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sabato 4 luglio 2015

HESSE. Ludwig von Hesse-Philippstal.(2a parte)

(Continuazione)
Italy. Gaeta. Bastione Philippstal. Sepolcro landgravio principe Ludwig von d’Hesse-Phillippsthal. Capitano generale dell'esercito borbonico.
Un Capitano ricostruito. Ludwig, landgravio principe von Hesse-Philippstal.
(In: Della Regina. E del suo Cavaliere - a cura di Giovanni Pititto) (1)
Sommario
I. Esilio e morte di Medea. 
II. Un Capitano Generale ricostruito: Ludwig von Hesse-Philippstal.
I. Esilio e morte di Medea.
Sezione II. 
Un Capitano ricostruito. Ludwig, landgravio principe von Hesse-Philippsthal.

Italy. Gaeta. Bastione Philippstal. Sepolcro landgravio principe Ludwig von d’Hesse-Phillipsthal. Capitano generale dell'esercito borbonico. Epigrafe:
SIMILIS. FACTVS. EST. LEONI. / IN. OPERIBVS. SVIS. / MACHAB. I. CAP. III. / SVMMO. DVCI. ALOYSIO. LANDGRAVIO. HASSIAE. PHILLIPPSTHAL. / QVI. AN. MDCCCVI. CAIETAE. ARCEM. SOLAM. EX. OMNIBVS./SVB. BORBONICA. DITIONE. IN. REGNO. NEAPOLITANO. RELICTAM. / INGENTIBVS. LECTISQVE. GALLORVM. COPIIS. BELLICISQVE. TORMENTIS. / AD. IPSAM. EXPVGNANDAM. COMPARATIS. / HAC. ILLAC. PLVRIES. DISIECTIS. / IN. PERICVLIS. IMPAVIDVS. SEMPERQVE. PRAESENTISSIMVS. / MENSES. VI. ACRITER. SVSTINVIT. / DONEC. TANDEM. SAXI. ICTV. TORMENTI. VEHEMENTIA. DIFFRACTI. SAVCIA. CERVICE. / MENTIS. HAVD. COMPOS. ARCE. ABSCEDERE. COACTVS. / IPSAM. IAM. LABEFACTATAM. IN. HOSTIVM. DEDITIONEM. REDDERE. / INITO. CONSILIO. STATVTVM. EST. / VT. TANTI. VIRI. PRAESTANTIA. INCOMPARABILIS. MEMORIAE. TRADERETVR. / FERDINANDVS. I. SICILIARVM. REX. P. F. A. / MONVMENTVM. DECREVIT. A. MDCCCXVI. VIXIT. AN. XLIX. MENS. IV. DIES. VII. OBIIT. XVI. CAL. APRILIS. A. MDCCCXVI. //

La tomba del landgravio principe Ludwig von Hesse-Philippsthal, a Gaeta, è opera dello scultore neoclassico Carlo Monti. Attivo di già nelle impegnative opere postvanvitelliane presso la Reggia di Caserta. Dello stesso, importanti opere scultoree a Milano. Rinviando ad altri prossimi luoghi editoriali ogni ulteriore approfondimento sull’autore ed in particolare sugli aspetti semantico-figurali del lessico fortemente criptico dato in specie dal richiamo ad un ben particolare versetto dei Maccabei (I, III, 14), visibile nel timpano sopra il bassorilievo della lastra funeraria, offriamo in questo contesto la traduzione dell’epigrafe e proposta di interpretazione: 

Si fece simile a un leone, nelle sue opere. (Maccabei, I, III <14>). / Al sommo comandante Luigi landgravio d’Assia Philipstal, che nell’anno 1806 la roccaforte di Gaeta, sola - di tutte – lasciata <legit. serbata> sotto il borbonico dominio nel Regno Napoletano, più volte impavido nei pericoli, e sempre risolutissimo <pur> dopo che erano state preparate ingenti e scelte truppe di Francesi per espugnare la stessa, e macchine da guerra sparpagliate qua e là, per sei mesi <la> difese accanitamente. 
Sinchè alla fine, con la testa ferita da un colpo di sasso lanciato dalla veemenza di una macchina da guerra, <indi> non padrone di sé, <fu> costretto ad andarsene dalla roccaforte, <e> a consegnare la stessa - già danneggiata - a discrezione dei nemici. Radunato il Consiglio <della Corona>, si stabilì che all’eccellenza incomparabile di tanto Eroe venisse conferita una <solenne> Memoria. Ferdinando I, Re delle Due Sicilie, P(io), F(elice), A(ugusto), <così ne> deliberò Monumento nell’anno 1816. /
Visse 49 anni, 4 mesi, 7 giorni. Morì il 16 marzo dell’anno 1816. //
Chi qui scrive ebbe per la prima volta – e sul finire dei lontani anni ’80 - occasione di conoscere la tomba monumentale del landgravio principe Ludwig von Hesse-Philippsthal, previo una delle illustrazioni a corredo dell’interessante opera di Renato Bardeschi, Frau von Weber. Vita e morte di Mafalda di Savoia a Buchenwald, Milano, Rusconi, 1982. 
Cosa che – in connessione con ulteriori ricerche relative alll’evento militare della Battaglia di Mileto (27-28 maggio 1807) - ha poi nel tempo apportato ad aggiuntivi elementi, di cui punti qui se ne offrono. 
Innanzitutto se in Bardeschi l’attribuzione è pertinente, la dizione – ossia la significanza della tipologia – è del tutto erronea: Lapide commemorativa fatta erigere da re Ferdinando I di Borbone sulle mura di Gaeta in onore del langravio Luigi d’Assia difensore della città. Così ivi se ne legge. Tanto induceva alla convinzione che la ricerca se ne dovesse spostare nelle chiese di Gaeta, per epigrafi o sculture od altro sicuramente in collegamento diretto con le situazioni di cui sopra. 
Poiché la didascalia di Bardeschi in effetti postulerebbe un mero Cenotafio / Mausoleo. E la ridda di notizie, pur nell’abbondanza del pubblicato, su Gaeta, ma nel complesso contraddittorie, non aiutava. 
Ma Bardeschi era in errore: in Gaeta invece, ed in quel luogo: Bastione Philippstal, è la Tomba. O, per usare le giuridiche notazioni di Ulpiano: il Sepolcro (Sepulchrum est ubi corpus ossave hominis condita sunt … Monumentum est, quod memoriæ servanda gratia existat; Ulpianus, Digesta, XI, 7, 2, 5-6; ed. Krueger-Mommsen, I, pp. 348-349; - riportato in Herlklots, cit. p. 29 e n.; ved. Bibliografia). Con connotazioni, originarie, e proprio di collocazione e fattura, di Heroon.
(...)
Ma dobbiamo alla notevole ed encomiabile cortesia del capitano della Marina Italiana, Carlo Di Nitto, appassionato e 
competente cultore di memorie della sua Gaeta, la paziente opera di collazione del testo dell’epigrafe con la versione data da Onorato Gaetani in Memorie Storiche della Città di Gaeta, 1885. Ed è sempre merito del Di Nitto sia la rilevazione delle diverse varianti (per non dire errori) che rispetto alla realtà, verificata in loco con l’ausilio della fotografia ad alta risoluzione, presenta il menzionato Gaetani, sia ed ancora l’integrazione del testo mancante nell'angolo superiore a sinistra. 
Per tale danno, ove la rottura del supporto marmoreo (eppure talmente spesso da ritenersi la frattura e la caduta solo a seguito dei violenti bombardamenti cui venne sottoposta Gaeta cittadella) ha causato il troncamento del primo lemma, Di Nitto ha giocoforza fatto ricorso ad integrazione su base del testo stesso di Gaetani.
Ha, tale gentile e prezioso Amico, pur sfidando in giorni di tempo inclemente fastidi e vari, ma … marinaio !, sottoposto quel funerario insigne monumento ad un rilievo fotografico di dettaglio vero; più e più volte ripetuto. A che anche il minimo dubbio ne venisse fugato. 
Con un paziente lavoro – veramente comune:- di chi qui scrive, e suo - di cui molto ed ancora se ne ringrazia, si sono sottoposte le Fonti principali e secondarie su Gaeta a lunga e minuziosa opere di verifica. 
Ogni topografia e planimetria di dettaglio è stata indagata. 
Ogni ricostruttiva delle dinamiche di seriori interventi urbanistici, a volte eccessivamente infelici, è stata puntualmente annotata ed in grafica delineata. 
Si è ripercorsa l’icnografia – da Carlo Bossoli innanzi; ed ogni infine testimonianza. 
Gli apprezzabili scritti e le ricerche erudite di Vaudo esplorati. 
Ogni borbonico sognante una restauratio dell’arce Gaetana, è stato esaminato. Loro lamenti, tollerati. 
Ogni conquistatore savoiardo, letto e vagliato. Loro arroganza, sopportata. 
Studiata la balistica dei famigerati cannoni Cavalli. E l’impatto sui Bastioni. 
Di certo comunque minore degli scempi perpetrati in epoca a noi contemporanea; ove parte proprio di quel Bastione risulta squarciato: da una strada comunale Panoramica. Ove s’ammira il panorama di quella parte del Bastione … che non c’è. Più. 
Poiché la strada, appunto, per farlo rimirare, l’ha annullato e raso al suolo in parte. Esaminata una colmata, alla parte soprastante. Del Bastione. Di quel principe e di altri condottieri in Gaeta. Le cui tombe, una volta sormontate solo da monumentale statua marmorea del pontefice Pio IX, ora sono … sormontate … da un deposito di rottami. Di automobili.
Il principe rimira sempre l’Inimico innanzi… e mentre a’ suoi tempi rimirava attento l’assedio de’ Francesi, ora rimira – e con stupore – quello non men grave della peggiore urbanizzazione selvaggia.
La Tomba è lì. Ma e come spesso accade, senza i Di Nitto, senza i Vaudo, chi lo saprebbe ? Rendiamo loro grazie pertanto. Ed ancora.
(1) Illustrazioni e testi pubblicati in: 

Livello bibliografico Monografia
Tipo documento Testo a stampa
Titolo Una bandiera per vivere, una bandiera per morire : Battaglia di Mileto 1807 / a cura di Saverio Di Bella, Giovanni Pititto
Pubblicazione Cosenza : Pellegrini, 2009
Descrizione fisica 583 p. ; 23 cm
Note generali 
· In testa al front.: Incontri Mediterranei, A. 19. (2009), n. 2, Numero monografico
Numeri 
· [ISBN] 978-88-8101-676-1
Fa parte di Incontri mediterranei : rivista semestrale di storia e cultura
Nomi 
· Di Bella, Saverio
· Pititto, Giovanni
Soggetti 
· Battaglia di Mileto 1807
Classificazione Dewey 
· 945.708 (20.) STORIA DELL'ITALIA MERIDIONALE. 1799-1900
Lingua di pubblicazione ITALIANO
Paese di pubblicazione ITALIA
Codice identificativo IT\ICCU\RCA\0666326
Dove si trova
Biblioteca civica - Cosenza - CS
Biblioteca nazionale - Cosenza - CS
Biblioteca comunale Filippo De Nobili - Catanzaro - CZ
Biblioteca arcivescovile Antonio Lombardi - Catanzaro - CZ
Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE
Biblioteca comunale - San Calogero - VV

Biblioteca del Sistema bibliotecario vibonese - Vibo Valentia - VV