martedì 9 luglio 2024

Pititto Giovanni, "Bellezza e Potere. Diplomatico Pignatelli Aragona Cortes".

 COMUNICAZIONE






Giovanni Pititto (a cura di): “Bellezza e Potere”. 

Grazie all’impegno del Club Rotary Hipponion di Vibo Valentia, 
particolarmente del suo Presidente Signora Teresa Saeli, 
si sana un vulnus nella Memoria di Monteleone,
antico centro,  
oggi Vibo Valentia.


Gli Archivi della Casata Pignatelli Aragona Cortes, già  Feudatari di Monteleone sino al 1806, vengono esplorati alla ricerca di significative fonti documentarie.

Le risultanze assumono la forma piu solenne che nella tradizione libraria da secoli esiste: 

la pubblicazione del Tabularium.

Autore, certo non dimentico di essere debitore a molti, e‘ al contempo a tutti grato.


Auspica che l'esempio dato dal Rotary Club Hipponion si irradii ad altre forme consociative della Calabria. 

A che - sovvenendo ricerche, e favorendosene la pubblicazione - centinaia di anni di sacrifici e sofferenze, sociali , vengano sottratti ad un Silenzio colpevole.

Invita a voler acquistare / prenotare il volume, anche in considerazione aver deliberato il citato Rotary Club Hipponion, di VV, che tutto il ricavato da vendite sia destinato ad una Missione di laico Intervento Umanitario attiva in Madagascar: aiuto a bambini in età scolare, e sussidi per forniture idriche a villaggi.

Per tali ragioni, di alto profilo umanitario, Autore si permette invitare chiunque interessato a voler adire a prenotazione / acquisto.

Cosa possibile nelle segg. modalità: acquisto diretto, in fase di Presentazione. 
Acquisto previo usuale procedura a carrello sulle maggiori piattaforme on line. 



Particolare ringraziamento 
a Teresa SAELI 
per la Grazia e la Benevolenza 
 con cui ha seguito 
 tutto l’iter di questo Progetto


Links: 


AMAZON. Bellezza e potere. Diplomatico Pignatelli Aragona Cortes, Montis Leonis Dux : Pititto, Giovanni: Amazon.es: Libros



MONDADORI. https://www.mondadoristore.it/Bellezza-potere-Diplomatico-Giovanni-Pititto/eai978885548423/


UNIVERSITARIA. 

 










Antonio ZANCHI, Innocenzo pp. XII. 



  • Pignatelli, principi di Strongoli, conti di Melissa (secc. XVII-XX); Calabria, Napoli 
  • Da Carlo Pignatelli e dal figlio Ettore discesero i duchi di Monteleone (attuale Vibo Valentia) e i conti di Borrello estinti nel 1664 nel ramo dei Pignatelli di Cerchiara. 
  • Da Palamede Pignatelli, terzogenito di Tommaso, discesero i marchesi di Spinazzola, i principi di Minervino, i principi di Moliterno e di Marsiconovo, i duchi di Bisaccia, i marchesi di Lauro, i conti di San Valentino, di Montagnano, di Egmont, i Pigantelli- Fuentes, i principi di Cerchiara e la linea dei principi Pignatelli Aragona Cortès, duchi di Terranova, principi di Noja.

    serieFamigliecodice0000000616intestazione autorizzataPignatelli Aragona Cortès, duchi di Monteleone, duchi di Terranova, principi del Sacro Romano Impero (secc. XVII-); Napoli, Palermodate di esistenzasec. XVII-luogo/hiNapoli  (residenza)Palermo  (residenza)storiaORIGINI: Alcuni storici considerano la famiglia Pignatelli, che. come quella dei Caracciolo e dei Carafa, costituì una tra le più potenti e numerose del Regno di Napoli e di Sicilia, di origini longobarde e discendente dai duchi di Benevento. Il primo antenato menzionato ufficialmente in alcuni documenti d'archivio è Lucio Pignatelli, che nell'anno 1102 fu Gran Contestabile di Napoli. Le origini del cognome e dello stemma che contraddistinguono la famiglia Pignatelli si fanno risalire a un tal Landolfo Pignatelli, vissuto nel XII secolo, il quale combattendo in Oriente in nome di Re Ruggero II, infilzò per i manici tre vasi d'argento durante l'assedio del palazzo imperiale di Costantinopoli.
    Secondo altri, le origini dei Pignatelli risalirebbero a Gisulfo Pignatelli, anch'egli vissuto nel XII secolo, il quale durante una battaglia navale contro i Greci, presso Negroponte, lanciò, con pentole o pignatte, materiale incendiario sui nemici. Dalla particolare forma di queste pentole, ad un solo manico e chiamate nella lingua napoletana "pignatielli", sarebbe derivato il cognome della famiglia Pignatelli.
    I Pignatelli possedettero oltre centosettanta feudi, diciotto contee, venticinque marchesati, sedici ducati e quattordici principati; ebbero numerosissime parentele e si distinsero in molti rami.
    Da Riccardo Pignatelli, vissuto intorno all'anno 1250, discese Tommaso Pignatelli, governatore di Atri nell'anno 1431. Tommaso Pignatelli ebbe tre figli: Stefano, Carlo e Palamede. Da Cesare, figlio di Stefano Pignatelli, discesero i Pignatelli di Orta e Turriti (Torrito, in provincia di Bari), i marchesi di Casalnuovo, i principi di Monteroduni; dal figlio di Cesare, Giovan Battista discesero i i principi di Strongoli e da Annibale, suo fratello, i duchi di Montecalvo.
    Da Carlo Pignatelli e dal figlio Ettore discesero i duchi di Monteleone (attuale Vibo Valentia) e i conti di Borrello estinti nel 1664 nel ramo dei Pignatelli di Cerchiara.
    Da Palamede Pignatelli, terzogenito di Tommaso, discesero i marchesi di Spinazzola, i principi di Minervino, i principi di Moliterno e di Marsiconovo, i duchi di Bisaccia, i marchesi di Lauro, i conti di San Valentino, di Montagnano, di Egmont, i Pigantelli- Fuentes, i principi di Cerchiara e la linea dei principi Pignatelli Aragona Cortès, duchi di Terranova, principi di Noja.
    I Pignatelli hanno goduto nobiltà oltre che in Napoli - nei Sedili di Nido e di Capuana - e in Sicilia, anche in moltissime altre città, tra le quali Aversa, Bari, Benevento, Lucera, Roma, Tropea, Venezia e ancora in Spagna e in Messico. La famiglia fu inoltre insignita del Grandato di Spagna di prima classe e Principi del Sacro Romano Impero.
    Tra i Pignatelli che ricoprirono cariche prestigiose in ambito ecclesiastico, ricordiamo Antonio Pignatelli di Spinazzola (1691-1700), figlio di Francesco Pignatelli, dei marchesi di Cerchiara, marchese di Spinazzola, principe di Minervino, e di Porzia Carafa, divenuto papa nel 1691 con il nome di Innocenzo XII, noto principalmente per la lotta intrapresa contro il nepotismo. Bisogna anche ricordare San Giuseppe Pignatelli, nato a Saragozza nel 1737, il quale entrò nell'ordine dei Gesuiti. Morto nel 1811 fu sepolto nella Chiesa del Gesù di Roma e nel 1954 fu santificato da papa Pio XII.
    In campo militare i Pignatelli si distinsero fin dai tempi dei Normanni, e successivamente anche durante il regno angioino e aragonese. A questo proposito si ricordano: Rodolfo Pignatelli, consigliere di Guglielmo il Normanno; Angelo Pignatelli, capitano di Carlo III di Durazzo; Marino, familiare di re Ladislao di Durazzo, governatore della Basilicata e Maestro Razionale della Gran Corte della Vicaria; Giacomo, ambasciatore di Federico d'Aragona presso i Turchi; Ettore Pignatelli, il quale ottenne dal re Ferdinando il Cattolico il titolo di conte di Monteleone, titolo elevato a duca dall'imperatore Carlo V.
    Tra i Pignatelli, duchi di Monteleone, molti ricoprirono importantissime cariche. Un Ettore vissuto tra il 1572 e il 1622, fu Gran Contestabile e Grande Ammiraglio del Regno di Sicilia, Grande di Spagna, insignito del Toson d'Oro e viceré di Barcellona. 
    Le numerose parentele dei Pignatelli con altre famiglie del Regno, tra le quali quelle con gli Acquaviva, i d'Avalos, gli Aragona, i Doria, i Filangieri, i Filomarino, i Di Somma, gli Spinelli, portarono al Casato numerosi beni e titoli, attraverso i quali si contraddistinsero i diversi rami della famiglia. Tra i titoli ricevuti dai Pignatelli, in seguito a parentele, si ricordano: il principato di Strongoli, il principato di Belmonte, il ducato di Acerenza, il ducato di San Martino Valle Caudina, i titoli di Casa Tagliavia d'Aragona di Sicilia e quelli messicani di conte di Priego e di marchese della Valle di Oaxaca, provenienti dalla famiglia Cortès. Questi ultimi titoli contraddistinsero il ramo dei Pignatelli Aragona Cortès.
    In seguito al matrimonio tra Diego Tagliavia Aragona di Sicilia, (duca di Terranova, principe di Castelvetrano, marchese di Avola, Principe del Sacro Romano Impero dal 1648) e Stefania Carrillo Cortès, pronipote del conquistatore spagnolo Herñan Cortès ed ultima erede della famiglia Cortès di Spagna, tutti i titoli e i beni di questi ultimi passarono alla famiglia Tagliavia Aragona di Sicilia, al cui cognome venne aggiunto quello dei Cortès. Giovanna Aragona Cortès, unica figlia di Diego Tagliavia Aragona e di Stefania Carrillo Cortès, trasferì i titoli (marchese della valle di Oaxaca e conte di Priego) e i beni materni, oltre ai numerosi titoli e feudi paterni ai Pignatelli di Monteleone, avendo sposato nel 1639 Ettore VI Pignatelli, duca di Monteleone e principe del S.R.I. Nel contratto matrimoniale si stabilì che la loro discendenza dovesse chiamarsi Aragona Pignatelli Cortès. Tra gli esponenti della famiglia Pignatelli Aragona Cortès bisogna ricordare il duca Giuseppe Pignatelli, nato il 10 novembre 1795 a Palermo e morto nella medesima città il 25 settembre 1859. Figlio primogento di Giuseppe fu Diego, nato nel 1823, il quale acquistò dagli eredi Rothschild la villa alla Riviera di Chiaja, poi Villa Pignatelli, sede attuale del Museo intitolato a Diego Pigantelli Aragona Cortès juniore. Alla morte di Diego seniore, figlio primogenito di Giuseppe Pignatelli, avvenuta nel 1880, suo erede fu, per successione testamentaria, proprio Diego juniore, figlio di suo fratello Antonio.
    Diego Pignatelli Aragona Cortès juniore nacque a Palermo il 1 marzo 1862, sposò il 16 ottobre 1866 Rosa Fici dei Duchi di Amafi. Dal loro matrimonio nacquero cinque figli, Antonio, Ludovica, Giovanni, Ferdinando e Annamaria. Non avendo lasciato eredi, il ramo diretto dei Pignatelli Aragona Cortès si è estinto con loro, ma sopravvive la linea secondogenita della famiglia rappresentata da Salvatore Aragona Pignatelli Cortès, dei Duchi di Terranova, Principe del S.R.I, Cavaliere di Giustizia del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio.documentazione collegataPignatelli Aragona Cortes
    Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, ristampa anastatica Forni, Bologna 1978;
    Anna Maria Siena Chianese, La Nobiltà Napoletana, Oggi Incontri, Adriano Gallina Editore, Napoli 1992;
    Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, Newton & Compton Editori, Roma 1998;
    Riferimenti su internet: www.pignatelli.org

domenica 8 ottobre 2023

1574. BENEFICIO D'ORDINE CAVALLERESCO MILITARE ED ALTARE DI SAN GIORGIO. GIUSPATRONATO CASATA TOMACELLI.

 A TUTTI I GENTILI UTENTI:

SIGNORE, SIGNORI,

con questa comunicazione, parte una Campagna Raccolta Fondi (Crowdfunding) al fine di poter realizzare i seguenti Progetti editoriali: 

1) "Catalogo Pergamene Diplomatico Pignatelli Aragona Cortes, in Archivio di Stato di Napoli".

Collana di 5 Tomi, magnificamente illustrati.

- 1960 (su 1968) circa fotografie: pergamene. 

- centinaia di pp. di testo: elenco di 1960 (su 1968) Regesti delle pergamene + moltissime pp. di testi di Indicizzazioni. 

[Questa comunicazione continua]


CALABRIA. MILETO ANTICA. 1574. CHIESA ABBAZIALE DESCRITTA.

BENEFICIO D'ORDINE CAVALLERESCO MILITARE ED ALTARE DI SAN GIORGIO. GIUSPATRONATO CASATA TOMACELLI.
1574, novembre 16. Mileto. MAST, vicariato in palazzo abbaziale. Giovanni Battista MALINCONICO, vicario.
Alessandro cardinale SFORZA, abate commendatario MAST.
Editto pro ragioni giurisdizionali giuspatronato vacando beneficio del titolo di S. Giorgio.
(stralcio)
"Fr(atre) Ioannes Bap(tis)ta malanc(onicus) in spiritualib(us) et temporalib(us) generalis vic(ari)o.
(f. 98r)
"+ Allex(and)r(i) cardinalis Sforza et perpetus administratoris abb(ati)e militen.
"Fr(atre) Ioannes Bap(tis)ta malanc(onicus) in spiritualib(us) et temporalib(us) generalis vic(ari)o.__
"Per questo n(ost)ro publico editto sia noto et manifesto qualme(n)te vacando lo beneficio seu altare de san giorgio posito dentro questa n(ost)ra abb(ati)a nella ala sinistra, iusta lo altare seu giure patronato de cola brancate, et la capp(e)lla del r(everen)do abb(a)ti Zilio tomarchello, per lo obitu(m) del q(uonda)m mag(nifi)co et r(everen)do abbate scipio de fazari della cita de tropea.
"Per tanto se monitorino tutti quelli <che> pretendessero ragione sup(r)a lo detto beneficio seo altare che fra termino di vinti giorne dopo la plubicantione (sic) ..."
(...)
"Et elasso lo detto term(in)e se provide[no] [mg dx eroso] quatenus ... ? erit.
"Datu(m) in abb(atia)li palatio mileten(sis) sub die 16 mensis (novem)bris 1574.
"Fr(atre) Io(hann)e(s) B(aptistae) Malanconicus vic(ariu)s.
... h. affi. ... <? compendio indecifrabile> abbatiali s.me Trinitatis militu". [2]
________
[1] Trattasi di uno dei più antichi benefici nella chiesa abbaziale: Beneficio ed altare di San Giorgio. Giuspatronato della Casata Tomacelli, sin da antico tenutaria dello ius presentandi. Il beneficio altare di S. Giorgio, in chiesa abbaziale, venne translato poi nella principesca Casata Colonna per matrimonio di Lucrezia Tomacelli con Filippo Colonna.
[2] A dx SI cereo, alquanto danneggiato. In calce notifica di pubblicazione (*), di altra mano.
(*) Intendasi quanto, idem, in odierno: affissione; in allora: ad valvas columnae 
[Pertanto: Editto = Manifesto reso pubblico tramite appunto affissione. Alias, come lessicalmente in ide oggi: pubblicato; reso pubblico].
Giulia Martorano e Gianpietro Sanseverino Di Marcellinara
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giovedì 22 giugno 2023

1980. BENE. Carmelo Bene, interpreta: Manfred, di George Gordon Byron.

Memorie. Colme di Cassetti. 
Perle. Perle di Sacro. 

BENE. Carmelo Bene, interpreta: 
George Gordon Byron, Manfred
[Lord George Gordon Byron - Schumann, Manfred (Versio italica, riduzione, interpretazione di Carmelo Bene. Con la partecipazione di Lydia Mancinelli. Milano, Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. 1980. Abstract].


Dante Gabriele Rossetti, Astarte Syriaca (1877)

George Gordon Byron, Manfred

"Spirito: Che vuoi? /
Voce altro Spirito: Che vuoi? /
Manfred: Tu non mi puoi rispondere. Chiama i morti! / La mia domanda a loro! /
Voce altro Spirito: Grande Arhiman, la tua volontà / consente ai desideri di questo mortale? /
Arhiman: Sì! /
Voce altro spirito: Chi vuoi disseppellire? /
Manfred: Una che non ha tomba. Evoca Astarte. /
Voce Nemesi: Ombra, Spirito chiunque tu sia, / che serbi ancora, in tutto o in parte, / la forma della nascita, l'involucro / d'argilla che ritorna alla terra, / riappari! ... /
Riporta con te / quello che tu portavi: cuore e forma / sottrai ai vermi l'aspetto che fu tuo / Appari. Appari. Appari! /
(Glaciale Silente Apparizione Ectoplasma Astarte)
Manfred: Possibile che questa sia la morte? / Le guance sono rosse. Ma ora / vedo, non un colore vivo, / ma stranamente febbrile; / il rosso innaturale che l'autunno imprime / sulle foglie morte. / ... Lei! ... La stessa ... Oh Dio! / Ch'io debba raggelare nel guardarla? ... / Astarte! ... Perdonami ... o dannami!... / Io non posso, ma ditele di parlare! /

PERLE. PERLE DI SACRO. 03
Voce Nemesi: Per quel potere che ha infranto la tomba / che ti rinchiudeva, / rispondi a questi che ti ha parlato! / Parla a chi ti ha evocato. /
Manfred: Tace. Questo silenzio mi risponde. /
Voce Nemesi: Il mio potere si ferma qui. Principe / dell'aria, tu solo puoi. Comandale / di parlare. /
Arhiman: Spirito, obbedisci a questo scettro! /
Nemesi: Tace sempre. Non del nostro ordine. / Appartiene ad un altro potere. Mortale, / la tua ricerca vana /
Manfred: Odimi, odimi, Astarte, / amata, parlami! Tanto ho sofferto / e soffro ancora tanto. Guardami / La tua fossa non ti ha mutato tanto / quant'io son mutato per te. / Troppo mi amasti, come io ti amai. / Non eravamo tatti per torturarci cos, / quantunque fosse il pi empio dei peccati / amarci come noi ci amammo ... / Dimmi che tu non mi detesti ... / Che io sconto il castigo per entrambi, / che tu sarai del numero beato, / e io morr ... Perch finora tutto / quel che odio cospira a incatenarmi / all'esistenza, a una vita che mi esclude / dall'immortalit, dove il futuro / simile al passato. Non ho tregua. / Non so che cosa chiedere o cercare. / Sento soltanto quello che tu sei / e io sono. Ma, prima di morire / vorrei udire di nuovo quella voce / che era la mia musica. / Parlami! Ti ho invocato nelle notti / serene, ho spaventato gli uccelli / addormentati tra i silenziosi rami, / per chiamare te ... / Ho risvegliato i lupi montani / ho appreso alle caverne a riecheggiare / invano il nome tuo adorato; tutto / rispose, tranne la tua voce. Parlami! / Ho errato sulla terra e non ho mai / trovato a te l'uguale.

PERLE. PERLE DI SACRO. 04
Parlami! / T'ho cercato tra le stelle a venire, / ho contemplato il cielo inutilmente, / senza trovarti mai. Parlami! Guarda, / i demoni a me attorno, hanno pietà / di me che non li temo ed ho piet / per te soltanto. Parlami! Sdegnata, / se vuoi, ma parlami! ... Dimmi / non so che cosa, ma che io ti senta / una volta ancora ... /
Fantasma d'Astarte: Manfredi! /
Manfred: Parla, continua! Io vivo in questo suono. / la tua voce. /
Fantasma d'Astarte: Manfredi; domani avranno termine / le tue sventure terrene. Addio. /
Manfred: Ancora una parola: ho il tuo perdono? /
Fantasma d'Astarte: Addio. /
Manfred: Dimmi: ci rivedremo ancora? /
Fantasma d'Astarte: Addio. /
Manfred: ... Piet ... Dimmi che m'ami. /
Fantasma d'Astarte: Manfredi! / /

(Glaciale come pervenuto, il Fantasma d'Astarte scompare)

[Lord George Gordon Byron - Schumann, Manfred (Versio italica, riduzione, interpretazione di Carmelo Bene. Con la partecipazione di Lydia Mancinelli. Milano, Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. 1980. Abstract].




APPENDICE I

 

CARMELO BENE


  Gerarda Del Gaiso, Omaggio a Carmelo Bene


  In seguito alla scomparsa di Carmelo Bene, avvenuta lo scorso 16 marzo 2002 alle ore 22,30 ca. nella sua casa di Roma, vorrei prendere spunto da un’affermazione da lui più volte ripetuta per presentare il suo straordinario percorso artistico. A dire il vero l’aggettivo “artistico” è al quanto limitativo e non sarebbe gradito  nemmeno dal Maestro (come spesso lo si appellava meritatamente); la sua arte, infatti, è stata sempre una contro-arte e non si è mai scissa dallo scavo esistenzialistico compiuto dentro di sé. Egli è (da concedersi il presente) una delle figure più affascinanti e dirompenti del secondo ‘900. L’affermazione è questa: <<Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può>>. E C. B. dal suo grande genio ha succhiato tutte le risorse che ha potuto, coniugando, in una sinergia eccellente, le sue doti naturali (mi riferisco precipuamente ai suoi infiniti registri vocali) e la tecnologia. Il vero genio, d’altronde, è proprio colui che non ripudia il nuovo, i cambiamenti che lo circondano, ma li rende strumentali alla produzione delle sue creazioni, alla diffusione delle sue idee. Nel suo teatro Bene, come ha lui stesso dichiarato sia in interventi scritti che verbali, ha impiegato l’amplificazione in maniera rivoluzionaria. Portata al massimo,  essa gli ha consentito di annullare il soggetto parlante e le parole stesse nei suoni, di far scalzare il significato dal significante fino a rendere superflue le traduzioni dei testi. Proprio in virtù di questo processo, infatti, indipendentemente dalla propria lingua di appartenenza, ogni pubblico  ha partecipato  (direbbe il Maestro “incoscientemente”) ad un fenomeno che sarebbe ridicolo definire rappresentazione teatrale e che è meglio descrivere con le parole dello stesso C. B.: <<Prima e dopo la Storia (della committenza) dell’arte nel suo addobbato infingimento consolatorio, prima e dopo il suo caleidoscopico intrattenimento sociale, l’attorialità è finalmente estranea al suo prodursi. Vocalità vestita di riverbero. E ciò può intendere solo chi sia stato chissà dove visitato da questo altrove del dover – non – essere – estetico che recide il (non più suo) fluire del prodursi-articolarsi in opera>> (maggio ’95)
  Carmelo Bene ha consentito, con le sue doti fisiche e metafisiche, ai personaggi shakespeariani, all’Adelchi di Manzoni, al Pinocchio di Collodi e tanti altri, di ri-crearsi  nel non-luogo della scena. Nei suoi spettacoli testo e contesto risultano superflui. Il dolore, la morte, la gelosia, la follia, le contraddizioni irrisolvibili dell’esistenza calcano il palcoscenico come fermentanti nella mente dell’autore hic et nunc.
   Non voglio però ulteriormente prolungarmi rischiando una retorica commemorazione. Preciso soltanto, usando sempre espressioni “beniane”, che l’intento di questo omaggio è far sì che “l’oblio non ci attraversi” nel momento in cui è venuto a mancare un uomo che ” ha fatto di sé un capolavoro”: tutto il suo operato (che qui di seguito sarà ampiamente descritto*) e tutto ciò che il suo genio “ha potuto” produrre ne sono la palese dimostrazione.

                                                                                                          

SPETTACOLI TEATRALI:



-         Caligola, di Albert Camus (I edizione), versione italiana di C. B. e A. Ruggiero, protagonista C. B., scene e costumi di T.Vossberg, Roma, Teatro delle Arti, ottobre 1959;
-         Sèettacolo-concerto Majakovskij (I edizione), protagonista solista C. B., musiche-live di S. Bussotti, Bologna, Teatro della Ribalta, 1960;
-         Caligola, di Albert Camus (II edizione), regista e protagonista C. B., scene di G. Bignardi, Genova, Teatro Politeama, maggio 1961;
-         Lo strano caso del dott. Jekill e del signor Hyde, da R.L. Stevenson, due atti di C.B., traduzione, rielaborazione e regia di C. B. , scene di G. Bignardi, Genova, Teatro La bOrsa di Arlecchino, 1961;
-         Tre atti unici, di M. Barlocco, regista e protagonista C. B., Genova, Teatro E. Duse, maggio 1961;
-         Gregorio: cabaret dell’800, regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Ridotto dell’Eliseo, 1961;
-         Pinocchio, da C. Collodi(I edizione), adattamento scenico, regia e protagonista  C. B., Roma, Teatro Laboratorio, 1961;
-         Amleto, di W. Shakespeare (I edizione), regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Laboratorio, 1961;
-         Spettacolo-concerto Majakovskij (II edizione); protagonista solista C. B., musiche-live di A. Rosselli, Roma, teatro Laboratorio, 1962;
-         Spettacolo-concerto Majakovskij (III edizione), protagonista solista C. B., musiche-live di G. Lenti, Roma, Teatro Laboratorio, 1962;
-         Addio Porco, (II edizione rivisitata di Gregorio: cabaret dell’800), regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Laboratorio, 1963;
-         Cristo ’63, regista e protagonista C.B., Roma Teatro Laboratorio, 1963;
-         Edoardo II, da C. Marlowe, regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Arlecchino, 1963;
-         I polacchi (Ubu Roi), regista e protagonista C. B., Roma, Teatro dei Satiri, 1963;
-         Salomè, di Oscar Wilde, regista e protagonista C. B., scene di S. Vendittelli, Roma, Teatro delle Muse, 1964;
-         La Storia di Sawney bean, di. R. Lerici, regista e protagonista C. B., Roma, Teatro delle Arti, 1964;
-         Manon,  dal romanzo dell’Abate Prévost, direzione-live di C. B., protagonista A. Vincenti, Roma, Teatro Arlecchino, 1964;
-         Faust e Margherita, di C. B. e F. Cuomo, regista e protagonista C. B., scene di S. Vendittelli, Roma, Teatro dei Satiri, 4 gennaio 1966;
-         Pinocchio ’66, da C. Collodi (II edizione), regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Centrale, 1966;
-         Il rosa e il nero, invenzione da Il monaco di M. G: Lewis, adattamento, regista e protagonista C. B., scene di S. Vendittelli, musiche di S. Bussotti e V. Gelmetti, Roma, Teatro delle Muse, 12 ottobre 1966;
-         Nostra Signora dei Turchi (I edizione), regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Beat 72, 1 dicembre 1966;
-         Amleto o le conseguenze della pietà filiale, da W. Shakespeare e Jules Laforgue (II edizione), regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Beat 72, marzo 1967;
-         Salvatore Giuliano, vita di una rosa rossa, di N. Massari, regista C. B., protagonista L. Mezzanotte, Roma, Teatro Beat 72, aprile 1967;
-         Arden of Feversham, di Anonimo elisabettiano, rielaboratore, regista e protagonista C. B., Roma, eatro Carmelo Bene, 15 gennaio 1968;
-         Spettacolo-concerto Majakovskij (IV edizione) protagonista solista C. B., musiche-live di V. Gelmetti, Roma, Teatro Carmelo Bene, febbraio 1968;
-         Don Chisciotte,  di M. de Cervantes, a cura di C. B., e L. De Bernardinis, protagonista C. B., Roma, Teatro delle Arti, ottobre 1968;
-         Nostra Signora dei Turchi, (II edizione), regista C. B., scene di G. Marotta, Roma, Teatro frllr Arti, 10 ottobre 1973;
-         La cena delle Beffe, di S. Benelli, secondo C. B. (I edizione), regista e protagonista C. B., e con L. Proietti, musiche di V. Gelmetti, Compagnia del Teatro Stabile dell’Aquila, Firenze, Teatro La  Pergola, 11 gennaio 1974;
-         Amleto,  da W. Shakespeare e J. Laforgue (III edizione), regista e protagonista C. B:, Prato, Teatro Metastasio, settembre 1974;
-         S.A. D. E., ovvero libertinaggio e decadenza del complesso bandistico della gendarmeria salentina, regista e protanista C. B., scene e costumi di G. Bignardi, musiche di S. M. Romitelli, direttore d’orchestra L. Zito, Milano, Teatro Manzoni, 3 ottobre 1974;
-         Faust-Marlowe-Burlesque, di A. Trionfo e L. Salveti, regia di A. Trionfo, protagonista C. B., scene di E. Luzzati, costumi di G. Panni, Prato, Teatro Metastasio, 22 marzo 1976;
-         Romeo e Giulietta (storia di W. Shakespeare), secondo C. B., collaboratori al testo e alla traduzione italiana R. Lerici e F. Cuomo, regista e protagonista (Mercuzio) C. B., musche originali di L. Zito, colonna sonora di C. B., Prato, Teatro Metastasio, 17 dicembre 1976;
-         Riccardo III, da W. Shakespeare, secondo C. B., regista e protagonista C. B., musiche originali di L. Zito, colonna sonora di C. B., Cesena, Teatro Bonci, 22 dicembre 1977;
-         Otello o la deficienza della donna, da W. Shakespeare, secondo C. B., regista e protagonista C. B., Roma, Teatro Quirino, 18 gennaio 1979;
-         Manfred, di Byron, musiche di R. A. Schumann, traduzione italiana , regista e voce solista C. B., orchestra e coro dell’Accademia di S. Cecilia diretta da P. Bellugi, Roma, Auditorium di via della Conciliazione,  6 maggio 1979 e nello stesso anno al Teatro alla Scala di Milano;
-         Spettacolo-concerto Majakovskij (Majakovskij-Blok_Esenin-Pasternak) (V edizione), protagonista solista C. B., musiche di G. G. Luporini, percussioni live A. Striano, XXXV Sagra musicale umbra, Perugia, Teatro Morlacchi, 21 settembre 1980;
-         Hyperion, di B. Maderna, suite dall’opera per flauto, oboe, voce recitante, coro e orchestra (da F. Hölderlin), traduzione italiana, adattamento, voce solista C. B., orchestra e coro dell’Accademia di S. Cecilia diretta da M. Panni, Roma, Auditorium di via della Conciliazione, 23 novembre 1980;
-         Divina Commedia, “Lectura Dantis” per voce solista, voce solista C. B., musiche introduttive di S. Sciarrino, flauto solista D. Bellugi, Bologna, Torre degli Asinelli, 31 luglio 1981;
-         Lectura dantis e  Eduardo recita Eduardo, di C. B. e E. De Filippo, Roma, Palaeur, novembre 1981;
-         Pinocchio,  da C. Collodi (III edizione), regista e protagonista C. B., musiche di G. G: Luporini, Pisa, Teatro Verdi, 5 dicembre 1981;
-         Canti Orfici,  poesia e musica, da D. Campana, voce solista C. B., chitarra solista F. Cucchi, Milano, Palazzo dello Sport, 13 marzo 1982;
-         Macbeth, da W. Shakespeare, due tempi di C. B., musiche di G. verdi, regista e protagonista C. B., orchestrazione e direzione di L. Zito, Milano, Teatro Lirico, 4 gennaio 1983;
-         Egmont (un ritratto di Goethe), versione italiana ed  elaborazione da Goethe, musiche di L. van Beethoven, voce solista C. B., orchestra dell’Accademia di S. Cecilia, P.zza del Campidoglio, 30 giugno 1983;
-         Mi presero gli occhi…, da F. Hölderlin e G. Leopardi, voce solista C. B., musiche di G. G. Luporini, Torino, Teatro Colosseo, 3 novembre 1983;
-         L’Adelchi di A. Manzoni in forma di concerto, rielaboratore, regista e protagonista C. B., musiche di G. G. Luporini, percussionista A. Striano, Milano, Teatro Lirico, 23 febbraio 1984;
-         Lorenzaccio, al di là di de Musset e Benedetto Varchi, regista e protagonista C. B., Firenze, Ridotto del Teatro comunale, 4 novembre 1986;
-         Canti,  di G. Leopardi, voce solista C. B., Recanati, Piazza Leopardi, 12 settembre 1987;
-         Hommelette per Hamlet, operetta inqualificabile da J. Laforgue (IV edizione), regista e protagonista C. B., scene e costumi di G. Marotta, basso U. Trama, Bari, Teatro Piccinni, 10 novembre 1987;
-         La cena delle beffe, da S. Benelli, secondo C. B. (II edizione), regista e protagonista C. B., musiche di L. Ferrero, Milano, Teatro Carcano, 12 gennaio 1989;
-         Pentesilea la macchina attoriale-attorialità della macchina,  momento n. 1 del progetto ricerca  Achilleide, da Stazio, Kleist, Omero e post-omerica, voce solista C. B., Milano, Castello  Sforzesco, 26 luglio 1989;
-         Pentesilea, cit., momento n. 2, voce solista C. B., Roma, Teatro Olimpico,19 maggio 1990;
-         Hamlet Suite, spettacolo-concerto da J. Laforgue (V edizione), regista e protagonista C. B., musiche di C. B., XLVI Festival Shalkespeariano, Teatro Romano, 21 luglio 1994.


CINEMA:


-         Ventriloquio, mediometraggio, produzione C. B., 1967;
-         Hermitage,  mediometraggio, produzione Nexus Film, 1968;
-         Nostra Signora dei Turchi, lungometraggio, produzione C. B., Italia,1968;
-         Capricci,  lungometraggio, da Arden of Feversham, produzione BBB (Barcelloni, Bene, Brunet), Italia, 1969;
-         Don Giovanni, lungomtraggio, produzione C. B. , 1971;
-         Salomè, lungometraggio, Cinecittà, produzione C. B., 1972;
-         Un Amleto di meno, Cinecittà, produzione C. B. e Donatello Cinematografica, 1973


DISCOGRAFIA:


-         Manfred-Byron-Shumann, orchestra e coro del Teatro alla Scala, direzione di D. Renzetti, Fonit Cetra, 1980;
-         Majakovskij, musiche di G. G. Luporini, Fonit Cetra, 1981;
-         Lectura Dantis, musiche di S. Sciarrino, CGD, 1981;
-         Pinocchio, musiche di G. G. Luporini, CGD, 1981;
-         L’Adelchi, musiche di G. G. Luporini,Garzanti, 1984;
-         Hamlet Suite,  Nostra Signora s. r. l., 1994:


SPETTACOLI PER LA TELEVISIONE (TITOLI PRINCIPALI):


-         Quattro diversi modi di morire in versi: Majakovskij-Blok-Esenin-Pasternak, adattamento di C. B. e R. Lerici, 1974;
-         Un Amleto di meno, da W. Shakespeare,e J. Laforgue, 1974;
-         Riccardo III, da W. Shakespeare, 1977;
-         Manfred, da Byron-Shumann, 1979;
-         Otello, da W. Shakespeare, 1979;
-         L’Adelchi, da A. manzoni, 1984:
-        

RADIOFONIA (TITOLI PRINCIPALI):

-         Interviste impossibili, di G. Manganelli e G. Ceronetti, 1973;
-         Marco Aurelio,  di V. Sermonti, 1973;
-         Cassio governa Cipro,  di G. Manganelli, 1973;
-         Amleto,  da W. Shakespeare, 1974;
-         Pinocchio, da C. Collodi, 1974;
-         Salomè,  da e di Oscar Wilde, 1975;
-         Tamerlano il Grande,  di C. Marlowe, protagonista C. B. e regia di C. Quartucci, 1975;
-         Romeo e Giulietta, da W. Shakespeare, secondo C. B., 1976;
-         Cuore, di E. De Amicis, 1979;
-         Manfred, da Byron –Shumann, 1979;
-         Otello, da W. Shakespeare, 1979;
-         Egmont, da Goethe-Beethoven, 1983;
-         L’Adelchi, da A. Manzoni, 1984;


BIBLIOGRAFIA :



-         Pinocchio e Proposte per il teatro,  Lerici, 1964;
-         Nostra Signora dei Turchi,  Sugar, 1966;
-         Credito Italiano V.E.R.D.I., Sugar, 1967;
-         L’orecchio mancante, Feltrinelli, 1970;
-         A Boccaperta, Giuseppe Desa, S.A.D.E., Masoch, Einaudi, 1976;
-         Sovrapposizioni, di Carmelo Bene e G. Deluze, Feltrinelli, 1978;
-         Il rosa e il nero, Giusti, 1980;
-         Manfred, Giusti, 1980;
-         Otello o la deficienza della donna, Feltrinelli, 1981;
-         La voce di Narciso, Il Saggiatore, 1982;
-         Sono apparso alla Madonna, Longanesi, 1983;
-         L’Adelchi o della volgarità del politico,  di C. B. e G. Di Leva, Longanesi 1984;
-         Lorenzaccio, con studio di M. Grande, Nostra Signora Editrice, 1986;
-         Il teatro senza spettacolo, con saggi critici, Marsilio 1990;
-         La ricerca impossibile, Biennale Teatro ’89,  con saggi critici, Marsilio, 1990;
-         Vulnerabile invulnerabilità e necrofilia in Achille, Nostra Signora Editrice, 1994



* Gli elenchi seguenti sono stati tratti da: Carmelo Bene, Opere (autografia di un ritratto), Bompiani 1995

Carmelo Bene - Morte di Un Poeta (Esenin). By: anais61_1    
Carmelo Bene. By: Viaumidaestretta.  
Carmelo Bene. All'Amato Me Stesso. By: alogicoVideo   
- 04. http://video.libero.it/app/play?id=9d0a4d6ca5f7b836c9e3cd38ba552546
Carmelo Bene. La maschera di Narciso...  By: alogicovideo5  
Carmelo Bene. All'amato Me Stesso...  By: alogicovideo5 

Carmelo_Bene_Lectura_Dantis_01

DANTE, Inferno: Canto V. Video:http://video.libero.it/app/play?id=0c65b1167566a71a2de1e31ea0ed633e / Carmelo Bene recita Dante. By: Affaritaliani.it