutti i limiti e le caratteristiche in tale settore nell'epoca sua. 

Di Diego Calcagni in verità non si conosce molto. Noto, ad alcuni, pochi, per una dottissima storia di Recanati, di certo ne rimase oscura l'ampia del resto produzione., In specie i manoscritti. Che qui, man mano saranno presentati, esposti, ove possibile in integrale pubblicati. Affiancati con notizie varie della vita ed opera sua. 
Vicario dell'abbaziale di Mileto dal gennaio del 1696, alla cui sede di vicariato pervenne in 26 dicembre del '95, ne ricoprì egregiamente la funzione sino all'aprile del 1701. 
Molto ivi scrisse, analogamente molto operò. Ben poco dai più se ne conosce. Dell'ivi veramente preziosa sua personale opera. Qui ne sarà esposta. In ordinato catalogo. Diluta nel tempo ma coerentemente dispiegata. Documentalmente. 
Si sono scritte varie fantasiose illazioni, nella pubblicistica miletese contemporanea, su questo dotto gesuita. In specie oltraggiosa ne fu, alcuni anni or sono, quella di irresponsabilmente individuarlo quale supposto artefice di falsi del diplomatico. 
Necessita pertanto, e non fosse altro che solo per questo, rispondere con l'essere in quanto sopra - Calcagni - del tutto soddisfatto: pubblicheremo pertanto documenti. Ed ancora documenti. E scritti di dettato proprio. E scritti suoi. Ed epistolari vari. 
Sicuramente ne avremmo sua approvazione. 
Ci basta. 

1649, ottobre 31. Roma, A. Andrea, noviziato S.J.
Ingresso in noviziato di Diego Calcagni. Nota di corredo. 1

Diego Calcagni, da Recanati, d'età d'anni quattordeci 2 e otto mesi, venne a S. Andrea alli 31 ottobre 1649.

Portò:
* un cappello;
* un mantello di bavarano negro;
* una vesticciola di damasco negro, usata;
* un paro di calzoni e giuppone, di saia pavonazza con le maniche d'ormesino negro; 
* un giuppone di fustagna, à opra;
* un par di calzette di seta berettine, usate;
* un par di legavie di taffetà berettino;
* quattro camiscie;
* sei fazzoletti;
* tre pari di sottocalzette;
* quattro pari di scarpini;
* due pari di sottocalzoni, di tela;
* un sciugatorello;
* due toccati 3 et un berettino dalla notte;
* quattro collari;
* quattro pari di manichetti;
* un pettine d'osso;
* un paro di guanti; 
* un paro di scarpe;
* un paro di pianelle;
* un paro di stivali, con li suoi speroni;
* un paro di bisaccie, di tela;
* un coltello;
* una forcina, con la guaina;
* un par di forbicette, con la guaina;
* et in denari sette giulii.
Io, Diego Calcagni, mano propria. // 4



1649. Introito. 

1654. Introito. 

1655-1656. Manuale d'introito ed esito del P. Vicario Ollauri. 

1656-1694. Benefici diversi: cappella del SS. Sacramento, Spirito Santo dei Malinconici, Spirito Santo dei Pini, S. Croce delli Tartari e S. Croce o del Crocefisso, ecc. 

1658-1665. Libro Maggiore, debitori e creditori. 

1659-1700. MAST. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. VICARIATO. BILANCI MENSILI DI ENTRATA- USCITA. MILETO. CHIESA ABBAZIALE SS. MA TRINITA' RICOSTRUZIONE E QUESTIONE MACERIE.

1659-1700. MAST. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. VICARIATO. BILANCI MENSILI DI ENTRATA- USCITA. VOCI DI: AFFITTI. AIELLO. ALIMENTI. BESTIAME. CAPITALI. CENSI. CERAMIDI. CHIESA. COLLEGIO SCOZZESE. COLTURE. CONTRIBUTIONI. DEBITI. DIVERSE. GERACE. GRANARO. LAUDEMIO. MANDRE. MASSERITIE. 
MORTAGGI. OLIO. PALMI. PENE. PENSIONE. RESTITUTIONI. RISARCIMENTI. SEMINARA. SPOSALITII. STALLA. TONNARA. 
Di esse, ai fini di una ricerca sulla questione in oggetto, risultano pertinenti le seguenti: CERAMIDI. CHIESA. DIVERSE. MASSERITIE. PENE. PENSIONE. RISARCIMENTI. 

1659. ABBAZIA. INTROITO COMPLESSIVO ANNUO. Lista dell'entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Si agiunga a questa lista dell'entrate dell'abb(adi)a l'anno 1661 e 1662 fino a tutto (novem)bre.

1659, agosto 15. Monteleone. Pro vicariato ad interim Francesco PATIGNO (da 15 agosto 1659). Rettore del gesuitico collegio di Monteleone. In assenza ADINOLFI, vicario generale dell'abbazia di Mileto, è proprio su Patigno che grava tutto l'onere dei primi provvedimenti a seguito del sisma 1659. Patigno lascia la funzione di vicario MAST il 12 maggio 1661. Adinolfi era in quel periodo fuori sede, sottoposto a grave procedimento disciplinare interno per presunte irregolarità nella gestione economica dell'abbazia stessa. 

1659. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dal patrim(oni)o dell'Abb(adi)a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg(i)o Greco di Roma dalli 15 d'agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dal patrim. o dell'Abb. a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg. o Greco di Roma dalli 15 d'agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn. 1661. 

1659. Ag. -ott. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dell'Abbatia di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d'agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659, nov. 6 novembre 1659. Primo rapporto del rettore curato chiesa MAST, Antonio Villi, con informativa su sisma e distruzione chiesa, a poche ore dall'evento. Con interessanti particolari su effettivo stato danni e rovine.

1659, novembre. Corrispondenze Francesco Patigno, pro-vicario MAST pro tempore, del novembre 1659. Tra cui, importante, quella del 22. 11. 1659 di relazione sull'effettivo stato dei danni a chiesa MAST. Con dettagliate informative, minuziose, su cosa rimasto e cosa distrutto. E prima ipotesi del futuro piano di ricostruzione. 

1659. nov. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dell'Abbatia di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d'agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659-1661. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dal patrim. o dell'Abb. a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg. o Greco di Roma dalli 15 d'agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn. 1661. 

1660. Lorenzo Mancini, notaio romano. Ad istanza di Francesco Mancini, rettore del Collegio Greco di Roma esegue copia ( B ) dell'istrumento A., eseguito sulla base del transunto C1 1649, settembre 15. Napoli, chiesa o cappella di S. Maria de Principio, seu Restituta, ubicata nella venerabile chiesa arcivescovile. Ioannes Baptista de Aversana, di Napoli, notaio apostolico e regio transumptat instrumentum locationis de anno 1546. 26 martii Indict. IV, quo Joannes Vincentius Palmerius Neapolit. perpetuuj commendatarius Trinitatis Mileten. Hieronymo de Jannuccio, et Joanni de Ligorio locat Grangia S. Philippi, S. Mariae de Ponticella, S. Laurentii, S. Ipoliti, et S. Eloisae in pertinentiis Agelli sua volta eseguito su base C 1619. (ante 20 settembre) Ioannem Iacobum Traella, notaio in Aiello. Transunto ex originali in pergamena di A, esibitogli da Iacopo Torti, vicario MAST, e dallo stesso notaio restituito al barone Mutio Zunisinola in data 20 settembre 1619. L'originale A ne era: 1546. Blasius Scampe, notaio in Napoli. Istrumento con cui Vincenzo Palmieri chierico napoletano e milite dell'ordine di S.Giacomo di Spagna, abate commendatario dell'abbazia della SS.Trinità di Mileto, concede in enfiteusi a Ieronimo Iannuzzi e Giovanni Ligorio, della terra di Aiello, la grancia sita nella terra d'Aiello ed in Motta Lacus. 

1660. F. A. Muscettola. Lettere esecutoriali inviate ad istanza del procuratore della badia di Mileto contro Luca Iannuzzi, Giovanni Silvio di Malta, Antonio Logorio, in solidum per molte annate insolute dell'annuo canone di ducati 150. 

1660-1692. Obbligazioni. 

1660-1696. Grancia di Seminara. Abbadia di S. Giovanni in Lauro. 

1660. ABBAZIA. INTROITO COMPLESSIVO ANNUO. Lista dell'entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Lista dell'entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Con le segg. annotazioni: 
a) Il p(ad)re rettore nota un altro bilancio del sessanta uno sino al presente mese e vi agiunga di spesa di grano scudi trecento e dieci in circa e di gratia l'abia domatina. Veda anco a tergo quello <che > scrive il p(ad)re rettore. 1660.
b) Si agiunga a questa lista dell'entrate dell'abb(adi)a l'anno 1661 e 1662 fino a tutto (novem)bre. 

1660 genn. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dell'Abbatia di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d'agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661.

1660 ott. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell'entrate riscosse dell'Abbatia di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d'agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1661, ottobre 18. Assisi. Paolo Emilio RONDANINI, cardinale protettore Collegio Greco, a non indicato rettore del citato collegio. Molto risentito, notifica trasmetterà rescritto autorizzativo S. Congregazione Concilio, su istanza vicario Branconio potersi alienare compana rotta a fine proventi pro lavori nuova chiesa MAST, solo allorquando da rettore CG gli perverrà fede vescovo sede viciniore abbazia. 

1661-1662. Introito fatto dal p. Francesco Antonio Branconio, vic(ari)o, delle rendite riscosse del patrimonio dell'Abb(adi)a della SS. ma Trinità di Mileto, spettanti al Collegio Greco di Roma, dalli 12 di maggio 1661, quando pigliò possesso del vicariato per tutto giugno 1662. 
Nota tergale: Conti e bilancio del p. Francesco Antonio Branconio, dell'an(ni)1661e 1662. 

1661-1662. Esito del p. Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall'Abb. a della SS. ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p. Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662. 

1661-1695. Chiese e cappella di S. Gregorio di Mezzo. 

1661, ottobre 18. Assisi. Paolo Emilio RONDANINI, cardinale protettore Collegio Greco, a rettore dello stesso. MAST. Chiesa. Iter autorizzativi alienazione campana. 

1662/A [Ludovico PALLAVICINI]. Relazione sullo stato della giurisdizione e rendite abbaziali, con minute notizie sulla chiesa pre 1659, danni del sisma, primi interventi. 

1663. Ludovico PALLAVICINO, S. J. , vicario MAST, a non indicato rettore del CG, Roma. 1663. gennaio. Ludovico PALLAVICINI, vicario MAST, a rettore CG, Roma. . Relazione su possibilità porre in affitto asse patrimoniale abbaziale. Aspetti positivi e negativi. Con notizie su distruzione chiesa; ipotesi riedificazione; risvolti giurisdizionali, economici, patrimoniali.

1663-1682. Obbliganze. 

1665-1666.. Esito cominciando dalli 13 di giugno 1665, per tutto giugno 1666. 

1666-1667. Esito delle retroscritte rendite dell'Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal mese di luglio 1666 sin a maggio 1667. 

1667-1668 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'entrata, et uscita in danari dell'Abbadia della SS. ma Trinità di Mileto, dalli 26 maggio del 1667, nel qual giorno et anno presi l'amministratione di essa abbadia, per tutto il 1668. 

1668, gennaio 06. -Monteleone, collegio S. I. , residenza vicariale. Giorgio, PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore Collegio Greco, Roma. -Informativa su annosa questione pensione chiesa parrocchiale di Piscopio, a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato della stessa: espone gravi difficolta' nella regolare esigenza ratei medesima. 

1668-1683. Platea di Mileto. 

1668-1698. Istrumenti per la badia. 

1669 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'entrata et uscita in danaro dell'Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto il 1669

1670 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'introito et esito in danari dell'Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto il 1670. 

1671 ATTO PLEVINOWSKJ

1671 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'introito e dell'esito in danari dell'Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. 

1672 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'introito e dell'esito in danari dell'Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. 

1672, 4 novembre, Roma. Patente di vicario della badia di Mileto a p. Alessandro Dezza S. J. 

1672-1688. Granettari della paranza di Ionadi. 

1673 Alessandro DEZZA, Bilancio dell'introito et uscita dell'Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto l'anno 1673. Nel quale si pongono in contanti anche gli esatti in robbe, bestiami, e lavori. Voce:Entrata Nota tergale: 1673. 

1674. MAST . CONSISTENZA PATRIMONIALE . BENI FONDIARI . ELENCO TOPONOMASTICO . ALESSANDRO DEZZA VICARIO. LATEA ABBAZIALE . Terre e casali dove sono colture e censi dell'abbadia. 

1674. Platea dei censi della badia. 

1674-1782. Introito ed esito della Cappella del SS. mo di Episcopio. 

1674-1800. Istrumenti e varii altri atti notarili. 

1674. ABBAZIA. GRANI. MAGAZZINAGGIO. FOSSE. MONTELEONE. Fosse dei grani abbaziali, ubicate in zona collegio gesuitico di Monteleone. 

1675, febbraio 8. Roma. Collegio Greco, Pietro PATURLO, notaio apostolico, transunto di 1507, luglio 9. [corrispondente a ACGR 172 L.IX ] [ASN 116, f. 126 r ]

1675, marzo 11. Roma. Camera notai conservatori capitolini. Giovanni Battista RONDINUS, in sostituzione del segretario Collegio Notai Capitolini, rilascia fede autenticativa del transunto 1675, febbraio 8. Roma. Collegio Greco, Pietro PATURLO, notaio apostolico, di 1507, luglio 9. [corrispondente a ACGR 172 L.IX ] [ASN 116, f. 126 r ] 

1675. Copia autentica della platea dei beni dell'Abazia della SS. ma Trinità di Mileto fatta dal p. vicario Alessandro. Dezza, t. II . 

1675-1680. Censi della badia. 

1675-1692. Istrumenti dei censi spettanti alle cappelle e chiese della badia. 

1676. Introito dell'abbadia di Mileto de gli anni 1674, e 1675; e per tutto febraro del 1676. 

1677. Bilancio dell'Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell'abbadia. 1677. Voce: Entrata dell'abbadia di Mileto dal primo di marzo per tutto il 1677. 

1677. Domenico Ottolini, rettore Pontificio Collegio Greco, Roma. Nota tergale di mano Ottolini (1677) con nota di archiviazione come da ACGR 44: , E. 59. 31 maij 1581. Possessio Abatiae nomine Camere Aplicae à commissarii Camerae post obitu card. Sfortiae Commendarij. , , con riferimento a: 1581, giugno 9. Mileto. Adarsius castagnus delegato della Camera Apostolica. Espositivo in atti che Giovanni Bisogni, notaio laico, presso di lui in 31 maggio recatisi presenta e sottopone protocollo rogato in presa possesso di Giovanni Carlo Camarda dell'abbazia della S. ma Trinità di Mileto, nonché esecutorio in sequestro coatto asse patrimoniale abbazia predetta a carico di Pietro Vento ed alia medesima famiglia, cui da tempo era stato assegnato, notificato in Mileto al ... mag. co d. no Fran. co vento. 

1677. Domenico Ottolini, rettore Pontificio Collegio Greco, Roma. Libro dé beni e capitali delle rendite e delle gravezze del Collegio Greco di Roma, valutati secondo lo stato in cui erano nell'anno 1677 e descritti con la narrazione distinta di tutte le loro origini. 

1677. Bilancio dell'Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell'abbadia. 1677. Voce: Uscita dal primo di marzo per tutto il 1677. 

1678-1681. Introito ed esito. 

1678 Bilancio dell'Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell'abbadia. 1677. Voce: scita dal primo di marzo per tutto il 1677. Addenda: 1678. Uscita dell'anno 1678. 
1678 Si sono spesi nella fabrica Abbadia di Mileto. Entrata et uscita del 1679. 

1680, gennaio 02. Monteleone, Collegio S. J. Residenza vicariale. Lorenzo FRIZZI, fratello compagno del vicario MAST, a rettore Collegio Greco, Roma. Nota trasmissiva di planimetria abbaziale. 

1681 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'entrata, et uscita della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo sino all'ultimo del 1681. Cassa dare dal primo di gennaro per tutti li 31 dicembre 1681. Qui per dare intendesi dare dagli altri, cioè avere: introito, entrata. Nota tergale: Conto e bilancio SS. ma Trinità di Mileto dal primo gennaio a tutto decembre 1681. 

1682-1707. Libro di introito ed esito del Monte delle cento messe: Chiesa di S. Nicola del casale di S. Gregorio. 

1683 13 maggio Domenico Artusa, maestro muratore e diacono selvaggio giurisdizione Mast, contrae obbligo con Antonio Villi, rettore curato della chiesa abbaziale, impegnandosi a personalmente sgomberare sito erigenda medesima chiesa da inerti e varie, entro e non oltre il 20 giugno corrente anno. Oltre a ciò, s'obbliga ad aprire un vano finestra nella muraglia detta Scarpa, ove è sita la porta, al fine di dare luce al nuovo locale di sacrestia.

1683. Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell'entrata, et uscita della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro, à tutto decembre 1683. Cassa Hav. re dal primo gennaro à tutto decembre 1683. Qui per Hav. re intendesi dare agli altri, cioè dare: esito, uscita. A p. 526 nota tergale: Bilancio della cassa dell'abbadia di Mileto del 1683. 

1684-1707. Diversi documenti per la badia. 

1686 Abbazia di Mileto. Entrata- Esito di luglio 1686. Nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l'anno 1686. 

1686 Abbazia di Mileto. Entrata- Esito di luglio 1686. Nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l'anno 1686. 

1687, aprile 3 Nota dè pezzi di sassi e colonne

1688. Libro d'introito ed esito della cappella del SS. mo Crocifisso nella chiesa abbadiale di Mileto. 

1689 marzo 09. Monteleone, collegio S. I. , residenza vicariale. Giuseppe TRANFO, vicario, a non indicato rettore CG. Ricevute missive, si giustifica con argomentazioni varie, attinenti a : - Giardino di Bidona; SETA; PUTIGNANO, p(adre); CAVALLO; MAGAZZINO: dettaglia sulla situazione del fatiscente vecchio magazzino abbaziale e sull'improrogabile necessità acquisto immobile per nuovo, di cui allega planimetria. 

1689-1699. Bilanci dell'abbazia. 

1689. Bilancio 1689. Nota tergale: 1689. Febraro. Bilancetto. 

1691-1758. Diverse fedi autentiche di notai per compre censi nell'interesse della badia. 

1691 Bilancio di marzo 1691 dell'abbadia di Mileto. Havere (=Uscita). 

1691 Bilancio di novembre 1691 dell'abbadia di Mileto. Dare (=Entrata). 

 1691. Bilancio di dicembre del 1691 dell'abbadia di Mileto. Havere (=Uscita). 

1692-1713. Libro di cautele. 

1692 Bilancio di gennaro1692 dell'abbadia di Mileto. Esito. 

1692 Bilancio di febbraro1692 dell'abbadia di Mileto. Introito. Allo stesso f. , nota tergale: Bilancio della badia. gennaro e febraro 1692. 

1692 Bilancio di marzo 1692 dell'abbadia di Mileto. Esito. Nota tergale: Monte Leone. Bilancio di marzo et aprile del 1692. 

1692 Bilancio d'aprile 1692. Esito

1692 Bilancio. Introito di giugno 1692. Nota tergale: Monte Leone. Bilancio di giugno del 1692. 

1692 Bilancio d'ottobre 1692. Dare (=Entrata). Nota tergale: Bilancio della badia. Ottobre del 1692. 

1693-1698. Giornale d'introito ed esito. 

1694-1698. Chiesa di Zamarò. 

1696, marzo 13. MAST. Vicariato. Giurisdizione pastorale in territorio abbaziale. Costituti tridentini. DIEGO CALCAGNI , vicario. S. PIETRO DI BIVONA. Atti di Visita. 
Die 13 m.e martij 1696.
In pago S. Petri Vibonis, abb.lis iurisdi.nis SS.mae Trin.tis Mileti, nullius dioecesis, reverendissimum pater Didacus Calcaneus, Soc. Iesu, vicarius generali abbatiae SS.mae Trin.is Mileti, nullius (etc), procedens ad sacrosancta visitationi(s)...

1696-1763. Documenti diversi. 

1697-1806. Copie autentiche di istrumenti con atti allegati. 

1698. Questione , Testamento di Paolo, . Paolo monaco fonda un monastero in Calabria dedicandolo alla SS. ma Trinità. 

1698 - 1700. MAST. CHIESA ABBAZIALE. ALTARI. 

1698 - 1701. MAST. Questione della colonna. Diego Calcagni, S. J. Alienazione colonna motivata da reperire somme a bilancio, notevoli, per rimessa a favore ente di governo: Pontificio Collegio Greco, Roma. Ubicazione: tolta da incasso in pilastrone di crociera antica chiesa abbaziale. Probabilmente lato dx. Materiale: verde africano. Pregiato, di ottima qualità, in Roma richiestissimo, essendosi da Calcagni inviate schegge di saggio e misure, per verifica consistenza e qualità ...da artisti...; e calcolo cubatura ...da gesuiti matematici.... Dimensioni: altezza rilevabile, cm. 424; diametro rilevabile solo nella parte superiore, cm. 53; caratteristiche: minutamente descritte, con raffigurazioni grafiche. 

1698-1700. Platea della Parrocchiale di Piscopio. 

1698-1700. Platea della Cappella di S. Nicola di Episcopio. 

1698 dicembre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Entrata di decembre 1698. Cassa dare. 

1699. Diego CALCAGNI, Storia cronologica breve dell'abbazia di Mileto. Appendice alla Storia cronologica breve, Messina, 1699. 

1699. Platea dei beni stabili, danaro, ecc. che possiede il Monte delle cento messe nella Cappella della Concezione in S. Nicola del Casale di S. Gregorio di Mezzo. 

1699. Benefici di Mileto e di Piscopio. -Platea. 

1699 gennaio. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1699. Uscita di gennaro 1699. Cassa havere. 

1699 marzo Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1699. Entrata di marzo 1699. Cassa dare. 

1699 aprile Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1699. Entrata di aprile 1699. Cassa dare. 

1699 giugno Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno1699. Entrata di giugno 1699. Cassa dare. 

1699 luglio Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio1699. Entrata di luglio 1699. Cassa dare. 

1699gosto. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1699. Uscita di agosto 1699. Cassa havere. Nota tergale: Bilancio d'agosto 1699. Tella che m(a)nd(a). 

1699. settembre. Nota tergale: Bilancio di settembre del 1699. Can(n)e di tela. Manda da Mileto 

1699. ottobre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1699. Entrata di ottobre 1699. Cassa dare. Nota tergale: Bilancio d'ottobre del 1699. 

1699. novembre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1699. Uscita di novembre 1699. Cassa havere. Nota tergale: Bilancio di n(ovem)b(r)e del 1699. 


ARCHIVIO STORICO DELLA CALABRIA
A CURA DI
GIOVANNI PITITTO

© http://www.archiviostoricodellacalabria-ns-giovannipititto.it

SEZIONE
MILETO


AMBITO
FONTI
RASSEGNA STAMPA
RICERCHE
STUDI
SUSSIDI

Catalogo di fonti
manoscritte ed a stampa
d’interesse per Mileto
ed in particolare l’abbazia di S. Michela Arcangelo e della SS. ma Trinità,
integralmente o parzialmente di prossima pubblicazione in questa sezione.



1620.XII.6.-Indiz.III^. Roma. Arsenius MURSIA, notaio. -Atto su LANCELLOTTI.mm...1

SINODI DELL'ABBAZIA DELLA SS.MA TRINITA' DI MILETO        

1620. NP. GIORNO: non indicato. MESE: 05. ANNO: 1620. VICARIO: Anselmo2

S. d. [ma...] MAST. ARCHIVIO. INVENTARIO. Inventario delle scritture3

1620. MAST. MONTELEONE. FOSSE E GRANETTARIE. INVENTARIO. [ACGR 85. SEZ. F/7. NP 105-113, ff. 23r-.... (sciolti i compendi ]. Assignamento di grani4

1630-1632. Stato di introito ed esito della badia. 

1630-1640. Introito ed esito. 

1630-1695. Grancia di Gerace. 

1630-1664. Introito ed esito. 

1632,  marzo 03. Monteleone  Francesco CANTERA,  vicario MAST,  a non5
1636-1640. Introito ed esito. 

1633 ? Rimessa di denari fatta dall'abb.a di Mileto al Collegio Greco di Roma dopo li conti 6

1637, luglio 14. Monteleone. Francesco DEL GIUDICE, s.j., vicario MAST, al cardinale ........ ? 7
1638. Li ecclesiastici non possono tenere robe d’altri occultate…. 

1638. Dicaconi selvaggi minacciati dalla corte di Misiano…

1639-1650. Dare ed avere. 

MILETO. FONTI BIBLIOGRAFICHE

- LA SS. TRINITA’ DI MILETO -

“INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO IN SEGUITO AL TERREMOTO CALABRESE DEL 1639”

Documenti dell’Archivio del Collegio Greco di Roma. 
Fondo Mileto.

[F.292r]
Per8 obbedire9 a v(ostra) em(inen)za, riferisco.
Che l’abb(adi)a di Mileto non ha patito nelle rendite, ma solamente nel materiale10 della chiesa, dormitorio de monaci, e q(u)alche poco nel palazzo abbatiale, per refatione de q(u)ali danni vi vorranno 4 m(ilia) d(uca)ti11in circa, come più distintam(en)te se ne mandò relatione segnata della mano mia, del p(adre) vi(cari)o et del p(ad)re rett(o)re del Collegio di Montelione, conforme all’ordine di v(ostra) em(inen)za.12
Et ancor che l’entrate dell’abb(adi)a al presente si trovino in bassissimo13 stato per i bassissimi prezzi dì grani, e per la gran difficultà nell’esattione dì censi in dinari, stante la gran penuria di monete, e miserie universali14; e che perciò15 se si volesse attendere adesso a tutta q(ues)ta reparatione, come dice benissimo v(ostra) em(inen)za16 sarebbe un grandissimo patimento di cotesto Collegio Greco.17
Io penso che q(ue)sta spesa per il rifacim(en)to di detti danni si possa fare a poco a poco, cominciando sempre dal più necess(ari)o, in maniera che, senza sentirsene notabilm(en)te codesto coll(egi)o, con q(ua)lche tempo si ristorino q(u)este rovine patite da terremoti.18 
Et in q(u)esta conformità, già il provicario (rettore del collegio) ha dato ordini per riparare il corpo di mezzo della chiesa, e l’ala sinistra a dritto verso giù della cappella della Concezione dove sta riposto il SS. Sacramento e si celebrano i divini uffici, come anche il muro della sacrestia, ed il dormitorio, per cui si spenderanno 400 ducati circa e per questo effetto si sono comprate le catene di ferro e fatta provvigione di calce  e travi e legnami, e con lo spendere ogni anno 200 ducati. 
Con il tempo si potranno compitamente riparare tutti i danni potendosi sperare che appresso la spesa riuscirà più facile per l’aumento del prezzo del grano che ora sono bassissimi. 
Oltre che non si riuscirebbe subito a rifare ogni cosa, poichè le fabbriche richiedono tempo per assodarsi, e in Mileto per essere città di pochissima gente, e per la difficoltà di avere molti fabbricatori ed artefici tutti insieme nè si potrebbe sperare di riuscire a compiere ogni cosa in breve tempo come nelle grandi città. 
Di più pongo in considerazione a vostra eminenza che stanno in deposito alcune grosse quantità di denari che possono essere 200 ducati relative all’entrate dell’ospedale di Mileto che potremmo impiegare conformemente all’ordine di vostra eminenza.  
Ho  saputo   che   la   città    di   Mileto  con assunto  anche del governatore dello Stato che è quello che finora ha fatto istanza delle rendite se ne facesse un monastero di monache a Pizzo Calabro, ossia concluso che si diano al monsignore Vescovo di Mileto per riparazioni  alla cattedrale che ha similmente patito nel terremoto.
Io credo che di codesta quantità se ne debba far parte all’abbadia essendo anch’essa membro della città, che ha patito più del vescovato e nella quale la maggior parte dei cittadini ricevono i sacramenti e servono i divini uffici, e che perciò devono essere parimenti utilizzati tra il vescovato e l’abbazia, la quale è equiparata nel diritto all’episcopato per cui nella città ci sono come due cattedrali che per le stesse ragioni di debito e giustizia, per cui si muovono a sovvenire il vescovato si debba ugualmente sovvenire all’abbazia.
Quando fui per ordine di vostra eminenza a Mileto a vedre dette rovine tutto questo proposi a quel governatore e molti cittadini e tutti approvarono quanto dicevo e mi mostravano il loro accordo, ma mostrandosi già fatte le conclusioni in pubblico parlamento in favore del vescovato, e per non dar disgusto al vescovo si astenerono dal far altro.
Ora mentre questo ha da dipendere da vostra eminenza essendo il negozio molto ragionevole per l’abbazia potrebbe con la sua autorità e prudenza trovar modo, che l’abbazia di dette entrate presenti o future ne abbia qualche parte che sarebbero estremamente necessarie da assicurare la riparazione di queste rovine con estrema facilità”.



__________________________________
(1) Pur mancante di referenze archivistiche, stante l’assoluta imperizia degli autori in questo campo, il documento è   ACGR

Stato delle rovine fatte dal terremoto nella chiesa della SS. Trinità di Mileto, et dormitorio delli monaci, et palazzo abbaziale.
Spese per il riparo di detta abbazia.

1)    In primis nell’entrare dalla porta maggiore della chiesa e ..... (1) rovina alla quinta, e finestrone che per riparare  ci vorranno dodici canni di fabbrica in circa e ci andrà di spesa 70 ducati in circa, si potrà fare con il tempo che   non  corre pericolo subitaneo.
2) A mano sinistra vi è il campanile, il quale ha patito della fabbrica connessa di tetti e nelli scaloni  tutti  rovinati  per riparare i quali ci vorrà da ottanta circa, e bisogna farsi quanto prima.
3) La chiesa ha patito  nell’ala  sinistra  al  soffitto, e vani per il  cui riparo ci vogliono  tavole,  travi, chiodi  et tetti e fabbrica, di spesa di ducati 200 in circa, e bisogna si ripari quanto prima per prevenire danni maggiori.
4) La chiesa ha patito nella cupola maggiore, questa minaccia rovina e quindi bisogna  si  incateni con quattro  catene di  ferro di lunghezza di 52 palmi ciascheduna, grosse 1/4 di palmo scarso, cioè un’oncia e mezza sì da scaricare un  poco di fabbrica intorno, e da ripararsi, el el incugnarsi tutte le rotture. Vi andrà di spesa  dai ducati  700 circa, et  bisogna quanto prima affinchè accada ruina maggiore.
5) Alla sinistra di detta cupola, nel muro che confina col dormitorio è la fiancata di mezzo della chiesa che minaccia rovina ci vogliono due montanti alli due cantoni ci vorrà in spesa da ducati 1.000 in circa, e bisogna si faccino quanto prima affinchè non cada il muro che minaccia questa rovina, gli montanti hanno da essere di lunghezza piedi 12 e alti 70 palmi in circa et per riparo di detto muro da dentre la sacrestia bisogna farsi un altro montante unico conforme al disegno di piedi 12 e palmi 70.
6) Bisogna anco una catena di ferro di palmi 52, e grossa 1 oncia e mezzo et altra spesa ci vorrà di 30 ducati in circa.
7) La sacrestia ha patito nel muro di dietro, tutto cascato, che bisogna farsi da pedamento, di più è cascato il soffitto, e l’incempiatura per riparo della quale vi bisognano ducati 200 in circa, questo bisogna farsi subito.
8) Ha patito la chiesa nell’altare maggiore, per il riparo della tribuna un montante di circuito di palmi 24 d’altezza 35 in circa di grossezza palmi 10. Vi occorrerà di spesa da ducati 500 si potrà fare tra qualche tempo.
9) Bisogna di più sopra detta tribuna farsi la conversa di tetti rovinata per li terremoti, e scaricarla di un poco di fabbrica  intorno la spesa è di ducati 300 in circa.
10) Nella quinta dell’ala destra della chiesa vi bisogna farsi 12 canne  di  fabbrica  in circa, questa  bisogna  farsi  quanto prima et farsi il tetto, per riparo di questi, per legname, tavoli, chiodi,  travi,  et fabbrica  ci vogliono ducati  120  in  circa.
11) Per rifare un arco nel mezzo della ala destra di detta chiesa rovinata ci vorrà da 150 ducati in circa.
12) Per rivedere tutta la chiesa nel tetto et altre cose necessarie ai muri, ci anderà da ducati  ....... in circa  e bisogna farli quanto prima.
13) Per riparo del dormitorio, per fabbrica legnami, e tetti ci vorrà da ducati 500 in circa e bisogna farlo  quanto prima.
14) Nel palazzo si bisogna farsi dui cateni di legnami e ferro, et altro riparo nelli tetti, ci anderà di spesa da   ducati 50 in circa bisogna farli quanto prima.
Somma di tutta la spesa ducati: 3940.” (1)
________________________________
(1) Privo di referenze archivistiche, ma ACGR, ms ........,ff.

Descrizione dei dissesti nella fabbrica a seguito del terremoto del 1639 - spiegazione del documento seicentesco.

1) La facciata: rovina della quinta (facciata) e del finestrone sovrastante l’ingresso principale. Il documento si riferisce all’esigenza di provvedere alla reintegrazione della facciata in seguito alla lesione con 12 canne di fabbrica ovvero circa 30 metri lineari. Al tempo stesso non si richiede in modo urgente questo intervento in quanto non c’è pericolo imminente.
2) Il campanile: grave lesione di una parte della muratura in prossimità del tetto e rovina delle scale interne, presumibilmente in legno. Si richiede in modo urgente un intervento di ripristino.
3) La navata laterale sinistra: crollo nella parte alta della parete che ha investito i vani delle finestre e la struttura del tetto.
Il documento si riferisce all’esigenza di provvedere alla reintegrazione delle parti crollate con urgenza, al fine di evitare danni maggiori. I materiali indicati sono: tavole e travi di legno, chiodi, tegole per quanto riguarda i tetti, e reintegrazioni della muratura.
4)  Cupola maggiore: lesione diffusa sulla superficie. Il documento si riferisce alla necessità di provvedere quanto prima ad incatenare perimetralmente la struttura onde evitare un imminente crollo. I materiali indicati sono: 4 catene di ferro di lunghezza 52 palmi (circa 13 metri l’una) e di spessore 1/4 di palmo scarso (6,5 centimetri), e opere murarie. Inoltre indica lo scopo del provvedimento : diminuire la spinta della cupola nel tamburo, e riparare le lesioni tramite zappe di pietra da incunearsi tra le fratture.
5-6) Il transetto: lesione nel muro confinante col dormitorio della abbadia. Il documento si riferisce all’esigenza di provvedere alla reintegrazione delle parti lesionate con urgenza, al fine di evitare danni maggiori. I  materiali indicati sono: una catena di ferro di palmi 52 (circa 13 metri) e grossa 1 oncia e mezza (circa 6,5 centimetri) e opere murarie. Inoltre indica lo scopo del provvedimento: realizzare due contrafforti  angolari di  dimensioni di piedi 12 (3,70 metri)  di lunghezza e 70 palmi 818,20 mt) di altezza ai due cantoni di detta parete al fine di evitarne il crollo, e un altro contrafforte all’interno della sacrestia che funge al medesimo scopo di dimensioni di piedi 12 e palmi 70. La catena di ferro viene utilizzata sempre per mantenere le mura.
7) La sacrestia: crollo del muro nella parte absidale, con conseguente crollo del tetto e del soffitto del vano rettangolare della sacrestia. Il documento si riferisce alla necessità della ricostruzione a partire dalla base del muro e rifacimento dell’incavallatura (incempiatura) essendo quella vecchia completamente rovinata..
I materiali necessari sono: blocchi di pietra e legname e tegole per la copertura del tetto.
8)    Altare maggiore: lesione della tribuna. Il documento non parla di necessità urgente d’intervento.I materiali indicati sono: opere murarie. Il provvedimento indicato è la necessità di costruire un contrafforte murario nella parete esterna che segue l’andamento circolare dell’abside, di dimensioni 24 palmi (circa 6,2 mt), di altezza 35 palmi (circa 9,10 mt) e di spessore 10 palmi( 2,6 mt).
9)   Altare maggiore: crollo del tetto e conversa sopra la tribuna. I materiali indicati sono: legnami,      tegole e opere murarie. 
10) Transetto: lesione nel muro dell’ala destra. Nella pianta viene indicato il medesimo provvedimento dell’ala sinistra, seppure il documento non ne fa menzione.
       Navata laterale lesione nel muro dell’ala destra della chiesa. Il documento si riferisce all’esigenza di provvedere alla reintegrazione delle parti lesionate con urgenza, allo stesso modo della parte sinistra.
11)   Navata laterale: crollo di un arco nel mezzo della navata  a destra.
        I materiali indicati sono: opere murarie. Provvedimenti necessari: rifacimento.
12)   Il documento cita la necessità di riparazioni generali dei tetti e dei muri della chiesa.

Analisi delle caratteristiche di resistenza delle membrature che compongono l’edificio, dei danni           ad esse  procurate dal terremoto e dei conseguenti lavori di consolidamento.

Impianto spaziale nell’abbadia di Mileto: l’edificio presentava la tipologia strutturale dello schema basilicale a tre navate nel corpo longitudinale con un discreto numero di colonne (15), ampie arcate in linea con la tradizione italiana paleocristiana e una generale soffittatura piana in legno, in origine forse costruita con travi in vista. Il corpo trasversale del transetto ampio e poco sporgente, i cui bracci ripetono il quadrato della crociera, collegati all’interno delle navate da archi, ricorda le costruzioni maturate oltralpe e diffuse in Normandia nel corso dell’XI secolo.

Caratteristiche degli elementi che compongono il corpo longitudinale.

Pareti laterali continue realizzate in blocchi di tufo calcareo accuratamente squadrato e messo in opera con commessure fini; i moduli dei conci sono molto vari, essendovene alcuni lunghi appena mezzo metro e altri quindici metri (1). Queste pareti  costituiscono un elemento resistente all’azione sismica in direzione longitudinale.
Pareti della navata centrale colonnate al primo livello, poi continue salvo i vuoti delle finestre; la resistenza nella direzione longitudinale è affidata alla dimensione delle colonne, e alla continuità assicurata dall’arco longitudinale della crociera con la parete piena del coro centrale.
La mancanza di archi trasversali tra le colonne della navata centrale e le pareti perimetrali non garantisce la collaborazione tra le parti penalizzando le meno resistenti.
Le pareti esterne frontale e terminale sono troppo periferiche rispetto al corpo centrale principale dell’edificio perché siano chiamate in causa in un meccanismo di resistenza globale (lunghezza complessiva interna: 70,50 mt.).
La sezione trasversale dell’edificio non è caratterizzata da collegamenti tra le colonne e muri 
perimetrali, infatti sono assenti archi trasversali o coperture a volta delle navate laterali; la parte alta della parte della navata centrale è collegata con le pareti esterne mediante le mezze capriate del tetto che svolgono la funzione di puntone trattenendo verso l’esterno la parte stessa. Analoga funzione di puntone è assolta dalle capriate del tetto in quanto collegate alle pareti murarie della navata centrale, queste stesse capriate possono costituire tiranti di collegamento tra i muri.
Partendo dalla descrizione del documento risulta che la fabbrica ha subito dei danni in entrambe le navate laterali, in particolare risultano compromessi i tetti e la muratura.
Considerando i muri perimetrali delle navate laterali in rapporto alla loro forma e alle loro dimensioni, questi sono considerabili come solidi parallelepipedi con la dimensione trasversale di mt. 1,90 e di lunghezza di mt. 44,00, in cui l’ampiezza delle aperture (finestre) non è tale da interrompere la continuità del muro. Possiamo pertanto assimilare il comportamento statico di questo muro a quello di un elemento monolitico incastrato nel suolo. Possiamo inoltre, immaginare i movimenti del sisma come forze orizzontali oscillatorie impresse alla base dell’elemento in tutte le direzioni, e che si propagano alle sovrastrutture in un moto paragonabile alle flessioni e controflessioni di un pendolo. Infatti per analogia le costruzioni edilizie vengono considerate come pendoli composti capovolti, formati da sovrapposizioni di varie masse. Quindi il muro offrirà resistenza alla forza oscillatoria se l’azione delle singole masse sovrapposte, di cui consideriamo formato il muro, sia collettiva e simultanea.
Il muro soggetto alla forza oscillatoria sarà sollecitato alla flessione e al taglio.
Il moto sismico è caratterizzato generalmente da moti che si sviluppano in tutte le direzioni, ma è sempre possibile individuarne una o più perpendicolari tra di loro prevalenti per l’ampiezza e accelerazione, in questo senso si constatano le maggiori rovine.
Sulla base di queste considerazioni analizziamo il comportamento del muro  perimetrale delle navate laterali, supponendo che le direzioni principali delle forze a cui questo è soggetto siano perpendicolari ai lati del solido stesso.
Consideriamo:
1) la forza che agisce parallelamente al lato lungo ovvero secondo l’asse longitudinale del muro, imprime una sollecitazione di flessione e taglio, ma data la grande distanza dei lati esterni dall’asse neutro verticale quindi n grande momento di inerzia e rigidità, il muro in questo senso oppone una notevole resistenza a flessione e taglio. Sappiamo che l’altezza del muro costituisce un elemento 
importante per la sua stabilità, infatti le oscillazioni impresse dal sisma crescono in ragione diretta dell’altezza  in quanto il momento di flessione è uguale:
                                                                                        P A h
                       M = ___________   
                                                                                            g          

    P - peso del muro
    A - accelerazione sismica
    h - altezza del muro
    g - accelerazione della gravità
    
Al tempo stesso il momento flettente sta in ragione inversa dello spessore del muro, che secondo la direzione di sollecitazione da noi ipotizzata è di notevole dimensione
     Quindi è difficile addebitare la rovina “descritta” nel documento seicentesco ad un’azione del terremoto proveniente da questa direzione, piuttosto è da ricercare la causa della stessa nel comportamento del solido murario rispetto all’azione sismica perpendicolare al suo lato maggiore.
2)  La forza   che agisce perpendicolarmente al lato lungo ovvero all’asse longitudinale del muro, imprime una sollecitazione di flessione e taglio proporzionata  all’ampiezza e alla velocità delle oscillazioni e proporzionale all’altezza dei muri e al loro peso.
     La forza sismica in questa direzione  può produrre un effetto disastroso  tanto più grande quanto più sono distanti fra di loro gli eventuali  muri traversali  che collaborano alla resistenza. Nel nostro caso i muri traversali sono costituiti dal muro di facciata della chiesa e dal muro del transetto che distano 44,00 mt. Bisogna considerare inoltre che il muro suddetto  nella realtà è vincolato anche superiormente dalla struttura lignea del tetto che lo collega al muro della navata centrale, quindi bisogna tenere presente anche l’azione resistente della struttura del tetto che punzona il muro nella parte alta provocandone delle lesioni, condizionate anche dalla presenza delle piccole aperture che danno luce alla navata laterale.
_____________________________
(1)Rondelet J.B. nel suo “Trattato teorico pratico dell’arte di costruire”, si interessa di descrivere i vari materiali da costruzione e il loro specifico impiego, riguardo il tufo scrive:
     “Nelle costruzioni ordinarie si adopera una specie di tufo grigio giallastro assai tenero quando esce dalla cava  e di qualità inferiore a quello di Roma, ma indurisce nell’acqua e si conserva assai bene”.

La facciata principale
La facciata principale rispecchia la suddivisione interna della chiesa in tre navate di cui la centrale più alta, ripercuotendo al sezione trasversale, con l’alto campanile che ne costituisce parte integrante.
Supponendo la direzione delle oscillazioni parallela alla facciata, essa stessa è soggetta alla base a sforzi di scorrimento, nelle sezioni verticali più deboli, lungo le chiavi degli archi a tutto sesto, agli spigoli d’imposta delle piattabande, attraverso i parapetti delle finestre. Questi sforzi sono direttamente proporzionali all’ampiezza e alla velocità delle oscillazioni ondulatorie e all’altezza e peso dei muri. Anche qui il materiale costituente i muri è il tufo in blocchi squadrati, dalle descrizioni coeve si deduce che il portale doveva essere impreziosito, nonché irrobustito da stipiti in marmo di recupero archeologico. 

Il campanile

Il campanile fa parte della struttura della chiesa, essendo inglobato nella sua facciata ed occupando planetricamente la parte iniziale della navata laterale sinistra. E’ realizzato con i medesimi materiali della chiesa, ossia nelle sue parti portanti con blocchi di tufo squadrato di dimensioni variabili, e con il tetto con struttura lignea, come anche in struttura lignea sono realizzate le scale interne.
    Nei terremoti i campanili e le torri oscillano con periodo non sincronico con quello dell’edificio principale o chiesa, cui sono annessi per la differente altezza, ampiezza del perimetro, distribuzione delle masse pesanti, peso ed oscillazione delle campane; perciò possono essere distrutti verso la sommità.
“I campanili circolari e le torri cilindriche resistono meglio specie se isolati. In generale si è verificato che i campanili ordinari soffrono relativamente meno per le scosse che non le chiese; ciò è dovuto  alla  stretta  compagine,  alla  spessezza  dei muri, alla  scarsezza  e strettezza delle aperture delle finestre. Sarebbero delle costruzioni a telaio molto fitto”. (1)
Le oscillazioni di un elemento verticale crescono di ampiezza col crescere dell’altezza, ed è massima l’ampiezza alla sommità, dove massimi sono gli effetti dell’asincronismo delle oscillazioni tra l’edificio chiesa e l’elemento verticale suddetto.
   Nella ripetizione delle scosse le lesioni e gli eventuali distacchi si ripercuotono sempre sulle cantonate, che sono le parti più cimentate.
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(1) Masciari Genoese f. : “trattato di costruzioni antisismiche”

Il transetto

Il corpo trasversale del transetto ampio e poco sporgente, consta di tre quadrati di uguale dimensione, al centro si pone il quadrato della crociera coperto dalla cupola emisferica, mentre la copertura dei due moduli laterali è realizzata con soffiatura lignea a intradosso piano.
    La sollecitazione del sisma supposta ortogonale alla parete provoca sollecitazioni di flessione e taglio che vengono ridotte dalla presenza di accorgimenti costruttivi come i muri trasversali che costituiscono dei vincoli capaci di collaborare alla resistenza dei muri per opporsi alla loro inflessione e rovesciamento interno; tanto più i muri trasversali sono vicini tra loro tanto più grande sarà la resistenza; sicché in caso di estremo ravvicinamento tra essi la frattura sarà impossibile.
   La frattura ipotizzabile in questa situazione coinvolge la parte centrale del muro e si configura come un triangolo il quale è tanto più grande quanto maggiore è la distanza tra i muri trasversali.
   Nel consolidamento del 1639, gli accorgimenti adottati si riferiscono alla costruzione di tre contrafforti, di cui due sono realizzati all’esterno, ubicati nei cantoni della parte sporgente del transetto, ed uno è stato posto all’interno dell’ambiente contiguo al transetto in corrispondenza del cantone; l’altro accorgimento adottato è stato l’applicazione di una catena di ferro in posizione presumibilmente aderente al muro lesionato.
    La catena di ferro posta a contrasto tra i muri trasversali, svolge la funzione di contenimento del muro sviluppando in esso delle sollecitazioni di sforzo normale di compressione. (1)
    I contrafforti aumentano la stabilità del muro, infatti ampliando la base del muro dal lato opposto a quello onde procede la spinta se ne impedisce il rovesciamento  perché si accresce uno dei fattori del momento di resistenza. I contrafforti devono avere la stessa altezza del muro, spaziati a due-tre volte la loro larghezza, e devono essere resi solidali con il muro al quale sono incorporati mediante ammorsature che penetrino profondamente sia nel contrafforte che nel muro.
    Sappiamo che le parti più bersagliate dalle scosse sono le estremità ove due muri di diversa direzione si incontrano ad angolo, in quanto partecipano degli effetti dell’impulso delle due scosse ortogonali e delle forze di taglio di ambedue le masse dei muri, il vertice triedico superiore viene quasi sempre distaccato e mandato in rovina. da ciò la necessità di creare gli angoli più robusti e ben collegati tra loro.
    Quindi la presenza dei contrafforti angolari oltre a garantire il muro longitudinale perimetrale dal ribaltamento, assicura la stabilità del cantone nella sua parte superiore. (2)
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(1) Valadier, ne “L’architettura pratica” scrive a proposito delle catene e del loro uso nelle costruzioni:
“le catene devono non sostenere decisamente in piedi un fabbricato, o una parte di questo, ma devono esservi per soccorso ad un qualche cedimento  che ogni fabbricato è soggetto a fare per suo peso; per una qualche cessione di fondamento, per suo naturale assestamento nel seccarsi i muri, e siccome dalle varie grossezze dei muri e delle variate gravità che questi hanno per le diverse grandezze di ambienti, per i diversi carichi di volte di scale, di solai, di elevazioni, di vani, e di tante varietà; così dando loro un uguale assettamento, fa sì che in ogni fabbricato so osservi nei muri delle piccole, e varie lesioni provenienti da queste circostanze, e tanto maggiori appariscono, quanto una fabbrica è stata costruita sollecitamente. Ecco dunque che munita una fabbrica di questi sussidi non solo sarà sicura a queste inevitabili mosse, che senza catena potrebbero divenire significanti, ma saranno ancora più utili a resistere a qualche scossa di terremoto, dove avendo avuto luogo a vederne molte nei paesi, dove il terremoto ha fatto breccia, rivelarsi che le fabbriche munite di catene ressero felicemente agli urti di un tanto sconvolgimento laddove accanto a quella un’altra fabbrica priva di questi sussidi rovinò del tutto, ovvero sofferse in modo da non potersi riparare.

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(2) Milizia F. ne “Principi  di architettura civile”, scrive a proposito dei contrafforti e delle caratteristiche di questi elementi costruttivi:
      “Quando i muri hanno da sostenere spinta di terra o di volte, debbono essere fortificati da contrafforti, i quali contribuiscono alla resistenza in ragione della loro lunghezza, grossezza, distanza e figura.
Ma la principale attenzione è di costruirli contemporaneamente coi muri che sostengono, e di concatenarli in maniera che tutta la muratura non faccia che un sol corpo, come si è detto sopra.
E’ evidente, che un muro, che abbia dei contrafforti, resiste molto più allo sforzo di una potenza, quando essa agisce all’opposto alla parte ove sono i contrafforti. La spinta e le resistenze si debbono considerare come potenze, che agiscono come leve sulla base.
E’ parimenti chiaro, che quanto più i contrafforti saranno lunghi più il braccio della leva sarà in vantaggio della potenza resistente. Perciò quando si può fare a meno di dare molta grossezza ai contrafforti, è meglio accrescere la loro lunghezza, affinché l’opera riesca più robusta ...
Riguardo alla figura che i contrafforti devono avere alla loro base, si devono avere le avvertenze seguenti:
a) Quando i muri non sostengono alcuna spinta, è indifferente qualunque figura, e la sola rettangolare è ancora buona.
b) Quando i contrafforti sono applicati ai muri, che sostengono spinte, la loro base più conveniente deve essere a coda di rondine, cioè più larga alla coda che alla radice; perché il centro della gravità deve essere nel mezzo della sua larghezza, come nel rettangolo, sarà più lontano dal punto di appoggio, e per la conseguenza, il braccio di leva corrispondente al peso divenendo più lungo, il contrafforte sarà più resistente.
c) Se poi i contrafforti sono in fuori, cioè resistenti alla spinta, come i piedritti delle volte, la loro base deve essere tutta al contrario, cioè più larga alla radice che alla coda. ........

La cupola maggiore

Nelle regioni tormentate dai terremoti gli elementi costruttivi degli archi e delle volte sono soggetti a pericoli  in rapporto a sé stessi e ai muri ai quali si appoggiano, quindi è sconsigliabile in queste zone, benché la superficie convesse sia la più atta a resistere a carichi normali alla superficie stessa.
Anche la cupola come nel resto della chiesa è realizzata con conci di tufo, in questo caso cuneiformi, impostata su un alto tiburio, la cui funzione è quella di assorbire le spinte della cupola stessa. L’altezza di questo elemento architettonico assicura una distribuzione uniforme delle pressioni sul piano d’imposta, con conseguente andamento delle isostatiche come rappresentato in figura.
                                                                                     
                                                                                            ILL. 19.
____   isostatiche di compressione.

                                                                                                                           ------   isostatiche di trazione.

Nelle volte emisferiche si manifestano lesioni orizzontali al piano stesso delle lesioni degli archi dai quali le volte sono generate ad un gran numero di lesioni verticali in basso nel senso dei meridiani.
Il documento del 1639 si riferisce per il consolidamento della volta all’uso di 4 catene di ferro e di elementi di muratura. Questi ultimi con la funzione di occludere le fessurazioni e quindi di rigenerare il mutuo contrasto tra gli elementi della volta. Le catene di ferro sono state usate per realizzare una cintura di ferro da disporre perimetralmente in modo da opporre resistenza contro le forze agenti in tutti i punti del cerchio, nella direzione di raggi tendenti a squarciarle.
La tecnica presumibilmente utilizzata per realizzare questa opera di consolidamento è consistita nel mettere in tensione le catene disposte a 30 gradi rispetto all’imposta della volta, mediante riscaldamento.

La sacrestia.

Parallelo ai tre corpi originari della zona presbiteriale, si nota un quarto vano rettangolare absidato, adibito a sacrestia, che non si sa se coevo all’edificio o di epoca posteriore.
    Partendo dall’ipotesi della realizzazione posteriore del vano della sacrestia rispetto al resto della chiesa, si prospetta l’eventualità di un insufficiente collegamento dell’elemento nuovo di chiusura che costituisce il corpo absidale, e i muri preesistenti. Questo fatto rende la struttura stessa particolarmente debole, non essendo assicurata alcuna collaborazione con gli altri elementi murari nell’azione di contrasto del sisma, questa carenza viene accentuata dal sisma stesso, provocando in primo luogo un distacco che in relazione all’entità del terremoto può portare al collasso della struttura stessa e al suo crollo finale.
Quindi il consolidamento è consistito nella ricostruzione del muro dalla base, essendosi verificato il crollo a partire dalla sezione più sollecitata. Infatti in seguito al distacco, il muro absidale si comporta come un elemento isolato e vincolato solo al piede, pertanto la spinta in direzione dell’asse di simmetria dell’abside, sollecitandolo a flessione e taglio può provocare una rottura nel piano di massima sollecitazione (sezione d’incastro).
    Il documento si riferisce anche all’esigenza di ricostruire l’incavallatura del tetto che copre il vano rettangolare dell’abside.
In effetti il tetto è un elemento che fa temere il pericolo di una rovina, sia per il sovraccarico che impone ai muri, sia per le eventuali spinte ai medesimi, sia per l’effetto della sua massa la quale impedisce ai muri di seguire sincronicamente le fasi oscillatorie della parte inferiore degli stessi, per cui vi è probabilità che la travatura si distacchi e cada.
    La possibile causa del crollo del tetto è dovuta ad un appoggio insufficiente e alla mancanza di chiavi e bolzoni che posti all’estremità delle travi fungono da elementi di ancoraggio al muro e consentono un efficace collegamento tra i muri opposti.

L’altare maggiore

Nella zona presbiteriale il vano dell’altare maggiore si distingue sia per la posizione assiale che per la maggiore dimensione rispetto ai cori laterali. Realizzato anche questo in blocchi squadrati di tufo ed arricchito all’esterno dell’abside da una teoria di archetti ciechi secondo una tradizione diffusa nel romanico del nord delle Alpi.
    Supponendo la spinta del sisma in direzione dell’asse di simmetria dell’abside, questa impone una sollecitazione di flessione e taglio sull’elemento tale da indurre lesioni diffuse nei punti di raccordo dell’elemento absidale con i muri laterali del vano dell’altare maggiore, ed anche sulla superficie esterna del corpo semicilindrico.
    Le operazioni che sono state compiute al fine del consolidamento consistono nel rifacimento del tetto della tribuna e della conversa, e nella realizzazione di un contrafforte esterno che segue la forma circoalre dell’abside.
La funzione di questo elemento è in primo luogo di aumentare la capacità di resistenza del muro lesionato, quindi collaborare con questo per rispondere alla spinta della semicalotta di copertura.
    Inoltre la descrizione in pianta delle rovine dell’altare maggiore si riferisce alla copertura a volta del coro che presenta alcune lesioni; per la riparazione delle quali sono previste opere in muratura.
In effetti la volta è l’elemento più instabile sotto l’azione delle scosse sismiche a motivo della sua massa inerte e dell’altezza del centro di gravità al di sopra dei piedritti. Il moto oscillatorio produce quasi inevitabilmente lo scartamento dei piedritti delle volte. La resistenza delle volte è in ragione diretta dell’aumento della freccia e della stabilità dei piedritti; per cui le volte ribassate sono anche le più danneggiate. Però in una serie di voltre o arcate quelle centrali resistono per mutuo appoggio con quelle laterali adiacenti. L a funzione delle volte laterali, di corda minore, è di fungere da contraffoti ai piedritti della volta centrale.
    Seppure nel nostro esempio si verifica questa situazione, l’incremento della spinta causato dal terremoto ha prodotto delle lesioni nella volta centrale, che si suppone siano localizzate nei punti caratteristici delle reni all’estradosso, e della chiave all’intradosso.

Conclusioni

Dalle ricerca svolta è emersa la natura dei dissesti subiti dalla struttura della chiesa della SS. Trinità di Mileto, in seguito al terremoto del 1639, e di quella dei provvedimenti di consolidamento attuati.
    Abbiamo constatato che i danni sono distribuiti in tutto l’organismo costruttivo, questo ci fa pensare che l’evento sismico sia stato di elevata intensità e durata. Bisogna inoltre considerare che il sisma gioca un ruolo di selezione in costruzioni murarie tra le parti più resistenti e le meno, essendo le connessioni tra esse spesso insufficienti.
    In effetti i danni più gravi sono localizzati nei muri perimentrali del transetto, nella cupola e nelle parti absidali dei cori. Di entità inferiore sono i dissesti manifestatisi nel corpo longitudinale e nella facciata, riutilizzati nella costruzione della chiesa avvenuta dal 1660 in poi, in seguito ad un secondo e più grave evento sismico.
    L’insieme dei provvedimenti adottati dimostra una discreta conoscenza empirica dei problemi suscitati nella struttura dell’azione dinamica del terremoto.
    In effetti il modo di procedere e prevenire ulteriori danni risulta praticamente immutato sino ai primi anni del 1900, mostrando una continuità nell’uso delle tecnologie tradizionali fino alla afferzione delle nuove strutture in cemento armato.




1641,  novembre 07. Roma,  Collegio Greco. Rettorato. Tarquinio GALLUZZI,  rettore,  a non indicato destinatario ma dal contesto evincesi trattarsi dell’avvocato del collegio stesso. D’ordine su grave contenzioso abbazia di Mileto avverso indebite usurpazioni di beni e ragioni proprietarie in possedimenti siti in marina di Bivona,  come anche su questioni generali d’interesse per il plateatico,  anche d’interesse per ulteriore contenzioso con reverenda Fabbrica di S. Pietro,  ne trasmette epistole vicariali ed atti allegativi. 

1641, novembre 07. Roma, Collegio Greco. Rettorato. Tarquinio GALLUZZI, rettore, a non indicato destinatario.19



1642, gennaio 12. Mileto. Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Copia di particola da platea originale della mensa episcopale miletese, con indicazione soggetti a comparire. 

1642, aprile 06.Mileto. Francesco Antonio DE ROSSI a [rettore CG ?]20

1643, gennaio 18.-Mileto. Francesco Antonio DE ROSSI,vicario abbaziale a Tarquinio GALLUZZI, rettore CG.21

1643, gennaio 23.-Mileto. Francesco Antonio DE ROSSI, vicario abbaziale a Tarquinio GALLUZZI,rettore CG.22

1644, novembre 30. Monteleone, Collegio S.I., residenza vicariale.Francesco BRUNETTI, vicario generale Abbazia SS.Trinità di Mileto, a Francesco DI GIULIA, priore medesima.23

1646, novembre 13.-... ? ATTI. COPIA DI... vedi Giuseppe CENTOFIORINI, commissario Camera Apostolica diocesi Mileto. -Oneri fiscali MAST.

1646, novembre 13.-Monteleone. Giovanni Battista BISOGNI a [Giovanni Battista CANAULI,s.j.], rettore C.G. -1r-2v; 1r-2r: testo; 2v: note tergali. -debitori. -notizie archivio MAST.



1649. Introito.

1 ARSI. ROMANA. F. 173. La registrazione d'interesse di cui alla presente trascrizione integrale è da rigo 8 a 23, su di un tot. di specchio scrittorio di 32 righe. E' la seconda, fra Carlo Emanule, di Villa e Bernardino Monaldi, di Recanati. A Bernardino, d'anni 16, concittadino di Diego, nello stesso giorno entrato in noviziato, Calcagni riserverà nel corso della propria vita non solo un profondo affetto ma, anche, gli dedicherà un'opera biografica ed una vera e propria lunga attenzione ad una raccolta di scritti ed opere di -Bernardino stesso. Come anche icnografica, nell'ambito delle Marche.
Il corredo che Diego presenta è quello attinente al rango della propria famiglia: agiati borghesi. Quello di Bernardino, pur equipaggiato meno di Diego, non è certo disdicevole consideratosi i tempi e gli usi sociali.
RINGRAZIAMENTI. Ci è non solo d'obbligo, ma in riverente e commosso ricordo, vero, rivolgere pensiero riconoscente a chi - con rara amabilità e vera fattiva sostanziale cortesia - ci volle in anni ormai lontani sì tanto aiutare nell'intento di cui alle note di sopra introduttive nostre: conoscere la vita e l'opera di Diego Calcagni. Rivolgiamo pertanto un grazie sentito a due dotti gesuiti: Emmanuelle Lamalle e Charles Bottereau. Li pensiamo. Rammentiamo. Poichè l'ausilio della loro cara corrispondenza ci sovvenne e ci aiutò nell'intento e - pensiamo - nella riuscita. In specie un riverente pensiero va alle care lettere di Bottereau. Di una sola cosa ci dogliamo: che nostro pensiero debba, ed ormai, alla di loro memoria andare. Non ci sono più, e da tempo. Una ben strana coincidenza dell'ironia della vita, a volte: Charle Bottereau morì, nel 1985, per le conseguenze di un intervento chirurgico. Soffriva dello stesso problema di cui Diego Calcagni, nel descrivere le sofferenze in specie negli anni del vicariato abbaziale, proprie, minutamente ed in molti e molti punti descrive.
2 Corretta e.
3Corretto.
4Sottoscrizione autografa. 

1654. Introito. 

1655-1656. Manuale d'introito ed esito del P. Vicario Ollauri. 

1656-1694. Benefici diversi: cappella del SS. Sacramento,  Spirito Santo dei Malinconici,  Spirito Santo dei Pini, S. Croce delli Tartari e S. Croce o del Crocefisso,  ecc. 

1658-1665. Libro Maggiore, debitori e creditori. 

1659-1700. MAST. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. VICARIATO. BILANCI MENSILI DI ENTRATA- USCITA. MILETO. CHIESA ABBAZIALE SS. MA TRINITA’ RICOSTRUZIONE E QUESTIONE MACERIE. 

1659-1700. MAST. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. VICARIATO. BILANCI MENSILI DI ENTRATA- USCITA. VOCI DI: AFFITTI. AIELLO. ALIMENTI. BESTIAME. CAPITALI. CENSI. CERAMIDI. CHIESA. COLLEGIO SCOZZESE. COLTURE. CONTRIBUTIONI. DEBITI. DIVERSE. GERACE. GRANARO. LAUDEMIO. MANDRE. MASSERITIE. MORTAGGI. OLIO. PALMI. PENE. PENSIONE. RESTITUTIONI. RISARCIMENTI. SEMINARA. SPOSALITII. STALLA. TONNARA. Di esse, ai fini di una ricerca sulla questione in oggetto, risultano pertinenti le seguenti: CERAMIDI. CHIESA. DIVERSE. MASSERITIE. PENE. PENSIONE. RISARCIMENTI. 

1659. ABBAZIA. INTROITO COMPLESSIVO ANNUO. Lista dell’entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Si agiunga a questa lista dell’entrate dell’abb(adi)a l’anno 1661 e 1662  fino a tutto (novem)bre.

1659, agosto 15. Monteleone. Pro vicariato ad interim Francesco PATIGNO (da 15 agosto 1659). Rettore del gesuitico collegio di Monteleone. In assenza ADINOLFI, vicario generale dell’abbazia di Mileto, è proprio su Patigno che grava tutto l’onere dei primi provvedimenti a seguito del sisma 1659. Patigno lascia la funzione di vicario MAST il 12 maggio 1661. Adinolfi era in quel periodo fuori sede, sottoposto a grave procedimento disciplinare interno per presunte irregolarità nella gestione economica dell’abbazia stessa. 

1659. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim(oni)o dell’Abb(adi)a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg(i)o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim. o dell’Abb. a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg. o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn. 1661. 

1659. Ag. -ott. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659, nov. 6 novembre 1659. Primo rapporto del rettore curato chiesa MAST, Antonio Villi, con informativa su sisma e distruzione chiesa, a poche ore dall’evento. Con interessanti particolari su effettivo stato danni e rovine.
1659, novembre. Corrispondenze Francesco Patigno, pro-vicario MAST pro tempore, del novembre 1659. Tra cui, importante, quella del 22. 11. 1659 di relazione sull’effettivo stato dei danni a chiesa MAST. Con dettagliate informative, minuziose, su cosa rimasto e cosa distrutto. E prima ipotesi del futuro piano di ricostruzione. 


1659. nov. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659-1661. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim. o dell’Abb. a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg. o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn. 1661. 

1660-1696. Grancia di Seminara. -Abbadia di S. Giovanni in Lauro. 

1660. Lorenzo Mancini, notaio romano. Ad istanza di Francesco Mancini, rettore del Collegio Greco di Roma esegue copia  ( B ) dell’istrumento A. , eseguito sulla base del transunto C1 1649, settembre 15. Napoli, chiesa o cappella di S. Maria de Principio, seu Restituta, ubicata nella venerabile chiesa arcivescovile. Ioannes Baptista de Aversana, di Napoli, notaio apostolico e regio transumptat instrumentum locationis de anno 1546. 26 martii Indict. IV, quo Joannes Vincentius Palmerius Neapolit. perpetuuj commendatarius Trinitatis Mileten. Hieronymo de Jannuccio, et Joanni de Ligorio locat Grangia S. Philippi, S. Mariae de Ponticella, S. Laurentii, S. Ipoliti, et S. Eloisae in pertinentiis Agelli  sua volta eseguito su base C  1619. (ante 20 settembre) Ioannem Iacobum Traella, notaio in Aiello. Transunto ex originali in pergamena di A, esibitogli da Iacopo Torti, vicario MAST, e dallo stesso notaio restituito al barone Mutio Zunisinola in data 20 settembre 1619. L’originale A ne era: 1546. Blasius Scampe, notaio in Napoli. Istrumento con cui Vincenzo Palmieri chierico napoletano e milite dell’ordine di S. Giacomo di Spagna, abate commendatario dell’abbazia della SS. Trinità di Mileto, concede in enfiteusi a Ieronimo Iannuzzi e Giovanni Ligorio, della terra di Aiello, la grancia sita nella terra d’Aiello ed in Motta Lacus. 

1660. F. A. Muscettola. Lettere esecutoriali inviate ad istanza del procuratore della badia di Mileto contro Luca Iannuzzi, Giovanni Silvio di Malta, Antonio Logorio, in solidum per molte annate insolute dell’annuo canone di ducati 150. 

1660-1692. Obbligazioni. 

1660-1696. Grancia di Seminara. Abbadia di S. Giovanni in Lauro. 

1660. ABBAZIA. INTROITO COMPLESSIVO ANNUO. Lista dell’entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Lista dell’entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Con le segg. annotazioni: a) Il p(ad)re rettore nota un altro bilancio del sessanta uno sino al presente mese e vi agiunga di spesa di grano scudi trecento e dieci in circa e di gratia l’abia domatina. Veda anco a tergo quello <che > scrive il p(ad)re rettore. 1660. b) Si agiunga a questa lista dell’entrate dell’abb(adi)a l’anno 1661 e 1662 fino a tutto (novem)bre. 

1660 genn. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1660.09.16. (ante). Monteleone, collegio S.I., residenza vicariale. Francesco, PATIGNO, vicario abbaziale, a Francesco MANCINI, rettore Collegio Greco, Roma. -Trasmette supplica per indulto apostolico,a favore di non indicato "beneficiato della Vena".

1660, settembre 16.-Monteleone, collegio S.I., residenza vicariale. Francesco, PATIGNO, vicario abbaziale, a Francesco MANCINI, rettore Collegio Greco, Roma. -Invia 10 scudi per indulto apostolico a favore di un non indicato "beneficiato della Vena", la cui supplica ha spedito con precedente sua a Mancini. Sollecita.24

1660 ott. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1661, ottobre 18. Assisi. Paolo Emilio RONDANINI, cardinale protettore Collegio Greco, a non indicato rettore del citato collegio. Molto risentito, notifica trasmetterà rescritto autorizzativo S. Congregazione Concilio, su istanza vicario Branconio potersi alienare compana rotta a fine proventi pro lavori nuova chiesa MAST, solo allorquando da rettore CG gli perverrà fede vescovo sede viciniore abbazia. MENZIONE: -BRANCONIO, vicario. Suo memoriale istanza poter alienare campana rotta a fine proventi pro lavori nuova chiesa MAST. -S. Congregazione Concilio, rescritto autorizzativo su istanza vicario Branconio.25

1661-1662. Introito fatto dal p. Francesco Antonio Branconio, vic(ari)o, delle rendite riscosse del patrimonio dell’Abb(adi)a della SS. ma Trinità di Mileto, spettanti al Collegio Greco di Roma, dalli 12 di maggio 1661, quando pigliò possesso del vicariato per tutto giugno 1662. Nota tergale: Conti e bilancio del p. Francesco Antonio Branconio, dell'an(ni)1661e 1662. 

1661-1662. Esito del p. Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb. a della SS. ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p. Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662. 

1661-1695. Chiese e cappella di S. Gregorio di Mezzo. 

1661,  ottobre 18. Assisi. Paolo Emilio RONDANINI,  cardinale protettore Collegio Greco,  a rettore dello stesso. MAST. Chiesa. Iter autorizzativi alienazione campana. 

1662/A [Ludovico PALLAVICINI, vicario MAST ]. Relazione A dell’anno 1663 sullo stato della giurisdizione e rendite abbaziali, con minute notizie sulla chiesa pre 1659, danni del sisma, primi interventi. 26

1663. gennaio. Ludovico PALLAVICINI, vicario MAST, a rettore CG, Roma. Relazione B su inopportunità porsi in affitto asse patrimoniale abbaziale. Aspetti positivi e negativi. Con notizie su distruzione chiesa; ipotesi riedificazione; risvolti giurisdizionali, economici, patrimoniali. 27


1663-1682. Obbliganze. 

1665-1666. . Esito cominciando dalli 13 di giugno 1665, per tutto giugno 1666. 

1666-1667. Esito delle retroscritte rendite dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal mese di luglio 1666 sin a maggio 1667. 

S.d. [ ma 1667]. Roma, rettore del Collegio Greco a non indicato cardinale protettore dello stesso. MAST. CHIESA.28

1667-1668 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata, et uscita in danari dell’Abbadia della SS. ma Trinità di Mileto, dalli 26 maggio del 1667, nel qual giorno et anno presi l’amministratione di essa abbadia, per tutto il 1668. 

1668,  gennaio 06. -Monteleone, collegio S. I. , residenza vicariale. Giorgio, PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore Collegio Greco, Roma. -Informativa su annosa questione pensione chiesa parrocchiale di Piscopio, a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato della stessa:  espone gravi difficolta' nella regolare esigenza ratei medesima. 29

1668, gennaio 13.-Monteleone, Collegio S.I., residenza vicariale. Giorgio PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore CG. -Informativa a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato parrocchiale Piscopio, con aspetti d'ordine pubblico.30

1668, gennaio 17.-Monteleone, collegio S.I., residenza vicariale. Giorgio PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore CG.31


1668-1683. Platea di Mileto. 

1668-1698. Istrumenti per la badia. 

1669 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata et uscita in danaro dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto il 1669

1670 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’introito et esito in danari dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto il 1670. 

1671 ATTO PLEVINOWSKJ

1671 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’introito e dell’esito in danari dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. 

1672 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’introito e dell’esito in danari dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. 

1672,  4 novembre,  Roma. Patente di Vicario della badia di Mileto a  p. Alessandro Dezza S. J. 
  
1672-1688. Granettari della paranza di Ionadi. 

1673 Alessandro DEZZA, Bilancio dell’introito et uscita dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto l’anno 1673. Nel quale si pongono in contanti anche gli esatti in robbe, bestiami, e lavori. Voce:Entrata Nota tergale: 1673. 

1674. MAST . CONSISTENZA PATRIMONIALE . BENI FONDIARI . ELENCO TOPONOMASTICO . ALESSANDRO DEZZA  VICARIO. LATEA ABBAZIALE . Terre e casali dove sono colture e censi dell’abbadia. 

1674. Platea dei censi della badia. 

1674-1782. Introito ed esito della Cappella del SS. mo di Episcopio. 

1674-1800. Istrumenti e varii altri atti notarili. 

1674. ABBAZIA. GRANI. MAGAZZINAGGIO. FOSSE. MONTELEONE. Fosse dei grani abbaziali,   ubicate in zona collegio gesuitico di Monteleone. 

1675. Copia autentica della platea dei beni dell'Abazia della SS. ma Trinità di Mileto fatta  dal p. vicario Alessandro. Dezza, t. II . 

1675-1680. Censi della badia. 

1675-1692. Istrumenti dei censi spettanti alle cappelle e chiese della badia. 

1676. Introito dell’abbadia di Mileto de gli anni 1674, e 1675; e per tutto febraro del 1676. 

1677. Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia. 1677. Voce: Entrata dell’abbadia di Mileto dal primo di marzo per tutto il 1677. 

1677. Domenico Ottolini,  rettore Pontificio Collegio Greco,  Roma. Nota tergale di mano Ottolini (1677) con nota di archiviazione come da ACGR 44:  ,  E. 59. 31 maij 1581. Possessio Abatiae nomine Camere Aplicae à commissarii Camerae post obitu card. Sfortiae Commendarij. , ,  con riferimento a:  1581,  giugno 9. Mileto. Adarsius castagnus delegato della Camera Apostolica. Espositivo in atti che Giovanni Bisogni,  notaio laico,  presso di lui in 31 maggio recatisi presenta e sottopone protocollo rogato in presa possesso di Giovanni Carlo Camarda dell’abbazia della S. ma Trinità di Mileto,  nonché esecutorio in sequestro coatto asse patrimoniale abbazia predetta a carico di Pietro Vento ed alia medesima famiglia,  cui da tempo era stato assegnato,  notificato in Mileto al …  mag. co d. no Fran. co vento. 

1677. Domenico Ottolini,  rettore Pontificio Collegio Greco,  Roma. Libro dé beni e capitali delle rendite e delle gravezze del Collegio Greco di Roma,  valutati secondo lo stato in cui erano nell’anno 1677 e descritti con la narrazione distinta di tutte le loro origini. 

1677. Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia. 1677. Voce: Uscita dal primo di marzo per tutto il 1677. 

1678-1681. Introito ed esito. 

1678 Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia. 1677. Voce: Uscita dal primo di marzo per tutto il 1677. Addenda: 1678. Uscita dell’anno 1678. 1678 Si sono spesi nella fabrica Abbadia di Mileto. Entrata et uscita del 1679. 

1680,  gennaio 02. Monteleone,  Collegio S. J. Residenza vicariale. Lorenzo FRIZZI,  fratello compagno del vicario MAST,  a rettore Collegio Greco,  Roma. Nota trasmissiva di planimetria abbaziale.  

1681 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata, et uscita della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo sino all’ultimo del 1681. Cassa dare dal primo di gennaro per tutti li 31 dicembre 1681. Qui per dare intendesi dare dagli altri, cioè avere: introito, entrata. Nota tergale: Conto e bilancio SS. ma Trinità di Mileto dal primo gennaio a tutto decembre 1681. 

1682-1707. Libro di introito ed esito del Monte delle cento messe:  Chiesa di S. Nicola del casale di S. Gregorio. 

1683 13 maggio Domenico Artusa, maestro muratore e diacono selvaggio giurisdizione Mast, contrae obbligo con Antonio Villi, rettore curato della chiesa abbaziale, impegnandosi a personalmente sgomberare sito erigenda medesima chiesa da inerti e varie, entro e non oltre il 20 giugno corrente anno. Oltre a ciò, s’obbliga ad aprire un vano finestra nella muraglia detta Scarpa, ove è sita la porta, al fine di dare luce al nuovo locale di sacrestia.

1683. Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata, et uscita della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro, à tutto decembre 1683. Cassa Hav. re dal primo gennaro à tutto decembre 1683. Qui per Hav. re intendesi dare agli altri, cioè dare: esito, uscita. A p. 526 nota tergale: Bilancio della cassa dell’abbadia di Mileto del 1683. 

1684-1707. Diversi documenti per la badia. 

1686 Abbazia di Mileto. Entrata- Esito di luglio 1686. Nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686. 

1686 Abbazia di Mileto. Entrata- Esito di luglio 1686. Nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686. 

1687, aprile 3. Nota dè pezzi di sassi e colonne. 32
1688. Libro d'introito ed esito della cappella del SS. mo Crocifisso nella chiesa abbadiale di  Mileto. 

1689 marzo 09. Monteleone,  collegio S. I. ,  residenza vicariale. Giuseppe TRANFO,  vicario,  a non indicato rettore CG. Ricevute missive,  si giustifica con argomentazioni varie,  attinenti a :  - Giardino di Bidona;  SETA;  PUTIGNANO,  p(adre);  CAVALLO;  MAGAZZINO:  dettaglia sulla situazione del fatiscente vecchio magazzino abbaziale e sull'improrogabile necessità acquisto immobile per nuovo,  di cui allega planimetria. FILE MAGAZ. Dic 29, 1995 9:00 pm33

1689-1699. Bilanci dell'abbazia. 

1689. Bilancio 1689. Nota tergale: 1689. Febraro. Bilancetto. 

1691-1758. Diverse fedi autentiche di notai per compre censi nell'interesse della badia. 

1691 Bilancio di marzo 1691 dell’abbadia di Mileto. Havere (=Uscita). 

1691 Bilancio di novembre 1691 dell’abbadia di Mileto. Dare (=Entrata). 

 1691. Bilancio di dicembre del 1691 dell’abbadia di Mileto. Havere (=Uscita). 

1692-1713. Libro di cautele. 
1692 Bilancio di gennaro1692 dell’abbadia di Mileto. Esito. 

1692 Bilancio di febbraro1692 dell’abbadia di Mileto. Introito. Allo stesso f. , nota tergale: Bilancio della badia. gennaro e febraro 1692. 

1692 Bilancio di marzo 1692 dell’abbadia di Mileto. Esito. Nota tergale: Monte Leone. Bilancio di marzo et  aprile del 1692. 

1692 Bilancio d’aprile 1692. Esito

1692 Bilancio. Introito di giugno 1692. Nota tergale: Monte Leone. Bilancio  di giugno del 1692. 

1692 Bilancio d’ottobre 1692. Dare (=Entrata). Nota tergale: Bilancio  della badia. Ottobre del 1692. 

1693-1698. Giornale d'introito ed esito. 

1694-1698. Chiesa di Zamarò. 

1695, settembre. MAST. VICARIATO. GIURISDIZIONE PASTORALE IN TERRITORIO ABBAZIALE. COSTITUTI TRIDENTINI. ANTONIO BATTAGLIA, VICARIO. VISITA. Atti di Visita. 

1696, marzo 13. MAST. VICARIATO. GIURISDIZIONE PASTORALE IN TERRITORIO ABBAZIALE. COSTITUTI TRIDENTINI. DIEGO CALCAGNI , VICARIO. S. PIETRO DI BIVONA. Atti di Visita. Die 13 m.e martij 1696. In pago S. Petri Vibonis, abb.lis iurisdi.nis SS.mae Trin.tis Mileti, nullius dioecesis, reverendissimum pater Didacus Calcaneus, Soc. Iesu, vicarius generali abbatiae SS.mae Trin.is Mileti, nullius (etc), procedens ad sacrosancta visitationi(s)...

1696-1763. Documenti diversi. 

1697-1806. Copie autentiche di istrumenti con atti allegati. 

1698. Questione , Testamento di Paolo, . Paolo monaco fonda un monastero in Calabria dedicandolo alla SS. ma Trinità.  

1698 - 1700. MAST. CHIESA ABBAZIALE. ALTARI.  

1698 - 1701. MAST. Questione della colonna. Diego Calcagni,   S. J. Alienazione colonna motivata da reperire somme a bilancio,   notevoli,   per rimessa a favore ente di governo:  Pontificio Collegio Greco,   Roma. Ubicazione:  tolta da incasso in pilastrone di crociera antica chiesa abbaziale. Probabilmente lato dx. Materiale:  verde africano. Pregiato,   di ottima qualità,   in Roma richiestissimo,   essendosi da Calcagni inviate schegge di saggio e misure,   per verifica consistenza e qualità …da artisti…;  e calcolo cubatura …da gesuiti matematici…. Dimensioni:  altezza rilevabile,   cm. 424;  diametro rilevabile solo nella parte superiore,   cm. 53;  caratteristiche:  minutamente descritte,   con raffigurazioni grafiche. 

1698-1700. Platea della Parrocchiale di Piscopio. 

1698-1700. Platea della Cappella  di S. Nicola di Episcopio. 

  
 1698 ottobre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre   1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa dare. [SPESE PER CHIESA] Per accomodare il tumulo del conte Rugiero.(ACGR, 87, f.202r   12.[1]34

 1698 dicembre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Entrata di decembre 1698. Cassa dare. 
1699. Diego CALCAGNI,   Storia cronologica breve dell’abbazia di Mileto. Appendice alla Storia cronologica breve,  Messina,  1699. 

1699. Platea dei beni stabili, danaro, ecc. che possiede il Monte delle cento messe nella Cappella della Concezione in S. Nicola del Casale di S. Gregorio di Mezzo. 

1699. Benefici di Mileto e di Piscopio. -Platea. 

1699 gennaio. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1699. Uscita di gennaro 1699. Cassa havere. 

1699 marzo Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1699. Entrata di marzo 1699. Cassa dare. 

1699 aprile Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1699. Entrata di aprile 1699. Cassa dare. 

1699 giugno Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno1699. Entrata di giugno 1699. Cassa dare. 

1699 luglio Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio1699. Entrata di luglio 1699. Cassa dare. 

1699gosto. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1699. Uscita di agosto 1699. Cassa havere. Nota tergale: Bilancio d’agosto 1699. Tella che m(a)nd(a). 

1699. settembre. Nota tergale: Bilancio di settembre del 1699. Can(n)e di tela. Manda da Mileto 

1699. ottobre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1699. Entrata di ottobre 1699. Cassa dare. Nota tergale: Bilancio d’ottobre del 1699. 

1699. novembre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1699. Uscita di novembre 1699. Cassa havere. Nota tergale: Bilancio di n(ovem)b(r)e del 1699. 



1620. VICARI. Geminiano ANSALONE.1620.
1620. VICARI GESUITI. SINODI. Nell'anno 1620, col vicario don Geminiano Anzalone, essendo protettore il cardinale Benedetto Giustiniani, nella chiesa abbaziale di Mileto.
1621. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. BENEDETTO GIUSTINIANI. Card(inalis) Benedictus Iustinianus; obijt 1621.35
1621. VICARI. Pier Fran(ces)co CREMONA.1621.
1622. VICARI GESUITI. ...i cardinali protettori, elessero a Mileto i loro vicari generali, affinchè esercitassero la giuri sdizione spirituale. Nei primi tempi fecero le veci di vicari alcuni regolari e preti secolari. Dall'anno 1622 i padri gesuiti.
1622. VICARI GESUITI. 1. P(adre) Gio(vanni) Andrea PINEGLIA.1622.
ANTE 1623. ANTE 1623. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. MAFFEO BARBERINI. PONTEFICE. URBANO VIII. Card(inalis) Maph(a)eus Barberinus, max Urbanus VIII; ob(ijt) 1644. Tra i protettori si contano ancora Maffeo Barberino creato cardinale da Paolo V, dichiarato sommo pontefice nell'anno 1623. 36
1623. 1623. VICARI GESUITI. SINODI. Avendo l'Abbazia un territorio separato, è abbazia nullius, convoca i sinodi, elegge gli esaminatori sinodali ed esercita una giurisdizione quasi episcopale sui suoi sudditi, come nel suo breve dell'11 novembre 1623 attesta Urbano VIII, pontefice di felice memoria.
POST 1623. POST 1623. URBANO VIII. SEMINARA. ABBAZIA S.GIOVANNI IN LAURO. ANNESSIONE ACGR. Questi unì in perpetuo l'abbazia di S.Giovanni in Lauro, o in La- bra, al seminario del Collegio dei Greci di Roma.

1627. 1627. VICARI GESUITI. 2. P(adre) Agostino CAPUTO, p(adre) del card. Biscia. 2 gennaro 1627.
1627. 1627. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. SCIPIONE COBELLUTIO. Card. Scipio Cobellutius. Ob(ijt) 1627.37
1628. 1628. VICARI GESUITI. SINODI. Nell'anno 1628, con vicario padre Agostino Caputo, della Società di Gesù, essendo protettore il cardinale Lelio Biscia.
1628. 1628. VICARI GESUITI. 3. P(adre) Teodoro MASSIMIANO. 1628.
1630. 1630. VICARI GESUITI. 4. P(adre) Fran(ces)co CANTERA, p(adre) del card. Biscia. 5 ap(ri)le 1630.
1632. 1632. VICARI GESUITI. SINODI. Nell'anno 1632, col vicario Padre Francesco Cantera, della Società di Gesù. Stesso Protettore.
1636. 1636. VICARI GESUITI. 5. P(adre) Fran(ces)co DEL GIUDICE, p(adre) del card. Biscia. 17 ap(ri)le 1636.
1636. 1636. VICARI GESUITI. SINODI. Nel 1636, col vicario Padre Francesco del Giudice, della Società di Gesù. Stesso Protettore.
1638 1638. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. LELIO BISCIA. Card. Lelius Biscia. Ob(ijt) 1638.38
1639. 1638. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. ALESSANDRO CESARINI. Card. Alexander Cesarinus.39
1639. 1639. VICARI GESUITI. 7. P(adre) Fran(ces)co Ant(oni)o DE ROSSI, p(adre) del card. Cesarini. 20 gennaro 1639.
1639. 1639. VICARI GESUITI. SINODI. Nell'anno 1639, col vicario Padre Francesco Antonio De Ruffis della Società di Gesù, essendo Protettore il cardinal Alessandro Cesarini.
1641. 1641. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. FRANCESCO BUONCOMPAGNI.
Card. Franciscus Buoncompagnus. Ob(ijt) 1641.40
1642. 1642. VICARI GESUITI. 6. P(adre) Vincenzo RISI, p(adre) d’Alessandro CESARINI. 14 (otto)bre 1642.
1644. 1644. VICARI GESUITI. 8. P(adre) Francesco BRUNETTI. 1644.
1648. 1648. VICARI GESUITI. 9. P(adre) Francesco DE GIOVANNI, p(adre) del card. RONDANINI. 29 ag(ost)o 1648.
1651 1651. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. PAOLO EMILIO RONDANINI. Card. Paulus Emilius Rondaninus.41
1651. 1651. VICARI GESUITI. SINODI. Nell'anno 1651, con il vicario Padre Francesco di Giovanni, della  società di Gesù, essendo cardinale protettore Paolo Emilio Rondanini, nella chiesa di S. Michele in Piscopio.
1658. 1658. VICARI GESUITI. 10. P(adre) Girolamo ADINOLFI, p(adre) del card. Fran(ces)co Barberini. 7 (settem)bre 1658.
1659. 1659. CHIESA. RIEDIFICAZIONE. Questo tempio che per quasi sei secoli aveva resistito a più ter remoti,fu spianato solo la notte del 5 novembre 1659. Dai ruderi dell'antico e distrutto tempio, fu costruito il nuovo, di lunghezza ed altezza minori,di forma tuttavia elegante. Questo nuovo tempio fu iniziato nel 1660 e fu terminato nel 1698. La lunghezza di palmi 120, la larghezza la stessa dell'antico tempio, infatti racchiusa nelle stesse pareti rimaste in piedi.            
1659 Il tumulo del conte Ruggero a lungo giacque nel cimitero prossimo alla chiesa.42 
1661. 1661. VICARI GESUITI. 11. P(adre) Fran(ces)co Antonio BRANCONIO. 1661.
1662. 1662. VICARI GESUITI. 12. P(adre) Ludovico PALLAVICINO, p(adre) del card. Fran(ces)co Barberini. 30 (otto)bre 1662.
1664. 1664. VICARI GESUITI. 13. P(adre) Gio(vanni) ROMERO. 1664.
1665. 1665. VICARI GESUITI. 14. P(adre) Carlo SUPPA, p(adr)e del card. Franciotti. Giugno 1665.
1667.
1667. VICARI GESUITI. 15. P(adre) Giorgio PLEVINOSCHI,  1667.
1675.
1675. VICARI GESUITI. 16. P(adre) Alessandro DEZZA, p(adr)e del card. Raspone. 4 (novem)bre 1675.
1675
1675. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. CESARE RASPONI. Card. C(a)esar Rasponus.43
16.... COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. SIGISMONDO CHIGI. TROVARE ANNO
Card. Sigismondus Chisius.44
1679.
1679. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. FRANCESCO BARBERINI. Card. Franciscus Barberinus. Ob(ijt) 1679.45
1680. 1680. VICARI GESUITI. 17. P(adre) Giorgio PLEVINOSCHI,  1680.
1685. 1685. VICARI GESUITI. 18. P(adre) Gio(vanni) Bat(tis)ta REBUFFI. 1685.
1687. 1687. VICARI GESUITI. 19. P(adre) Gius(epp)e TRANFO. 1687.
1690. 1690. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. FABRIZIO SPADA. Card. Fabritius Spada.46
1690. 1690. VICARI GESUITI. SINODI. Nell'anno 1690, con il vicario Padre Giuseppe Tranfo, della società di Gesù, essendo cardinale protettore Fabrizio Spada, nella chiesa di Santa Maria della Sanità.
1691. 1691. VICARI GESUITI. 20. P(adre) Ant(oni)o BATTAGLIA. 1691.
1695. 1695. VICARI GESUITI. 21. P(adre) Diego CALCAGNI, p(er) patente del card. Spada, 28 (novem)bre 1695. Prese possesso <il> 28 (dicem)bre 1695.
1697 1697. CHIESA ABBAZIALE. CORO.47 In essa v’è il coro,48 tutto di noce, fatto nell’anno passato, 1697.49
1698. 1698. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. ALBANO. COLLOREDO. SPADA. Al presente è protettore, amministratore e giudice dell'Abbazia, l'eminentissimo cardinale Fabrizio Spada. I comprotettori sono l'eminentissimo cardinale Leandro Coloredo e l'eminentissimo cardinale Giovanni Francesco Albano.
1698. 1698. VICARI GESUITI. SINODI. Ai sinodi è da aggiungersi il sinodo celebrato nella Chiesa di S.Michele Arcangelo nel villaggio di Piscopio, nel 1698, il Lunedì di Pentecoste, ed il 19 maggio, essendo protettore il card. Fabrizio Spada, vicario padre Diego Calcagni, dei gesuiti, che fu pubblicato l’anno successivo alla Storia cronologica breve dell’abbazia.
1698 1698. CHIESA ABBAZIALE. RICOSTRUZIONE.50 La chiesa abbatiale di Mileto, fabbricata dalle rovine della chiesa antica,opera magnifica del conte Ruggiero, è assai capace p(e)r il popolo. [F.35r, 1-4]
1698. Altare maggiore.51In questa chiesa l’altare maggiore è avanti al coro; - in esso non vi è alcun’obbligo di messe. - solo, ogni mattina, in esso si celebra la messa conventuale, e s’applica p(er) l’anima del conte Ruggiero, suo fondatore, della sua moglie, e dè suoi figli.52
1701. 1701. VICARI GESUITI. 22. P(adre) Giacinto MARTINI,  p(er) patente del card. Spada, 1701.
1704. 1704. VICARI GESUITI. 23. P(adre) Emanuele TACCONE, pro-vicario. 1704.
1704. 1704. VICARI GESUITI. 24. P(adre) Iacopo BERTOCCHI, vicario, 1704. Card. Spada.



S O M M A R I O      
A. INDICE.IV. ABBAZIA:    CHIESA E MONASTERO.     

IV.1. BENEFITII   antichi. Catalogo. 53Catalogus beneficiorum exi(n)stentium in abbatialis ecclesiae SS.ma(e) Trinitatis Miletens. ante an. M.D.C.54

Catalogus beneficiorum exi(n)stentium in abbatialis ecclesiae SS.ma(e) Trinitatis Miletens. 
ante an. M.D.C.

S.d. Altare sub invocatione S(anc)ti Benedicti.in quod fuerunt tra(n)slata alia altaria, sed temporis decursu sublatum.Nella riedificazione post 1659 non è ripristinato quale altare.
Nella definizione 1700 non è indicato quale altare.

S.d. Cappella maior dicata S(anc)to Con(o).in ala dextera eccl(esia)e abbatialis,absq(ue) redditibu(s), et onere missarum.Nella riedificazione post 1659 non è ripristinato quale altare.
Nella definizione 1700 non è indicato quale altare.


MILETO. SOGETTARIO.55
1699. STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO. [Diego CALCAGNI, S.I.] STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO Messina, tipografia Domenico Costa. 1699.Imprimatur Campagna. Imprimatur Guascone V.G. per l'Ill: de Giufino <A>
1381-1481 I.4. [Secolo] IV (1381-1481). Fogli 11r-11v. DOC.N.139, PERGAMENA I.VII. 
1420, ottobre 19. Indizione XIV.56

1426. MANCANTE57
1440-1581 1440-1581. REGIME COMMENDA. COMMENDATARI. Diminuito il numero dei monaci, essendo forse rilassata l'osser- vanza delle leggi monastiche, e scomparsi per le ingiurie dei tempi una buona parte dei beni e le rendite, dai romani pontefici furono messi a capo dell'Abbazia gli abati di commenda. 58
1436. post 1436. 1440 al 1472. COMMENDATARI. GIULIANO BARRESIO. GIOVANNI CENTEGLIES.INNICO GUEVARA (DE) .Iulianus Barresius commendatarius intrusus. Post annum 1436. Clericus catanensis.59Sono da aggiungersi agli abati commendatari altri cinque, i nomi dei quali abbiamo da poco trovati manoscritti.Sono da collocare prima del card. Giovanni di Aragona:-D. Giuliano Barresio,del clero di Catania, commendatario intruso.- D. Innico di Guevara, commendatario.-D. Giovanni Centeglia, commendatario.- Questi tre dall'anno 1440 al 1472.60
1440-1472. 1440 al 1472. COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.GIOVANNI CENTEGLIES.INNICO GUEVARA (DE) .Sono da aggiungersi agli abati commendatari altri cinque, i nomi dei quali abbiamo da poco trovati manoscritti.Sono da collocare prima del card. Giovanni di Aragona:-D. Giuliano Barresio,del clero di Catania, commendatario intruso.- D. Innico di Guevara, commendatario.-D. Giovanni Centeglia, commendatario.- Questi tre dall'anno 1440 al 1472.61
1443. 1443. COMMENDATARI.[D. Ioannes Centeglia] Era ab(at)e comendat(ari)o nel 1443 e dà monumento.62Nel 1443 essendo commendatario don Giovanni Centellas, l’abbatia fu riposta in possesso <di> terre occupate ingiustamente dal conte di Belcastro.63+64
1451. 1451. COMMENDATARI.D. Innicus de Guevara, an.1451.65+66
1451. 1451. COMMENDATARI.D. Ioannes Centeglia, ante an.1451.67 +68
1459-1478 1459 al 1478. COMMENDATARI.Dopo il Guevara, contro di cui avendo proposta la causa in Roma Ant(on)io Chifatti [Chifassi ?], fu q(ue)sto dichiarato legitimo ab(at)e il 1459 e tenne l’abbatia almeno fino al 1473, ma forse anche fino al 1478.69Nell’anno 1459 Giuliano Barresio fu scomunicato con alltri monaci per essersi usurpata l’abbatia.70
1474 1474. COMMENDATARI.Nell’anno 1474 il cardinale Giovanni d’Aragona, commendatario, fu reintegrato di molti beni occupati dell’abbadia.71
1478 1479. COMMENDATARI.Joannes de Aragonia, filius regis Ferdinandi, creatus cardinalis à Sixto quarto (...) L’ag(os)to d(e)l 1478 era già ab(at)e.72 73
1482-1484. COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).Nell’anno 1482 Giovanni da Viterbo, vescovo di Cotrone e commendatario dell’abbatia, tenta di recuperare molti beni dell’abbatia, occupati da varij. 74D. Ioannes de Viterbio, episcopus Cotronensis. Il luglio d(e)l 1484 era già ab(at)e.75__________Dopo Giovanni, card.di Aragona:- D. Giovanni di Viterbo, vescovo di Crotone.
1485 1485. COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').Joannes de Aragonia, filius regis Ferdinandi, creatus cardinalis à Sixto quarto, obijt anno MCCCCLXXXV.76___________Il primo abate commendatario fu Giovanni di Aragona, figlio del re Ferdinando, creato cardinale da Sisto IV.Morì nell'anno 1485.
1601. 1601. VICARI.Pompeo MANGIONE. 1601.
1602. 1602. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. GIULIO ANTONIO SANTORO.Card(inalis) Iulius Antonius Sanctorus; obijt 1602.77
1606. 1606. VICARI.Gio(vanni) Andrea STRATI. 1606.
1615. 1615. VICARI.Claudio VACCARI. 1615.
1616. 1616. VICARI.Luca FELICELLO. 1616.
1617. 1617. VICARI.Giovan Francesco PETROLILLO. 1617.
1617. 1617. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1617, nella chiesa di S. Michele in Piscopio, col vicario don Giovan Francesco Petrolillo, essendo protettore il cardinale Benedetto Giustiniani.
1619. 1619. VICARI.F(rate) Giacomo TORTI, dom(enican)o. 1619.
1620. 1620. VICARI.Geminiano ANSALONE.1620.
1620. 1620. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1620, col vicario don Geminiano Anzalone, essendo protettore il cardinale Benedetto Giustiniani, nella chiesa abbaziale di Mileto.
1621. 1621. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. BENEDETTO GIUSTINIANI.Card(inalis) Benedictus Iustinianus; obijt 1621.78
1621. 1621. VICARI.Pier Fran(ces)co CREMONA.1621.
1622. 1622. VICARI GESUITI....i cardinali protettori, elessero a Mileto i loro vicari generali, affinchè esercitassero la giuri sdizione spirituale.Nei primi tempi fecero le veci di vicari alcuni regolari e preti secolari.Dall'anno 1622 i padri gesuiti.
1622. 1622. VICARI GESUITI.1. P(adre) Gio(vanni) Andrea PINEGLIA.1622.
ANTE 1623. ANTE 1623. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. MAFFEO BARBERINI. PONTEFICE. URBANO VIII.Card(inalis) Maph(a)eus Barberinus, max Urbanus VIII; ob(ijt) 1644.79------Tra i protettori si contano ancora Maffeo Barberino creato cardinale da Paolo V, dichiarato sommo pontefice nell'anno 1623.
1623. 1623. VICARI GESUITI. SINODI.Avendo l'Abbazia un territorio separato, è abbazia nullius, convoca i sinodi, elegge gli esaminatori sinodali ed esercita una giurisdizione quasi episcopale sui suoi sudditi, come nel suo breve dell'11 novembre 1623 attesta Urbano VIII, pontefice di felice memoria.
POST 1623. POST 1623. URBANO VIII. SEMINARA. ABBAZIA S.GIOVANNI IN LAURO. ANNESSIONE ACGR.Questi unì in perpetuo l'abbazia di S.Giovanni in Lauro, o in La- bra, al seminario del Collegio dei Greci di Roma.
1627. 1627. VICARI GESUITI.2. P(adre) Agostino CAPUTO, p(adre) del card. Biscia. 2 gennaro 1627.
1627. 1627. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. SCIPIONE COBELLUTIO.Card. Scipio Cobellutius. Ob(ijt) 1627.80
1628. 1628. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1628, con vicario padre Agostino Caputo, della Società di Gesù, essendo protettore il cardinale Lelio Biscia.
1628. 1628. VICARI GESUITI.3. P(adre) Teodoro MASSIMIANO. 1628.
1630. 1630. VICARI GESUITI.4. P(adre) Fran(ces)co CANTERA, p(adre) del card. Biscia. 5 ap(ri)le 1630.
1632. 1632. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1632, col vicario Padre Francesco Cantera, della Società di Gesù. Stesso Protettore.
1636. 1636. VICARI GESUITI.5. P(adre) Fran(ces)co DEL GIUDICE, p(adre) del card. Biscia. 17 ap(ri)le 1636.
1636. 1636. VICARI GESUITI. SINODI.Nel 1636, col vicario Padre Francesco del Giudice, della Società di Gesù. Stesso Protettore.
1638 1638. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. LELIO BISCIA.Card. Lelius Biscia. Ob(ijt) 1638.81
1639. 1638. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. ALESSANDRO CESARINI.Card. Alexander Cesarinus.82
1639. 1639. VICARI GESUITI.7. P(adre) Fran(ces)co Ant(oni)o DE ROSSI, p(adre) del card. Cesarini. 20 gennaro 1639.
1639. 1639. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1639, col vicario Padre Francesco Antonio De Ruffis della Società di Gesù, essendo Protettore il cardinal Alessandro Cesarini.
1641. 1641. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. FRANCESCO BUONCOMPAGNI.Card. Franciscus Buoncompagnus. Ob(ijt) 1641.83
1642. 1642. VICARI GESUITI.6. P(adre) Vincenzo RISI, p(adre) d’Alessandro CESARINI. 14 (otto)bre 1642.
1644. 1644. VICARI GESUITI.8. P(adre) Francesco BRUNETTI. 1644.
1648. 1648. VICARI GESUITI.9. P(adre) Francesco DE GIOVANNI, p(adre) del card. RONDANINI. 29 ag(ost)o 1648.
1651 1651. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. PAOLO EMILIO RONDANINI.Card. Paulus Emilius Rondaninus.84
1651. 1651. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1651, con il vicario Padre Francesco di Giovanni, della  società di Gesù, essendo cardinale protettore Paolo Emilio Rondanini, nella chiesa di S. Michele in Piscopio.
1658. 1658. VICARI GESUITI.10. P(adre) Girolamo ADINOLFI, p(adre) del card. Fran(ces)co Barberini. 7 (settem)bre 1658.
1659. 1659. CHIESA. RIEDIFICAZIONE.Questo tempio che per quasi sei secoli aveva resistito a più ter remoti,fu spianato solo la notte del 5 novembre 1659.Dai ruderi dell'antico e distrutto tempio, fu costruito il nuovo, di lunghezza ed altezza minori,di forma tuttavia elegante. Questo nuovo tempio fu iniziato nel 1660 e fu terminato nel 1698.   La lunghezza di palmi 120, la larghezza la stessa dell'antico tempio, infatti racchiusa nelle stesse pareti rimaste in piedi.            
1659 Il tumulo del conte Ruggero a lungo giacque nel cimitero prossimo alla chiesa. Dopo parecchi anni fu rimesso nella chiesa, tra due colonne marmoree, con questa iscrizione scolpita sulla parete: Ruggero, conte di Calabria e della Sicilia/ fece questa sepoltura il maestro Pietro Oderisio/ Romano in memoria./ Se leggi, dì un requiem.Il tumulo era di un candido marmo, di lunghezza 9 palmi, per lar- ghezza quasi 5, di altezza 8. Stanno sopra, a sinistra ed a destra del tumulo, due simulacri, l'uno di una donna, l'altro di un uomo, ma senza testa. Dicono che uno sia di Ruggero, l'altro forse di Eremburga. Al termine del tumulo vi sono due colonne striate.Su di entrambe le fronti si vede una porta semiaperta, in entrambi i lati è scolpito lo stemma gentilizio del conte, ossia la croce chiusa tra i due fiumi.Questo, rovinato l'antico tempio, giacque disprezzato per più anni.Costruito e terminato il nuovo tempio, affinché la memoria di un sì grande conte non perisse, fu posto nell'ala sinistra in forma migliore e più nobile.(...)Questa descrizione è da aggiungersi dopo quella del tumulo marmoreo in cui fu riposto il corpo del conte Ruggero: Ruggero, conte di Calabria e di Sicilia, figlio di Tancredi, fratello di Roberto il Guiscardo, padre di Ruggero primo re di Sicilia, caro a S.Brunone, nell'opera protetto della Beata Vergine, che scacciò dalla Sicilia i saraceni, che fondò e dedicò questa abbazia e basili- ca, dedicata alla Santissima Trinità,e cotruì un ampio monastero, perchè fosse abitato e retto dai monaci dell'ordine di S.Benedetto, ed altri monasteri, abbazie, episcopati, in Calabria e Sicilia fondò, restaurò, dotò, morì in Mileto di oltre 70 anni l'11 Luglio del 1101, ed in questa basilica fu tumulato, con questa iscrizione: Lasciando le cose terrene, il duce Ruggero migrò alle amene sedi, ove abita nelle case del cielo.Rinnovata la memoria di tal principe e fondatore. Anno 1700.[Appendice alla Breve Storia Cronologica dell'Abbazia della Santissima Trinità di Mileto]
1661. 1661. VICARI GESUITI.11. P(adre) Fran(ces)co Antonio BRANCONIO. 1661.
1662. 1662. VICARI GESUITI.12. P(adre) Ludovico PALLAVICINO, p(adre) del card. Fran(ces)co Barberini. 30 (otto)bre 1662.
1664. 1664. VICARI GESUITI.13. P(adre) Gio(vanni) ROMERO. 1664.
1665. 1665. VICARI GESUITI.14. P(adre) Carlo SUPPA, p(adr)e del card. Franciotti. Giugno 1665.
1667. 1667. VICARI GESUITI.15. P(adre) Giorgio PLEVINOSCHI,  1667.
1675. 1675. VICARI GESUITI.16. P(adre) Alessandro DEZZA, p(adr)e del card. Raspone. 4 (novem)bre 1675.
1675 1675. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. CESARE RASPONI.Card. C(a)esar Rasponus.85
? 16.... COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. SIGISMONDO CHIGI. TROVARE ANNO
Card. Sigismondus Chisius.86
1679. 1679. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. FRANCESCO BARBERINI.Card. Franciscus Barberinus. Ob(ijt) 1679.87
1680. 1680. VICARI GESUITI.17. P(adre) Giorgio PLEVINOSCHI,  1680.
1685. 1685. VICARI GESUITI.18. P(adre) Gio(vanni) Bat(tis)ta REBUFFI. 1685.
1687. 1687. VICARI GESUITI.19. P(adre) Gius(epp)e TRANFO. 
1687.
1690. 1690. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. FABRIZIO SPADA.Card. Fabritius Spada.88
1690. 1690. VICARI GESUITI. SINODI.Nell'anno 1690, con il vicario Padre Giuseppe Tranfo, della società di Gesù, essendo cardinale protettore Fabrizio Spada, nella chiesa di Santa Maria della Sanità.
1691. 1691. VICARI GESUITI.20. P(adre) Ant(oni)o BATTAGLIA. 1691.
1695. 1695. VICARI GESUITI.21. P(adre) Diego CALCAGNI, p(er) patente del card. Spada, 28 (novem)bre 1695. Prese possesso <il> 28 (dicem)bre 1695.
1697 1697. CHIESA ABBAZIALE. CORO.89In essa v’è il coro,90 tutto di noce, fatto nell’anno passato, 1697.91
1698. 1698. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI. ALBANO. COLLOREDO. SPADA.Al presente è protettore, amministratore e giudice dell'Abbazia, l'eminentissimo cardinale Fabrizio Spada.I comprotettori sono l'eminentissimo cardinale Leandro Coloredo e l'eminentissimo cardinale Giovanni Francesco Albano.
1698. 1698. VICARI GESUITI. SINODI.Ai sinodi è da aggiungersi il sinodo celebrato nella Chiesa di S.Michele Arcangelo nel villaggio di Piscopio, nel 1698, il Lunedì di Pentecoste, ed il 19 maggio, essendo protettore il card. Fabrizio Spada, vicario padre Diego Calcagni, dei gesuiti, che fu pubblicato l’anno successivo alla Storia cronologica breve dell’abbazia.
1698 1698. CHIESA ABBAZIALE. RICOSTRUZIONE.92La chiesa abbatiale di Mileto, fabbricata dalle rovine della chiesa antica,opera magnifica del conte Ruggiero, è assai capace p(e)r il popolo. [F.35r, 1-4]
1698. 1698. Altare maggiore.93In questa chiesa l’altare maggiore è avanti al coro; in esso non vi è alcun’obbligo di messe,solo, ogni mattina, in esso si celebra la messa conventuale, e s’applica p(er) l’anima del conte Ruggiero, suo fondatore, della sua moglie, e dè suoi figli.94
1701. 1701. VICARI GESUITI.22. P(adre) Giacinto MARTINI,  p(er) patente del card. Spada, 1701.
1704. 1704. VICARI GESUITI.23. P(adre) Emanuele TACCONE, pro-vicario. 1704.
1704. 1704. VICARI GESUITI.24. P(adre) Iacopo BERTOCCHI, vicario, 1704. Card. Spada. 

S O M M A R I O 
            
A. INDICE- IV. ABBAZIA:    CHIESA E MONASTERO.     

IV.1. BENEFITII   antichi. Catalogo. 95Catalogus beneficiorum exi(n)stentium in abbatialis ecclesiae SS.ma(e) Trinitatis Miletens. ante an. M.D.C.96

Catalogus beneficiorum exi(n)stentium in abbatialis ecclesiae SS.ma(e) Trinitatis Miletens. 
ante an. M.D.C.

S.d. Altare sub invocatione S(anc)ti Benedicti.in quod fuerunt tra(n)slata alia altaria, sed temporis decursu sublatum.Nella riedificazione post 1659 non è ripristinato quale altare.Nella definizione 1700 non è indicato quale altare.

S.d. Cappella maior dicata S(anc)to Con(o).in ala dextera eccl(esia)e abbatialis,absq(ue) redditibu(s), et onere missarum.Nella riedificazione post 1659 non è ripristinato quale altare.
Nella definizione 1700 non è indicato quale altare.


MILETO. SOGGETTARIO97

1608
221.P.I. 9 Julii. Indict. VI sedente Paulo V an.IV Paulus Avarus Archiep. Ragusinus executor litteram apostolicam publicat collationem Ecclesiae S.Nicolai Casalis Piscopii factam ab eodem Pontifice in favorem Augustini Stanganelli.

1608
222.P.II.22 Fbris.Indict. VI sedente Paulo V an. V Andreas Strati Vicarius Generalis Abb.Trinit. pro Coll.o Greco confert Pompeo de Gennaro Parrochialem Ecclesiam S. Petri Casalis S. Petri de Bibona et cappellam S. Michaelis Arcangeli de ipsa Bibona.
L'anno di Cristo non si accorda coll'anno del pontefice. L'indiz.e secondo l'uso di quali di quei luoghi dovrebbe essere stata mutata alle Calende di Fbre.

1609
223.P.III.Kal. Martii.Paulus V, Pontif.us an. IV confert ecclesiam Parrochialem S. Mariae Virginia et S. Pantini Casalis S. Gregorii Superioris Joanni Dominico Stangarelli.

1609
224.P.IV.Kal. Maii.Paulus V Pontif.us  an.IV mandat Aloysio Gallo in utraque signatura Referendaris et Archipresbitero, atque Archidiacono Miletensi ut Joannem Dominicum Stangarelli in possessionem immittant Cappellae dictae n. superiori.


1612/1613
227.P.VII.14 Kal. Martii Paulus V Pontif.us an.VIII conferì Terentio Murmure Ecclesiam S.Leonis Casalis Pizzinini Jurisdictionis Abb.is Trinit. Mileten eiusque rei executionem mandat Vicario Generali Episcopi Miletensis.

1613
228.P.VIII.27 Aprilis.Paulus V Pontif.us an. VIII prorogat ad aliud Quinquennium concessionem fructuum Ecclesiae Chissanensis factam, ut supra n. 220.

1614
229.P.IX.18 Januar.Paulus V, Pontif.us an.IX confirmat locationem factama Card. Justiniano Protectore Collegii Greci cuiusdam Domus in via Victoria Hieronymo Sirleto donec venerit pro 250, si non quinquennium praetergrediatur, deinde vero pro 16 singulis annis.

1616
230.P.X.12 Kal. Aptis.Paulus V, Pontif.us an.XII reservat in favorem Petri Arcudii annuam Pensionem 80 a Joanne Maria Pacavo Bergomensi provisso in eadem Dioecesi persolvendam.

1618
231.P.XI.27 Junii.Paulus V Pontif.us an XIV concedit ad septennium Indulgentiam insitantibus Ecclesiam S. Nicolai Venea Superioris in die Anumptionis B.M.29.

1618
232.P.XII.20 Aug.IndictI sedente Paulo V an.XIV Franciscus Petrolillus Abb. Trinitatis Mileten. Vicarius de consensu Card. Justiniani Protectoris confert Hectori Delia Praesbitero Casalis S. Gregorii Ecclesiam S. Honufrii Casalis Cremasti.

1619
233.P.XIII.8 Kal. Feb.Paulus V Pontif.us an. Xv reservat in favorem Petri Arcudii Annuam Pensionem 15 a Leliode Guidis Canon. Brixien in eadem Dioecesi proviso persolvendam.

1619
234.P.XIV.6 Kal. Feb.Paulus V Pontif.us an. XV reservat in favorem Petri Arcudii annuam pensionem 15 super Beneficis Simplici S. Zenonis in Parrochiali Ecclesia Terrae Parsenghi Dioec. Brixiensi a Joanne Francisco Canipario persolvensam.

1622
235.P.XV.17 Aug.Gregorius XV Pontif.us an.II altare SS. Crucifixi in Ecclesia S. Athanasii Collegii Greci privilegiatum declarat.



1609
223.P.III.Kal. Martii.Paulus V, Pontif.us an. IV confert ecclesiam Parrochialem S. Mariae Virginia et S. Pantini Casalis S. Gregorii Superioris Joanni Dominico Stangarelli.

1609
224.P.IV.Kal. Maii.Paulus V Pontif.us  an.IV mandat Aloysio Gallo in utraque signatura Referendaris et Archipresbitero, atque Archidiacono Miletensi ut Joannem Dominicum Stangarelli in possessionem immittant Cappellae dictae n. superiori.



1610. Antonio SODERO. MISV. Arciprete.

1610-1700. Chiese e cappelle delle Vene.  

1610-1679. Squarci,  di messe celebrate nelle chiese della badia.  

1613-1614. Introito ed esito. 

1614-1688. Spogli Abaziali e Camerali, . -Decime.

1616-1617. Introito ed esito.  Grancia di Seminara. 

1616-1637. Grancia di Seminara. 

1616-1699. Atti di giurisdizione delli Vicarii Abaziali, .  

1616,  giugno 23.  Mileto.  Abbazia. VICARIO  Luca FELICELLI.  ATTUARIO.  NOTAIO. Paolo RENZIO.  Processo informativo su giurisdizione urbana Borgo abbaziale. 

1616. ABBAZIA  S.  MICHELE ARCANGELO  E SS. MA TRINITA’ MILETO. CHIESA ANTE 1659.  SACRESTIA. ANTICHE RELIQUIE . 

1616-1715. Liti coi Vescovi di Mileto. 

s. d. (ante 1622 ?) Anonimo,  gesuita,  designato ad assumere funzione di vicario generale abbazia SS. Trinità di Mileto,  rinuncia,  esponendone motivazioni. 

1619-1648. Obbligazioni.  

1619. Nota delli robbi del palazzo dell’abb(azi)a di Mileto fatto à 3 aprile 1619.

1620. s. d. (post 1620) Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Copia di 1620, novembre 10. Roma. SAULI, cardinale. Lettera della S. Congregazione al vescovo di Mileto, d’interesse MAST. 

1620. s. d. (post 1620) Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Scritture appartenenti alli sinodi.

1621, marzo 29. G. SANSO, già commissario apostolico agli spogli. Frammento di lettera (inserta in Visita STRATI- 1608 – 1609 – ma spuria). Con notizie di: Ansalone, vicario defunto il 23 ottobre 1620: ragguagli su suppellettile di; Marasco, abate,menzione. 

1622-1625. Introito ed esito.  

1622-1682. Scritture riguardanti giurisdizioni della badia.  

1623, giugno 12. Andrea PINEGLIA vicario MAST. Visita. 

1623, giugno 17. In Visita Andrea PINEGLIA vicario MAST, la stessa viene continuata dai delegati Nicola DE BURGOS, Leonardo SICOLI, Donato FIASCHE’.  Visita chiesa MAST. 

1624. Piscopio. Agostino CANNATA. Riassunzione di capitoli matrimoniali. Pergamena. 

1626, gennaio 1 – febbraio 16. Processo informativo con esame di testi su estensione territoriale giurisdizione abbaziale. 

1626, ottobre 5. Nicotera. Esame di testi su estensione territoriale casali siti in giurisdizione abbaziale. 

1629-1686. Scritture riguardanti i chierici coniugati.  

1630-1632. Stato di introito ed esito della badia.  

1630-1640. Introito ed esito.  

1630-1695. Grancia di Gerace.  

1630-1664. Introito ed esito.  

1632. Luca ILARIO. MISV. Arciprete della cattedrale. [da schede F. BARTULI]. 

1632,  marzo 03.  Monteleone  Francesco CANTERA,  vicario MAST,  a non indicato rettore CG.  Trasmette scritture inerenti possesso terre in Bivona,  a favore abbazia,  utili al contenzioso in atto per recupero somma 672 ducati in debito non riconosciuto del duca Pignatelli,  di Monteleone,  per l’affitto delle medesime terre di Bivona.  
1635. DELL’AUTORE DIPLOMATICO DIEGO CALCAGNI, S.J.
Abbiamo la presunzione di conoscere come egli avrebbe di certo amato essere, del caso, presentato. Nello stesso modo in cui visse, operò, scrisse: con e tramite e solamente di documenti. Sinanche nel necrologi chiaramente ciò vi si trova: era un suo motto, una sua profonda convinzione: l’oggettivazione tramite un documentale espositivo. Ovvio, con tutti i limiti e le caratteristiche in tale settore nell’epoca sua. Di Diego Calcagni in verità non si conosce molto. Noto, ad alcuni, pochi, per una dottissima storia di Recanati, di certo ne rimase oscura l’ampia del resto produzione., In specie i manoscritti. Che qui, man mano saranno presentati, esposti, ove possibile in integrale pubblicati. Affiancati con notizie varie della vita ed opera sua. Vicario dell’abbaziale di Mileto dal gennaio del 1696, alla cui sede di vicariato pervenne in 26 dicembre del ‘95, ne ricoprì egregiamente la funzione sino all’aprile del 1701. Molto ivi scrisse, analogamente molto operò. Ben poco dai più se ne conosce. Dell’ivi veramente preziosa sua personale opera. Qui ne sarà esposta. In ordinato catalogo. Diluta nel tempo ma coerentemente dispiegata. Documentalmente.  Si sono scritte varie fantasiose illazioni, nella pubblicistica miletese contemporanea, su questo dotto gesuita. In specie oltraggiosa ne fu, alcuni anni or sono, quella di irresponsabilmente individuarlo quale supposto artefice di falsi del diplomatico. Necessita pertanto, e non fosse altro che solo per questo, rispondere con l’essere in quanto sopra - Calcagni - del tutto soddisfatto: pubblicheremo pertanto documenti. Ed ancora documenti. E scritti di dettato proprio. E scritti suoi. Ed epistolari vari. Sicuramente ne avremmo sua approvazione. Ci basta. 

1636-1640. Introito ed esito.  

1638. Li ecclesiastici non possono tenere robe d’altri occultate….

1638. Dicaconi selvaggi minacciati dalla corte di Misiano…

1639-1650. Dare ed avere. 

1641,  novembre 07.  Roma,  Collegio Greco.  Rettorato.  Tarquinio GALLUZZI,  rettore,  a non indicato destinatario ma dal contesto evincesi trattarsi dell’avvocato del collegio stesso.  D’ordine su grave contenzioso abbazia di Mileto avverso indebite usurpazioni di beni e ragioni proprietarie in possedimenti siti in marina di Bivona,  come anche su questioni generali d’interesse per il plateatico,  anche d’interesse per ulteriore contenzioso con reverenda Fabbrica di S. Pietro,  ne trasmette epistole vicariali ed atti allegativi.  

1642, gennaio 12. Mileto. Paolo RENTIUS, notaio abbaziale. Copia di particola da platea originale della mensa episcopale miletese, con indicazione soggetti a comparire. 

1642. LUZZI. XXXI. GREGORiO PANZANI Anno i o.Originario cli antica , e nobile stirpe liorentilia naeclue in Roma a ottobre da. Ottavio , e taura Paola Cremonese. Dopo di essersi clottorato ivi anibe, le leggi nel gliiiasio to flÌI i.itirè fia i pp, lei I ora tei io di. FilIppo. eìiiie quiiitli spedito da Urtano VITI ad l½rtichetta faria di iflorbone mogIte Carlo I JngliiTterra colU incaricodi trattare aÌìii di sommo rilievo , e colliporre alLen cotitroversiO tra il dero secolare, e il rendare di cuel iegno. In tal rincoritro Grego rio mantiggiosi in maniera cile beriaffetto allt corte divenne superò dio la. Sette pubblicamente tenesse presso la maestà dÀla Regina Uil Intertiunzio , e clic altro simile ele"ato della Regina risedesse iii Roma. liiruotir coogcinincilu; nineiits. Croniclie dei cori vento di Soriano , Alsibia pag.. i ,fetie snneìorrifl nzenSis negristi. i png.. leii SlacJia Uglielli clic rajpoi ta il ti flp SSCenti tel ti o v. la Sinodo dcl succusoic I ari lliti.

1649. Introito.  

1649, ottobre 31. Roma, A. Andrea, noviziato S.J.Ingresso in noviziato di Diego Calcagni. Nota di corredo. 98Diego Calcagni, da Recanati, d’età d’anni quattordeci 99 e otto mesi, venne a S. Andrea alli 31 ottobre 1649.

Portò:
* un cappello;
* un mantello di bavarano negro;
* una vesticciola di damasco negro, usata;
* un paro di calzoni e giuppone, di saia pavonazza con le maniche d’ormesino negro; 
* un giuppone di fustagna, à opra;
* un par di calzette di seta berettine, usate;
* un par di legavie di taffetà berettino;
* quattro camiscie;
* sei fazzoletti;
* tre pari di sottocalzette;
* quattro pari di scarpini;
* due pari di sottocalzoni, di tela;
* un sciugatorello;
* due toccati 100 et un berettino dalla notte;
* quattro collari;
* quattro pari di manichetti;
* un pettine d’osso;
* un paro di guanti; 
* un paro di scarpe;
* un paro di pianelle;
* un paro di stivali, con li suoi speroni;
* un paro di bisaccie, di tela;
* un coltello;
* una forcina, con la guaina;
* un par di forbicette, con la guaina;
* et in denari sette giulii.
Io, Diego Calcagni, mano propria. // 101

1650. DOCUMENTAZIONE INEDITA. RELAZIONE STATO CONOSCITIVO PRELIMINARE ALLA SOPPRESSIONE CONVENTI CARMELITANI. Per contesti storico-sociali, politici, economici, religiosi, ved. questioni complessive delle cosiddette “soppressioni innocenziane”. ***  Riprod. ms. inviatemi da BOAGA, Curia generalizia dei Carmilitani,  Roma. Archivio. Anno 1980, lettera del 21 marzo. Curia generalizia dei Carmilitani,  Roma. Archivio. II. C. O. 11, f. 202 r.  102

1650. SULLA  DOCUMENTAZIONE INEDITA. RELAZIONE STATO CONOSCITIVO PRELIMINARE ALLA SOPPRESSIONE CONVENTI CARMELITANI. Per contesti storico-sociali, politici, economici, religiosi, ved. questioni complessive delle cosiddette “soppressioni innocenziane”. IN QUESTO SITO VEDI ANCHE 1951. AA.VV. Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum, rev. adm. p. N. SILVERII  a S. Teresa, eiusdem ordinis praepositi generalis auctoritate et iusssu edita. Romae, apud Curiam Generalitiam. Annus XXIII, Ian.-iun. 1951, fasc. I-II. Per contesti storico-sociali, politici, economici, religiosi, inerenti la situazione - per il convento di Mileto allo stato 1536, ved. in sito fonti inerenti 1536 e 1914. Per questioni complessive delle cosiddette “soppressioni innocenziane”, da 1650 e post, cui si riferisce il seguente inedito, ved. la specifica e specialistica letteratura in materia (Boaga). Utili sintetiche notizie, per diocesi Mileto, anche in fonte XVIII: Napolione. AGUDO, Curia generalizia dei Cappuccini,  Roma. Archivio. Anno 1980. Archivio generale O.F.M. Provincia di Reggio. Relazioni sullo stato de conventi de fr. min(o)ri capuccini della prov(inci)a di Reggio, fatta l’anno 1650. 1790. Relativamente a questa data, a breve sarà pubblicato in questo sito un minuto inventario di suppellettili ed altro, con descrittiva del luogo, del già convento dei cappuccini nell’ormai diruta Mileto. Dal tenore dello stesso, dall’elencato, se ne desume lo stato di indigenza in cui vivevano. L’arredo e le suppellettili erano estremamente semplici. 1931. A. Primaldo COCO (O.F.M.), Saggio di storia francescana di Calabria, dalle origini al secolo XVII. Con prefazione del m.r.p. Aniceto CHIAPPINI, lettore e archivista generale dell’Ordine dei Frati Minori. 1931, Taranto, Tip. ditta Ettore e Alberto Cressati. 1973. Remigio Alberto LE PERA, I cappuccini in Calabria e i loro 80 conventi, Chiaravalle Centrale, 1973, pp. 219 - 222. 




1654. Introito.  

1655-1656. Manuale d'introito ed esito del P. Vicario Ollauri. 

1656-1694. Benefici diversi: cappella del SS. Sacramento,  Spirito Santo dei Malinconici,  Spirito Santo dei Pini, S. Croce delli Tartari e S. Croce o del Crocefisso,  ecc.  

1658-1665. Libro Maggiore, debitori e creditori.  

1659. Francesco SATRIANO. MISV. Arciprete della cattedrale. u

1659-1700. MAST. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. VICARIATO. BILANCI MENSILI DI ENTRATA- USCITA. MILETO. CHIESA ABBAZIALE SS. MA TRINITA’ RICOSTRUZIONE E QUESTIONE MACERIE.

1659-1700. MAST. ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA. VICARIATO. BILANCI MENSILI DI ENTRATA- USCITA. VOCI DI: AFFITTI. AIELLO. ALIMENTI. BESTIAME. CAPITALI. CENSI. CERAMIDI. CHIESA. COLLEGIO SCOZZESE. COLTURE. CONTRIBUTIONI. DEBITI. DIVERSE. GERACE. GRANARO. LAUDEMIO. MANDRE. MASSERITIE. MORTAGGI. OLIO. PALMI. PENE. PENSIONE. RESTITUTIONI. RISARCIMENTI. SEMINARA. SPOSALITII. STALLA. TONNARA. Di esse, ai fini di una ricerca sulla questione in oggetto, risultano pertinenti le seguenti: CERAMIDI. CHIESA. DIVERSE. MASSERITIE. PENE. PENSIONE. RISARCIMENTI. 

1659. ABBAZIA. INTROITO COMPLESSIVO ANNUO. Lista dell’entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Si agiunga a questa lista dell’entrate dell’abb(adi)a l’anno 1661 e 1662  fino a tutto (novem)bre. 

1659, agosto 15. Monteleone. Pro vicariato ad interim Francesco PATIGNO (da 15 agosto 1659). Rettore del gesuitico collegio di Monteleone. In assenza ADINOLFI, vicario generale dell’abbazia di Mileto, è proprio su Patigno che grava tutto l’onere dei primi provvedimenti a seguito del sisma 1659. Patigno lascia la funzione di vicario MAST il 12 maggio 1661. Adinolfi era in quel periodo fuori sede, sottoposto a grave procedimento disciplinare interno per presunte irregolarità nella gestione economica dell’abbazia stessa. 

1659. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim(oni)o dell’Abb(adi)a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg(i)o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim. o dell’Abb. a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg. o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn. 1661. 

1659. Ag. -ott. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659, nov. 6 novembre 1659. Primo rapporto del rettore curato chiesa MAST, Antonio Villi, con informativa su sisma e distruzione chiesa, a poche ore dall’evento. Con interessanti particolari su effettivo stato danni e rovine.
1659, novembre. Corrispondenze Francesco Patigno, pro-vicario MAST pro tempore, del novembre 1659. Tra cui, importante, quella del 22. 11. 1659 di relazione sull’effettivo stato dei danni a chiesa MAST. Con dettagliate informative, minuziose, su cosa rimasto e cosa distrutto. E prima ipotesi del futuro piano di ricostruzione.


1659. nov. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1659-1661. Introito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim. o dell’Abb. a della SS. a Trinità di Mileto, spettante al Colleg. o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn. 1661. 

1660. Lorenzo Mancini, notaio romano. Ad istanza di Francesco Mancini, rettore del Collegio Greco di Roma esegue copia  ( B ) dell’istrumento A., eseguito sulla base del transunto C1 1649, settembre 15. Napoli, chiesa o cappella di S. Maria de Principio, seu Restituta, ubicata nella venerabile chiesa arcivescovile. Ioannes Baptista de Aversana, di Napoli, notaio apostolico e regio transumptat instrumentum locationis de anno 1546. 26 martii Indict. IV, quo Joannes Vincentius Palmerius Neapolit. perpetuuj commendatarius Trinitatis Mileten. Hieronymo de Jannuccio, et Joanni de Ligorio locat Grangia S. Philippi, S. Mariae de Ponticella, S. Laurentii, S. Ipoliti, et S. Eloisae in pertinentiis Agelli  sua volta eseguito su base C  1619. (ante 20 settembre) Ioannem Iacobum Traella, notaio in Aiello. Transunto ex originali in pergamena di A, esibitogli da Iacopo Torti, vicario MAST, e dallo stesso notaio restituito al barone Mutio Zunisinola in data 20 settembre 1619. L’originale A ne era: 1546. Blasius Scampe, notaio in Napoli. Istrumento con cui Vincenzo Palmieri chierico napoletano e milite dell’ordine di S.Giacomo di Spagna, abate commendatario dell’abbazia della SS.Trinità di Mileto, concede in enfiteusi a Ieronimo Iannuzzi e Giovanni Ligorio, della terra di Aiello, la grancia sita nella terra d’Aiello ed in Motta Lacus. 

1660. F. A. Muscettola. Lettere esecutoriali inviate ad istanza del procuratore della badia di Mileto contro Luca Iannuzzi, Giovanni Silvio di Malta, Antonio Logorio, in solidum per molte annate insolute dell’annuo canone di ducati 150. 

1660-1692. Obbligazioni.  

1660-1696. Grancia di Seminara. Abbadia di S. Giovanni in Lauro. 

1660. ABBAZIA. INTROITO COMPLESSIVO ANNUO. Lista dell’entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Lista dell’entrate ricente dalla n(ost)ra abbadia d(i) Calabria. Con le segg. annotazioni: a) Il p(ad)re rettore nota un altro bilancio del sessanta uno sino al presente mese e vi agiunga di spesa di grano scudi trecento e dieci in circa e di gratia l’abia domatina. Veda anco a tergo quello <che > scrive il p(ad)re rettore. 1660.b) Si agiunga a questa lista dell’entrate dell’abb(adi)a l’anno 1661 e 1662 fino a tutto (novem)bre. 

1660 genn. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661.

1660 ott. Esito fatto dal p. Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef(ici)o della medes(im)a. Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn(ai)o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn(aio) 1661. 

1661, ottobre 18. Assisi. Paolo Emilio RONDANINI, cardinale protettore Collegio Greco, a non indicato rettore del citato collegio. Molto risentito, notifica trasmetterà rescritto autorizzativo S. Congregazione Concilio, su istanza vicario Branconio potersi alienare compana rotta a fine proventi pro lavori nuova chiesa MAST, solo allorquando da rettore CG gli perverrà fede vescovo sede viciniore abbazia. 

1661-1662. Introito fatto dal p. Francesco Antonio Branconio, vic(ari)o, delle rendite riscosse del patrimonio dell’Abb(adi)a della SS. ma Trinità di Mileto, spettanti al Collegio Greco di Roma, dalli 12 di maggio 1661, quando pigliò possesso del vicariato per tutto giugno 1662. 
Nota tergale: Conti e bilancio del p. Francesco Antonio Branconio, dell'an(ni)1661e 1662. 

1661-1662. Esito del p. Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb. a della SS. ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p. Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662. 

1661-1695. Chiese e cappella di S. Gregorio di Mezzo.  

1661,  ottobre 18.  Assisi.  Paolo Emilio RONDANINI,  cardinale protettore Collegio Greco,  a rettore dello stesso.  MAST.  Chiesa.  Iter autorizzativi alienazione campana.  

1662/A [Ludovico PALLAVICINI]. Relazione sullo stato della giurisdizione e rendite abbaziali, con minute notizie sulla chiesa pre 1659, danni del sisma, primi interventi. 

1663.  Ludovico PALLAVICINO,  S. J. ,  vicario MAST,   a non indicato rettore del CG,  Roma.  1663. gennaio. Ludovico PALLAVICINI, vicario MAST, a rettore CG, Roma. . Relazione su possibilità porre in affitto asse patrimoniale abbaziale. Aspetti positivi e negativi. Con notizie su distruzione chiesa; ipotesi riedificazione; risvolti giurisdizionali, economici, patrimoniali.

1663-1682. Obbliganze.  

1665-1666.. Esito cominciando dalli 13 di giugno 1665, per tutto giugno 1666. 

1666-1667. Esito delle retroscritte rendite dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal mese di luglio 1666 sin a maggio 1667. 
1667-1668 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata, et uscita in danari dell’Abbadia della SS. ma Trinità di Mileto, dalli 26 maggio del 1667, nel qual giorno et anno presi l’amministratione di essa abbadia, per tutto il 1668. 

1668,  gennaio 06. -Monteleone, collegio S. I. , residenza vicariale.  Giorgio, PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore Collegio Greco, Roma.  -Informativa su annosa questione pensione chiesa parrocchiale di Piscopio, a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato della stessa:  espone gravi difficolta' nella regolare esigenza ratei medesima.  

1668-1683. Platea di Mileto.  

1668-1698. Istrumenti per la badia. 

1669 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata et uscita in danaro dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto il 1669

1670 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’introito et esito in danari dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto il 1670. 

1671 ATTO PLEVINOWSKJ

1671 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’introito e dell’esito in danari dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. 

1672 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’introito e dell’esito in danari dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. 

1672,  4 novembre,  Roma. Patente di vicario della badia di Mileto a  p. Alessandro Dezza S. J. 
  
1672-1688. Granettari della paranza di Ionadi.  

1673 Alessandro DEZZA, Bilancio dell’introito et uscita dell’Abbatia della SS. ma Trinità di Mileto, per tutto l’anno 1673. Nel quale si pongono in contanti anche gli esatti in robbe, bestiami, e lavori. Voce:Entrata Nota tergale: 1673. 

1674. MAST .  CONSISTENZA PATRIMONIALE .  BENI FONDIARI .  ELENCO TOPONOMASTICO . ALESSANDRO DEZZA  VICARIO.  LATEA ABBAZIALE .  Terre e casali dove sono colture e censi dell’abbadia. 

1674. Platea dei censi della badia. 

1674-1782. Introito ed esito della Cappella del SS. mo di Episcopio.  

1674-1800. Istrumenti e varii altri atti notarili.  

1674. ABBAZIA. GRANI. MAGAZZINAGGIO. FOSSE. MONTELEONE. Fosse dei grani abbaziali,  ubicate in zona collegio gesuitico di Monteleone. 

1675, febbraio 8. Roma. Collegio Greco, Pietro PATURLO, notaio apostolico, transunto di 1507, luglio 9. [corrispondente a ACGR 172 L.IX ] [ASN 116, f. 126 r ]

1675, marzo 11. Roma. Camera notai conservatori capitolini. Giovanni Battista RONDINUS, in sostituzione del segretario Collegio Notai Capitolini, rilascia fede autenticativa del transunto 1675, febbraio 8. Roma. Collegio Greco, Pietro PATURLO, notaio apostolico, di 1507, luglio 9. [corrispondente a ACGR 172 L.IX ] [ASN 116, f. 126 r ] 

1675. Copia autentica della platea dei beni dell'Abazia della SS. ma Trinità di Mileto fatta  dal p. vicario Alessandro. Dezza, t. II .  

1675-1680. Censi della badia.  

1675-1692. Istrumenti dei censi spettanti alle cappelle e chiese della badia.  

1676. Introito dell’abbadia di Mileto de gli anni 1674, e 1675; e per tutto febraro del 1676. 

1677-1727. Carlo MIGLIARELLI. Arciprete della cattedrale. [da schede F. BARTULI]. 

1677. Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia. 1677. Voce: Entrata dell’abbadia di Mileto dal primo di marzo per tutto il 1677. 

1677.  Domenico Ottolini,  rettore Pontificio Collegio Greco,  Roma.  Nota tergale di mano Ottolini (1677) con nota di archiviazione come da ACGR 44:  ,  E.  59.  31 maij 1581.  Possessio Abatiae nomine Camere Aplicae à commissarii Camerae post obitu card.  Sfortiae Commendarij. , ,  con riferimento a:  1581,  giugno 9.  Mileto.  Adarsius castagnus delegato della Camera Apostolica.  Espositivo in atti che Giovanni Bisogni,  notaio laico,  presso di lui in 31 maggio recatisi presenta e sottopone protocollo rogato in presa possesso di Giovanni Carlo Camarda dell’abbazia della S. ma Trinità di Mileto,  nonché esecutorio in sequestro coatto asse patrimoniale abbazia predetta a carico di Pietro Vento ed alia medesima famiglia,  cui da tempo era stato assegnato,  notificato in Mileto al …  mag. co d. no Fran. co vento. 

1677. Domenico Ottolini,  rettore Pontificio Collegio Greco,  Roma.  Libro dé beni e capitali delle rendite e delle gravezze del Collegio Greco di Roma,  valutati secondo lo stato in cui erano nell’anno 1677 e descritti con la narrazione distinta di tutte le loro origini. 

1677. Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia. 1677. Voce: Uscita dal primo di marzo per tutto il 1677. 

1677, marzo 11. Mileto. Caterina PUZELLO, vedova di Francesco SCORDAMAGLIA, unitamente a Giuseppe SCORDAMAGLIA, proprio figlio, Roberto rev. PUZELLO, fratello di Caterina, effettua donazione a favore di Giuseppe SQUILLACI di “...una casa palatiata di 1 camera e basso sita e posta dentro la città, et proprio al piano della rev.da abadia, limito l’altra parte di casa di d.a Caterina e via publica” promessa a d.o Roberto ed un’altra loro casa sita nel Carmine (???) di d.a città, come per istromento rogato per mano di Antonio rev. GENOVESE (Genuise), notaio apostolico, libera da ogni peso, eccetto gr. 5 di censo enfiteutico all’abbazia, al prezzo di d.12. 103Antonio rev. GENOVESE (Genuise), notaio apostolico [Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/33].

1677, GIUGNO 29. MILETO. BORGO: “dove si dice il burgo”. 1 casa palatiata con alto e bascio. Andrea COMERCIO, di Mileto (mag°). Canone: 1 carlino annuo.104[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/21].

1677, agosto 29. MILETO. ABBAZIA. PIANO DELL’ABBAZIA: 1 casa +1 [casa]matta con orto. Antonio PERGULITI, di Pizzoni. 

1677. VENDITA BENI IMMOBILI. 1677, 29 agosto. Mileto. Lorenzo CHINDARELLO, del casale di S.Giovanni. Giovanni Vincenzo MELIDONE, del casale di Paravati. Venditori. Antonio PERGULITI, della terra di Pizzoni (mastro); acquirente. VENDITA DI: “...1 casa à solaro et 1 altra matta con orticello aperto dinanzi alla casa et 1 pergula in d.o orto, sito et posto sulla abadia della città, limito Giulia GALLIZZI. 105[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/33].

1677, agosto 29. MILETO. ABBAZIA. PIANO DELL’ABBAZIA: 1 casa palatiata di 1 camera e basso. Caterina PUZELLO vedova  SCORDAMAGLIA e figli a favore di Giuseppe SQUILLACI.  Limito l’altra parte di casa di d.a Caterina e via publica; gr. 5 di censo enfiteutico all’abbazia, al prezzo di d.12.106[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/33].

1678-1681. Introito ed esito.  

1678 Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia. 1677. Voce: scita dal primo di marzo per tutto il 1677. Addenda: 1678. Uscita dell’anno 1678. 
1678 Si sono spesi nella fabrica Abbadia di Mileto. Entrata et uscita del 1679. 

1680,  gennaio 02.  Monteleone,  Collegio S. J.  Residenza vicariale.  Lorenzo FRIZZI,  fratello compagno del vicario MAST,  a rettore Collegio Greco,  Roma.  Nota trasmissiva di planimetria abbaziale.  

1681 Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata, et uscita della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo sino all’ultimo del 1681. Cassa dare dal primo di gennaro per tutti li 31 dicembre 1681. Qui per dare intendesi dare dagli altri, cioè avere: introito, entrata. Nota tergale: Conto e bilancio SS. ma Trinità di Mileto dal primo gennaio a tutto decembre 1681. 

1682-1707. Libro di introito ed esito del Monte delle cento messe:  Chiesa di S. Nicola del casale di S. Gregorio.  

1683 13 maggio Domenico Artusa, maestro muratore e diacono selvaggio giurisdizione Mast, contrae obbligo con Antonio Villi, rettore curato della chiesa abbaziale, impegnandosi a personalmente sgomberare sito erigenda medesima chiesa da inerti e varie, entro e non oltre il 20 giugno corrente anno. Oltre a ciò, s’obbliga ad aprire un vano finestra nella muraglia detta Scarpa, ove è sita la porta, al fine di dare luce al nuovo locale di sacrestia.

1683. Giorgio PLEVINOWKJI. Bilancio dell’entrata, et uscita della SS. ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro, à tutto decembre 1683. Cassa Hav. re dal primo gennaro à tutto decembre 1683. Qui per Hav. re intendesi dare agli altri, cioè dare: esito, uscita. A p. 526 nota tergale: Bilancio della cassa dell’abbadia di Mileto del 1683. 

1684-1707. Diversi documenti per la badia.  

1686 Abbazia di Mileto. Entrata- Esito di luglio 1686. Nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686. 

1686 Abbazia di Mileto. Entrata- Esito di luglio 1686. Nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686. 

1687, aprile 3 Nota dè pezzi di sassi e colonne

1688. Libro d'introito ed esito della cappella del SS. mo Crocifisso nella chiesa abbadiale di  Mileto.  

1689 marzo 09.  Monteleone,  collegio S. I. ,  residenza vicariale.  Giuseppe TRANFO,  vicario,  a non indicato rettore CG.  Ricevute missive,  si giustifica con argomentazioni varie,  attinenti a :  - Giardino di Bidona;  SETA;  PUTIGNANO,  p(adre);  CAVALLO;  MAGAZZINO:  dettaglia sulla situazione del fatiscente vecchio magazzino abbaziale e sull'improrogabile necessità acquisto immobile per nuovo,  di cui allega planimetria.  

1689-1699. Bilanci dell'abbazia.  

1689. Bilancio 1689. Nota tergale: 1689. Febraro. Bilancetto. 

1691-1758. Diverse fedi autentiche di notai per compre censi nell'interesse della badia.  

1691 Bilancio di marzo 1691 dell’abbadia di Mileto. Havere (=Uscita).  

1691 Bilancio di novembre 1691 dell’abbadia di Mileto. Dare (=Entrata). 

 1691. Bilancio di dicembre del 1691 dell’abbadia di Mileto. Havere (=Uscita). 

1692-1713. Libro di cautele.  
1692 Bilancio di gennaro1692 dell’abbadia di Mileto. Esito. 

1692 Bilancio di febbraro1692 dell’abbadia di Mileto. Introito. Allo stesso f. , nota tergale: Bilancio della badia. gennaro e febraro 1692. 

1692 Bilancio di marzo 1692 dell’abbadia di Mileto. Esito. Nota tergale: Monte Leone. Bilancio di marzo et  aprile del 1692. 

1692 Bilancio d’aprile 1692. Esito

1692 Bilancio. Introito di giugno 1692. Nota tergale: Monte Leone. Bilancio  di giugno del 1692. 

1692 Bilancio d’ottobre 1692. Dare (=Entrata). Nota tergale: Bilancio  della badia. Ottobre del 1692. 

1693-1698. Giornale d'introito ed esito.  

1694-1698. Chiesa di Zamarò.  

1696-1763. Documenti diversi.  

1697-1806. Copie autentiche di istrumenti con atti allegati.  

1698. Questione , Testamento di Paolo, .  Paolo monaco fonda un monastero in Calabria dedicandolo alla SS. ma Trinità.  

1698 - 1700.  MAST.  CHIESA ABBAZIALE.  ALTARI.  

1698 - 1701. MAST. Questione della colonna. Diego Calcagni,   S.  J. Alienazione colonna motivata da reperire somme a bilancio,   notevoli,   per rimessa a favore ente di governo:  Pontificio Collegio Greco,   Roma. Ubicazione:  tolta da incasso in pilastrone di crociera antica chiesa abbaziale. Probabilmente lato dx. Materiale:  verde africano. Pregiato,   di ottima qualità,   in Roma richiestissimo,   essendosi da Calcagni inviate schegge di saggio e misure,   per verifica consistenza e qualità …da artisti…;  e calcolo cubatura …da gesuiti matematici…. Dimensioni:  altezza rilevabile,   cm.  424;  diametro rilevabile solo nella parte superiore,   cm.  53;  caratteristiche:  minutamente descritte,   con raffigurazioni grafiche. 

1698-1700. Platea della Parrocchiale di Piscopio.  

1698-1700. Platea della Cappella  di S.  Nicola di Episcopio.  

1698 dicembre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Entrata di decembre 1698. Cassa dare. 

1699.  Diego CALCAGNI,   Storia cronologica breve dell’abbazia di Mileto. Appendice alla Storia cronologica breve,  Messina,  1699. 

1699. Platea dei beni stabili, danaro, ecc.  che possiede il Monte delle cento messe nella Cappella della Concezione in S. Nicola del Casale di S. Gregorio di Mezzo.  

1699. Benefici di Mileto e di Piscopio. -Platea.  

1699 gennaio. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1699. Uscita di gennaro 1699. Cassa havere. 

1699 marzo Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1699. Entrata di marzo 1699. Cassa dare. 

1699 aprile Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1699. Entrata di aprile 1699. Cassa dare. 

1699 giugno Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno1699. Entrata di giugno 1699. Cassa dare. 

1699 luglio Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio1699. Entrata di luglio 1699. Cassa dare. 

1699gosto. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1699. Uscita di agosto 1699. Cassa havere. Nota tergale: Bilancio d’agosto 1699. Tella che m(a)nd(a). 

1699. settembre. Nota tergale: Bilancio di settembre del 1699. Can(n)e di tela. Manda da Mileto 

1699. ottobre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1699. Entrata di ottobre 1699. Cassa dare. Nota tergale: Bilancio d’ottobre del 1699. 

1699. novembre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1699. Uscita di novembre 1699. Cassa havere. Nota tergale: Bilancio di n(ovem)b(r)e del 1699. 

s.  d.  ,   Mileto. Capitolo collegiata abbaziale. Appello a grazia sovrana,   su avocazione giurisdizione abbaziale in ragione di regio patronato. 


[1760.  xii.  23.  Mileto]. A05/G.  [ff. 26r-] Copia Historia.  .  .107



 FILE IN CORSO DI ELABORAZIONE

MILETO.CHIESA  ABBAZIALE SS.MA TRINITA’ .RICOSTRUZIONE E QUESTIONE MACERIE.NEI BILANCI DI ENTRATA-USCITA.DEL VICARIATO. 1659-1700.MAST.ATTI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA.VICARIATO.BILANCI MENSILI DI ENTRATA- SCITA.
1659-1700.RICERCHE ARCHIVISTICHE ED ELABORAZIONI DATIDI GIOVANNI PITITTO I bilanci abbaziali risultano impostati sulle seguenti causali e partite contabili, di entrata-uscita.AFFITTI
CONTRIBUTIONI
OLIO
STALLA

AIELLO
DEBITI
PALMI
TONNARA

ALIMENTI
DIVERSE
PENE


BESTIAME
GERACE
PENSIONE


CAPITALI
GRANARO
RESTITUTIONI


CENSI
LAUDEMIO
RISARCIMENTI


CERAMIDI
MANDRE
SEMINARA


CHIESA
MASSERITIE
SEMINARA-PALMI


COLLEGIO SCOZZESE
MORTAGGI
SETTIMO


COLTURE
MORTAGGI-SPOSALITII
 SPOGLI. POSALITII


Di esse, ai fini di una ricerca sulla questione in oggetto, risultano pertinenti le seguenti: CHIESA.CERAMIDI.DIVERSE.MASSERITIE.PENE.PENSIONE.RISARCIMENTI.Con le quali di volta in volta nei bilanci si intende:CHIESAspese in uscita per partite fisse, interventi, provvidenze. CERAMIDICIARAMIDI; CERAMIDI, ecc. – varie forme – intendevasi, come pur oggi nel dialetto locale, i coppi per il manto di copertura. DIVERSEentrata-uscita per minute situazioni di alienazioni-acquisti, partite varie, interventi, provvidenze.
MASSERITIEuscita per minute situazioni di acquisti, partite varie, interventi, provvidenze. PENEcome da concessioni, le transazioni derivanti da ammende per trasgressioni di lieve o grave entità, specie fiscali, comunque sempre attinenti al comparto della pecuniaria amministrativa sanzione, e tutto ciò definito pene, era da devolversi a favore dell’erigenda chiesa MAST. PENSIONEcome da concessioni, l’introito fisso o le episodiche transazioni derivanti da una pensione fissata a carico della chiesa parrocchiale di Piscopio erano interamente da devolversi a favore dell’erigenda chiesa MAST. RISARCIMENTIspese in uscita consistenti o minute situazioni di acquisti, interventi, provvidenze a favore di ripristini, consolidamenti, comunque manutenzione straordinaria a beni fondiari ed immobili in tutta la giurisdizione. Quindi sulle citate voci, si è svolta l’indagine. Nell’effettuarsi trascrizione, pur precisa, si è preferito sciogliere i compendi più comuni ed in ogni caso eliminate le numerose h iniziali.VISUALIZZARE NOTE: CASELLA ULTIMA, A DESTRAANNO
MILETO. ABBAZIA SS.MA TRINITA’


NOTE


CAUSALE ACQUISTI, ALIENAZIONI, INTERVENTI, PROVVIDENZE, ONERI ATTIVI E PASSIVI
ENTRATDUCATITARI'GRANACAVALLI
USCITA DUCATITARI'GRANACAVALLI




1601
Mileto-Ionadi grano b. Esazione da paranza Salme 89 tt.7 quarti 2,5 ACGR, 85, f.63v






1601
Mileto-Ionadi grano b. Esazione da censi minuti SALME 5 tt.6 quarti 3 fonte ACGR, 85, f.63v






1601
Monteleone grano b.Esazione da paranza. SALME 216.Fonte ACGR, 85, f.63v



1601
Montel.+casali. Esazione da censi. Salme 3. tt.5. fonte 1





1658
Questa gran chiesa, perciò che per l’antichità, e per più terremoti era assai sconquassata, e minacciava ruina, fu nel 1658 ristorata e fortificata con grosse catene di ferro; e vi si spesero - come nel bilancio di quell’anno - ducati 561.1.5.

561.1.5.



1659
Ciaramidi fatti nel ciaramidio di Montel.ne
24 55




1659 Ag.-ott.
Fattura di corde per le campane col canape dell'abb.a

2



1659 nov.
Per calce per rimediare al Palazzo di Mileto

2



1660
genn.
Per fare calare la campana grande dal campanile rovinato, pagato a mastro Silvestro Camati

11



1660 ott.
Per una fune della campana picciola, che si suona al presente

17,1/2

?
Per breste, portatura, et per fare murare una calcara per fare calce, speso per mano (mastro?) di Gioseppe di Bisogno

95

?
Per portatura di pietre, carrichare, cuocere, et scarricare una calcara di calce in Mileto, inclusa speso di sporte et altri ordegni, speso per mano di d. Ant.o Villi, et Giuseppe Bisogni

34,55

?
Portatura di 1350 ciaramidi dal ciaramidio dell'abbadia al Palazzo di Mileto

1,35

?
8 chiodi grandi per la carcere di Mileto

15




1661-1662
Dal ritratto di melaijne 51 di oglio. cioè la melaijna di libre 36 romane ricuperato da varij debitori del med.o oglio essendosene buona parte persa nelle case rovinate dal terremoto, e parte resta da esiggersi da altri debitori.
A 13 la melaijne. 66, 30





1661-1662
Per ritratto di 3 cantara di piombo trovato nel magazino dell'abbatia, che fu pigliato per l'organo quale per molto tempo non vi è speranza di fare, dovendosi pensare a fare la chiesa tutta rovinata dal terremoto,
è stato venduto a docati 10 il cantaro come hora si vende a Messina 30





1661-1662
Per il viaggio del p. vicario dall’Aquila a Napoli, e da Napoli qua, in Monteleone.
ACGR 86, p.264

30



1661-1662
Per vitto di 1 mese, che si trattenne in Napoli [vicario Branconio], aspettando l’imbarco.

6.



1661-1662
[STIPENDI CLERO] Pagato a don Luca Pilato, monaco dell’abbatia, a conto dè suoi alimenti per saldo dell’anno 1661, et a conto dell’anno corrente

57




1661-1662
[STIPENDI CLERO] Pagato a don Antonio VILLI, curato, per 1 annata e mezza[meza]

45



1661-1662
[STIPENDI CLERO] Pagato a don Antonino ORLANDO, per 1 annata.

22.63, 1/3




1661-1662
[STIPENDI CLERO] Pagato a don Domenico MANNO per 1 annata et un 3° 

22.63, 1/3




1661-1662
[STIPENDI CLERO] Pagato a don Domenico MAZZA per 1 annata.

20




1661-1662
[STIPENDI CLERO]
Pagato a don
Francesco SPIRRI per saldo, et 1/3°

23.13.

1661-1662
[STIPENDI CLERO]
Pagato a don Marco PILATO, per 1 annata , et 1/3°

26.66,1/3

1661-1662
[STIPENDI CLERO]
Pagato a don
Antonino TALOTTA, per 1 annata e mezza[meza]

30.97,1/2.

1661-1662
[STIPENDI CLERO]
Pagato al diacono
Andrea FOGLIARO, sacristano, 
per 1 annata e più.

14.

1661-1662
Per candele  di cera per la chiesa di Mileto:
-per la Candelora;
-la Settimana Santa;
-il cereo per le messe, officij, e feste per tutto l’anno.

35.

1661-1662
Per il Sepolcro della Settimana Santa.

2.

1661-1662
Per la Cena dè Poveri, giovedì Santo. 

2.

1661-1662
Per la solita elemosina al padre predicatore.

2

1661-1662
Per incenzo

0.0.75.

1661-1662
Per risarcimenti di molte pianete, tunicelle, piviali, disfatte sotto la ruina della sacristia, che cadde tutta per il terremoto; fra setta, robba, e fattura docati ..................................
ACGR 86, p.265 4

11.11

1661-1662
Per cingoli n.9, e per un missale
ACGR 86, p.265 4

3

1661-1662
Per fattura di 5 calici con le sue patene, trovati disfatti sotto le rovine del terremoto, e per accrescimento d'argento et indoratura.
ACGR 86, p.265 4

15.50

1661-1662
Per fare accomodare e coprire il campanile, caduto in parte per il terremoto, e rimettere 4 campane, fra grosse e picciole, e per chiodi grossi.
ACGR 86, p.265 4

40

1661-1662
Per risarcimento del Palazzo di Mileto, caduto in parte, e parte intronato con aperture notabili per la detta causa; speso per renderlo abitabile, et assicurarlo in due muri fatti di nuovo, come anco la cucina, et una stanza, e per rivoltar li tetti, calce, arena, e fattura.
ACGR 86, p.265 4

80

1661-1662
Per 2 soffitti novi, e risarcir li vecchi in tavole d'abeto, chiodi, e fattura
ACGR 86, p.265 4

24

1661-1662
Per fattura delli ferri delle campane, che erano guasti.
ACGR 86, p.265 4

2.20

1661-1662
Per mazzi di funi per la fabbrica
ACGR 86, p.265 4

2.25

1661-1662
Per pale di ferro, e sportoni per portar arena
ACGR 86, p.265 4

1.95

1661-1662
ESITO
Per 3 picconi grossi per romper le pietre per le calcare, 
e per 1 palo di ferro, acciaio, e fattura
ACGR 86, p.265 4

3.50

1661-1662
1 canapo grosso per la fabbrica
ACGR 86, p.265 4

9.90

1661-1662
1 cantaro di canape, e fattura
ACGR 86, p.265 4

14

1661-1662
Per 3 calcare di calce, fatte fare per la fabbrica della chiesa, a cottimo. A docati 15 la calcara, per caricarla, cuocerla,
scaricarla; le fascine minute a conto loro, il resto della legname dell'abbadia.
ACGR 86, p.265 4

A docati 15 la calcara 45

1661-1662
A 8 di giugno 1661, alli signori SOLARI docati 450, per scudi romani 400 pagati a Roma al quondam padre Francesco Mancini, [rettore CG] da Valentino SALUZZI.

452


1661-1662
A di 16 luglio, pagato a Francesco CALLIPO, del Pizzo, docati 108, per scudi romani 100 pagati in Roma al detto padre [Francesco Mancini, rettore CG]

108


1661-1662
Per compra di 2 mule, con le sue varde e basti. Necessarie per servitio dell’abbadia, avendo* trovato delli due mule che aveva* uno morto, l’altro vecchio; e però fu da me venduto, come nell’introito, per compra dico…

72


1661-1662
Per compra di 1 cavallo, necessario per il vicario dovendo uscir spesso fuori, e con tutti li suoi finimenti.

40


1661-1662
Per compra di porci 41, e 4 scrofe, per ingrassar con le ghiande dell’abbatia, e per trapassarli in parte.

43.80


1661-1662
Per compra d’un uliveto, e terra detta Il Rotondo, nella contrada di Santo Gregorio; confina con altra dell’abbatia.

150


1661-1662
Pagati per loro salario alli 4 granattieri, cioè a don Gioanne SORBILLI, don Antonio SGRO’, don Donato CITANNA, don Pietro LA SIRICA, per l’anni 1659, 1660, e per 2 annate 1660 e 1661, docati 10 l’anno per ciascuno. 

80


1661-1662
All’esattori, per l’esattione fatta dà debitori minuti in varij luoghi, a 6% per ducati 298 esatti.

18


1661-1662
Alli fossieri, per loro salario dell’anno 1661, che fu l’annata piena.

12


1661-1662
Alli medesimi, per sfossar il grano, misurarlo e condurlo al magazeno.

7.12.


1661-1662
Al mulattiere Salvatore, in denaro, oltre il grano, oglio, legumi e cascio che se li dà per 1 annata e ½.

24.


1661-1662
Al marescalco, per ferri, mutature e medicar le nostre bestie, in 1 anno.

7.55.


1661-1662
Al bardaro, seu bastaro,per accomodatura di barde, corde, cigne, retrangole, in 1 anno.

6.35.


1661-1662
Per orzo in 1 anno, delle nostre bestie, tumula 150, parte comprato, parte bonificato à debitori.

48.


1661-1662
Per fieno, bonificato ad Agostino LA BELLA, a conto del suo debito nell’anno 1661.

4.


1661-1662
Per foraine ? per dette bestie, in quest’anno, ducati 4.

4.


1661-1662
Prestanze a nostri massari delle colture, cioè a Giacomo PIGNATARO per la coltura della Sirica: ducati 4; e più ad altri, per cavar selvaggi, e stroffe, ducati 4; e più al porcaro, ducati 2.

10.


1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





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1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1661-1662





1663
Havuti per ritratto di ceramidi dal ciaramidio, e parte sono serviti alla fabbrica.
ACGR 86, p.297
10.0.0


1663
E più dato à fabbricatori per loro provisione
ACGR 86, p.302

20 ma accanto:
14.0.0

1663
Pagati à mastri fabbricatori, in danari e manipoli, oltre il grano che hanno avuto,* come appare nell’esito di grani.
ACGR 86, p.313 (ripetiz. a p. 329)

52.0.0

1663
Spesi per detta fabbrica dell’abbadia in Mileto, come sopra, per servitio di manuali ACGR 86, p.313 (ripetiz. a p. 329)

2.0.0.

1663
Pagati per una fune grande per la campana di Mileto
ACGR 86, p.314 (ripetiz. a p. 331)

0.3.0.

1663
Pagati al funaro per certi funi per servitio dell’abbadia 
ACGR 86, p.315 (ripetiz. a p. 332)

1.1.0

1663
E più pagato al sig.r Micco Maruccio per debito del sudetto padre [Branconio] come appare per mandati di sua propria mano, del sopra più di quello che ebbe in mano della campana.
ACGR 86, p.327

88

vedi
Per vendita di 2 calici vecchi 
ACGR 86, p.365
10.0.0


1664-1665
Per fare accomodare una croce grande, di rame indorata, con il suo pede, guastato dalle rovine del terremoto.
ACGR 86, p.366

1.0.0.

1664-1665
Per fonditura di coppa d’un calice rotto
ACGR 86, p.366

2.0.10.

1664-1665
Speso nella fabbrica della chiesa sudetta e dell’officina delli monaci, in danaro contanti
ACGR 86, p.366

85.4.10

1664-1665
Per fattura di salcizzi che hanno servito per quelli ch’hanno allogiato al Palazzo.
ACGR 86, p.369

0.4.0

1664-1665
Per fare accomodare la calcara.
ACGR 86, p. 369

1.1.0.

1664-1665
Per tintura d’un parapetto della camera del padre vicario.
ACGR 86, p. 369

0.3.0.

1665-1666
Per un quadro piccolo per l’altare maggiore di detta chiesa, sotto titolo della Concettione.
ACGR 86, p.391

2.2.10.

1665-1666
Spese fatte per la fabbrica della sudetta chiesa.
ACGR 86, p.391

15.2.5.

1666-1667
Per spese fatta nella frabica della chiesa nova
ACGR 86, p.399

48.1.6.

1667-1668
Per una calcara di calce fatta cuocere in Mileto per la fabbrica della chiesa abbatiale, ducati 21
e per cacciare detta calce dalla fornace ducati 3.
ACGR 86, p.404

24

1667-1668
Da rotola 93 di piombo vecchio
e rotola 49 di ferro vecchio
ACGR 86, p.405
12.1.17


1667-1668
Dalla licenza data di cavar pietra sul fondo dell’abbadia
ACGR 86, p. 405
4


1667-1668
Da una pietra da molino trovata sotterra, in Mileto.
ACGR 86, p.405
1.1.


1667-1668
Per accomodare le fornaci dè mattoni, seu il ceramidìo.
ACGR 86, p.406

1.3.10.

1669
Da 74 rotola di ferro vecchio
ACGR 86, p.413
8.0.11.


1669
Per 
4 rovaggi da portar calce, 
2 barili da portar acqua, 
acconciar una manara da tagliar pietre, 
per chiodi, 
e per accomodar la porta maggiore della chiesa abbadiale.
ACGR 86, p.414

0.4.7.

1669
Per 20 tavole d’abeto per la fabbrica di detta chiesa
ACGR 86, p.414

1.4.0.

1669
Per una fornace di calce per detta fabbrica
ACGR 86, p.414

16.2.10.

1669
A mastro Pietro Mazzucchelli, capomastro milanese, per fabbrica fatta in detta chiesa nel 1669.
ACGR 86, p.414

152.1.10.

1670
Per la licenza di cavar pietra dentro una nostra coltura.
ACGR 86, p.417
3.3.10,5.


1670
Da altre diverse robbe vendute
ACGR 86, p.417
7.2.15


1671-1672
Per
tavola,
e corde,
et una scala longa di castagna per la fabbrica della chiesa abbadiale
ACGR 86, p.428

9.1.17,5

1671-1672
Per cottura di 2 fornaci di calce per detta fabbrica
ACGR 86, p.428

38

1671-1672
A mastro Pietro Mazzucchelli, e ad altri fabbricatori, 
per aver fabbricato in detta chiesa,
accomodato il campanile 
e rivoltato il tetto della sagrestia.
ACGR 86, p.428

112.2.5.

1672
Per risarcire il nostro ciaramidio nella Vena ACGR 86, p.429

1.1.7,5

1673
Dalla pensione di Piscopio
Da pene e transattioni
Destinati alla fabbrica
ACGR 86, p.432

97.37, ½
20.80.00
Tot.118.17,1/2

1673
Spesi in tirare innanzi la fabbrica della nova chiesa.
ACGR 86, p.432

116.47.0.

1676
Da transationi e pene per la fabbrica di Mileto.
ACGR 86, p.443
138


1676
Dalla pensione di Piscopio, per la medesima fabbrica
ACGR 86, p.443
81


1676
Provisione di calcina per la fabbrica di Mileto.
ACGR 86, p.444

19.90.

1676
Fabbrica della chiesa di Mileto 
ACGR 86, p.

176.72


Dalla pensione, e transattioni, che servono per la fabbrica
ACGR 86, p.455
300.6


1677
Fabbrica della chiesa di Mileto.
ACGR 86, p.456

137.30

1678
Spesi nella fabbrica di Mileto
ACGR 86, p.460

129.84

1678
Si sono spesi nella fabbrica
ACGR 86, p.464

196.18

1680
genn.
02.
TRASMISSIONE RILIEVO E PLANIMETRIA CHIESA MAST, DI LORENZO FRIZZI, S.J.



1681
A regaglie da 
pietra, 
legna, 
tegole 
et altre regaglie delle possessioni, 
e da vettura de nostri muli.
ACGR 86, p.496

93.6.

1681
Da fabbrica. 
Per risarcire case, 
campanile di Mileto, etc. 
ACGR 86, p.497

5.64.

1683
13 maggio
Domenico Artusa, maestro muratore e diacono selvaggio giurisdizione Mast, contrae obbligo con Antonio Villi, rettore curato della chiesa abbaziale, impegnandosi a personalmente sgomberare sito erigenda medesima chiesa da inerti e varie, entro e non oltre il 20 giugno corrente anno. Oltre a ciò, s’obbliga ad aprire un vano finestra nella muraglia detta Scarpa, ove è sita la porta, al fine di dare luce al nuovo locale di sacrestia.
174.1.14.








1683
Da fabbrica della nuova chiesa abbaziale, per legnami, chiodi, imbrici, giornate di mastri e manuali, et altro.
ACGR 86, p.525
174.1.14.


1686
Dalle 2 pensioni à favore della fabbrica della chiesa dell’abbazia.
ACGR 86, p.528.
85.


1686
[Chiesa-Palazzo ?] 
Per l’ostie, olio per la lampada, biancherie, risarcimenti di pianete, ristoramenti di casa. 
ACGR 86, p.529

10

1686
In fabbrica della suddetta, delle 2 pensioni di contro.
ACGR 86, p.529

85.

1687,
aprile 3
Nota dè pezzi di sassi e colonne



1689
[CHIESA] 
A mastro Domenico D’ARTUSA…in pagamento di 2 coperchi di sepolture nella chiesa di Mileto.
ACGR 87, f.4r.
1.50.


1691
[DIVERSI] 
A spese diversi…cioè per 6 tavole di castagna per la loggia di Mileto.
ACGR 87, f.49r.
0.48.


1691
[FABBRICA] 
A spese di fabbrica per la chiesa di Mileto.
Cioè:
1 fune
2 rovaggi, 
1 pala
chiodi
missaletti.
Totale: 1.18 +1. 52
ACGR 87, f.55r
2.70.


1691
[DIVERSI]
Da 3 anelli d’oro venduti. 12.50.
Da 50 mattoni. Grana 20.
Totale: 12.70.
12.70.


1691
[DIVERSI] 
Da 1 tavolino di noce venduto. 1.
Da canne 19 di pietra venduta. 38.
Da 250 canali. 1.50.
Dalla pietra rotta della calcara. 1.
Totale: 41.50
ACGR 87, f.55v
41.50.


1691
[FABBRICA] 
A spese di fabbrica nella chiesa di Mileto.
Cioè:
9 travi. 9.90.
1 calcara di calce. 22.25.
24 tavole, 12 filere, cervoni. 7.87,5.
Giornate alli muratori, e manipoli. 39.75.
Chiodi, et altre cose diverse, come al Giornale. 27. 4 , 5.
Totale: 82.52.
ACGR 87, f. 56r.

82.52.


1692 grano
fonte 2
(2) Ved. anche 1695 e nota Battaglia




1692
[CHIESA] 
A spese di chiesa. 5.
Cioè:
Per 10 altaretti;
6 pietre sopra, di marmo, da vendersi a chi n’averà bisogno.
ACGR 87, f.58r.

5.

1692
[ROBBE VENDUTE]
Da robbe vendute. Totale: 9. 27, 5.
Cioè:
da legna d’olive vendute. 4. 02, 5.
Da rotola 25 di ferro, venduto a mastro Giovanni LAMANNA. 3.25.
Da 2 canne di pietra. 2.
Totale: 9. 27 , 5.
ACGR 87, f.58v.
9. 27 , 5.



1692
[DIVERSI] 
A spesi diversi, cioè:
1 giornata di muratore, manipolo, chiodi e calce per il casolaro. Gr.76. 
3 tavole per il medesimo. Gr. 39.
ACGR 87, f. 59r.

Gr.76 + 39


1692
[CHIESA] 
A spese di chiesa…
e per il turcello nuovo della campana. ACGR 87, f. 60r.

Gr. 95

1692
[DIVERSI]
…e da pietra venduta. 
ACGR 87, f. 63v.
Gr. 50


1692
[DIVERSI]
…da 1 pietra sagra [venduta]. 
ACGR 87, f. 71v
1.


1692
[DIVERSI]
Per rifare il portone del Palazzo di Mileto.
ACGR 87, f. 72r

1

1693
[CHIESA]
…per levare pezzi di marmo dalla chiesa.
ACGR 87, f. 80r

2.

1693
[CHIESA]
…per corda, e scale per la chiesa…
ACGR 87, f. rv

Gr..58

1693
[RISARCIMENTI]
Alli fabbricatori, per rivoltar la chiesa abbaziale di Mileto, scossa dà terremoti, e per porto di canali.
ACGR 87, f. 83r

1.53

1693
[DIVERSE]
…per 34 tavole d’abete
ACGR 87, f. 83r

3.91.

1693
[DIVERSE]
…per 1 pala di ferro…
ACGR 87, f. 88r

Carl.2

1694
[DIVERSE]
…da 1 pietra venduta a Mileto. 40.40.
…da 1 battaglio di campana, et altro ferro
     vecchio venduto. 8.26.
…da 1 sella vecchia venduta. 2.
Totale: 50.66.
ACGR 87, f. 95r
50.66.


1694
[FABBRICA DI CHIESA]
Più a spese di fabbrica della chiesa abbatiale…cioè
Per intonacar la nave di mezzo, archi, e buttar l’astrico. 35.
Per 1 calcara di calce. 12
Per giornate di fabbricatori, e manipoli à fare le scalonate, imbiancare il coro, e 2 cappelle, e voltar la chiesa. 17.65.
Per modellatura di stucco al quadro di S. Benedetto; pittura e cornice. 22.30.
Per cavar il gesso, breste per la fornace, e legna da cuocerlo. 2. 42 , 5.
Per salme 7 di straccia, e carreggiate d’arena per l’astrico. 8.
Per fattura delle porte di noce dell’altar maggiore. 9.
Per travi, fattura del bancone della sacrestia, tavole, chiodi, e mascature. 9.24, 5.
Per segare il pino in tavole per uso del coro. 4.
Per spese minute di corde, tavole, postelli, pala, e cugni di ferro. 4. 59, 5.
Totale: 124. 21, 5.
ACGR 87, f. 95r

124. 21, 5.

1694
[FABBRICA DI CHIESA]
Più 130 pagati a mastro Girolamo FUCCIO (?) per accordo del nuovo soffitto fatto alla chiesa abbatiale, con aver messo ogni cosa a sue spese.
ACGR 87, f. 96r

130

1694
[DIVERSE]
…per 2 tavole d’abete
ACGR 87, f. rv

Gr.50

1694
maggio
[FABBRICA]
…per risarcire della chiesa abbadiale le due ali, di giornate di muratore, e manipoli, docati 3.
ACGR 87, f. 102r

3

1694
anno
[FABBRICA]
A spese di fabbrica… quali spesi per fare il soffitto, astrico nuovo, et altri risarcimenti nella chiesa abbadiale.
ACGR 87, f. 112r

257.21 , 5.

1695
grano b. vendita tt.188, 9/8
prezzo unit. Carlini 10
ricavo d.178.26,1/2



1695
Grano mischio vendita
tt.32,1/2
prezzo unit.carlini 3
ricavo ducati 17,6



1695
genn.
[DIVERSE]
Da legna, e ferri vecchi venduti.
ACGR 87, f. 113v
1.65.


1695
marzo
[FABBRICA]
A spese di fabbrica… cioè:
Per 10 giornate di muratore e 22 di manuali, per intonacar la sacrestia. 7.97, 5.
E per cantoni, palmi 62; porto d’essi,mastrìa, e manuali per assettarli nel soglio, scabello, chiodi. 7.30.
Totale 15. 27, 5.
ACGR 87, f. rv

15. 27, 5.

1695
aprile
[RISARCIMENTI]
…spesi in:
4 giornate di muratori, 
e 5 di manipoli, 
e 1 di falegname
a risarcire il casolaro. 
ACGR 87, f. 120r

3.22

1695
maggio
[STABILE VENDUTO]
…pagati a reintegrazione da don Marco D’AVERSA, quali sono per la vendita d’un orto in Mileto, dietro la chiesa e palazzo abbatiale.
ACGR 87, f. 121v
18.50


1695
maggio
[TRANSATTIONI]
…pagati dal clerico Antonino D’ASCOLI per la sua transattione. 18.
E dall’abbate di Zammarò per la ricompra del suo essiglio, e si sono impiegati ad uso di chiesa. 8. 10. ACGR 87, f. 121r
26.10


1695
nov.
[COLLEGIO GRECO]
Più al Collegio Greco. 320.20.
Cioè:
300 con lettera del fratello NAVA al padre PALMA, pagabile al padre BONI.
Più 19.20 pagati al signor Giovanni Battista MARTELLUCCI, pittore, per la pianta fatta di tutti gli stabili dell’abbadia e mandata a Roma.
Più 1. Spesi in nolo di 2 sportoni di fichi, e speditione d’essi.
Totale: 320. 20.
ACGR 87, f. 134r

320. 20

1695
dic.
Più, da pietra e calce venduta. 1.20.
…   da gianda (ghiande ?). 2.80.
…   da legna. 1.
…   da un casalino venduto in Mileto al sig.r canonico SORIANO. 1.
…da una pietra sagra venduta. Gr. 8.90.
…   da una pietra sagra, venduta.1.
ACGR 87, f. 135 v
6.90


1695
dic.
…per accomodare il sacrario e sagrestia, ciodi e fibie. 3.
… per l’istesso. Gr. 31.
ACGR 87, f. rv

3.0.31.

1695
dic.
Per porto di lettere con la pattente del nuovo padre vicario. Gr.46.
ACGR 87, f. 136r

0.46.

1696
ferro vecchio
vendita
d.1.3.10



1696
grano b. vendita
tt. 80
pr.unit. carl.9
72


1696
Grano mischio vendita 
tt.56 pr.unit. carl. 3

16.4.15.


1696
genn.
[PENE]
Da una pena per bestie cariche in giorni festivi, e fermate.
ACGR 87, f. 137v
4.2.20.


1696
genn.
[DIVERSE] 
Da ferro vecchio venduto. 
ACGR 87, f. 137v
1.3.10.


1696
febbr.
[DIVERSE] 
Da ferro vecchio venduto. 
ACGR 87, f. 139v
1.2.10.


1696
febbr.
[CHIESA]
Per accomodar 2 calici. 1.2.10.
Per 4 cassettoni dà tener le pianete. 4.4.10.
ACGR 87, f. 140r

5.6.20.

1696
marzo
[DIVERSE] 
Da ferro vecchio venduto. 
ACGR 87, f. 141v
9.2.4.


1696 marzo
[CHIESA]
Per indoratura d’un calice. 2.2.10.
Per assettatura di biancaria, e suppellettili. 1.3.
Per finir i credenzoni di sacrestia. 1.1.
a b(uon) conto [= acconto] di demolir la chiesa vecchia. 6.4.
ACGR, 87, f.142r

10. 10.10.

1696
aprile
[DIVERSE] 
Da ferro venduto. 
ACGR, 87, f.142r
3.


1696 aprile
… a Natale, e suo compagno per il gettito della chiesa vecchia. 
ACGR, 87, f.144r

2.

1696
giugno
Per una mazza di ferro.
ACGR, 87, f.148r

1.2.5.

1696
giugno
…per le ceramide, à fabricatori dè coppi. ACGR, 87, f.148r

2.10.

1696
luglio
[RISARCIMENTI]
…per il Palazzo di Mileto. 
ACGR, 87, f.150r

2.4.10.

1696
luglio
[CIARAMIDE]
… pagato a Giovanni COSSI ?, per le ciaramide.
ACGR, 87, f.150r

1.

1696
agosto
[DIVERSE]
… da tavole vecchie.
ACGR, 87, f.150r
2.2.10.


1696
agosto
[CHIESA]
a buon conto d’una coltre di seta per il trono di Mileto. 15.
ACGR, 87, f.152r

15.

1696
agosto 
[CIARAMIDE]
…per il ciaramidìo della Vena.
ACGR, 87, f.152r

2.

1696
sett.
[MILETO. CHIESE. S.ROCCO]
Per riparare la chiesa di S. Rocco. 
ACGR, 87, f.154r

9.4. 5.

1696
sett. 
[CIARAMIDE]
…per il ciaramidìo di Mileto e della Vena.
ACGR, 87, f.154r

2.1.10.

1696
ott.
[CHIESA]
Per la sedia di felpa per il trono di Mileto. 8.
Per chiodi per la chiesa. 3.10.
ACGR, 87, f.156r

11.10.

1696
ott.
[CIARAMIDE - MATTONI]
…per porto di mattoni e ciaramide.
ACGR, 87, f.156r

1.1.

1696
nov.
[CHIESA]
…per accomodare le campane della chiesa.
ACGR, 87, f.158r

29.2.13.

1696
nov.
[RISARCIMENTI]
… per accomodar molte suppellettili in Mileto.
ACGR, 87, f.158r

6.2.25.

1696
nov.
[CERAMIDE]
…per accomodar il ceramidìo di Mileto e per porto di ceramide..
ACGR, 87, f.158r 

3.

1696
dic.
[DIVERSE]
…da una martellina venduta.
ACGR, 87, f.159v
0.3.


1696
dic.
[CHIESA]
per un quadro al battisterio di detto luogo [MAST]. 1.1.
per tele, cigne, fettuccie, per la sedia del trono della chiesa abbatiale. 2. 0. 4.
ACGR, 87, f.160r

3.1.4.

1696
dic.
[RISARCIMENTI]
per 1800 mattoni
e 500 coppi.
ACGR, 87, f.160r

9.2.10.

1696
dic.
[MASSERITIE]
Per accomodar tutte le portiere del palazzo di Mileto. 2.
Per 1 cassetta lunga per l’oriolo à suono, e per due cornici. 1.2.15.
Per 2 onnali e vasi da cucina. Gr. 1, 10.
ACGR, 87, f.160r

3.4. 5.

1697
genn.
[CHIESA]
Per 1 patena. 3.2.10.
Per assettamento di pianete, et altri utensili in Mileto. 3.4.5.
ACGR, 87, f.161r

6.6.15

1697
genn.
[MASSARITIE]
Per pelli da sedie, e 2 cornici. 
ACGR, 87, f.161r

1.0.10.

1697
febbr.
[MASSARITIE]
Per masseritie, cioè:
Per 2 ritratti di papa Gregorio XIII, fatti venire da Roma. 5.2.10.
Per lavori di ferri, fatti l’anno passato. 2.
Per 2 ferri da letto. 4.1.6.
Per una chiave, ed altro. 2.4.
ACGR, 87, f.163r

8.3.15. 6.

1697
marzo
[CAPITALI]
Per la reintegratione dell’orto di Mileto all’abbadia, pagati a don Marco D’AVERSA.
ACGR, 87, f.165r

18.2.10.

1697
marzo
[CHIESA]
Per assettar parte della suppellettile della chiesa.
ACGR, 87, f.165r

3.1.

1697
marzo
[MASSARITIE]
Per li ritratti del conte Ruggiere. 3.
Per lavori di cornici, et altro. 1. 3.10.
ACGR, 87, f.165r

4.3.10.

1697
aprile
[CHIESA]
Per risarcir tutta la suppellettile della chiesa, e sacrestia di Mileto. 
ACGR, 87, f.167r

14. 3. 4.


1697
maggio
[CHIESA]
Per tingere 2 pianete,
E per aggiustar 1 piviale.
ACGR, 87, f.169r

2.2.

1697
maggio
[MASSARITIE]
Per acconciar li quadri del palazzo di Mileto,
Et altre massaritie di detto palazzo.
ACGR, 87, f.169r

7.2.

1697
giugno
[CERAMIDE]
Da 600 mattoni venduti
ACGR, 87, f.170v
3.


1697
giugno
[RISARCIMENTI]
Per porto di 100 tavole. 2.4.8.
Per accomodare il tetto del palazzo di Mileto. 3.2.4.6.
Per gesso. 1.12.
Per caraggio di robbe, et altro. 1.0.29.
ACGR, 87, f.171r

8.3.3.6.

1697
giugno
[MASSARITIE]
Per maiolica in Mileto. 2.1.
Per barili, pale, e misure da grano. 0.4. ACGR, 87, f.rv

3.

1697
luglio
[CERAMIDE]
per 400 mattoni venduti
ACGR, 87, f.172v
2.


1697
luglio
[CHIESA]
alli muratori, per intonacare e fare l’astrico alla chiesa di Mileto.
ACGR, 87, f.173r

20.

1697
agosto
[CHIESA]
Per rifare l’incensiere d’argento, tutto guasto. 10.
e per accomodar l’altro di ottone. 4.7.6.
ACGR, 87, f.175r

10.4.7.6.

1697
nov.
[CHIESA]
per 100 vetri.
ACGR, 87, f.181r

6.

1696
dic.
[DIVERSE]
da una …ta ( pietra ?) venduta. 3.3.18.
da robe vecchie vendute. 1.2.
ACGR, 87, f.182v
4.4.18.


1697
dic.
[CHIESA]
Per lo strato (l’astraco ?) dell’altar maggiore della chiesa abbatiale. 
ACGR, 87, f.183r

20

1697
dic.
[RISARCIMENTI]
Per calce e porto di ceramide  per il palazzo di Mileto.
ACGR, 87, f.183r

6.4.

1698
genn.
[DIVERSE]
da robe vecchie vendute. 
ACGR, 87, f.184r

1.4.

1698
genn.
[CHIESA]
à conto della fabrica.
ACGR, 87, f.185r

5.

1698
genn.
[RISARCIMENTI]
per il palazzo di Mileto.
ACGR, 87, f.185r

3.2.4.

1698
marzo
[CHIESA]
a buon conto dell’astrico della chiesa abbatiale. 
ACGR, 87, f.189r

17.

1698
marzo
[RISARCIMENTI]
per risarcimenti al palazzo di Mileto.
ACGR, 87, f.189r

2.0.2.

1698
marzo
[MILETO. CHIESE. S.ROCCO]
Per risarcimento della chiesa di S. Rocco. 
ACGR, 87, f.154r

4.2. 15.

1698
aprile
[DIVERSE]
da robe vecchie vendute. 
ACGR, 87, f.190r

2

1698
maggio
[CERAMIDE]
da ceramide vendute.
ACGR, 87, f.192v
1.5.


1698
maggio

[CHIESA]
per acconcio delli tetti della chiesa di Mileto.
ACGR, 87, f.193r

4.

1698
maggio
[RISARCIMENTI]
per 8 tavole, e risarcimento delle stanze [del palazzo] di Mileto.
ACGR, 87, f.193r

2.4.10.

1698
giugno
[DIVERSE]
da pietra venduta per mano di don Andrea FOGLIARO. 
ACGR, 87, f.194v
5.


1698
luglio
[CERAMIDE]
da ceramide vendute.
ACGR, 87, f.196v
0.3.


1698
luglio
RISARCIMENTI]
per 21 tavole. 3.1.10.
per 4 salme di calce. 1.1.
ACGR, 87, f.197r

4.2.10.

1698
luglio
[MASSERITIE]
Per varie cornici del palazzo di Mileto, e della cancelleria. 5.
Per 1 ferro da portiera. 1.4.
ACGR, 87, f.197r

6.4.

1698
agosto
[DIVERSE]
Da robe vecchie vendute.
ACGR, 87, f.198v
2.4.


1698
agosto
[RISARCIMENTI]
Per Mileto.
ACGR, 87, f.199r

1.5.

1698
agosto
[CERAMIDI]
Per nettare il ceramidio alla Vena.
ACGR, 87, f.rv

3.10.

1698
sett.
[CERAMIDI]
Da ciaramide vendute
ACGR, 87, f.199v

1.1.

1698
sett.

[CERAMIDI]
per accomodare il ceramidio della Vena.
ACGR, 87, f.200r bis

0.2.10.

1698
ott.
[CHIESA]
Da pietra venduta in più anni della chiesa vecchia, et impiegata nella fattura del coro.
ACGR, 87, f.201v
261.


1698
ott.
[CERAMIDI]
Da ciaramide vendute
ACGR, 87, f201v
10.4.2.6.


1698
ott.
[CHIESA]
Per accomodare il tumulo del conte Ruggiero.
ACGR, 87, f.202r

12.

1698
ott.
[MILETO. CHIESE. S.ROCCO]
per opere nella chiesa di S. Rocco. ACGR, 87, f.202r

1.4.5.

1698
ott.
[RISARCIMENTI]
per l’arcova nel palazzo di Mileto.
ACGR, 87, f.202r

5.

1698
ott.
[CERAMIDI]
per accomodare il ceramidio di Mileto e della Vena.
ACGR, 87, f.202r

6.1.15.

1698
dic.
[CHIESA]
Da pietra vecchia venduta.
ACGR, 87, f.205v
10.


1698
dic.
[CERAMIDI]
Da 100 ceramide vendute
ACGR, 87, f.205v
0.3.0.


1698
dic.

[CERAMIDI]
Per porto di ceramide.
ACGR, 87, f.206r

1.2.13.

1699
genn.
[CERAMIDI]
Da 100 ceramide vendute
ACGR, 87, f.207v
0.3.0.


1699
genn.

[CHIESA]
Per una conca di rame per il battisterio di Mileto.
ACGR, 87, f.208r

1.4.17.6.

1699
genn.
[RISARCIMENTI]
Per 1 stipo in Mileto.
ACGR, 87, f.208r

3.

1699
genn.
[MASSARITIE]
Per una portiera in Mileto 5.4.15.
Per 1 paro di ferri da letto. 3.4.
Per 2 banchi e 1 tavolino. 1.12.18.
ACGR, 87, f.rv

11.1.13.

1699
marzo
[DIVERSE]
Da tavole vecchie vendute.
ACGR, 87, f.211v
2.


1699
marzo
[RISARCIMENTI]
Per opere al palazzo di Mileto
E al trapeto di Zamarò. 
ACGR, 87, f.212r

2.0.5.

1699
aprile
[CERAMIDI]
Da ceramide vendute
ACGR, 87, f.213v
Gr.17.


1699
giugno
[CERAMIDI]
Da 400 ceramide vendute
ACGR, 87, f.217v
2.2.


1699
luglio
[CERAMIDI]
Da 350 ceramide vendute
ACGR, 87, f.219v
2.0.10.


1699
luglio
[CHIESA]
Per cavar una sepoltura. 2.2.10.
Per accomodar il campanile. 4.10.
ACGR, 87, f.220r

6.12.10.

1699
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1696
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv




1697
ACGR, 87, f.rv


















1696 Marzo
Vicariato CALCAGNI. E (ducati) 6,4 a b(uon) conto [= acconto] di demolir la chiesa vecchia. 
ACGR,87, f.140r

6.4









1696 Aprile
Vicariato CALCAGNI.
(Ducati) 2 a Natale, e suo compagno per il gettito della chiesa vecchia. 
ACGR,87, f.142r

2.










1696
Vicariato CALCAGNI. AMMENDE
...pena per bestie cariche in giorni festivi
4.2.10



1696
Vicariato CALCAGNI.




1696
Vicariato CALCAGNI.





Vicariato CALCAGNI
Sia per la chiesa abbaziale, sia, a volte, per quelle soggette. Generalmente è l’abbaziale.

Qui intendesi non solo la tipologia del prodotto bensì sia i due laterizi, opifici, sia le forniture, gli acquisti, le vendite, di coppi. Utili notizie anche su forniture, acquisti, vendite, di mattoni.  Tali laterizi erano in Mileto e nel casale di Vena. In Mileto la produzione di derivati dall’argilla per edilizia, è rimasta, in un locale grande opificio – laterizio – sino a pochi anni or sono. Attivo era anche l’artigianato vasaio. Nei bilanci il termine maiolica è ricorrente una sola volta. E non quale produzione. Negli inventari delle suppellettili del palazzo abbaziale, in Mileto, le faentine sono presenti. Con le numerose trascrizioni e citazioni da bilanci si è inteso rispondere al Suo quesito sulla produzione in zona di derivati da caolino. Su cui comunque, in e-mail, si erano date alcune opinioni. Successivamente ad esse si è esaminato Barrio, ad. loc., (in e-mail indicato), ma non offre alcun interesse allo scopo. Si conferma quanto già espresso: vedasi la relazione degli accademici, 1784. Da tempo inviata. Nella moderna cartografia, al 10.000, ha modo di vedere citazione – fra Mileto e Calabrò, di una Fornace Giordano. Tale infatti è il nome della famiglia che modernamente la deteneva. 

Non sono ancorate a luoghi o soggetti, ma investono tutte gli sviluppi non preventivabili di introito o esito che di volta in volta si presentano.

Pur ancorate a due luoghi precisi: palazzo abbaziale, in Mileto, e residenza vicariale, in Monteleone, investono sviluppi non preventivabili di esito che di volta in volta si presentano.

E’ una delle voci artificiosamente create al fine di non intaccare la quota di rimessa a favore del Collegio Greco. Non poteva avere un andamento costante, quindi non era partita fissa, ma ne sarebbe interessante una maggiore disamina. Purtroppo l’importante serie che avrebbe potuto portare lumi, quella del tribunale abbaziale, pur avendosi un sommario inventario, allo stato non risulta reperita. Versata nel 1718-20 alla sede vescovile, non se ne conosce ad oggi la destinazione e la sorte. Detta serie consisteva in ben 7000 fascicoli processuali.

E’ altra delle voci artificiosamente create al fine di non intaccare la quota di rimessa a favore del Collegio Greco. Aveva andamento costante, quindi partita fissa. Gravata da innumerevoli contenziosi, dette adito ad importanti vertenze forensi nelle pontificie magistrature romane. La consistente documentazione derivata rende quindi possibile una eventuale maggiore disamina. Purtroppo le fonti MAST, in tale settore, non si rivelano certo né serene né imparziali.

Non sono ancorate a luoghi, ma investono tutte gli sviluppi non preventivabili di danni e riparazioni che di volta in volta si presentano e necessitino.
In tale voce, utili notizie per la chiesa abbaziale, per quelle soggette, per beni vari sempre immobili, od interventi ad immobili in beni fondiari. In tale voce anche notizia degli interventi nella sede di rappresentanza e di residenza del vicariato, in Monteleone, nell’ivi gesuitico collegio.

La trascrizione dei bilanci abbaziali prosegue, su tutte le voci, per altri più generali motivi personali di ricerca. Solo per il comparto Granatterie e grani, rilevante,  si sorvolerà, rinviando agli studi di Plastino. Apprezzabili. 

Fonte ACGR, 85, f.63v
Fonte ACGR, 85, f.63v
Fonte ACGR, 85, f.63v
Fonte ACGR, 85, f.63v CONTROLLARE
Giorgio PLEVINOWSKI [a Nicolò DEL NERO, rettore CG], 10 luglio 1671, Monteleone. ACGR 92, f. 74v. Di tale lunga e minuziosa relazione ne esiste una del dicembre 1670, indi due repliche. Di cui una è questa.
ACGR 86, p.238 Introito fatto dal p.Francesco Patigno dell’entrate riscosse dal patrim.o dell’Abb.a della SS.a Trinità di Mileto, spettante al Colleg.o Greco di Roma dalli 15 d’agosto 1659 per tutto il mese di gennaro del 1661. Nota tergale: Conti dell'Abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn.1661.
ACGR 86, p.238 Esito fatto dal p.Francesco Patigno dell’entrate riscosse dell’Abbatia  di Mileto, à benef.o della medes.a Dalli 15 d’agosto 1659 per tutto genn.o 1661. Nota tergale: Conti dell'abbadia dalli 15 agosto 1659 sin a tutto genn.1661.
3 Introito fatto dal p.Francesco Antonio Branconio, vicario, delle rendite riscosse del patrimonio dell’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, spettanti al Collegio Greco di Roma dalli 12 di maggio 1661, quando pigliò possesso del vicariato per tutto giugno 1662. Nota tergale: Conti e bilancio del p.Francesco Antonio Branconio, dell'an.1661e 1662.
4 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.240
ACGR 86, p.240. Sugli interventi 1660-1670, come sulle provvidenze a bilancio, vedasi anche Giorgio Plevinowskj: L’anno 1660, immediatamente seguente al detto terremoto, si diè subito principio alla fabbrica d’una nuova chiesa a tre navi, la quale piglia quasi tutto lo spatio della chiesa caduta, dalla porta maggiore sino all’arcone della cupola, e sarà chiesa non minore d’ampiezza della navata inferiore di cotesta di S.Ignatio del Collegio Romano, con tutte le sue cappelle laterali. Et in questa fabbrica dal detto 1660 per tutto il passato 1670 vi si sono spese le seguenti somme di danari, oltre quantità de grani, et altre robbe; come il tutto si vede nè bilanci de vicarj. Dal padre Patigno, nel 1660, si spesero ducati 34.2.15.... (Plevinowskj, su cui nota 1). 
ACGR 86, p.240
ACGR 86, p.240
ACGR 86, p.240
ACGR 86, p.240
ACGR 86, p.240
ACGR 86, p.258. Dal padre Branconio, nelli 1661 e 1662 <si spesero> ducati 108.4.10... (Plevinowskj, su cui nota 1). 
ACGR 86, p.259
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.

ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.

ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.264 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662.
ACGR 86, p.265 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662. Annotazione in calce, autografa.
ACGR 86, p.266 Esito del p.Francesco Antonio Branconio, delle rendite riscosse dall’Abb.a della SS.ma Trinità di Mileto, unita al Collegio Greco Greco di Roma di quando pigliò il posesso del vicariato dalli 12 di maggio 1661, per tutto giugno 1662. Nota tergale: Esito di p.Francesco Antonio Branconio, 1661, e 1662. 

ACGR 86, p.297. Dal padre Pallavicino, nel 1663, <si spesero> ducati 54.... (Plevinowskj, su cui nota 1). 
ACGR 86, p.366. Bilancio. Esito incominciando dall’ 18 maggio 1664, nel quale il padre Gioanne Romero prese il posesso del vicariato dell’abbatia insino all’13 giugno 1665. Chiesa di Mileto. 
Plevinowskj, su cui nota 1: Dal padre Romero, nel 1664, <si spesero> ducati 54....
Ibidem
Ibidem
Il Palazzo è quello, abbaziale, di Mileto; dal che si deduce essere stata fornitura di salumi o per operai, o per ospiti. Se per questi ultimi detto palazzo era quindi abitabile. ACGR 86, p.369
ACGR 86, p.369
Non è qui dato sapere se trattavasi di quella nel Collegio di Monteleone, ove abitualmente risiedeva, oppure in quella del Palazzo in Mileto. D’altro canto nel quartierino abitato nel gesuitico Collegio di Monteleone non vi è traccia vi sia stato un parapetto interno, solo di un ballatoio (mignano) esterno.
ACGR 86, p.391. Esito cominciando dalli 13 di giugno 1665, per tutto giugno 1666
Indubbiamente per la ricostruenda chiesa, stante distruzione del precedente altare maggiore; dal che si ha notizia avanzamento stato lavori: l’altare maggiore era o pronto od in procinto d’esserlo. 
Dal padre Suppa, nelli 1665 e 1666, <si spesero> ducati 65.1.1... (Plevinowskj, su cui nota 1). 
Ibidem.
Esito delle retroscritte rendite dell’Abbatia della SS.ma Trinità di Mileto, dal mese di luglio 1666 sin a maggio 1667. ACGR 86, p.399. Notasi il doppio dialettismo: frabica ... nova
Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’entrata, et uscita in danari dell’Abbadia della SS.ma Trinità di Mileto, dalli 26 maggio del 1667, nel qual giorno et anno presi l’amministratione di essa abbadia, per tutto il 1668.ACGR 86, p.404
Id., voce: Varie robbe vendute, p. 405.
Id., voce: Varie robbe vendute, p. 405.
  Id., voce: Varie robbe vendute, p. 405. Nessun altro elemento chiarisce, nel contesto di ACGR 86, la dizione se in Mileto voglia dire sito MAST.
Id., voce: Possessioni e molini, p.406
Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’entrata et uscita in danaro dell’Abbatia della SS.ma Trinità di Mileto, per tutto il 1669. ACGR 86, p.413. Voce: Robbe diverse.
Id., p.414. Voce Chiesa, e fabbrica.Con il che ancora una volta si chiarisce essere quasi indenne la tela di facciata.
Id., p.414. Voce Chiesa, e fabbrica.
Id., p.414. Voce Chiesa, e fabbrica.
Id., p.414. Voce Chiesa, e fabbrica. Con il che si chiarisce quali le maestranze impegnate nelle opere di risanamento e riedificazione. Sono in corso ricerche negli archivi di Milano, al fine di meglio identificare tale Pietro Mazzucchelli; nome appunto presente, nel milanese.
Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’introito et esito in danari dell’Abbatia della SS.ma Trinità di Mileto, per tutto il 1670. ACGR 86, p.417. Voce: Robbe diverse. Nessun altro elemento chiarisce, nel contesto di ACGR 86, se con la dizione dentro una nostra coltura.
intendevasi dire sito MAST; ma nessun altro elemento, sul piano generale delle fonti dell’epoca, indica che in diverso luogo della giurisdizione abbaziale si potessero avere ingenti quantità di inerti. Ancora Plevinowskj (su cui nota 1): ... da me,  per tutto il 1670,  <si spesero> ducati 196.2.7.
Idem, con le medesime considerazioni. In questo caso per rottami.
Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’introito e dell’esito in danari dell’Abbatia della SS.ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. ACGR 86, p.428. Voce: Chiesa, e fabbrica. E in altro luogo, citato a nota 1, relazionava: ...finora <luglio 1671> io ho spesi da 60 ducati, e vi spenderò in quest’anno più di 100 altri.
Idem.
Idem. Nella citata relazione del 10 luglio 1671, nota 1, informava: Oggi ...si sta fabbricando l’arco della cappella dell’altar maggiore....Con il che: lavori al campanile, od all’arco ...maggiore, si hanno maggiori elementi sull’acquisto di una scala lunga. E sulla probabile opera del  Mazzucchelli; su cui, anche, vedasi nota 52. Per quanto attiene invece il termine rivoltato, pur ponendo a rilievo che l’usuale lessico di Plevinowskj è generalmente chiaro e preciso, minuzioso, puntiglioso, si precisa che tecnico anche odierno senso proprio del termine non è quello di integralmente sostituire il manto di copertura, in questo caso della sacrestia, nè i coppi (poichè coppi, non tegole, intendesi anche odiernamente - in loco - per ciaramidi). Pertanto senso è quello di collocare i coppi delle discendenti filare superiori, la cui superfice impermeabile è logorata, al posto di quelli sottostanti. Con il che, ed ancora una volta considerando che certo non faceva difetto, all’abbazia, la produzione di ciaramidi, stante che il laterizio - in località Vene - era dell’abbazia stessa, ed affittato, se ne desume, da queste scelte, la disperata necessità per i vicari di mantenere molto limitato il budget di spesa per la riedificazione, a che elevato si mantenga il gettito di rimessa a favore del Collegio Greco. Com’era loro costantemente ordinato. E da cui alcuni, in coscienza, se pur vanamente, cercarono di contemperare; altri invece di essere più realisti del re. 
Quali somme (ebbe a precisare Plevinowskj, che elenca relativamente al decennio 1660-70), in tutto ascendono in detti 12 anni (scrive infatti nel luglio del 1671) a ducati 119.1.8,1/2; oltre li grani, et altre robbe come s’è detto, et oltre molti aiuti dè debitori dell’abbadia, alli quali ben spesso, in riguardo alla loro povertà, si rilascia il debito, astringendoli solo a dare qualche giornata nella fabbrica.
Plevinowskji si mantenne infatti, rispetto ad altri, in posizione moderata. Ed a che tali giudizi non sembrino di pura opinione, o giudizio, se ne traggono alcuni elementi dallo stesso bilancio 1671-72. Ove, gettito complessivo a favore di minute provvidenze ed interventi alla chiesa Mast fu di 194 ducati, 1 tarì, 11 grana. Cui aggiungasi circa altri 28 ducati per le usuali voci di compensi al predicatore ed elemosina ai poveri, aspetti anche questi connessi alla chiesa abbaziale. Quello, in rimessa, a favore del Collegio Greco, di ducati 11.033, tarì 3, grana 19,5.
Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’introito e dell’esito in danari dell’Abbatia della SS.ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro 1671 per tutto novembre del 1672. ACGR 86, p.428. Voce:Possessioni, molini, ecc
Alessandro DEZZA, Bilancio dell’introito et uscita dell’Abbatia della SS.ma Trinità di Mileto, per tutto l’anno 1673. Nel quale si pongono in contanti anche gli esatti in robbe, bestiami, e lavori. ACGR 86, p.428. Voce:Entrata Nota tergale a p. 435: 1673.
Ibid.
Entrata dell’abbatia di Mileto, dal primo marzo per tutto il detto anno. ACGR 86, p.443. Voce: Introito.
Id., voce Esito.
Id., voce 1676. Uscita nelli medesimi diece mesi.
Introito dell’abbadia di Mileto de gli anni 1674, e 1675; e per tutto febraro del 1676. ACGR 86, p.448. Voce:Esito.
Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia.1677. Voce: Entrata dell’abbadia di Mileto dal primo di marzo per tutto il 1677. ACGR 86, p.455
Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia.1677. Voce: Uscita dal primo di marzo per tutto il 1677. ACGR 86, p.456.
Bilancio dell’Abbadia di Mileto, nel 1677. Nota tergale: Bilancio dell’abbadia.1677. Voce: scita dal primo di marzo per tutto il 1677. Addenda: 1678. Uscita dell’anno 1678.ACGR 86, p.460.
Abbadia di Mileto. Entrata et uscita del 1679.ACGR 86, p.463.
VEDI HYPERLINK "..\\..\\..\\CRO\\XVII\\1680\\1680-1-2.doc" ..\..\..\CRO\XVII\1680\1680-1-2.doc

1680, gennaio 02. Monteleone, Collegio S.J. Residenza vicariale.
Lorenzo FRIZZI, fratello compagno del vicario MAST, a rettore Collegio Greco, Roma.

Più volte avendo osservato, nell’estate del decorso anno, a Mileto, con il vicario, le rovine della chiesa abbaziale, verificando vestigia ne considera trascorsa magnificenza. Garbatamente ritiene pur doversi far presente a chi egli opina tale convinzione non abbia: il rettore del CG.
Ne effettua pertanto rilievo, ne delinea planimetria, comprensiva di legenda, che, pur non da tecnico, definisce precisa e nelle misure corrispondente.
La invia, per conoscenza, pertanto, allo stesso rettore, in Roma.
(1r)
Quando fui quest’estate a Mileto con i p(ad)re vicario, e più volte vedendo, e considerando la rovina di quella nostra gran chiesa, [05] mi venne curiosità di misurarla, come feci, con farne anco un abbozzo di pianta al meglio che ho saputo. Sebbene non è fatto con quella pulitia che richiede l’arte, ho p(er)ò procurato prenderne giuste le misure della lunghezza, larghezza, etc. E p(er)chè mi do a credere che V.R. non abbi* quel concetto che qua fosse una sì gran [10] chiesa, che conforme tutti dicono la più grande che si ritrovava in q(ue)sto regno, con una cupola assai alta, e proporzionata, e veramente le vestigie lo dimostrano. Prendo tanto ardire con q(ue)sta mia d’inviarne una copia a V.R., acciò se avesse* curiosità di vederla lo possi fare, e considerare la rovina che fece il terremoto in [15] q(ue)sto paese, che non era degno d’avere* una così bella cosa.
Monteleone, 2 genn(ai)o 1680
Lorenzo Frizzi. //

NOTAZIONI A MARGINE DI ALCUNE ABBAZIALI PLANIMETRIE

Siamo dunque, con quest’atto trasmissivo della non equivocabile allegata TAV. B dell’ACGR 83, cui precisamente si può dare un autore: Lorenzo Frizzi appunto, ed una data: 2 gennaio 1680, al problema – spinoso – delle raffigurazioni planimetriche dell’impianto abbaziale della Trinità di Mileto.
Saremmo autenticamente interessati alle motivazioni, per quali scelte ossia l’illustre archeologo prof. Peduto abbia determinato di orientarsi sulla sin qui tanto oscurata planimetria di cui al codice 83, Tav. B, oggetto di presenti notazioni, ossia di Frizzi, e non già su quella A, tanto in questi lunghi anni a tutti i livelli sbandierata, detta di Ottavio Micosando. Piacerebbe, è vero, avere nozione infatti delle motivazioni sue – da rilievo, anche, possibilmente – dell’assunzione a modello di tale seriore ricostruttiva Frizzi. Ma delicatezza impone, di rimanere nell’ambito proprio e non debordare. Che né conosciamo fatti, e tutti, né scelte, né possibilità. Nostro interesse comunque è autentico, si diceva, poiché da tempo –molto- non condividiamo affatto l’autenticità, la veridicità, l’attendibilità di quella, a tutti i costi voluta, del 1581.

Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’entrata, et uscita della SS.ma Trinità di Mileto, dal primo sino all’ultimo del 1681.ACGR 86, p.496. Cassa dare dal primo di gennaro per tutti li 31 dicembre 1681.Qui per dare intendesi dare dagli altri, cioè avere: introito, entrata. A p. 498 nota tergale: Conto e bilancio SS.ma Trinità di Mileto dal primo gennaio a tutto decembre 1681.
Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’entrata, et uscita della SS.ma Trinità di Mileto, dal primo sino all’ultimo del 1681.ACGR 86, p.497. Cassa dare dal primo di gennaro per tutti li 31 dicembre 1681.Qui per Hav.re intendesi dare agli altri, cioè dare: esito, uscita. A p. 498 nota tergale: Conto e bilancio SS.ma Trinità di Mileto dal primo gennaio a tutto decembre 1681.
13 maggio 1683. Mileto. 
Domenico Artusa, maestro muratore e diacono selvaggio giurisdizione Mast, contrae obbligo con Antonio Villi, rettore curato della chiesa abbaziale, impegnandosi a personalmente sgombrare sito erigenda medesima chiesa da inerti e varie, entro e non oltre il 20 giugno corrente anno. Oltre a ciò, s’obbliga ad aprire un vano finestra nella muraglia detta Scarpa, ove è sita la porta, al fine di dare luce al nuovo locale di sacrestia.

Mastro Domenico Artusa fabbricatore e diacono selvaggio …s’obliga …di nettare <il luogo del>l’abbadia nuovamente fatta, tanto sotto la nave quanto dentro l’ale.
qual luogo l’abbia ? esso d’Artusa da nettare, <con ciò> intendendosi tanto <dal>li cantoni quanto <dal>li marmi, <ossia quelli che> …si potranno maneggiare, eccettuati però le colonne e 6 capitelli, e darla netta per tutto li 20 del mese entrante di giugno.
<il tutto> per il prezzo di docati 11 e grana 5, per li quali s’averà esso d’Artusa da pigliare la metà grano al prezzo di carlini 12 il tumolo ? // [1v] e l’altra metà in danari, quali se li deranno di quando in quando secondo il servitio fatto …

<Ciò così dovrà essere eseguito:>
l’abbia ? …da nettare tanto <dal>li cantoni quanto <dal>li marmi, <ossia quelli che> …si potranno maneggiare;
eccettuati però le colonne 
e 6 capitelli;
la pietra qual si ritrova dentro l’abbia da ridurne a<l> luogo <che> sarà destinato dal reverendo don Marco Pilato, dentro l’istessa chiesa;
con levar via tutto lo sterro e marrame in detta nave;
con portar detto sterro e marrame parte avante l’abbadia;
e <parte> dietro boria;
<collocando sterro e marrame in> parte dove non potesse dar impedimento alle mura et al passaggio 
anco s’obliga…di cavar la fenestra, nella scarpa della porta della chiesa, per lustro alla nuova sagrestia; qual fenestra averà da essere lunga 7 palmi e longa palmi 3 ½, 

13 Maggio 1683. Mileto.Antonio Villi, rettore e scrittore.Domenico Artusa, obbligante

Giorgio PLEVINOWKJI.Bilancio dell’entrata, et uscita della SS.ma Trinità di Mileto, dal primo di gennaro, à tutto decembre 1683.ACGR 86, p.525. Cassa Hav.re dal primo gennaro à tutto decembre 1683.Qui per Hav.re intendesi dare agli altri, cioè dare: esito, uscita. A p. 526 nota tergale: Bilancio della cassa dell’abbadia di Mileto del 1683.
Abbazia di Mileto.Entrata- Esito di luglio 1686. ACGR 86, p.528 A p. 530 nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686. 
Abbazia di Mileto.Entrata- Esito di luglio 1686. ACGR 86, p.529 A p. 530 nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686.
Abbazia di Mileto.Entrata- Esito di luglio 1686. ACGR 86, p.529 A p. 530 nota tergale: Stato della badia di Mileto, per l’anno 1686. 
La nota è stata edita, desunta da ACGR 83, ma in forme scorrette. Anzitutto la data non è 1667, ma 1687. Poi l’edizione a stampa è scorretta nella trasposizione del testo. E comunque la nota di cui all’ACGR 83 è sintetica, rispetto ad altra che desumiamo da ASN 57, ff. 13rv, su cui vedasi file 1687, aprile 3.doc. Le due note, nella sostanza identiche relativamente al computo dei reperti e relitti varii, ssi differenziano in importanti punti: tra cui la descrittività dello scempio arrecato al murario paramento esterno absidale, il cui danno e la cui forma sono maggiormente avevertibili in quella che preferiamo: ASN 57.
ACGR, 87, f.4r. A f.4v nota tergale: 1689. Febraro. Bilancetto.
ACGR, 87, f.49r: Bilancio di marzo 1691 dell’abbadia di Mileto.Havere (=Uscita). 
ACGR, 87, f.55r: Bilancio di settembre 1691 dell’abbadia di Mileto.Havere (=Uscita). 
ACGR, 87, f.56v: Bilancio di novembre 1691 dell’abbadia di Mileto.Dare (=Entrata).
ACGR, 87, f.55v: Bilancio di dicembre del 1691 dell’abbadia di Mileto. Dare (=Entrata). 
ACGR, 87, f.56r: Bilancio di dicembre del 1691 dell’abbadia di Mileto. Havere (=Uscita). 
ACGR, 87, f.58r: Bilancio di gennaro1692 dell’abbadia di Mileto. Esito.La motivazione non è 
     molto chiara. 
ACGR, 87, f.58v: Bilancio di febbraro1692 dell’abbadia di Mileto. Introito. Allo stesso f., nota 
     tergale: Bilancio della badia. gennaro e febraro 1692.
ACGR, 87, f.59r: Bilancio di marzo 1692 dell’abbadia di Mileto. Esito. (L’Introito trovansi, per
   difetto di legatura, al f. 60v). Allo stesso f.59r, nota tergale: Monte Leone. Bilancio di marzo et 
   aprile del 1692.
A
CGR, 87, f.60r: Bilancio d’aprile 1692. Esito
ACGR, 87, f.63v: Bilancio. Introito di giugno 1692. A f.64v, nota tergale: Monte Leone. Bilancio 
  di giugno del 1692.
ACGR, 87, f.71v: Bilancio d’ottobre 1692. Dare (=Entrata). A f.72v, nota tergale: Bilancio 
  della badia. Ottobre del 1692.
ACGR, 87, f.71v: Bilancio d’ottobre 1692. . Havere (=Uscita). A f.72v, nota tergale: Bilancio 
  della badia. Ottobre del 1692.
ACGR, 87, f.80r: Bilancio. Havere (=Uscita) di febraro 1693.. A f. 80v, nota tergale: 1693. 
   Badia di Mileto. Bilancio mese di febraro. E’ ovvio che si intende la chiesa pre 1659.
ACGR, 87, f.82r: Bilancio. Havere (=Uscita) di marzo 1693.. A f. 82r, nota tergale: 1693. 
   Badia di Mileto. Bilancio mese di marzo. 
ACGR, 87, f.83r: Bilancio. Havere (=Uscita) d’aprile 1693. Qui non è chiaro l’espositivo. 
   Rivoltare: quale delle due chiese ? 
ACGR, 87, f.83r: Bilancio. Havere (=Uscita) d’aprile 1693.
ACGR, 87, f.88r: Bilancio. Havere (=Uscita) di luglio 1693.
ACGR, 87, f.95v: Bilancio. Dare (=Entrata). di gennaro 1694.
ACGR, 87, f.95r: Bilancio. Havere (=Uscita) di febraro 1694.
ACGR, 87, f.96r: Bilancio. Havere (=Uscita) di gennaro 1694.
ACGR, 87, f.96r: Bilancio. Havere (=Uscita) di gennaro 1694.
ACGR, 87, f.96r: Bilancio. Essito di maggio.[1694].
ACGR, 87, f.96r: Bilancio. Essito di tutto l’anno 1694.
ACGR, 87, f.132v: Mast. Vicariato. Bilanci mensili. Dic. 1695. Antonio Battaglia. Introito da bianco e mischio: duc.195-86,1/2. Per grano bianco specifica: Ritratto da grano (...) bianco venduto in questo mese, e parte nell'anno 1692...
ACGR, 87, f.132v: Mast. Vicariato. Bilanci mensili. Dic. 1695. Antonio Battaglia. Introito da bianco e mischio: duc.195-86,1/2. Per grano bianco specifica: Ritratto da grano (...) bianco venduto in questo mese, e parte nell'anno 1692...
ACGR, 87, f.113v: Bilancio. Introito di gennaro 1695.
ACGR, 87, f.118v: Bilancio. Essito di marzo 1695.
ACGR, 87, f.120r: Bilancio. Essito di aprile 1695.
ACGR, 87, f.121v: Bilancio. Introito di maggio 1695. L’annosa questione dell’ orto dietro chiesa, tale la dizione con cui costantemente si trova nelle fonti abbaziali di quell’epoca, ha importanza molto rilevante nell’oscura faccenda dell’alienazione delle macerie chiesa Mast. Rinviando ad altro luogo una trattazione maggiormente completa, qui se ne offrono le linee essenziali. Un grande lotto, sito proprio a ridosso delle perimetrali mura abbaziali, esattamente quello prima occupato dall’antico monastero, viene a caratterizzarsi – dopo il sisma 1659 - , e ciò al giudizio dei vicari abbaziali, quale improduttivo e assolutamente non utilizzabile poiché in massima parte ingombro da rilevanti masse di macerie, delle chiesastiche muraglie crollate o diroccate. In tale condizione, già ingombro, viene ancora interessato da altri ammassi di svuotamento delle zone utili alla logistica del cantiere e degli accessi. A tanto, assommansi anche le periodiche demolizioni. Così rimane sino al 1675. In tale anno il vicario Alessandro Dezza stipula istrumento di concessione, indi di alienazione onerosa. Segue una complessa, poiché anche confusa, partita di giro fra vari soggetti. Qualche tempo dopo lo stesso Dezza dovrà produrre atti controdeduttivi, al fine di sgravarsi dalle accuse di aver alienato proprio il sito dell’abbazia medesima. Ma, se tale l’accusa esterna, ciò da cui veramente Dezza dovette difendersi ne fu una sorta di inchiesta interna. Decisa dai suoi superiori. Non gli veniva tanto contestato quanto a noi oggi potrebbe sembrare ovvio: ossia l’lienazione di quantità di pietrame e di lavorati materiali di spolia, quanto, invece, di aver privato – alienando proprio il lotto ove vi erano ammassi di macerie – l’abbazia di due introiti: la vendita di pietre, appunto, ed il frutto di due ivi stanti piedi di ulivi. Successivamente anche il vicario Battaglia, di cui qui bilancio del 1695, ebbe rilevanti problemi per stesso lotto. Il suo successore, da lì a poco, 1696, Diego Calcagni, risolve, in mandato speciale, la pluriennale questione, costringendo a rivedere l’istromento di alienazione ed annullandolo. Così facendosene, e Calcagni ne fu fiero, il sito Mast ritornò, e tutto, ad essere di proprietà della stessa abbazia. Come per lunghi secoli fu. La questione delle macerie comunque mai ebbe termine, solo qui notandosi che, mentre per quelle alienate dall’abbazia vi è qualche registrazione, per quanto invece effettuato prima dai censuari, indi proprietari, privati, su quel lotto, nulla se ne sa. Se non che nelle more degli accordi del 1695 e 1696 i D’Aversa chiedono il risarcimento per avere del tutto bonificato dalle macerie il lotto stesso. E se gli si risponde che di risarcimento sarebbe stato se mai il caso di parlarsene a favore dell’abbazia, vista quale soggetto deprivato per anni d’un introito: la vendita delle pietre appunto, la conseguente transazione fu onorevole per entrambe le parti in causa. Stante che si decretò doversi pareggiare. L’abbazia non avrebbe avuto nulla per il mancato introito delle pietre, però sarebbe ritornata in possesso del sito anticamente proprio, i D’Aversa non sarebbero stati costretti a pagare per il frutto dei due olivi per tutti quegli anni e quindi volentieri avrebbero ceduto l’orto. In cambio non avrebbero avanzato pretese per la bonifica.  
ACGR, 87, f.121v: Bilancio. Introito di maggio 1695. Già si è detto che uno dei canali di finanziamento degli oneri di ricostruzione, che, non si dimentichi, vuol anche dire demolizione delle antiche strutture, era dato dalle Pene, ossia un ventaglio di applicazioni pecuniarie sanzionatorie, dalle semplici ammende alle cauzioni come questa, qui posta in essere.
ACGR, 87, f.134r: Bilancio. Essito di novembre 1695. A f. 134v, nota tergale: Bilancio di n(ovem)b(r))e 1695. Si è voluto qui offrire la tipologica descrittiva di una delle mensili, od inframensili, rimesse a favore del Collegio Greco. Le proporzioni della quale, della rimessa s’intende, rapportata al globale dell’uscita, è nella norma. Esito, uscita complessiva, di quel novembre 1695 ne fu ducati 374, tari 88, grana mezza: 374. 88, 5. 
Di cui, come detto, in causali varie, 320. 20. A favore del Collegio. E’ rimasta memoria, anche recentemente, in Collegio, l’unione dell’abbazia essere stato un ben magro affare. Dal punto di vista della serenità, o degli ordinati affari, indubbiamente. Dal 1581 al 1720, indi sino al 1774, non altro fu che una sequela continua di liti, questioni, processi, ecc. Ma dal punto di vista economico no. Non fu un magro affare. E la radice di tale erronea interpretazione purtroppo la si deve ad Antonio SCORDINO, per altro conto studioso di quell’archivio, abbaziale nei fondi del Collegio Greco di Roma, fra i più qualificati. Ma Scordino, pur a fronte di una evidente ricchezza di notizia nelle fonti, non volle, o non ebbe tempo, di maggiormente ricostruire le complesse partite di giro della complicata amministrativa macchina di riscossione e di rimessa di denaro, dell’abbazia. E se pur è vero, come si porta ad esempio dell’esiguo gettito, che l’abbazia inviava a Madrid. Necessita anche chiarire che tali partite di cassa non equivalevano a scarsità di gettito, e rimessa, bensì a sofisticate periodiche manovre dei vicari per avvalersi delle possibilità dei cambi sulle piazze di Napoli, di Sicilia, di Spagna, a fronte della differenza di valuta con quella di Roma. 
Per la lettera cui ci si riferisce, trattasi di moderne lettere di cambio. Cambiali. BONI fu personaggio importante per i discorsi di cui sopra: gesuita in una delle roccaforti della Compagnia in Napoli, alla Nunziatella, per più decenni fu il vero amministratore fiduciario del Collegio Greco per gli affari generali, di natura economica, dell’abbazia di Mileto. Succedendo allo spagnolo DE NEVARES, ne continuò l’opera, con brevissimi intervalli di sostituzione per cause varie, di servizio. Fu Boni, a filtrare, ad in fondo decidere ogni più minuta spesa del vicariato abbaziale. Autorizzando, negando, postillando. I suoi puntigliosi e precisi rapporti di bilancio erano all’attenzione del rettore del Collegio Greco. Con i vicari aveva, dal punto di vista amministrativo, un rapporto indiretto. Era, nella complessissima macchina amministrativa gesuitica, un agente di controllo di uno dei gettiti al comparto delle ramificazioni funzionali della Compagnia stessa: il Collegio Greco di Roma. 
Per quanto attiene la figura del pittore MARTELLUCCI, si è nell’ambito di artisti operanti nel comparto gesuitico, dei collegi. Non deve però ingannare il termine pianta, non era una delineazione planimetrica, bensi si è del tutto all’interno della cultura artistica del vedutismo schematico, a fini di raffigurazione del plateatico. Da altre fonti si apprende, comunque, che era veduta dipinta su supporto in tela Un quadro, insomma.
ACGR, 87, f.135v: Bilancio. Dare (=Entrata). Decembre 1695.
ACGR, 87, f.135v: Bilancio. Havere (=Uscita). Decembre 1695.
ACGR, 87, f.135v: Bilancio. Havere (=Uscita). Decembre 1695. Con questa laconica notazione 
    Antonio Battaglia, S.J., s’approssima a chiudere il proprio contributo alla serie dei Mast. 
    Vicariato. Bilanci mensili. Lasciando il campo a vicario di ben altro livello, Diego CALCAGNI, 
    di cui nelle vicende di quell’abbazia molto ci si occuperà.

ACGR, 87, f.134v: Mast. Vicariato. Bilanci mensili.Gennaio 1696.Vicario Diego Calcagni. E' probabile rottami provenissero da edifici Mast terremotati. Non specificato se ricavato andasse a favore erigenda nuova chiesa Mast
ACGR, 87, f.134v:Mast.Vicariato.Bilanci mensili.Gennaio 1696.Vicario Diego Calcagni

ACGR, 87, f.134v:Mast.Vicariato.Bilanci mensili.Gennaio 1696.Vicario Diego Calcagni

ACGR, 87, f.136r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1696.Entrata del mese di gennaro 1696. Cassa dare.Secondo il concordato 1661 ? le sanzioni pecuniarie andavano a favore erigenda nuova chiesa. Nel prospetto di entrata del mese di febbraio, Calcagni annota in calce : Per intelligenza il primo numero dice ducati, il secondo tarì, il terzo grana, il quarto cavalli. Con ciò indicando le divise in corso in quel periodo e da lui usate nei bilanci stessi. Per la corrispondenza di valuta, anche specifica: cinque tarì fanno un ducato, venti grana fanno un tarì; dodici cavalli fanno un grano.
 Pertanto si ha: 
ducato = 5 tarì;
ducato = 100 grana;
tarì = 20 grana;
grano = 12 dodici cavalli.
ACGR, 87, f.136r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1696.Entrata del
    mese di gennaro 1696. Cassa dare.
ACGR, 87, f.139r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Febbraio 1696.Entrata 
   del mese di febraro 1696. Cassa dare.
ACGR, 87, f.140r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Febbraio 1696.Uscita 
   di febraro 1696. Cassa havere..
ACGR, 87, f.141v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo.Entrata 
   del mese di marzo 1696. Cassa dare.
ACGR, 87, f.141v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1696.Uscita 
   di marzo 1696. Cassa havere..
ACGR, 87, f.141v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Febbraio 1696. Entrata 
   d’aprile 1696. Cassa dare.
ACGR, 87, f.144v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1696.Entrata 
   d’aprile 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.148r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno 1696.Uscita 
   di giugno 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.148r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno 1696.Uscita 
   di giugno 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.150r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1696.Uscita 
   di luglio 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.150r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1696.Uscita 
   di luglio 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.151v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1696.Entrata 
   d’agosto 1696. Cassa dare.
ACGR, 87, f.152r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1696.Uscita 
 d’agosto 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.152r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1696.Uscita 
 d’agosto 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.152r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Settembre 1696.Uscita 
 di settembre 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.152r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Settembre 1696.Uscita 
 di settembre 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.152r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1696.Uscita 
 d’ottobre 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.152r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1696.Uscita 
 d’ottobre 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.158r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1696.Uscita 
 di novembre 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.158r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1696.Uscita 
 di novembre 1696. Cassa havere. Per le molteplici connessioni, anche importanti, per chiesa MAST, ved. File ACGR 079.SUPPELLETTILI.
ACGR, 87, f.158r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1696.Uscita 
 di novembre 1696. Cassa havere.
ACGR, 87, f.158r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1696. Entrata
 di decembre 1696. Cassa dare.
ACGR, 87, f.160r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1696. Uscita di decembre 1696. Cassa havere
ACGR, 87, f.160r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1696. Uscita di decembre 1696. Cassa havere
ACGR, 87, f.160r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1696. Uscita di decembre 1696. Cassa havere
ACGR, 87, f.161r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1697. Uscita di gennaro 1697. Cassa havere.
ACGR, 87, f.161r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1697. Uscita di gennaro 1697. Cassa havere. Si veda in file apposito, ACGR 79. SUPPELLETTILI, la specifica di tali suppellettili.

ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Febbraio 1697. Uscita di febraro 1697. Cassa havere.Si veda in file apposito, ACGR 79. SUPPELLETTILI, la specifica di tali suppellettili.Con la commissione dei due ritratti di Gregorio XIII, ed appresso si vedrà d’altro, ha qui inizio quel personale atteggiamento di materializzazione - ad uso dei soggetti alla giurisdizione – dei segni della magnificenza già di quella abbazia e quell’andamento di costante scavo archivistico, nelle partizioni storiche ed amministrative MAST, ivi, in situ, che, partendo da interessi e contesti meramente di gestione, non solo porta il vicario Diego Calcagni molto presto ad una glorificazione dei trascorsi MAST, ma, anche, da ciò dovendosi depuratore nel giudizio odierno poiché rientrante nella locale situazione e nel generale spirito dei tempi, il vero ed insuperabile Historiografo dell’Abbazia della SS.ma Trinità di Mileto. Ricognizione, ricerca, conservazione, ordinamento dell’archivio ne furono i primi passi. Divulgazione a stampa e mss., i restanti. E se pur è vero che in momenti forse di delirante eccesso ebbe a convocare alla chiamata nela festa della SS.ma Trinità, alla prestazione di obbedienza s’intende, prelati e procuratori del XII, XIII, XIV, secolo, ciò non fu poiché personalmente affetto da psicotatologie, quanto poiché ripercorreva un suo piano ricostruttivo, delineativo, divulgativo, illustrativo della di sopra magnificenza. Vi fu, è pur vero, alcuni anni or sono, chi, dei cosiddetti studiosi locali, dette – e più volte – a Calcagni non solo del falso, o del superficiale apologeta, ma anche del falsificatore delle vicende e scritture MAST. Se tali personaggi, invero da molti anni ripetitori ed autocelebrativi di se medesimi, avesse effettivamente studiato l’opera di Calcagni, quale vicario, non solo ne avrebbero attestato i meriti, ma, anche, e ciò è più che importa, riconosciuto che se oggi esistono consistenti serie e tangibili partizioni dell’originario archivio di quell’abbazia, alla sua opera e non certo ad altri lo dobbiamo. 

ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1697. Uscita di marzo 1697. Cassa havere. Sulla questione dell’Orto dietro chiesa, ved. 1695, dicembre, nota.
ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1697. Uscita di marzo 1697. Cassa havere.
ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1697. Uscita di marzo 1697. Cassa havere. Sulla questione, ved. anche 1697, febbraio, e nota.
ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1697. Uscita di aprile 1697. Cassa havere
ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Maggio 1697. Uscita di maggio 1697. Cassa havere
ACGR, 87, f.163r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Maggio 1697. Uscita di maggio 1697. Cassa havere
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno 1697. Entrata  di giugno 1697. Cassa dare
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno 1697. Uscita  di giugno 1697. Cassa havere.
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno 1697. Uscita  di giugno 1697. Cassa havere
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1697. Entrata  di luglio1697. Cassa dare
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1697. Uscita  di luglio 1697. Cassa havere
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1697. Uscita  di agosto 1697. Cassa havere.

ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1697. Uscita  di novembre 1697. Cassa havere.
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1697. Uscita  di dicembre 1697. Cassa dare.
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1697. Uscita  di dicembre 1697. Cassa havere.
ACGR, 87, f.171r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1697. Uscita  di dicembre 1697. Cassa havere.
ACGR, 87, f.184v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1698. Entrata di gennaro 1698. Cassa dare.
ACGR, 87, f.185r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1698. Uscita di gennaro 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.185r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1698. Uscita di gennaro 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.189r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1698. Uscita di marzo 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.189r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1698. Uscita di marzo 1698. Cassa havere.

ACGR, 87, f.189r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1698. Uscita di marzo 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.190v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1698. Entrata di aprile 1698. Cassa dare.
ACGR, 87, f.192v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Maggio 1698. Entrata di maggio 1698. Cassa dare
ACGR, 87, f.193r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Maggio 1698. Uscita di maggio 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.193r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Maggio 1698. Uscita di maggio 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.194v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno 1698. Entrata di giugno 1698. Cassa dare
ACGR, 87, f.194v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1698. Entrata di luglio 1698. Cassa dare
ACGR, 87, f.197r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1698. Uscita di luglio 1698. Cassa havere.

ACGR, 87, f.197r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio 1698. Uscita di luglio 1698. Cassa havere. Per Cancelleria,intendasi quella del vicariato, nella sua sede di Monteleone, locale collegio S.J.Idem per portiera.
ACGR, 87, f.198v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1698. Entrata d’agosto 1698. Cassa dare
ACGR, 87, f.199r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1698. Uscita d’agosto 1698. Cassa havere 
ACGR, 87, f.199r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Agosto 1698. Uscita d’agosto 1698. Cassa havere 
ACGR, 87, f.199v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Settembre 1698. Entrata di settembre 1698. Cassa dare
ACGR, 87, f.200r bis: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Settembre 1698. Uscita di settembre 1698. Cassa havere 
ACGR, 87, f.201v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Entrata di ottobre 1698. Cassa dare. Ci si riferisce quindi a 261 canne di pietra venduta, ossia a mt. lineari….

ACGR, 87, f.199v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Entrata di ottobre 1698. Cassa dare
ACGR, 87, f.202r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa havere. Sulle motivazioni degli interventi di ricollocazione del sarcofago preteso ruggeriano, vedasi sopra alla tematica della simbolica di una magnificenza. Cronologicamente e nell’ordine, altre e precise notizie se ne hanno su detto sarcofago in opera a stampa dello stesso Calcagni, la Historia. Da cui traiamo i significativi e pertinenti passi: Ancora notizie ne abbiamo in opera a stampa, 1762, di diverso autore: Maria Natale Cimaglia:  Altre, 1762, di Giuseppe Maria Carafa, vescovo di Mileto:
Ulteriori notizie in ASN 299, 1774: 
ACGR, 87, f.202r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.202r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.202r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.205v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Entrata di decembre 1698. Cassa dare.

ACGR, 87, f.205v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Entrata di decembre 1698. Cassa dare.
ACGR, 87, f.206r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Uscita di decembre 1698. Cassa havere.
ACGR, 87, f.207v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Dicembre 1698. Entrata di decembre 1698. Cassa dare.
ACGR, 87, f.208r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1699. Uscita di gennaro 1699. Cassa havere.
ACGR, 87, f.208r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1699. Uscita di gennaro 1699. Cassa havere.
ACGR, 87, f.208r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Gennaio 1699. Uscita di gennaro 1699. Cassa havere.
ACGR, 87, f.211v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1699. Entrata di marzo 1699. Cassa dare.

ACGR, 87, f.212r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Marzo 1699. Uscita di marzo 1699. Cassa havere.
ACGR, 87, f.213v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Aprile 1699. Entrata di aprile 1699. Cassa dare.
ACGR, 87, f.217v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Giugno1699. Entrata di giugno 1699. Cassa dare.
ACGR, 87, f.219v: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio1699. Entrata di luglio 1699. Cassa dare.
ACGR, 87, f.220r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Luglio1699. Uscita di luglio 1699. Cassa havere.



MILETO.
CHIESA  ABBAZIALE SS.MA TRINITA’ 
RICOSTRUZIONE E QUESTIONE MACERIE.





1623
237. Q.
8. Kal. Martii Datuno Romae  Urbanus VIII Pontif.us an. I Coll. Graeco unit, et inconorat Abbatiam S. Joannis in Lauro, sen in Labra Terrae Seminarae Ord. S. Basilii in Discesesi Miletensi, quae per mortem Card. Masci Antonimi Gozzadini abb.is Commendatarii vacaverat. Lib.A. p. 593.



1623
238. Q. II
3 Id. Fbris. Datum Romanae Urbanus VIII. Pontif.us an. I reserverat in perpetuum pensionem annuam Ducatorum 50 auri de Camerai super fructibus Parrochialis Ecclesiae S. Michaelis Arcangeli Casali Piscopii in favorem fabricae Ecclesiae, et Monasterii Trinitatis Miletensis, cui subset. Lib. A.p. 599.



1624
239. Q. III
23 Aptis. Datum Romae Urbanus VIII Pontif.us an. I Franciscum Boncompagnum Card. Collegii Graeci Protectorem constituit Judicem universalem causarum Collegii privative L. A. 591.



1624
240. Q. IV
23 Fbris. Datum Urbanus VIII Pontif.us an. II declarat se, quo tempore erat Collegii Card. Protectos, administrator obtinuisse a Gregorio XV, ut Religiosis e Societ. Jesui collegium, ejusque administratio traderetur, et deinde constitutiones conficit pro Mius Collegii administratione complectens omnia, et singula. Quae ad vitam occonomicam spectant, et ad pietatem, et studia. Lib. A. 605.



1624
241. Q. V
14 Kal. Fbris. Urbanus VIII Pontif.us an. I./ II./ mandat Jo. Dominico Spinulae utriusque signaturae referendario, Archid.° Mileten, et Vicario Generali Tropeen, ut Joannem La Sirica immitat in possessionem Ecclesiae Parrochialis S. Mariae Casaalis Longobardi quae per obitum Francisi Pironi vacaverat.



1624
242. Q. VI
28 Aug. Indict. VII. Sedente Urbano VIII an. II, Jo. Dominicus Spinala exequitur Litteras Apostolicas datas in favorem Joannis La Sirica n°. superiori.



1624
243. Q. VII
11 Xbris. Indict. VII Hipolitus Aldobrandinus exequiter litteras Urbani VIII concedentis Collegio Graeco duas unicae Aquae Virginis et Felicis praeter aliam, qua jam antea fruebatur. 
Per quest'oncia anticamente goduta in vigore della concessione fattane a Fr. Manrique da Pio V vedi Lib. A. p. 95.



1625
244. Q. VIII
13 Aug. Indict. VIII Sedente UrbanI
21 Aplis Urbaniy VIII pontificatus an. VI/ VII/ facultatem concedit sumendi ad cenium vedi inibilem- 1000 ad subveniendum Collegii necessitatibus et- 600 ad extinguendum alium censum graviorem.



1630
250. Q. XIV
24 Fbris. Indict. XIII. Sedente Urbano VIII an. VII/ VIII/ Marcus Antonius Franciotti A. C. mandat inibitorie Laurenzio de Senebis ut Aggerem, quem construxerat, et sepem, quam plantaverat in praejudicium bonorum Abbatiae Miletensis, destruat, et viam publicam, quam traduxerat, in suum locum restituat.



1635
251. Q. XV
24 Martii. Indict. III Sedente Urbano VIII an. XII Purticula Monitorii contra Episcopum Miletensem.




R


1636
252. R. I
23 Aug. Indict. IV Sedente Urbano VIII an. XIV Marcus Antonius Franciotti A. C. mandat inibitorie intimandum intemandum Episcopis Miletens. Tropaen, et Hieracon, eorumque Vicariis Cardinalem Bisciam esse in omnibus Causis active, et passive ad Collegium Graecum spectantibus judicem privative.



1638
253. R. II
28 Aug. Urbanus VIII Pontif.us an. XVI facultatem concedit Martio Rebeccae Cassinensis Dioec. Suscipiendi ordines ritu Graeco non servatis interstitiis.



1638
254. R. III
10 Fbris. Urbanus VIII an. XVI concedit Mario Lopes Dioec. Rosianen facultatem suscipiendi ordines non servatis insterstitiis.



1639
255. R. IV
5 Feb. Urbanus VIII Pontif.us XVI concedit facultatem Angelo Favatae suscipiendi ordines ritu graeco, non servates interstitiis.



1639
256. R. IV
17 Martii Urbanus VIII Pontif.us an. XIVI facultatem concedit Dominico Reres, et Dominico Buccula Panormitanis suscipiendi sacra ordines ritu graeco, non servatis interstitiis.



1643
257. R. VI
27 Januar. Urbanus VIII Pontif.us an. XX assecurat Collegium Graecum ab omni molestia praelationes ? quae illi obvenire poterai in omptione cujusdam petii Vineae, quod ad usum Arundineti emere intendebat a Julio Peloso pro – 185, quod tamen suberat Dominio directo Monialium S. Mariae in Campo Martio.



1644
258. R. VII
18 Feb. Indict. XIII Francisci Erizzi venetiarum Ducis testificatio de Legalitate Andreae Bronzoni Notarii firmantis Litteras testimoniales.



1649
259. R. VIII
25 Junii, Sedente Innocentio X an. V Cardinalis Rondaninus Protector Collegii graeci confert Julio Jorio Ecclesiam Parrochialem S. Michaelis Arcangeli Casalis Piscopi.



1649
260. R. IX
15 Fbris. Indict. III Regnante Philippo IV in Regno Neapolitano an. XXIX Joannes Baptista de Aversana Notar Nespoli transumptat instrumentum Locationis de anno 1546. 26 Martii Indict. IV, quo Joannes Vincentius Palmerius Neapolit. Perpetuuj Commentatarius TrinitatisMileten Hieronymo de Jannuccio, et Joanni de Ligorio Locat Grangia S. Philippi, S. Mariae de Ponticella, S. Laurentii, S. Ipoliti, et S. Elisae in pertinentiis Agelli pro annius Ducat. Reg. 150.



1655
261. R. X
8 Kal. Fbris. Alexander VII Pontif.us an. I reservat in favorem. Leonis Alleatii pensionem Ducatorum auri Le Camera 50 super quibusdam Beneficiis Dioec. Aquinaten.



1659
262. R. XI
15 Feb. Alexander VII Pontif.us an. IV concedit, ut alumni Collegii Graeci non ostante Juramento servandi in omnibus ritum graecum, possint donec in collegio degunt, Ecclesiae Latinae conformari quoad abstinentiam ab esu Carnium, et jejunia.



1661
263. R. XII
5 Maii Palutius Palutius Albertonus inhibitorie monet Praesbiteros Terrae Palmae de Praescedentia concedendo D. Julio Moroni, utpote Apostolico Protonot. 



1667
264. R. XIII
2 Maii. Indict. V Sedente Alexandro VII an. XIII Caesar Rasponus Collegii Graeci Protector constituit Vicarium, et Prouratorem Generalem Abbatiae Miletensis in spiritualibus, et Temporalibus P. Gregorium Plevidoschi e soc. Jesu.



1672
265. R. XIV
21 Novemb. Clemens X Pontif.us an. III sententiam excommunicationes promunciat contra extrahentes ? Libros a Bibliotheca Colleggi Graeci.



1680
266. R. XV
Nel rovescio del Breve è notato che questa scomunica non è mai stata pubblicata.
Idib. Fbris. Innocentius XI Pontif.us an. V mandat, ut bona quaedam relicta a Joanne Baptista Taffini in paribus Calabriae, et per fraudem ablata, haeredibus restituantu.


_DOCUMENTO – NOTIZIA – SCHEDA – Ecc._NOTE___Q___

1622_236.Q.I.22. 8bris. Indict. VI Antonii Prulli Venetiarum Ducis testificatio de Legalitate Notarii Julii Figolini firmantis Litteras testimoniniales.___1623_237. Q.8. Kal. Martii Datuno Romae  Urbanus VIII Pontif.us an. I Coll. Graeco unit, et inconorat Abbatiam S. Joannis in Lauro, sen in Labra Terrae Seminarae Ord. S. Basilii in Discesesi Miletensi, quae per mortem Card. Masci Antonimi Gozzadini abb.is Commendatarii vacaverat. Lib.A. p. 593.___1623_238. Q. II3 Id. Fbris. Datum Romanae Urbanus VIII. Pontif.us an. I reserverat in perpetuum pensionem annuam Ducatorum 50 auri de Camerai super fructibus Parrochialis Ecclesiae S. Michaelis Arcangeli Casali Piscopii in favorem fabricae Ecclesiae, et Monasterii Trinitatis Miletensis, cui subset. Lib. A.p. 599.___1624_239. Q. III23 Aptis. Datum Romae Urbanus VIII Pontif.us an. I Franciscum Boncompagnum Card. Collegii Graeci Protectorem constituit Judicem universalem causarum Collegii privative L. A. 591.___1624_240. Q. IV23 Fbris. Datum Urbanus VIII Pontif.us an. II declarat se, quo tempore erat Collegii Card. Protectos, administrator obtinuisse a Gregorio XV, ut Religiosis e Societ. Jesui collegium, ejusque administratio traderetur, et deinde constitutiones conficit pro Mius Collegii administratione complectens omnia, et singula. Quae ad vitam occonomicam spectant, et ad pietatem, et studia. Lib. A. 605.___1624_241. Q. V14 Kal. Fbris. Urbanus VIII Pontif.us an. I./ II./ mandat Jo. Dominico Spinulae utriusque signaturae referendario, Archid.° Mileten, et Vicario Generali Tropeen, ut Joannem La Sirica immitat in possessionem Ecclesiae Parrochialis S. Mariae Casaalis Longobardi quae per obitum Francisi Pironi vacaverat.___1624_242. Q. VI28 Aug. Indict. VII. Sedente Urbano VIII an. II, Jo. Dominicus Spinala exequitur Litteras Apostolicas datas in favorem Joannis La Sirica n°. superiori.___1624_243. Q. VII11 Xbris. Indict. VII Hipolitus Aldobrandinus exequiter litteras Urbani VIII concedentis Collegio Graeco duas unicae Aquae Virginis et Felicis praeter aliam, qua jam antea fruebatur. Per quest’oncia anticamente goduta in vigore della concessione fattane a Fr. Manrique da Pio V vedi Lib. A. p. 95.___1625_244. Q. VIII13 Aug. Indict. VIII Sedente Urbano VIII an. II Leonardus Siculus Vicarius Generalis Abbatiae Trinitatis Mileten. Fabritio Tropia confert Ecclesiam Parrochialem S. Petri de Bibona, quae vacaverat per contumacim absentiam Joannis Bantistae Gallette Rectoris ejusdem.___1625_245. Q. IX25 Fbris. Urbanus VIII Pontif.us an. III concedit facultatem locandi Terrulas Abbatiae Miletensis, quae inter quantitatem non excedunt ad tempus licitum honisnibus in Praebit. Ordine constitutes.___1626_246. Q. X7 8bris. Urbanus VIII Pontif.us an. IV constituit Card. Bisciam Judicem omnium causarum Collegii Graeci privative.___1626 1627_247. Q. XI15 Kal. Fb. Urbanus VIII Pontif.us an. IV confert Stephano chintarello Benificia quaedam vacantia Jurisdictionis Miletensis.___1628_248. Q. XII29 Julii Urbanus VIII an. V concedit facultatem celebrandi ritu Latino, et in diveris et distinctis diebus 30 Missas, quae in suo Testamento mandaverat Franciscus Trini olim Collegii Graeci alumnus, immutata, in quantum nocesse esset, testatoris voluntate.___1630_249. Q. XII21 Aplis Urbaniy VIII pontificatus an. VI/ VII/ facultatem concedit sumendi ad cenium vedi inibilem- 1000 ad subveniendum Collegii necessitatibus et- 600 ad extinguendum alium censum graviorem.___1630_250. Q. XIV24 Fbris. Indict. XIII. Sedente Urbano VIII an. VII/ VIII/ Marcus Antonius Franciotti A. C. mandat inibitorie Laurenzio de Senebis ut Aggerem, quem construxerat, et sepem, quam plantaverat in praejudicium bonorum Abbatiae Miletensis, destruat, et viam publicam, quam traduxerat, in suum locum restituat.___1635_251. Q. XV24 Martii. Indict. III Sedente Urbano VIII an. XII Purticula Monitorii contra Episcopum Miletensem.



















































1623
237. Q.
8. Kal. Martii Datuno Romae  Urbanus VIII Pontif.us an. I Coll. Graeco unit, et inconorat Abbatiam S. Joannis in Lauro, sen in Labra Terrae Seminarae Ord. S. Basilii in Discesesi Miletensi, quae per mortem Card. Masci Antonimi Gozzadini abb.is Commendatarii vacaverat. Lib.A. p. 593.



1623
238. Q. II
3 Id. Fbris. Datum Romanae Urbanus VIII. Pontif.us an. I reserverat in perpetuum pensionem annuam Ducatorum 50 auri de Camerai super fructibus Parrochialis Ecclesiae S. Michaelis Arcangeli Casali Piscopii in favorem fabricae Ecclesiae, et Monasterii Trinitatis Miletensis, cui subset. Lib. A.p. 599.



1624
239. Q. III
23 Aptis. Datum Romae Urbanus VIII Pontif.us an. I Franciscum Boncompagnum Card. Collegii Graeci Protectorem constituit Judicem universalem causarum Collegii privative L. A. 591.



1624
240. Q. IV
23 Fbris. Datum Urbanus VIII Pontif.us an. II declarat se, quo tempore erat Collegii Card. Protectos, administrator obtinuisse a Gregorio XV, ut Religiosis e Societ. Jesui collegium, ejusque administratio traderetur, et deinde constitutiones conficit pro Mius Collegii administratione complectens omnia, et singula. Quae ad vitam occonomicam spectant, et ad pietatem, et studia. Lib. A. 605.



1624
241. Q. V
14 Kal. Fbris. Urbanus VIII Pontif.us an. I./ II./ mandat Jo. Dominico Spinulae utriusque signaturae referendario, Archid.° Mileten, et Vicario Generali Tropeen, ut Joannem La Sirica immitat in possessionem Ecclesiae Parrochialis S. Mariae Casaalis Longobardi quae per obitum Francisi Pironi vacaverat.



1624
242. Q. VI
28 Aug. Indict. VII. Sedente Urbano VIII an. II, Jo. Dominicus Spinala exequitur Litteras Apostolicas datas in favorem Joannis La Sirica n°. superiori.



1624
243. Q. VII
11 Xbris. Indict. VII Hipolitus Aldobrandinus exequiter litteras Urbani VIII concedentis Collegio Graeco duas unicae Aquae Virginis et Felicis praeter aliam, qua jam antea fruebatur. 
Per quest'oncia anticamente goduta in vigore della concessione fattane a Fr. Manrique da Pio V vedi Lib. A. p. 95.



1625
244. Q. VIII
13 Aug. Indict. VIII Sedente UrbanI
21 Aplis Urbaniy VIII pontificatus an. VI/ VII/ facultatem concedit sumendi ad cenium vedi inibilem- 1000 ad subveniendum Collegii necessitatibus et- 600 ad extinguendum alium censum graviorem.



1630
250. Q. XIV
24 Fbris. Indict. XIII. Sedente Urbano VIII an. VII/ VIII/ Marcus Antonius Franciotti A. C. mandat inibitorie Laurenzio de Senebis ut Aggerem, quem construxerat, et sepem, quam plantaverat in praejudicium bonorum Abbatiae Miletensis, destruat, et viam publicam, quam traduxerat, in suum locum restituat.



1635
251. Q. XV
24 Martii. Indict. III Sedente Urbano VIII an. XII Purticula Monitorii contra Episcopum Miletensem.




R


1636
252. R. I
23 Aug. Indict. IV Sedente Urbano VIII an. XIV Marcus Antonius Franciotti A. C. mandat inibitorie intimandum intemandum Episcopis Miletens. Tropaen, et Hieracon, eorumque Vicariis Cardinalem Bisciam esse in omnibus Causis active, et passive ad Collegium Graecum spectantibus judicem privative.



1638
253. R. II
28 Aug. Urbanus VIII Pontif.us an. XVI facultatem concedit Martio Rebeccae Cassinensis Dioec. Suscipiendi ordines ritu Graeco non servatis interstitiis.



1638
254. R. III
10 Fbris. Urbanus VIII an. XVI concedit Mario Lopes Dioec. Rosianen facultatem suscipiendi ordines non servatis insterstitiis.



1639
255. R. IV
5 Feb. Urbanus VIII Pontif.us XVI concedit facultatem Angelo Favatae suscipiendi ordines ritu graeco, non servates interstitiis.



1639
256. R. IV
17 Martii Urbanus VIII Pontif.us an. XIVI facultatem concedit Dominico Reres, et Dominico Buccula Panormitanis suscipiendi sacra ordines ritu graeco, non servatis interstitiis.



1643
257. R. VI
27 Januar. Urbanus VIII Pontif.us an. XX assecurat Collegium Graecum ab omni molestia praelationes ? quae illi obvenire poterai in omptione cujusdam petii Vineae, quod ad usum Arundineti emere intendebat a Julio Peloso pro – 185, quod tamen suberat Dominio directo Monialium S. Mariae in Campo Martio.



1644
258. R. VII
18 Feb. Indict. XIII Francisci Erizzi venetiarum Ducis testificatio de Legalitate Andreae Bronzoni Notarii firmantis Litteras testimoniales.



1649
259. R. VIII
25 Junii, Sedente Innocentio X an. V Cardinalis Rondaninus Protector Collegii graeci confert Julio Jorio Ecclesiam Parrochialem S. Michaelis Arcangeli Casalis Piscopi.



1649
260. R. IX
15 Fbris. Indict. III Regnante Philippo IV in Regno Neapolitano an. XXIX Joannes Baptista de Aversana Notar Nespoli transumptat instrumentum Locationis de anno 1546. 26 Martii Indict. IV, quo Joannes Vincentius Palmerius Neapolit. Perpetuuj Commentatarius TrinitatisMileten Hieronymo de Jannuccio, et Joanni de Ligorio Locat Grangia S. Philippi, S. Mariae de Ponticella, S. Laurentii, S. Ipoliti, et S. Elisae in pertinentiis Agelli pro annius Ducat. Reg. 150.



1655
261. R. X
8 Kal. Fbris. Alexander VII Pontif.us an. I reservat in favorem. Leonis Alleatii pensionem Ducatorum auri Le Camera 50 super quibusdam Beneficiis Dioec. Aquinaten.



1659
262. R. XI
15 Feb. Alexander VII Pontif.us an. IV concedit, ut alumni Collegii Graeci non ostante Juramento servandi in omnibus ritum graecum, possint donec in collegio degunt, Ecclesiae Latinae conformari quoad abstinentiam ab esu Carnium, et jejunia.



1661
263. R. XII
5 Maii Palutius Palutius Albertonus inhibitorie monet Praesbiteros Terrae Palmae de Praescedentia concedendo D. Julio Moroni, utpote Apostolico Protonot. 



1667
264. R. XIII
2 Maii. Indict. V Sedente Alexandro VII an. XIII Caesar Rasponus Collegii Graeci Protector constituit Vicarium, et Prouratorem Generalem Abbatiae Miletensis in spiritualibus, et Temporalibus P. Gregorium Plevidoschi e soc. Jesu.



1672
265. R. XIV
21 Novemb. Clemens X Pontif.us an. III sententiam excommunicationes promunciat contra extrahentes ? Libros a Bibliotheca Colleggi Graeci.



1680
266. R. XV
Nel rovescio del Breve è notato che questa scomunica non è mai stata pubblicata.
Idib. Fbris. Innocentius XI Pontif.us an. V mandat, ut bona quaedam relicta a Joanne Baptista Taffini in paribus Calabriae, et per fraudem ablata, haeredibus restituantu.


_DOCUMENTO – NOTIZIA – SCHEDA – Ecc._NOTE___Q___

1622_236.Q.I.22. 8bris. Indict. VI Antonii Prulli Venetiarum Ducis testificatio de Legalitate Notarii Julii Figolini firmantis Litteras testimoniniales.___1623_237. Q.8. Kal. Martii Datuno Romae  Urbanus VIII Pontif.us an. I Coll. Graeco unit, et inconorat Abbatiam S. Joannis in Lauro, sen in Labra Terrae Seminarae Ord. S. Basilii in Discesesi Miletensi, quae per mortem Card. Masci Antonimi Gozzadini abb.is Commendatarii vacaverat. Lib.A. p. 593.___1623_238. Q. II3 Id. Fbris. Datum Romanae Urbanus VIII. Pontif.us an. I reserverat in perpetuum pensionem annuam Ducatorum 50 auri de Camerai super fructibus Parrochialis Ecclesiae S. Michaelis Arcangeli Casali Piscopii in favorem fabricae Ecclesiae, et Monasterii Trinitatis Miletensis, cui subset. Lib. A.p. 599.___1624_239. Q. III23 Aptis. Datum Romae Urbanus VIII Pontif.us an. I Franciscum Boncompagnum Card. Collegii Graeci Protectorem constituit Judicem universalem causarum Collegii privative L. A. 591.___1624_240. Q. IV23 Fbris. Datum Urbanus VIII Pontif.us an. II declarat se, quo tempore erat Collegii Card. Protectos, administrator obtinuisse a Gregorio XV, ut Religiosis e Societ. Jesui collegium, ejusque administratio traderetur, et deinde constitutiones conficit pro Mius Collegii administratione complectens omnia, et singula. Quae ad vitam occonomicam spectant, et ad pietatem, et studia. Lib. A. 605.___1624_241. Q. V14 Kal. Fbris. Urbanus VIII Pontif.us an. I./ II./ mandat Jo. Dominico Spinulae utriusque signaturae referendario, Archid.° Mileten, et Vicario Generali Tropeen, ut Joannem La Sirica immitat in possessionem Ecclesiae Parrochialis S. Mariae Casaalis Longobardi quae per obitum Francisi Pironi vacaverat.___1624_242. Q. VI28 Aug. Indict. VII. Sedente Urbano VIII an. II, Jo. Dominicus Spinala exequitur Litteras Apostolicas datas in favorem Joannis La Sirica n°. superiori.___1624_243. Q. VII11 Xbris. Indict. VII Hipolitus Aldobrandinus exequiter litteras Urbani VIII concedentis Collegio Graeco duas unicae Aquae Virginis et Felicis praeter aliam, qua jam antea fruebatur. Per quest’oncia anticamente goduta in vigore della concessione fattane a Fr. Manrique da Pio V vedi Lib. A. p. 95.___1625_244. Q. VIII13 Aug. Indict. VIII Sedente Urbano VIII an. II Leonardus Siculus Vicarius Generalis Abbatiae Trinitatis Mileten. Fabritio Tropia confert Ecclesiam Parrochialem S. Petri de Bibona, quae vacaverat per contumacim absentiam Joannis Bantistae Gallette Rectoris ejusdem.___1625_245. Q. IX25 Fbris. Urbanus VIII Pontif.us an. III concedit facultatem locandi Terrulas Abbatiae Miletensis, quae inter quantitatem non excedunt ad tempus licitum honisnibus in Praebit. Ordine constitutes.___1626_246. Q. X7 8bris. Urbanus VIII Pontif.us an. IV constituit Card. Bisciam Judicem omnium causarum Collegii Graeci privative.___1626 1627_247. Q. XI15 Kal. Fb. Urbanus VIII Pontif.us an. IV confert Stephano chintarello Benificia quaedam vacantia Jurisdictionis Miletensis.___1628_248. Q. XII29 Julii Urbanus VIII an. V concedit facultatem celebrandi ritu Latino, et in diveris et distinctis diebus 30 Missas, quae in suo Testamento mandaverat Franciscus Trini olim Collegii Graeci alumnus, immutata, in quantum nocesse esset, testatoris voluntate.___1630_249. Q. XII21 Aplis Urbaniy VIII pontificatus an. VI/ VII/ facultatem concedit sumendi ad cenium vedi inibilem- 1000 ad subveniendum Collegii necessitatibus et- 600 ad extinguendum alium censum graviorem.___1630_250. Q. XIV24 Fbris. Indict. XIII. Sedente Urbano VIII an. VII/ VIII/ Marcus Antonius Franciotti A. C. mandat inibitorie Laurenzio de Senebis ut Aggerem, quem construxerat, et sepem, quam plantaverat in praejudicium bonorum Abbatiae Miletensis, destruat, et viam publicam, quam traduxerat, in suum locum restituat.___1635_251. Q. XV24 Martii. Indict. III Sedente Urbano VIII an. XII Purticula Monitorii contra Episcopum Miletensem.
































































Gen 17, 1998 6:52 pm
LETTERE  DA MILETO  
ANNO 
1628

1628, giugno 01. - Monteleone. 
Francesco DI GIOVANNI, S.I.,  a Tarquinio GALLUZZI, S.I. rettore Collegio Greco. Roma. (1)
(1r) 
<< Pax Ch(rist)i 
M. r. p. in Ch. 
Con q.ta ult.a posta si è rece.ta una di v. r.a al p. Agostino (2) delli 13 di maggio, nella q.le si lamentava, che le l.r si smarriscono, respondendo ad una di d. p.re delli 10 di marzo.
Che però avendo io scritto a v. r. <all'uso ?> p. mare co. d. Paolo Di / [5] Renzo, stimo neces.rio ripetere anco le mid.e cose in q.ta, p. la <dimora ?> che q.lla potrebbe <a> fare p. mare, che attual.te minaccia tempi catti vi. 
Avevo scritto che il p. Agostino no. p. delitia o p. ......ltio ?, ma p. no. muorire così presto, fu costretto a c.sulta di medici, e [a] parer di tutti a partire dalli 20 di q.t p. Cosenza, dove <b> final.te arrivò co. gran <b> stento <c>, col <Sig.re ?> p. le sua grave <d> indisposit.ne. 

Et p.chè mi ritrovo sup.e il Colleg. p. l'assenza del p. rett.re, fui anco costretto p. consolat.ne del med. p. Agostino ricever la sostitut.ne nella carica della badia p. puoco tempo <e>. 

Li dicevo che ho preferito la consolat.ne del p.re, che <volsi ?> così alla mia reputat.ne e gusto, ch'era <f> di restarmi co. la vergogna e mal nome che ho in Roma senza dare occas.ne di più. <g>

Poichè con cert'occas.ne il p.re rett.re mio mi scrisse da Nap., che n.o p.re l' avea scritto .................................................................................................. 
LA MIA TRASCRIZIONE S'INTERROMPE QUI. CONTINUARE. TROVI IN CARTELLA LETTERE.  
-------------------------TRASCRITTO DA FOTOCOPIE -----------------------------------------(f.1r) Nota di scritture date in mano al s.r card.le per il s.r Claudio Vaccari (etc).   (1) 1.Monsig.r Marincola vescovo di Tiano fede <a> all' ill.mo Datario nel 1607 come l'abbatia ha il nullius, e d.a fede si trova in archivio della Dataria il d.o anno con le bolle spedite all' abb.e  Marasco.          Siegue 2.Un significavit  di  papa  Sisto  dell' anno 1587, dove dice nullius diocesis Provinciae Regiensis. <b>  3.Un processo formato dal vescovo di Mileto del 1601 col chierico Gio.Dom.o Marasco per un delitto, che commesse in Monteleone, et egli rimesse la causa al vicario dell'abb.a. 4.Un processo, fatto col chierico Capialbo dal vicario Malinconico per un omicidio fatto di lui in S.to Gregorio giurisd.e della badia, e la contesa, che fu tra il vescovo di Mileto, e poi il vicario fece la causa.  5.Un processo, o essame di test.nij sop.a la giur(is)dit.ne della bad.a, fatta da Matteo Bonamico <c>, vicario, dove si vede che il vicario, ha <d> esercitato la giur(is)dit.ne con quelli, che hanno fatto delitti nella giurisd.e dell' abb.a.     6.Una cop.a di alcune visite, fatte dÓ i vicarij dell' abb.a, dalle quali si vede, che la chiesa di S.Nicola de Poveri in Monteleone diruta, fu unita alla chiesa di S.Maria di Fallaconi del casale di Piscopio, adesso fabbricata < e > sotto vocabulo di S.to Crispino. 7.La cop.a autentica di breve di papa Clemente sop.a le facoltÓ dell' emin.mo s.r cardina        le, che fu affissa in pubblico < f > per mostrare, che il vicario dell' abb.a non era soggetto < g > al vescovo con alcune allegazioni fatte dal vicario Vaccari. 8.Molti processi, commessi al vescovo di Mileto da pochi anni s' hÓ pigliato la quarta funerali di quelle persone, [che] morono dentro < h > la cittÓ di Mileto, e vanno Ó seppellirsi < i > all' abb.a di Mileto. 9.[Scritture] Se si potesse ottenere, che il vicario dell' abb.a possano mandare li sudditi < l > chierici ad ordinarsi fuora Ó qualsivog.a vescovo con sua dimissoria. Tutte le sud.e scritture si trovano in Roma,lasciate a // (f.1v) monsig.r Volpe, delegato a far queste cause, che vertea lite tra l' abb.a, e vescovato di Mileto nell' anno 1616. // ---------------------   <a> fede ripetuto da fed <b> sic <c> Bon Amico  <d> ha corretto <e> fabricata <f> publico <g> sogetto <h> d' entro <i> sepelirsi <l> suditi (1) ACGR, Lettere da Mileto, 000.s.d.provenienza:...ff.1r-2v: 1rv: testo; 2rv: bb. -- Nessuna nota tergale. ----------------------------------------------------------------------------------------------DOCUMENTO 02  TRASCRITO DA FOTOCOPIE ---------------------------------------------------------------------------------------------- (1r) 01. Editto affisso alli quindeci di maggio per non essersi affisso, o publicato <a> nessun'ordine della Ruota. 02. Proroga affissa da monsig.e vescovo di Mileto a parochi dove il p.re vicario ha affisso l'editto per non esser affisso o publicato <a> prorga...??. 03. Copia di proteste fatte al vescovo num.3 dove si protesta il p. vicario di tutto.  04. Copia di protesta dove si domanda dal n.e ?? l'assicurazione della sua persona. 05.  Copia d'attestazione del n.o che era impedito, e minacciato per non fare le proteste dovute. 06. Attestazione del n.o giudice, e testimonij, dove dicono, che il vescovo <b> affisse la copia della proroga alli 16 di maggio ad hore ventidue. 07. ........?mento dell'editto del p. vicario per ordine di monsig.e e tumultuosam.e scrida_      vano contro il p. vicario, ingiuriandolo, come pure il sig.e card. protettore. 08. Lettera del p. vicario, acci_ s'ubidisca il decreto del sig.e aud.e Falconerio <c> sin' Ó       nuovo ordine da Roma. 09. Ceduloni spediti dal p. vicario Caprioli contro il cl.co Bernardo Fullone per aver gravem.e              offeso il cl.co Dom.co Colacchio e dichiarato incorso nel canon. " Si guissuadentes.." ??       e l'assolutione reservata ad Sanctissimu(s ?) , oggi s'Þ assoluto dal vescovo di Mileto        come per suo decreto.//  --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DOCUMENTO 03    TRASCRITTO DA FOTOCOPIE --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- (1r) << Summarium N. p.mo Quod vicarius gnlis abbadiae SS.e Trinitatis Mileti spectam ad venle Collegiu_ Gregorianu_ Urbis heat ?? iurisdit.ne_ et sit in pos_ione convocandi sinodi_,  CONTINUARE IN ALTRO MOMENTO  ...................................................... fu tra il vescovo di Mileto, e poi il vicario fece la causa.  5.Un processo, o ¤  messi al vescovo di Mileto da pochi anni s' hÓ pigliato la quarta funerali di quelle persone, [che] morono dentr Times New Roman   eto, e vanno Ó seppellirsi < i > all' abb.a di Mileto. 9.[Scritture] Se si potesse ottenere, che il vi


TBWP Ago 20, 1997 11:24 pm â   Á     €    ¸    €    º    €   
 ¼    €    É        2 â        E        E Y        E ž        E ã        E (        E m        F ²    €   F ø    €    >        F @        F †        E Ì        E    €   ' V          }          }              Q&A WRITE -- B. Emerald                                                                                                                                                                                ÿ ÿ FILE SINODIÿ PATH  C:\QA\MAST\SINODIÿ SINODI ABBAZIA SS.TRINITA' MILETO.   (19.12.1995) ÚÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ¿ ³                                                                  ³ ³        SINODI DELL'ABBAZIA DELLA SS.MA TRINITA' DI MILETO        ³ ³                    (Elenco        cronologico)                   ³ ÃÄÄÂÄÄÄÄÄÂÄÄÄÄÂÄÄÄÄÂÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÂÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ´ ³NP³GIORN³MESE³ANNO³        VICARIO        ³ CARDINALE  PROTETTORE ³ ÃÄÄÅÄÄÄÄÄÅÄÄÄÄÅÄÄÄÄÅÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÅÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ´  ³06³  -  ³ -  ³1628³Agostino    CAPUTO     ³?                     *³ÿ ÿ *  FONTE:Carmine NACCARI,Sinodi miletesi,di cui si riporta la nota     editoriale:"Estratto dal manoscritto:<<Pagine di storia.Ampi cen     ni intorno alla citt… di Mileto>>,voll.2,pagine 800,dello stesso     autore.",fascicolo n.n.,al cui front.stemma "Mileten Civitas",p.     2. Cui sono riferite le note qui 1-6.ÿ


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      ö
      >       >       Ù   


ABBAZIA 
SAN MICHELE ARCANGELO 
SS.MA TRINITA’ 
DI 
MILETO

FONTI



1628



SCHEDE TRASCRITTIVE 
ED 
ELABORAZIONI 
A CURA DI 
GIOVANNI PITITTO 


Rilevasi, e spesso, serio contrasto fra le varie mitografie, specie recenti, e l’assoluta mancanza d’analoga magniloquenza che sul moderno stato di tale abbazia si riscontra nelle plurime sue fonti d’archivio.

Anzitutto sentiamo e forte tutta l’esigenza di un preciso inquadramento cronologico, degli eventi. E ciò a fronte di una riscontrabile esigenza. Preferiamo anche, anziché ai corifèi di una imperante odierna pubblicistica dal carattere apologico, veramente fastidiosa, affidarci, e così riudire, alla lontana voce di quei contemporanei. Che a tali eventi, maggiori o minori, concorsero, sugli stessi scrissero, di quanto in loro ufficio, dovere, interesse ci lasciarono traccia.
Tali categorie, delle doglianze, dei timori, dei problemi, quelli espressi in testo, e riterremmo chiaramente, ricorrono – e sino al 1718 – in tutta la pur copiosa corrispondenza d’interesse per gli affari interni ed i più riservati di detta abbazia.

ANNO
DOCUMENTO

NT




ARSI, Rom. I, Badia del Collegio Greco in Mileto. 1628. Relazione data al cardinale Biscia, protettore del Collegio Greco. Nota redituum abbati(a)e Mileti, ff. 177r- 184v. Rilevanti difficoltà di lettura causa inchiostro, che si è - in tutti i ff. - diffuso nel supporto. 
Della relazione viene stralciata posizione Seminara.: f. 179v.  





1628 Ha l’abadia un pezzetto [?] di terre nel distretto dilla città di  Seminara, lontane e distante affatto, che quivi possiede. 
Sono state dette terre incolte (per) molti anni, che però niente se n’è avuto. 
E’ da 2 anni in quà che son(o) lavorate; ve n’è *avuto da 7 ad [?] 8 t(umul)a [?] di grano, [?] che vuol dire la valuta di 7 o 6 d(uca)ti [?] (per) anno. 
Li frati [?] conventuali di S. Fran(cesc)o, in detto luogo *avendo altri loro poderi, che circondavano dette terre da tre fianchi, per la loro [?] commodità [?] hanno offerto d(uca)ti 16 annui in p(er)petuo, o la valuta di q(ue)llo, cioè d(uca)ti 160 da investirsi in altro stabile. 
Mentre io ero colà, mi fu scritto p(adre) rettore del coll(egi)o che v(osta) s(ignoria) i(llustrissima), viva vocis oracolo, *aveva *avuto da n(ostro) s(igno)re l'assenso.
Si è in evidente p(er) come è chiarissimo, che si prendesse la valuta p(er) impiegarla in altra compra.
Cosa che molto piacq(ue) alli frati. 
Ma p(er)ché l'utilità del Coll(egi)o stà nel pagare più tosto gli annui d(uca)ti 160, ho portatomi come strumento fatto c(on) essi con questa conditione: che debbano pagare o li d(uca)ti 16 ann(ui) o la valuta, secondo che fusse da lei ratificato, e dato l’assenso da n(ostro) s(igno)re.
Che sia di magg(io)r utilità, l’annuo pagamento, che la valuta – la quale asseriscono di d(uca)ti 160 – a ragione di d(uca)ti 10 p(er) anno, è chiarissimo: p(er)ché dovendo il coll(egi)o investirla in compra di….... altro stabile, non sarebbe paro se trovasse stabile col prezzo di d(uca)ti 160 che poi fruttasse 7 [?], qua(n)do [?] ha cavato 2 anni continui da quello che adesso possiede.
Onde non vi sarebbe la clausola si in evidentem, e in conseguenza nulla l’alienatione, che alli pericoli alli quali ci esporremo in comprar stabili in paesi tali.
Dall’altra parte, pigliando gli ann(ui) d(uca)ti 16, ridonda in evidentissima valitud(in)e si libera il coll(egi)o da qualsivoglia pericolo, p(er)ché il convento non può fallire, e quando cioè, che no(n) sarà mai, avvenisse, vi resta sempre il fondo <da> *ipotecare alla Badia.























































© Trascrizione e note di Giovanni Pititto. 

1parola incomprensibile;
puol
maij 
in ms: vi resta sempre il fondo hipotecare alla Badia, il cui senso comunque è: …resta sempre alla Badia <poter> ipotecare il fondo. 
ARSI, Rom. I, Badia del Collegio Greco in Mileto. 1628. Relazione data al cardinale Biscia, protettore del Collegio Greco. Nota redituum abbati(a)e Mileti, ff. 177r- 184v. Rilevanti difficoltà di lettura causa inchiostro, che si è - in tutti i ff. - diffuso nel supporto. 
Della relazione viene stralciata posizione Seminara.: f. 179v.  
ARSI, Rom. I, Badia del Collegio Greco in Mileto. 1628. Relazione data al cardinale Biscia, protettore del Collegio Greco. Nota redituum abbati(a)e Mileti, ff. 177r- 184v. Rilevanti difficoltà di lettura causa inchiostro, che si è - in tutti i ff. - diffuso nel supporto. 
Della relazione viene stralciata posizione Seminara.: f. 179v.  



Gen 17, 1998 6:52 pm

LETTERE  
MILETO 
ANNO 
1628

1628, giugno 01. - Monteleone.
Francesco DI GIOVANNI, S.I., 
a Tarquinio GALLUZZI, S.I. rettore Collegio Greco. Roma.

(1r)
<< Pax Ch(rist)i

M. r. p. in Ch.
Con q.ta ult.a posta si è rece.ta una di v. r.a al p. Agostino (2) delli 13 di maggio, nella q.le si lamentava, che le l.r si smarriscono, respondendo ad una di d. p.re delli 10 di marzo; che però havendo io scritto a v. r. <all'uso ?> p. mare co. d. Paolo Di Renzo, stimo neces.rio ripetere anco le mid.e cose in q.ta, p. la <dimora ?> che q.lla potrebbe <a> fare p. mare, che attual.te minaccia tempi cattivi.
        Havevo scritto che il p. Agostino no. p. delitia o p. ......ltio ?, ma p. no. muorire così presto, fu costretto a c.sulta di medici, e [a] parer di tutti a partire dalli 20 di q.t p. Cosenza, dove <b> final.te arrivò co. gran <b> stento >c>, col <sig.re ?> p. le sua grave <d> indisposit.ne.
         Et p.chè mi ritrovo sup.e il Colleg. p. l'assenza del p. rett.re, fui anco costretto p. consolat.ne del med. p. Agostino ricever la sostitut.ne nella carica della badia p. puoco tempo <e>.
          Li dicevo che ho preferito la consolat.ne del p.re, che <volsi ?> così alla mia reputat.ne e gusto, ch'era <f> di restarmi co. la vergogna e mal nome che ho in Roma senza dare occas.ne di più <g>.
          Poichè con cert'occas.ne il p.re rett.re mio mi scrisse da Nap., che n.o p.re l'havea scritto
..................................................................................................
LA MIA TRASCRIZIONE S'INTERROMPE QUI. CONTINUARE. TROVI IN CARTELLA LETTERE.
SINODI DELL'ABBAZIA DELLA SS.MA TRINITA' DI MILETO        06.
1628. Agostino CAPUTO ? *
*  FONTE:
Carmine NACCARI, Sinodi miletesi, di cui si riporta la nota     editoriale: Estratto dal manoscritto: Pagine di storia. Ampi cen     ni intorno alla città di Mileto, voll.2, pagine 800, dello stesso     autore, fascicolo n.n., al cui front. stemma Mileten Civitas, p.
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LETTERE  DA MILETO  
ANNO 
1628

1628, giugno 01. - Monteleone. 
Francesco DI GIOVANNI, S.I.,  a Tarquinio GALLUZZI, S.I. rettore Collegio Greco. Roma. (1)
(1r) 
<< Pax Ch(rist)i 
M. r. p. in Ch. 
Con q.ta ult.a posta si è rece.ta una di v. r.a al p. Agostino (2) delli 13 di maggio, nella q.le si lamentava, che le l.r si smarriscono, respondendo ad una di d. p.re delli 10 di marzo.
Che però avendo io scritto a v. r. <all'uso ?> p. mare co. d. Paolo Di / [5] Renzo, stimo neces.rio ripetere anco le mid.e cose in q.ta, p. la <dimora ?> che q.lla potrebbe <a> fare p. mare, che attual.te minaccia tempi catti vi. 
Avevo scritto che il p. Agostino no. p. delitia o p. ......ltio ?, ma p. no. muorire così presto, fu costretto a c.sulta di medici, e [a] parer di tutti a partire dalli 20 di q.t p. Cosenza, dove <b> final.te arrivò co. gran <b> stento <c>, col <Sig.re ?> p. le sua grave <d> indisposit.ne. 

Et p.chè mi ritrovo sup.e il Colleg. p. l'assenza del p. rett.re, fui anco costretto p. consolat.ne del med. p. Agostino ricever la sostitut.ne nella carica della badia p. puoco tempo <e>. 

Li dicevo che ho preferito la consolat.ne del p.re, che <volsi ?> così alla mia reputat.ne e gusto, ch'era <f> di restarmi co. la vergogna e mal nome che ho in Roma senza dare occas.ne di più. <g>

Poichè con cert'occas.ne il p.re rett.re mio mi scrisse da Nap., che n.o p.re l' avea scritto .................................................................................................. 
LA MIA TRASCRIZIONE S'INTERROMPE QUI. CONTINUARE. TROVI IN CARTELLA LETTERE.  

Gen 17, 1998 6:52 pm
LETTERE  DA MILETO  
ANNO 
1628

1628, giugno 01. - Monteleone. Francesco DI GIOVANNI, S.I.,  a Tarquinio GALLUZZI, S.I. rettore Collegio Greco. Roma. (1)
(1r) 
<< Pax Ch(rist)i 
M. r. p. in Ch. 
Con q.ta ult.a posta si è rece.ta una di v. r.a al p. Agostino (2) delli 13 di maggio, nella q.le si lamentava, che le l.r si smarriscono, respondendo ad una di d. p.re delli 10 di marzo.
Che però avendo io scritto a v. r. <all'uso ?> p. mare co. d. Paolo Di / [5] Renzo, stimo neces.rio ripetere anco le mid.e cose in q.ta, p. la <dimora ?> che q.lla potrebbe <a> fare p. mare, che attual.te minaccia tempi catti vi. 
Avevo scritto che il p. Agostino no. p. delitia o p. ......ltio ?, ma p. no. muorire così presto, fu costretto a c.sulta di medici, e [a] parer di tutti a partire dalli 20 di q.t p. Cosenza, dove <b> final.te arrivò co. gran <b> stento <c>, col <Sig.re ?> p. le sua grave <d> indisposit.ne. 

Et p.chè mi ritrovo sup.e il Colleg. p. l'assenza del p. rett.re, fui anco costretto p. consolat.ne del med. p. Agostino ricever la sostitut.ne nella carica della badia p. puoco tempo <e>. 

Li dicevo che ho preferito la consolat.ne del p.re, che <volsi ?> così alla mia reputat.ne e gusto, ch'era <f> di restarmi co. la vergogna e mal nome che ho in Roma senza dare occas.ne di più. <g>

Poichè con cert'occas.ne il p.re rett.re mio mi scrisse da Nap., che n.o p.re l' avea scritto .................................................................................................. 
LA MIA TRASCRIZIONE S'INTERROMPE QUI. CONTINUARE. TROVI IN CARTELLA LETTERE.  
-------------------------TRASCRITTO DA FOTOCOPIE -----------------------------------------(f.1r) Nota di scritture date in mano al s.r card.le per il s.r Claudio Vaccari (etc).   (1) 1.Monsig.r Marincola vescovo di Tiano fede <a> all' ill.mo Datario nel 1607 come l'abbatia ha il nullius, e d.a fede si trova in archivio della Dataria il d.o anno con le bolle spedite all' abb.e  Marasco.          Siegue 2.Un significavit  di  papa  Sisto  dell' anno 1587, dove dice nullius diocesis Provinciae Regiensis. <b>  3.Un processo formato dal vescovo di Mileto del 1601 col chierico Gio.Dom.o Marasco per un delitto, che commesse in Monteleone, et egli rimesse la causa al vicario dell'abb.a. 4.Un processo, fatto col chierico Capialbo dal vicario Malinconico per un omicidio fatto di lui in S.to Gregorio giurisd.e della badia, e la contesa, che fu tra il vescovo di Mileto, e poi il vicario fece la causa.  5.Un processo, o essame di test.nij sop.a la giur(is)dit.ne della bad.a, fatta da Matteo Bonamico <c>, vicario, dove si vede che il vicario, ha <d> esercitato la giur(is)dit.ne con quelli, che hanno fatto delitti nella giurisd.e dell' abb.a.     6.Una cop.a di alcune visite, fatte dÓ i vicarij dell' abb.a, dalle quali si vede, che la chiesa di S.Nicola de Poveri in Monteleone diruta, fu unita alla chiesa di S.Maria di Fallaconi del casale di Piscopio, adesso fabbricata < e > sotto vocabulo di S.to Crispino. 7.La cop.a autentica di breve di papa Clemente sop.a le facoltÓ dell' emin.mo s.r cardina        le, che fu affissa in pubblico < f > per mostrare, che il vicario dell' abb.a non era soggetto < g > al vescovo con alcune allegazioni fatte dal vicario Vaccari. 8.Molti processi, commessi al vescovo di Mileto da pochi anni s' hÓ pigliato la quarta funerali di quelle persone, [che] morono dentro < h > la cittÓ di Mileto, e vanno Ó seppellirsi < i > all' abb.a di Mileto. 9.[Scritture] Se si potesse ottenere, che il vicario dell' abb.a possano mandare li sudditi < l > chierici ad ordinarsi fuora Ó qualsivog.a vescovo con sua dimissoria. Tutte le sud.e scritture si trovano in Roma,lasciate a // (f.1v) monsig.r Volpe, delegato a far queste cause, che vertea lite tra l' abb.a, e vescovato di Mileto nell' anno 1616. // ---------------------   <a> fede ripetuto da fed <b> sic <c> Bon Amico  <d> ha corretto <e> fabricata <f> publico <g> sogetto <h> d' entro <i> sepelirsi <l> suditi (1) ACGR, Lettere da Mileto, 000.s.d.provenienza:...ff.1r-2v: 1rv: testo; 2rv: bb. -- Nessuna nota tergale. ----------------------------------------------------------------------------------------------DOCUMENTO 02  TRASCRITO DA FOTOCOPIE ---------------------------------------------------------------------------------------------- (1r) 01. Editto affisso alli quindeci di maggio per non essersi affisso, o publicato <a> nessun'ordine della Ruota. 02. Proroga affissa da monsig.e vescovo di Mileto a parochi dove il p.re vicario ha affisso l'editto per non esser affisso o publicato <a> prorga...??. 03. Copia di proteste fatte al vescovo num.3 dove si protesta il p. vicario di tutto.  04. Copia di protesta dove si domanda dal n.e ?? l'assicurazione della sua persona. 05.  Copia d'attestazione del n.o che era impedito, e minacciato per non fare le proteste dovute. 06. Attestazione del n.o giudice, e testimonij, dove dicono, che il vescovo <b> affisse la copia della proroga alli 16 di maggio ad hore ventidue. 07. ........?mento dell'editto del p. vicario per ordine di monsig.e e tumultuosam.e scrida_      vano contro il p. vicario, ingiuriandolo, come pure il sig.e card. protettore. 08. Lettera del p. vicario, acci_ s'ubidisca il decreto del sig.e aud.e Falconerio <c> sin' Ó       nuovo ordine da Roma. 09. Ceduloni spediti dal p. vicario Caprioli contro il cl.co Bernardo Fullone per aver gravem.e              offeso il cl.co Dom.co Colacchio e dichiarato incorso nel canon. " Si guissuadentes.." ??       e l'assolutione reservata ad Sanctissimu(s ?) , oggi s'Þ assoluto dal vescovo di Mileto        come per suo decreto.//  --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DOCUMENTO 03    TRASCRITTO DA FOTOCOPIE --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- (1r) << Summarium N. p.mo Quod vicarius gnlis abbadiae SS.e Trinitatis Mileti spectam ad venle Collegiu_ Gregorianu_ Urbis heat ?? iurisdit.ne_ et sit in pos_ione convocandi sinodi_,  CONTINUARE IN ALTRO MOMENTO  ...................................................... fu tra il vescovo di Mileto, e poi il vicario fece la causa.  5.Un processo, o ¤  messi al vescovo di Mileto da pochi anni s' hÓ pigliato la quarta funerali di quelle persone, [che] morono dentr Times New Roman   eto, e vanno Ó seppellirsi < i > all' abb.a di Mileto. 9.[Scritture] Se si potesse ottenere, che il vi



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TRASCRITTO DA FOTOCOPIE -----------------------------------------(f.1r) Nota di scritture date in mano al s.r card.le per il s.r Claudio Vaccari (etc).   (1) 1.Monsig.r Marincola vescovo di Tiano fede <a> all' ill.mo Datario nel 1607 come l'abbatia ha il nullius, e d.a fede si trova in archivio della Dataria il d.o anno con le bolle spedite all' abb.e  Marasco.          Siegue 2.Un significavit  di  papa  Sisto  dell' anno 1587, dove dice nullius diocesis Provinciae Regiensis. <b>  3.Un processo formato dal vescovo di Mileto del 1601 col chierico Gio.Dom.o Marasco per un delitto, che commesse in Monteleone, et egli rimesse la causa al vicario dell'abb.a. 4.Un processo, fatto col chierico Capialbo dal vicario Malinconico per un omicidio fatto di lui in S.to Gregorio giurisd.e della badia, e la contesa, che fu tra il vescovo di Mileto, e poi il vicario fece la causa.  5.Un processo, o essame di test.nij sop.a la giur(is)dit.ne della bad.a, fatta da Matteo Bonamico <c>, vicario, dove si vede che il vicario, ha <d> esercitato la giur(is)dit.ne con quelli, che hanno fatto delitti nella giurisd.e dell' abb.a.     6.Una cop.a di alcune visite, fatte dÓ i vicarij dell' abb.a, dalle quali si vede, che la chiesa di S.Nicola de Poveri in Monteleone diruta, fu unita alla chiesa di S.Maria di Fallaconi del casale di Piscopio, adesso fabbricata < e > sotto vocabulo di S.to Crispino. 7.La cop.a autentica di breve di papa Clemente sop.a le facoltÓ dell' emin.mo s.r cardina        le, che fu affissa in pubblico < f > per mostrare, che il vicario dell' abb.a non era soggetto < g > al vescovo con alcune allegazioni fatte dal vicario Vaccari. 8.Molti processi, commessi al vescovo di Mileto da pochi anni s' hÓ pigliato la quarta funerali di quelle persone, [che] morono dentro < h > la cittÓ di Mileto, e vanno Ó seppellirsi < i > all' abb.a di Mileto. 9.[Scritture] Se si potesse ottenere, che il vicario dell' abb.a possano mandare li sudditi < l > chierici ad ordinarsi fuora Ó qualsivog.a vescovo con sua dimissoria. Tutte le sud.e scritture si trovano in Roma,lasciate a // (f.1v) monsig.r Volpe, delegato a far queste cause, che vertea lite tra l' abb.a, e vescovato di Mileto nell' anno 1616. // ---------------------   <a> fede ripetuto da fed <b> sic <c> Bon Amico  <d> ha corretto <e> fabricata <f> publico <g> sogetto <h> d' entro <i> sepelirsi <l> suditi (1) ACGR, Lettere da Mileto, 000.s.d.provenienza:...ff.1r-2v: 1rv: testo; 2rv: bb. -- Nessuna nota tergale. ----------------------------------------------------------------------------------------------DOCUMENTO 02  TRASCRITO DA FOTOCOPIE ----------------------------------------------------------------------------------------------
(1r) 01. Editto affisso alli quindeci di maggio per non essersi affisso, o publicato <a> nessun'ordine della Ruota. 02. Proroga affissa da monsig.e vescovo di Mileto a parochi dove il p.re vicario ha affisso l'editto per non esser affisso o publicato <a> prorga...??. 03. Copia di proteste fatte al vescovo num.3 dove si protesta il p. vicario di tutto.  04. Copia di protesta dove si domanda dal n.e ?? l'assicurazione della sua persona. 05.  Copia d'attestazione del n.o che era impedito, e minacciato per non fare le proteste dovute. 06. Attestazione del n.o giudice, e testimonij, dove dicono, che il vescovo <b> affisse la copia della proroga alli 16 di maggio ad hore ventidue. 07. ........?mento dell'editto del p. vicario per ordine di monsig.e e tumultuosam.e scrida_      vano contro il p. vicario, ingiuriandolo, come pure il sig.e card. protettore. 08. Lettera del p. vicario, acci_ s'ubidisca il decreto del sig.e aud.e Falconerio <c> sin' Ó       nuovo ordine da Roma. 09. Ceduloni spediti dal p. vicario Caprioli contro il cl.co Bernardo Fullone per aver gravem.e              offeso il cl.co Dom.co Colacchio e dichiarato incorso nel canon. " Si guissuadentes.." ??       e l'assolutione reservata ad Sanctissimu(s ?) , oggi s'Þ assoluto dal vescovo di Mileto        come per suo decreto.//  --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DOCUMENTO 03    TRASCRITTO DA FOTOCOPIE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
(1r) << Summarium N. p.mo Quod vicarius gnlis abbadiae SS.e Trinitatis Mileti spectam ad venle Collegiu_ Gregorianu_ Urbis heat ?? iurisdit.ne_ et sit in pos_ione convocandi sinodi_,  CONTINUARE IN ALTRO MOMENTO  ...................................................... fu tra il vescovo di Mileto, e poi il vicario fece la causa.  5.Un processo, o ¤  messi al vescovo di Mileto da pochi anni s' hÓ pigliato la quarta funerali di quelle persone, [che] morono dentr Times New Roman   eto, e vanno Ó seppellirsi < i > all' abb.a di Mileto. 9.[Scritture] Se si potesse ottenere, che il vi

11620.XII.6.-Indiz.III^. Roma. Arsenius MURSIA, notaio. -Atto su LANCELLOTTI.mm...
Scheda 25 (1).-NPI.A/1.
(allegato a NP 002). (ved.nota tergale).
1620.XII.9.-Roma. S.Maria Maggiore.
Paolo...
ad Orazio, card LANCELLOTTI.
mm...
-(rovinato).
Scheda 25.-NPI.A/2.
(Allega NP.1).

21620. NP. GIORNO: non indicato. MESE: 05. ANNO: 1620. VICARIO: Anselmo     GEMINIANO CARDINALE  PROTETTORE: Maffeo    BARBERINI (6)FONTE: Carmine NACCARI, Sinodi miletesi, di cui si riporta la nota     editoriale:"Estratto dal manoscritto:<<Pagine di storia.Ampi cen     ni intorno alla citt… di Mileto>>,voll.2,pagine 800,dello stesso     autore.",fascicolo n.n.,al cui front.stemma "Mileten Civitas",p.     2. Cui sono riferite le note qui 1-6.

3S. d. [ma...] MAST. ARCHIVIO. INVENTARIO. Inventario delle scritture spettanti al'abb(adi)a consignatomi dal medesi[mo]* abb(ate) Gio(van) Dom(eni)co MARASCO conservatore, et ritrovate dentro certo sacco, e scansie, e cas[c]ie** [ACGR 85. SEZ. G. NP 114/1, ff. 23v-24r. * in cucitura; ** abrasione inchiostro]

41620. MAST. MONTELEONE. FOSSE E GRANETTARIE. INVENTARIO. [ACGR 85. SEZ. F/7. NP 105-113, ff. 23r-.... (sciolti i compendi ]. Assignamento di grani mischi nella detta paranza del detto anno 1620, fatto da don Giovanni Domenico STANGANELLO. ACGR 85. SEZ. F/7. NP 105-113, ff. 23r]. 
[LEGENDA (secondo dizioni in ms): gr. =grano/i; gr. m.= grani misco/mischi; sla. = salme/i; t. = tumula; tt. = tumula. Sostituite indicazioni numeriche con cifre]. 
TOPONOMASTICA: 
SPOGLIATORE = antica via di Monteleone, in prosecuzione sud area Collegio S.J. 
FOSSE. GRANDI. I. (...prima fossa delle grandi...) .......
ELENCATE:
* Nella fossa contigua la fossa di Minicco BASILE, et sua casa, nello Spogliatore, gr. m- sal. 30, tt. 10. [SEZ. F/7. NP 105, f. 23r] 
* Nella fossa detta di Candioti, allo Spogliatore, gr. m. sal. 25, tt. 10. [SEZ. F/7. NP 106, f. 23v]. 
* Nella prima fossa delle grandi, inanti mastro Danti, gr. m. sal. 42,* tt. 7 e quarti 10. Nella qual fossa vi sono conforme dello granattero dice sal. 13 + tt. 10 e 1/2, acclusi alla suddetta somma dell’anno passato vechio. [SEZ. F/7. NP 107, f. 23v]. 
 [SEGUE] 

51632,  marzo 03. Monteleone  Francesco CANTERA,  vicario MAST,  a non indicato rettore CG. Trasmette scritture inerenti possesso terre in Bivona,  a favore abbazia,  utili al contenzioso in atto per recupero somma 672 ducati in debito non riconosciuto del duca Pignatelli,  di Monteleone,  per l’affitto delle medesime terre di Bivona. 

61633 ? Rimessa di denari fatta dall'abb.a di Mileto al Collegio Greco di Roma dopo li conti mandati dal p(adre) Theodoro Massimiano al p(adre) Agostino Garzadoro, rettore d'esso collegio.
- ff.1r-6v: da 1630 a 1633. SCHEDA 1

71637, luglio 14. Monteleone. Francesco DEL GIUDICE, s.j., vicario MAST, al cardinale ........ ? [ BISCIA ? da cui era stato nominato con patente 17 aprile 1636, come da not. in ACGR 079, f.22r, n.05 elenco vicari gesuiti].

(1r)
E(minentissi)mo et r(everendissi)mo s(igno)re et p(adro)n mio
colend(issi)mo.

Poichè dal p.r rett.e del coll.o Greco mi viene scritto, ch. di quanto li scrivo
da <co(n)ferire ?> co. v. e., egli à bocca n'informa v. e., perciò per no.
fastedirla co. le mie no. / [5] scrivo a v. e. così spesso, come vorrei, ma no.
lascierò co. questa di no. far parte a v. e. come a te.po che questa abb.a era
governata da vicarij secolari <a>,
un gentiluomo <b> di Monteleone, di casa Mazza, usurpò un'acqua che
nasce <c> nelli territorij di d.a abb.a, nè di ciò contento, fece <d> alcuni / [10]
acquidotti per indurre d.a acqua <e> in suo feudo rustico, per altri territorij
pure dell'abb.a.
       Et esse.do questa acqua molto molto necessaria <f> per irrigare li
territorij dell' abb.a per dove passa, <filete ??> di questo gentiluomo <b>
s'opponeno, et <.........?> no. vogliono ch. l'abb.a <g> ricorra per irrigare li
territorij / [15] dell'abb.a, per dove passa, et dopo <h> vi rimetta alli co.dotti
<i> per dove andava p.a al suo fondo, ma neppure <l> vole mostrare come
ha introdotta la < cammini ?> di passare <m> detta acqua per li territorij
dell'abb.a, senza averne avuta <n>niuna <......?>, contro ogni disposit.ne di
ragioni.<o>
        Senza / [20] le sue ragioni <o> nella sua potenza, et in minacce <q>
quali <r> saprei rintozzare  <s> co. termini giustiziali <t>, ma no. ho voluto
in ciò muovermi, senza p.a farne parte a v. e. et pregarla ad interporci il suo
possente braccio, et autorità <u>, esse.do cosa che importa per l'abb.a più /
[25] di <ducati> 300, mentre umilmente <v> bacio le sacre vesti <z> di v. e. .

       Mont.e 14 di luglio 1637.
       Di v. e. r.
Umilissimo <w> et <aff(ezionatissi)mo ?> servo nel Signore  / [29]
Fran(cesc)co Del Giudice //

(2v)
Nota tergale < y>: <<M.leone 14 lug(li)o 1637. P. vic.o d.ll'abb.a. Circa il
pregiud.o che <.....?> l'abb.a p. l'acqua <levata ?> dal Mazza >>
_______________
<a> da governata a secolari sottolineato; tali sottolineature sono, nel
        ms,  di altra mano.
<b> gentil huomo
<c> da Mont.e ad acqua idem
<d> corretto da feci
<e> da acquidotti ad acqua sottolineato in ms.
<f> necessa
<g> segue no(n) del cui n iniziale non si è certi.
<h> da poi
<i> da no. vogliono a co.dotti sottolineato
<l> ne pure
<m> da mostrare a passare sottolineato
<n> haverne havuta
<o> raggioni
<q> minaccie
<r> corretto
<s> corretto
<t> giustitiali
<u> authorità
<v> humilmente
<z> veste
<w> Hunilissimo
<y> nota tergale in ang. sup. dx, 7 righe, cui segue compendio di v(isto).

(1) ACGR, Lettere da Mileto. 1637. Np.    DEL GIUDICE.
     -ff. 1r-2v ( 1r= txt; 1v-2r = bb; 2v = nota tergale).
     -mm. 277 x 207.
     -condizioni : buone.
     -piegatura: 1 longitudinale, a metà; 3 trasversali (che piegavano in 8
      parti).
     -riquadri superiori in f.2v, in zona nota tergale, scuri da esposizione.

8 Si suppone successivamente, è stata anche pubblicata da Giuseppe OCCHIATO, nella seconda edizione della sua opera.
9 ubedire

10 nel materiale...con ciò intendendosi l’aspetto materiale, a differenza del reddituale. CAMPUS-CANNAVINA:  nei materiali
11 CAMPUS-CANNAVINA nel dormitorio dei monaci e nel palazzo abbaziale, per riparazione di quei danni vi vorranno 400 ducati
12 CAMPUS-CANNAVINA distintamente se ne mandò relazione segnata dalla mano mia (e da quella del prete rettore) e con visione del rettore del Collegio di Montelioni conforme all’ordine di vostra eminenza.

13 corretto da bassissima
14 corretto da universale
15 per ciò
16 Ponendo fra due virgole come dice benissimo vostra eminenza Campus-Cannavina alterano completamente il testo, stravolgendone il senso: la dirigenza romana del Collegio Greco era totalmente contraria ad ogni intervento straordinario poichè ciò avrebbe voluto dire una netta diminuizione della mensile rimessa che l’abbazia era tenuta a fare a favore dello stesso. 
17 CAMPUS-CANNAVINA Et ancor che l’entrate dell’abbadia attualmente si trovano in bassissimo stato per i bassissimi prezzi dei grani, e per la grande difficoltà di esazione dei conti in denaro, stante la grande penuria di moneta e miserie universali e che perciò se si volesse attendere adesso a tutta questa riparazione, come dice benissimo vostra eminenza, sarebbe un grandissimo patimento di codesto Collegio Greco.

18 CAMPUS-CANNAVINA Io penso che questa spesa per il rifacimento di detti danni si possa fare a poco a poco, ricominciando sempre dai più necessari in maniera che senza sentirsene eccessivamente codesto collegio, con qualche tempo si ristorino queste rovine patite da terremoto.
191641, novembre 07. Roma, Collegio Greco. Rettorato. Tarquinio GALLUZZI, rettore, a non indicato destinatario.

(f.166 r)

M.o ill.ri. p.ne mio aff.mo

Mando a v. s. la l.ra del p. vic.o, con le sue ragioni e fedi cavate dalla platea dell'abb.a p. provare il possesso del giardino.
E perchè possa <a> v. s. vedere se hanno valore, le mando ancora la copia delle ragioni pretese / [5] dalla r. Fabbrica.
Mi perdoni di certi <b> viglietti che io scrivo, perchè bisogna ch'io supplichi in giusta maniera al di fatto mio.
E li bacio le mani.
Di Coll.o
7 di 9.bre 1641.
Di v. s. m. ill.re

Servo in (Cristo) um.mo et aff.mo /
[ 10] Tarquinio Galluzzi. // 

(f.166 v)

Nota tergale: <c>
" Coll. Greco ed il giardino, con la Fabbrica ".<d>
_______________________
<a> possi
<b> certi sembra cancellato
<c> nota tergale di altra mano
<d> Fabrica
_____________________
(1) ACGR, vol. 92, ff.166rv.

201642, aprile 06.Mileto. Francesco Antonio DE ROSSI a [rettore CG ?]
1r2v;1r2r: testo;23 righe.
2v: note tergali.

(1r)
    Molto r(everend)o in C(rist)o p(ad)re
    Pax (Christi)
    Rispondo alla l(ette)ra d(e)lla r(everenza) v(ostra) havuta con       q(ue)sta posta, e mi rallegro ch(e) habbia ric(evu)ta la polisa d(e)lli scudi cento.
    Spero appresso su(p)plire co(n) su(m)ma maggiore e se debile principium pure melior fortuna sequatur con l'aggiuto e favore divino.
    Per no(n) tediare l'em(minentissi)mo et il s(igno)r aud(ito)re Corona mando l'acclusa copia della cautela d(e)l giardino, ch(e) fù di Murana, et in q(ue)sta cautela vi son'inclusi tutti li giardini di Bivona detti l'Attisani,ch(e) tutti furono concessi in emphiteusi co(n) il canone e co(n) la caducità all'abb(ati)a ogni volta, ch(e) p(er) duoi an(n)i non pagassero il canone.
    La r(everenza) v(ostra) ordini, ch(e) se ne faccino due copie, acciò le conservi p(oi)ch(è) questa servirà p(er) il negotio.
    Il Com(m)issar(i)o d(e)lla Fabrica, il quale si quietava qui havendol'io parlato con parole, ch(e) l'hanno fatto mutare mi diede la l(ette)ra d(e)lla Sac(ra) Cong(regation)e, la q(ua)le ordina no(n) s'innovi cos'alcuna e così restarà qui finito detto negotio.
    Servirà anc(he) detta cop(i)a di cautela p(er) escludere il s(igno)r Fiore, il q(ua)le già vien'in Roma, p(er)ch(è) pretende levar all'abb(ati)a detto giardino p(er) uno suo pretenso credito, ch(e) dice havere co(n)tro Claudio De Luca, ch(e) possedeva detto giardino, et è morto più anni sono, sì che può, e deve indirizzarsi so(pr)a le robbe del d(e)tto Claudio, o contro l'her(e)di di Claudio, ma p(er)ch(è) il credito depende da una cessione ch(e) fece una co(n)fraternita di Nocero (?) al s(igno)r Fiore, deve indirizzarsi // <1v> contro detta co(n)fraternita, ch(e) l'ha credu[to ?? controllare ms] uno debitore fallito, e no(n) deve l'abb(ati)a pagare li debiti d(e)l q(uonda)m Claudio d(e) Luca, mentre no(n) può ricercare [vedi, corretto] l'abb(ati)a qua(n)to ha d'havere dal detto Claudio, e le robbe della chiesa dat'in emphiteusi devono ricadere co(n) aumento, e no(n) in deteriora_   mento, come detto giardino è ricaduto, il q(ua)le venti an(n)i sono si vendì tremila, e più ducati, et adesso no(n) vale mille, e ci(n)que cento.
    Stia avertita la r(everenza) v(ostra) ch(e) questo fatto d(e)l detto giardino i(m)porta molto p(er) l'abb(ati)a e no(n) si può tu[t]ta co(n)scientia lasciare di defenderlo.
    Questo ch(e) scrivo alla r(everenza) v(ostra) potrà co(n)ferirlo col s(igno)r aud(ito)re acciò venendo il s(igno)r Fiore in Roma l'istesso s(igno)r aud(ito)re Corona lo chiarisca, ch(e) l'abb(ati)a no(n) ha da pagare debiti de secolari.
    La detta cautela l'ho trovata con sudore di sa(n)gue, cosi la r(everenza) v(ostra) la conservi.
    In quest'ult(im)a l(ette)ra la r(everenza) v(ostra) mi dice, ch(e) il cascio costa (*) 90 vedrà alli co(n)ti, ch(e) il cascio essendo pervenuto dalle pecore dell'abb(ati)a no(n) è stato co(m)prato, ma qua(n)to vale qui, ta(n)to l'ho post'all'intro[i?]to, qua(n)to all'esito; siche il Coll(egi)o Greco viene donato, e no(n) lo co(m)pra.
    Le passi penso sara(n)no pronte al ricevere di questa, e p(er)ch(è) dove si co(m)prano è distante da qui cinq(ue) giornate, sò beniss(i)mo ch(e) vengono care.
    Il tara(n)tello e l'altre robbe meglio sarebbe pigliarl'in Roma, ma p(er)ch(è) la r(everenza) v(ostra) me lo co(m)manda, et io devo servirla, p(er) ciò le mando. So ch(e) da qui li vengono alqua(n)to  più mercate, ma no(n) è tanto all'ultimo l'utile, ch(e) qulch(e) volta no(n) le riceva al paro.//
(2r) Li sco(m)municati dopò haver levati, e lacerati [controlla se finale i /o] i cedoloni trattano co(n) tutti, e no(n) si curano d'altro, e molestano gl'ecc(lesiasti)ci peggio  adesso,ch(e) no(n) facevano prima.
    Delle tele ne farò provisione, et io procuro il maggior utile     ch(e) posso.
Veda quello com(m)manda ch(e) sarà servita.

    L'archidiacono perseguitato dal suo vescovo, mons(igno)r Pansano, se ne viene in Roma, e p(er)ch(è) fù da me sco(m)m(unica)to, l'ho assoluto cu(m) reincidentia p(er) duoi mesi; penso sarà dall'em(minentissi)mo s(igno)r card(inal)e Cesarino, e dalla r(everenza) v(ostra) il procurare, ch(e) paghi il danno fatt'all'abb(ati)a p(er) gl'alberi tagliati d'olive sarebbe cosa degna da farsi, mentre l'haveran(n)o a Roma.
    Prete(n)de l'archidiacono di fare tirar'ava(n)ti l'escom(muni)ca nella q(ua)le incorre il Capitolo di Mileto o(??controlla) le bastonate diedero alli monini [ per monici], e preti dell'abb(ati)a p(er) causa d(e)lla morta, ch(e) condussero a sepelire [la questione ha riscontro in ACGR 083, FF...], e giudico bene ch(e) l'em(minentissi)mo Cesarino tirass'ava(n)ti detta causa, p(er)ch(è) il Capitolo d(e)l vescovado stà illa quiato (?) di censure, interditt, et irregularità, e no(n) se ne curano, nè il ves(co)vo nè il capitolo, et è bene aggiutarli col farli conoscere il stato nel quale si trovano.
    Potrebbe la r(everenza) v(ostra) pigliare copia d(e)l processo, ch(e) l'haverà all'officio d(e)l Chrisostamo, giodice Marascotto, et il notaro è il Puzzulana.
    Supplico la r(everenza) v(ostra) a no(n) perder te(m)po p(er) havere detta cop(i)a p(er)ch(è) sarebbe ottimo mezzo di far calare le vele alli detti, giach(è) sono tanto co(n)trarij, e sfacciati nemici d(e)ll'abb(ati)a no(n) dico altro, p(er)ch(è) il difender l'abb(ati)a i(m)porta alla r(everenza) v(ostra) e so ch(e) [ch(e) con correzione] lo fà c(on) m(ol)ta diligenza, meglio di q(ue)llo so dir io.
    L'archid(iaco)no sollecitarà detta causa p(er) fare ch(e) sia dichiarato sco(m)m(unica)to tutt'il capitolo, p(er)ch(è) viene contr'il vescovo, et io vorrei, ch(e) lo facesse la r(everenza) v(ostra) p(er) meglio colpire.
    Finisco salutandola caram(en)te con racc(omandar)mi m(ol)to alli Sac(ra ?) et ord( ? ) d(e)lla r(everenza) v(ostra).

    Da Mileto, sex (1) d'ap(ri)le 1643.

    D(ella) r(everenza) v(ostra)                               
    In(degnissi)mo servo in (Cristo = xpo) 
    Fran(ces)co Ant(on)io d(e) Rossi //

(2v): note tergali (2)
"Il p(adre) Rossi vic(ari)o 10 ap(ri)le 1642” (1)
-Promitte rimessa.
-Manda scrittura sopra il Giardino di Murana, cioè dilla   
 concessione (etc).
-In virtù di d(ett)a scrittura la Fabbrica si quieterà.
-Ma non Horatio Del Fiore.
-Che si faccia copie di d(ett)a scritt(ur)a
-Ragioni p(er)chè al Fiori no(n) si deve.
-Il cacio mandato è delle n(ost)re pecore.
-Il zibibbo (3) verrà.
-Il tarantello si manda p(er)chè si chiede.
-Li scomm(unica)ti fanno il peggio.
-Le tele si compreranno.
-L'archid(iaco)no vien'à Roma con(tr)o il vesc(ov)o.
-Intende ritagliar (?) la causa dell'insulto fatto al clero dell'        
 abb(ati)a.
-Il processo è all'off(ici)o del Crisost(o)mo; il not(a)r è il 
 Puzzolana. Giud(ic)e il Marescotto."

(1) In testo la data è "sex (1) d'ap(ri)le 1643"; nelle note tergali       
     diviene "à 10 ap(ri)le 1642".
(2) 23 righe.
(3) Si ha cosi' modo di sapere che "Le passià", che sottendereb
      be uva passa, corrisponde a "Il zibibbo verrà".

211643, gennaio 18.-Mileto. Francesco Antonio DE ROSSI,vicario abbaziale a Tarquinio GALLUZZI, rettore CG.

1r-2v;1rv:testo; 2r:b.; 2v:Destin.e not.terg.;
-piegatura: 6 riquadri.
-lacerazione in loc.sigillo.
-traccia di sigillo ovale cereo in zona mediana.
-buone le condizione generali.

(1r)
    Molto r(everend)o in C(rist)o p(ad)re
    Pax (Christi)
    Vedo qua()to la r.v. mi co()manda con la l()ra ultima di questa posta,e li dico ch() la serviro' con ogni puntualit…,onde non parti  ro' se prima non sar… informato appieno il p. Risi nuovo vic(ari)o e mi forzaro' lasciarli notato li neg.i piu' gravi,et il caricare   d()ll'oglio che dover… mandare alla r.v. all'aprile,o maggio.
    Non Š stato possibile trovare barca ch() voglia venir'a Roma , e    no() so di che temono et io sento pena grande p()ch() no() posso mandare alla r.v. le tele,candele de secco ? tenut ? an'anno,et il    tara()tello,ch() volevo co()prare,e no() l'ho co()prato accio' no si     guasti p.a di mandarlo,ch() p() cio' non co()prai le fichi.
    Satro' pure con la maggiore diligenza ch() posso attendendo quel-      le comodit… p() mandarle prima ch'io parta.
*** Ho visto nel registro dove sono copiate le patente de vicarij e    le costitutioni sinodali,e no v'Š la patente d() p()re Pineglia     primo vic(ari)o ma l'altre vi sono cioŠ p.Caputo,p.Cantera,p.Giodice,e la mia,e tutte sono uniforme.
    Veda la r.v. se ne desidera copia ch() se li mander….
    Mi dispiace di scrivere sin all'ultimo cose ch() apportano disgu- sto a tutti,ma conviene ch le sappiano almeno mentre non voglio- no rimediarvi,ch() a mio te()po p() gra() del s(igno)re non vidi alcuno 
(1v)rimedio \\ per causa de miei gravissimi peccati.
    Spero meritar… il p. Risi tanto vederne gl'effetti d'uno rimedio    totale ch() certo ve n'Š m.to bisogno.
    Resti servita leggere quanto scrivo all'em.mo s.r card.e e veda   gi… persa in tutto,e per tutto la giurid.e sp()le d()ll'abb.a et
appresso si perder… la te()porale con l'entrate tutte.
    Dio mi facci mentire.
    Questo vescovo dice a tutti ch() l'em.mo s.r card.e p()ne li scri-      ve che no() tema d()lla relatione d()l p. capuccino p()ch() no() li     creder… e no() si muover… p() detta relatione,ma ch() l'e.o s.r lo     defe()der… sempre.
    Penso siano promesse de secretarij,e no() d()ll'em.mo pure vedo, ch() se()pre fa novit… senza punto temere,e le novit… sono tali, che niun'vescovo da qua()do fu Mileto l'ha fatte.
    Dio lo p()speri,e feliciti.
    Finisco salutandola caram()te facendogli p()fondiss.ma rivere()za.
    Pensavo poner mano a vendere seicento tum.a di grano che stanno riposti a Seminara et era te()po oportuno di venderlo,p()ch() le vitture,e le carra p() le pioggie,e pessime strade non ponno viaggiare,ma spero lo far… il p. Risi il q()le ancora no() co()parisce, et io sto' sospeso accio' mi trovi qui,e no() fuori alla sua venuta.
    Co() ch() a ss. sac. et o()i d()lla r.v. m.to mi racc.do.
    Da Mileto,18 gen.o 1643.
    D.v.r.
    Hum.mo et ind.mo in x()po servo
    Fran.co Ant.io De Rossi. \\

(2v) Destinario:
    Al molto r()d in (Crist)o p(adre)re il p(adre) Tarquinio Galluzzi d(e)lla Comp(agni)a di Giesu',rett(o)re d(e)l Colleg(i)o Greco.Roma.

(2v) note tergali:
"Il p(adre)Rossi vic(ari)o.18 genn(ai)o 1643.
-Lassar… ben informato il nuovo vic(ari)o.
-Non Š stato possibile trovare barca.
-Se si vorranno copie di patenti di vicarij si manderanno.
-Il vesc(ov)o ... ? liberam()te iurisd.e in quella dell'abb(azi)a.
-Dice che il card. p()rone gli scrive che non teme lell'inform.e
 del cappuccino.
-Sperava vendere seicento tum.a di grano.
-Il nuovo vic(ari)o non Š ancora comparso".

221643, gennaio 23.-Mileto. Francesco Antonio DE ROSSI, vicario abbaziale a Tarquinio GALLUZZI,rettore CG.
1r-2v;1r:testo; 1v-2r:b.; 2v:Destin.e not.terg.;
-piegatura: 8 riquadri.
-mancanza settore sup.dx.
-resto striscia cartacea apposizione sigillo,sporgente da bordo.
-traccia di sigillo ovale cereo in zona mediana.
-buone le condizione generali.

(2v)Destinario:
    Al molto r()d in (Crist)o p(adre)re il p(adre) Tarquinio Galluzzi d(e)lla Comp(agni)a di Giesu',rett(o)re d(e)l Colleg(i)o Greco.Roma.
    note tergali:
   "Il p(adre)Rossi vic(ari)o.23 genn(ai)o.
    Nota de debbiti che lassa da esiggersi."
(1r)
    Molto r(everend)o in C(rist)o p(ad)re
    Pax (Christi)
Mando l'inclusa nota dell'esigenze da farsi,conforme la r.V.m'ha
i()posto,e non v'Š altra partita di mome()to,<5> p()che l'ho riscosse con ogni sforzo,e q()ste l'haverei esatt'in parte se mi fermavo un'altro poco di tempo,et in particolare q()lle di Seminara p() ritrovarsi ivi uno s.r (?) auditore di casa d() Rossi,ma non mio parente,il quale mostra volermi favorire,e so ch() l'istesso,e m:to pi— far… p() <10> il p. Rissi,al q()le minutamente dar• inform.e di questo,e dŠ tutti gl'altri negotij p() servir alla r.V.

Gi… Š gionto il p. Risi con salute e p() strada Š stato meglio in-formato dal p. rett.re Cauteta (Cantera ?) contro di me,pure devo havere pacienza <sic> ,et offerire qualche cosuccia di mortific.e
<15> a S....? M. gi… alla fine.
Il p.Risi dopo haver'inteso le cose,e gl'interessi d()ll'abb.a penso far… quello deve come religioso prudentiss.mo
Io mi fermar• sin'alla fine di gennaro p() obedire alli sup.ri et alla R:V. et anche al S.to Officio giachŠ da Nap.i mi vien'ordinato
<20> che p()nda certa informat.e ch() p() finirla vi bastara()no q()ti <corretto> otto giorni,e il p.Risi ricever… lume p() li negotij e sar… da me servita.
Finisco dima()dando p()dono alla r.V.de travagli dateli,e de gl'errori co()messi nel servirla.
La supp.co si degni p()gar p() me nelli SS.Sac.et or()i.
Mileto 23 gennaro <25> 1643.
D.V.r.
Ind.mo servo in X.po.
Ant.o De Rossi //
(2v)Destinario:
    Al molto r()d in (Crist)o p(adre)re il p(adre) Tarquinio Galluzzi d(e)lla Comp(agni)a
di Giesu',rett(o)re d(e)l Colleg(i)o Greco.Roma.
    note tergali:
   "Il p(adre)Rossi vic(ari)o.23 genn(ai)o.
   Nota de debbiti che lassa da esiggersi."

231644, novembre 30. Monteleone, Collegio S.I., residenza vicariale.Francesco BRUNETTI, vicario generale Abbazia SS.Trinità di Mileto, a Francesco DI GIULIA, priore medesima.

CopiaM(ol)to r(everen)do p(adr)e mi fa istanza <a> il
promotore fiscale d(e)la n(ost)ra badia che prendessi
informatione, ed esaminassi *uomini degni di fede come la
chiesa di S.Elia, di cotesta città, ch'era diruta ed *ora s'è
cominciata a fabbricare, <b> sia dentro il territorio della
badia. La (...) <c> dè negotij non permette ch'io possa
<d> venire costà per assistere all'esame. Intanto commetto
<e> a v(ostra) p(aternità) l'assistenza, e, le ricordo, ha
diligenze ed accorto <f> in fare deporre la verità, che
solam(en)te si desidera, in p(er) lo particolare, <g>
concedendole l'autorità necessaria che si richiede per detto
esame e formatione di processo.
Con che la saluto carament
e.Monteleone, 30 nov(embre) 1644.
D(i) v(ostra) p(aternità) aff(ezionatissi)mo come f(rate)llo,
Fran(ces)co Brunetti, vicario. //
D(on) Fran(cesc)o Di Giulia //
_________________
(1) ACGR, vol. 83, in Sezione 1 "Chiesa abbaziale e sue
memorie", f. 30r.
-Txt:1r
-Stato conservazione: discreto; piegatura ad ang. sup. dx.
- In mg.sup. numeraz. orig. 4, indicante il fascicolo. - Segue,
ai ff. 30v- 36v, il processo informativo di cui al presente
incarico.Francesco Brunetti, assunse la funzione di vicario
il.. , sino al ..., con qualifica di... (ved. ARSI..)

Di Francesco Di Giulia si hanno varie menzioni, nel cartario
abbaziale Tra cui:
- Sottopone fede di professione di voto il 10 novembre 1603, essendo vicario generale abbaziale Claudio Vaccari, priore Paolo D'Orlando.
a) Esercizio facoltà ispettiva vicariale. Verifica  testi a stampa nelle celle del convento; risulta possessore di un tomo di
b) Parrocchia abbaziale. Atti di stato civile. Menzione ad an. , in qualità di....   Mileto. Parrocchia Abbazia SS.ma Trinità. Stato delle anime.
Registro.REGISTRO
DA
A
NOTE


pagg.
ff.
gio
rn
mese
anno
giorn
mese
anno


C
(1)
263.277.
1r.8r
10
10
1616
?
?
1626


B
(2)
92. 93.94.
17r.
18r
14
01
1618
02
02
1619
(4)

B
(2)
99
20v
25
10
1620



 (5)


(1) Morte
(2) Matrimonio.
(3)Così si sottoscrive: Io d(on) Fran(esc)o Di Giulia,
monaco, uno delli rettori della    cura dell'anime della
Santissima Trinità della abbadia della città di Mileto
(periodo 14.01.1618-02.02.1619). Oppure Io d(on)
Fran(esc)o Di Giulia, monaco e pro rettore della cura
dell'anime della abbadia della Santissima Trinità della
città di Mileto (25.10.1620).[ In : (5) R E G I S T R A Z I O
N E   M A T R I M O N I  ( f . 1 4 r : p . 8 6 )  1 6 1 6 . ( 1 )
" A n n o   d ( o m i ) n i   1 6 1 6  I n   q u e s t o   l i b r o ,
e t   i n   q u e s t e   c a r t e   s i   n o t a r a n n o   *   t u t
t i   l i   s p o n s a l i t i e  *   c h e   s i   f a r a n n o   < a >
i n   q u e s t a   a b b ( a d i ) a   d e l l a   S S . m a   T r i n
i t   d i   M i l e t o ,  n o m i , e t   c o g n o m i   *   d e l l i
s p o s i , n o t a t i   d a   m e , d ( o n )   P a o l o   D ' O R
L A N D O,   p r i o r e , e t   d a l l i   a l t r i   m o n a c i
p ( r e s e ) n t i   e t   f u t u r i , c o m e   r e t t o r i   d e l l
a  c u r a   d e l l e   a n i m e   *   d i   d e t t a   a b b ( a d i
) a   d e s t i n a t i   i n   q u e s t a   c u r a   d a l  r ( e v e r
e n d i s s i ) m o   p ( a d r e )   C l a u d i o   V A C C A R
I, v i c ( a r i ) o   g ( e ) n ( e r a ) l e   d i  d e t t a   a b b (
a d i ) a   p e r   o r d i n e   d e l l ' i l l ( u s t r i s s i ) m o
e t   r ( e v e r e n d i s s i ) m o  s ( i g n o ) r   c a r d i n a l
e   G I U S T I N I A N O , p r o t e t t o r e   d e l   C o l l e
g i o   G r e c o   r o m a n o ,  a l l i   1 1   ( ? )   d i   f e b b
r a r o 1 6 1 6 .  E g o   d ( o m n o )   P a u l u s   D e   O r
l a n d o , p r i o r   e t   r e c t o r   a n i m a m
[CONTROLLA ANIMAM] a b b ( a t i a ) e   S S . m [ a ] e
T r i n i t a t i s .  A l l i   3   d i   a p r i l e   1 6 1 6     s t a t
a   c o n f i r m a t a   l a   l o r   c o m m i s s i o n e   d a l
n u o v o   v i c ( a r i ) o , r ( e v e r e n ) d o   s ( i g n o ) r
L u c a   F E L I C E L L I . " / /
( 1 )   P a o l o   D ' O R L A N D O , r e t t . , R e g . M a t r
. ( 1 6 1 6 - 1 7 ) , f . 1 4 r : p . 8 6 .  Q u e s t a   t i t o l a z i
o n e   o c c u p a   t u t t o   i l   f . , c o s t i t u e n d o   l ' i
n c i p i t   d e l       r e g i s t r o   d e i   m a t r i m o n i .

Da altra fonte (di natura amministrativa, s.d., ma 1647) si
ha modo di avere notizia sia del suo stato di salute : La
chiesa della badia della SS.ma Trinità di Mileto è servita
da tre monaci, cioè d(on) Antonio Greco, priore, d(on)
Luca Pilato, e d(on) Francesco Di  Giulia. Quest'ultimo
gravato da podagre, e chiragre, se ne stà a letto la
maggior parte dell'anno, e rare volte può assistere al
coro, sia ulteriori sul personale allora in servizio presso
l'abbazia: Di più è servita da quattro sacerdoti secolari.
Nell'ordine: 1. Antonello Sicoli: (Sicolo) il quale non assiste
al choro, ma amministra i sacramenti e fa l'officio di
curato (...) li tre altri sacerdoti si chiamano 2. Donato
Bisogno, 3. Antonio Villi, 4. Antonino Pititto.
E' servita ancora da due  sacristani: 1. Francesco Sperrì,
diacono; 2. Domenico Mazza, subdiacono. Questi *abitano
nella badia.
Inoltre ha il diacono Antonino D'Orlando ed il subdiacono
Innocentio Di Pino, con altri 19 clerici celibi.
Francesco DI  GIULIA risulta defunto  in 22.11.1651:
"D(on) Francesco Di Giulia, monaco dell’abbadia, passò
da q(ues)ta vita li 22 di novembre 1651 e fu sepelito
all'abb(adi)a.(Registrazione di morte 22.11.1651,a cura di
Antonio VILLI, rettore curato, p.457, al n.4°).
Analogamente, ulteriori notizie si hanno sugli altri: Donato
Bisogno, se ne hanno vaghe notizie.
Antonio Greco, vecchio ed infermo, morì nell'abbazia.
Luca Pilato, è priore nel marzo del 1660; lo era ancora nel
1664.
Antonello Sicoli, curato dell'abbazia, muore il 25.121648.
Antonino Pititto, continuò il servizio direttamente presso il
Collegio Greco di Roma.
Si ha occasione, in merito ad Antonio VilIi (il cui servizio
presso l'abbazia fu lunghissimo: divenne curato abbaziale
nel novembre 1649),di precisare che da lì ad 8 anni ben
altra registrazione gli toccava la ventura di effettuare: si
deve a lui, infatti, il primo sintetico ma nella sostanza
completo rapporto sulla parziale distruzione del complesso
abbaziale della Trinità di Mileto, nelle prime 24 ore
immediatamente successive al sisma 5.11.1659.

* h iniziale <a> instanza<b>fabricare <c> badia, la (...) dè
negotij... ove, qui, (..) sta per 1 parola non leggibile, ma il
cui senso è chiaro.<d> possa<e> commetto <f> ha e
accorto di incerta lettura <g> Il punto è: ... la verità che
solam(en)te si desidera in p(er) lo particolare...; ora, se al
trascrittore non risultasse dall'esame  di abbaziali scritture
precedenti (ved., ad es. la dichiarativa autentica del 1616),
come di altro (tra cui menzione, dettagliata, di reperti
anatomici attribuiti ad Elia, fra le reliquie serbate nella
chiesa abbaziale pre 1659, ebbene l'assenza in ms. delle due
virgole di cui alla presente trascrizione avrebbe
indubbiamente potuto gettare un'ombra sulla vera
intenzionalità della "commessa". Ma, la questione della
giurisdizione su tale chiesa soggetta, di S.Elia, sita
all'estremità del territorio urbano della Mileto Antica, e che
segnò uno dei tanti aspri momenti dell'incredibile
contenzioso che di volta in volta e sugli argomenti più
disparati i titolari pro tempore della locale sede episcopale
ebbero ad intraprendere avverso la qualità d'esente
dell'abbazia, è cosa che nel dato documentario ben
certamente si può riconoscere a favore di quella abbazia.
Così, sul piano generale e particolare,  lungamente
contestata a solo motivo d'esistere. Lì, in quel luogo, esente,
indubbiamente d'insediamento di gran lunga precedente. 
1644, novembre 30.-Monteleone,Collegio
S.I.,residenza vicariale.
Francesco BRUNETTI,vicario generale Abbazia
SS.Trinità di Mileto,
a FrancescoDI GIULIA, priore medesima
abbazia.(1)

Copia
M(ol)to r(everen)do p(adr)e
mi fa istanza <a> ilromotore fiscale d(e)la
n(ost)ra badia che prendessi informatione, ed
esaminassi *uomini degni di fede come la chiesa
di S.Elia, di cotesta città, ch'era diruta ed *ora s'è
cominciata a fabbricare, <b> sia dentro il territorio
della badia.
La (...) <c> dè negotij non permetteh'io possa
<d> venire costà per assistere all'esame. Intanto
commetto <e> a v(ostra) p(aternità) l'assistenza, e
le ricordo ha diligenze ed accorto <f> in fare
deporre la verità, che solam(en)te si desidera, in
p(er) lo particolare, <g> concedendole l'autorità
necessaria che si richiede per detto esame e
formatione di processo.

Con che la saluto caramente.
Monteleone, 30 nov(embre) 1644.
D(i) v(ostra) p(aternità)
Aff(ezionatissi)mo come f(rate)llo, Fran(ces)co
Brunetti, vicario. //

D(on) Fran(cesc)o Di Giulia //
__________________
(1) ACGR, vol. 83, in Sezione 1 "Chiesa abbaziale
e sue memorie", f. 30r.
-Txt:1r
-Stato conservazione: discreto; piegatura ad ang.
sup. dx.
- In mg.sup. numeraz. orig. 4, indicante il
fascicolo.
- Segue, ai ff. 30v- 36v, il processo informativo di
cui al presente incarico.

Francesco Brunetti, assunse la funzione di vicario
il.. , sino al ..., con qualifica di... (ved. ARSI..)
Di Francesco Di Giulia si hanno varie menzioni,
nel cartario abbaziale Tra cui:
a) Esercizio facoltà ispettiva vicariale. Verifica
testi a stampa nelle celle del convento; risulta
possessore di un tomo di
b) Parrocchia abbaziale. Atti di stato civile.
Menzione ad an. , in qualità di....




* h iniziale
<a> instanza
<b>fabricare
<c> badia, la (...) dè negotij... ove, qui, (..) sta per
1 parola non leggibile, ma il cui senso è chiaro.
<d> possa
<e> commetto
<f> ha e accorto di incerta lettura
<g> Il punto è: ... la verità che solam(en)te si
desidera in p(er) lo particolare...; ora, se al
trascrittore non risultasse dall'esame  di abbaziali
scritture precedenti (ved. ad es. la dichiarativa
autentica del 1616, già in questo sito), come di
altro (tra cui menzione, dettagliata, di reperti
anatomici attribuiti ad Elia, fra le reliquie serbate
nella chiesa abbaziale pre 1659, ebbene
l'assenzan ms. delle due virgole di cui alla
presente trascrizione avrebbe indubbiamente
potuto gettare un'ombra sulla vera intenzionaità
della "commessa". Ma, la questione della
giurisdizione su tale chiesa soggetta, di S.Elia,
sita all'estremità del territorio urbano della Mileto
Antica, e che segnò uno dei tanti aspri momenti
dell'incredibile contenzioso che di volta in volta e
sugli argomenti più disparati i titolari pro tempore
della locale sede episcopale ebbero ad
intraprendere avverso la qualità d'esente
dell'abbazia, è cosa che nel dato documentario
ben certamente si può riconoscere a favore di
quella abbazia. Così lungamente contestata a solo
motivo d'esistere. Lì, in quel luogo, esente,
indubbiamente d'insediamento di gran lunga
precedente


241660, settembre 16.-Monteleone, collegio S.I., residenza vicariale. Francesco, PATIGNO, vicario abbaziale, a Francesco MANCINI, rettore Collegio Greco, Roma. -Invia 10 scudi per indulto apostolico a favore di un non indicato "beneficiato della Vena", la cui supplica ha spedito con precedente sua a Mancini. Sollecita.

<1r>
M(olt)o r(everen)do in (Cristo) <a> p(ad)re,
pax (Christi) <b>.

Ho scritto un'altra a v.r., nella q(ua)le l'ho mandato la supplica per il bene
f(iciat)o  della Vena, da impetrarsi per l'indulto apost(oli)co  <c> dal car_
dinal protettore. /
[05]  Ma perchè molte volte / cotesti s(igno)ri <d> non sono del medes(i m)o
parere, pero' in tal caso ho giudicato doversi ma(n)dare scudi dieci. <e>
V.R. spenda, et m'avvisi, et la supplico ad esser sollecito per la ragione <f>
nell'altra scrittale <g>.

Con riverirla di nuovo,
Montel(eon)e, 16 sette(m)bre 1660.
D(i) v(ostra) r(iverenza),
umiliss(im)o servo nel S(igno)re, d(on) Fran(ce)sco Patigno. //

<1v>  <h>
Al m(ol)to r(everen)do p(ad)re in (Cristo), il p(ad)re Fran(ces)co Mancini,
rett(o)re della Comp(agni)a di Giesu'. Roma. //
_______________
<a> Xpo
<b> Xpi
<c> la prima o è corretta
<d> SS.ri
<e> diece
<f> raggione
<g> scrittali
<h> tre note tergali in 1v:
       1.    16 sett(emb)re 1670.
       2.    cifre di conto, in posiz.sup.sx. : 900
                                                              450
                                                                75
                                                            _____
                                                             1425

        3.     prove calligrafiche, in ang.inf.sx : non nos

(2) ACGR, Lettere da Mileto, np....., ff. 1rv

251661, ottobre 18. Assisi. Paolo Emilio RONDANINI, cardinale protettore Collegio Greco, a non indicato rettore del citato collegio. Molto risentito, notifica trasmetterà rescritto autorizzativo S. Congregazione Concilio, su istanza vicario Branconio potersi alienare compana rotta a fine proventi pro lavori nuova chiesa MAST, solo allorquando da rettore CG gli perverrà fede vescovo sede viciniore abbazia. MENZIONE: -BRANCONIO, vicario. Suo memoriale istanza poter alienare campana rotta a fine proventi pro lavori nuova chiesa MAST. -S. Congregazione Concilio, rescritto autorizzativo su istanza vicario Branconio.

(1r)

Molto r(everend)o p(ad)re,
Al mem(oria)le del p(ad)re Branconio, coll'istanza di poter vendere una <a> campana rotta, à fine di risarcire col ritratto di essa la chiesa dell'abb(adi)a in Calabria, è stato fatto dalla Sac(r)a Cong(regazion)e del / [5] Concilio il rescritto, che v(ostra) p(aternità) vedrà qui  acc(luso)o.

Il quale, perchè ? richiede inform(atio)ne sopra il contenuto dell'istesso mem(oria)le, acciò io possa farne la desiderata speditione, m'obbliga <b> ovviarne alla lunghezza [e] a dir a v(ostra) p(aternità) che ogni volta <c> me ? ne ? trasmetta fede ? d'alcun vescovo / [10] ivi circonvicino, o altra, che possa a me soddisfare in coscienza, subito vi farò le para ? che a <d> me s'aspettino.

Et intanto ? m'offro a v(ostra) p(aternità) con tutto l'animo.
Assisi, 18 ott.re 1661.

Di v(ostra) p(aternità)  
Aff(e)tt(uosissi)mo ? .....p..... ? P(aulus) [A]Emilius Rondanini <e> 

P(adre) rett(or)e del Coll.o Greco. Roma. //  
______________________________
<a> vender' una 
<b> m'obbliga da controllare
<c> ch'ogni volta
<d> ch' a 
<e> in mg.dx.
______________________________
(1) ACGR, vol. 83, f.87r.
     - mm................
     - condiz. buone; poco frastagliato lato dx.
     - numerato meccanicamente in basso, a dx, 87.

261662/A [Ludovico PALLAVICINI, vicario MAST ]. Relazione A dell’anno 1663 sullo stato della giurisdizione e rendite abbaziali, con minute notizie sulla chiesa pre 1659, danni del sisma, primi interventi. 

L’abbadia della SS. ma Trinità di Mileto (. . . ) *aveva una magnifica chiesa (. . . ) 
Questa gran fabrica alli 5 di novembre 1659 fu abbattuta tutta dal terremoto, e tirò seco il monasterio delli monaci, che stava contiguo al muro laterale a capo la chiesa, vicino alla sacristia; fabrica anche sontuosa, e capace di molti monaci, con tutte l’officine necessarie: refettorio, sala, cantina, dispense, giardino, e cisterna. 
E di dette fabriche non sono rimaste altro che le vestigie nelli muri laterali, che si veggono in piedi, e qualche parte della tribuna // e croce della chiesa. 
Con la facciata alla quale stava annesso un gran campanile, in quadro, con 6 campane: 3 grandi, e 3 minori. Di questi n’è rimasto in piedi poco più della metà, disfatto dal medesimo terremoto. 
Delle campane, la maggiore (di 11 cantara) cadde rotta, et è stata venduta d(uca)ti 300 ultimam(en)te, in Messina, con licenza della Sac(ra) Cong(regazio)ne per applicare il prezzo alla fabrica della nuova chiesa. 
L’altre sono state rimesse nel med(esi)mo campanile, risarcito et accomodato in buona forma. 
Al pari della facciata, e campanile della chiesa, siegue il palazzo abbatiale, fabrica moderna, che consiste in 2 piani: nel I, oltre l’entrata, vi sono 2 magazini, stalla e cantina; nel II una buona sala, con 2 camere dà capo, e 2 altre dà piedi, co(n) la cappella et una loggia, e cucina col suo giardino. 
Di questo, p(er) il terremoto ne cadde qualche parte, e quasi tutto restò intronato et offeso. E’ stato rifatto e risarcito quest’anno <1662> nella forma di prima, e si puol’*abitare sicuram(en)te. “

271663. gennaio. Ludovico PALLAVICINI, vicario MAST, a rettore CG, Roma. Relazione B su inopportunità porsi in affitto asse patrimoniale abbaziale. Aspetti positivi e negativi. Con notizie su distruzione chiesa; ipotesi riedificazione; risvolti giurisdizionali, economici, patrimoniali.

Relatione fatta nel mese di gen(nai)o 1663 dal p(adre) Lod(ovi)co Pall(avici)no vicario dell’abadia della Santiss(i)ma Trinità di Mileto, nella quale propone al p(adre) rett(or)e del Coll(egi)o Greco varij modi che si potrebbero tenere p(er) affittare la soprad(et)ta abadia, et insieme mostra le difficoltà che rissultarebbero quando si venisse all’esequtione, p(er) il pregiuditio <che> ne potrebbe venire al soprad(ett)o Coll(egi)o in qualunque modo si concedesse ad esterni il governo della soprad(et)ta abadia. 
1663.  RELAZIONE  B PALLAVICINI. MAST. ARCHIVIO. 
[F. 27r] “Di più sarebbe nece(ssari)o consegnarl [all’affittuario] le scritture; che sarebbe un danno irreparabile quando se ne perdessero alcune, o p(er) trascuragine, o p(er)chè <nel caso> essendo l’affittatore mal’uomo, p(er) compiacere ad altri che sul nostro *anno molte pretendenze, e non ponno ottenere niente da noi spontanea(men)te. 
<Oppure> et se cedesse, o p(er) mala corrispondenza che *avesse con noi <ed> a posta le mandasse a male, onde si verrebbe a p(er)der censi, confondersi limiti, a p(er)der il jus connesso, come mi dicono sij avenuto nel tempo che fu affittata a’ secolari. Avendo p(er)so molto e molto, da quel tempo in quà, <di quel> che p(rim)a possedeva ... Che <tanto è avvenuto> p(er) non essersi potuto trovare le scritture e irreparabil(men)te <si è> perduto.”
(...)

1663.  RELAZIONE  B PALLAVICINI. MAST. CHIESA. RIEDIFICAZIONE. 

[F. 27r] 
Essendo caduta la vastissima fabrica del tempio nostro della SS.ma Trinità di Mileto, v’è obligo e di conscienza e p(er) comandamento de’ regij di rifarla. O p(er) quela s’*averebbe ad assegnare un annua entrata, e questo sarebbe un calare in parte l’affitto, p(er)chè lui [l’affittuario] non vorrebbe usare delle industrie, che useremo noi se ci toccherà edificarla, come // [F. 27v] servirsi de’ debitori p(er) la parte del lavoro, trovar delle lemosine, esitare le nostre robbe co’ lavoranti (etc)...
Se poi s’ha da lasciare a’ sua dispositione la fabrica, ben si vede di quanto danno sarebbe al col(egi)o: darebbe conto delle spese a quel modo che più li piacesse, poco curandosi delli avanti, mentre non *avesse a spender del suo. “
[ACGR 92, ff. 23r - 36v. In 36v NOTA TERGALE, di mano Domenico OTTOLINI: 1663. Relatione delle ragioni p(er) le quali non mette conto d’affittar l’abadia]. 

Relazione B su inopportunità porsi in affitto asse patrimoniale abbaziale. Aspetti positivi e negativi. Con notizie su distruzione chiesa; ipotesi riedificazione; risvolti giurisdizionali, economici, patrimoniali. Seconda relazione Pallavicino. Importante analitica relazione avente ad oggetto:  , …delle ragioni p(er) le quali non mette conto d’affittar l’abadia. ,  In detta viene esaminata ogni motivazione,  come anche minute ed interessanti valutazioni,  pro e contro,  l’iniziarsi riedificazione chiesa abbaziale,  od alienarsi globalmente asse patrimoniale abbaziale,  oppure,  infine,  ripristinare usi del XV e XVI nel darsi in gemerale arredamento pro rateo al netto annuale in fitto.  Tale ipotesi venne elaborata ed ebbe – come si vedrà – i suoi frutti nel 1717.  Nel frattempo la prospettata ma allo stesso tempo posta in discussione ricostruttiva della chiesa,  ne risultò – e per le ragioni stesse in detta relazione minutamente esposte – ancora e per lunghi anni in forse. 
Non era affatto nuova tale modalità di gestione nella moderna storia dell’abbazia. Vari i contratti di generale cessione in affitto. Ved. SFORZA e VENTO. + FALLAREO. 
Per l’argomento qui in questione, ricostruzione chiesa MAST, della precitata lunga e minuziosa relazione di Pallavicini ne risulta di vero interesse quanto dallo stesso trattato allo specifico punto. Ove se ne riscontra sviluppo delle tesi ostative alla ricostruzione, già illustrate - anzi proprio anticipate - nel 1659, all’indomani del sisma, da Francesco PATIGNO, S. J. , rettore del gesuitico collegio di Monteleone ed in quel periodo pro-vicario MAST. 
E non solo sviluppo, bensì, oltre a tutta la delineazione di un eventuale possibile - comunque minimale - programma economico di finanziamento, anche minuti particolari sulla ipotetica conduzione del cantiere in regime proprio di oculate applicazioni di metodi di pagamento manodopera e varie economie. 

Si ha qui in maggiore notazione occasione di precisare che in tardo XVIII, poi, anche a motivo della permanente problematicità economica territoriale, come della conseguente staticità dei problemi di gestione dell’asse abbaziale, tale relazione B venne ripressa, studiata, copiata. Causa nella sostanza analoghi motivi l’Accademia di Scienze e Belle Lettere di Napoli, ente di gestione MAST,  pervenne a programmazione di generale liquidazione dell’asse patrimoniale medesimo. Per tale ragione registrasi pertanto vasta ricognizione - in Napoli, Roma, altri luoghi - di atti, scritture, documenti, interessanti la quasi globalità delle restanti serie dell’archivio abbaziale, nonchè protocolli di quei notai aventi in progresso di tempo rogato quanto a vario titolo d’interesse per abbaziali interessi attivi o passivi. A cura della stessa, pertanto, di tale relazione ne venne curata estrapolazione di copia nel 1797. Da precitato luogo archivistico ACGR 92. Ciò precisatosi, predetta copia 1797 trovansi in ASN 241. 


28S.d. [ ma 1667]. Roma, rettore del Collegio Greco a non indicato cardinale protettore dello stesso. MAST. CHIESA.

[F. 1r]
Emin.mo, rev.mo sig.re
Essendo stata abbattuta la chiesa abbatiale della Santiss.a Trinità di Mileto dalli terremoti, che successero nella Calabria alli 5 di novembre del 1659, et essendosi poco / [5] dopo dato principio a riedificarne un'altra, di grandezza però assai minore della già rovinata, la quale resta da un pezzo in qua così imperfetta per la mancanza delle forze del coll.o Greco, a cui  toccherebbe di finirla per essergli quell'abb(azi)a stata unita dalla santa mem. di Greg.o / [10] xiii, il rettore del d(ett)o coll.o supplica umilm.te v.e. a degnarsi di concedere al vic.o gen.le di essa abb(azi)a la facoltà di potervi applicare le pene, e transazioni della sua corte abbaziale, le quali, unite ad un'altra pensione di 50 scudi annui, riservata a favor della soprad(ett)a / [15] fabbrica dalla san. mem. di papa Urbano viii, sarìa un beneficio curato di questa giurisd.e, con qualche altro poco aiuto che darà il coll.o potranno bastare per condurre a fine la nuova chiesa, della quale vi è somma necessità./
[19] Che il tutto quam Deus. // 

[ACGR, vol. 83. Datazione: trattandosi forse di minuta o copia, la data è mancante].

291668,  gennaio 06. -Monteleone, collegio S. I. , residenza vicariale. Giorgio, PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore Collegio Greco, Roma. -Informativa su annosa questione pensione chiesa parrocchiale di Piscopio, a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato della stessa:  espone gravi difficolta' nella regolare esigenza ratei medesima. 

(1r)
<< Molto rev(erend)o p(ad)re....??
P(aternita') c(arissima).

Ho giudicato esser necess(ari)o, ch'io minutam(en)te informi v(ostra)
r(everenza) intorno al negotio della pensione , per cui conseguire
intieram(en)te  vi vuole un mezzo efficace.
Nello stesso giorno di S. Gio(van ni) Evang(elist)a, in cui è solito pagarsi la
seconda  metà di essa pens(io)ne, mandai a chiederla a d(on) Consalvo de
Filippis, il quale mi mando' a dire, per risposta, ch'esso aveva <a> gia' li
conti inviato a monsig(no)r nuntio di Napoli e che non gli restava nep pur
<b> un sol denaro in mano, anzi: ch'aveva <a> speso piu' dell'esatto.

    Ma egli la vuol'imbrogliare, e farvi delle sue furberie :v(ostra) r(everenza)
sa beniss(im)o che la detta pens(io) ne si paga in due volte pro rata, cioè la
prima metà nel giorno della natività di S.Gio(vanni) Bat t(ist)a, alli 24 di
giugno, e la seconda metà nel giorno di S.Gio(vanni) Evang(elist)a, alli 26 di
dicembre <c>.
    Or, avendo d(on) Cesare Morelli, antecessore di Mazza, rinontiata la cura
di Piscopio nel mese di dicembre <c> del 1666, e succedutagli nel possesso
di tutte le entrate di d(ett)o beneficio <d> la r(everend)a Ca m(er)a
Ap(osto)l(i)ca al li 19 di detto mese et anno, il p(a d)re Carlo Sup pa, allora
vicario, costrinse d(ett)o d(on) Cesare, prima ch'egli s'andasse, a pagare la
seconda metà di d(ett)a pensione maturanda pochi giorni do po <e> la detta
sua rinuntia.
    Adesso, detto d(on) Cesare, e d(on) Consalvo, si sono accordati insie me,
et hanno rappresentato a monsig(no)r nuntio <f> che quella metà fu pagata
da d(ett)o d(on) Cesare per forza, et indebitamente, non toccando di pagarla
a lui, ma alla Cam(er)a Ap(ostoli)ca, che gli succedè nel bene (ici)o e diedero
ad intendere a d(ett)o monsig(no)re <f> che quella metà si paga alli 26 di
(dicem)bre <g>, non esigendi nell'annata seguente. <h>
    Che pero' d(ett)o monsig(no)re ordino', com'intendo, a detto d(on)
Consalvo, rimborsasse a detto d(on) Cesare quel tanto <che> pago'
indebitam(en)te, e del pagam(en)to da farsi all'abb(a di)a non se ne fa
mentione.
    Con che, questi buoni preti pretendono, o di far perdere all'abb(adi)a il
compim(en)to di d(ett)a pensione, che sono doc(a) ti trenta nove, e grana tre
<h>, o di fare si paghi dal Mazza, moderno curato, il che sara' molto difficile
<f>.
    Nè mi par giusto, poichè il pagam(en)to annuo di d(ett)a pens(io)ne
comincia nel giorno di S. Gio(vanni) Batt(ist)a, e si compisce nel giorno di
S.Gio(van ni) Evang(elist)a, come qui si costuma negli <i> altri paga m(en) ti,
onde d(ett)o compim(en)to non si deve fare sopra li frutti matu randi, et
esigendi, ma sopra li maturati, et esatti <l>.
    Sicchè, avendo <m> la r(everend)a Cam(er)a Ap(ostoli)ca esatti li frutti di
un' annata <n> intiera, prossima passata, è dovere ancora <h> ch'ella paghi
intieram(en)te la pensione della med(esim)a annata.

V(ostra) r(everenza) dunque si compiaccia a rimediare costi', ch'io qui ho le
ma ni legate contro q(uest)a pessima genera(tio)ne de com(m)issarij; e la
prego di trovare qualche manie ra efficace per dar lo sfratto a d(et t)o d(on)
Consalvo,e fare <h> che non s'intrighi piu' in cosa alcuna dentro la nostra
giurisd(itio)ne, ma, nelle esatt(io)ni della Cam(e r)a, lasci fare il commiss(ari)o
<o> ordinario d(on) Marco Lo Re, e nelle esat(tio)ni della R(everen d)a
Fabbrica <p> si com(m)etta a qualchedun'altro.

     Coll'ordinario passato inviai a v(ostra) r(everenza) insieme con altre
scritture la copia del possesso preso dal Mazza, e qui le invio acclusa la fede
della sua età, e battesimo.

    Verso il fine di q(uest)o, o <q> sul p(rinci)pio di quest'altro mese sogliono
approdare costa' le barche con li <r> // fichi, et altre mercantie da queste
parti; di gratia, v(ostra) r(everenza) facci fare ogni dilig(en)za alla Ripa
Grande, se vi trovasse qualcuno di quei marinai, o mercanti, volesse lasciarle
costì il denaro ritratto dalle robbe, per rimborsarselo subito qui senza
nessun'interesse.

    Per fine, la ringratio delle nuove <h> e mi racc(omand)o alli suoi
s(anti)s(simi) <s> sacrificij, et or(atio)ni.

    Mont(eleo)ne, 6 gennaio <t> 1668

D(i) v(ostra) r(everenza),
ind(egnissi)mo servo in (Cristo) <u>
Giorgio Plevinoschi. //

[1v]
Al m(ol)to rev(eren)do p(ad)re in (Cristo) <u>, il p(adre) Nicolo' Del Nero,
rettore, d(ell)a Comp(agni)a di Gesù'. <v> Roma. //
____________________
49 righe
<a> haveva
<b> nè pur
<c> decembre
<d> i corretta
<e> doppo
<f> segue virgola
<g> xbre
<h> è ;
<i> ne gli
<l> è :
<m> havendo
<n> d'un annata
<o> comissario
<p> Fabrica
<q> o corretta
<h> è ;
<r> seguono, da  fichi  a  Plevinoschi, altre 6 righe, scritte
       su mg.sx del f.1r
<s> deleto il compendio
<t> vedi compendio xpo
_____________________
(1) ACGR, Lettere da Mileto, np....
-1r; in 1v : destinatario.
-registrazione di tassazione postale : 4.
-mm.
49 righe

301668, gennaio 13.-Monteleone, Collegio S.I., residenza vicariale. Giorgio PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore CG. -Informativa a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato parrocchiale Piscopio, con aspetti d'ordine pubblico.

(1r)
<< Molto rev(erend)o p(ad)re in (Cristo)
P(aternita') c(arissima).

Ier <a> sera è stato da me d. Consalvo De Filippis <b> e m'ha detto aver
avuto ordine da monsig(no)r nunzio <c> di pagarmi il residuo della pensione,
quale mi pagherebbe <d> / [5] quanto prima; ma per il pagam(en)to del
residuo per li grani avuti dall'università di Palmi ad istanza del sig(no)r
marchese d'Arena non v'è finora <e> provvedim.to alcuno.

Mentre attualm(en)te sto scrivendo il principio di questa, mi vien avviso da
Piscopio che questa mattina all'alba, aprendo il diacono selvaggio la chiesa
parrocchiale <f> per suonare <g> l'Ave Maria, gli furono addosso alcuni
uomini armati, e per forza / [10] gli levaron la chiave, et entrati <h> dentro
insieme con d. Fran(ces)co  Paolo De Filippis presero possesso di d(ett)a
parrocchiale, <f> e rinserrata la porta si portarono via la d(ett)a chiave.

A mezza mattina fu da me d. Consalvo, fratello del d(ett)o d. Fran(ces)co , e
mi esibì le bolle pontificie spedite sexto idus, o sexto kalendas iulij 1667, e
dirette al vic(ari)o g(enera)le di Mileto, da cui fu fatto il decreto del possesso.
M'arrivò molto inaspettato / [15] q(uest)o imbarazzo, avendomi scritto
v(ostra) r(everenza), che il sig(no)r cardinal datario le aveva dato parola <i>
che le bolle non si spedirebbero <j> senza di noi; e disse bene, perchè <k>
già erano spedite molti mesi prima, e resto stupito come non comparvero
prima di quelle del Mazza spedite da quattro mesi dopo. <l>

Sparsosi p'el casale il possesso preso dal De Filippis, si sollevarno tutti a
favor di Mazza, e mi vennero innanzi <m> / [20] a schiamazzare minac_
ciando d'ira et a protestarsi che non volevano per rettore un facinoroso, uno
sbirro, et uno che avea corrispondenza, et intelligenza, con banditi e tristi.
Onde il De Filippis non ebbe ardire di tornarsene al casale, ma mandò da me
a minacciare ancor esse con li banditi, che girano per questi contorni, e sono
parenti, o, com' intendo, amici e corrispondenti suoi, e de suoi parenti, che
sono sbirri, e barrigelli. /

[25] Dopo <n> pranzo fui avvisato che uno, gravem(en)te infermo, aveva
necessità di comunicarsi pe'l viatico, e prender l'estrema unzione, onde
mandai più volte a chieder la chiave al De Filippis, ma questi ricusò di
consegnarla e frattanto <o> quel poverino si morì senza sacram(en)ti.
Mi risolsi finalm(en)te, per evitare altri scandali maggiori, e nè genties venient
ad arma, di fare un ordine all'una et all'altra parte, che, senza pregiudizio, nè
dell'uno, nè dell'altro, et all'altra parte, nessuno di loro esercitasse l'off(ici)o
di curato -sotto pena di sospensione ipso facto-  sin tanto che <p> veniva da
costì la decisione del contrasto, e frattanto <q> ho deputato un terzo
sacerdote per amministrare li sacramenti, ordinando gli che, bisognando,
rompesse la porta della chiesa.

Ma perchè il De Filippis s'era nascosto, nè gli ho potuto far intimare q(uest)a
sera personaliter l'ord.e <r> sud(ett)o, di mattina / [35] lo farò intimare per
edictum ad valvas, facendolo affiggere alla porta di d(ett)a parrocchiale. <f>
Or vegga v(ostra) r(everenza) che scene, e che calabresate son q(uest)e, e se
il De Filippis ha avuto paura o riguardo di prenderne il possesso pen dendo
la lite in cotesta Sacra Ruota .

Ora toccherà a v(ostra) r(everenza), per difesa e conservaz(io)ne della nostra
reput(azio)ne, e stima, di sbracciarsi costì, e / per l'amor di Dio non indugi
<s> per cacciare dalla nostra giurisd(izio)ne q(uest)o pertur  batore; / [40]
che se q(uest)o non s'ottiene, correremo due grandi fastidij, e questi ce li
minacciano, e se ne van vantando di aver modo di darceli confidandosi assai
nel potere dell'abate <t> / [42] Toraldo, [ossia] p(ri)mo di levare affatto, o
almeno di sminuire la pensione.

2. Di allegar me, // [f. 1v] e tutti li sup(erio)ri di q(uest)a abb(adi)a per
sospetti, e suoi <u> avversarij, e procurare di esimersi <v> dalla mia
giurisd(izio)ne e soggiacer solo alla correz(io)ne <w> del vescovo di Mileto,
il che risulterebbe <x> et a danno et a gran disonor <y> nostro.

Aggiungo per fine a v(ostra) r(everenza), che in queste parti non si può
governare se non o con la forza, o con grande appoggio, e sostegno di
Roma, per poter in ogni occasione / [5] giocare coi monitorij, inibitorie <z>,
e censure, e, massime in q(uest)a nostra giurisd(izio)ne in cui v'è una <aa>
fonte perenne di disturbi, et è che le com(mi)ssioni di Roma o siano dè
<bb> beneficij, o d'altro vengono dirette alli giudici stranieri, onde per questa
via entrano molti disordini <cc>, e la giurisdiz(io)ne <dd> s'empie dè
beneficiati rifiuta ti, e cacciati <ee> dagli altri come turbolenti, di poco
sapere, e poco buoni costumi, e ve li vedete innanzi quando meno ve la
pensate.
Che però, sin / [10] à tanto che q(uest)a vja non si rompe, o chiunque con far
allibrare q(uest)a abb(adi)a nella Dataria sempre avremo <ff> dè fastidij,
con poca stima e riputation nostra.

Fra pochi giorni s'aspetta qui il marchese della Sambuca, d. Giulio Pignatelli,
f(rate)llo del duca di Mont.ne, per assister al governo di questo stato :
sarebbe bene che v(ostra) r(everenza) procurasse col p. g(e)n(er)ale, e col
sig(no)r cardinal protettore gli raccomandassero gl'interessi di q(uest)a
n(ost)ra abb(adi)a, / [15] che, com'intendo è un sig(no)r molto più, et
affezionato <gg> alla Comp(agni)a.

Scrissi a v(ostra) r(everenza) m'ottenesse la facoltà di applicare le transa
z(io)ni <hh> e pene alla fabbrica <ii> della chiesa abbaziale; <jj> un'inibitoria
<kk> contro quelli che presumessero di vessare gli officiali, e ministri <ll> di
quest' abb(azi)a ; un precetto del n(ostr)o p(ad)re alli f(rate)lli Fran(ces)co
Palma, e Fran(ces)co  Vigoriti, che volessero rive lare tutti li pregiudizij, e
danni, che hanno fatto, o fatto fare, o sanno es sersi / [20] fatto <mm> nell'
usurpaz(io)ne et occupazione delli beni stabili, e mobili dell'abb(adi)a; e
facessero una fede autentica, come quella parte della marina di Bivona, ora
posseduta da q(uest)a corte ducale <nn> era p(ri)ma in dominio
dell'abb(adi)a, e non è in tutto terra scoperta per la ritirata <oo> del mare,
come falsam(en)te hanno deposto alcuni nemici degl'interessi dell'abb(adi)a.

Tutte queste provvisioni <pp> aspetto da v(ostra) r(everenza), e la prego per
fine  ad avvisarmi le rimesse fattale dal p. / [25] De Nevares per registrarle
nel libro mastro, et a far dilig(en)ze alla Ripa Grande <qq> per qualche
ritratto del denaro da rimborsarsi qui da me, raccomandando mi intanto di
cuore alli s(uoi) s(antissimi) s(acrificij) <rr> et or(azio)ni .

Monteleone, 13 gennaio <ss> 1668.

D(i) v(ostra) r(everenza)

[P.S.] Prima che costì si decida la lite tra il Mazza e il De Filippis, è neces
saria un' inibitoria <kk> a quello De / [30] Filippis, che, nonostante <tt> il
possesso preso non s'intrighi, ma ricorra costà, e lasci in pacifico posses so
il Mazza come più antico in d(ett)o possesso.

Pregato, e sollecitato, <uu> mando qui acclusa una fede et un memoriale:
valeant quantum valere possunt.

Ind(egnissi)mo servo in (Cristo), Giorgio Plevinoschi.//

(1) ACGR, Lettere da Mileto, np....

311668, gennaio 17.-Monteleone, collegio S.I., residenza vicariale. Giorgio PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore CG.

(1r)
<< Molto rev(erend)o p(ad)re in (Cristo)
P(aternita') c(arissima).

Or ora è giunta la posta di Napoli, et io non ne ricevo lett(e)re di v(ostra)
r(everenza), e perchè sta partendo q(ue)lla / [5] di Roma, scrivo in fretta,
importunato da un mio grand'amico per fare di nuovo istanza per <a>
q(ue)lla dispensa del voto di relig(io)ne, che le scrissi un'altra volta.
[Nel caso per ottenerla dovessero servire spese], <c> v(ostra) r(everenza) me
l'avvisa p(ri)ma, perchè non voglio spender p(er) altri / [10] p(ri)ma d'essere
rimborsato.

Il voto è questo. Una zitella, nobile di anni quattordici, o quindici, veden do
gravem.te inferma una sua sorella, et un'altra volta simil.te un suo stretto
parente, inginocchiatasi <c> dinanzi <d> ad un crocefisso :
<< Signore, disse, se voi rendete / [15] la sanità a questi miei parenti, io
      mi farò monaca >>, et tutte due le volte ottenne la gratia.

Adesso vorrebbe maritarsi, e già si sono fatti gli sponsali, dai <e> quali [tale
situazione ?] difficilm.te si può vedere; e perchè monsig(no)r di Mileto pensa
di non poter <e> dispensare, com'alcuni / [20] pensano, <f> [si] ricorre
costà p. la dispensa, se per sorte è necess.a.

Non altro. Mi racc.o alli s.s. s. et <g> or(azio)ni  di v(ostra) r(everenza)

Mont.ne 17 gen(ostr)o 1668.

D.v(ostra) r(everenza)

Servo in (Cristo) / [24] Giorgio Plevinoschi.//

[f.1v]
Note tergali:
<< Al m.to rev. p(ad)re in (Cristo), il p. Nicolò Del Nero, rettore d(ett)a
      Comp(agni)a di Gesù. <h>  Roma >> //
___________________________

<c> il testo è : .. un'altra volta, per cui ottenere serviva di  spesa ....

1) ACGR, Lettere da Mileto, np....


321687, aprile 3. Nota dè pezzi di sassi e colonne
Al 1687 ormai detti settori mancavano del litico rivestimento (detto cantoni lavorati) per oltre 3 canne in altezza. interessate. Se ne desume non solo essere ritenuta ormai zona di deposito, ma anche di vere e proprie operazioni.Il rilevante patrimonio specie marmoreo, in quella chiesa, ne risultava ancora consistente, pur se sconvolto nei siti, ed a brani nelle restanti mutile parti, sino al 3 aprile 1687.  La nota è stata edita, desunta da ACGR 83, ma in forme scorrette. In merito alla data: un odierno autore, leggendo male, ha  in merito scritto – e pubblicato: 1667. Anzitutto la data non è 1667, ma 1687. Poi l’edizione a stampa è scorretta nella trasposizione del testo. E comunque la nota di cui all’ACGR 83 è sintetica, rispetto ad altra che desumiamo da ASN 57, ff. 13rv. 
Le due note, nella sostanza identiche relativamente al computo dei reperti e relitti varii, si differenziano in importanti punti: tra cui la descrittività dello scempio arrecato al murario paramento esterno absidale, il cui danno e la cui forma sono maggiormente avevertibili in quella che preferiamo: ASN 57. 
1687, aprile 17. MONTELEONE. VICARIATO MAST. Marco MARCONE, S.J., fratello compagno del vicario abbaziale, a Giorgio SENAPA, rettore Collegio Greco, Roma. 

[F.1r] 
(...) Domenica, se il s(ignor)e vorrà, anderò con il sig(no)r Giuseppe a Mileto, p(er) mettere in chiaro <la faccenda di> tutti li sassi e pietre, e quanto bisogna; e dopo fatto ne darò a v.r. il raguaglio. 
La fab(ric)a l’ho fatta dismetter(e), se bene no(n) <si> era<no ancora> cominciato i lavori erano <però> cominciati gli avanimenti, e a punto <che> ieri pagai (ducati) 2.15 p(er) legna condotte p(er) cuocere gesso, p(erchè) era finito. 
Se quando torna il p(adre) vorrà seguitare, vi pensarà lui, e dal modo che scrive v.r. risponda. 
(...)
M(ont)e Leone, di 17 aprile 1687.

Necessiterà attendere gli scritti di Marco Marcone, 1687, S. J., per avere almeno un larvato concetto di tutela di questi come della complessità dei reperti – saccheggiati – di quell’abbazia. Protesta e richiesta di maggiore attenzione delle superiori autorità del romano governo, dell’abbazia, cui sì dobbiamo quell’interessante descrittiva denominata “Nota dè sassi…” di cui all’ACGR 83, ma non altro. Intento, come si è precisato, un timido opporsi alla spliazione delle rovine dell’edificio abbaziale dopo il sisma 1659. L’ulteriore intervento ricognitivo presso le rovine antica chiesa MAST  in data 17 (giovedì) è annunciato per la successiva domenica, ossia 20.
Il citato Giuseppe altri non era che il notaio abbaziale: Giuseppe GENOVESE. Già estensore della stessa Nota dè sassi...ecc. e delle ulteriori ben interessanti scritture correlate. Sulla stessa Nota..., ancora una volta, quindi, se ne ha ogni utile chiarimento. E certo se pur dobbiamo a questi dai più sconosciuti personaggi del microcosmo abbaziale quel momento, 1687, di classificazione e larvato tentativo di tutela, non possiamo che registrarne che ciò minimamente venne compreso. Dai contemporanei e dai posteri. 
In merito poi - come anche precisatosi - l’aversi voluto intendere (data ne è chiarissima, invece) in quella ricognitiva registrazione 1667, anzichè 1687 è ben smentito sia da quanto sopra, sia da altro. Attiene infatti ad ulteriore “perla” della letteratura odierna, su quell’abbazia, il leggere una erronea trascrizione in 1667, della citata “Nota dè sassi”, anziché quella propria di 1687. E ciò, ancora una volta, induce a ritenere che proprio scarsa in chi scrive simili “perle” è l’intima conoscenza degli avvenimenti di quel quarantennio, dal 1659 alla ricostruzione chiesa MAST. Ignora infatti chi ne trascrive 1667 che solo dopo un triennio di tensioni (fra il centro di gestione vicariale ed i governatori politico-amministrativi del territorio, con sede in Pizzo, che minacciavano il sequestro delle rendite abbaziali in mancanza di inizio lavori, esattamente come già avvenuto nel 1548), nel 1663 e non prima si ha modo di porre mano ai pur timidi primi interventi di ricostruzione. 
E non limpidamente: atti meramente dimostrativi utili solo a bloccare la minaccia di sequestro.
Si aprivano delle buche, vi si immettevano quantità di inerti, specie marmorei, e con antichissimo metodo se ne facevano le “calcare”. Rese poi vane dal non utilizzarsi la così ottenuta calce. 
Nel triennio di cui sopra si ha modo, se mai, di registrare immensi movimenti di sterro: la quantità di detriti negli invasi abbaziali era sì notevole da costituire problema anche per una semplice logistica organizzativa del cantiere. Solo a titolo di menzione si ha modo di registrare che l’ausilio dalla popolazione miletese fu scarso o nullo, in tali lavori: l’immane sgombero delle enormi masse di inerti precipitati, come del tetto, e di quanto si distrusse, venne condotto dalle popolazioni dei casali continui. Che, pur allo scopo ordinati dai governatori, assunsero detta faticosa courvè anche quale volontaria; ciò, veramente notevole, viene in atti motivato e giustificato in modo da potersene cogliere ancora tutti i riflessi di una antica potenza feudale e simbolica di quell’abbazia. Popolazioni infatti motivano che così si prestavano, nel faticoso compito di rimuovere montagne di detriti, dal senso di acquisire indulgenze, “remissione dè peccati”, dalla vicinanza, dal contatto, con le spoglie di un luogo da loro ritenuto taumaturgico. Partivano a frotte, alle prime luci dell’alba, inquadrati dai loro rettori curati, in forma “processionaliter”. 
Mileto sito antico guardava, e si giustificava dicendo non esservi popolazione e manodopera e “fabbricatori”.

Ironia della storia: ancor s’atteggia – la moderna - con le stesse motivazioni.

331689 marzo 09. Monteleone,  collegio S. I. ,  residenza vicariale. Giuseppe TRANFO,  vicario,  a non indicato rettore CG. Ricevute missive,  si giustifica con argomentazioni varie,  attinenti a :  - Giardino di Bidona;  SETA;  PUTIGNANO,  p(adre);  CAVALLO;  MAGAZZINO:  dettaglia sulla situazione del fatiscente vecchio magazzino abbaziale e sull'improrogabile necessità acquisto immobile per nuovo,  di cui allega planimetria. FILE MAGAZ. Dic 29, 1995 9:00 pm

09 marzo 1689. Monteleone, collegio S.I., residenza vicariale. Giuseppe TRANFO, vicario, a...? rettore CG non indicato. Ricevute due missive del rettore, una del 19 febbraio, altra inserta ma di data non citata, si giustifica con argomentazioni varie, attinenti a :

-GIARDINO [sicuramente sarà Giardino di Bivona]:
nominati due arbitri, uno per seta, altro per orto, per una questione oscuramente esposta,concernente approvvigionamento d'acqua indispensabile per una "industria".

-SETA:
soddisfatto per aver risolto problemi inerenti, come sopra, espone profitti.

-PUTIGNANO, p(adre): 
già scrisse sulla predica dello stesso; motiva ora non poterne maggiormen te dire, in attesa che provinciale ritorni da  Napoli e gliene conceda licen za. 

-CAVALLO:
richiesto spiegazione risponde affermativamente:
ha sì acquistato un cavallo, ma, trattandosi  di  ...polledro  è da  tenersi  in falso l'accusa aver egli cavallo  ...di maneggio...
Motiva esser uso di cavallo a fine comodita' per vicariato;espone  profitto e prassi: vicari predecessori ne tenevano in stalla ben 4. Egli si è limitato a 2.

-MAGAZZINO:
dettaglia sulla situazione del fatiscente vecchio magazzino abbaziale e sull'improrogabile necessità acquisto immobile per nuovo, di cui allega planimetria.
Giustamente nota  tergale  specifica  esser  su  questo  argomento la  maggior parte della lettera.
-abbazia tiene in affitto da collegio S.I. Monteleone tre locali per uso: magazzino e stalla: due locali per il primo, uno per l'altra.
-ubicazione dei tre nell'ala del collegio prospiciente l'asse stradale: Dalla Croce, a S.Michele... , oggi via Scesa del Gesu', quindi  ...lungo il muro del collegio....
-secondo legenda ...le tre stanze che si serve l'abbadia per  magazzini  e  stalla...oltre che sono cadenti devono finirsi di gettare, per fabbricare e venire alla fabbrica nuova...
-preoccupazione maggiore per il magazzino:  ...è cadente... viene sostenuto da due travi da fuori che ci fan di continuo temere...se non cade oggi, po trà cadere tra breve...
-necessiterebbe ...gettar tutto a terra e fabbricare al disegno (...) non potendosi accomodare in verun modo....
-ora, pur se il collegio sarebbe in obbligo di provvedere, pagando la abbazia ben 17 scudi e  mezzo annui, di fitto, è anche da considerarsi esser quest'obbligo ...caso disperato stante la penuria di questo collegio di Monteleone, e l'esser applicato alla fabbrica della chiesa...

-premesso quanto sopra e considerate sia prescrizioni gerarchia che impongono acquisti in ...siti pubblici, e strade frequentate..., sia locale situazione urbanistica che non rende disponibile altro nelle immediate pertinenze del collegio medesimo, come anche comodita' dello stabile prescelto, nonchè il conseguente danno nel caso di non volersi perfeziona re acquisto, lo indica su base planimetria e sua legenda.
-Dalle quali si desume essere uno stabile sito in angolo del quadrivio formato dagli indicati assi stradali "Da fontana grande a Piazza mercanti" - "Dalla Croce, a S.Michele". 
In planimetria detto quadrivio è indicato M.
-l'angolo dello stabile è nella stessa indicato F.
Analogamente F sono designati i tre locali in cui è suddiviso il fondo in oggetto.
Uno d'essi, spazioso e pari in profondita' alla larghezza degli altri due, sembrerebbe, dalla schematizzazione grafica, essere arcuato in zona mediana.
-la stessa rappresenta un fondo formato da quattro settori: 
due hanno accesso dalla Strada principale (da fontana a piazza), terzo e quarto (che formano unico grande fondo, come detto) da quella che 
dalla Croce ascende a S.Michele.
Il locale d'angolo ha 2 accessi, od uno e finestra, sulle due strade
-Legenda ci informa che il fondo in oggetto sarebbe ...fondo della corte [ducale], dove si paga di censo ogni anno d(uca)ti 13 e questo sito sarebbe ottimo per comodità dell'abbadia e si desidera pigliare se da Roma verrà approvato."
-Medesima fonte ci ragguaglia sulle distanza intercorrenti tra i due stabili : da angolo collegio, su quadrivio, indicato a, e prospiciente quello dello stabile in oggetto, designato F: palmi 38, pari a mt....   ; 
da medesimo angolo F, ad ingresso collegio ...a la nostra portaria a...: palmi 58, pari a m....
-competente Roma, Curia Generalizia. alla stessa si chiede autorizzazione acquisto.
FINE

34 1698 ottobre. Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre   1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa dare. [SPESE PER CHIESA] Per accomodare il tumulo del conte Rugiero.(ACGR, 87, f.202r   12.[1]
Ci vengano consentite brevi note a margine di una lunga – quanto infruttifere - querelle che vede un maggiore interesse su di un marmoreo mausoleo che, accertatamene, sin da fine del XVI è documentalmente evidenziato nell’alla destra della chiesa MAST. 
A fronte della incrollabile certezza di alcuni vi è quasi da scusarsi sia se qui tipologicamente lo si definisce mausoleo, non sarcofago come in ogni luogo se ne diffonde, sia se – in ordine ad altrui altrettanta sicumera (incrollabile) sulla pristina destinazione – riteniamo in assenza di alcuna prova doveroso definirlo "ritenuto ruggeriano". Metodologia di letteratura archeologico-artistico-storica impone del resto ogni reperto non certo ne abbia simile prudente dizione. 

Una sintetica ricostruttiva delle vicende moderne, le uniche documentate, di detto mausoleo è cosa non proprio impossibile: anzi. 
Non è menzionato in alcuna fonte - su quell'abbazia, e di quell'abbazia - prima dell'epoca moderna. Ivi compare letteralmente dal nulla. 
Aggiungere altro – allo stato della documentazione e della relativa possibilità di conoscenza - è solo frutto di incontrollate ed inconfessabili ambizioni. Ritenibili di carattere apologetico. Ed in verità fortemente strumentali. 
Attestazione di una sua presenza se ne trova, particolareggiata, nelle fonti archivistiche abbaziali, solo dai primi del XVII. Precisamente negli Atti di visita. In almeno 3. 
Menzioni varie, pure, si riscontrano nelle corrispondenze riservate dei vicari abbaziali. Vi è un atto controdeduttivo, particolare, di un vicario polacco, precisamente del 10 luglio 1671. In cui un punto è sul predetto mausoleo e sua conservazione: pessima. 
Menzioni, citazioni, questioni varie anche in momenti successivi. 
Seguono poi, 1698-1700, i lavori di ricollocazione e di risistemazione di Calcagni. 
Il mausoleo ridiventa oggetto di questioni giuridiche e pubblicistiche nell'anno successivo: 1701. 
Poi la questione: provenienza, destinazione, appartenenza, viene nuovamente agitata nel rovente (per l'abbazia) biennio 1718-20. 
Placatasi la querelle per qualche decennio, riprende, virulenta, nel quindicennio da 1759 a 1774. In cui alcuni elementi ridivengono centrali nelle controversie giurisdizionali: ancora tale mausoleo; una messa di suffragio; una tabella delle messe. Come si ha modo di vedere, uno di qualche interesse storico-artistico, gli altri di nessun conto. 
Per noi. 
Ora.

Nell'infuocato clima di allora, a fronte dei ben corposi interessi (materiali), tali elementi divennero punti ora di accusa, ora di difesa. E vennero agitati nei tribunali provinciali e della capitale. Ecco perchè la storia delle varie posizioni, come della documentazione, su detto mausoleo (meno su ulteriori due elementi, sarcofagi, a corredo), è corposa.

Riprende la questione all'alba dell'Italia unificata, e la si porta a stampa sino al Senato del Regno. Continua sino agli ultimi decenni dell '800. 
Poi diviene solo materia di memorialisti, storici, archeologi. Finalmente.

Da qualche anno, in recente clima di montante in Mileto mistica nortmannistica, si riprende. Ma, necessita dire, sembra che lo spirito del tempo si sia in tutto rovesciato. Così come sino al 1774 si fece, disse, scrisse di tutto per negarne ogni autenticità ( e si fece, disse, scrisse in modo lecito come anche del tutto illecito), da una pubblicazione del 1976 innanzi ivi oggi in tutto ci si affanna a comportarsi esattamente al contrario. E, ironia della storia, per le motivazioni rovesciate. 

E’ nota la collocazione sua - moderna - all'interno della chiesa abbaziale ricostruita.
Eranvi, nelle pertinenze del mausoleo, tre epigrafi. Due sulla parete retrostante, una sullo zoccolo murario su cui era precisamente collocato. E’ facilmente desumibile, anche, collocazione comparativa rispetto agli altari a lato ed a fronte. 
Ma l’unico elemento di una possibile verità è se mai proprio nell’epigrafe. 
Una. Quella che non c’è. 
Necessita pertanto desumere da altro. E da fonti archivistiche. 

 Tre sono i principali equivoci, su detto mausoleo:

1. Calcagni lo indica quale


Il tumulo del conte Ruggero a lungo giacque nel cimitero prossimo alla chiesa. Dopo parecchi anni fu rimesso nella chiesa, tra due colonne marmoree, con questa iscrizione scolpita sulla parete: RUGGERO, CONTE DI CALABRIA E DELLA SICILIA/ FECE QUESTA SEPOLTURA IL MAESTRO PIETRO ODERISIO/ ROMANO IN MEMORIA./ SE LEGGI, DÌ UN REQUIEM //
Il tumulo era di un candido marmo, di lunghezza 9 palmi, per larghezza quasi 5, di altezza 8. Stanno sopra, a sinistra ed a destra del tumulo, due simulacri, l'uno di una donna, l'altro di un uomo, ma senza testa. Dicono che uno sia di Ruggero, l'altro forse di Eremburga. al termine del tumulo vi sono due colonne striate. Su di entrambe le fronti si vede una porta semiaperta, in entrambi i lati è scolpito lo stemma gentilizio del conte, ossia la croce chiusa tra i due fiumi. Questo, rovinato l'antico tempio giacque disprezzato per più anni.  Costruito e terminato il nuovo tempio, affinché la memoria di un sì grande conte non perisse, fu posto nell'ala sinistra in forma migliore e più nobile. (Historia...)

2.  L'altro, sempre su erronea lettura di Calcagni
I chierici di prima tonsura che dovevano prendere i minori o i maggiori ordini hanno le lettere di dimissione dal Padre vicario generale dell'Abbazia, ed i monaci, che servivano nella chiesa abbaziale passavano al presbiterato ed al chiericato. Di questi, otto cappellani cantano ogni giorno in coro le ore Canoniche ed i Vespri. La messa solenne celebrano tutti i giorni sul grande altare, per l'anima del conte fondatore, e, dopo i Vespri, recitano le preghiere dei defunti sul suo sepolcro. (Historia...)
   
* 3.       Infine il terzo, più grave
Questa descrizione, è da aggiungersi dopo quella del tumulo marmoreo in cui fu riposto il corpo del conte Ruggero:


RUGGERO, CONTE DI CALABRIA E DI SICILIA, FIGLIO DI TANCREDI, FRATELLO DI ROBERTO IL GUISCARDO, PADRE DI RUGGERO PRIMO RE DI SICILIA, CARO A S. BRUNONE, NELL'OPERA PROTETTO DELLA BEATA VERGINE, CHE SCACCIÒ DALLA SICILIA I SARACENI, CHE FONDÒ E DEDICÒ QUESTA ABBAZIA E BASILICA, DEDICATA ALLA SANTISSIMA TRINITÀ, E COTRUÌ UN AMPIO MONASTERO, PERCHÈ FOSSE ABITATO E RETTO DAI MONACI DELL'ORDINE DI S. BENEDETTO, ED ALTRI MONASTERI, ABBAZIE, EPISCOPATI, IN CALABRIA E SICILIA FONDÒ, RESTAURÒ, DOTÒ, MORÌ IN MILETO DI OLTRE 70 ANNI L'11 LUGLIO DEL 1101, ED IN QUESTA BASILICA FU TUMULATO, CON QUESTA ISCRIZIONE: LINQUENS TERRENAS PENETRAVIT DUX AD AMENAS / ROGERIUS SEDES, NAM COELI DETINET AEDES. //

RINNOVATA LA MEMORIA DI TAL PRINCIPE E FONDATORE. ANNO 1700.//


Pertanto chiariamo:

1. Calcagni scrive poichè questa era sua funzione. Diego stilava solo ed unicamente per i complessi motivi che non possono cogliersi a mera lettura della Breve Storia Cronologica dell'Abbazia della Santissima Trinità di Mileto. Tantomeno a mera lettura – e solo – della Appendice alla stessa. Bensì per complesse ragioni di gestione, insite nelle dinamiche dell'intricata materia di esercizio di una giurisdizione in territorio da ritenersi in ius d’esentiva totale. E sinodi.
Ossia scrive l'Historia, e ciò che la correda, solo ed unicamente per la sottostante ragione:

Ai sinodi è da aggiungersi il sinodo celebrato nella Chiesa di S. Michele Arcangelo nel villaggio di Piscopio, nel 1698, il Lunedì di Pentecoste, ed il 19 maggio, essendo protettore il card. Fabrizio Spada, vicario Padre Diego Calcagni, dei Gesuiti, che fu pubblicato l'anno successivo alla Storia Cronologica Breve dell'Abbazia.

Diciamo quindi motivi d'ordine interno. E di rapporti con la locale sede episcopale, ancora una volta.   

Nell'ottobre 1698 Diego Calcagni nei riservati atti di bilancio registrava le spese per il senso vero di cosa intendesse con la dizione sua a stampa Dopo parecchi anni fu rimesso nella chiesa.....
   
1698
ottobre [SPESE PER CHIESA]
·        Per accomodare il tumulo del conte Rugiero.
·        ACGR, 87, f.202r                      12.[1]

Era in atto, cioè, nel programma riedificativo della chiesa, il superamento di quella condizione: [post sisma 1659] Il tumulo del conte Ruggero a lungo giacque nel cimitero prossimo alla chiesa... 

Tanto fu completato sia con la messa a punto dell'apparato scenografico, sia con ulteriori due operazioni. Su queste, e gravemente poiché non se ne conoscono le fonti, gli equivoci di alcuni.

Vediamoli:
Nel successivo ottobre 1699 Diego Calcagni nei riservati atti di bilancio registrava le spese per il senso vero di cosa intendesse con l'ulteriore dizione a stampa
Questa descrizione, è da aggiungersi dopo quella del tumulo marmoreo in cui fu riposto il corpo del conte Ruggero:
Ruggero, conte di Calabria e di Sicilia, figlio di Tancredi, fratello di Roberto il Guiscardo, padre di Ruggero primo re di Sicilia, caro a S. Brunone, nell'opera protetto della Beata Vergine, che scacciò dalla Sicilia i saraceni, che fondò e dedicò questa abbazia e basilica, dedicata alla Santissima Trinità, e costruì un ampio monastero, perché fosse abitato e retto dai monaci dell'Ordine di S. Benedetto, ed altri monasteri, abbazie, episcopati, in Calabria e Sicilia fondò, restaurò, dotò, morì in Mileto di oltre 70 anni l'11 Luglio del 1101, ed in questa basilica fu tumulato, con questa iscrizione:"Linquens terrenas penetravit dux ad amenas / Rogerius sedes, nam coeli detinet aedes.//
Rinnovata la memoria di tal principe e fondatore. Anno 1700. //

Ossia:
1699
ottobre [SPESE PER CHIESA]
·        Per la lapida  del sepolcro del conte Rugiero.
·        ACGR, 87, f.219r 14.[35]

E ne specifica, ulteriormente, oneri, provenienza, fattura:

1699
novembre [SPESE PER CHIESA]
·        Per porto da Messina della lapida sepolcrale del conte Ruggiero.
·        ACGR, 87, f.228r 4.[36]

Credo più chiaro di così possa esistere solo la puramente onirica notturnamente pollutiva narrativa. Ed ogni allusione non è casuale. Per alcuni. Che dal 1976 come si è precisato su tali argomenti proluviano. Essendosi inventati, come risulta, una storia di quell’abbazia tutta – forse – vista in sogno. 
Per gentili creature, poi, su certo non diversi versanti, che tutte ne risultano figlie felici di quella vatica corte, ed eteree pur simpatiche farfalle che su tale mausoleo recentemente sembrerebbero aver voluto a vario titolo discettare, ci si limita a dire che in quanto di loro, ne sembra, e stranamente, si discetta di Berna. Se pur abbiamo e molto apprezzato d’esserne pervenuta a punti viciniori al cuore centrale del problema: epoca angiona (poi putroppo ritrattasene perché ognuno deve pagare obolo ai Vati propri), di altro lasci stare Berna. E l’Augustus. E se mai si studino maggiormente le fonti. Altro che in una bella notte ed in una chiara piazza di Calabria sulla metodologica questione asserire che tale esserne compito se mai d’altri, non di archeologhi. 
Se hanno tali biondi angeli timore di sporcarsi le delicate muliebri mani con la polvere delle pergamene e delle scritture antiche si mettano un bell’asettico – molto calzante – paio di guanti. Li vendono a basso prezzo. Funzionano. 
Rimarrebbe qualche precisazione:

--- Rispetto all'epigrafe:

Ruggero, conte di Calabria e di Sicilia, figlio di Tancredi, fratello di Roberto il Guiscardo, padre di Ruggero primo re di Sicilia, caro a S. Brunone, nell'opera protetto della Beata Vergine, che scacciò dalla Sicilia i saraceni, che fondò e dedicò questa abbazia e basilica, dedicata alla Santissima Trinità, e cotruì un ampio monastero, perché fosse abitato e retto dai monaci dell'Ordine di S. Benedetto, ed altri monasteri, abbazie, episcopati, in Calabria e Sicilia fondò, restaurò, dotò, morì in Mileto di oltre 70 anni l'11 Luglio del 1101, ed in questa basilica fu tumulato, con questa iscrizione:"Linquens terrenas penetravit dux ad amenas / Rogerius sedes, nam coeli detinet aedes.//
Rinnovata la memoria di tal principe e fondatore. Anno 1700//

E' da precisarsi esservene altra, con la variante che Anno 1700 è invece Anno MDCXCIX. Che, per essere alle prime cc. di un importantissimo manoscritto su cui molto lavorò lo stesso Calcagni, come anche per essere di mano dell'amanuense di ACGR 79 (il di cui per inciso precisasi autore diplomatico ne era lo stesso Calcagni) è prevalente sull'erroneo testo a stampa. Riterrebbesi pertanto o correttiva di bozze o refuso il 1700. 

A maggior notizia, in detto manoscritto, Ruggero è menzionato quale Defuntus tandem comes Rogerius in palatio melitensi... 

Ed ancora, medesimo luogo:...ubi in presentem diem visitur eius amplium marmoreum sepulcrum.

Sul distico Linquens terrenas penetravit dux ad amenas / Rogerius sedes, nam coeli detinet aedes esiste tutta una dotta letteratura – forense - del XVIII.

Altra questione, ulteriore equivoco, è perchè Calcagni citi Il tumulo del conte Ruggero a lungo giacque nel cimitero prossimo alla chiesa.... 

Per fattivamente capire la qual cosa necessita avere dimestichezza con le abbaziali fonti e conoscere cosa fosse, all'epoca di Calcagni, il cimitero abbaziale; e quale, anche, la ben imbarazzante e grave condizione. Originariamente in Borea (luogo posto dietro l'abside sx, avendo alle spalle l'ingresso principale), posteriormente al sisma 1659 tutto mutò. 
Ma - al solito - diamo la parola ad un contemporaneo:

10 luglio 1671, Monteleone. Collegio S.J. Residenza abbaziale. Curia. Giorgio Plevinowskyj, S.J., vicario. Atto controdeduttivo avverso ricorso di Girolamo Tartaglia, monaco abbaziale.

Rappresenta 2°: non v'esser luogo per dare sepoltura alli defunti.
--- A questo rispondo che, nel rovinare la chiesa, si spezzarono e si empirono di pietre e di sterro quasi tutte le sepolture, e quelle che rimasero intatte - perché sono allo scoperto, ad ogni piovere s'empiono d'acqua.
Per la qual cosa alcune famiglie, che vi hanno sepolture proprie non mai si sono curate di rassettarle, e neanche si è curata l'abbadia di nettare, et accomodare le comuni, sin a tanto che si conduca a perfettione la nuova chiesa.
Ma non per questo manca dove sepelirsi li defunti, mentre tutto quel grande spatio dell'antica chiesa serve come di cemeterio, scavando ognuno dove più gli aggrada; e se pure alcuno non si vol sotterrare dentro l'abbadia, si porta a seppellire a S. Angelo, che pure è chiesa nostra e tiene molte sepolture.

Rappresenta 3°: che il sepolcro della pia memoria del conte Ruggero sta negletto, e malamente tenuto.
--- Questa neglettezza io non saprei in che ella si consista, perché s'egli intende che detto sepolcro sta allo scoperto, dice il vero, perché questa è un'urna di marmo, contigua al muro esteriore dell'ala sinistra della nave maggiore, e verrà ad esser rinchiusa dentro la nuova chiesa, et intanto, per esser ben sigillata, nulla patisce dalle piogge.
S'egli dice che detto sepolcro è mal tenuto, perché quivi attorno vi è quantità di pietre, si deve ricordare che si stà in fabbrica, e non se ne può fare altrimenti.
Del resto, ogni dì, dopo compieta, esce tutto il coro, et ivi avanti, cantato il De Profundis, dice l'oratione pro animabus Rogerij, Adelasiae uxoris, filiorum, etc. 

[1] ACGR, 87, f.202r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1698. Uscita di ottobre 1698. Cassa havere. Sulle motivazioni degli interventi di ricollocazione del sarcofago preteso ruggeriano, vedasi sopra alla tematica della simbolica di una magnificenza. Cronologicamente e nell'ordine, altre e precise notizie in fonti abbaziali su detto sarcofago 
[35] ACGR, 87, f.219r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Ottobre 1699. Uscita di ottobre 1699. Cassa havere. Ulteriori notizie in ACGR 87, f. 228r.
[36] ACGR, 87, f.228r: Mast. Vicariato. Diego Calcagni. Bilanci mensili. Novembre 1699. Uscita di ottobre 1699. Cassa havere. Ulteriori notizie in ACGR 87, f. 219r. 

35 ACGR 79, f. 20r: Prptectores Abbati(a)e.
36 ACGR 79, f. 20r: Prptectores Abbati(a)e.

37 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
38 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.

39 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
40 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
41ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.

421659 Il tumulo del conte Ruggero a lungo giacque nel cimitero prossimo alla chiesa. 
Dopo parecchi anni fu rimesso nella chiesa, tra due colonne marmoree, con questa iscrizione scolpita sulla parete: Ruggero, conte di Calabria e della Sicilia/ fece questa sepoltura il maestro Pietro Oderisio/ Romano in memoria./ Se leggi, dì un requiem.
Il tumulo era di un candido marmo, di lunghezza 9 palmi, per lar- ghezza quasi 5, di altezza 8. 
Stanno sopra, a sinistra ed a destra del tumulo, due simulacri, l'uno di una donna, l'altro di un uomo, ma senza testa. 
Dicono che uno sia di Ruggero, l'altro forse di Eremburga. 
Al termine del tumulo vi sono due colonne striate.
Su di entrambe le fronti si vede una porta semiaperta, in entrambi i lati è scolpito lo stemma gentilizio del conte, ossia la croce chiusa tra i due fiumi.
Questo, rovinato l'antico tempio, giacque disprezzato per più anni.
Costruito e terminato il nuovo tempio, affinché la memoria di un sì grande conte non perisse, fu posto nell'ala sinistra in forma migliore e più nobile.(...)
Questa descrizione è da aggiungersi dopo quella del tumulo marmoreo in cui fu riposto il corpo del conte Ruggero: 
Ruggero, conte di Calabria e di Sicilia, figlio di Tancredi, fratello di Roberto il Guiscardo, padre di Ruggero primo re di Sicilia, caro a S.Brunone, nell'opera protetto della Beata Vergine, che scacciò dalla Sicilia i saraceni, che fondò e dedicò questa abbazia e basili- ca, dedicata alla Santissima Trinità,e cotruì un ampio monastero, perchè fosse abitato e retto dai monaci dell'ordine di S.Benedetto, ed altri monasteri, abbazie, episcopati, in Calabria e Sicilia fondò, restaurò, dotò, morì in Mileto di oltre 70 anni l'11 Luglio del 1101, ed in questa basilica fu tumulato, con questa iscrizione: Lasciando le cose terrene, il duce Ruggero migrò alle amene sedi, ove abita nelle case del cielo.
Rinnovata la memoria di tal principe e fondatore. Anno 1700.
[Appendice alla Breve Storia Cronologica dell'Abbazia della Santissima Trinità di Mileto]

43 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
44 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
45 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e. Menzionato anche Card. Antonius Barberinus.
46ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
47Intendesi chiesa ricostruita.
A.fundatum à domino Dom(inicus) Malinc(o)ni(cus) 1577,
* commendat(ri)o Alexandro cardinali Sfortia,
* vic(ari)o frate Ioanne Bapt(ist)a Malinc(o)nico.
* Cum onere unius miss(a)e singulis hebdomadis.
B.
48 choro
49[F.35r, 4-5] E’ uno dei pochi elementi per creonologicamente inquadrare il periodo di stesura di tale ACGR,79. La copia calligrafica di ACGR, 84, che appunto costituisce il ms. ACGR, 79, venne allestita nel biennio 1698-1700. E’ ovvio che, essendo stato periodo in funzione vicariale MAST, di Diego Calcagni, dalla fine 1695 (ultimi dicembre) a tutto il 1700, la committenza per il cennato coro è sua. E tanto rilevasi anche nell’enfatizzare l’iniziale espositivo. La cifra 1697 è aggiunta autografa di Calcagni.

009.-Benefici di Mileto.Beneficio della Madonna. 1525-1701.
I cinque tomi della materia beneficiale, attinenti  alla classe A dell'ordinamento calcaneo, e nell'inventario dello stesso indicati cumulativamente (ved. sotto, scheda ACGR, ms.79, f.210v. Distintamente ad ASN, vol.332, ff.     )   sono, rispettivamente :
Tomo I   : ASN,vol.
Tomo II  : ASN,vol.
Tomo III : ASN,vol.
Tomo IV  : ASN,vol.009.
Tomo V   : ASN,vol.
-009.-Scritture inerenti la seguente materia beneficiale :
I  ) ff.  2r-136r :Beneficio di"S.Maria della Neve".Famiglia Bonati.
II ) ff.138r-189r :Beneficio di "S.Maria". Famiglia Cepari.
III) ff.191r-197v :Beneficio di "S.Maria". Famiglia Ruffa .
IV ) ff.199r-344r :Beneficio di "S.Maria del Potere". Famiglia 
                             Sicoli. Successivamente famiglia Protospatari.
V  ) ff.347r-367r :Beneficio di "S:Maria del Collegio".
VI ) ff.369r- 376v: Beneficio di "S.Maria". Noto anche quale "S.Maria delle Grazie" Famiglia  di Carico.
(1) ASN, vol.332,f..., menziona tale beneficio " S.Maria delle Grazie ".
VII) ff.378rv-391r: Beneficio   "Dell'Unione".

010.Benefici di Mileto...S.Giorgio, S.Francesco, S.Caterina. 1532-1730.                              
Scritture inerenti la seguente materia beneficiale:
1.Beneficio di S.Giorgio.   Famiglia Tomacelli.
2.Beneficio di S.Francesco. Famiglia Rettura.
3.Beneficio di S.Caterina.  Famiglia Fioruti.

50A.fundatum à domino Dom(inicus) Malinc(o)ni(cus) 1577,
* commendat(ri)o Alexandro cardinali Sfortia,
* vic(ari)o frate Ioanne Bapt(ist)a Malinc(o)nico.
* Cum onere unius miss(a)e singulis hebdomadis.
B.
51[F.35r, 6-10] Nel successivo elenco dei benefici ante 1600 manca qualunque cenno all’altare maggiore. Proprio perchè, ivi trattandosi di materia beneficiale, e per finalità meramente amministrative, all’altare maggiore - non essendo collegato alcun beneficio - non viene dato rilievo. Ma Calcagni conosceva e bene le caratteristiche tipologiche dell’alltare maggiore; le descrive infatti nell’operetta Historia..., desumendole da fonti Visite. 

A.fundatum à domino Dom(inicus) Malinc(o)ni(cus) 1577,
* commendat(ri)o Alexandro cardinali Sfortia,
* vic(ari)o frate Ioanne Bapt(ist)a Malinc(o)nico.
* Cum onere unius miss(a)e singulis hebdomadis.
B.
52La questione, controversa, di tale suffragio, sarà in presente edizione trattata a parte, datane la complessità dei correlati. Qui solo accennandosi che non era uso antichissimo, bensì moderno, e strumentale, ossia facente parte delle infuocate controversie con la sede episcopale. Due erano infatti gli elementi costituivi del mito normannistico, ivi, inteso quale fondazione di MAST: uno il sarcofago, preteso ruggeriano; l’altro proprio questa messa conventuale, di suffragio. Entrambi non solo sono dubbi, ma, anche, del tutto assenti nella documentazione ante inizio del XVII. Ambedue costituirono motivo di accesissime controversie trattate anche in vaste memorie forsensi, nelle ulteriori e successive contrapposizioni d’ambito giurisdizionalista della seconda metà del XVIII. Ove Mast, unitamente ad un gruppo di scelte abbazie del regno, divenne motivo politico di aspri dissensi diplomatici con la Santa Sede nelle contese che avevano a perno il trattato di Concordato del 1742. In tale sede, anche, sarcofago e messa di suffragio ebbero, assieme all’archivio e diplomatico, magna pars.
53 Fogli 41r-  

54 Foglio 41r

55MILETO. ORIGINI.
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CHIESA ANTICA.
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
RUGGERO SANSEVERINO.

ABBAZIA. DECADIMENTO.
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
PRIVILEGI PONTIFICI.
Urbano II,
Pasquale II,
Innocenzo II,
Eugenio II,
Alessandro III, 
Gregorio X,
Nicola III,
Giovanni XXII,
pontefici romani sottoscrissero e confermarono i privilegi dell'Abbazia.
Clemente VI,
Urbano VI,
Bonifacio IX,
Eugenio IV,
Sisto IV,
Innocenzo VIII,
Paolo III,
Giulio III,
dichiararono non valide le alienazioni dei beni dell'Abbazia, e curarono fossero restituiti.
PRIVILEGI REALI.
Roberto,
Giovanna, 
Ludovico,
Margherita,
Ladislao,
Alfonso 
e Ferdinando,
fra i re, non solo curarono i beni, i diritti ed i privilegi dell'abbazia, ma costrinsero anche gli ingiusti detentori alle resti- tuzione e condannarono della giurisdizione abbaziale con editti e bandi.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
Le bolle dei pontefici,gli editti dei re ed i bandi sono nell'archivio del Collegio dei Greci,in Roma.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
[Diego CALCAGNI, S.I.] STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO Messina, tipografia Domenico Costa. 1699.Imprimatur Campagna                                                  
Imprimatur Guascone V.G. per l'Ill: de Giufino <A>
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
COMMENDATARI.
COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').1485.
COMMENDATARI.GIOVANNI CENTEGLIES.
COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).
COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.
COMMENDATARI.INNICO GUEVARA (DE) .
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.

ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CHIESA 
In tutta la diocesi vi sono quattromila uomini.

PRIVILEGI PONTIFICI.
Urbano II,
Pasquale II,
Innocenzo II,
Eugenio II,
Alessandro III, 
Gregorio X,
Nicola III,
Giovanni XXII,
pontefici romani sottoscrissero e confermarono i privilegi dell'Abbazia.
Clemente VI,
Urbano VI,
Bonifacio IX,
Eugenio IV,
Sisto IV,
Innocenzo VIII,
Paolo III,
Giulio III,
dichiararono non valide le alienazioni dei beni dell'Abbazia, e curarono fossero restituiti.
PRIVILEGI REALI.
Roberto,
Giovanna, 
Ludovico,
Margherita,
Ladislao,
Alfonso 
e Ferdinando,
fra i re, non solo curarono i beni, i diritti ed i privilegi dell'abbazia, ma costrinsero anche gli ingiusti detentori alle resti- tuzione e condannarono della giurisdizione abbaziale con editti e bandi.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
[Diego CALCAGNI, S.I.] STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO

I.5. [Secolo]  V (1481-1581). Foglio 15r-             
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
COMMENDATARI.
COMMENDATARI.ALESSANDRO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.ANDREA DELLA VALLE.1534.
COMMENDATARI.ANDREA MATTEO PALMIERI.1534.
COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').1485.
COMMENDATARI.GIOVANNI CENTEGLIES.
COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).
COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.
COMMENDATARI.GUIDO ASCANIO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.INNICO GUEVARA (DE) .
COMMENDATARI.VINCENZO PALMIERI.1549.
GIURISDIZIONE. TERRITORIO.
GIURISDIZIONE. SINODI. 1574 -
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI.
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE 
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ISTITUZIONE.
GREGORIO XIII.COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
REGIME COMMENDA.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
VICARI SECOLARI E REGOLARI.
VICARI.


ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
COMMENDATARI.
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
BENI FONDIARI. GRANCIE.
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
CHIESA.RIEDIFICAZIONE POST 1659.
CLERO.CAPPELLANI.LITURGIA.
COMMENDATARI.
COMMENDATARI.ALESSANDRO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.ANDREA DELLA VALLE.1534.
COMMENDATARI.ANDREA MATTEO PALMIERI.1534.
COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').1485.
COMMENDATARI.GIOVANNI CENTEGLIES.
COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).
COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.
COMMENDATARI.GUIDO ASCANIO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.INNICO GUEVARA (DE) .
COMMENDATARI.VINCENZO PALMIERI.1549.
GIURISDIZIONE. TERRITORIO.
GIURISDIZIONE. SINODI. 1574 -
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI.
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE 
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ISTITUZIONE.
GREGORIO XIII.COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE MAST
MENDOZA.
MENDOZA-SILVA PASTRANA.
MILETO. PERSONAGGI.
NORMANNI.
NORMANNI. ADELASIA.
NORMANNI. RUGGE RO D'ALTAVILLA.
NORMANNI. RUGGERO D'ALTAVILLA. FONDAZIONE 
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
REGIME COMMENDA.
RUGGERO SANSEVERINO.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
URBANO VIII.SEMINARA.ABBAZIA S.GIOVANNI UN LAURO.ANNESSIONE A CGR.
VICARI GESUITI. 1622-1698. SINODI.
VICARI SECOLARI E REGOLARI.
VICARI.
VICARIO. FACOLTA'. CHIERICI. DIMISSORIE.
I. ABBAZIA. MEMORIE             
MILETO. ORIGINI.
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
BENI FONDIARI. GRANCIE.
CATTEDRALE.
CHIESA ANTICA.
GIURISDIZIONE. TERRITORIO.
MILETO. PERSONAGGI.
NORMANNI.
NORMANNI. ADELASIA.
NORMANNI. RUGGE RO D'ALTAVILLA.
NORMANNI. RUGGERO D'ALTAVILLA. FONDAZIONE 
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 

56 Nell’anno 1420, alli 19 di ottobre, Roberto notar Gregorij, di Mileto, transuntò la soprad(ett)a bolla di Alessandro terzo. Le scritture di questo notaro si conservaranno ancora nell’Archivio di Mileto.ACGR, 70, NP 21-21/2. L’elenco (ff.32rv), cui nota tergale è Memoria d(e)lla fond(atio)ne et privilegij d(e)ll’abb(ati)a di Mileto [Segue collocazione archivistica N° ... la cui cifra non si comprende se 10 corretto da 60, od altro]. Comprende 3 documenti, 1287, 1420, 1426. 
D’ora innanzi ACGR 70, NP 21-.

57 Nell’anno 1426, alli 17 di luglio, Nicolò de Rogeto, notaro pub(bli)co di Mileto, transuntò, alla presenza del giudice e molti testimonij di Mileto, la fondatione e(t) dotatione dell’Abbatia della SS.ma Trinità, fatta dal conte Roggiero, et anco la bolla di Alessandro terzo, che conferma li privilegij, et essentione di d(ett)a abbatia, con haverli tutte e due in un instr(ument)o, e fattolo sottoscrivere dal giudice et altri offitiali di d(ett)a città di Mileto, et anco dal vescovo, archidiacono, e tesoriero della chiesa cathedrale di Mileto. Le scritture di questo notaro si conservaranno nell’Archivio ducale di d(ett)a città. ACGR 70, NP 21-21/1.

58 F.RUSSO,cit.,vol.II,n.11.029). 
c)-G.OCCHIATO ,p.152:
cfr.NACCARI,C.,Cenni storici di Mileto,p.149. 
-Giuseppe OCCHIATO, La SS.ma Trinità, p.152 : "Abati commendatari.
-Per questo elenco mi sono servito, oltre che dell'Historia chronologica  del Calcagni, dei lavori del Taccone Gallucci (Monografie di storia calabra ecclesiastica, Reggio C., 1900, pp.77-80), del Laurent e dello Scordino (Notizie storiche, cit., 177-178). 
(vedservantia,et distractis,temporum iniuriis,pluribus bonis,redditibusque,… summis romanis pontificibus,abbates commendatarii abbatiae praefecti sunt". 
(Diminuito il numero dei monaci,essendo forse rilassata la 
osservanza delle leggi monastiche,e scomparsi per le ingiurie dei tempi una parte dei beni e le rendite,dai romani pontefici furono messi a capo dell'abbazia gli abati di commenda). 
-Diego,CALCAGNI,Sinodo.-Appendice,p.2 : 
- M.H.LAURENT,Per un bollario, p.42 :                       

59 ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis. Dopo Catanensis vi è aggiunta in spazio bianco libero a dx, con grafia che non è nè di scriba del testo n autografa di Diego, quindi della individuata Mano C. Seguono altre notazioni, sempre di mano C, nello stesso paragrafo. Ipoteticamente vi sono elementi a poterla designare quale mano di anonimo estensore di ACGR 46.
60 F.RUSSO,cit.,vol.II,n.11.029). 
c)-G.OCCHIATO ,p.152: "Giuliano Barresio da Catania, processato e condannato il 28 febbraio 1459". 
d)-F.RUSSO, op.cit., indice I, p.144, ai nn.11.388; 11.454;   11.580; 11.585. 11.029.(vol.II, p.306, Eugenio IV, papa, 1431-1447). "Monasterium S.Trinitatis Mileten., ord.S.B., commendantur Juliano Barresio card. 
cfr.NACCARI,C.,Cenni storici di Mileto,p.149. 
Ma da rilevare che un cardinale di questo nome,ai tempi di Eugenio IV,non esiste". 
11.388. 
11.454. 
11.580.(vol.II,p.363, 
11.585,(vol.II,p.364, 

2.2.2.-Giuliano,BARRESE.(post 1436). 
a)-ACGR,79,f.19r: 
"Iulianus Barresius,commendatarius intrusus. 
Post annum 1436. 
Clericus catanensis". 

b)-C.NACCARI,Cenni storicià,p.149 
-Diego,CALCAGNI,Sinodo.-Appendice,p.2 : 
"Addendi sunt abbatibus commendatariis alii quinque,quorum nomina ex veteribus manuscriptis nuper nobis intonuerunt. 
Ante Ioannem cardinalem de Aragonia,reponendi sunt. 
D.Iulianus Barresius,clericus catanensis,commendatarius 
intrusus. 
D.Innicus de Guevara,commendatarius. 
D.Ioannes Centeglias,commendatarius. 
Hi tres ab anno 1440,ad 1472. 
(Sono da aggiungersi agli abati commendatari altri cinque, i nomi dei quali abbiamo da poco(1),da antichi manoscritti 
Sono da collocare prima di Giovanni,cardinale d'Aragona Don Giuliano BARRESIO,chierico catanese,commendatario in -    truso. 
Don Innico DE GUEVARA,commendatario. 
Don Giovanni CENTEGLIES,commendatario. 
Questi tre,dall'anno 1440 al 1472. 
Dopo Giovanni,cardinale di Aragona : 
Don Giovanni di Viterbo,vescovo di Crotone. 
Dopo il cardinale Andrea della Valle : 
Andrea Matteo Palmieri,napoletano,creato cardinale da Cle mente VII. 
Mori' nel 1534). 
_________________ 
(1)Sulla specificazione "da poco",importante per la compre 
nsione delle fasi dell'ordinamento archivistico Calca  gni, ved.annotazione dello stesso in ASN,006, fààà. 

- M.H.LAURENT,Per un bollario, p.42 :
61 
62ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis. Aggiunta di mano C.
63 ACGR 79, f. 11v: Aggiunta autografa di Calcagni. Che ne indica fonte: Ex Lib. B, p. 84.
64 F.RUSSO,cit.,vol.II,n.11.029). 
c)-G.OCCHIATO ,p.152: "Giuliano Barresio da Catania, processato e condannato il 28 febbraio 1459". 
d)-F.RUSSO, op.cit., indice I, p.144, ai nn.11.388; 11.454;   11.580; 11.585. 11.029.(vol.II, p.306, Eugenio IV, papa, 1431-1447). "Monasterium S.Trinitatis Mileten., ord.S.B., commendantur Juliano Barresio card. 
cfr.NACCARI,C.,Cenni storici di Mileto,p.149. 
Ma da rilevare che un cardinale di questo nome,ai tempi di Eugenio IV,non esiste". 
11.388. 
11.454. 
11.580.(vol.II,p.363, 
11.585,(vol.II,p.364, 

2.2.3.-Giovanni,CENTELLES.  (1443). 
a)-ACGR,79,f.19r : 
"D.Ioannis Centeglia ante,anno 1451". 
b)-Ibid.,addenda mano C : 
"Era abate commendatario nel 1443,e d… monumento". 
Il "monumento" cui si riferisce,Š : 
c)-G.OCCHIATO,cit.,p.152: 
"Card.Giovanni Centeglies,agosto 1443,ricordato 1444". 
d)-F.RUSSO,cit.,Indice I,p.181,ai nn. 
10.559. _   10.847. _   10.851. _   10.853. _   10.856. 
10.857. _   10.858. _   20.323. 

2.2.4.-Antonio,CHISENZIO (CHIFATTI, CHISEZIO, GUIFETI, QUIFENO, QUISEZIO : varie forme). 1459-1478. 
a)-ACGR, 79, f.19r: 
"Dopo il Guevara, contro di cui avendo proposta la causa in Roma, Antonio Chifatti (Chifassi ?); fu questo dichiarato legittimo abate il 1459 (9?) e tenne l'abbatia almeno fino al 1473, ma, forse, anche fino al 1478". 
b)-Ibid.,mano C: CONTROLLARE, SCHEDA NON CHIARA. 
c)-G.OCCHIATO, p.152 : 
"Antonio Chisezio, spodestato da Giuliano Barresio". 
d)-F.RUSSO, op.cit., quale Antonello Chifetii (Quisezio), vol.II, p.363, n.11580 quale Antonii Guifeti, Id., p.364, n.11.585. 
quale Antonii Quifeno, abate della SS.Trinita' di Mileto.
ved.Indice I, p.342, ai nn.12.006 ; 12.017. 

-Giuseppe OCCHIATO, La SS.ma Trinità, p.152 : "Abati commendatari.
-Per questo elenco mi sono servito, oltre che dell'Historia chronologica  del Calcagni, dei lavori del Taccone Gallucci (Monografie di storia calabra ecclesiastica, Reggio C., 1900, pp.77-80), del Laurent e dello Scordino (Notizie storiche, cit., 177-178). 

ABATI COMMENDATARI.-NOTIZIE BIOGRAFICHE : 
2.2.1.-ARAGONA (D'), Giovanni.1472-1485. 
-figlio di Ferdinando I, re di Napoli. 
a)-not.biogr.in Encicl.Italiana,vol., Indice, p.69. 
Ivi, rinvio alle pp.17, 225, d. 644, 7b. 9, 512, d. 237.32c. 6,224,f. 
b)-ACGR,79,f.19r: 
"Ioannes de Aragonia,filius regis Ferdinandi. 
Creatus cardinalis … Sixto quarto. 
Obiit anno 1485. 
c)-Ibid.,addenda mano C : 
"àl'agosto del 1478 era gi… abateà". 

d)-F.RUSSO,Regesti vaticani,indici I,p.135,ai nn.: 
12.199. _   12.207. _   12.212. _   12.215. _   12.216. _   12.267. _   12.327. _   12.466. _   12.502. _   12.503. _   12.505. _   12.509. _   12.518. _   12.534. _   12.585. _   12.592. _   12.619. _   12.624. _   12.630. _   12.631. _   12.632. _   12.654. _   12.762. _   12.765. _   12.766. _   12.775. _   12.893. _   12.895. _   12.916. _   12.930. _   12.996. _ 

2.2.2.-Giuliano,BARRESE.(post 1436). 
a)-ACGR,79,f.19r: 
"Iulianus Barresius,commendatarius intrusus. 
Post annum 1436. 
Clericus catanensis". 

b)-C.NACCARI,Cenni storicià,p.149 
(vedservantia,et distractis,temporum iniuriis,pluribus bonis,redditibusque,… summis romanis pontificibus,abbates commendatarii abbatiae praefecti sunt". 
(Diminuito il numero dei monaci,essendo forse rilassata la 
osservanza delle leggi monastiche,e scomparsi per le ingiurie dei tempi una parte dei beni e le rendite,dai romani pontefici furono messi a capo dell'abbazia gli abati di commenda). 
-Diego,CALCAGNI,Sinodo.-Appendice,p.2 : 
"Addendi sunt abbatibus commendatariis alii quinque,quorum nomina ex veteribus manuscriptis nuper nobis intonuerunt. 
Ante Ioannem cardinalem de Aragonia,reponendi sunt. 
D.Iulianus Barresius,clericus catanensis,commendatarius 
intrusus. 
D.Innicus de Guevara,commendatarius. 
D.Ioannes Centeglias,commendatarius. 
Hi tres ab anno 1440,ad 1472. 
Post Ioannem card.de Aragonia. 
D.Ioannes de  Viterbio,episcopus crotonensis. 
Post Andraeam card.de Valle. 
Andraeas Matthaeus Palmerius,neapolitanus,creatus cardinalis … Clemente VII. 
Obiit anno 1534 ". 
(Sono da aggiungersi agli abati commendatari altri cinque, i nomi dei quali abbiamo da poco(1),da antichi manoscritti 
Sono da collocare prima di Giovanni,cardinale d'Aragona _Don Giuliano BARRESIO,chierico catanese,commendatario in -    truso. 
Don Innico DE GUEVARA,commendatario. 
Don Giovanni CENTEGLIES,commendatario. 
Questi tre,dall'anno 1440 al 1472. 
Dopo Giovanni,cardinale di Aragona : 
Don Giovanni di Viterbo,vescovo di Crotone. 
Dopo il cardinale Andrea della Valle : 
Andrea Matteo Palmieri,napoletano,creato cardinale da Cle mente VII. 
Mori' nel 1534). 
_________________ 
(1)Sulla specificazione "da poco",importante per la compre 
nsione delle fasi dell'ordinamento archivistico Calca  gni, ved.annotazione dello stesso in ASN,006, fààà. 
- M.H.LAURENT,Per un bollario, p.42 :
65ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis.
66
67ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis. Aggiunta di mano C.
68 2.2.3.-Giovanni,CENTELLES.  (1443). 
Il "monumento" cui si riferisce,Š : 
c)-G.OCCHIATO,cit.,p.152: 
"Card.Giovanni Centeglies,agosto 1443,ricordato 1444". 
d)-F.RUSSO,cit.,Indice I,p.181,ai nn. 
10.559. _   10.847. _   10.851. _   10.853. _   10.856. 10.857. _   10.858. _   20.323. 

2.2.2.-Giuliano,BARRESE.(post 1436). 
a)-ACGR,79,f.19r: 
"Iulianus Barresius,commendatarius intrusus. 
Post annum 1436. 
Clericus catanensis". 

b)-C.NACCARI,Cenni storicià,p.149 

69 ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis. Tutta l’annotazione è di Mano C. 1478 è prima cancellato, poi ripetuto.
70 ACGR 79, f. 11v: Aggiunta autografa di Calcagni. Che ne indica fonte: Ex Lib. B, p. 137.

71 ACGR 79, f. 11v: 
72ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis.  Mano C. da l’ag.to...sino ad ab.te.
73F.RUSSO,cit.,vol.II,n.11.029). 
c)-G.OCCHIATO ,p.152: "Giuliano Barresio da Catania, processato e condannato il 28 febbraio 1459". 
d)-F.RUSSO, op.cit., indice I, p.144, ai nn.11.388; 11.454;   11.580; 11.585. 11.029.(vol.II, p.306, Eugenio IV, papa, 1431-1447). "Monasterium S.Trinitatis Mileten., ord.S.B., commendantur Juliano Barresio card. 
cfr.NACCARI,C.,Cenni storici di Mileto,p.149. 
Ma da rilevare che un cardinale di questo nome,ai tempi di Eugenio IV,non esiste". 
11.388. 
11.454. 
11.580.(vol.II,p.363, 
11.585,(vol.II,p.364, 

2.2.3.-Giovanni,CENTELLES.  (1443). 
a)-ACGR,79,f.19r : 
"D.Ioannis Centeglia ante,anno 1451". 
b)-Ibid.,addenda mano C : 
"Era abate commendatario nel 1443,e d… monumento". 
Il "monumento" cui si riferisce,Š : 
c)-G.OCCHIATO,cit.,p.152: 
"Card.Giovanni Centeglies,agosto 1443,ricordato 1444". 
d)-F.RUSSO,cit.,Indice I,p.181,ai nn. 
10.559. _   10.847. _   10.851. _   10.853. _   10.856. 
10.857. _   10.858. _   20.323. 

2.2.4.-Antonio,CHISENZIO (CHIFATTI, CHISEZIO, GUIFETI, QUIFENO, QUISEZIO : varie forme). 1459-1478. 
a)-ACGR, 79, f.19r: 
"Dopo il Guevara, contro di cui avendo proposta la causa in Roma, Antonio Chifatti (Chifassi ?); fu questo dichiarato legittimo abate il 1459 (9?) e tenne l'abbatia almeno fino al 1473, ma, forse, anche fino al 1478". 
b)-Ibid.,mano C: CONTROLLARE, SCHEDA NON CHIARA. 
c)-G.OCCHIATO, p.152 : 
"Antonio Chisezio, spodestato da Giuliano Barresio". 
d)-F.RUSSO, op.cit., quale Antonello Chifetii (Quisezio), vol.II, p.363, n.11580 quale Antonii Guifeti, Id., p.364, n.11.585. 
quale Antonii Quifeno, abate della SS.Trinita' di Mileto.
ved.Indice I, p.342, ai nn.12.006 ; 12.017. 

-Giuseppe OCCHIATO, La SS.ma Trinità, p.152 : "Abati commendatari.
-Per questo elenco mi sono servito, oltre che dell'Historia chronologica  del Calcagni, dei lavori del Taccone Gallucci (Monografie di storia calabra ecclesiastica, Reggio C., 1900, pp.77-80), del Laurent e dello Scordino (Notizie storiche, cit., 177-178). 

ABATI COMMENDATARI.-NOTIZIE BIOGRAFICHE : 
2.2.1.-ARAGONA (D'), Giovanni.1472-1485. 
-figlio di Ferdinando I, re di Napoli. 
a)-not.biogr.in Encicl.Italiana,vol., Indice, p.69. 
Ivi, rinvio alle pp.17, 225, d. 644, 7b. 9, 512, d. 237.32c. 6,224,f. 
b)-ACGR,79,f.19r: 
"Ioannes de Aragonia,filius regis Ferdinandi. 
Creatus cardinalis … Sixto quarto. 
Obiit anno 1485. 
c)-Ibid.,addenda mano C : 
"àl'agosto del 1478 era gi… abateà". 

d)-F.RUSSO,Regesti vaticani,indici I,p.135,ai nn.: 
12.199. _   12.207. _   12.212. _   12.215. _   12.216. _   12.267. _   12.327. _   12.466. _   12.502. _   12.503. _   12.505. _   12.509. _   12.518. _   12.534. _   12.585. _   12.592. _   12.619. _   12.624. _   12.630. _   12.631. _   12.632. _   12.654. _   12.762. _   12.765. _   12.766. _   12.775. _   12.893. _   12.895. _   12.916. _   12.930. _   12.996. _ 

2.2.2.-Giuliano,BARRESE.(post 1436). 
a)-ACGR,79,f.19r: 
"Iulianus Barresius,commendatarius intrusus. 
Post annum 1436. 
Clericus catanensis". 

b)-C.NACCARI,Cenni storicià,p.149 
(vedservantia,et distractis,temporum iniuriis,pluribus bonis,redditibusque,… summis romanis pontificibus,abbates commendatarii abbatiae praefecti sunt". 
(Diminuito il numero dei monaci,essendo forse rilassata la 
osservanza delle leggi monastiche,e scomparsi per le ingiurie dei tempi una parte dei beni e le rendite,dai romani pontefici furono messi a capo dell'abbazia gli abati di commenda). 
-Diego,CALCAGNI,Sinodo.-Appendice,p.2 : 
"Addendi sunt abbatibus commendatariis alii quinque,quorum nomina ex veteribus manuscriptis nuper nobis intonuerunt. 
Ante Ioannem cardinalem de Aragonia,reponendi sunt. 
D.Iulianus Barresius,clericus catanensis,commendatarius 
intrusus. 
D.Innicus de Guevara,commendatarius. 
D.Ioannes Centeglias,commendatarius. 
Hi tres ab anno 1440,ad 1472. 
Post Ioannem card.de Aragonia. 
D.Ioannes de  Viterbio,episcopus crotonensis. 
Post Andraeam card.de Valle. 
Andraeas Matthaeus Palmerius,neapolitanus,creatus cardinalis … Clemente VII. 
Obiit anno 1534 ". 
(Sono da aggiungersi agli abati commendatari altri cinque, i nomi dei quali abbiamo da poco(1),da antichi manoscritti 
Sono da collocare prima di Giovanni,cardinale d'Aragona _Don Giuliano BARRESIO,chierico catanese,commendatario in -    truso. 
Don Innico DE GUEVARA,commendatario. 
Don Giovanni CENTEGLIES,commendatario. 
Questi tre,dall'anno 1440 al 1472. 
Dopo Giovanni,cardinale di Aragona : 
Don Giovanni di Viterbo,vescovo di Crotone. 
Dopo il cardinale Andrea della Valle : 
Andrea Matteo Palmieri,napoletano,creato cardinale da Cle mente VII. 
Mori' nel 1534). 
_________________ 
(1)Sulla specificazione "da poco",importante per la compre 
nsione delle fasi dell'ordinamento archivistico Calca  gni, ved.annotazione dello stesso in ASN,006, fààà. 

- M.H.LAURENT,Per un bollario, p.42 :
74 ACGR 79, f. 15r.
75 ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis.Di Mano C l’aggiunta: Il luglio d(e)l 1484 era già ab(at)e.
76 ACGR 79, f. 19r: Commendatarij Abbatiae SS.me Trinitatis.
77 ACGR 79, f. 20r: Prptectores Abbati(a)e.
78 ACGR 79, f. 20r: Prptectores Abbati(a)e.
79 ACGR 79, f. 20r: Prptectores Abbati(a)e.

80 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
81 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.

82 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
83 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
84ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.

85 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
86 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
87 ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e. Menzionato anche Card. Antonius Barberinus.
88ACGR 79, f. 20r: Protectores Abbati(a)e.
89Intendesi chiesa ricostruita.
A.fundatum à domino Dom(inicus) Malinc(o)ni(cus) 1577,
* commendat(ri)o Alexandro cardinali Sfortia,
* vic(ari)o frate Ioanne Bapt(ist)a Malinc(o)nico.
* Cum onere unius miss(a)e singulis hebdomadis.
B.
90 choro
91[F.35r, 4-5] E’ uno dei pochi elementi per creonologicamente inquadrare il periodo di stesura di tale ACGR,79. La copia calligrafica di ACGR, 84, che appunto costituisce il ms. ACGR, 79, venne allestita nel biennio 1698-1700. E’ ovvio che, essendo stato periodo in funzione vicariale MAST, di Diego Calcagni, dalla fine 1695 (ultimi dicembre) a tutto il 1700, la committenza per il cennato coro è sua. E tanto rilevasi anche nell’enfatizzare l’iniziale espositivo. La cifra 1697 è aggiunta autografa di Calcagni.

009.-Benefici di Mileto.Beneficio della Madonna. 1525-1701.
I cinque tomi della materia beneficiale, attinenti  alla classe A dell'ordinamento calcaneo, e nell'inventario dello stesso indicati cumulativamente (ved. sotto, scheda ACGR, ms.79, f.210v. Distintamente ad ASN, vol.332, ff.     )   sono, rispettivamente :
Tomo I   : ASN,vol.
Tomo II  : ASN,vol.
Tomo III : ASN,vol.
Tomo IV  : ASN,vol.009.
Tomo V   : ASN,vol.
-009.-Scritture inerenti la seguente materia beneficiale :
I  ) ff.  2r-136r :Beneficio di"S.Maria della Neve".Famiglia Bonati.
II ) ff.138r-189r :Beneficio di "S.Maria". Famiglia Cepari.
III) ff.191r-197v :Beneficio di "S.Maria". Famiglia Ruffa .
IV ) ff.199r-344r :Beneficio di "S.Maria del Potere". Famiglia 
                             Sicoli. Successivamente famiglia Protospatari.
V  ) ff.347r-367r :Beneficio di "S:Maria del Collegio".
VI ) ff.369r- 376v: Beneficio di "S.Maria". Noto anche quale "S.Maria delle Grazie" Famiglia  di Carico.
(1) ASN, vol.332,f..., menziona tale beneficio " S.Maria delle Grazie ".
VII) ff.378rv-391r: Beneficio   "Dell'Unione".

010.Benefici di Mileto...S.Giorgio, S.Francesco, S.Caterina. 1532-1730.                              
Scritture inerenti la seguente materia beneficiale:
1.Beneficio di S.Giorgio.   Famiglia Tomacelli.
2.Beneficio di S.Francesco. Famiglia Rettura.
3.Beneficio di S.Caterina.  Famiglia Fioruti.

92A.fundatum à domino Dom(inicus) Malinc(o)ni(cus) 1577,
* commendat(ri)o Alexandro cardinali Sfortia,
* vic(ari)o frate Ioanne Bapt(ist)a Malinc(o)nico.
* Cum onere unius miss(a)e singulis hebdomadis.
B.
93[F.35r, 6-10] Nel successivo elenco dei benefici ante 1600 manca qualunque cenno all’altare maggiore. Proprio perchè, ivi trattandosi di materia beneficiale, e per finalità meramente amministrative, all’altare maggiore - non essendo collegato alcun beneficio - non viene dato rilievo. Ma Calcagni conosceva e bene le caratteristiche tipologiche dell’alltare maggiore; le descrive infatti nell’operetta Historia..., desumendole da fonti Visite. 

A.fundatum à domino Dom(inicus) Malinc(o)ni(cus) 1577,
* commendat(ri)o Alexandro cardinali Sfortia,
* vic(ari)o frate Ioanne Bapt(ist)a Malinc(o)nico.
* Cum onere unius miss(a)e singulis hebdomadis.
B.
94La questione, controversa, di tale suffragio, sarà in presente edizione trattata a parte, datane la complessità dei correlati. Qui solo accennandosi che non era uso antichissimo, bensì moderno, e strumentale, ossia facente parte delle infuocate controversie con la sede episcopale. Due erano infatti gli elementi costituivi del mito normannistico, ivi, inteso quale fondazione di MAST: uno il sarcofago, preteso ruggeriano; l’altro proprio questa messa conventuale, di suffragio. Entrambi non solo sono dubbi, ma, anche, del tutto assenti nella documentazione ante inizio del XVII. Ambedue costituirono motivo di accesissime controversie trattate anche in vaste memorie forsensi, nelle ulteriori e successive contrapposizioni d’ambito giurisdizionalista della seconda metà del XVIII. Ove Mast, unitamente ad un gruppo di scelte abbazie del regno, divenne motivo politico di aspri dissensi diplomatici con la Santa Sede nelle contese che avevano a perno il trattato di Concordato del 1742. In tale sede, anche, sarcofago e messa di suffragio ebbero, assieme all’archivio e diplomatico, magna pars.
95 Fogli 41r-  

96 Foglio 41r

97ORIGINI.
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CHIESA ANTICA.
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
RUGGERO SANSEVERINO.

ABBAZIA. DECADIMENTO.
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
PRIVILEGI PONTIFICI.
Urbano II,
Pasquale II,
Innocenzo II,
Eugenio II,
Alessandro III, 
Gregorio X,
Nicola III,
Giovanni XXII,
pontefici romani sottoscrissero e confermarono i privilegi dell'Abbazia.
Clemente VI,
Urbano VI,
Bonifacio IX,
Eugenio IV,
Sisto IV,
Innocenzo VIII,
Paolo III,
Giulio III,
dichiararono non valide le alienazioni dei beni dell'Abbazia, e curarono fossero restituiti.
PRIVILEGI REALI.
Roberto,
Giovanna, 
Ludovico,
Margherita,
Ladislao,
Alfonso 
e Ferdinando,
fra i re, non solo curarono i beni, i diritti ed i privilegi dell'abbazia, ma costrinsero anche gli ingiusti detentori alle resti- tuzione e condannarono della giurisdizione abbaziale con editti e bandi.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
Le bolle dei pontefici,gli editti dei re ed i bandi sono nell'archivio del Collegio dei Greci,in Roma.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
[Diego CALCAGNI, S.I.] STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO Messina, tipografia Domenico Costa. 1699.Imprimatur Campagna                                                  
Imprimatur Guascone V.G. per l'Ill: de Giufino <A>
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
COMMENDATARI.
COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').1485.
COMMENDATARI.GIOVANNI CENTEGLIES.
COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).
COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.
COMMENDATARI.INNICO GUEVARA (DE) .
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.

ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CHIESA 
In tutta la diocesi vi sono quattromila uomini.

PRIVILEGI PONTIFICI.
Urbano II,
Pasquale II,
Innocenzo II,
Eugenio II,
Alessandro III, 
Gregorio X,
Nicola III,
Giovanni XXII,
pontefici romani sottoscrissero e confermarono i privilegi dell'Abbazia.
Clemente VI,
Urbano VI,
Bonifacio IX,
Eugenio IV,
Sisto IV,
Innocenzo VIII,
Paolo III,
Giulio III,
dichiararono non valide le alienazioni dei beni dell'Abbazia, e curarono fossero restituiti.
PRIVILEGI REALI.
Roberto,
Giovanna, 
Ludovico,
Margherita,
Ladislao,
Alfonso 
e Ferdinando,
fra i re, non solo curarono i beni, i diritti ed i privilegi dell'abbazia, ma costrinsero anche gli ingiusti detentori alle resti- tuzione e condannarono della giurisdizione abbaziale con editti e bandi.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
[Diego CALCAGNI, S.I.] STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO

I.5. [Secolo]  V (1481-1581). Foglio 15r-             
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
COMMENDATARI.
COMMENDATARI.ALESSANDRO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.ANDREA DELLA VALLE.1534.
COMMENDATARI.ANDREA MATTEO PALMIERI.1534.
COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').1485.
COMMENDATARI.GIOVANNI CENTEGLIES.
COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).
COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.
COMMENDATARI.GUIDO ASCANIO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.INNICO GUEVARA (DE) .
COMMENDATARI.VINCENZO PALMIERI.1549.
GIURISDIZIONE. TERRITORIO.
GIURISDIZIONE. SINODI. 1574 -
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI.
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE 
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ISTITUZIONE.
GREGORIO XIII.COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
REGIME COMMENDA.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
VICARI SECOLARI E REGOLARI.
VICARI.


ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
COMMENDATARI.
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
BENI FONDIARI. GRANCIE.
CATTEDRALE.
CHIESA 
CHIESA ANTICA.
CHIESA.RIEDIFICAZIONE POST 1659.
CLERO.CAPPELLANI.LITURGIA.
COMMENDATARI.
COMMENDATARI.ALESSANDRO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.ANDREA DELLA VALLE.1534.
COMMENDATARI.ANDREA MATTEO PALMIERI.1534.
COMMENDATARI.GIOVANNI ARAGONA (D').1485.
COMMENDATARI.GIOVANNI CENTEGLIES.
COMMENDATARI.GIOVANNI VITERBO (DA).
COMMENDATARI.GIULIANO BARRESIO.
COMMENDATARI.GUIDO ASCANIO SFORZA.1549.
COMMENDATARI.INNICO GUEVARA (DE) .
COMMENDATARI.VINCENZO PALMIERI.1549.
GIURISDIZIONE. TERRITORIO.
GIURISDIZIONE. SINODI. 1574 -
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO.  PROTETTORI.
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE 
GREGORIO XIII. COLLEGIO GRECO. ISTITUZIONE.
GREGORIO XIII.COLLEGIO GRECO. ANNESSIONE MAST
MENDOZA.
MENDOZA-SILVA PASTRANA.
MILETO. PERSONAGGI.
NORMANNI.
NORMANNI. ADELASIA.
NORMANNI. RUGGE RO D'ALTAVILLA.
NORMANNI. RUGGERO D'ALTAVILLA. FONDAZIONE 
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
REGIME COMMENDA.
RUGGERO SANSEVERINO.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 
STORIA CRONOLOGICA BREVE DELL'ABBAZIA DI MILETO
URBANO VIII.SEMINARA.ABBAZIA S.GIOVANNI UN LAURO.ANNESSIONE A CGR.
VICARI GESUITI. 1622-1698. SINODI.
VICARI SECOLARI E REGOLARI.
VICARI.
VICARIO. FACOLTA'. CHIERICI. DIMISSORIE.
I. ABBAZIA. MEMORIE             
MILETO. ORIGINI.
ABBAZIA. DECADIMENTO.
ABBAZIA. GOVERNO. ABATI COMMENDATARI,
ABBAZIA.GOVERNO.-secc.xi- xv-
BENI FONDIARI. GRANCIE.
CATTEDRALE.
CHIESA ANTICA.
GIURISDIZIONE. TERRITORIO.
MILETO. PERSONAGGI.
NORMANNI.
NORMANNI. ADELASIA.
NORMANNI. RUGGE RO D'ALTAVILLA.
NORMANNI. RUGGERO D'ALTAVILLA. FONDAZIONE 
PRIVILEGI PONTIFICI.
PRIVILEGI REALI.
PRIVILEGI. ACGR. DIPLOMATICO.
SS.TRINITA'.INDICE ONOMASTICO). 

98 ARSI. ROMANA. F. 173. La registrazione d’interesse di cui alla presente trascrizione integrale è da rigo 8 a 23, su di un tot. di specchio scrittorio di 32 righe. E’ la seconda, fra Carlo Emanule, di Villa e Bernardino Monaldi, di Recanati. A Bernardino, d’anni 16, concittadino di Diego, nello stesso giorno entrato in noviziato, Calcagni riserverà nel corso della propria vita non solo un profondo affetto ma, anche, gli dedicherà un’opera biografica ed una vera e propria lunga attenzione ad una raccolta di scritti ed opere di -Bernardino stesso. Come anche icnografica, nell’ambito delle Marche. 
Il corredo che Diego presenta è quello attinente al rango della propria famiglia: agiati borghesi. Quello di Bernardino, pur equipaggiato meno di Diego, non è certo disdicevole consideratosi i tempi e gli usi sociali. 
RINGRAZIAMENTI. Ci è non solo d’obbligo, ma in riverente e commosso ricordo, vero, rivolgere pensiero riconoscente a chi - con rara amabilità e vera fattiva sostanziale cortesia - ci volle in anni ormai lontani sì tanto aiutare nell’intento di cui alle note di sopra introduttive nostre: conoscere la vita e l’opera di Diego Calcagni. Rivolgiamo pertanto un grazie sentito a due dotti gesuiti: Emmanuelle Lamalle e Charles Bottereau. Li pensiamo. Rammentiamo. Poichè l’ausilio della loro cara corrispondenza ci sovvenne e ci aiutò nell’intento e - pensiamo - nella riuscita. In specie un riverente pensiero va alle care lettere di Bottereau. Di una sola cosa ci dogliamo: che nostro pensiero debba, ed ormai, alla di loro memoria andare. Non ci sono più, e da tempo. Una ben strana coincidenza dell’ironia della vita, a volte: Charle Bottereau morì, nel 1985, per le conseguenze di un intervento chirurgico. Soffriva dello stesso problema di cui Diego Calcagni, nel descrivere le sofferenze in specie negli anni del vicariato abbaziale, proprie, minutamente ed in molti e molti punti descrive. 
99 Corretta e.
100Corretto.
101Sottoscrizione autografa. 
1021650. DOCUMENTAZIONE INEDITA. RELAZIONE STATO CONOSCITIVO PRELIMINARE ALLA SOPPRESSIONE CONVENTI CARMELITANI. Per contesti storico-sociali, politici, economici, religiosi, ved. questioni complessive delle cosiddette “soppressioni innocenziane”. ***  Riprod. ms. inviatemi da BOAGA, Curia generalizia dei Carmilitani,  Roma. Archivio. Anno 1980, lettera del 21 marzo. Curia generalizia dei Carmilitani,  Roma. Archivio. II. C. O. 11, f. 202 r.  

Relazione 1650 della provincia carmelitana di Calabria.

[F. 202 r]

Convento di Mileto

Di possessi, beni ... (scudi) 51, 50. 
Elem(osin)e della chiesa, et altre ob(tenzio)ni ... (scudi) 63, 50. 
____________
Che in tutto sono ... (scudi) 115. 

Pesi di censi, contribuzioni alla relig(ion)e, cap(ito)li, e sagristìa ... (scudi) 15, 60. 

Restano p(er) il vitto, come sopra 99, 40.

Et ha pane franco (per) 6 religiosi.

Pesi di messe ogni anno: 260. 

Per li sud(det)ti scudi 99, 40 ci vivono al p(rese)nte relig(io)si sacerdoti _ Filippo Pisano, vic(ari)o. // _

SULLA  DOCUMENTAZIONE INEDITA. RELAZIONE STATO CONOSCITIVO PRELIMINARE ALLA SOPPRESSIONE CONVENTI CARMELITANI. Per contesti storico-sociali, politici, economici, religiosi, ved. questioni complessive delle cosiddette “soppressioni innocenziane”. 
IN QUESTO SITO VEDI ANCHE

1951. AA.VV. Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum, rev. adm. p. N. SILVERII  a S. Teresa, eiusdem ordinis praepositi generalis auctoritate et iusssu edita. Romae, apud Curiam Generalitiam. Annus XXIII, Ian.-iun. 1951, fasc. I-II. 

Per contesti storico-sociali, politici, economici, religiosi, inerenti la situazione - per il convento di Mileto allo stato 1536, ved. in sito fonti inerenti 1536 e 1914. Per questioni complessive delle cosiddette “soppressioni innocenziane”, da 1650 e post, cui si riferisce il seguente inedito, ved. la specifica e specialistica letteratura in materia (Boaga). Utili sintetiche notizie, per diocesi Mileto, anche in fonte XVIII: Napolione. 

AGUDO, Curia generalizia dei Cappuccini,  Roma. Archivio. Anno 1980. Archivio generale O.F.M. 

Provincia di Reggio. Relazioni sullo stato de conventi de fr. min(o)ri capuccini della prov(inci)a di Reggio, fatta l’anno 1650. 


1790. Relativamente a questa data, a breve sarà pubblicato in questo sito un minuto inventario di suppellettili ed altro, con descrittiva del luogo, del già convento dei cappuccini nell’ormai diruta Mileto. Dal tenore dello stesso, dall’elencato, se ne desume lo stato di indigenza in cui vivevano. L’arredo e le suppellettili erano estremamente semplici. 

1931. A. Primaldo COCO (O.F.M.), Saggio di storia francescana di Calabria, dalle origini al secolo XVII. Con prefazione del m.r.p. Aniceto CHIAPPINI, lettore e archivista generale dell’Ordine dei Frati Minori. 1931, Taranto, Tip. ditta Ettore e Alberto Cressati. 

1973. Remigio Alberto LE PERA, I cappuccini in Calabria e i loro 80 conventi, Chiaravalle Centrale, 1973, pp. 219 - 222. 

1031677, marzo 11. Mileto. Caterina PUZELLO, vedova di Francesco SCORDAMAGLIA, unitamente a Giuseppe SCORDAMAGLIA, proprio figlio, Roberto rev. PUZELLO, fratello di Caterina, effettua donazione a favore di Giuseppe SQUILLACI di
* “...una casa palatiata di 1 camera e basso sita e posta dentro la città, et proprio al piano della rev.da abadia, limito l’altra parte di casa di d.a Caterina e via publica” promessa a d.o Roberto ed un’altra loro casa sita nel Carmine (???) di d.a città, come per istromento rogato per mano di Antonio rev. GENOVESE (Genuise), notaio apostolico, libera da ogni peso, eccetto gr. 5 di censo enfiteutico all’abbazia, al prezzo di d.12. 
* In civitate Mileti.
* Antonio CURMACI, casalis Ionadi, regio giudice a contratto
* Antonio rev. GENOVESE (Genuise), notaio apostolico
[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/33].

1041677, GIUGNO 29. MILETO. BORGO: “dove si dice il burgo”. 1 casa palatiata con alto e bascio. Andrea COMERCIO, di Mileto (mag°). Canone: 1 carlino annuo.
PERMUTA DI CASE. 1677, 29 giugno. Mileto. Luca VIVIANO, regio giudice ai contratti. Andrea COMERCIO (mag°), di Mileto. Giacomo IOPPOLO & figli (Antonio; Carlo; Diego (rev.); Francesco). Domenico CRUDO (d., nipote di IOPPOLO) contraenti et permutanti. “...Andrea COMERCIO possiede 1 casa palatiata con alto e bascio, sita et posta dentro la città e propr.te dove si dice il burgo, limito Leonardo LAZZARO, via pubblica et altri limiti. Giacomo [IOPPOLO], padre del rev. Diego, possiede 1 casa palatiata divisa in 2 membri, 2 soprani e 2 sottani, et 1 vaglio discoperto, sita et posta dentro la città e propr.te dove si dice il burgo, limito esso Andrea COMERCIO, Ant.no SANTORO, via pubblica et altri limiti. Provenienza: da d. Teresa UTRIA, vedova di Paolino CRUDO, come per atto rogato da n° Giuseppe TARTAGLIA di Mileto. Pesi: 1 carlino annuo, pagabile ... alla SS.Trinità della rev. abadia. Preliminari di permuta: stima eseguita ...dai mastri frabicatori esperti ... Mario GUIDO, Domenico ARTUSA, Antonino LAINA’. Valori: casa Comercio = ducati 18; quelle Ioppolo... per esser molto dirute e cadenti ... = ducati 28. Concordatosi, rogatosi, alla differenza in ragione di duc. 10 sovviene in solidum Andrea Comercio.  
TESTI: Stefano DE LUCA (canonico). Domenico SCARANO (mag°). Donato ed Emanuele SCARANO (chierici).
[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/21].

1051677. VENDITA BENI IMMOBILI. 1677, 29 agosto. Mileto. Lorenzo CHINDARELLO, del casale di S.Giovanni. Giovanni Vincenzo MELIDONE, del casale di Paravati. Venditori. Antonio PERGULITI, della terra di Pizzoni (mastro); acquirente. VENDITA DI: “...1 casa à solaro et 1 altra matta con orticello aperto dinanzi alla casa et 1 pergula in d.o orto, sito et posto sulla abadia della città, limito Giulia GALLIZZI. 
Provenienza: da Carlo LOBRIGLIO/Livia CHINDARELLO. Preliminari di vendita: atto decretizio di Giuseppe DEL CAMPO, vice principe: assentivo della principal corte di Mileto. TESTI di corte: Giovan Battista SICULO e Pietro ROMANO (dr. U.J.D.).
Che, allegato, è di tenor seguente: “Nella vice-principal corte di Mileto compare Lorenzo CHINDARELLO, di S.to Giov.e, et dice come per la morte della qm. Livia CHINDARELLO, sua sorella carnale, tra l’*eredità di d.a sorella esso comparente et fra l’altri beni *ereditati vi fu 1 casa posta in d.a città. La quale [è propria intenzione] trova[re] di venderla et li compratori vogliono per maggiormente cautelarsi il decreto d’essa corte. Per ciò [ne ] fa istanza, perchè detta corte li sia lecito à poterla vendere.  
Concordatosi, rogatosi, pagamento ne è di ducati 15.
TESTI: Simone SCHIPANO (rev.). Domenico TORNISI. Giuseppe SQUILLACI. 
PROTOCOLLO NOTAIO FERRARO. 
[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/33].

1061677, agosto 29. MILETO. ABBAZIA. PIANO DELL’ABBAZIA: 1 casa palatiata di 1 camera e basso. Caterina PUZELLO vedova  SCORDAMAGLIA e figli a favore di Giuseppe SQUILLACI.  Limito l’altra parte di casa di d.a Caterina e via publica; gr. 5 di censo enfiteutico all’abbazia, al prezzo di d.12.
VENDITA BENI IMMOBILI. 1677, 29 agosto. Mileto. Cfr. quanto sopra. 
[Sunto: da schede trascrittive PROTOCOLLI NOTAIO FERRARO, a cura di Filippo BARTULI. NP. I/33].

107[1760.  xii.  23.  Mileto]. A05/G.  [ff. 26r-] Copia Historia.  .  .
“I.M.I. Historia Chronologica Brevis Abbatiae Sanctissimae Trinitatis Mileti cum Donationibus a Rogerio Comite Calabriae favore ipsius ecclesiae factis, ut intus (etc.). Messanae, typis Dominici Costa 1699. Uti ex Constitutiones synodalis a rev.mo p.e Iosepho Vannuttio Societatis Iesu olim vicario generali Abbatiae SS.mae Trinitatis miletensis nullius dioecesis, celebratis in ecclesia S. Mariae et S. Gregorio (...) pagi S. Gregorii Superioris anno MDCCXII. Dominica quarta post Pascha XXIV aprilis clari liquet ob (...) re.mi p.tis Didaci Calcanei Societatis Iesu dicta Abbatiae SS.mae Trinitatis vicarii generalis in ecclesia S. Michaelis Archangeli pagi Piscopii, anno M.DCXCVIII, feria II Pentecostes XIX maji. Messanae, typis datis per Dominicum Costa. // (...) [F. 38v] E conforme all’orig.le sistente nel libro, o sia sinodo stampato dell’ Abbadia della SS.mae Trinità di questa città di Mileto, celebrata dal rev.mo p. Vannuzzio della compagnia di Gesù, a me esibito dal r.do can.co d. Ant(oni)no Grandolino, proc.re in q.a causa, e recor(ren)te, ed allo stesso restituito, q.le collationata (etc.) concorda (etc.) salva semper (etc.). Giovanni De Ioro, (sotto)uff(icia)le della reg(i)a Prov(incia)le Ud(ienz)a di Calabria Ultra, a fede.
[segue monogramma solito]

A05/G.  quindi è - se mai - copia semplice della ben nota Historia.  .  . ; non  esemplare in originale tipografico. E nella pubblicazione che se ne fece nel 1976 se ne ripetono, di tale A05/G, sinanche le particolarità grafiche. Un solo semplice esempio: la congiunzione et nei pur rarefatti esemplari a stampa è costantemente data con &, non sciolta, come se ne desume sia in A05/G, sia nell’editio 1976 citata. Tralasciamo d’altro, ossia la rammemorazione di chi, nel 1974, fornì riproduzione di tale A05/G e del processo informativo di cui alle presenti notazioni in catalogo; rammemorare a chi non ha memoria, e non solo, proprio non è il caso. Nè, visto il soggetto: fantasioso, che si è voluto cucire una storia abbaziale tutta sua, priva di ogni riscontro documentale, ci teniamo. 

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