domenica 12 febbraio 2012

LA CITTA' NON SARA' PIU' LA STESSA ... SENZA IL SUO MIMMO.


Mimmo Vaianella (11.11.1929 - 15.01.2012)

Lo scorso gennaio si è portato via il nostro amico Mimmo ... e la nostra città non sarà più la stessa senza di lui. Con lui ed il suo ironico sorriso, abbiamo attraversato gli anni '80 e '90, nella speranza che un comune impegno poteva condurre alla soluzione dei tanti problemi che vivevamo "al porto". E' stato in prima fila, in seconda, in terza ... ed alla fine si è isolato nelle stanze del centro anziani. Lo ricordiamo vicino ai giovani che rivendicavano partecipazione, o dinanzi ad un giudice, per rivendicare il diritto alla salute, sempre pronto a spendersi in prima persona. La sua vera passione era la poesia, nella quale trasferiva - col dialetto era impareggiabile - tutta la sua vitalità. Viveva attivamente e prendeva appunti. Limava i suoi versi col divertimento del paradosso. Di lui Sharo Gambino, nella presentazione del suo libro "Poesie/1984" - che vi consigliamo di leggere - scrisse: "Egli scrive versi semplici perché è lui stesso un semplice, un candido, un buono. Solo chi è in possesso di queste tre qualità, infatti, può trovare il coraggio -ma lui non lo sa che di coraggio si tratta -di spogliarsi spiritualmente dinanzi a tutti e a tutti mostrare i cantucci segreti dell'anima, svelarsi per quello che è, un inguaribile, anacronistico romantico capace di amare come si amava una volta, quando i mulini erano bianchi, direi per usare lo slogan di uno spot pubblicitario. E, nel caso di Vaianella, i mulini erano bianchi quando c'era in giro assai meno materialismo, quando la separazione tra i due sessi era netta e “lui” passava e ripassava nella strada, e “lei” se ne stava a sospirare nascosta -ma non poi tanto -dietro le imposte socchiuse. I tempi in cui due amanti, nell'impossibilità di incontrarsi fisicamente, si consumavano, languivano, si sentivano disposti a qualsiasi sacrificio e talvolta si sacrificavano sul serio e la storia e la letteratura si arricchivano di pagine che oggi destano ammirazione anche se i Vaianella sono una sparuta schiera ormai in fase di estin­zione. Egli, Mimmo Vaianella, il “non tecnico”, possiede la capacità di trasfigurare un tramonto, di comunicare brividi di fronte ad un immenso cielo stellato, di far vibrare l'anima di commozione e pietà per un “ragazzo” non più tra i vivi, intenerire per un impossibile amore; e tutto questo gli è concesso -miracolo dell'arte -appunto perché parla con la semplicità disarmante dei puri, con l'immediatezza dei semplici, cosi come, in campo diverso, parlarono coi colori un Henri Rousseau, il «Douanier », un Ligabue ed altri non smaliziati e commerciali « fauves ». Vi sono momenti in cui Vaianella sfiora la perfezione poetica (esiste, la perfezione, in arte come in ogni altra capacità dell'uomo di esternare la propria capacità creativa?).  Diverso il registro usato da Mimmo Vaianella esprimendosi in dialetto vibonese. Qui l'ardente innamorato qualche volta scompare, scompaiono i suoi lai, i suoi tormenti, le sue notti infinite e dense di contingente di pace nel conflitto che arde in Medio Oriente."
Che altro aggiungere? Nulla, se non un ricordarlo su questo nostro blog con una delle sue poesie, perchè in realtà, con sincera umiltà, è stato il vero cantore in versi ... della nostra debole città. 

L'OMU D'AJERI

Di tuttu lu paisi fu votatu 
stu giuvanottu novu dilegatu(*)
ma lu paisi aspetta cosi novi, 
pecchissu pensu ca fu misu e provi.


Li cosi di lu porto, nui li sapimu tutti 
perciò sàrria l'ura mu videremu i fatti. 
Pe nu doluri i testa o na spina di rizzu
non trovi medicini e ai pemmu scappi o Pizzu, 
Ddio mundiscanza e libera si ppoi ti senti mali, 
no 'ntrovi nuju medicu e 'tti scappanu o spitali.


Nu càmiu apertu tu vidi girari, 
ca li mundizzi voli ricogghiri, 
si ppòi li voi vidiri duvi stannu, 
javanti o furnu i Griffu c'avi n'annu.


Poi 'ncesti lu Pinnellu, chi di tant'anni aspetta, 
mu vidi chiju jornu la gioja i n'a conetta. 
Non 'ndi parramu poi di strati e fognaturi, 
ca tutta chia genti è cchina di doluri.


Stà giunta comunali ch'è fatta di scenziati, 
non penza ca lu populu è prontu a barricati,
di centru o di sinistra, pe 'nnui no n'ha mportanza, 
ma chiju chi guardamu è sulu la sustanza.

(*): Delegato. L'amministrazione delle frazioni costiere in passato si fondava sulla istituzione del Delegato del Sindaco (1910-1971) o del Presidente di Circoscrizione (1972-2010), che in qualche modo ne rappresentava i bisogni dei cittadini presso il comune collinare. Le recenti manovre finanziarie hanno definitivamente abolito questa figura. 

venerdì 10 febbraio 2012

UN FRAMMENTO PORTUALE




Riportiamo un breve reportage realizzato nel 2002 da Rosario Chimirri [link]. Il porto visto 10 anni fa, dagli altri offre spunti interessanti alle riflessioni sull'oggi e sul domani di un porto nazionale ... nella frazione comunale.

lunedì 6 febbraio 2012

ALLARME TONNARA DI BIVONA: IL COMUNE POTREBBE NON ESSERE PIU' IL PROPRIETARIO DEI BARCONI!

L'argomento del blocco edilizio ha obbligato il Consiglio Comunale a rinviare alla prossima seduta l'argomento Tonnara, e così sabato scorso, a  Bivona si è svolta la terza inaugurazione in poco meno di sei mesi. Alla inaugurazione benedicente della cappella ed a quella  posto fisso estivo della Polizia Municipale si è aggiunta l'inaugurazione della sala auditorium della Tonnara, restaurata con proprie risorse da una associazione. In quest'ultima occasione, a leggere i quotidiani locali, non si è perfettamente capito se è l'associazione locale che consegna un pezzo di tonnara al comune o se è il comune che lo consegna all'associazione, ma questo è particolare di poco conto visto che nella sostanza tutti concordano nell'affermare che è stato restituito alla collettività un prezioso bene strutturale, utile per convegni, congressi e all'occorrenza cineforum.
Emblematica foto pubblicata dalla Gazzetta del Sud del 05.02.2012
Chissà perchè questa volta ci aspettavamo un segnale ben diverso dalla manifestazione, certamente non dall'associazione, che obbiettivamente ha ben poca esperienza, quanto dall'amministrazione comunale che si è "presa" l'onere, unitamente ai cospicui contributi statali e regionali, di valorizzare in maniera efficace ed opportuna il più prezioso "bene monumentale" e "bene identitario" dell'area costiera!
Chissà perchè eravamo convinti che tra i partecipanti, o gli invitati istituzionali, fossero sollecitati ad intervenire il  Comandante della Capitaneria di Porto e il Soprintendente ai Beni Monumentali (o un suo delegato).
E' stata un'assenza pesante, che a noi rivela - più di altre assenze istituzionali - la incomprensibile volontà della Giunta Comunale di "volare basso", su questo importante bene monumentale! Sicuramente agli altri palazzi Gagliardi della città è stato dato un valore - sia nei modi che nei tempi - più alto! 
Eppure, oltre che a dare il senso di quanto si intende fare ... sarebbe stata l'occasione per definire una chiara e comune strategia, nel rispetto delle norme e dei ruoli, per perseguire in maniera efficace il percorso utile alla valorizzazione del bene che è al contempo tutelato dal Ministero dei Beni Culturali e dal Demanio.
Sarebbe stata l'occasione per attivarsi a ritrovare il Fascio Documentale dell'archivio Demaniale, relativo alla Tonnara di Bivona (che contiene preziosi documenti e planimetrie dei primi anni del '900) che, introvabile in Capitaneria,  pare sia stato consegnato ai tecnici comunali all'epoca degli ultimi lavori di restauro, utile per definirne lo stato di diritto.
Sarebbe stata l'occasione per far conoscere alla Soprintendenza gli interventi previsti nell'imminente intervento di recupero della Loggia, chiarendo con il Codice dei Beni Culturali alla mano, le competenze spettanti agli enti locali sul bene monumentale, visto che su questo argomento le perplessità sulla leggittimità sull'uso fatto in questi mesi dal comune provengono da più parti, oltre che da noi.
Niente di tutto ciò. Anzi, a leggere i resoconti giornalisti, la loro assenza emerge in tutta la sua gravità, ancor più della costatazione che la parola "museo" non sia stata nemmeno pronunciata.
Per qualcuno degli intervenuti ... quell'auditorium restaurato è "un miracolo", per qualche altro è una "una depandance di prestigio, in cui il decoro si sostituisce al degrado"; per qualche altro si è ridata "l'anima ad un corpo che ne era priva".
Prendiamo atto dunque di quest'altra assenza e seppur preferiamo pensare che solo per dimenticanza non si sia fatto cenno al suo futuro museale, ci dichiariamo certi  in tutti prevarrà l'impegno a raggiungere questo prezioso traguardo. Per tale ragione continuiamo comunque a dare il nostro fattivo contributo segnalando la necessità di attivare al più presto tutte le opportune procedure utili a salvare i preziosi barconi della tonnara.
Già, perchè proprio grazie ad una recente quanto fortunata ricerca d'archivio abbiamo scoperto che si deve ad un'altra parimenti virtuosa associazione locale la donazione - fatta dal Marchese Riccardo De Riso - di tutti i barconi della Tonnara al Comune di Vibo Valentia, nel lontano 24 settembre del 1997.
Ovviamente, per evitare agli attuali amministratori una ricerca dall'esito incerto tra le carte comunali, pubblichiamo l'atto di donazione integralmente sul nostro blog, unitamente alla lettera con la quale l'associazione sensibilizzava a tale scopo il generoso Marchese De Riso, compresi gli articoli di stampa dell'epoca.




Perchè riportiamo l'atto? Al di là del dato storico ... le ragioni sono due, entrambi allarmanti. La prima è legata alle condizioni delle imbarcazioni (in particolar modo per quelle rimaste senza protezione all'esterno della Loggia -[ricordiamo che all'intervento di copertura l'amministrazione comunale preferì effettuare la semplice recinzione dei barconi e la realizzazione di un'area giochi per bambini, assecondando la richiesta delle mamme di Bivona]), che ad oggi non hanno avuto il benchè minimo intervento di restauro. L'intervento in realtà è ormai improcrastinabile, anche perchè,  stando all'atto di donazione ed all'opportuna tutela e valorizzazione, i "Barconi della Tonnara di Pizzo e di Bivona" dovranno essere "dopo la loro restaurazione, situati presso la struttura dove sono già depositate affinchè costituiscano il nucleo iniziale del costituendo Museo multimediale della Civiltà del Mare e centro di educazione ambientale"
La seconda ragione è legata alla titolarità della proprietà, che - come riteniamo - potrebbe non essere più del Comune, se non si rinnova immediatamente la volontà allora espressa dal Marchese De Riso con gli attuali eredi. La donazione del 1997 infatti era "subordinata all'onere che detto Museo sia di fatto realizzato nel termine di tre anni da oggi", mentre di anni ne sono trascorsi ben 15!
Dunque, se è sincera la volontà di realizzare il museo, è bene che i giovani amministratori si mettano subito al lavoro, evitando che la comunità perda - per incuria e per sopponenza - questi preziosi beni!
Un consiglio lo diamo, come sempre.
Contemporaneamente alla soluzione dell'importante problema della proprietà di barconi con gli eredi, che ovviamente immaginiamo chiederanno nuove garanzie sulla loro destinazione museale, sarà  necessario attivare da subito (sic! noi sono anni che lo chiediamo!) la "Verifica dell'interesse culturale" dei Barconi, ai sensi dell'art.12 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, affinchè siano sottoposti all’accertamento dell’interesse culturale etnoantropologico, e possano così fruire di risorse pubbliche per il loro restauro.
Per far questo bisogna contattare la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, non trascurando di attivare la richiesta di verifica anche via internet, oltre che in modalità cartacea, mediante la compilazione di una modulistica on-line, presente nell' area autorizzati del sito istutuzionale del Ministero Beni Monumentali [http://www.benitutelati.it/verifica.html].
Insomma c'è ancora tanto buon lavoro da fare ... e del resto amministrare vuol dire proprio questo! La comunità ringrazia.

giovedì 2 febbraio 2012

TONNARA DI BIVONA: LA REGIONE CALABRIA LA INSERISCE TRA I BENI IDENTITARI TUTELATI E IL COMUNE LA DIVIDE A PEZZI! A SORPRESA NE DISCUTERA' DOMANI IL CONSIGLIO COMUNALE?

Leggendo i quotidiani del giorno (vd. Il Quotidiano della Calabria) abbiamo scoperto che, in maniera del tutto inattesa,  il silenzio che ha avvolto il destino del bene monumentale della Tonnara di Bivona è stato letteralmente squarciato dal consigliere comunale Stefano Luciano, del gruppo Azione democratica per Vibo, con la proposta di inserire all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale (previsto per  venerdì) i rilievi da noi mossi dall'agosto 2010, ed i particolare quelli relativi all'illeggittimità degli atti relativo all'uso che l'amministrazione ne ha disposto sino ad oggi.
Ringraziamo il consigliere Luciano per la semplice ragione che riempie di speranze il nostro impegno, non tanto sugli esiti del prossimo consiglio, che non si sottrarrà al gioco dei numeri della politica, ma perchè segnala a noi, alla nostra collettività, l'esistenza di qualcuno che con onestà intellettuale ed impegno etico pretende che l'uso dei beni collettivi, ed in particolare quelli storico-culturali che hanno un legame identitario con il territorio, non sia sottratto ad una programmazione seria, trasparente e ad una corretta e lungimirante gestione pubblica!
E' questa inattesa speranza che oggi merita di essere segnalata. Al di là degli esiti. Una voce che rompe il muro del silenzio, dell'indifferenza e dell'ignavia ... è una speranza per tutti, anche per tutti gli altri consiglieri comunali! Rammarica non conoscerlo personalmente ... ma questa, proprio per l'inattesa e coraggiosa presa di posizione, è senz'altro una mancanza a cui troveremo presto riparo!
In qualche modo gli uffici tecnici saranno costretti a verificare modi e procedure, ed al contempo far prendere atto alla politica che un bene monumentale non possa essere usato, modificato o gestito con superficialità.
Ripetiamo in estrema sintesi i punti fondamentali delle nostre critiche all'amministrazione comunale. Per quanto è dato sapere dagli atti resi pubblici:
- non risulta collaudo degli ultimi lavori finanziati che ne abbia sancito agibilità finale dei locali;
- non risulta atto demaniale concessorio, se non quello relativo all'esecuzione degli ultimi lavori finanziati; 
- non risulta che sia stato sottoscritto alcun protocollo di valorizzazione con il ministero beni culturali, tale da   consentirne l'autonoma gestione comunale; 
- non risulta alcun atto della Soprintendenza che autorizzi l'uso a posto fisso di polizia municipale temporaneo
- non risulta alcun atto della Soprintendenza o del Demanio che autorizzi temporaneamente la subconcessione ad associazioni; 
- non risulta alcun atto del Comune o della Soprintendenza o del Demanio che autorizzi lavori di manutenzione all'interno della Tonnara;
- non risulta alcun atto che dimostri che gli usi ad oggi realizzati siano coerenti e conformi al recupero funzionale a fine museale, per come fissato dai finanziamenti statali e regionali destinati al bene monumentale.




(NB: Approfittiamo dell'occasione per riportare, subito dopo l'articolo, la determina del Settore 2 e 5 n.14/2012 del 26.01.2012 con il quale si liquidano 700 euro alla ditta Rocco Cirianni, per pulizia dei locali della Tonnara relativamente alla "apertura del complesso della Tonnara di Bivona, adibito a posto fisso di Polizia Municipale durante il periodo estivo"


Aggiungiamo a questo post  un'altra buona notizia, che fa bene sperare sulla possibilità che il nostro comune prima o poi sia obbligato a comprendere l'enorme valore della Tonnara di Bivona.
Ebbene, abbiamo appreso oggi che nel Quadro Territoriale Regionale (Q.T.R.P. Approvato dalla Giunta regionale in data 13/01/2010 e trasmesso al Consiglio Regionale per la definitiva approvazione), che rappresenta lo strumento cardine di  riferimento di tutti gli altri strumenti di pianificazione a livello locale e provinciale, predisponendone norme e procedure finalizzate alla salvaguardia ... ha inserito la TONNARA DI BIVONA tra la CATEGORIA DEI BENI IDENTITARI  ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 e succ. mod. e dell’ART.51 del QTR/P ! Vedi elenco diretto o sotto.
Qualcuno considererà il riconoscimento della Tonnara come un Bene Identitario del Territorio (unico riconosciuto come tale nel comune di Vibo Valentia!), al pari di quello di Bene Monumentale, sia un ulteriore inutile legaccio ... noi lo consideriamo un'ulteriore strumento di tutela e valorizzazione!

Consigliamo infine alla cittadinanza di partecipare alla inaugurazione dell'Auditorium che - come si ricava dagli articoli che pubblichiamo - si terrà sabato 4 febbraio, alle ore 16,00.


lunedì 30 gennaio 2012

UN CONSIGLIO COMUNALE SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO ... APERTO ALMENO AI PARROCI DELLA CITTA' !!!


Gazzetta del Sud di oggi 


E così, nuovamente, assistiamo inebetiti al diniego di un Consiglio Comunale Aperto sul tema del dissesto idrogeologico del territorio. Nuovamente, perché su questo tema il Consiglio aveva già detto di no a discuterne a Vibo Marina, qualche mese dopo la ferita mortale del 6 luglio 2006. Perché un simile argomento deve rimanere un “tabù istituzionale” nei rapporti tra cittadini ed amministrazione locale? 
Quantunque ci si sforzi, non riusciamo a trovarne ragioni.
A nostro soccorso è utile richiamare alla memoria quanto scrisse, circa 40 anni fa, lo scrittore Ennio Flaiano  nel libro “Le ombre bianche” (Editore Rizzoli, Milano, 1972), con il quale vinse il Premio Estense. Con la sua incisiva penna di uomo di cultura affronta il tema del dissesto idrogeologico della Calabria, ambientando il suo racconto in un paese dell’Appennino calabrese “dove tutti sono in allarme perché da qualche tempo il paese sta franando a valle. Questione di qualche centimetro al mese, di qualche casa che si spacca, di qualche strada che cede. Le piogge, ma soprattutto il taglio indiscriminato dei boschi, che prima facevano corona al paese, sta ora producendo i suoi effetti”.
Flaiano descrive lo stato d’animo dei cittadini, che cercano di correre ai ripari: “Un rimedio forse ci sarebbe: rimboschire presto, attivamente. Soltanto dopo si potrà pensare a rimettere in sesto le case pericolanti.” 
Ma chi si accolla la spesa enorme di un rimboschimento così esteso? Il Comune non ha soldi, la Provincia nemmeno, il Governo ha promesso aiuti, ma non manda niente. Tutta la lotta politica di quegli anni, si svolgeva attorno all’unico tema del rimboschimento, con la stessa litania di parole della politica vibonese: “Promesse, promesse, promesse. I partiti promettono moltissimo. L’onorevole monarchico accusa i repubblicani, anzi la Repubblica; i comunisti accusano i signori; i signori accusano i contadini che hanno tagliato i boschi per coltivare il grano. Tutti parlano”.
Ennio Flaiano
Dunque, chiacchiere, tante chiacchiere. Fatti? Nessuno. 
A questo punto l’incisiva satira di Flaiano inventa la soluzione possibile, inattesa quanto efficace e concreta:  “Un bel giorno si vede infatti una donna che va a piantar un albero nelle forre della strada di circonvallazione. Il giorno dopo, le piantatrici, sono due, tre, cinque. Nei giorni seguenti vediamo anche qualche uomo. Cosa è successo? Gli alberi piantati sono quasi un centinaio, e il loro numero aumenta ogni giorno, come mai questo nuovo senso negli abitanti?
Al lettore che, durante la lettura fa suoi questi interrogativi,  lo scrittore fornisce una risposta che è possibile solo "riaccendendo" con ironia un possibile legame tra uomo e territorio: 
la risposta è semplice. Il vecchio parroco, un uomo poverissimo, quando confessa i suoi fedeli invece di dar loro per penitenza qualche preghiera, ha pensato che è più utile impegnarli a piantare alberi. I peccati così serviranno a qualcosa, da ora in poi”. 
Tra qualche anno - dice il parroco- se i miei fedeli seguiteranno a peccare come sempre hanno fatto, il rimboschimento sarà completo”. E il sindaco? Non protesta per quell’occupazione di suolo pubblico? 
No, anzi il sindaco va anche lui a piantare il suo alberello senza dare alla cerimonia un carattere ufficiale”.
Fantastico Flaiano! L’esempio positivo del fare, contro la negatività del disinteresse per il proprio territorio. È davvero straordinaria la lezione! 
Al prossimo Consiglio Comunale Aperto … magari negato a tutti i cittadini, ma aperto almeno i Parroci della città!

venerdì 20 gennaio 2012

VIBO MARINA: PARTONO DALLA SCUOLA LE INIZIATIVE PER LA LEGALITA'!


L’iniziativa socio-didattica "Una scuola per la legalità" verrà presentata il prossimo martedì 24 gennaio, alle ore 16, nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Marina.

A presentare il progetto didattico finanziato nell’ambito del Por Calabria 2007/2013 saranno il presidente della Fondazione Antiusura della Provincia di Vibo Valentia, Maria Salvia, ed il segretario dell’organismo Carmelo Apa che, insieme a Violetta Pasqua, dirigente scolastica di Nicotera, e a Pasquale Barbuto, dirigente dell’Istituto comprensivo Murmura di Vibo Valentia, hanno promosso l’iniziativa.
Il percorso didattico ha quali obiettivi cardine la diffusione della cultura della legalità, la prevenzione e, quindi, la riduzione della dispersione e dell’abbandono scolastico, in particolare nelle aree ad alta densità mafiosa. «Intenti che - ha affermato Maria Salvia - verranno perseguiti attraverso lo sviluppo di competenze chiave, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione, dimostrando ai ragazzi che la legalità conviene».
Alla presentazione del progetto interverranno il presidente dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia Francesco De Nisi, il prefetto Luisa Latella, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo, il questore Giuseppe Cucchiara, il sindaco della città capoluogo Nicola D’Agostino, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Mario Caligiuri, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Mercurio, il giudice del Tribunale di Vibo Valentia Fabio Regolo, il tenente colonnello dei carabinieri Daniele Scardecchia, il colonnello della Guardia di finanza Paolo Valle, il comandante della Capitaneria di porto Paolo Marzio, il commissario straordinario del Comune di Nicotera Marcello Palmieri e il parroco di Gioiosa Ionica don Giuseppe Campisano.

[Link diretto]

venerdì 13 gennaio 2012

GOLDEN HOUSE: RASSEGNA STAMPA E DOCUMENTI STORICI...








Il Processo Golden House è alle sue battute finali. Dopo le ultime testimonianze e la requisitoria del Procuratore, è giunta l'ora della difesa e presto vi sarà la sentenza di primo grado. Pensiamo sia utile arricchire il nostro blog, che ha seguito sin dai primi atti la vicenda, con una breve rassegna stampa degli articoli dei quotidiani di questi ultimi giorni.
In qualsiasi modo si concluderà la vicenda a noi rimane il rammarico che il Comune di Vibo Valentia non abbia mai voluto rivendicare l'area in cui era collocata la Società Anonima Gaslini, visto che con l'atto deliberativo del 1935, (Delibera Commissario Prefettizio n. 85/1935), l'amministrazione dell'epoca aveva inteso ribadire quanto condizionasse la vendita alla destinazione ed uso industriale dell'area, altrimenti il contratto, poteva ritenersi “ipse facto e ipse iure, risoluto”!



Ritenevamo che proprio in virtù dell'atto di vendita, il comune avrebbe potuto rivendicare i suoi diritti sull'area, ma come ben sapete, siamo sempre nella Marina di Vibo Valentia, dove i diritti collettivi vengono dopo del dopo. Lo avevamo detto e scritto. Inutilmente, ieri come oggi.

Ad ogni buon conto riportiamo i link ai documenti storici, già pubblicati su questo blog il 22 febbraio 2008, legati all'acquisto dell'area, ed ai progetti costruttivi della Gaslini ... sempre utili, almeno per una bella tesi di laurea!

martedì 3 gennaio 2012

TONNARA DI BIVONA: QUANDO INTERVERRANNO LA SOPRINTENDENZA AI BENI MONUMENTALI E LA DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI DELLA CALABRIA?

Ovviamente, finchè non avremo costatato l'intervento della Soprintendenza ai Beni Monumentali e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, continueremo ad occuparci del destino della Tonnara di Bivona. Ormai non ci attendiamo dal Comune nulla che possa valorizzarla e tutelarla. Oggi riportiamo l'ennesimo articolo apparso su Il Quotidiano della Calabria, nella speranza che questo serva ad attirare l'attenzione degli Enti ai quali spetta il compito di vigilare e pretendere l'applicazione della Codice per i Beni Culturali (artt. 57 e106) di un Bene Storico Demaniale, vincolato ai sensi della L.1089/39 con Decreto Ministeriale del 06.12.1991!
Lo facciamo anche per ribadire che riteniamo quanto compiuto fino ad oggi dal Comune, con l'assegnazione di un piano della Tonnara ai Vigili Urbani e di 1/3 della struttura ad una associazione, un atto "illeggittimo" (e non "illecito", come erroneamente riportato nel titolo dell'articolo), visto che il  Bene Demaniale, stante l'art.5comma 5, del Decreto Legislativo attuativo n. 85 del 2010, prevede l'esclusione dei beni culturali nel loro insieme dal meccanismo ordinario di trasferimento dei Beni Demaniali agli Enti Locali, per il quale trasferimento è invece d'obbligo la sottoscrizione di uno specifico "Accordo di Valorizzazione" tra Enti Locali e Ministero ai Beni Culturali.


Non trascuriamo di segnalarvi la paradossale situazione che potrebbe a breve a crearsi, che fa sorgere spontanea una domanda: 
Quando il Comune richiederà il parere obbligatorio della Soprintendenza ai Beni Monumentali sul progetto di intervento sulla Loggia del Monumento d'Archeologia Industriale, al fine di realizzare, per come oggettivato nella DELIBERA DI G.C. N' 347/2011: MUSEO DEL MARE E TONNARE BIVONA. APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO ED ESECUTIVO (vedi anche nostro link) ne approfitterà per richiedere l'altrettanto obbligatorio parere della Soprintendenza all'uso difforme che ne ha già deliberato (che di fatto "separa", depreziandoli vilmente, i corpi strutturali della monumento!) ... o continuerà a non richiederlo, magari mostrando solo la planimetria della Loggia invece di quella totale della Tonnara, facendo finta di niente?



venerdì 30 dicembre 2011

SOLO NOI ABBIAMO IL PENNELLO ... CHE RICOLORA DESTRA E SINISTRA!!!





Chiudiamo il 2011 pubblicando integralmente la Delibera n. 85 del 28 Dicembre 2011, del Consiglio Comunale di Vibo Valentia, che dispone l'acquisto del Compendio Pennello, dando il via alla operazione definitiva di sdemanializzazione dell'area.
Una delibera approvata all'unanimità, con mozioni integrative approvate all'unanimità, da leggere per intero e conservare nell'archivio storico della città.