lunedì 12 novembre 2018

Portosalvo. Chiesa dedicata alla SS. Maria di Portosalvo, oggi compresa nella Parrocchia di Bivona.


Antonio MONTESANTI, Chiesa s. Maria di Portosalvo"

"Non so a quanti sia capitato di entrare nella Chiesa di Portosalvo, dedicata alla SS. Maria di Portosalvo, oggi compresa nella Parrocchia di Bivona. 
Un breve cenno alla sua storia. 
Nasce come cappella dotata di un piccolo altare, costruita dinanzi ad un "romitorio", per ex-voto, per la grazia ricevuto dopo un naufragio, del comandante di uno dei tanti legni commerciali che solcavano il nostro mare. Sono tantissimi i centri costieri calabresi in cui si venera la Madonna di Portosalvo, sul Tirreno come sullo Ionio, ed anche quella di questa chiesa è una storia lunga, che meriterebbe ben altro spazio, ma ora importa segnalarne la nascita come ex-voto della gente di mare, al pari della chiesetta di Piedigrotta di Pizzo o del Duomo di Parghelia (della quale città è anche Patrona).
In seguito la chiesa verrà ristruttura, sempre per devozione, dai proprietari del terreno in cui è posta, fino alla sua forma attuale, realizzata dai Lombardi Satriani sul finire dell'ottocento.
Al suo interno si conserva ancora la piccola tela, scampata al naufragio ed appartenuta a quel padrone di barca. 
Ma l'attenzione oggi la richiamiamo per un'altra tela, la più grande, posta sul soffitto di quella chiesa. 
Se, entrandovi, provate ad alzare gli occhi potrete ritrovarvi dinanzi ad una vera e propria rivelazione. 
Il quadro, commissionato dall'ultimo "romita" che custodì la cappella (ritratto nella tela pregante al Madonna) è come fosse una "fotografia" della nostra area costiera, scattata alla fine del '700. 
Ve ne regaliamo la foto per guidarvi nella rivelazione. 
In primo piano ovviamente la Madonna con Bambino, incoronata da due angioletti, ed in basso a destra il frate eremita. 
Ma è nella scena ripresa nello sfondo che scopriamo l'importanza del quadro: in basso al centro è possibile vedere la Torre di S. Pietro di Bivona, i cui merli sono coperti da grandi teli bianchi; più a destra un "avvistatore" di tonni, che segnala, sbracciandosi, la presenza del branco ai tonnaroti che su 6 barche a vela, dette sciabbiche, corrono a circondare definitivamente i tonni!
E' certamente una delle più interessanti testimonianze della pesca del tonno lungo la nostra costa che merita di essere meglio conosciuta e valorizzata... per la nostra storia, la nostra identità ed il nostro futuro!
Il quadro devozionale, riprendendo l'ex-voto di un padrone di barca, si "trasforma" qualche secolo dopo in ex-voto dei nostri pescatori! 
Vi racconteremo ancora la storia di quel quadro e della sua madonna".