1668, gennaio 13.-Monteleone, Collegio S.I., residenza vicariale. Giorgio PLEVINOWSKI, vicario abbaziale, a Nicolo' DEL NERO, rettore CG. -Informativa a carico di Consalvo DE FILIPPIS, curato parrocchiale Piscopio, con aspetti d'ordine pubblico.
(1r)
<< Molto rev(erend)o p(ad)re in (Cristo)
P(aternita') c(arissima).
(...)
Aggiungo per fine a v(ostra) r(everenza), che in queste parti non si può governare se non o con la forza, o con grande appoggio, e sostegno di Roma, per poter in ogni occasione / [5] giocare coi monitorij, inibitorie <z>, e censure, e, massime in q(uest)a nostra giurisd(izio)ne in cui v'è una <aa> fonte perenne di disturbi, et è che le com(mi)ssioni di Roma o siano dè <bb> beneficij, o d'altro vengono dirette alli giudici stranieri, onde per questa via entrano molti disordini <cc>, e la giurisdiz(io)ne <dd> s'empie dè beneficiati rifiuta ti, e cacciati <ee> dagli altri come turbolenti, di poco sapere, e poco buoni costumi, e ve li vedete innanzi quando meno ve la pensate.
Che però, sin / [10] à tanto che q(uest)a vja non si rompe, o chiunque con far allibrare q(uest)a abb(adi)a nella Dataria sempre avremo <ff> dè fastidij, con poca stima e riputation nostra.
Fra pochi giorni s'aspetta qui il marchese della Sambuca, d. Giulio Pignatelli, f(rate)llo del duca di Mont.ne, per assister al governo di questo stato : sarebbe bene che v(ostra) r(everenza) procurasse col p. g(e)n(er)ale, e col sig(no)r cardinal protettore gli raccomandassero gl'interessi di q(uest)a n(ost)ra abb(adi)a, / [15] che, com'intendo è un sig(no)r molto più, et affezionato <gg> alla Comp(agni)a.
Scrissi a v(ostra) r(everenza) m'ottenesse la facoltà di applicare le transaz(io)ni <hh> e pene alla fabbrica <ii> della chiesa abbaziale; <jj> un'inibitoria <kk> contro quelli che presumessero di vessare gli officiali, e ministri <ll> di quest' abb(azi)a ; un precetto del n(ostr)o p(ad)re alli f(rate)lli Fran(ces)co Palma, e Fran(ces)co Vigoriti, che volessero rive lare tutti li pregiudizij, e danni, che hanno fatto, o fatto fare, o sanno es sersi / [20] fatto <mm> nell'usurpaz(io)ne et occupazione delli beni stabili, e mobili dell'abb(adi)a; e facessero una fede autentica, come quella parte della marina di Bivona, ora posseduta da q(uest)a corte ducale <nn> era p(ri)ma in dominio dell'abb(adi)a, e non è in tutto terra scoperta per la ritirata <oo> del mare, come falsam(en)te hanno deposto alcuni nemici degl'interessi dell'abb(adi)a.
Tutte queste provvisioni <pp> aspetto da v(ostra) r(everenza), e la prego per fine ad avvisarmi le rimesse fattale dal p. / [25] De Nevares per registrarle nel libro mastro, et a far dilig(en)ze alla Ripa Grande <qq> per qualche ritratto del denaro da rimborsarsi qui da me, raccomandando mi intanto di cuore alli s(uoi) s(antissimi) s(acrificij) <rr> et or(azio)ni .
Monteleone, 13 gennaio <ss> 1668.
D(i) v(ostra) r(everenza)
(...)
Ind(egnissi)mo servo in (Cristo), Giorgio Plevinoschi.//