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sabato 30 maggio 2020

1783.



1783, marzo 15. Monteleone. 


Gregorio Badolati e Antonio Aragona, Sindaci dell'Università di Monteleone, dichiarazione sui danni subiti in seguito al terremoto del 5 febbraio 1783 che, com'è noto, distrusse molte città della Provincia di Calabria Ulteriore.

"In esecuzione di Venerato ordine di S. E. il Sig. Marasciallo D. Fran[cesc]o Pignatelli Vicario Generale coll'alter ego in queste due Provincie di Calabria, Attestamo e facciamo Fede anche col n[ost]ro respettivo giuram[en]to noj sot[oscritt]i sindaci di questa Ill.ma, e Fedeliss[i]ma Città di MonteLeone, come la parte bassa di detta Città consistente nella contrada detta delli Forgiari, e la contrada detta la Terravecchia, abitata la prima di Tessitori di seta, Ferrari, Tintori, e persone Civili, e la seconda abitata quasi tutta di contadini al numero di cinquecento case circa, con cinque Chiese, cioè la Parrocchiale di Sª Maria del Soccorso, quella di S. Spirito, quella di Gesù, e Maria, e quella di S. Francesco di Paola in unione  del Convento de'PP. Paolotti, quella della Maddalena rovinarono tutti al suolo. Nella parte di Mezzo rovinarono molte case di Particolari cittadini, metà del Convento de'PP. Osservanti, parte del Convento de' PP. Predicatori, e parte del Convento de' PP. Carmelitani, e quelle case e Palazzi, che rimasero in piedi sono tutte patite, rotte, ed inabitabili. Nella parte superiore rovinò la maggior parte del Castello Ducale, la Chiesa de' PP. Capuccini, quantità di Case de' particolari Cittadini, e quelle che rimasero in piedi, sono anche rotte, patite, ed inabitabili, di maniera che dal giorno cinque del prossimo passato Febbraio, fu la Città sudetta abandonata dagli abitatori, e questi abitano in campagna sotto picciole , ed angustissime Baracche, ma non bastanti per il ricovero di tutta la Populazione, di modoche una gran quantità va dispersa per la campagna, non avendo modo nè materiale a formarsi altre baracche, rovinarono al suolo totalmente tutti li nove Casali adjacenti alla Città sudetta, che furono Piscopio, Zammarò, S. Gregorio di Mezzo, S. Gregorio Superiore, Vena Superiore, Vena Inferiore, Triparni, S. Pietro di Bivona e Longobardi che formavano la maggior parte di questa Uni[versi]tà; rovinarono ancora quasi tutti li Casini e Casette di Campagna, e quelli pochi che remasero in piedi, sono tutti rotti, ed inabitabili, 

rovinò parimenti il Castello ducale della Marina detto il Castello di Bivona.

Si certifica ancora che nel Territorio di questa Uni[versi]tà non vi fu danno, ma si mantiene nello stesso stato ch'era prima del flagello.

Certifichiamo ancora, che tutti j Cadaveri rimasero sotto le rovine, tanto quelli della Città, quanto quelli delli Casali, e Campagne furono subito seppelliti, e non possono inferire infez[ion]e alcuna nell'Aere.

Si certifica parimenti, che l'Annona  era sufficiente si per la Città, che per li Casali, ma avendo dovuto provvedere ne' primi giorni del Flagello la Populazione di quaranta miglia all'intorno in circa, e per il gran concorso che abbiamo avuto, e tuttavia abbiamo de' Forestieri per essere la Città sud[dett]a situata nel centro della Provincia, in oggi appena basta per un altro mese.

Si certifica che i Mulini tanto del distretto di Città, quanto quelli dei Casali sudetti sono macinanti.

Si certifica che j Forni furono redificati anzi in detta Città se n'è formato uno nuovo in luogo sicuro , e sono sufficientiss[im]i per la Panizzazione.

Ed in fine certificamo che Coltura del Territorio di questa Città, e Casali consiste in ortaggi, grani bianchi, grani mischi, grano germano, Avena, orzi, Granone, vino, olio, celsi, e Frutta, e la gente remasta in vita è sufficiente per la coltura sud[dett]a, con quella forza istessa, che si faceva prima del Flagello. E però in fede di tal verità abbiamo fatto la presente scritta dal n[ost]ro Cancelliere, sott[oscritt]a di nostre proprie mani e roborata col solito universal suggello


MonteLeone li 15 marzo 1783

D. Gregorio Badolati Sindaco D. Antonio Aragona Sindaco

Sigillo Università di Monteleone








[Da: http://www.archiviodistatovibo.beniculturali.it/index.php?it/154/iorestoacasa ]