Come ben dice don Giacomo Panizza, i beni confiscati alla mafia, non sono solo beni economici. Sono di più, hanno una forte carica simbolica, sono beni “posizionali”, attraverso i quali la mafia ostenta potenza e prepotenza. Per tale ragione una volta confiscati il loro riuso non può che essere da "bene relazionale”, idonei a mettere in rapporto e in collaborazione persone e gruppi, enti e istituzioni. Così andrebbero considerati, perché così essi parlano e insegnano.
Con la Tonnara di Bivona accade il contrario: il Bene Monumentale Demaniale paradossalmente ... si può ben affermare che ad oggi rappresenti il primo bene "confiscato" allo Stato.Ovviamente il dramma non è solo che tal tipo di "confisca" si possa rivelare come illegittima, ma che il suo "riuso" avviene appunto in modo "posizionale": in maniera del tutto autoreferenziale, viene usata per rieducare la "comunità divisa" a restare tale, ostentando la pre-potenza e la potenza della politica!
link: http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=54419&Edizione=11&A=20120424
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