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mercoledì 27 maggio 2020

1136. Bivona. Fonti.

E veniamo ora a:
1136. RUGGERO II. Permuta con l’abate David, del monastero della Trinità di Mileto, alcuni beni per comodità del monastero stesso.
1135. (sic = 1136), gennaio. Ind. XIV. David, abate della Trinità di Mileto, a richiesta di Ruggero II concede alla chiesa di Cefalù le chiese di S.Giovanni di Roccella e S.Cosmo di Cefalù, con le loro dipendenze e 38 contadini.
1136, gennaio. Indizione XIV. Scritto per mano di GUIDONE, notaio. 
Re RUGGERO, figlio del conte RUGGERO, permuta con l’abate DAVID, del monastero della Trinità di Mileto, alcuni beni per comodità del monastero “acceptis”; evidentemente quelli che erano lontani dal monastero:

- la chiesa di S. Cosma nel territorio di Cefalù con tutte le pertinenze,
- le decime della terra di Cefalù,
- la chiesa di S. Giovanni di Roccella con tutte le terre e 39 villani spettanti alle dette chiese.

Lascia al monastero i beni più vicini,
- cioè la tintoria di Bivona,
- LEONE il giudeo con tutta la famiglia
- e il Palazzo di Bivona.

Ugualmente, nelle pertinenze di Mileto,
- la vigna presso S. Elia
- e il mulino di Dafinà.

In Umbriatico:
- due colture col canneto

e 38 villani in diversi luoghi.
Incipit: 
"IN NOMINE DOMINI DEI ETERNI ET SALVATORIS NOSTRI IESU CHRISTI, ANNO AB INCARNATIONE EIUSDEM MILLESIMO CENTESIMO TRICESIMO QUINTO, mense ianuario, indictione quartadecima.

"Notum sit omnibus, tam posteris quam presentibus, quia ego, David, sancte Trinitatis melitensis monasterii abbas, e consilio et consensu omnium eiusdem monasterii monachorum, magnifici rogerii regis Sicilie et Italie presentiam adii sollecitis et efflagitans precibus ut ecclesiam sancti Iohannis, quam iuxta maris rochellam monasterium nostrum in sicilia possidebat et ecclesiam sancti Cosme, ecclesie Cephaludi tenendas hac (sic) possidendas concedert, tali tenore ut monasterio nostro, tam in vineis quam in agris et villanis redditus, in Calabrie partibus viciniores restituiret. Gloriosus igitur Rogerius rex iustis peticionibus nostris assensum prebuit". 
(...)

Diamo qui alcuni dei nominativi degli elencati villani (1)
• Nicolaus de lo mocheti;
• Joseph filius Ianuarii;
• Nicolaus filius Leonis;
hii sunt christiani.

Sarraceni vero:
• Abdelcherin, filius Yse;
• Hamor, filius Abdelcherin;
• Sidi, filius eiusdem Abdelcherin;

Quicumque han combinacionem infringere vel permutare temptaverit anathema sit.
+Ego Rogerius rogatus monachus cenobi sancte Trinitatis subscripsi.
+Ego Robertus monacus subscripsi.
+Ego Romanus monacus subscripsi.
+Ego Rogerius monacus subscripsi.
+Ego Eavardus monacus subscripsi.
+Ego Robertus monacus subscripsi.
+Ego Sergius eiusdem cenobii prior et huius privilegi scriptor subscripsi". //

Il documento è affiancato da altri due:
- uno, pari data, con la ratifica reale.
- altro, del 1145: Il Gran Consiglio degli Arconti (una sorta di Consiglio dei ministri), esaminata la documentazione del 1136 inerentemente la permuta con l'Abbazia di Mileto; verificata la platea dei villani (2) della Chiesa di Cefalù, ratifica ed approva. Il documento è in arabo.
Vi è altro, nel diplomatico adalasiano e ruggeriano. Su Mileto?
No.


















NOTE: 
(1) Villano è denominazione giuridica coeva, denotante indicante stato servile; di status: servo della gleba. Ancorato alla platea che lo designa appartenente ad un dato territorio.
(2) Idem.

ILLUSTRAZIONI:
2. Archivio Abbazia di Mileto. Beni in Bivona. Registro.
(Inedito. La documentazione integrale in corso di pubblicazione in ASC-NS).