venerdì 13 maggio 2011

1100-1199.

1100. PASQUALE II a Ruggero, abate del monastero di S. Angelo a Mileto. Confermazione apostolica tutela. 

1135. RUGGERO II. Permuta con l'abate David, del monastero della Trinità di Mileto, alcuni beni per comodità del monastero stesso. 

1139. INNOCENZO II a David, abate del monastero di Mileto che sta a Monte Verde, 

1139 con cui concede a LEONE, notaio del monastero di S. NICODEMO dei fondi rustici appartenenti al monastero di S. FANTINO, in territorio di Tauriana. ( pp. 96-97 ) ( + ved. SALETTA: Vita inedita...)


1150. EUGENIO III a Roberto, abate del monastero della SS. Trinità di Mileto e di S. Michele Arcangelo. 
1166. BERNARDO, cardinale vescovo Portuensis e legato apostolico di S. Rufina con l'assistenza di Manfredo, cardinale custode di S. Giorgio presso il Velo d'Oro, a Mauro abate della S. Trinità di Mileto. 

1170. ALESSANDRO III a Martino abate del monastero della SS. Trinità e di S. Michele Arcangelo a Mileto. Confermazione apostolica tutela. 

[1171 o 1181] . ALESSANDRO III a Imberto, abate del monastero di Mileto. Confermazione apostolica tutela al monastero di Mileto e notifica di approvazione della transazione avvenuta tra il detto abate e Anselmo, vescovo di Mileto in merito a questioni di reciproco interesse per abbazia e sede episcopale. 

1177. MAST. TRIBUNALE ABBAZIALE. Giudicato a favore di Lamberto figlio di Giorgio Fettisti 

1178. ALESSANDRO III a Imberto abate del monastero di Mileto. Approvazione della Sede apostolica sulla pacificazione stipulata con Anselmo vescovo di Mileto. 

1179. ALESSANDRO III a Imberto, abate del monastero della SS. ma Trinità e di S. Michele Arcangelo a Mileto. Confermazione apostolica tutela. 

lunedì 9 maggio 2011

TONNAROTI SENSIBILI ... NELLA STORIA CULTURALE DELLA CITTA'!

Oggi la sede della Pro Loco di Vibo Marina è stata trasformata in una vera e propria "macchina del tempo"!

In pochi istanti la piccola stanza si è trasformata in uno studio di registrazione, nel quale tutti eravamo incantati dalle storie e dai racconti dei Canduci, antichi e dolci uomini di tonnara.
Nunzio, Salvatore e Nunzio Gaetano, ripresi ed intervistati dallo staff di "StudioAzzurro", hanno regalato alla memoria storica della città parte del loro vissuto, trascorso tra gli antichi barconi impeciati della tonnara e le emozioni del mare.

Le registrazioni rientrano nel progetto "Valentia Sensibile", all'interno delle attività di Sensi Contemporanei, programma per la promozione e diffusione dell’arte contemporanea e valorizzazione di contesti architettonici e urbanistici, ideato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica (DPS), dal Ministero per i Beni e le Attività , Direzione Generale per i Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanea (PaBAAC) e dalle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il Progetto "Valentia Sensibile" è stato elaborato da Studio Azzurro Srl e promosso dal Comune di Vibo Valentia, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale e culturale del territorio vibonese, attraverso il linguaggio espressivo dell’arte contemporanea e l’elaborazione di una mappa culturale del territorio, che restituisca la trama dei suoi segni identitari, attraverso una video ambientazione che, connettendo scienza, tecnologia e arte, racconti e valorizzi le ricchezze terL'arte da toccare, vivere, in simbiosi, per immergersi nell'atto artistico e attraversarlo con il proprio sentire. Attore e protagonista, con il territorio e nel territorio. I Canduci saranno tra i diversi protagonisti di una istallazione polimaterica e multimediale, un'opera artistica permanente studiata proprio per il Museo di Santa Chiara (sic! come era prevedibile verrà attivato molto prima che venga attivato quello della Cività del Mare alla Tonnara di Bivona), che racconterà il nostro territorio anche con la loro memoria.
E' stata una giornata coinvolgente che ci ha donato più di quanto ci aspettavamo e qualunque sarà l'esito del progetto ... abbiamo la certezza di aver recuperato/documentato delle vite e delle storie che non vedranno mai più oblio.