giovedì 12 novembre 2009

SONO INIZIATI I LAVORI DI RESTAURO DEL CASTELLO DI BIVONA!

Da qualche settimana sono iniziati i lavori per il Restauro conservativo e la valorizzazione del Castello di Bivona, destinato a divenire Centro per lo Sviluppo Turistico e la Tutela del Patrimonio Culturale del Comprensorio Vibonese.

E' questo un evento da celebrare, per i molteplici risvolti positivi per la nostra comunità.

Due sono le cose per le quali dobbiamo gioire: per il semplice avvio dei lavori (che certamente offriranno l'opportunità di approfondire la conoscenza delle tanti fasi costruttive del complesso fortificato) ma ancorpiù ... perchè grazie a questo intervento la proprietà del Castello non è più di un privato ma di un ente pubblico, il comune per l'appunto.
E' ancora difficile abituarsi all'idea che quel monumento sia divenuto legalmente e definitivamente patrimonio collettivo ... faremo del nostro meglio affinchè ciò accada presto.

Non nascondiamo le difficoltà dell'impresa, tanto che le foto di ieri della Tonnara di Bivona la rivelano come "impresa impossibile".

Portoni e finestre spalancati ed aperte, barconi ed ambienti interni alla mercè della pioggia o di chiunque voglia provocare danno o furto.
Degrado che grida ... che indigna ... ma che ancorpiù ... è lì a dimostrare come concetti (o valori?) di "bene storico", "bene monumentale" o "bene collettivo" non appartengono certo alla nostra prassi amministrativa!
Così come è difficile rinvenire concetti (o valori?) di "competenza", "responsabilità" o "valorizzazione".
Accadrà lo stesso con il Castello di Bivona?
E' probabile* ...

*ci auguriamo di essere smentiti, ovviamente!

domenica 25 gennaio 2009

BENECOMUNE... MALE COMUNE!

Ora il VEGA II è distrutto... ogni giorno che passa ne traforma la sorte nel paradosso del nostro essere qui, ora, impontenti.
Noi intendevamo recuperarlo: a costo zero avremmo donato alle future generazioni un "monumento della cultura marinara". Il privato lo donava, un'azienda di rimessaggio l'avrebbe trasportato gratuitamente, un azienda di autogrù l'avrebbe gratuitamente tolto dall'acqua e riposto nell'area dinanzi alla Tonnara di Bivona. Oggi VEGA II è distrutto solo perchè il comune non lo voleva in quell'area. O meglio... solo perchè l'assessore di turno ha scelto di non volerlo in quell'area; ha scelto di non ascoltarci! Ma questa è la nostra sorte da sempre, e l'ascolto è dovuto solo agli amici degli amici. Altro che "benecomune"!
Poco importa constatare che non siamo amici di costoro, ne abbiamo sperimentate in questi anni le cariche... ideali.
Dispiace però scoprire che quanti credevamo persone fuori dal comune si siano rivelati parimenti.
Ad esempio, se fossimo stati il mastro d'ascia incaricato del definitivo taglio... avremmo fatto una sorta di "obiezione di coscienza" ad eseguirne la distruzione... ne avremmo ritardato l'avvio per qualche tempo, adoperandoci fino all'ultim'ora per salvarlo da quella sorte.
Dispiace che ciò non sia accaduto! Rimane l'amaro in bocca a sentirlo parlare di storie del mare, pescatori e padroni di barca!
Per fortuna c'è il nostro caro Roberto che è ruscito stamani a scriverci sopra un articolo su questa paradossale vicenda; quel pezzo di giornale fissa nella storia quanto si possa essere consapevolmente sordi al "benecomune", sia a monte quanto a mare.